venerdì 16 novembre 2018

Entriamo nell' "arca" di Dio! (Ebrei 11:7)


Non è una favoletta da raccontare ai bambini per farli addormentare, non è un mito dal significato ancestrale, bensì un fatto realmente accaduto, un avvenimento di importanza mondiale. Stiamo parlando del Diluvio che Dio mandò ai giorni di Noè e dell'arca che quest'ultimo costruì per la salvezza dell'uomo e di tutte le specie animali allora esistenti  (Genesi 6-8). Praticamente in ogni cultura antica esiste il racconto di un diluvio che sommerse la terra in epoche remote. Alcuni archeologi hanno ritrovato quelli che ritengono essere i resti dell'arca, esattamente dove la Bibbia dice che si posò dopo il Diluvio, sul monte Ararat, in Turchia. Se siamo in vita oggi, e lo sono gli animali intorno a noi, lo dobbiamo all'ubbidienza di quell'unico uomo, Noè. 

Ma perché questo titolo? Che senso ha parlare ancora di "arca"? Il Messia promesso, Gesù Cristo, disse che ci sarebbero stati giorni simili a quelli di Noè, corrispondenti al periodo precedente alla sua futura "venuta" (Matteo 24:37-40). E San Pietro avvertì che, proprio come mandò il Diluvio al tempo di Noè, così Dio darà a ciascuno la sua ricompensa nel futuro "giorno del giudizio", punendo gli "ingiusti" ma liberando dalla prova le persone a Lui devote (2 Pietro 2:5,9). Per essere "salvati" quando ci sarà questo giudizio, non sarà necessario rifugiarsi di nuovo in un'arca letterale, perché Dio promise che non avrebbe mandato più un diluvio di acque (Genesi 9:11).

Evidentemente l' "arca" della futura salvezza dev'essere simbolica e rappresenta tutto ciò che potrà proteggerci dal giudizio avverso di Dio. San Paolo ci spiega cosa include allorché scrive che "per fede" Noè costruì l'arca, "con la sua fede" condannò il mondo di allora e "fu fatto erede della giustizia che si ha per mezzo della fede" (Ebrei 11:7) Dunque è la fede in Dio che salvò Noè e quelli che erano con lui nell'arca ed è la stessa fede che può permettere a noi di avere una condizione "giusta" davanti a Dio e, quindi, la Sua approvazione. "Senza fede è impossibile piacergli, poiché chi si accosta a Dio deve credere che egli è (che esiste), e che ricompensa tutti quelli che lo cercano". In altre parole bisogna essere assolutamente certi nella propria mente non solo che Dio esiste, ma che potrà aiutarci nel bisogno (Ebrei 11:1,6).

Ma la sola fede non basta per essere salvati. La Bibbia dice che il Diluvio era una prefigurazione della "richiesta di una buona buona coscienza verso Dio" che facciamo ogni volta che ci dedichiamo per fare la Sua volontà (1 Pietro 3:20,21). Quando arriverà il predetto "giorno del giudizio", non ci sarà un'indiscriminata "fine del mondo". Il Messia verrà, certo, per giudicare il mondo, ma ai "giusti" prometterà la vita eterna e agli "ingiusti" annuncerà la loro condanna eterna (Matteo 25:31-46). Persone di ogni nazione saranno salvate perché avranno simbolicamente "lavato le loro vesti", rendendole "bianche nel sangue dell'Agnello", avranno cioè ottenuto una "buona coscienza", una condizione giusta, davanti a Dio in virtù della loro fede nel Messia, Gesù Cristo, che ha versato il suo prezioso sangue per ogni essere umano (Apocalisse 7:9,13,14).

È interessante notare che Gesù paragonò il momento della sua venuta per il giudizio al momento in cui Noè entrò nell'arca (Matteo 24:30,36-39). Il racconto ispirato dice che, appena lui e tutti gli altri (la sua famiglia e gli animali) entrarono nell'arca, quello stesso giorno, Dio chiuse la porta e venne il Diluvio (Genesi 7:7-16). Quando il Messia avrà espresso il suo giudizio, per così dire, la "porta" sarà chiusa e nessun altro potrà entrare nell' "arca", nemmeno volendo. Ecco perché una volta, a chi gli chiedeva se sarebbero stati "pochi i salvati", Gesù rispose: "Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché io vi dico che molti cercheranno di entrare e non potranno" (Luca 13:23,24). 

Finché la "porta dell'arca" è aperta, ora, prima che arrivi il "giorno del giudizio", bisogna cercare di "entrare" nel favore di Dio con tutte le nostre forze! Dal momento che non sappiamo quando arriverà quel giorno, dobbiamo essere sempre pronti, con la coscienza apposto con Dio, in modo da poter ricevere la Sua approvazione in qualsiasi momento scelga per giudicarci (Sofonia 2:2,3; Matteo 24:36,44).

A questo punto della sua predizione riguardo alla sua "venuta", Gesù menziona un "servo fedele e prudente" che è stato costituito a capo della casa del suo padrone per distribuire il vitto agli altri domestici in sua assenza. Quando il "padrone" (ovviamente si parla del Messia) tornerà, se lo troverà a svolgere bene il compito assegnato, lo premierà. Se invece lo sorprenderà a comportarsi male, lo punirà (Matteo 24:45-51). A chi si riferisce in particolare? Certo, non a una classe di persone preordinata a svolgere un determinato compito, perché Gesù mette in conto che si potrà comportare male. Da altri versetti (che vi indicherò in privato se vorrete) si comprende che si riferisce principalmente a singoli cristiani ebrei che faranno parte del Regno di Dio. Proprio nel tempo che precede la "venuta" del Messia distribuiranno, in senso spirituale, "vitto a suo tempo" agli altri servitori di Dio, proprio come Noè diede "nutrimento" a tutti quelli che erano nell'arca, attingendo alla "provvista" di "ogni sorta di cibo" che aveva preparato. "I saggi tra il popolo ne istuiranno molti", "avranno insegnato a molti la giustizia" (Genesi 6:21,22;  Daniele 11:33; 12:3). 

"Quando il Figlio dell'uomo (il Messia) verrà ", si chiedeva Gesù, "troverà la fede sulla terra?" (Luca 18:8). Una domanda che fa riflettere, visto che, oggi come oggi, è facile perdere la fede, magari presi dallo sconforto. Com'è la vostra fede? Costruita solidamente sull'ubbidienza a Dio, come lo era l'arca di Noè, in grado di resistere al Suo giudizio? (Matteo7:24,25) 

Avete, per così dire, "lavato" la vostra coscienza, pentendovi dei vostri peccati e dedicandovi a fare la volontà di Dio? Vi "sforzate" con tutto voi stessi di mantenere sempre una condizione "giusta"? Rafforzate la vostra fede "cibandovi" con le parole spirituali preparate da coloro che Dio vi ha mandato?

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