venerdì 28 dicembre 2018

"Il giorno si avvicina", abitanti di Israele! (Ezechiele 7:10,12)




Ascoltate la Parola di Dio: 《Figlio d'uomo, così parla il Signore, Dio, riguardo al paese d'Israele: "La fine, la fine viene sulle quattro estremità del paese! La tua fine è imminente; io manderò contro di te la mia ira, ti giudicherò secondo la tua condotta, ti farò ricadere addosso tutte le tue abominazioni ... Ecco il giorno! ... Giunge il tempo, il giorno si avvicina!" (Ezechiele 7:2,3,10,12).

In vista della prossima dustruzione di "Gerusalemme", questo non è più il tempo di "investire" su Israele, perché "chi vende non tornerà in possesso di ciò che avrà venduto ... Getteranno il loro argento per le strade, il loro oro sarà per essi immondizia". I beni materiali nei quali molti israeliani confidano non varranno nulla durante l'imminente "grande tribolazione". "Non potranno saziare la loro fame né riempire le loro viscere, perché furono quelli l'intoppo che li fece cadere nella loro iniquità" (Ezechiele 7:13,19; Matteo 24:21). 

Poiché "questo paese (Israele) è pieno di assassini" e "questa città (Gerusalemme) è piena di violenza", Dio "farà venire le più malvagie delle nazioni, che s'impadroniranno delle loro case", farà "venir meno la superbia dei potenti e i loro santuari saranno profanati". I prossimi anni saranno, per Israele, un'escalation di eventi drammatici, purtroppo. "Verrà sventura dopo sventura, allarme dopo allarme ... Il re sarà in lutto, il principe rivestito di desolazione, le mani del popolo del paese tremeranno di spavento". 

Di quelli che pensano che Israele non subirà una simile "fine" a breve e che, al contrario, incoraggiano a continuare come se nulla fosse, Dio dice che sono "uomini che tramano iniquità e danno cattivi consigli". Dicono: "Il tempo non è così vicino! Costruiamo pure delle case!". 《"La visione che ha costui riguarda giorni futuri, egli profetizza per tempi lontani". Perciò di' loro: Così parla il Signore, DIO: "Nessuna delle mie parole sarà rinviata"》. E i loro "profeti", coloro che predicono falsamente che Gerusalemme non sarà mai distrutta, sono complici della loro ribellione. "《Proprio perché sviano il mio popolo, dicendo: 'Pace!' quando non c'è alcuna pace, e perché quando il popolo costruisce un muro, ecco che costoro lo intonacano di malta che non regge, di' a quelli che lo intonacano di malta che non regge, che esso cadrà》. Anziché invitare gli ebrei infedeli a tornare a Dio per sfuggire al Suo giudizio, 'mentendo al suo popolo', "che dà ascolto alle menzogne", fanno "morire coloro che non devono morire" e"vivere coloro che non devono vivere", 'rafforzando le mani dell'empio, perché non si converta dalla sua via malvagia per ottenere la vita' (Ezechiele 7:23,24,26,27; 11:2,3; 12:27,28; 13:19,22).

Dire la verità è sempre la cosa migliore, anche se la verità può essere scomoda, e può salvare la vita. Qualcuno che ha 'innalzato idoli nel proprio cuore', mettendo qualsiasi altra cosa all'infuori di Dio al primo posto nella vita, preferirebbe che dicessi qualcosa di più piacevole, che magari parlassi solo bene di Israele. Ma per tutti loro non c'è altro messaggio che questo: 《Così parla il Signore, Dio: "Tornate, allontanatevi dai vostri idoli, distogliete le vostre facce da tutte le vostre abominazioni", ovvero dai "peccati" di cui abbiamo parlato in un post precedente. Ma per chi non li ricordasse, è Dio stesso che ce li rammenta. "I principi d'Israele", i suoi rappresentanti politici, "sono intenti a spargere sangue". Quanti ragazzi mandano a morire come soldati in battaglia contro i loro nemici, sacrificandoli sull' "altare della Patria"! "Prendesti inoltre i tuoi figli e le tue figlie, che mi avevi partoriti, e li offristi loro in sacrificio perché li divorassero. Non bastavano dunque le tue prostituzioni, perché tu avessi anche a scannare i miei figli e a darli loro facendoli passare per il fuoco?". 

Ma le loro "abominazioni" non si limitano a questo! "In te si disprezzano il padre e la madre, in te si maltratta il forestiero, in te si opprimono l’orfano e la vedova. Hai disprezzato le mie cose sante, hai profanato i miei sabati. Vi sono in te calunniatori che versano il sangue. C’è in te chi banchetta sui monti e chi commette scelleratezze. In te si scopre la nudità del proprio padre, in te si vìola la donna in stato di mestruazione. Uno reca oltraggio alla donna del prossimo, l’altro contamina con incesto la nuora, altri vìola la sorella, figlia del padre.In te si ricevono doni per spargere il sangue, tu presti a interesse e a usura, spogli con la violenza il tuo prossimo e di me ti dimentichi" (Ezechiele 22:7-12). Non c'è più rispetto per i "valori" tradizionali, nemmeno per i parenti stretti o per i consanguinei! L'immoralità sessuale si pratica a tutti i livelli e la disonestà dilaga. I loro "sacerdoti", le guide religiose, non insegnano correttamente le norme morali di Dio come dovrebbero. "Non distinguono fra santo e profano, non fanno conoscere la differenza che passa fra ciò che è impuro e ciò che è puro"  (Ezechiele 22:26).

Tuttavia Dio non fa, per così dire, di tutta l'erba un fascio, ma giudicherà quegli ebrei individualmente e ciascuno renderà conto di sé stesso a Lui (Romani 14:12). Nel Suo immenso amore l' "Iddio d'Israele" indica pure qual è la "strada" da seguire per essere "salvati". "Se ... si trovassero questi tre uomini: Noè, Daniele e Giobbe, questi non salverebbero che se stessi, per la loro giustizia". Questi sono gli esempi che dovremmo seguire e non quello "negativo" dei "principi" o dei "profeti" d'Israele. Noè è ricordato per la sua scrupolosa ubbidienza. "Fece tutto quello che Dio gli aveva comandato. Fece proprio così". Daniele non fu solo un profeta fedele. Anche quando era giovane, non si lasciò influenzare dalle cattive compagnie, facendosi "contaminare" dalle loro pratiche sbagliate, e continuò a pregare il suo Dio anche a costo della vita. Giobbe era "integro e retto; temeva Dio e fuggiva il male". Era deciso a restare fedele alla moglie, non coltivando nemmeno pensieri immorali. Si comportava onestamente e trattava bene i suoi dipendenti. Aiutava le persone che si trovavano in difficoltà economica, non adorava altre cose all'infuori di Dio e non diffondeva "cattiverie" sul conto di altri. Infine rimase integro nonostante tutte le prove a cui fu sottoposto (Genesi 6:22; Daniele 1:8; 6:10,11; Giobbe 1:1; 31). Dio assicura che "un residuo" d'Israele sarà risparmiato per la sua "giustizia" e costituirà un "ammonimento" per gli altri ebrei (Ezechiele 14:22,23).

E voi che abitate in Israele, state prendendo a cuore l'avvertimento di Dio? In cosa riponete la vostra fiducia, nei beni materiali che presto non varranno più nulla o nell' "Iddio d'Israele"? Continuate a fare la vostra vita come se nulla dovesse mai cambiare o state facendo i piani per allontanarvi dalla " zona di pericolo", ubbidendo scrupolosamente al vostro Dio che vi comanda di "fuggire da Babilonia"? Non vi lasciate ingannare dai "falsi profeti" che vi diranno ciò che fa più comodo, ma siate decisi a fare la volontà di Dio qualunque cosa accada. A dispetto di quello che possono dirvi le "guide religiose", evitate come la peste l'immoralità sessuale e ogni forma di "idolatria"! Imitate la "giustizia" degli esempi che Dio vi sta indicando. 

《"Tornate, convertitevi da tutte le vostre trasgressioni ... ! Gettate via da voi tutte le vostre trasgressioni per le quali avete peccato; fatevi un cuore nuovo e uno spirito nuovo; perché dovreste morire, casa d'Israele? Io infatti non provo nessun piacere per la morte di colui che muore", dice il Signore, DIO. "Convertitevi dunque, e vivrete!"》(Ezechiele 18:30-32).

"Un bambino ci è nato, un figlio ci è stato dato" (Isaia 9:5)



Milioni di persone in tutto il mondo si stanno preparando a festeggiare il Natale, o "Natività", ovvero la nascita di Gesù. Quell'evento, che ha avuto luogo migliaia di anni fa, non va ricordato semplicemente perché, come è vero, riguarda la nascita del Figlio di Dio come essere umano attraverso la vergine Maria (Matteo 1:23). Scopriamo insieme la sua straordinaria importanza racchiusa nelle parole del profeta Isaia: "Poiché un bambino ci è nato, un figlio ci è stato dato, e il dominio riposerà sulle sue spalle; sarà chiamato Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre eterno, Principe della pace, per dare incremento all'impero e una pace senza fine al trono di Davide e al suo regno, per stabilirlo fermamente e sostenerlo mediante il diritto e la giustizia, da ora e per sempre: questo farà lo zelo del Signore (YHWH) degli eserciti"  (Isaia 9:5,6). Che la profezia si riferisse proprio a Gesù ce lo dice chiaramente l'evangelista Matteo, che ne applica il contesto a lui. E ai pastori che, alla sua nascita, stavano nei campi con il loro gregge, l'angelo di  Dio disse: 《Vi porto la buona notizia di una grande gioia che tutto il popolo avrà: "Oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo, il Signore" 》(Matteo 4:12-16; Luca 2:8-12).


I "nomi" con i quali Gesù sarebbe stato chiamato, secondo questa profezia, hanno relazione, come vedremo, anche con la predetta "restaurazione" di "Gerusalemme". In particolare, l'espressione "questo farà lo zelo del Signore (YHWH) degli eserciti" ci riporta in un'altra profezia che scopriamo perciò "parallela": 《"Non per potenza, né per forza, ma per lo Spirito mio", dice il Signore (YHWH) degli eserciti》. Come abbiamo già analizzato in un post precedente, questa profezia di Zaccaria annuncia la "restaurazione" sia fisica che spirituale del "popolo" ebraico di Dio e della "terra promessa" (Zaccaria 4:6,8,9). 

Attenzione!, però. Dobbiamo capire bene quando sarebbe avvenuta questa "restaurazione" e chi l'avrebbe realizzata. Anche oggi, infatti, molti pensano di partecipare all'adempimento di quella profezia, organizzando, a Israele, un esercito potente e costruendo città moderne e una società all'avanguardia dal punto di vista tecnologico. 《Nel loro orgoglio e nella superbia del loro cuore dicono: "I mattoni sono caduti, ma noi costruiremo con pietre squadrate; i sicomori sono stati tagliati, ma noi li sostituiremo con cedri"》. Finché "costruiscono" ricorrendo ai profitti acquisiti illecitamente con la rapina e la violenza, non possono certo farlo in armonia con la volontà dell' "Iddio d'Israele". Sono presuntuosi, come lo erano i costruttori della "torre di Babele", ma Dio vanificò i loro piani, e lo stesso farà per i "costruttori" odierni di Israele. 

"Per questo il Signore (YHWH) farà sorgere contro il popolo gli avversari ... i Siri da oriente, i Filistei da occidente; essi divoreranno Israele a bocca spalancata". Le "dieci corna" della "bestia" dell'Apocalisse (tutte le nazioni del mondo, da oriente a occidente) la "odieranno", e per così dire, "la spoglieranno e la lasceranno nuda" (esposta al pubblico ludibrio), "ne mangeranno le carni e la consumeranno col fuoco", distruggendola completamente (Apocalisse 17:16). "Il Signore (YHWH) reciderà da Israele capo e coda, palma e giunco, in un medesimo giorno. L'anziano e il notabile (i rappresentanti politici) sono il capo, e il profeta (le guide religiose) che insegna la menzogna è la coda. Quelli che guidano questo popolo lo sviano, e quelli che si lasciano guidare vanno in rovina. Perciò il Signore non si compiacerà dei giovani del popolo, né avrà compassione dei suoi orfani e delle sue vedove; perché tutti quanti (quelli che subiranno il giudizio) sono empi e perversi, e ogni bocca proferisce follia. ... Per l'ira del Signore (YHWH) degli eserciti il paese è in fiamme e il popolo è in preda al fuoco" (Isaia 9:14-16,18). Altro che "restaurazione"! "L'agile non avrà modo di darsi alla fuga, il forte non potrà servirsi della sua forza e il valoroso non scamperà; chi maneggia l'arco non potrà resistere, chi ha il piede veloce non potrà scampare; il cavaliere sul suo cavallo non si salverà" (Amos 2:14,15). Altro che "esercito potente"! E non è con i "palazzi", o con le case lussuose e dotate di ogni comfort, che si costruisce la "città di Dio"! Egli 'odia i suoi palazzi'. 《"Abbatterò le case d'inverno e le case d'estate; le case d'avorio saranno distrutte e scompariranno i grandi palazzi", dice il Signore (YHWH)》(Amos 6:8; 3:15).

Tutte le antiche profezie sono concordi nell'affermare che la "restaurazione" d'Israele si completerà solo durante il regno del Messia, il legittimo discendente della "casa (o trono) di Davide", e precisamente dopo la distruzione dell'attuale "Gerusalemme". Dio completerà il "radunamento" delle Sue "pecore disperse" e le pascerà con amore attraverso il "germoglio giusto", Gesù Cristo, che sarà il "Padre eterno" della loro vita spirituale. Grazie ai consigli del "Consigliere ammirabile", il suo "impero" avrà un "incremento", dal momento che "dominerà da un mare all'altro e dal fiume (Eufrate) fino alle estremità della terra". Dio promette: "Tutti i peccatori del mio popolo moriranno di spada", "tuttavia non distruggerò interamente la casa di Giacobbe". "Quel giorno rialzerò la capanna di Davide che è caduta, ne riparerò i danni, ne rialzerò le rovine, la ricostruirò com'era nei giorni antichi". "Io libererò dall'esilio il mio popolo, Israele; essi ricostruiranno le città desolate e le abiteranno". (Isaia 9:5,6; 11:1,2,11; Geremia 23:3-6; 33:15,16; Ezechiele 34:22-24; 37:21-25; Osea 3:5; Amos 9:8-11,14,15; Salmo 72:8).

Non è quindi con la sola "forza" o con la "potenza" umane che avverrà la "ricostruzione", ma mediante lo Spirito Santo di Dio, che infonderà il Suo "zelo" negli ebrei fedeli che torneranno a Lui dopo la distruzione di "Gerusalemme", affinché la ricostruiscano secondo il Suo "progetto". Quando, fra breve, l' "Iddio d'Israele" "visiterà" il "popolo" ebraico, "il giorno che la rovina giungerà da lontano", il Messia, quale "Dio potente", "purificherà" il "tempio di Dio" dalle "contaminazioni" spirituali, "colpirà il paese con la verga della sua bocca e con il soffio delle sue labbra farà morire l'empio" (Isaia 10:3; 11:4; Malachia 3:1-5).  

Questa "purificazione" del "tempio" verrà continuata anche dopo che Gerusalemme sarà stata fisicamente ricostruita. È profetizzato che, in vista di quella "ricostruzione", molti, anche di altre nazioni, si uniranno agli ebrei superstiti, ma non tutti saranno infine giudicati "degni" di "abitare" la "nuova Gerusalemme" o i territori circostanti. Ci saranno sia "cattivi" che "buoni". Quando il Messia tornerà per giudicare il mondo, "manderà i suoi angeli, che raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti quelli che commettono iniquità", per condannarli a morte. "Poiché molti sono chiamati, ma pochi eletti". D'altra parte, i "giusti" saranno raccolti per ereditare il Regno e inizieranno a goderne gioiosamente le benedizioni. "Risplenderanno come il sole" e "si metteranno a tavola con Abraamo, Isacco e Giacobbe", che per allora saranno stati riportati in vita (Matteo 8:11,12; 13:40-43,47-50; 22:10-14). 

Ma è solo dopo la "fine del mondo", quando tutti i nemici terreni di Dio saranno stati neutralizzati, che la "nuova Gerusalemme scenderà dal cielo", nel senso che i "santi" torneranno sulla terra, nella Gerusalemme ricostruita secondo il divin "progetto", per stabilirvi la "sede" del regno di Dio (Apocalisse 21:2,10). Allora 'non ci sarà nessuno che spaventi' i suoi sudditi e il "Principe della pace" li farà abitare al sicuro. "Il lupo abiterà con l'agnello, e il leopardo si sdraierà accanto al capretto; il vitello, il leoncello e il bestiame ingrassato staranno insieme, e un bambino li condurrà". "Nei suoi giorni (del Messia re) il giusto fiorirà e vi sarà abbondanza di pace finché non vi sia più luna", cioè per sempre. Davvero, grazie a quel "bambino", "tutto il popolo" proverà una "grande gioia" (Michea 4:4; Isaia 11:6; Salmo 72:7).

Non vi entusiasma questa prospettiva? Il bello è che non si tratta di una semplice "favola della buona notte". Lo "zelo del Signore (YHWH) degli eserciti", il Creatore dei cieli e della terra, "farà questo", "per dare ... una pace senza fine al trono di Davide e al suo regno (del Messia), per stabilirlo fermamente e sostenerlo mediante il diritto e la giustizia". Se volete essere fra i sudditi del regno di Dio che verrà presto, o fra i "coeredi" del Messia, al contrario degli ebrei infedeli che saranno puniti, dovete umilmente tornare a Dio e cercare la Sua approvazione, comportandovi con onestà e giustizia. Coloro che persistono nella loro condotta ribelle non potranno più fuggire quando "la rovina giungerà". "Non rimarrà loro che curvarsi tra i prigionieri o cadere fra gli uccisi" (Isaia 9:8,12; 10:1-4). 

"Il popolo che camminava nelle tenebre vede una gran luce; su quelli che abitavano il paese dell'ombra della morte la luce risplende". Queste parole profetiche si adempirono con il ministero di Gesù in Galilea che predicava il pentimento in vista dell'arrivo del regno di Dio (Isaia 9:1; Matteo 4:15-17).  Quel "regno" è molto più vicino di quando iniziò Gesù. Il Messia sta per essere intronizzato e inizierà a governare come predetto. Anche voi, dunque, "ravvedetevi, perché il regno dei cieli è vicino"! Se siete ebrei di nascita o discendenza, come vi ho chiesto nel post precedente, dimostratevi "degni" di tale "re" e siate "pronti" ad accoglierlo! Ascoltate ciò che dice al vostro cuore il "Consigliere ammirabile" e seguite fin d'ora la guida del vostro "pastore" (Giovanni 10:3,4). Mantenete la vostra condotta "santa" agli occhi di Dio, lontana dalle "contaminazioni" del Suo "popolo" infedele. In questo modo avremo compreso il vero significato di quella "Nascita" miracolosa e potremo goderne gli "effetti", "da ora e per sempre".

"Pecore smarrite della casa d'Israele", dove siete? (Matteo 10:6)




Se non l'avete ancora fatto, vi invito a leggere, o a rileggere, con attenzione tutti i post precedenti, nella loro versione integrale. Questo è essenziale per comprendere ciò che sto per dirvi. 

Se sei di nascita o di discendenza ebraica, e magari ti sei allontanato dall' "Iddio d'Israele", e ti senti "solo" e "smarrito", sappi che Dio ha un messaggio speciale per te. In vista della "restaurazione" di "Gerusalemme", che è già iniziata in senso spirituale, Dio 'sta andando alla ricerca delle sue pecore disperse' con l'intenzione di ricondurle nel Suo "ovile" (Ezechiele 34:11-16, 23-31). 

Ovunque ti trovi nel mondo, entra ora nella Sua "arca" spirituale! Torna al Suo "ovile"! 

Se ritieni di essere ebreo, scrivimi, non in pubblico, ma in privato, attraverso i Social collegati, per ricevere nei particolari il "messaggio" che Dio ha preparato per te. Se non sei sicuro di essere ebreo, scrivimi ugualmente, magari posso toglierti il dubbio 😉.

Ti aspetto!

venerdì 21 dicembre 2018

O "Babilonia", le tue "acque" si stanno prosciugando!



"La siccità è sospesa sopra le sue acque, che saranno prosciugate" (Geremia 50:38).
Queste parole profetiche si adempirono inizialmente sull'antica Babilonia allorché le sue acque, quelle letterali che la circondavano proteggendola, furono prosciugate, perché deviate, permettendo all'esercito invasore di conquistarla. 

Anche oggi le "acque" della moderna "Babilonia" si stanno prosciugando in concomitanza con il ritiro delle truppe statunitensi dalla Siria, che offrivano un falso senso di protezione a Israele. Questo consentirà alla "moltitudine di grandi nazioni del paese del settentrione" di avanzare fino alla sua completa distruzione. "Ecco, un popolo viene dal settentrione; una grande nazione e molti re sorgono dalle estremità della terra. ... Sono crudeli e non hanno pietà; la loro voce è come il muggito del mare... Sono pronti a combattere come un solo guerriero". Come reagiscono i rappresentanti politici di Israele (alias "Babilonia") all'avanzata del nemico? "Il re di Babilonia ne ode la fama e le sue mani diventano fiacche; l'angoscia lo coglie, un dolore come di donna che partorisce" (Geremia 50:9, 41-43). 

Questo ci ricorda la profezia parallela dell'apostolo Paolo: 《Quando diranno: "Pace e sicurezza", allora una rovina improvvisa verrà loro addosso, come le doglie alla donna incinta; e non scamperanno》(2 Tessalonicesi 5:3). Dio condanna particolarmente i 'profeti che sviano il popolo e che gridano: "Pace!"', facendo credere che andrà sempre tutto bene. Proprio loro che "dichiarano la guerra santa contro chi non mette nulla nella loro bocca", mostrando ostilità a chi non li sostiene economicamente! Altrettanto riprovevoli sono i "capi" politici, i "funzionari della casa d'Israele", i quali 'odiano il bene e amano il male'. Invece di "pascere" le "pecore" loro affidate, fornendo un esempio positivo alla popolazione, ne "divorano la carne", trattando male i loro sudditi. Calpestano qualsiasi "diritto" dei loro "vicini", non ne rispettano la legittima proprietà, e 'costruiscono Sion con il sangue e Gerusalemme con l'ingiustizia!'. "Desiderano dei campi e se ne impadroniscono; delle case, e se le prendono; così opprimono l'uomo e la sua casa, l'individuo e la sua proprietà". La corruzione dilaga a tutti i livelli e perfino le "guide spirituali" lo fanno per denaro! "I suoi capi giudicano per ottenere regali, i suoi sacerdoti insegnano per un profitto, i suoi profeti fanno predizioni per denaro". 

Come reagirà Dio alla condotta "infedele" di "Babilonia"? "Perciò, ecco, per causa vostra, Sion sarà arata come un campo. Gerusalemme diventerà un mucchio di rovine, e il monte del tempio un'altura boscosa". Profanando il significato del nome "Gerusalemme", che si fonda sulla "pace", hanno rovinato la "terra promessa" a tal punto che "non è un luogo di riposo; a causa della sua impurità provoca distruzione, una distruzione terribile" (Michea 2:2,10; 3:2,3,5,10-12). Riuscirà l'esercito di Israele a fermare l'avanzata nemica? "I suoi giovani cadranno nelle sue piazze, tutti i suoi uomini di guerra periranno in quel giorno". "La spada è  sospesa sopra i suoi cavalli, i suoi carri (l'esercito), sopra tutta l'accozzaglia di gente che è in mezzo a lei, la quale diventerà come tante donne (deboli e vulnerabili)". Gli "stranieri" "la ventileranno" come un "vento distruttore" e "nel giorno della calamità piomberanno su di lei da tutte le parti" e 'voteranno allo sterminio tutto il suo esercito' (Geremia 50:30,37;51:1,2). 

Parole forti, è vero. E di certo non gioisco alla prospettiva di distruzione e morte. Mi limito a riportare quello che Dio mi aiuta a "vedere" attraverso la Sua "parola". A qualcuno potrebbe non far piacere che si continui a denunciare l' "infedeltà" di Israele e l'avverso giudizio che Dio ha decretato. 《"Non profetizzate!", vanno essi ripetendo》. Ma "anche se non si profetizzano tali cose, non si eviterà l'infamia", il giudizio sarà eseguito ugualmente. "Quanto a me, io sono pieno di forza, dello Spirito del Signore (YHWH), di giustizia e di coraggio, per far conoscere a Giacobbe la sua trasgressione e a Israele il suo peccato". In qualità di "sentinella per la casa d'Israele", fin quando Dio vorrà, continuerò a dire ciò che Lui mi aiuterà a "profetizzare", 'sia che ascoltino sia che non ascoltino'. L'importante è che venga dato l' "avvertimento" (Ezechiele 3:11, 17-21). 

E ora Dio avverte: "Fuggite di mezzo a Babilonia, salvi ognuno la sua vita, guardate di non perire per l'iniquità di lei!". "Per scampare alla spada micidiale ritorni ciascuno al suo popolo, fugga ciascuno verso il proprio paese!" (Geremia 50:16). Per non trovarvi fra l' "accozzaglia di gente" che sarà colta di sprovvista quando il "nemico" entrerà sul suolo d'Israele, dovete ora allontanarvi dai suoi territori. Se non siete del posto, tornate al più presto alle vostre nazioni d'origine! 

Che dire se abitate in Israele? "Parti, vattene, o abitante di Safir!". "Attacca i cavalli al carro, o abitante di Lachis!" In altre parole, fate i bagagli e partite! Ma, soprattutto, tornate all' "Iddio d'Israele"! Se sei un ebreo di nascita o discendenza, chiediti: "Con che cosa verrò in presenza  del Signore (YHWH) e mi inchinerò davanti al Dio eccelso? Verrò in sua presenza con olocausti, con vitelli di un anno?". Di questi "sacrifici" Dio si compiace? "O uomo, egli ti ha fatto conoscere ciò che è bene; che altro richiede da te il Signore (YHWH), se non che tu pratichi la giustizia, che tu ami la misericordia e cammini umilmente con il tuo Dio?". Smettete di accumulare "tesori illecitamente acquistati", non adoperate "bilance false", effettuando transazioni commerciali fraudolente! Non vi arricchite con la "violenza" e non amate nessun genere di "inganno" o "falsità". "La voce del Signore (YHWH) grida alla città", annunciandone la distruzione. Temete il Suo nome, ascoltando il Suo avvertimento! 'Camminate rettamente', facendo ciò che Dio richiede da voi. 

Se avete preso a cuore la Sua esortazione, non lo sbandierate ai quattro venti, mettendovi inutilmente nel mirino di chi potrebbe ostacolarvi. Decidete bene con chi parlarne! "Non fidatevi del compagno, non riponete fiducia nell'amico intimo; sorveglia la porta della tua bocca davanti a colei che riposa sul tuo petto". Come disse anche Gesù, "I nemici dell'uomo saranno quelli stessi di casa sua" (Michea 1:11,13; 2:7; 6:6-12;7:5,6; Matteo 10:36).

Grazie a Dio il futuro di Israele non sarà per sempre tetro. 《In quei giorni, in quel tempo (dopo la "distruzione")》, 《I figli d'Israele e i figli di Giuda torneranno insieme; cammineranno piangendo, cercheranno il Signore (YHWH), il loro Dio. Domanderanno qual è la via di Sion, volgeranno le loro facce in direzione d'essa e diranno: "Venite, unitevi al Signore (YHWH) con un patto eterno, che non si dimentichi più!"》(Geremia 50:4,5). Possiate essere anche voi fra le "pecore" d'Israele che Dio raccoglierà nella Sua "Gerusalemme" restaurata, non importa quanto siete malridotte, "zoppe" o "scacciate". Egli si prenderà cura di voi. "Di quelle zoppe io farò un resto che sussisterà; di quelle scacciate lontano, una nazione potente. Il Signore (YHWH) regnerà su di loro, sul monte Sion, da allora e per sempre". I nemici d'Israele non avranno l'ultima parola. Israele potrà dire: "Non ti rallegrare per me, o mia nemica! Se sono caduta, mi rialzerò". A "Gerusalemme" possiamo dire fin d'ora: "Verrà il giorno in cui le tue mura saranno ricostruite". E rivolti a Dio diciamo: "Quale Dio è come te, che perdoni l'iniquità e passi sopra alla colpa del resto della tua eredità? Egli non serba la sua ira per sempre, perché si compiace di usare misericordia. Egli tornerà ad avere pietà di noi, metterà sotto i suoi piedi le nostre colpe e getterà in fondo al mare tutti i nostri peccati. Tu mostrerai  la tua fedeltà a Giacobbe, la tua misericordia ad Abraamo, come giurasti ai nostri padri fin dai giorni antichi" (Michea 4:6,7; 7:8,18-20).

Una "storia profetica"



Quella che sto per raccontarvi è una storia realmente avvenuta che molti amici ebrei ricorderanno bene😉. Non si tratta però solo di storia passata, perché, come vedremo, è l' "anticipo" di una "storia" futura di portata ancora più grande. La storia antica è quella di Ester, una ragazza ebrea, che divenne regina e compagna dell'imperatore persiano Assuero, ed è narrata nel libro biblico che porta il suo nome.

Senza dilungarci sui particolari, ciò che qui ci interessa è analizzare l'episodio in cui un personaggio importante del regno, Aman, prese in odio gli ebrei, al punto che ne fece decretare l'annientamento in tutte le province del regno. Il motivo? Lo zio di Ester, l'ebreo Mardocheo, si rifiutava di 'inchinarsi e prostrarsi' davanti a lui in segno di adorazione (Ester 3:1-6, 8-13). Immaginate lo sconforto che piombò sugli ebrei di allora quando appresero la notizia! Ma anziché piegarsi all'adorazione idolatrica di quell'uomo orgoglioso, Mardocheo chiese ad Ester di intercedere col re a favore del suo popolo, sperando che Dio le avesse permesso di diventare regina a questo scopo (Ester 4:1-14). Quello che avvenne dopo confermò la sua tesi. In modo diplomatico Ester riuscì ad ottenere dal re un decreto di "grazia" per tutti gli ebrei del regno e fece mettere a morte Aman e tutti coloro che avevano cospirato contro il suo popolo (Ester 5 - 8:8). Cosa ci insegna questa "storia"?

Quando nel prossimo futuro, come abbiamo visto, le "nazioni" che compongono il "re del settentrione" della profezia di Daniele attaccheranno l'infedele "Gerusalemme", non riusciranno a sterminare tutto il "popolo" ebraico, rappresentato dalla "donna" dell'Apocalisse che riceverà la debita protezione in quel frangente (Daniele 11:28-31; Apocalisse 12:1-6,14). Ci saranno dei "superstiti", così come ce ne furono nel I secolo d.C., quando gli eserciti romani assediarono Gerusalemme. Improvvisamente quegli eserciti si ritirarono permettendo agli ebrei assediati di ubbidire al comando di Gesù di fuggire ai monti, e così furono risparmiati quando in seguito i romani tornarono e distrussero la città. Il profeta Daniele indica che, in modo simile, il "re del settentrione", dopo aver distrutto Gerusalemme, si ritirerà, turbato da "notizie dall'oriente e dal settentrione", e non annienterà tutti gli ebrei superstiti (Matteo 24:15-18; Daniele 12:44). Come ai tempi di Ester, Dio interverrà negli "affari umani" per salvare il Suo "popolo" ebraico, abbreviando, "a motivo degli eletti", i giorni della "grande tribolazione" (Matteo 24:22).

Quale dovrebbe essere il nostro atteggiamento? Ricordate che già ora il "re del settentrione" sta avanzando inesorabilmente contro "Gerusalemme", anche se non tutti sembrano accorgersene. Ma Dio, che "vede" il futuro in modo illimitato, lo sa e ci sta avvertendo per tempo. La recente "ondata" di "antisemitismo" che sta investendo tutto il mondo è, purtroppo, solo un'anticipazione di ciò che accadrà. Sappiamo pure chi c'è dietro tanto odio. Apro una parentesi. L' "antisemitismo" che qui condanno è qualsiasi manifestazione di odio e disprezzo contro gli ebrei in quanto tali. Ciò non significa che sia sempre sbagliato parlarne in maniera "critica", mettendone in luce sia i "pregi" che i "difetti". La condotta "infedele" di molti ebrei è descritta nei particolari perfino nella Bibbia e sarebbe irrazionale negare ciò che è sotto gli occhi di tutti. 

Ma un conto è parlarne in modo obiettivo, un altro nutrire "odio" per gli ebrei per il solo fatto che sono ebrei. Questo va condannato nel modo più assoluto. Al contrario dovremmo essere "sensibili" ai loro bisogni, come per chiunque altro, e sostenere in particolare quelli di loro che stanno tornando a Dio. Come il fedele Mardocheo non ci lasceremo "sedurre" dalla propaganda satanica portata avanti dal "re del settentrione", condividendo la sua "ostilità" contro il "popolo" ebraico e appoggiandolo incondizionatamente (Daniele 11:32, 36-39; Ezechiele 8:5). Anche se fossimo minacciati di morte, dovremmo continuare ad adorare solo Dio e a confidare nel Suo aiuto. Anche dopo che "Gerusalemme" sarà stata "restaurata", il Nemico di Dio cercherà di annientare gli ebrei "superstiti" e i loro sostenitori. Ma, ancora una volta, l' "Iddio d'Israele" difenderà il Suo "popolo" e distruggerà i nemici (Ezechiele 38).

Siate dunque preparati ad affrontare i prossimi anni, che saranno decisivi per il futuro del mondo intero. Non vi lasciate sviare dalla "propaganda satanica", continuate ad adorare Dio insieme al Suo "popolo" ebraico fedele. Quando gli ebrei contemporanei di Ester appresero la notizia che il re Assuero aveva revocato la loro condanna, se ne rallegrarono moltissimo e organizzarono feste e banchetti (Ester 8:16,17). Se anche voi resterete dalla parte di Dio e del Suo "popolo" fino alla fine, potrete rallegrarvene per molti anni avvenire. 

Potrete dire a Dio: "Tu sei stato una fortezza per il povero, una fortezza per l'indifeso nella sua angoscia, un rifugio contro la tempesta ("il soffio dei tiranni"), un'ombra contro l'arsura ("il tumulto degli stranieri")". "Il Signore (YHWH) degli eserciti preparerà per tutti i popoli su questo monte (a Gerusalemme) un banchetto di cibi succulenti". "《Annienterà per sempre la morte; il Signore, Dio, asciugherà le lacrime da ogni viso, toglierà via da tutta la terra la vergogna del suo popolo, perché il Signore (YHWH) ha parlato. In quel giorno si dirà: "Ecco, questo è il nostro Dio; in lui abbiamo sperato ed egli ci ha salvati. Questo è il Signore (YHWH) in cui abbiamo sperato; esultiamo, rallegriamoci per la sua salvezza!"》(Isaia 25:4-6, 8,9).

Avete indentificato "Babilonia la grande"?


Se avete ancora qualche dubbio che l'infedele Israele sia la "Babilonia la grande" che subirà presto il giusto giudizio di Dio, vi invito a confrontare con attenzione i seguenti passi biblici con la realtà odierna (Apocalisse 17:1-5). Apro una doverosa parentesi. Con "Israele" non mi riferisco a tutti gli israeliani o a tutti gli ebrei di nascita o discendenza. Fra loro ci sono molte "brave" persone e alcuni "amici" seguono con interesse anche questa pagina. Mi riferisco piuttosto alla "nazione" nell'insieme, con le dovute eccezioni, che si è allontanata dall' "Iddio d'Israele", e in particolare alle sue istituzioni politiche e religiose. 

Fin dalle origini della sua storia, almeno per come è raccontata dalla Bibbia, la città di Babilonia è contraddistinta da un atteggiamento orgoglioso e di opposizione alla volontà di Dio. Il fondatore di Babele (antico nome di "Babilonia") si chiamava Nimrod, "potente cacciatore davanti al Signore (YHWH)". L'obiettivo dichiarato di quegli uomini che fondarono la città era costruirsi una 'torre la cui cima giungesse fino al cielo', diventare famosi ed evitare di sparpagliarsi sul pianeta, come invece Dio aveva comandato. Non è forse vero che anche l'odierna Israele è una nazione "potente" e "famosa" a livello mondiale? Possiede infatti uno degli eserciti più potenti e più specializzati al mondo e la sua influenza sugli affari mondiali è a tutti i livelli. 

Un'altra caratteristica viene fuori analizzando un particolare di quell'antica città. È interessante che non fu costruita con semplici pietre e calce, ma adoperando "mattoni cotti con il fuoco" e "bitume", sicuramente un'evoluzione "tecnologica" nella tecnica costruttiva di allora. Ricordo che siamo agli albori della storia, in Mesopotamia, dove ebbe inizio la "civiltà". Israele forse non è all'avanguardia in fatto di "tecnologia" e "ricerca scientifica"? Gli scienziati israeliani, per esempio, sono riusciti a creare in laboratorio perfino una "bistecca" di carne artificiale, senza dover uccidere nessun animale, e hanno progettato una sonda spaziale destinata ad atterrare sulla Luna! Non che ci sia qualcosa di male in queste "invenzioni", anzi. Ma è solo per rendere l'idea dello straordinario livello di progresso scientifico che la nazione può vantare. 

Dio frustrò i piani dei costruttori della "torre" confondendo le loro lingue, in modo che non potessero capirsi, e così finirono per abbandonare il loro progetto ribelle e disperdersi su tutta la terra. Il nome "Babele" deriva da un verbo che significa "confondere" e ancor oggi è spesso usato cone sinonimo di "chiassosa confusione" o "eccessivo disordine". Specialmente negli ultimi anni Israele, e in particolare alcune delle sue città più popolose, è diventata una "chiassosa accozzaglia" degli orientamenti politici, religiosi e perfino sessuali, più disparati. Soprattutto in campo religioso domina la "confusione" più totale. Da un punto di vista strettamente "civile", non si può certo dire che, nei fatti, rappresenti degnamente Dio, il quale "non è un Dio di confusione, ma di pace", dal momento che risponde alla violenza con la violenza e alla guerra con altra guerra (Genesi 10:8-10; 11:1-9; 1 Corinti 14:33).

In seguito, quando l'impero babilonese conquistò Gerusalemme, non solo assoggettò a schiavitù molti ebrei, ma profanò pure i "tesori" del tempio di Dio portandoseli a Babilonia (2 Re 24:10-16). Ogni volta che Israele usa impropriamente il nome di Dio per i suoi scopi "terreni", di conquista e predominio spietato, lo profana disgustosamente! 

Questa moderna "Babilonia" sarà completamente distrutta e l'infedele Israele lascerà il posto agli ebrei fedeli che restaureranno la "nuova Gerusalemme". "Si ode sui monti un rumore di gente, come quello di un popolo immenso; il rumore di un tumulto di regni, di nazioni radunate", le "nazioni" che compongono il "re del settentrione" di cui abbiamo già parlato. "Vengono da un paese lontano ... per distruggere tutto il paese". 

E voi? Ora che avete identificato "Babilonia", ve ne state allontanando in fretta, come invitò a fare Gesù, al "suono" del "popolo immenso" che sta già marciando contro "Gerusalemme"? Quando quelle "nazioni" nemiche sferreranno a breve il loro attacco, la profezia avverte che "come gazzella inseguita, o come pecora che nessuno raccoglie, ognuno si volgerà verso il suo popolo, ognuno fuggirà al proprio paese". Ma potrebbe essere troppo tardi. "Chiunque sarà trovato sarà trafitto, chiunque sarà preso cadrà di spada. I loro bimbi saranno schiacciati davanti ai loro occhi, le loro case saranno saccheggiate, le loro mogli saranno violentate". (Matteo 24:15-18; Isaia 13:1,4,5,14-16,17) Che brutta fine per non aver dato ascolto all'avvertimento profetico! Non lo auguro a nessuno. 

Perciò, se tenete alla vostra stessa vita o a quella dei vostri cari, "uscite da Babilonia" ora! (Apocalisse18:4). Ricordate che non risparmieranno nemmeno i bambini! Se la vostra "patria" è altrove, tornateci al più presto. Se vivete a Israele, cercate i modi per allontanarvi dalla "zona di pericolo" senza dare troppo nell'occhio. Fatelo con discrezione e buon senso, ma fatelo alla svelta! "Babilonia ... sarà come Sodoma e Gomorra quando Dio le distrusse". Quando i messaggeri angelici di Dio entrarono a Sodoma e Gomorra per avvertire dell'imminente distruzione, invitarono il giusto Lot ad abbandonare il posto insieme alla sua famiglia, esattamente come ora Dio sta facendo con voi. Lot ubbidientemente cercò di convincere anche i parenti a fuggire, ma non diedero peso alle sue parole. All'alba gli angeli (notate) sollecitarono Lot a partire. "Ma egli indugiava; e quegli uomini (cioè gli angeli) presero per mano lui, sua moglie e le sue due figlie, perché il Signore (YHWH) lo voleva risparmiare" e, dopo averli condotti fuori dalla città, dissero loro di mettersi al sicuro, fuggendo sul monte. Alla fine si rifugiarono in una cittadina vicina e furono salvati (Genesi 19:12-22). State indugiando anche voi? Attraverso questo messaggio Dio vi sta "prendendo per mano" perché vuole risparmiare voi e i vostri cari da una morte sicura. Afferrate la Sua potente "mano" finché siete in tempo e tenetevela ben stretta!
Mentre "Babilonia" sarà distrutta per sempre, nel senso che non esisterà più un Israele "infedele", Dio "avrà pietà di Giacobbe, sceglierà ancora Israele e li ristabilirà sul loro suolo; lo straniero si unirà a essi e si stringerà alla casa di Giacobbe" (Isaia 14:1). Sì, un "rimanente" di Israele, alcuni ebrei che sopravviveranno alla distruzione di "Gerusalemme", tornerà al suo Dio e ricostruirà la città con il sostegno degli "stranieri", persone di altre nazioni, che 'si stringeranno' affettuosamente a quei superstiti. 

Una volta che Gerusalemme sarà completamente restaurata, Dio ne sarà il custode e tutti  i "nemici" saranno stati definitivamente allontanati, con l'approvazione di Dio potrete abitare 'ciascuno sotto la propria vite e sotto il proprio fico, senza che nessuno vi spaventi' (Michea 4:4). Quello sarà il momento per rilassarvi e godere delle benedizioni di Dio insieme alla vostra amata famiglia. Ma, per ora, avvaletevi di tutta la protezione che Dio vuole concedervi, ascoltando con prontezza il Suo avvertimento. "Va', o popolo mio, entra nelle tue camere (o "stanze interne"), chiudi le tue porte dietro di te; nasconditi per un istante, finché (o "fino a quando") non sia passata l'indignazione (o eseguito il giudizio)" (Isaia 26:20).

sabato 15 dicembre 2018

"Cercate il Signore (YHWH), voi tutti umili della terra!" (Sofonia 2:3)



È vero che Dio ha stretto un "patto" eterno con i Suoi adoratori di discendenza ebraica, in virtù delle promesse fatte ai loro patriarchi. Ma, come abbiamo spiegato in più occasioni (e lo ribadiamo qui), "Dio non fa distinzioni, ma in qualunque nazione chi lo teme e opera giustamente gli è gradito" (Atti 10:34,35). Numerose profezie, infatti, si riferiscono a persone di tutte le nazioni che Lo avrebbero adorato con la Sua approvazione. 

Attraverso il profeta Sofonia Dio invita "tutti gli umili della terra", e non solo gli ebrei, a cercare il Suo favore, 'mettendo in pratica i suoi precetti'. A tutti noi dice: "Cercate la giustizia, cercate l'umiltà! Forse sarete messi al sicuro nel giorno dell'ira del Signore (YHWH)". Quel "giorno" è un periodo di tempo futuro nel quale Dio giudicherà e poi eseguirà il Suo giudizio sul mondo intero. Inizierà con l'intronizzazione del Messia predetto, Gesù Cristo, come re del Suo regno (probabilmente intorno al 4 aprile 2019), e terminerà in un tempo imprecisato, con il Suo "grande e terribile giorno", nel quale sarà eseguito il "giudizio universale". Il profeta esorta tutti a 'cercare Dio', "prima che si esegua il decreto e quel giorno passi come la pula", ovvero al massimo entro i prossimi anni del "giorno dell'ira" di Dio (Sofonia 2:1-3; Gioele 2:31).

Poco prima della sua dipartita, Mosè, condottiero del "popolo" ebraico, disse: "Nazioni, cantate le lodi del suo popolo!" Tutti dovremmo unirci, in senso spirituale, gioiosamente al Suo "popolo", agli ebrei di nascita, nell'adorazione del solo vero Dio, Creatore del cielo e della terra (Deuteronomio 32:43). Date ascolto anche voi al "vangelo eterno", la "buona notizia del regno", che l' "angelo" (i messaggeri spirituali di Dio) sta annunciando "a quelli che abitano sulla terra, a ogni nazione, tribù, lingua e popolo (proprio a tutti)"? Egli dice: "Temete Dio e dategli gloria, perché è giunta l'ora del suo giudizio". Non basta adorare un dio qualsiasi, ma solo "colui che ha fatto il cielo, la terra, il mare e le fonti delle acque", l' "Iddio d'Israele", ma anche il nostro, "il cui nome è Geova (YHWH), l'Altissimo su tutta la terra" (Apocalisse 14:6,7; Salmo 83:18).

Apriamo una parentesi. Che dire di Gesù, il Figlio di Dio? Dovremmo adorare anche lui? Anche se è una "figura chiave" nel proposito di Dio, il nostro "Salvatore", la Bibbia dice che egli non è il "Creatore", l'unico che dovremmo adorare, ma "il primogenito di ogni creatura", colui che Dio ha creato prima di ogni altra cosa in cielo e sulla terra (Atti 4:12; Colossesi 1:13-17). Ricordate che ogni atto di adorazione che non sia rivolto al Creatore, ma a una qualsiasi delle Sue creature, per quanto "santa" o "divina" possa essere, è "idolatria", un grave peccato agli occhi di Dio. La Parola di Dio condanna quelli che 'adorano e servono la creatura invece del Creatore' (1 Corinti 10:14; Apocalisse 21:8; Romani 1:25).

Agli ebrei di nascita l' "Iddio d'Israele" ha affidato l'incarico di "testimoniare" a Suo favore davanti a tutte le nazioni. Dopo averli invitati a 'cercarlo e a 'ricordarsi per sempre del Suo patto', dice: "Raccontate la sua gloria fra le nazioni e le sue meraviglie fra tutti i popoli! Poiché il Signore (YHWH) è grande e degno di sovrana lode; egli è tremendo sopra tutti gli dèi. Poiché tutti gli dèi dei popoli sono idoli vani, ma il Signore (YHWH) ha fatto i cieli". E poi, rivolgendosi agli "abitanti di tutta la terra", dice: "Cantate al Signore (YHWH), annunciate di giorno in giorno la sua salvezza!" Dio invita a darGli "la gloria dovuta al suo nome", a 'prostrarsi' e "tremare" davanti a Lui in segno di adorazione e rispetto (Isaia 43:10; 1 Cronache 16:11-18, 23-30).

È profetizzato che, "negli ultimi giorni", quando "Gerusalemme" sarà stata "restaurata", "tutte le nazioni" vi andranno per essere istruiti da Dio. Allora "Egli giudicherà tra nazione e nazione e sarà l'arbitro fra molti popoli; essi trasformeranno le loro spade in vomeri d'aratro e le loro lance in falci. Una nazione non alzerà più la spada contro un'altra, e non impareranno più la guerra" (Isaia 2:2-4). Al contrario, quelli delle "nazioni" che si saranno mostrati "ostili" al "popolo" ebraico di Dio, sono invitati a prepararsi alla "guerra" con Dio. "Infatti ecco, in quei giorni, in quel tempo, quando ricondurrò dell'esilio quelli di Giuda e Gerusalemme (dopo la "restaurazione" predetta), io adunerò tutte le nazioni e le farò scendere nella valle di Giosafat (nome che significa: "Geova (YHWH) giudica"). Là le chiamerò in giudizio a proposito della mia eredità, il popolo d'Israele, che esse hanno disperso tra le nazioni, e del mio paese, che hanno spartito fra di loro (durante il futuro "assedio" e "distruzione" di "Gerusalemme")". "Ecco, io li richiamo dal luogo dove voi li avete venduti e farò ricadere le vostre colpe sul vostro capo (eseguendo il giudizio)". "Proclamate questo fra le nazioni! Preparate la guerra! Risvegliate i prodi! Vengano e salgano tutti gli uomini di guerra!" (Gioele 3:1-9).

E voi da che parte volete essere? Dalla parte delle "nazioni" che combatteranno contro Dio o dalla parte di Dio e del Suo "popolo" ebraico fedele? Siate determinati ad adorare solo il Creatore, l' "Iddio d'Israele", e nessun altro. Non vi lasciate "sedurre" dalla propaganda satanica di chi vorrebbe farvi "adorare" qualche essere umano o qualche nazione a dispetto della volontà dell'unico vero Dio. Unitevi al Suo "popolo" nel "restaurare" "Gerusalemme", ripristinandovi la vera adorazione, e annunciate "di giorno in giorno" la Sua salvezza. È confortante sapere che, grazie alle nuove tecnologie, questo mio post può essere letto e apprezzato in tutto il mondo, anche se in orari diversi a motivo del fuso orario. L' importante è che "da dove sorge il sole fin dove tramonta sia lodato il nome del Signore (YHWH)" (Salmo 113:3). Voi siete fra quelli che 'lo lodano'? 😉

Quando le "nazioni" nemiche di Dio saranno radunate "nella valle di Giosafat", o ad "Harmaghedon", in occasione del "grande e tremendo giorno del Signore (YHWH)", il re incaricato, Gesù Cristo, 'colpirà le nazioni' e "le governerà con una verga di ferro". Nessuno di loro scamperà. Solo chi "avrà perseverato fino alla fine" sarà 'messo al sicuro nel giorno della sua ira'. La "nuova Gerusalemme" 'scenderà dal cielo' (il regno di Dio avrà sede nella Gerusalemme "restaurata"). "Le nazioni cammineranno alla sua luce", e le "foglie" dell' "albero della vita" piantato nella "città" saranno "per la guarigione delle nazioni". Dio "abiterà" con "i suoi popoli" (persone di "ogni nazione, tribù, popolo e lingua"), "sarà con loro e sarà il loro Dio. Egli asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non ci sarà più la morte, né cordoglio, né grido, né dolore". Questo è il futuro "luminoso" che attende tutti coloro che sperano nel Creatore con fede e amore (Apocalisse 7:9; 16:16; 19:11-21; 21:2-4, 24; 22:2; Matteo 24:13).
 

"Casa d'Israele", riconoscete le vostre colpe! (Osea 5:15)



Alcuni ebrei di nascita sono forse troppo duri a comprendere, da riconoscere le loro colpe? Attraverso il profeta Osea Dio amorevolmente gliele ricorda, mettendo ciascuno faccia a faccia con i propri peccati, nella speranza che cambino condotta prima che sia troppo tardi. 

Tanto per cominciare, Israele si è macchiato di "infedeltà" spirituale contro Dio. Nel momento in cui confida nel sostegno militare delle altre nazioni, sia del "Nord" che del "Sud", anziché nella "forza" dell' "Iddio d'Israele", "si prostituisce" spudoratamente con i "re della terra", grazie ai quali si è arricchito (Osea 2:2,5; 7:11; Apocalisse 17:2;18:3). 

Ma i loro peccati non finiscono qui! "Si spergiura, si mente, si uccide, si ruba, si commette adulterio; si rompe ogni limite e si aggiunge sangue a sangue" (Osea 4:2). Sono colpevoli di menzogne e inganno e non c'è limite al male che commettono! L'immoralità sessuale dilaga, in quanto approvano pratiche come omosessualità, adulterio e prostituzione! Sono così "inebriati" dal sesso illecito, che non riescono più a fermarsi (Osea 4:11-14;5:4; Romani 1:26-28). Loro che dovrebbero rappresentare l'Iddio d'amore, "uccidono", aggiungendo "sangue a sangue". È vero che le violenze le commettono anche dall'altra parte, ma nemmeno volendo possono nascondere ciò che è sotto gli occhi di tutti. Non passa giorno che non si legge o non si sente di soldati israeliani che hanno torturato o ucciso persone palestinesi, anche bambini! Ed era perfino predetto che si sarebbe saputo:《Di loro si dice: "Scannano uomini"》(Osea 13:2).

Invece di riporre la loro fiducia nelle "ricchezze" spirituali, nei "tesori in cielo", si vantano delle loro risorse materiali, il "compenso" ricevuto dai loro "amanti", e sono troppo orgogliosi per ammettere le loro colpe (Osea 2:12; 5:5;9:1;12:9; Matteo 6:19-21). Anche se credono di adorare Dio, Egli non gradisce la loro adorazione contaminata dalla malvagità (Osea 8:13). Particolarmente riprensibili sono i loro "sacerdoti", o guide religiose, che "come una banda di briganti attende in agguato la gente ... assassinano... commettono scelleratezze". E i loro "capi" politici, che Dio non ha nominato, pensano a "divertirsi" piuttosto che "vedere" che 'gli stranieri divorano la forza' dei loro sudditi, rendendoli vulnerabili (Osea 4:9,10;6:9;7:5,9;8:4).

A motivo di tutti questi peccati, l'infedele Israele (che altrove chiamiamo anche infedele "Gerusalemme") sarà presto punito. "I giorni della punizione vengono, vengono i giorni della retribuzione; Israele lo saprà!". "Poiché costoro seminano vento e raccoglieranno tempesta; la semenza non farà stelo, i germogli non daranno farina, e se ne facesse, gli stranieri la divorerebbero". La predetta "grande tribolazione" li coglierà di sorpresa, mentre si illuderanno di stare al sicuro (Osea 8:7; 9:7; Matteo 24:21; 2 Tessalonicesi 5:8). I suoi "amanti" vedranno la sua devastazione e ne prenderanno parte. Nessuno di loro lo difenderà, nemmeno i suoi "alleati" occidentali. "I loro capi cadranno di spada ... nel paese d'Egitto (a sud d'Israele) si faranno beffe di loro" (Osea 2:9-13; 5:13; 7:16; Apocalisse 17:16; 18:8,9). 

Alcune loro città sono moderne e all'avanguardia, piene di grattacieli e strutture monumentali che sfoggiano lusso e benessere. "Israele ha dimenticato colui che li ha fatti e ha costruito palazzi. Giuda ha moltiplicato le città fortificate; ma io manderò il fuoco nelle loro città ed esso divorerà i loro castelli". "Le loro cose preziose, comprate con denaro, le possederanno le ortiche; le spine cresceranno nelle loro tende". "Come un'aquila, piomba il nemico sulla casa del Signore (YHWH)), perché hanno violato il mio patto e hanno trasgredito la mia legge". Quando i "regni del settentrione" li attaccheranno, come abbiamo visto nel post precedente, e "i popoli si raduneranno contro di loro",《diranno ai monti: "Copriteci!" e ai colli: "Cadeteci addosso!"》. Nessun uomo e nessuna nazione, per quanto grandi e imponenti come "monti" o "colli", potranno proteggerli dal giudizio di Dio. E la profezia indica con precisione anche il periodo di tempo in cui si compirà tutto questo. "Basterà un mese a divorarli con i loro beni" e "all'alba il re d'Israele sarà perduto senza rimedio" (Osea 8:1,14; 9:6; 10:8,10; 5:7; 10:15).

Il fatto che Dio punirà Israele per la sua "infedeltà" non significa che abbia rigettato completamente il Suo "popolo" ebraico. Al contrario, Egli "corregge colui che ama", e proprio mediante il Suo profeta ricorda la cura "paterna" con la quale aveva trattato in passato gli ebrei. "Io li attiravo con corde umane, con legami d'amore...e portavo loro dolcemente da mangiare". Promette: "Io guarirò la loro infedeltà, io li amerò di cuore, poiché la mia ira si è distolta da loro". E riferendosi a Israele come a una donna, dice: "Io l'attirerò, la condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore". Queste ultime parole ci ricordano la profezia parallela dell'Apocalisse sulla "donna", il "popolo" ebraico di Dio, come abbiamo già visto, che troverà riparo dalle insidie sataniche "nel deserto" "per 1260 giorni", o "tre tempi e mezzo". Durante il suo futuro "esilio" "nel deserto" creato dalle nazioni "nemiche" che l'attaccheranno, il "popolo" ebraico sarà preservato dall'annientamento, Dio 'parlerà al suo cuore' e alcuni "superstiti" torneranno a Lui (Proverbi 3:11,12; Osea 11:4; 14:4; 2:14). 

Ma già ora l' "Iddio d'Israele" li invita a 'riconoscersi colpevoli' e a 'cercare la sua faccia', ovvero la Sua approvazione. "Seminate secondo giustizia e farete raccolta di misericordia ... poiché è tempo di cercare il Signore (YHWH)". "Tu, dunque, torna al tuo Dio, pratica la misericordia e la giustizia, e spera sempre nel tuo Dio". Ricordando la storia di Israele, quando li liberò dalla schiavitù egiziana e diede la Sua Legge perché li guidasse, Dio fa appello al loro cuore: "Io sono il Signore (YHWH), il tuo Dio, fin dal paese d'Egitto; tu non devi riconoscere altro Dio all'infuori di me, all'infuori di me non c'è salvatore". E poi la Sua esortazione finale: "O Israele, torna al Signore (YHWH), al tuo Dio, perché tu sei caduto per la tua iniquità". Nella Sua premura Dio, per fargliela piu facile possibile, suggerisce loro pure ciò che dovrebbero dire.《Preparatevi delle parole e tornate al Signore (YHWH)! Ditegli: "Perdona tutta l'iniquità e accetta questo bene; noi ti offriremo, invece di tori, l'offerta di lode delle nostre labbra"》. Dovrebbero inoltre ammettere che le nazioni del mondo non possono salvarli e smettere di confidare nelle proprie forze militari (Osea 5:15; 10:12; 12:7; 14:1-3).

Voi, ebrei della "casa d'Israele", che ascoltate oggi queste parole, avete riconosciuto le vostre colpe? Considerate con disgusto la "malvagità" che commettono i vostri connazionali o vi sollazzate nel "lusso sfrenato" insieme ai vostri "sacerdoti" e "capi" politici? State tornando al vostro Dio? "Ascoltate la parola del Signore (YHWH), o figli d'Israele. ... poiché non c'è verità, né misericordia, né conoscenza di Dio nel paese". "Ho parlato ai profeti, ho moltiplicato le visioni, e per mezzo dei profeti ho proposto parabole". Ricordate la Legge del vostro Dio, imparate ad adorarlo come piace a Lui. Ricordate che "mediante un profeta" (Mosè) Dio condusse i vostri antenati "fuori d'Egitto". 
Ascoltate le parole che vi trasmette attraverso i Suoi "profeti" odierni (Osea 4:1,6; 12:11; Zaccaria 4:4,5; Gioele 2:28,29).

È profetizzato che alla fine un "rimanente" del "popolo" ebraico riconoscerà il suo Dio e stringerà  un "patto" eterno con Lui. "I figli d'Israele torneranno a cercare il Signore (YHWH), loro Dio, ... e ricorreranno tremanti al Signore (YHWH) e alla sua bontà, negli ultimi giorni". Dopo che "Gerusalemme" sarà stata "restaurata" in tutta la sua bellezza fisica e spirituale, Dio 'veglierà' per sempre sul Suo "popolo" redento. "Giuda sarà abitata per sempre, e Gerusalemme di età in età. ... E il Signore (YHWH) dimorerà in Sion" (Osea 2:16-23; 3:5; 14:5-8; Gioele 3:20,21).

"Chi è saggio ponga mente a queste cose!", conclude il profeta Osea. "Chi è intelligente le riconosca! Poiché le vie del Signore (YHWH) sono rette; i giusti cammineranno per esse, ma i trasgressori vi cadranno"  (Osea 14:9).

Come reagirete all'"avanzata" nemica? (Geremia 1:14,15; Ezechiele 38:15,16)



Quando, attraverso i mezzi di comunicazione, apprendete, in adempimento delle profezie bibliche, che i "regni del settentrione" si stanno muovendo verso Gerusalemme, in vista del suo futuro assedio e conseguente distruzione, come reagite? Pensate che la cosa non vi tocchi minimamente, forse perché non vi riguarda da vicino? Dovrebbe invece, perché lì si "scriverà" presto un "capitolo" importante per la "storia" del mondo intero (Daniele 11:29-31; Zaccaria 1:15).

Certo, non fa piacere a nessuno sentir parlare di guerre o distruzione e morte. Ci auguriamo sempre che alla fine prevalga la pace fra tutti i popoli. Ma la storia farà il suo corso, come Dio ha predetto, nel bene e nel male, che ci piaccia o no. Alcuni forse sono spaventati da queste "cattive" notizie e vanno in preda al panico. Quale dovrebbe essere la "giusta" reazione di chi ha fede in Dio? Ce lo dice il profeta Daniele, subito dopo aver descritto l' "avanzata" dei "nemici" contro Gerusalemme. "Quelli che avranno abbandonato il patto santo (gli ebrei infedeli)", che "lo tradiscono" disubbidendo ai comandamenti di Dio, saranno "corrotti" dalle "lusinghe" del "re del settentrione". Quest'ultimo "colmerà di onori quelli che lo riconosceranno", cercando di guadagnarsi "con le buone" o con la forza il sostegno sia degli ebrei che di altri. "Ma il popolo di quelli che conoscono il loro Dio", precisa il profeta, "mostrerà fermezza e agirà" (Daniele 11:30,31,39). Analizziamo le sue parole.

Coloro che hanno fede in Gesù, il Messia predetto, non dovranno combattere né sostenere alcuna azione violenta. "Tutti quelli che prendono la spada periranno di spada", avvertì. Ci ha insegnato a non ricambiare le offese, ma a "porgere l'altra guancia". "Le armi della nostra guerra non sono carnali" ci ricorda l'apostolo Paolo. I cristiani "si adoperano per la pace" con tutti (Matteo 26:52; 5:9,39-41; 2 Corinti 10:3,4; Romani 12:18). In che modo quindi dovremmo mostrare "fermezza"? Quando gli ebrei si trovarono in trappola fra il faraone che li inseguiva e il mare che sbarrava loro la strada, "ebbero una gran paura" e iniziarono a dubitare di aver fatto bene a lasciare l'Egitto. Ma Mosè disse: "Non abbiate paura, state fermi (notate) e vedrete la salvezza che il Signore (YHWH) compirà oggi per voi" (Esodo 14:10-13).

In quella, come in altre occasioni, non avrebbero dovuto combattere, ma stare "fermi", sicuri che Dio avrebbe combattuto per loro. Ricordate l'anomalo "esercito" di cavalleria, descritto nell'Apocalisse, che attaccherà l'infedele "Gerusalemme"? "I cavalli avevano delle teste simili a quelle dei leoni e dalle loro bocche usciva fuoco, fumo e zolfo" (Apocalisse 9:16-19). Cosa significa questo? Lo chiarisce il re Davide riferendosi profeticamente a quell' "attacco" futuro. "L' anima mia è in mezzo a leoni; dimoro tra gente che vomita fiamme, in mezzo a uomini i cui denti sono lance e frecce e la cui lingua è una spada affilata". Le nazioni "malvage" cercheranno di "divorare" l'intero "popolo" ebraico di Dio, "oltraggiandolo". 

Ma notate la reazione. "Il mio cuore è saldo (o rassicurato), o Dio", perché  "l'anima mia cerca rifugio in te; e all'ombra delle tue ali io mi rifugio finché sia passato il pericolo" (Salmi 57:1-4,7). Riuscite a percepire il senso di sicurezza che deriva dall'assoluta fiducia nel potere di Dio di proteggerci? Chi si comporta bene, chi "teme il Signore (YHWH) e trova grande gioia nei suoi comandamenti", chi è "onesto", "misericordioso" e  "giusto", non avrà nulla da temere. "Non temerà cattive notizie; il suo cuore è saldo, fiducioso nel Signore (YHWH). Il suo cuore è tenace, privo di paure" (Salmo 112:1-9). Dunque un'incrollabile fede in Dio ci permetterà di mostrare "fermezza" e non lasciarci spaventare dai "nemici" che avanzano. 

La parola ebraica resa "fermezza" implica anche l'idea di "forza", o determinazione, nel seguire la guida di Dio e nel perseverare in ciò che è giusto. Più volte Dio incoraggiò il Suo "popolo" ebraico a ricordarsi della Sua guida amorevole per essere "forte" e "tenersi stretto" a Lui, come un bambino che tiene "stretta" la "mano" del genitore che lo guida e lo protegge (Deuteronomio 4:1-4; 11; 13:1-4; 30:15-20).

Per resistere all'influenza satanica che si farà sempre più "tangibile" nei prossimi anni, come abbiamo analizzato nel post precedente, occorre rivestirsi della "completa armatura di Dio", fatta di qualità spirituali e sane abitudini (Efesini 6:10-17). È interessante che il "mostrare fermezza" sia messo in relazione con l' "agire", o "darsi da fare". Lo ribadisce l'apostolo Paolo allorché invita ad essere "saldi, incrollabili, sempre abbondanti nell'opera del Signore" (Daniele 11:32; 1 Corinti 15:58). L' "opera del Signore" ha a che fare con la "restaurazione" spirituale, prima che fisica, di "Gerusalemme", di cui abbiamo già parlato. A coloro che Dio "chiama" per compiere la Sua "opera, Egli dice: "Fortificate le mani infiacchite, rafforzate le ginocchia vacillanti!", "siate forti, non temete!" (Isaia 35:3,4; Zaccaria 8:9-13). Era anche predetto che "i saggi tra il popolo", come i profeti, avrebbero 'istruito molti', fornendo il necessario incoraggiamento (Daniele 11:33).

Ma solo gli ebrei fedeli sono invitati a "mostrare fermezza"? Era profetizzato che all'opera di "restaurazione" avrebbero partecipato anche persone di ogni nazione, "afferrando", per così dire, "un Giudeo per un lembo della veste" (Zaccaria 8:23). Non si dice che avrebbero "sfiorato" o "toccato" di sfuggita "un Giudeo", ma che lo avrebbero "afferrato per un lembo", espressione che ci ricorda la "forza" con la quale gli ebrei fedeli dovrebbero "tenersi stretti" all' "Iddio d'Israele". Il profeta Daniele  dice che molti si sarebbero sì uniti al "popolo" ebraico di Dio, ma "senza convinzione" (Daniele 11:35), senza manifestare la stessa "fermezza" che Dio richiede dai Suoi servitori. 

Ciò che conterà veramente quando ci sarà il "giudizio universale" non sarà la quantità di cose, risorse o energie, che potremo donare per l' "opera del Signore", ma il "motivo" che ci spingerà a farlo, se sosterremo "un profeta perché è un profeta" o "un giusto perché è un giusto". "Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d'acqua a uno di questi piccoli, perché è un discepolo... Non perderà affatto il suo premio". Solo se ci spenderemo nella "restaurazione" di "Gerusalemme" con "convinzione", con fede in Dio e amore nei confronti dei Suoi ubbidienti adoratori ebrei, sarà come se avessimo sostenuto Gesù in persona, che potrà perciò giudicarci positivamente (Matteo 10:40-42; 25:31-46).

Purtroppo, quando il "re del settentrione" assedierà "Gerusalemme" nel prossimo futuro, e "l'abominazione della desolazione" sarà "posta in luogo santo", questa volta, Dio non combatterà per Israele, che si è allontanato da Lui, ma sarà "vicino" a tutti coloro che si "tengono stretti" a Lui (Daniele 11:31; Matteo 24:15). In seguito, allorché  "Gog di Magog", Satana il Diavolo nella sua "manifestazione" terrena, sferrerà  il suo attacco a oltranza contro la Gerusalemme "restaurata", allora, l' "Iddio d'Israele" combatterà di nuovo per il Suo "popolo", che sarà composto da ebrei fedeli "superstiti" e non ebrei loro "alleati" nella vera adorazione di Dio, e lo salverà. Ancora una volta, "sarà un rifugio per il suo popolo, una fortezza per i figli d'Israele" (Ezechiele 38:18,21-23;39:2-7,25-29; Gioele 3:16,17,20,21).

Che dire di voi? Se siete ebrei di nascita, avete "abbandonato" (o "tradito") il vostro "patto" con l' "Iddio d'Israele"? In tal caso questo è il momento per "tornare" a Dio, e "tenervi stretti" a Lui. Mostrate "fermezza", imparando a confidare di nuovo in Dio anziché in voi stessi, e "rafforzate le vostre mani" avendo sempre molto da fare nell' "opera del Signore". Avvaletevi di tutto l' incoraggiamento che Dio vi sta dando attraverso "i saggi tra il popolo". "Principi d'Israele", governanti del "popolo" ebraico, deponete le vostre "armi carnali" e "promuovete la pace"! 

Se invece non siete ebrei, avete "afferrato un Giudeo" per aiutarlo nella sua "restaurazione" spirituale? Siete "convinti" che Dio riscatterà il "popolo d'Israele" fedele e lo salverà dalle grinfie del "nemico"? Non siate indifferenti alla "sorte" di "Gerusalemme". Mostratevi "sensibili" ai bisogni degli altri, specialmente degli ebrei "di sangue" che desiderano "tornare" al vostro stesso Dio. Ma al contempo non sostenete le "guerre" e le "lotte di potere" intraprese dalle parti in conflitto, da una parte o dall'altra. Insieme al Suo "popolo", "siate fermi e vedrete la salvezza che il Signore (YHWH) compirà per voi".


martedì 4 dicembre 2018

Abitanti di "Gerusalemme", avete ricevuto il "segno" della salvezza? (Ezechiele 9:4) -Parte seconda



Alcuni versetti della Bibbia ci aiutano a capire in quale "zona" del pianeta sarà più evidente l'"influenza" satanica nei prossimi anni. Ezechiele dice che, prima della sua disfatta "fisica", questo "angelo" si troverà ancora nell'Eden, cioè in Turchia, da dove sarà in seguito scacciato. Ecco perché l'apostolo Giovanni profetizzò che, durante il "giorno del Signore" Gesù, a Pergamo ci sarebbe stato "il trono di Satana", a Smirne "una sinagoga di Satana" e nella vicina Tiatiri chi avrebbe conosciuto "le profondità di Satana" (Apocalisse 1:10;2:9,13,24). E tutte queste località si trovano in Turchia. Anche grazie all'influenza satanica, oltre che "a motivo della sua astuzia", questa nazione di punta del "re del settentrione", conoscerà in futuro un'espansione senza precedenti, "verso sud", ad occidente ("Tubal", alleato di "Mesec", è generalmente identificato con la penisola iberica o l'Europa occidentale), in oriente e verso Israele, ricoprendo un ruolo attivo nella sua distruzione (Daniele 8:9-13,24-25; Ezechiele 38:2-6).

Occorre a questo punto fare una precisazione. Premesso che le mie "riflessioni" sono esclusivamente di carattere spirituale, senza alcun incitamento ad azioni sovversive contro qualsiasi governo, il fatto che, secondo le profezie bibliche, la Turchia potrebbe subire in futuro una particolare "influenza" satanica, non dovrebbe indurci a considerare l'intera nazione come una specie di "espressione" del Male. Anche se Satana è l' "Iddio di questo mondo", non significa che tutti gli abitanti del mondo siano malvagi o diabolici! Grazie a Dio ci sono ancora tante persone buone che hanno fede in Lui. Anzi, i cristiani fedeli ai quali l'apostolo Giovanni indirizzò le lettere dell'Apocalisse si trovavano proprio in alcune città turche. È soprattutto a loro, che sono così "vicini" al "trono di Satana", che dovrebbe andare tutto il nostro amore e incoraggiamento. 

Detto questo, è ormai chiaro che l' "idolo della gelosia" della profezia di Ezechiele è il "dio straniero" del "re del settentrione", "il dio delle fortezze", "Gog di Magog", Satana il Diavolo nella sua "manifestazione" terrena. In che modo gli ebrei infedeli lo adorano? Gesù dice che quelli che hanno desideri "omicidi" e si mostrano volutamente "falsi" sono "figli del diavolo" (Giovanni 8:44). Inoltre il "re del settentrione", che adora quel "dio straniero", avrebbe 'corrotto con lusinghe quelli che tradiscono (o abbandonano) il patto' stipulato con i loro antenati. Disubbidiendo ai comandamenti di Dio, gli ebrei infedeli fanno il "gioco" del diavolo. Lo Stato di Israele, come una prostituta insoddisfatta, intrattiene "rapporti" illeciti con tutti i "re della terra" e induce le persone ad adorare il nazionalismo (Apocalisse 13:12;17:2).

Ma le loro "abominazioni" non finiscono qui. Ezechiele vide anche "settanta anziani" ebrei che adoravano "ogni sorta di figure di rettili e di bestie abominevoli". Secondo la "legge" mosaica i "rettili" dovevano essere considerati "abominevoli" in quanto mangiarli avrebbe reso "impuri", non adatti al servizio di Dio (Levitico11:29,41-47). Per i cristiani sono altre le cose che "contaminano", quelle che vengono "dal cuore": "pensieri malvagi, omicidi, adultèri, fornicazioni, furti, false testimonianze, diffamazioni". Se si desiderano avidamente queste cose, si commette "idolatria" (Matteo 15:18,19; Colossesi 3:5). Gli ebrei infedeli idolatrano "ogni sorta" di impurità che viene continuamente "rappresentata", per esempio, sotto forma di film, spettacoli e show televisivi. La cosa più grave è che siano gli "anziani" del popolo, altrove chiamati "principi d'Israele", quelli che avrebbero dovuto guidarlo, a dare il "cattivo esempio". Essi saranno i primi a subire il giudizio di Dio (Numeri 11:16; Ezechiele 9:6).

Come se non bastasse, Ezechiele vide anche delle "donne" piangere il dio babilonese "Tammuz", simbolo della natura rigeneratrice, della fertilità e del sesso. Tutti quelli che fanno dei normali desideri della vita l'obiettivo principale da anteporre perfino a Dio, uomini o donne che siano, stanno commettendo "abominazioni" ai Suoi occhi (Luca 21:34; Filippesi 3:19; 1 Corinti 6:9).

Infine, Ezechiele profetizzò che alcuni si sarebbero inchinati "davanti al sole", volgendo le spalle al tempio di Dio. Anche gli ebrei di oggi che "consultano" le "stelle" per avere guida anziché all' "Iddio d'Israele" sono condannati (Geremia 8:2). "Per quanto gridino ad alta voce" a Dio, Egli non li salverà (Ezechiele 8:18).

L' unico modo per essere "salvati" è portare il "segno" sulla "fronte". Queste espressioni avranno ricordato agli ebrei contemporanei di Ezechiele due episodi ben precisi. Il primo è quando Dio ordinò al popolo che si preparava a lasciare l'Egitto di cospargere esternamente l'ingresso delle loro abitazioni col "sangue dell'agnello", il "segno" che avrebbe potuto risparmiarli dall'ultima piaga (Esodo 12:7,13,22,23). Come dimostrato in un post precedente, il "sangue dell'agnello" è il prezioso "sangue" di Gesù che ci purifica dai peccati, rendendo quelli che ne sono degni idonei per far parte del regno di Dio (Apocalisse 1:8,9). Ma il "segno" non include solo la "fede" nel sacrificio di Gesù. Prima dell' "esercito" di cavalleria, il "piccolo corno", predetto da Daniele, che guiderà gli altri "regni del settentrione" verso la distruzione di Gerusalemme, l'Apocalisse profetizza un "esercito" di "cavallette" che tormenterà, senza ucciderli, quelli che non avranno il "sigillo di Dio sulla fronte", evidentemente quelle "nazioni" del nord che si limiteranno ad assediare la città (Apocalisse 9:3-10). Più avanti è specificato che coloro che avranno "il sigillo", o "'il nome dell'Agnello e il nome di suo Padre scritto sulla fronte", sono i "riscattati dalla terra" per essere "primizie" a Dio e a Cristo, i "servi" di Dio, il "regno e i sacerdoti", gli abitanti della "Nuova Gerusalemme" (Apocalisse14:1-4;7:3,4;1:5,6;22:3-5). 

L' apostolo Paolo spiegò che il "sigillo" è lo Spirito Santo, la "caparra" che Dio concede a chi farà parte del Suo regno (2 Corinti 1:22; Efesini 1:13). Chiaramente Dio "unge" con il Suo Spirito coloro che esercitano "fede" in Gesù. Ma in che senso hanno 'il nome di Dio e di Suo Figlio sulla fronte'? Questo ci porta alla seconda espressione che avrebbe rammentato qualcosa di particolare agli ebrei dei giorni di Ezechiele. A loro Dio aveva comandato, per così dire, di scriversi i Suoi comandamenti "fra gli occhi", nel senso che li avrebbero dovuti "ricordare" e tenere sempre "nel cuore" (Esodo 13:16; Deuteronomio 6:5-8;11:18). Quindi il "segno" apposto dall' "uomo vestito di lino" comprende certamente la fede in Dio e nel Suo Cristo, e l'amore per loro, in virtù dei quali è concesso lo Spirito Santo, ma non è solo una condizione "interiore", perché in base a questo "segno" i "sei uomini" avrebbero riconosciuto quelli che "sospirano e gemono", degni di sopravvivere alla "distruzione". Qual è dunque questa "visibile" "prova" di "fede" e "amore"? Ricordate che Dio ha comandato al Suo "popolo" fedele di 'uscire da Babilonia'. Gesù precisò che bisognava stare anche fisicamente "lontani" da "Gerusalemme" assediata. Solo chi se ne sarà 'allontanato' moralmente e fisicamente sarà "visibilmente" escluso dalla "zona di pericolo", 'non coinvolto nei suoi castighi' o "tormentato" dall' "esercito" invasore (Apocalisse 18:4; 7:5,6; Matteo 24:15-18; Luca 21:22-26). 

Che dire di voi, odierni abitanti di "Gerusalemme"? Avete ricevuto il "segno sulla fronte"? Disapprovate le "abominazioni" che commettono gli ebrei "infedeli"? State reagendo positivamente alle "esortazioni" dei "messaggeri" di Dio, l' "uomo vestito di lino", "tornando" all' "Iddio d'Israele"? Se non lo avete ancora fatto, esercitate fede e amore nel vostro Dio e nel Suo Messia, ubbidendo al comando di 'uscire da Babilonia' e 'allontanarsi da Gerusalemme', ora che quei "sei uomini", i "regni del settentrione",  'si stanno avvicinando' per eseguire il giudizio. "L' iniquità della casa d'Israele e di Giuda è troppo grande; il paese è pieno di sangue e la città è piena d'ingiustizie". "Perciò", dice Dio, "anche il mio occhio sarà senza pietà, io non avrò compassione, e farò ricadere sul loro capo la loro condotta". 

Possa Dio benedirci sempre con il Suo Spirito, in modo da "apporre" il "segno sulla fronte" degli ebrei fedeli e dire infine a Dio: "Ho fatto come tu mi hai comandato" (Ezechiele 9:5-7,9-11; Matteo 24:45-47;25:19-23).