Cosa
vi fa venire in mente questa parola? Disastri, sciagure senza fine, la
"fine del mondo"? Se parliamo del libro biblico chiamato con questo
nome, è vero solo in parte. E il film che sarà trasmesso stasera,
intorno alle 21,05, su TV2000, "Sa Giovanni - L' Apocalisse", ne darà la
prova. Anche se si tratta di una "interpretazione", condivisibile o
meno, in alcune scelte, segue abbastanza fedelmente il racconto ispirato
con una "resa" cinematografica di forte impatto emotivo.
Ma
prima di introdurvi alla visione della pellicola, che può aiutare a
"fissare" alcuni aspetti di cui stiamo discutendo in questi post, vorrei
soffermarmi un po' con voi sul significato "intimo" di questo
straordinario libro profetico del "Nuovo Testamento", l'ultimo della
Bibbia in ordine di stesura.
Il
nome "Apocalisse" deriva da una parola greca, riportata nel primo
versetto del libro, che significa fondamentalmente "scoprimento" o
"rivelazione". Converrete che ci sta bene l'immagine della rosa che si
"schiude" rivelando tutta la sua bellezza.
Cosa
viene "scoperto" o "rivelato" in questo libro? "Rivelazione di Gesù
Cristo, che Dio gli diede per mostrare ai suoi servi le cose che devono
avvenire tra breve, e che egli ha fatto conoscere mandando il suo angelo
al suo servo Giovanni" (Apocalisse1:1). Quindi Dio "rivela" il futuro dell'umanità a Gesù,
che a sua volta lo "rivela" all'apostolo Giovanni, il quale lo "rivela"
a tutti noi mettendolo per iscritto. Davvero interessante! No? Ma di
quale "futuro" si parla? Anche se il libro fu scritto nel 1 secolo d.C,
il suo "tempo" profetico non era quello. Giovanni spiega che 'fu rapito
dallo Spirito e si trovò nel giorno del Signore'. Dal contesto si evince
che è il Signore Gesù, che 'era morto, ma ora vive per i secoli dei
secoli' (Apocalisse 1:10,18). Il suo "giorno" è il periodo in cui
esercita il potere come re del regno di Dio (Giovanni 8:56; 1 Corinti
1:8). E, in base alle profezie che abbiamo esaminato finora, quel
"giorno" sembra molto vicino. Ecco perché l'Apocalisse dovrebbe
interessare particolarmente a noi che viviamo in quest'epoca cruciale.
La maggior parte delle cose profetizzate in questo libro si adempiranno
durante quel "giorno", che finirà nel lontano futuro quando Gesù
"consegnerà il regno nelle mani di Dio Padre" (1 Corinti 15:24).
Ma,
oltre a rivelarci "le cose che devono avvenire tra breve", l'Apocalisse
ci "rivela" il significato di una primissima profezia della Bibbia.
Dopo la ribellione dei nostri primogenitori Dio disse al "serpente": "Io
porrò inimicizia fra te e la donna, e fra la tua progenie e la progenie
di lei; questa progenie ti schiaccerà il capo e tu le ferirai il
calcagno" (Genesi 3:15). L' Apocalisse "rivela" che il "serpente antico"
è Satana il Diavolo (Apocalisse 12:9). Nello stesso capitolo si parla
anche di "una donna rivestita del sole, con la luna sotto i piedi e una
corona di dodici stelle sul capo". Alcuni la identificano con Maria, la
madre naturale di Gesù. Anche se Maria, "la favorita dalla grazia",
riveste un ruolo fondamentale nel proposito di Dio, in quanto partorì
"il Figlio dell'Altissimo", e a ragione da quel momento in poi 'tutte le
generazioni la chiamano beata (Luca 1:26-38, 48), evidentemente non è
la "donna" apparsa a Giovanni. Questa "donna" è quella profetizzata
nella Genesi. La Bibbia ci aiuta a capire di chi si tratta.
Nell'
Apocalisse si dice che questa "donna" era "incinta", partorisce tra le
doglie e viene perseguitata dal "dragone", " il serpente antico"
(Apocalisse 12:2,5,13). Il profeta
Isaia parlò di 'una donna incinta che stava per partorire' tra le
doglie, "afflitta, sbattuta dalla tempesta". Dal contesto si capisce che
si tratta del "popolo" ebraico, prima reso desolato, e poi pieno di
"figli", i fedeli che restaureranno la vera adorazione di Dio.
Citando questa profezia, l'apostolo Paolo identifica la "donna" con la
"Gerusalemme di lassù", il "popolo" ebraico di Dio rientrato nel Suo
favore, e i suoi "figli" con i cristiani, ebrei e non, partecipi del
regno di Dio (Isaia 26:1,17; 54:1,5,11; Galati 4:26-31;3:28,29). Questa
dev'essere la "donna" dell'Apocalisse. Come predetto, nel corso dei
secoli, il diavolo ha veramente nutrito "inimicizia" con il "popolo"
ebraico, perseguitandolo senza sosta. Ma nel prossimo futuro, dopo che
la "donna" avrà partorito i suoi ultimi "figli", sarà di nuovo
perseguitata, per "42 mesi" prima e poi per "tre tempi e mezzo", durante la "settimana" di anni che inizierà presto,
come spiegato in un post precedente (Apocalisse 11:2; 12:14).
Alla
fine però Gesù, il principale esponente della "progenie" della "donna",
"schiaccerà il capo" al "serpente", gettandolo "nello stagno di fuoco e
zolfo", simbolo di distruzione totale ed eterna (Apocalisse 20:10).
Quello sarà un momento bellissimo per l'umanità, perché sarà eliminata
una volta per sempre la fonte di tutto il male!
Come
vedete, l'Apocalisse non tratta solo di "guai" o dell'esecuzione dei
giusti giudizi di Dio, ma anche del meraviglioso adempimento del
proposito di Dio per l'essere umano.
Consideriamo ora brevemente qualche aspetto saliente del film.
È
verosimile che, mentre si trovava in prigione sull'isola greca di
Patmos, l'apostolo Giovanni, come racconta il film, incoraggiasse
personalmente gli altri cristiani perseguitati, oltre a farlo attraverso
lettere (Apocalisse 1:9). Così facendo, dà una toccante prova
dell'amore che dovrebbe contraddistinguere i seguaci di Gesù, quel
sentimento sincero e disinteressato che spinge a sacrificarci per chi ha
bisogno del nostro aiuto (Giovanni 13:35; 1 Giovanni 3:16-18; 4:7-11).
La
prima "visione" del film è quella del Signore Gesù che "cammina in
mezzo ai candelabri", le "sette chiese" alle quali Giovanni deve inviare
le sue lettere (Apocalisse 1:12-20). In seguito l'apostolo vede il
"trono" di Dio e l'apertura dei "sette sigilli" che "racchiudono" il
futuro e ascolta il suono delle "sette trombe" che annunciano i giudizi
di Dio (Apocalisse 4:1-11;5:1-7;6:1-11;8:1,6-12). Particolarmente
emozionante è la "visione" della "grande folla" che viene fuori "dalla
grande tribolazione" e la "nuova Gerusalemme" che scende dal cielo
(Apocalisse 7:9-17; 21:1-4). C'è anche la "donna" di cui abbiamo parlato
prima (Apocalisse 12:1,2,5,6,14-16). Il film si conclude con le ultime parole di Giovanni: "Amen! Vieni, Signore Gesù!" (Apocalisse 22:20).
Finché
restiamo dalla parte "giusta", finché rimaniamo nell'amore di Dio e
abbiamo "la grazia del Signore Gesù", possiamo attendere con gioia il
"dischiudersi" delle parole profetizzate dell'apostolo, pregustare il
"profumo di vita" che emanano fin d'ora, e pregare con fede per la sua
"venuta" (Apocalisse 22:21; 2 Corinti 2:14-16).
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