venerdì 23 novembre 2018

"Principi d'Israele", fermatevi a riflettere!



《Così parla il Signore, DIO: "Basta, o principi d'Israele! Lasciate da parte la violenza e le rapine, praticate il diritto e la giustizia, liberate il mio popolo dalle vostre estorsioni"》 (Ezechiele 45:9). Altrove Dio paragona questi "principi", leader politici e religiosi che pretendono di rappresentare il Suo "popolo" ebraico, a "pastori" che pascono sé stessi, anziché le Sue "pecore", occupandosi egoisticamente dei propri interessi (Ezechiele 34:1-4).

La loro condotta e il loro atteggiamento arrogante assomiglia molto a quello che manifestò il re babilonese Baldassar all'epoca del profeta Daniele. Ciò che avvenne allora costituisce un "monito" per gli attuali "principi", o "pastori", di Israele. Farebbero bene a prestarvi attenzione. Analizziamolo insieme. 

La narrazione inizia con il "grande banchetto" che il re Baldassar organizzò a palazzo. In quell'occasione lui e i suoi invitati profanarono gli "utensili" sacri trafugati dal tempio di Dio per bere alla lode dei loro dèi pagani (Daniele 5:1-4). Non è la stessa cosa che fanno i governanti d'Israele ogni volta che, in nome di Dio, che "è amore", portano avanti le loro "battaglie" terrene, spesso ricorrendo alla "violenza" e alla "rapina"? (1 Giovanni 4:8; Isaia 1:15). Ricordate che "Babilonia la grande", l'infedele "Gerusalemme", di cui abbiamo parlato in un post precedente, beve da un calice "pieno di abominazioni" (Apocalisse 17:4). E, in un altro contesto, è  paragonata a una "bestia" con corna di agnello che induce le persone ad adorare la "bestia" del nazionalismo e delle alleanze militari con le nazioni del mondo per scopi tutt'altro che "spirituali" (Apocalisse 13:11-17). Non è forse un' "abominazione" arrivare ad acclamare il presidente di una nazione come il "liberatore" promesso dalle Sacre Scritture? Ma questa presunta "liberazione" li ha portati a servire meglio Dio o piuttosto a badare meglio ai propri interessi materiali? A che cosa sacrificano il "meglio" delle loro "risorse", a Dio o ad altri "dèi", la Patria e la Guerra? La cosa peggiore è che anche alcune cosiddette "chiese cristiane", o loro esponenti, sostengono attivamente questi veri e propri "sforzi bellici" contro le popolazioni indifese, additandoli come "opere" di Dio! Dovrebbero al contrario denunciarli per quello che sono: "opere" diaboliche escogitate per ingannare (2 Tessalonicesi 2:9,10; Giovanni 8:44). 

Tornando a Baldassar, leggiamo che, mentre stava banchettando allegramente, apparvero delle "dita" che scrissero un enigma sul muro. Il re spaventato fece chiamare "tutti i saggi" che potessero darne l'interpretazione. Ma nessuno fu in grado di farlo a parte il profeta di Dio, Daniele (Daniele 5:5-17). Anche oggi probabilmente qualche "principe" d'Israele è turbato dai "messaggi" di avvertimento che Dio sta inviando. Si staranno chiedendo cosa significhino realmente. Attenzione! Perché non tutti i "segni" o i "presagi" sono di origine divina. E poi, anche quelli che lo sono, vanno interpretati in perfetta armonia con la Parola di Dio, la Bibbia. Gesù e gli apostoli ci avvertirono che sarebbero sorti "molti falsi profeti" (Matteo 24:11; 1 Giovanni 4:1). I "falsi" profeti non disdegnano di inventare "favole" pur di compiacersi le masse, dicendo che va sempre tutto bene. Magari lo fanno anche procurandosi guadagni materiali. Ma Gesù condannò quelli che si servono di Dio per un tornaconto economico (Geremia 14:13,14; Matteo 21:12,13; 2 Timoteo 4:3,4). I "veri" profeti, come Daniele, invece, dicono sempre la "verità", così come Dio gliela fa capire, anche se può dar fastidio o risultare impopolare. Daniele infatti predisse al re che, poiché Dio lo aveva giudicato "mancante" dal Suo punto di vista, il suo regno sarebbe passato ad altri (Daniele 5:17-28).

Anche oggi alcuni "saggi", che pretendono di interpretare correttamente i "segni" divini, rassicurano dicendo che Dio sostiene Israele qualunque cosa faccia, che anzi, se per caso un "vitello" nasce "rosso", un "pesciolino" viene avvistato in qualche specchio d'acqua "sterile", o "un serpente" esce dal muro, sono tutti "segni" indicanti la prossima "venuta" del Messia e la "restaurazione" dell'adorazione di Dio a Gerusalemme. A parte il fatto che non c'è scritto da nessuna parte nella Bibbia che sarebbe dovuto nascere un "vitello rosso" o che "un serpente" letterale sarebbe spuntato dal muro, la "restaurazione" fisica di Gerusalemme non è ancora iniziata, ma avverrà, come abbiamo già visto, solo dopo la sua futura "distruzione", e alla fine, insieme a quella spirituale, allorché il Messia la purificherà da tutti coloro che la contaminano (Matteo 13:40,41). 

Il racconto di Daniele si conclude con la morte di Baldassar e la conquista di Babilonia "quella stessa notte". Anche "Babilonia la grande" è stata "giudicata" e sarà presto punita per i suoi "peccati", benché si senta al sicuro, protetta dai suoi "alleati". Ma, "con violenza, sarà precipitata ... e non sarà più trovata" (Apocalisse 18:5-8,21). Dio ha visto la malvagità dei "principi d'Israele", i suoi "pastori", e ora intima loro di fermarsi. 《"La spada è sospesa sopra i Caldei, dice il Signore (YHWH), "sopra gli abitanti di Babilonia (la grande), sui suoi capi e sui suoi saggi"》(Geremia 50:35). Anche i "profeti" che hanno "falsato le sue parole" devono smettere di profetizzare nel Suo nome. Non sono stati in grado far 'udire le Sue parole al popolo', distogliendolo dalla sue azioni sbagliate. 

《"Guai ai pastori che distruggono e disperdono il gregge del mio pascolo", dice il Signore (YHWH)》. Riguardo ai "falsi" profeti e alle "guide" spirituali: 《"Profeti e sacerdoti sono empi, nella mia casa stessa ho trovato la loro malvagità", dice il Signore (YHWH)》. E a tutti noi dice: "Non ascoltate le parole dei profeti che vi profetizzano; essi vi nutrono di cose vane, vi espongono le visioni del proprio cuore, e non ciò che proviene dalla bocca del Signore (YHWH)" (Geremia 23:36,22,1,11,16).

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