lunedì 19 novembre 2018

Temete l'Apocalisse?


Cosa vi fa venire in mente questa parola? Disastri, sciagure senza fine, la "fine del mondo"? Se parliamo del libro biblico chiamato con questo nome, è vero solo in parte. E il film che sarà trasmesso stasera, intorno alle 21,05, su TV2000, "Sa Giovanni - L' Apocalisse", ne darà la prova. Anche se si tratta di una "interpretazione", condivisibile o meno, in alcune scelte, segue abbastanza fedelmente il racconto ispirato con una "resa" cinematografica di forte impatto emotivo. 

Ma prima di introdurvi alla visione della pellicola, che può aiutare a "fissare" alcuni aspetti di cui stiamo discutendo in questi post, vorrei soffermarmi un po' con voi sul significato "intimo" di questo straordinario libro profetico del "Nuovo Testamento", l'ultimo della Bibbia in ordine di stesura. 

Il nome "Apocalisse" deriva da una parola greca, riportata nel primo versetto del libro, che significa fondamentalmente "scoprimento" o "rivelazione". Converrete che ci sta bene l'immagine della rosa che si "schiude" rivelando tutta la sua bellezza.

Cosa viene "scoperto" o "rivelato" in questo libro? "Rivelazione di Gesù Cristo, che Dio gli diede per mostrare ai suoi servi le cose che devono avvenire tra breve, e che egli ha fatto conoscere mandando il suo angelo al suo servo Giovanni" (Apocalisse1:1). Quindi Dio "rivela" il futuro dell'umanità a Gesù, che a sua volta lo "rivela" all'apostolo Giovanni, il quale lo "rivela" a tutti noi mettendolo per iscritto. Davvero interessante! No? Ma di quale "futuro" si parla? Anche se il libro fu scritto nel 1 secolo d.C, il suo "tempo" profetico non era quello. Giovanni spiega che 'fu rapito dallo Spirito e si trovò nel giorno del Signore'. Dal contesto si evince che è il Signore Gesù, che 'era morto, ma ora vive per i secoli dei secoli' (Apocalisse 1:10,18). Il suo "giorno" è il periodo in cui esercita il potere come re del regno di Dio (Giovanni 8:56; 1 Corinti 1:8). E, in base alle profezie che abbiamo esaminato finora, quel "giorno" sembra molto vicino. Ecco perché l'Apocalisse dovrebbe interessare particolarmente a noi che viviamo in quest'epoca cruciale. La maggior parte delle cose profetizzate in questo libro si adempiranno durante quel "giorno", che finirà nel lontano futuro quando Gesù "consegnerà il regno nelle mani di Dio Padre" (1 Corinti 15:24).

Ma, oltre a rivelarci "le cose che devono avvenire tra breve", l'Apocalisse ci "rivela" il significato di una primissima profezia della Bibbia. Dopo la ribellione dei nostri primogenitori Dio disse al "serpente": "Io porrò inimicizia fra te e la donna, e fra la tua progenie e la progenie di lei; questa progenie ti schiaccerà il capo e tu le ferirai il calcagno" (Genesi 3:15). L' Apocalisse "rivela" che il "serpente antico" è Satana il Diavolo (Apocalisse 12:9). Nello stesso capitolo si parla anche di "una donna rivestita del sole, con la luna sotto i piedi e una corona di dodici stelle sul capo". Alcuni la identificano con Maria, la madre naturale di Gesù. Anche se Maria, "la favorita dalla grazia", riveste un ruolo fondamentale nel proposito di Dio, in quanto partorì "il Figlio dell'Altissimo", e a ragione da quel momento in poi 'tutte le generazioni la chiamano beata (Luca 1:26-38, 48), evidentemente non è la "donna" apparsa a Giovanni. Questa "donna" è quella profetizzata nella Genesi. La Bibbia ci aiuta a capire di chi si tratta. 

Nell' Apocalisse si dice che questa "donna" era "incinta", partorisce tra le doglie e viene perseguitata dal "dragone", " il serpente antico" (Apocalisse 12:2,5,13). Il profeta Isaia parlò di 'una donna incinta che stava per partorire' tra le doglie, "afflitta, sbattuta dalla tempesta". Dal contesto si capisce che si tratta del "popolo" ebraico, prima reso desolato, e poi pieno di "figli", i fedeli che restaureranno la vera adorazione di Dio. Citando questa profezia, l'apostolo Paolo identifica la "donna" con la "Gerusalemme di lassù", il "popolo" ebraico di Dio rientrato nel Suo favore, e i suoi "figli" con i cristiani, ebrei e non, partecipi del regno di Dio (Isaia 26:1,17; 54:1,5,11; Galati 4:26-31;3:28,29). Questa dev'essere la "donna" dell'Apocalisse. Come predetto, nel corso dei secoli, il diavolo ha veramente nutrito "inimicizia" con il "popolo" ebraico, perseguitandolo senza sosta. Ma nel prossimo futuro, dopo che la "donna" avrà partorito i suoi ultimi "figli", sarà di nuovo perseguitata, per "42 mesi" prima e poi per "tre tempi e mezzo", durante la "settimana" di anni che inizierà presto, come spiegato in un post precedente (Apocalisse 11:2; 12:14). 

Alla fine però Gesù, il principale esponente della "progenie" della "donna", "schiaccerà il capo" al "serpente", gettandolo "nello stagno di fuoco e zolfo", simbolo di distruzione totale ed eterna (Apocalisse 20:10). Quello sarà un momento bellissimo per l'umanità, perché sarà eliminata una volta per sempre la fonte di tutto il male!

Come vedete, l'Apocalisse non tratta solo di "guai" o dell'esecuzione dei giusti giudizi di Dio, ma anche del meraviglioso adempimento del proposito di Dio per l'essere umano. 

Consideriamo ora brevemente qualche aspetto saliente del film.

È verosimile che, mentre si trovava in prigione sull'isola greca di Patmos, l'apostolo Giovanni, come racconta il film, incoraggiasse personalmente gli altri cristiani perseguitati, oltre a farlo attraverso lettere (Apocalisse 1:9). Così facendo, dà una toccante prova dell'amore che dovrebbe contraddistinguere i seguaci di Gesù, quel sentimento sincero e disinteressato che spinge a sacrificarci per chi ha bisogno del nostro aiuto (Giovanni 13:35; 1 Giovanni 3:16-18; 4:7-11).

La prima "visione" del film è quella del Signore Gesù che "cammina in mezzo ai candelabri", le "sette chiese" alle quali Giovanni deve inviare le sue lettere (Apocalisse 1:12-20). In seguito l'apostolo vede il "trono" di Dio e l'apertura dei "sette sigilli" che "racchiudono" il futuro e ascolta il suono delle "sette trombe" che annunciano i giudizi di Dio (Apocalisse 4:1-11;5:1-7;6:1-11;8:1,6-12). Particolarmente emozionante è la "visione" della "grande folla" che viene fuori "dalla grande tribolazione" e la "nuova Gerusalemme" che scende dal cielo (Apocalisse 7:9-17; 21:1-4). C'è anche la "donna" di cui abbiamo parlato prima (Apocalisse 12:1,2,5,6,14-16). Il film si conclude con le ultime parole di Giovanni: "Amen! Vieni, Signore Gesù!" (Apocalisse 22:20). 

Finché restiamo dalla parte "giusta", finché rimaniamo nell'amore di Dio e abbiamo "la grazia del Signore Gesù", possiamo attendere con gioia il "dischiudersi" delle parole profetizzate dell'apostolo, pregustare il "profumo di vita" che emanano fin d'ora, e pregare con fede per la sua "venuta" (Apocalisse 22:21; 2 Corinti 2:14-16).

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