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"Geova" è la traslitterazione italiana del nome ebraico Dio "YHWH"
(Salmo 83:18). Altri lo rendono con "Yahweh" o con nomi simili. La
differenza di pronuncia deriva dal fatto che anticamente la lingua
ebraica non aveva vocali scritte, ma solo consonanti. Le vocali venivano
aggiunte nella pronuncia. Dal momento che la pronuncia del nome di Dio
si è persa col tempo, nessuno sa con certezza come fossero pronunciate
in origine quelle quattro consonanti (YHWH). Lascio a ognuno la
possibilità di "chiamare" l'unico vero Dio, Creatore del cielo e della
terra, nel modo più "vicino" alla propria sensibilità. Qui e altrove
userò talvolta il nome "Geova" perché è la pronuncua comunemente
riconosciuta in italiano, senza alcun collegamento a qualche particolare
fede o gruppo religioso.
Innanzitutto
cerchiamo di capire insieme a cosa si riferisce la Bibbia quando
menziona questo "giorno". E poi in che senso è il "giorno" di Dio?
Cos'ha di speciale rispetto agli altri "giorni"? "l'uomo sarà
umiliato... il Signore (YHWH) solo sarà esaltato in quel giorno. Infatti
il Signore (YHWH) degli eserciti ha un giorno contro tutto ciò che è
orgoglioso e altero, e contro chiunque s'innalza, per abbassarlo" (Isaia
2:9,11,12). Quindi è il "giorno" in cui Dio rivendicherà la sua
supremazia su tutti gli esseri umani, specialmente su quelli che si
vorrebbero mettere a livello di Dio. Che presunzione!
Più
avanti nella Bibbia, dopo che Dio ha annunciato il suo giudizio contro
"Babilonia" (Isaia 13:1,4,5), si legge che "il giorno del Signore (YHWH)
è vicino" (Isaia 13:6). Perciò questo "giorno" comprenderà l'esecuzione
del giudizio di Dio contro la moderna "Babilonia", l'infedele Israele,
allorché le nazioni del mondo, in particolare quelle rappresentate dal
"re del settentrione" della profezia di Daniele, la devasteranno
(Lamentazioni 1:1,12; Ezechiele 7:2,19; Gioele 1:14,15; 2:1,2; Sofonia
1:4, 14). Ma non solo "Babilonia" subirà il giudizio di Dio in quel
"giorno". "Poiché il Signore (YHWH) è indignato contro tutte le nazioni,
è adirato contro tutti i loro eserciti....è il giorno di vendetta del
Signore (YHWH), l'anno della retribuzione per la causa di Sion" (Isaia
34:2,8; Geremia46:1,10; Amos 5:1,18).
Attraverso
il Messia incoronato re del Suo regno, Dio giudicherà nel suo "giorno"
tutte le nazioni (o le persone di qualsiasi nazione) per il male
arrecato a "Sion", al suo "popolo" ebraico. Si noti pure che non si
tratterà di un giorno letterale di ventiquattro ore, perché è chiamato
anche "anno di retribuzione", un periodo di tempo indeterminato nel
quale Dio eseguirà prima il giudizio sugli ebrei infedeli e poi sul
mondo intero, "sul Giudeo (gli ebrei di nascita) prima e poi sul Greco
(i non ebrei)" (Romani 2:6-9,16; Atti 17:31; Malachia 3:1-3).
Quest'ultimo giudizio avverrà, come abbiamo già visto, quando il Messia
"tornerà" a separare i "giusti" dagli "ingiusti", che subiranno
l'esecuzione materiale del giudizio poco dopo, nella "battaglia del gran
giorno del Dio onnipotente", che è anch'essa definita "il giorno di
Geova" (Ezechiele 30:2,3; Gioele 3:2,14; Abdia 15; Abacuc 3:12,16;
Sofonia 3:8; Zaccaria 14:2-9; Apocalisse 16:15,16).
Nella
Bibbia sono descritti altri "giorni del giudizio", che ci danno un'idea
di come sarà quest'altro "giorno" che culminerà con il giudizio del
mondo intero. Ai tempi di Noè il "giorno del giudizio" iniziò quando Dio
decretò la fine di quel mondo e terminò con il diluvio. Anche Sodoma e
Gomorra subirono un "giorno del giudizio" quando Dio vide attraverso i
Suoi messaggeri angelici la malvagità dei loro abitanti e poi le
distrusse completamente col fuoco (2 Pietro 2:5-9). Ai tempi di Mosè il
"giorno del giudizio" sul potente Egitto cominciò con le "dieci piaghe" e
finì quando il Mar Rosso sommerse l'esercito del faraone. In tutti
questi casi il "giorno del giudizio" durò più di ventiquattro ore
letterali, iniziò con la pronuncia del giudizio in segno di avvertimento
e condanna e terminò con l'esecuzione materiale di quel giudizio. E
ogni volta ci furono dei superstiti, non fu mai una "fine del mondo"
totale. Possiamo aspettarci qualcosa del genere quando Dio porterà, nei
prossimi anni (come sembrano indicare le profezie bibliche), il Suo
"giorno".
Ma come sarà
"il giorno di Geova"? "Quel giorno è un giorno d'ira, un giorno di
sventura e di angoscia, un giorno di rovina e di desolazione, un giorno
di tenebre e di caligine, un giorno di nuvole e di fitta oscurità, un
giorno di squilli di tromba e di allarme contro le città fortificate e
le alte torri" (Sofonia 1:15,16). Il profeta Abacuc descrive il suo
stato d'animo quando ebbe la "premonizione" di quel "giorno": "Ho udito,
e le mie viscere fremono, le mie labbra tremano a quel rumore. Un tarlo
mi entra nelle ossa, io tremo a ogni passo; aspetto in silenzio il
giorno dell'angoscia" (Abacuc 3:16). La ragione di tanto sconforto è
presto detta. Sarà un periodo davvero "buio" per il mondo intero,
caratterizzato da "guerre", "carestie", "terremoti in vari luoghi" e
"grande tribolazione" (Matteo 24:6,7,21). Per così dire, gli angeli di
Dio "suoneranno" le "sette trombe", annunciando i giudizi di Dio,
attraverso i "messaggeri" terreni, "i due testimoni" (ebrei fedeli che
faranno parte del regno di Dio), e li eseguiranno versando le "sette
coppe dell'ira di Dio" (Apocalisse 8:6-13; 9:1-21; 11:3-6, 15;
16:1-21).
Ma non sarà
solo un periodo brutto. Quando "il regno del mondo" sarà stato
trasferito a Dio e "al suo Cristo", e Dio avrà 'preso in mano il suo
gran potere e avrà stabilito il suo regno' (intorno al 4 aprile 2019
come sembra), 'le nazioni si adireranno', dice la profezia, ma arriverà
pure la Sua ira e "il momento di giudicare i morti, di dare il loro
premio" ai suoi "servi, ai profeti, ai santi, a quelli che temono" il
Suo nome, e (infine) "di distruggere quelli che distruggono la terra"
(Apocalisse 11:15-18; Daniele 2:44).
Come
abbiamo già visto nei post precedenti, in quel tempo anche i morti
saranno risuscitati per ricevere il giudizio di Dio, il premio della
vita eterna o la condanna eterna (Giovanni 5:28,29). Fra i risuscitati
ci saranno pure i "profeti" e altri fedeli adoratori di Dio del passato
(Matteo 13:28,29). I primi "santi" che riceveranno il premio saranno gli
apostoli di Gesù, allorché saranno risuscitati con corpi spirituali per
"giudicare le dodici tribù d'Israele" (Matteo 19:28). Gli altri "santi"
scelti per regnare con Cristo, che saranno ancora in vita, aspetteranno
il momento in cui saranno "rapiti" per "incontrare il Signore (Gesù)
nell'aria" (2 Tessalonicesi4:15-17). Tutti gli altri che 'temeranno il
suo nome', avendone rispetto, saranno fra le "pecore" che il Cristo
giudicherà degni della vita eterna (Matteo 25:31-34, 46).
Dovremo vivere con angoscia questo "giorno"? No, se saremo dalla parte giusta!
Quelli che "distruggono" il mondo con la loro cattiveria e ribellione a
Dio dovranno temere la Sua ira. "Gli uomini (disubbidienti) verranno
meno per la paurosa attesa di quello che starà per accadere al mondo",
predisse Gesù. "Ma quando queste cose cominceranno ad avvenire,
rialzatevi", disse ai discepoli fedeli, "alzate la testa, perché la
vostra liberazione si avvicina" (Matteo 21:26-28).
Come
dovremmo comportarci in attesa di quel "giorno"? L'apostolo Paolo ci
invita a non giudicare male gli altri per non ricevere l'avverso
giudizio di Dio, a non essere ostinati e impenitenti, a non praticare
l'ingiustizia e il male, ma ad avvalerci della misericordia di Dio.
"Disprezzi le ricchezze della sua bontà, della sua pazienza e della sua
costanza, non riconoscendo che la bontà di Dio ti spinge al
ravvedimento?" chiede. Dio ci sta ora tendendo, per così dire, la Sua
mano perché vuole aiutarci ad essere salvati quando verrà il Suo giorno e
"renderà a ciascuno secondo le sue opere": "vita eterna", "gloria,
onore e pace" a quelli che perseverano nel fare il bene (Romani 2:1-10).
Anche
San Pietro ci ammonisce: "Il Signore non ritarda l'adempimento della
sua promessa, come pretendono alcuni; ma è paziente verso di voi, non
volendo che qualcuno perisce, ma che tutti giungano al ravvedimento. ...
quale sorta di persone dovete essere voi, in santità di condotta e
opere di santa devozione, mentre attendete e affrettate la venuta del
giorno di Dio...! Perciò, carissimi, aspettando queste cose, fate in
modo di essere trovati da lui immacolati e irreprensibili nella pace" (2
Pietro 3:11,12,14).
Ricordiamoci
che, durante il "giorno di Geova", "chi si esalta" presuntuosamente
contro Dio "sarà umiliato", ma chi si sottomette umilmente alla Sua
volontà "sarà esaltato" (Matteo 23:12; Giacomo 4:10). Auguriamoci di poter nutrire la stessa speranza del profeta Abacuc, il quale, pur avvertendo
la "serietà" della situazione, si sentiva tranquillo. "Mi rallegrerò
nel Signore (YHWH)", concluse, "esulterò nel Dio della mia salvezza.
Dio, il Signore, è la mia forza; egli renderà i miei piedi come quelli
delle cerve e mi farà camminare sulle alture" (Abacuc 3:18,19).
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