Quando Dio trasmise la Sua legge al popolo ebraico
attraverso Mosè, raccomandò più volte di rispettare il "sabato". La
parola "sabato" deriva dall'ebraico "Shabbat", che significa "(giorno
di) riposo", nel senso che si sarebbero dovute "cessare" le normali
attività lavorative settimanali per dedicarsi al "servizio" di Dio.
Bisognava ricordarsi del fatto che Dio si era "riposato" il "settimo
giorno", dopo aver creato i cieli e la terra (Esodo 20:8-11).
Che dire di oggi? Dobbiamo ancora osservare il "sabato"
come si faceva anticamente? C'è da dire che questa sarebbe stata una
"legge perenne" e che anche i non ebrei che volevano accostarsi a Dio
l'avrebbero dovuta rispettare. Con la venuta del predetto Messia, Gesù
Cristo, non si è reso più necessario osservare un letterale "giorno di
riposo" settimanale (Colossesi 2:16).
Tuttavia la "legge" era "perenne" e quindi va ancora
rispettata da chiunque vuole piacere a Dio. In che modo? Ce lo dice
l'apostolo Paolo scrivendo a cristiani di origine ebraica. Ai capitoli 3
e 4 della sua lettera spiega che molti ebrei dei tempi di Mosè, benché
osservassero letteralmente il sabato, non entrarono nel "riposo di Dio",
perché smisero di avere fede in Lui e divennero disubbedienti ai Suoi
comandamenti. Il "riposo di Dio" a cui Paolo fa riferimento è il
"settimo giorno" in cui Dio si è "riposato". Quel "giorno", che dura
migliaia di anni, è ancora in corso e terminerà presto quando Dio
creerà, in senso spirituale, "nuovi cieli" e "nuova terra", come
illustrato nel post precedente.
"Rimane dunque un riposo sabatico per il popolo di Dio",
dice l'apostolo. "Infatti chi entra nel riposo di Dio si riposa anche
lui dalle proprie opere, come Dio si riposò dalle sue" (Ebrei 4:9,10).
Da quale "opere" bisogna "riposarsi"? Stando al contesto, sono le
"opere" di "disubbedienza", le "opere della carne" imperfetta, cioè
l'immoralità sessuale in ogni sua forma, l'idolatria, lo spiritismo, le
"cattiverie" che si dicono o si fanno nei confronti degli altri, gli
"eccessi" nel mangiare e nel bere. (Ebrei 4:11; Galati 5:19-21). Proprio
per alcune di queste "opere" molti ebrei non entrarono nel "riposo di
Dio", nel senso che non rispettarono la Sua volontà e morirono del
deserto, anziché ereditare la "terra promessa" (1 Corinti 10:5-11).
Anche noi, se vogliamo "osservare il sabato" nel modo che
Dio gradisce, dobbiamo smettere (o "cessare") di praticare questi
peccati, pentircene sinceramente e dedicarci al "servizio" di Dio
meditando con fede e amore sulle Sue opere. (1 Pietro 4:3). Già
anticamente l'osservanza del sabato era messa in relazione con il
pentimento dei peccati e l'umiltà (Levitico 16:30,31). E un salmo
scritto proprio per il giorno di sabato conteneva un invito a lodare Dio
per le sue meravigliose opere (Salmi 92:1-4). Dio condanna invece
coloro che si limitano a osservare il sabato solo in apparenza, mentre
ne ripudiano lo "spirito", continuando a praticare il male (Isaia 1:13;
56:2).
"La notte è avanzata (il "giorno" di riposo di Dio sta per
finire), il giorno (la "ricreazione" e il "giorno del giudizio") è
vicino; gettiamo dunque via le opere delle tenebre (le "opere della
carne") e indossiamo le armi della luce" (Romani 13:12). Quando Dio si
apprestava a "scendere" sul monte Sinai per trasmettere la Sua legge al
popolo d'Israele, comandò che il popolo si "purificasse" nel cuore e nel
fisico perché fossero "pronti" a ricevere la Sua Parola (Esodo
19:10-15). Se usiamo il tempo che ci rimane prima del nuovo "giorno" di
Dio per entrare nel Suo "riposo", "purificando" la nostra vita alla Sua
lode, allora saremo "pronti" quando Dio darà di nuovo la Sua "legge".
"Avverrà, negli ultimi giorni, che il monte della casa del
Signore (YHWH) (il monte Sion, simbolo di Gerusalemme) si ergerà sulla
vetta dei monti e sarà elevato al di sopra dei colli (sarà "visibile"
fino all'estremità della terra); e tutte le nazioni affluiranno a esso.
Molti popoli vi accorreranno e diranno: 'Venite, saliamo al monte del
Signore (YHWH), alla casa del Dio di Giacobbe; egli ci insegnerà le sue
vie e noi cammineremo per i suoi sentieri'. Da Sion, infatti, uscirà la
legge, e da Gerusalemme la parola del Signore (YHWH)" (Isaia 2:2,3).
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