venerdì 16 novembre 2018

Siete pronti per "il giorno di Geova*"?



* "Geova" è la traslitterazione italiana del nome ebraico Dio "YHWH" (Salmo 83:18). Altri lo rendono con "Yahweh" o con nomi simili. La differenza di pronuncia deriva dal fatto che anticamente la lingua ebraica non aveva vocali scritte, ma solo consonanti. Le vocali venivano aggiunte nella pronuncia. Dal momento che la pronuncia del nome di Dio si è persa col tempo, nessuno sa con certezza come fossero pronunciate in origine quelle quattro consonanti (YHWH). Lascio a ognuno la possibilità di "chiamare" l'unico vero Dio, Creatore del cielo e della terra, nel modo più "vicino" alla propria sensibilità. Qui e altrove userò talvolta il nome "Geova" perché è la pronuncua comunemente riconosciuta in italiano, senza alcun collegamento a qualche particolare fede o gruppo religioso. 

Innanzitutto cerchiamo di capire insieme a cosa si riferisce la Bibbia quando menziona questo "giorno". E poi in che senso è il "giorno" di Dio? Cos'ha di speciale rispetto agli altri "giorni"? "l'uomo sarà umiliato... il Signore (YHWH) solo sarà esaltato in quel giorno. Infatti il Signore (YHWH) degli eserciti ha un giorno contro tutto ciò che è orgoglioso e altero, e contro chiunque s'innalza, per abbassarlo" (Isaia 2:9,11,12). Quindi è il "giorno" in cui Dio rivendicherà la sua supremazia su tutti gli esseri umani, specialmente su quelli che si vorrebbero mettere a livello di Dio. Che presunzione! 

Più avanti nella Bibbia, dopo che Dio ha annunciato il suo giudizio contro "Babilonia" (Isaia 13:1,4,5), si legge che "il giorno del Signore (YHWH) è vicino" (Isaia 13:6). Perciò questo "giorno" comprenderà l'esecuzione del giudizio di Dio contro la moderna "Babilonia", l'infedele Israele, allorché le nazioni del mondo, in particolare quelle rappresentate dal "re del settentrione" della profezia di Daniele, la devasteranno (Lamentazioni 1:1,12; Ezechiele 7:2,19; Gioele 1:14,15; 2:1,2; Sofonia 1:4, 14). Ma non solo "Babilonia" subirà il giudizio di Dio in quel "giorno". "Poiché il Signore (YHWH) è indignato contro tutte le nazioni, è adirato contro tutti i loro eserciti....è il giorno di vendetta del Signore (YHWH), l'anno della retribuzione per la causa di Sion" (Isaia 34:2,8; Geremia46:1,10; Amos 5:1,18). 

Attraverso il Messia incoronato re del Suo regno, Dio giudicherà nel suo "giorno" tutte le nazioni (o le persone di qualsiasi nazione) per il male arrecato a "Sion", al suo "popolo" ebraico. Si noti pure che non si tratterà di un giorno letterale di ventiquattro ore, perché è chiamato anche "anno di retribuzione", un periodo di tempo indeterminato nel quale Dio eseguirà prima il giudizio sugli ebrei infedeli e poi sul mondo intero, "sul Giudeo (gli ebrei di nascita) prima e poi sul Greco (i non ebrei)" (Romani 2:6-9,16; Atti 17:31; Malachia 3:1-3). Quest'ultimo giudizio avverrà, come abbiamo già visto, quando il Messia "tornerà" a separare i "giusti" dagli "ingiusti", che subiranno l'esecuzione materiale del giudizio poco dopo, nella "battaglia del gran giorno del Dio onnipotente", che è anch'essa definita "il giorno di Geova" (Ezechiele 30:2,3; Gioele 3:2,14; Abdia 15; Abacuc 3:12,16; Sofonia 3:8; Zaccaria 14:2-9; Apocalisse 16:15,16).

Nella Bibbia sono descritti altri "giorni del giudizio", che ci danno un'idea di come sarà quest'altro "giorno" che culminerà con il giudizio del mondo intero. Ai tempi di Noè il "giorno del giudizio" iniziò quando Dio decretò la fine di quel mondo e terminò con il diluvio. Anche Sodoma e Gomorra subirono un "giorno del giudizio" quando Dio vide attraverso i Suoi messaggeri angelici la malvagità dei loro abitanti e poi le distrusse completamente col fuoco (2 Pietro 2:5-9). Ai tempi di Mosè il "giorno del giudizio" sul potente Egitto cominciò con le "dieci piaghe" e finì quando il Mar Rosso sommerse l'esercito del faraone. In tutti questi casi il "giorno del giudizio" durò più di ventiquattro ore letterali, iniziò con la pronuncia del giudizio in segno di avvertimento e condanna e terminò con l'esecuzione materiale di quel giudizio. E ogni volta ci furono dei superstiti, non fu mai una "fine del mondo" totale. Possiamo aspettarci qualcosa del genere quando Dio porterà, nei prossimi anni (come sembrano indicare le profezie bibliche), il Suo "giorno".

Ma come sarà "il giorno di Geova"? "Quel giorno è un giorno d'ira, un giorno di sventura e di angoscia, un giorno di rovina e di desolazione, un giorno di tenebre e di caligine, un giorno di nuvole e di fitta oscurità, un giorno di squilli di tromba e di allarme contro le città fortificate e le alte torri" (Sofonia 1:15,16). Il profeta Abacuc descrive il suo stato d'animo quando ebbe la "premonizione" di quel "giorno": "Ho udito, e le mie viscere fremono, le mie labbra tremano a quel rumore. Un tarlo mi entra nelle ossa, io tremo a ogni passo; aspetto in silenzio il giorno dell'angoscia" (Abacuc 3:16). La ragione di tanto sconforto è presto detta. Sarà un periodo davvero "buio" per il mondo intero, caratterizzato da "guerre", "carestie", "terremoti in vari luoghi" e "grande tribolazione" (Matteo 24:6,7,21). Per così dire, gli angeli di Dio "suoneranno" le "sette trombe", annunciando i giudizi di Dio, attraverso i "messaggeri" terreni, "i due testimoni" (ebrei fedeli che faranno parte del regno di Dio), e li eseguiranno versando le "sette coppe dell'ira di Dio" (Apocalisse 8:6-13; 9:1-21; 11:3-6, 15; 16:1-21). 

Ma non sarà solo un periodo brutto. Quando "il regno del mondo" sarà stato trasferito a Dio e "al suo Cristo", e Dio avrà 'preso in mano il suo gran potere e avrà stabilito il suo regno' (intorno al 4 aprile 2019 come sembra), 'le nazioni si adireranno', dice la profezia, ma arriverà pure la Sua ira e "il momento di giudicare i morti, di dare il loro premio" ai suoi "servi, ai profeti, ai santi, a quelli che temono" il Suo nome, e (infine) "di distruggere quelli che distruggono la terra" (Apocalisse 11:15-18; Daniele 2:44). 

Come abbiamo già visto nei post precedenti, in quel tempo anche i morti saranno risuscitati per ricevere il giudizio di Dio, il premio della vita eterna o la condanna eterna (Giovanni 5:28,29). Fra i risuscitati ci saranno pure i "profeti" e altri fedeli adoratori di Dio del passato (Matteo 13:28,29). I primi "santi" che riceveranno il premio saranno gli apostoli di Gesù, allorché saranno risuscitati con corpi spirituali per "giudicare le dodici tribù d'Israele" (Matteo 19:28). Gli altri "santi" scelti per regnare con Cristo, che saranno ancora in vita, aspetteranno il momento in cui saranno "rapiti" per "incontrare il Signore (Gesù) nell'aria" (2 Tessalonicesi4:15-17). Tutti gli altri che 'temeranno il suo nome', avendone rispetto, saranno fra le "pecore" che il Cristo giudicherà degni della vita eterna (Matteo 25:31-34, 46). 

Dovremo vivere con angoscia questo "giorno"? No, se saremo dalla parte giusta! 😉 Quelli che "distruggono" il mondo con la loro cattiveria e ribellione a Dio dovranno temere la Sua ira. "Gli uomini (disubbidienti) verranno meno per la paurosa attesa di quello che starà per accadere al mondo", predisse Gesù. "Ma quando queste cose cominceranno ad avvenire, rialzatevi", disse ai discepoli fedeli, "alzate la testa, perché la vostra liberazione si avvicina" (Matteo 21:26-28).

Come dovremmo comportarci in attesa di quel "giorno"? L'apostolo Paolo ci invita a non giudicare male gli altri per non ricevere l'avverso giudizio di Dio, a non essere ostinati e impenitenti, a non praticare l'ingiustizia e il male, ma ad avvalerci della misericordia di Dio. "Disprezzi le ricchezze della sua bontà, della sua pazienza e della sua costanza, non riconoscendo che la bontà di Dio ti spinge al ravvedimento?" chiede. Dio ci sta ora tendendo, per così dire, la Sua mano perché vuole aiutarci ad essere salvati quando verrà il Suo giorno e "renderà a ciascuno secondo le sue opere": "vita eterna", "gloria, onore e pace" a quelli che perseverano nel fare il bene (Romani 2:1-10).

Anche San Pietro ci ammonisce: "Il Signore non ritarda l'adempimento della sua promessa, come pretendono alcuni; ma è paziente verso di voi, non volendo che qualcuno perisce, ma che tutti giungano al ravvedimento. ... quale sorta di persone dovete essere voi, in santità di condotta e opere di santa devozione, mentre attendete e affrettate la venuta del giorno di Dio...! Perciò, carissimi, aspettando queste cose, fate in modo di essere trovati da lui immacolati e irreprensibili nella pace" (2 Pietro 3:11,12,14).

Ricordiamoci che, durante il "giorno di Geova", "chi si esalta" presuntuosamente contro Dio "sarà umiliato", ma chi si sottomette umilmente alla Sua volontà "sarà esaltato" (Matteo 23:12; Giacomo 4:10). Auguriamoci di poter nutrire la stessa speranza del profeta Abacuc, il quale, pur avvertendo la "serietà" della situazione, si sentiva tranquillo. "Mi rallegrerò nel Signore (YHWH)", concluse, "esulterò nel Dio della mia salvezza. Dio, il Signore, è la mia forza; egli renderà i miei piedi come quelli delle cerve e mi farà camminare sulle alture" (Abacuc 3:18,19). 

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