Alcuni
versetti della Bibbia ci aiutano a capire in quale "zona" del pianeta
sarà più evidente l'"influenza" satanica nei prossimi anni. Ezechiele
dice che, prima della sua disfatta "fisica", questo "angelo" si troverà
ancora nell'Eden, cioè in Turchia, da dove sarà in seguito scacciato.
Ecco perché l'apostolo Giovanni profetizzò che, durante il "giorno del
Signore" Gesù, a Pergamo ci sarebbe stato "il trono di Satana", a Smirne
"una sinagoga di Satana" e nella vicina Tiatiri chi avrebbe conosciuto
"le profondità di Satana" (Apocalisse 1:10;2:9,13,24). E tutte queste
località si trovano in Turchia. Anche grazie all'influenza satanica,
oltre che "a motivo della sua astuzia", questa nazione di punta del "re
del settentrione", conoscerà in futuro un'espansione senza precedenti,
"verso sud", ad occidente ("Tubal", alleato di "Mesec", è generalmente
identificato con la penisola iberica o l'Europa occidentale), in oriente
e verso Israele, ricoprendo un ruolo attivo nella sua distruzione
(Daniele 8:9-13,24-25; Ezechiele 38:2-6).
Occorre
a questo punto fare una precisazione. Premesso che le mie "riflessioni"
sono esclusivamente di carattere spirituale, senza alcun incitamento ad
azioni sovversive contro qualsiasi governo, il fatto che, secondo le
profezie bibliche, la Turchia potrebbe subire in futuro una particolare
"influenza" satanica, non dovrebbe indurci a considerare l'intera
nazione come una specie di "espressione" del Male. Anche se Satana è l'
"Iddio di questo mondo", non significa che tutti gli abitanti del mondo
siano malvagi o diabolici! Grazie a Dio ci sono ancora tante persone
buone che hanno fede in Lui. Anzi, i cristiani fedeli ai quali
l'apostolo Giovanni indirizzò le lettere dell'Apocalisse si trovavano
proprio in alcune città turche. È soprattutto a loro, che sono così
"vicini" al "trono di Satana", che dovrebbe andare tutto il nostro amore
e incoraggiamento.
Detto questo, è ormai chiaro che l' "idolo della gelosia" della profezia di Ezechiele è il "dio straniero" del "re del settentrione", "il dio delle fortezze", "Gog di Magog", Satana
il Diavolo nella sua "manifestazione" terrena. In che modo gli ebrei
infedeli lo adorano? Gesù dice che quelli che hanno desideri "omicidi" e
si mostrano volutamente "falsi" sono "figli del diavolo" (Giovanni
8:44). Inoltre il "re del settentrione", che adora quel "dio straniero",
avrebbe 'corrotto con lusinghe quelli che tradiscono (o abbandonano) il
patto' stipulato con i loro antenati. Disubbidiendo ai comandamenti di
Dio, gli ebrei infedeli fanno il "gioco" del diavolo. Lo Stato di
Israele, come una prostituta insoddisfatta, intrattiene "rapporti"
illeciti con tutti i "re della terra" e induce le persone ad adorare il
nazionalismo (Apocalisse 13:12;17:2).
Ma
le loro "abominazioni" non finiscono qui. Ezechiele vide anche
"settanta anziani" ebrei che adoravano "ogni sorta di figure di rettili e
di bestie abominevoli". Secondo la "legge" mosaica i "rettili" dovevano
essere considerati "abominevoli" in quanto mangiarli avrebbe reso
"impuri", non adatti al servizio di Dio (Levitico11:29,41-47). Per i
cristiani sono altre le cose che "contaminano", quelle che vengono "dal
cuore": "pensieri malvagi, omicidi, adultèri, fornicazioni, furti, false
testimonianze, diffamazioni". Se si desiderano avidamente queste cose,
si commette "idolatria" (Matteo 15:18,19; Colossesi 3:5). Gli ebrei
infedeli idolatrano "ogni sorta" di impurità che viene continuamente
"rappresentata", per esempio, sotto forma di film, spettacoli e show
televisivi. La cosa più grave è che siano gli "anziani" del popolo,
altrove chiamati "principi d'Israele", quelli che avrebbero dovuto
guidarlo, a dare il "cattivo esempio". Essi saranno i primi a subire il
giudizio di Dio (Numeri 11:16; Ezechiele 9:6).
Come
se non bastasse, Ezechiele vide anche delle "donne" piangere il dio
babilonese "Tammuz", simbolo della natura rigeneratrice, della fertilità
e del sesso. Tutti quelli che fanno dei normali desideri della vita
l'obiettivo principale da anteporre perfino a Dio, uomini o donne che
siano, stanno commettendo "abominazioni" ai Suoi occhi (Luca 21:34;
Filippesi 3:19; 1 Corinti 6:9).
Infine,
Ezechiele profetizzò che alcuni si sarebbero inchinati "davanti al
sole", volgendo le spalle al tempio di Dio. Anche gli ebrei di oggi che
"consultano" le "stelle" per avere guida anziché all' "Iddio d'Israele"
sono condannati (Geremia 8:2). "Per quanto gridino ad alta voce" a Dio,
Egli non li salverà (Ezechiele 8:18).
L'
unico modo per essere "salvati" è portare il "segno" sulla "fronte".
Queste espressioni avranno ricordato agli ebrei contemporanei di
Ezechiele due episodi ben precisi. Il primo è quando Dio ordinò al
popolo che si preparava a lasciare l'Egitto di cospargere esternamente
l'ingresso delle loro abitazioni col "sangue dell'agnello", il "segno"
che avrebbe potuto risparmiarli dall'ultima piaga (Esodo 12:7,13,22,23).
Come dimostrato in un post precedente, il "sangue dell'agnello" è il
prezioso "sangue" di Gesù che ci purifica dai peccati, rendendo quelli
che ne sono degni idonei per far parte del regno di Dio (Apocalisse
1:8,9). Ma il "segno" non include solo la "fede" nel sacrificio di Gesù.
Prima dell' "esercito" di cavalleria, il "piccolo corno", predetto da
Daniele, che guiderà gli altri "regni del settentrione" verso la
distruzione di Gerusalemme, l'Apocalisse profetizza un "esercito" di
"cavallette" che tormenterà, senza ucciderli, quelli che non avranno il
"sigillo di Dio sulla fronte", evidentemente quelle "nazioni" del nord
che si limiteranno ad assediare la città (Apocalisse 9:3-10). Più avanti
è specificato che coloro che avranno "il sigillo", o "'il nome
dell'Agnello e il nome di suo Padre scritto sulla fronte", sono i
"riscattati dalla terra" per essere "primizie" a Dio e a Cristo, i
"servi" di Dio, il "regno e i sacerdoti", gli abitanti della "Nuova
Gerusalemme" (Apocalisse14:1-4;7:3,4;1:5,6; 22:3-5).
L'
apostolo Paolo spiegò che il "sigillo" è lo Spirito Santo, la "caparra"
che Dio concede a chi farà parte del Suo regno (2 Corinti 1:22; Efesini
1:13). Chiaramente Dio "unge" con il Suo Spirito coloro che esercitano
"fede" in Gesù. Ma in che senso hanno 'il nome di Dio e di Suo Figlio
sulla fronte'? Questo ci porta alla seconda espressione che avrebbe
rammentato qualcosa di particolare agli ebrei dei giorni di Ezechiele. A
loro Dio aveva comandato, per così dire, di scriversi i Suoi
comandamenti "fra gli occhi", nel senso che li avrebbero dovuti
"ricordare" e tenere sempre "nel cuore" (Esodo 13:16; Deuteronomio
6:5-8;11:18). Quindi il "segno" apposto dall' "uomo vestito di lino"
comprende certamente la fede in Dio e nel Suo Cristo, e l'amore per
loro, in virtù dei quali è concesso lo Spirito Santo, ma non è solo una
condizione "interiore", perché in base a questo "segno" i "sei uomini"
avrebbero riconosciuto quelli che "sospirano e gemono", degni di
sopravvivere alla "distruzione". Qual è dunque questa "visibile" "prova"
di "fede" e "amore"? Ricordate che Dio ha comandato al Suo "popolo"
fedele di 'uscire da Babilonia'. Gesù precisò che bisognava stare anche
fisicamente "lontani" da "Gerusalemme" assediata. Solo chi se ne sarà
'allontanato' moralmente e fisicamente sarà "visibilmente" escluso dalla
"zona di pericolo", 'non coinvolto nei suoi castighi' o "tormentato"
dall' "esercito" invasore (Apocalisse 18:4; 7:5,6; Matteo 24:15-18; Luca
21:22-26).
Che dire di
voi, odierni abitanti di "Gerusalemme"? Avete ricevuto il "segno sulla
fronte"? Disapprovate le "abominazioni" che commettono gli ebrei
"infedeli"? State reagendo positivamente alle "esortazioni" dei
"messaggeri" di Dio, l' "uomo vestito di lino", "tornando" all' "Iddio
d'Israele"? Se non lo avete ancora fatto, esercitate fede e amore nel
vostro Dio e nel Suo Messia, ubbidendo al comando di 'uscire da
Babilonia' e 'allontanarsi da Gerusalemme', ora che quei "sei uomini", i
"regni del settentrione", 'si stanno avvicinando' per eseguire il
giudizio. "L' iniquità della casa d'Israele e di Giuda è troppo grande;
il paese è pieno di sangue e la città è piena d'ingiustizie". "Perciò",
dice Dio, "anche il mio occhio sarà senza pietà, io non avrò
compassione, e farò ricadere sul loro capo la loro condotta".
Possa
Dio benedirci sempre con il Suo Spirito, in modo da "apporre" il "segno
sulla fronte" degli ebrei fedeli e dire infine a Dio: "Ho fatto come tu
mi hai comandato" (Ezechiele 9:5-7,9-11; Matteo 24:45-47;25:19-23).
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