venerdì 14 giugno 2019

Suonate le "trombe", voi che siete dell' "esercito" di "Gedeone"!


Il racconto di Balaam, di cui ho parlato nell'ultimo articolo, rappresenta un "precedente" profetico per il nostro tempo, in quanto fu richiamato dal profeta Michea nell'ambito di una profezia che si sta adempiendo in relazione a Israele. Ricordate che fu Balac, re di Moab, a chiamare Balaam, che era della Mesopotamia, perché maledicesse gli ebrei. Sappiamo che "Moab" rappresenta oggi la Giordania e, come abbiamo visto, questa "vicina" di Israele si sta alleando con i suoi "nemici" per annientarlo. Anzi è proprio la Giordania che sta richiamando l'attenzione dell' "Assiria", o "Babilonia", per sconfiggere gli ebrei, proprio come Balac convocò Balaam! Ma, come allora, così Dio frustrerà i loro piani e non permetterà, grazie al sostegno invisibile del re costituito, il "difensore" Gesù Cristo, che i "nemici" annientino del tutto il Suo "popolo" ebraico. 

In un primo momento Dio cercò di convincere Balaam "con le buone". Allo stesso modo oggi Dio invita persone di tutte le nazioni ad avere rispetto per Lui e per gli ebrei, soprattutto quelli che abitano nei paesi dell' "Assiro" o dei suoi alleati. Se vivi in quei territori, stai ascoltando l'Onnipotente Dio d'Israele mentre ti invita, "con le buone", a non provare nemmeno sentimenti negativi verso il Suo "popolo"? Dio potrebbe ricorrere anche ai Suoi potenti "angeli" per ostacolare il "nemico" che avanza. Ma conviene essere umili e sottomettersi spontaneamente alla volontà di Dio. Non fate come Balaam che aveva solo un' "apparenza" di santità, offrendo grandi sacrifici, quando in realtà praticava gravi peccati! Tramite il profeta Michea, subito dopo aver menzionato questo personaggio, Dio dice chiaramente che non gradisce un'adorazione ipocrita. "O uomo, egli ti ha fatto conoscere ciò che è bene; che altro richiede da te il Signore (YHWH),  se non che tu pratichi la giustizia, che tu ami la misericordia e cammini umilmente con il tuo Dio?" (Michea 6:8). Queste sono le cose che veramente contano per Dio, piuttosto che tante "cerimonie" solo esteriori: giustizia, misericordia e umiltà. Se ci comportiamo così, ci faremo del "bene", oltre che dare lode a Dio. 

Alla fine Balaam abbandonò la sua condotta peccaminosa e imparò ad ascoltare Dio col cuore. In cambio ricevette il Suo Spirito, un "santo dono" che Dio fa solo a chi si sforza di piacerGli. Anche voi che abitate nelle nazioni prima menzionate potete ricevere lo Spirito Santo se vi accostate a Dio per fare la Sua volontà. Pentitevi dei vostri peccati e abbandonate qualsiasi condotta peccaminosa. Se lo farete, potreste anche ricevere, entro i prossimi anni, la "chiamata" per far parte del Suo regno celeste! Perfino dal "Libano", che rappresenta un'insieme di nazioni "nemiche" del popolo di Dio, Gesù Cristo prende alcuni che faranno parte della sua "sposa" spirituale, ovvero i "santi"! (Cantico dei Cantici 4:8).

E veniamo ora alla profezia che Balaam pronunciò sotto ispirazione divina. Come dicevamo nell'articolo precedente, Balaam esordì cantando i successi di Israele sui suoi nemici. Immaginate come dovette sentirsi Balac, che lo aveva chiamato per fargli maledire gli ebrei! Ma Balaam non si fece intimorire e continuò a profetizzare secondo quello che gli suggeriva Dio. "Anche se Balac mi desse la sua casa piena d'argento e d'oro, non potrei trasgredire l'ordine del Signore (YHWH) per fare di mia iniziativa alcun che di bene o di male; ciò che il Signore (YHWH) dirà, quello dirò" (Numeri 24:13). Che eccellente esempio per i veri "profeti" di Dio! Nemmeno tutto l'oro del mondo dovrebbe farci smettere di profetizzare quello che Dio ci suggerisce! E che esempio di sottomissione a Dio per tutti noi! Se qualche "nemico" dovesse cercare di corrompervi per convincervi a unirvi a lui nel perseguitare gli ebrei, non cedete!

Ciò che Balaam "vide" non si sarebbe adempiuto subito, ma nel lontano futuro, nei nostri giorni. Poiché disse: "Lo vedo, ma non ora; lo contemplo, ma non vicino". Cosa aveva visto? "Un astro sorge da Giacobbe, e uno scettro si eleva da Israele; colpirà Moab da un capo all'altro e abbatterà tutta quella razza turbolenta. S'impadronirà di Edom, s'impadronirà di Seir, suo nemico; Israele farà prodezze. Da Giacobbe verrà un dominatore che sterminerà i superstiti delle città" (Numeri 24:17-19). 

Le espressioni "astro" e "scettro" si riferiscono al "dominatore" che sarebbe sorto da Israele, cioè al re Gesù Cristo, il "dominatore in Israele" secondo Michea, chiamato anche "Michele, il gran capo" da Daniele. E parlando di Gesù, l'apostolo Pietro lo definisce "stella mattutina" (Michea 5:12; Daniele 12:1; Pietro 1:16-19). Questo aspetto della profezia si è adempiuto il 4 aprile scorso, allorché Gesù Cristo è stato eletto quale unico legittimo "re", o governante, di Gerusalemme da Dio stesso! (Salmo 2:6). Balaam profetizza che questo "astro", o "dominatore", distruggerà Moab e Edom. Da altre profezie sappiamo che Gesù Cristo distruggerà direttamente i governi umani ad Armaghedon. Una profezia già menzionata parla esplicitamente di "Edom". Balaam dice che "Amalec", alias "Edom", "va in rovina" (Numeri 24:20). 

Nel frattempo il re Gesù Cristo permetterà che "Moab", altro nome che indica la Giordania, venga devastata dagli "Assiri", cioè da Libano, Siria, Iraq e Iran. Ma non solo la Giordania subirà l'attacco "assiro". Anche i "Chenei" lo subiranno secondo Balaam. Questa popolazione si trovava a sud-est di Edom, che corrisponde oggi all'Arabia Saudita. "La tua abitazione è solida e il tuo nido è posto nella roccia; nondimeno, il Cheneo dovrà essere devastato, finché l'Assiro ti conduca in prigionia" (Numeri 24:21). Perciò, anche gli alleati arabi della Giordania e degli altri "nemici" d'Israele, per quanto si sentano al sicuro, saranno infine sottomessi dagli "Assiri". E questi ultimi che fine faranno? "Delle navi verranno dalle parti di Chittim e umilieranno Assur ... ed egli pure finirà per essere distrutto" (Numero 24:24). Le profezie parallele ci informano che sarà la Turchia a sconfiggere gli "Assiri". "Chittim" è un'isola del Mediterraneo e oggi corrisponde a Cipro, che per metà è infatti sotto il controllo della Turchia. Al momento stabilito "delle navi" cipriote battenti bandiera turca "umilieranno" l' "Assiria", distruggendola. 

E ora veniamo al titolo dell'articolo. Dovete sapere che i "Chenei" facevano parte dei "Madianiti", tanto che i due nomi possono oggi essere usati scambievolmente per indicare l'Arabia Saudita. C'è stato un tempo in cui gli ebrei furono oppressi dai Madianiti "per sette anni" perché Dio li stava punendo per la loro infedeltà. "Per la paura dei Madianiti, i figli d'Israele si fecero quelle grotte che sono nei monti, delle caverne e dei forti". I Madianiti si allearono con gli "Amalechiti" e "i popoli dell'Oriente" per far guerra a Israele. "Arrivavano come una moltitudine di cavallette" e "venivano nel paese per devastarlo. Israele dunque fu ridotto in grande miseria a causa di Madian". Poi molti di loro si pentirono e invocarono l'aiuto di Dio, che mandò Gedeone a liberarli. Alla fine Gedeone li affrontò tutti insieme "nella valle di Izreel", grazie al sostegno di un esercito composto solo da "300 uomini", che furono scelti per il loro coraggio e la loro prudenza. Questi uomini non erano armati di spade, ma solo di "trombe" e "giare d'acqua". Nel bel mezzo della notte circondarono l'accampamento nemico e, appena Gedeone diede l'ordine, ruppero le giare, suonarono le trombe e gridarono a gran voce: "Per il Signore (YHWH) e per Gedeone!" I nemici entrarono in confusione, si colpirono l'un l'altro e furono messi in fuga (Giudici 6:1-14, 33; 7:1-22). 

Questa storia presenta molte analogie con quello che sta accadendo. Anche oggi Israele sarà punito per la sua infedeltà quando i suoi "nemici", ovvero i "Madianiti" (l'Arabia Saudita) alleati con gli "Amalechiti", o "Edomiti" (la Giordania), e gli altri "popoli dell'Oriente", fra i quali i Palestinesi e gli "Assiri", la invaderanno "come una moltitudine di cavallette". Di conseguenza la "crisi", o "grande tribolazione", che durerà "sette anni", sarà molto dura per Israele. Molti però torneranno al loro Dio e invocheranno il Suo aiuto. Chi libererà gli ebrei fedeli dagli "invasori"? Come abbiamo visto prima, sarà il loro Messia, colui che ora è invisibilmente "il dominatore in Israele", Gesù Cristo, il più grande "Gedeone". Chi rappresentano i suoi "300" valorosi? Chi oggi è in prima linea nel suonare le "trombe", annunciando i giudizi di Dio? A chi Giosuè diede l'ordine di suonare le "trombe" mentre il popolo girava intorno a Gerico? Ai sacerdoti, che oggi corrispondono agli "eletti" ancora sulla terra "chiamati" a essere "re" e "sacerdoti" con Cristo, cioè i "due testimoni" dell'Apocalisse. Ma non solo loro avrebbero accolto l'invito di Gedeone. Il racconto parallelo riguardo a Gerico rivela che tutto il popolo accompagnò i sacerdoti nei "giri" intorno alla città e alla fine tutti insieme gridarono così forte, che le mura di Gerico caddero. Anche oggi, se è vero che sono i "santi" a prendere la direttiva nell'opera di Dio, offrendo guida e protezione come "pastori" del "gregge", tutti coloro che credono in Dio e in Gesù sono invitati ad acclamarli. Notate che Gedeone scelse solo i più coraggiosi e prudenti. Se vogliamo essere impiegati da Dio nel far risuonare i Suoi giudizi, dobbiamo manifestare sia coraggio che prudenza, evitando rischi inutili e trovando anche modi meno "vistosi".

Quale sarà l'effetto della nostra opera sui "nemici" d'Israele? Saranno confusi dai nostri messaggi e si combatteranno l'un l'altro, consentendo agli ebrei fedeli di salvarsi. "I figli di Giuda e i figli d'Israele si raduneranno, si daranno un capo e marceranno fuori dal paese; perché sarà grande il giorno di Izreel", con riferimento a ciò che accadde al tempo di Gedeone (Abacuc 1:11). Si avverreranno queste parole: "Siano delusi e confusi per sempre, siano svergognati e periscano!" (Salmo 83:17). Per dirla con le parole di Michea:  "«Come nei giorni in cui uscisti dal paese d'Egitto, io ti farò vedere cose meravigliose». Le nazioni lo vedranno e saranno confuse, nonostante tutta la loro potenza; si metteranno la mano sulla bocca e le loro orecchie saranno assordate" (Michea 7:15,16). 

Questo non significa che tutte le persone delle nazioni "nemiche" di Israele faranno una brutta fine! È comprensibile che, in seguito agli avvenimenti che sconvolgeranno il mondo, specie in Medio Oriente, molti saranno spaventati e si sentiranno indifesi. Alcuni troveranno in Dio rifugio. "Usciranno spaventate dai loro ripari, verranno tremanti al Signore (YHWH), nostro Dio, e avranno timore di te". Possiamo essere grati all'Iddio d'Israele che è così amorevole e misericordioso! "Quale Dio è come te, che perdoni l'iniquità e passi sopra alla colpa del resto della tua eredità? Egli non serba la sua ira per sempre, perché si compiace di usare misericordia" (Michea 7:17,18). 

Che dire di voi? Cosa avete imparato dal racconto di Balaam? Maledirete o benedirete il "popolo" ebraico di Dio? Vi siete schierati dalla parte dell'Iddio d'Israele? In tal caso, fate risuonare coraggiosamente, ma con prudenza, i giusti giudizi di Dio più che potete! Se siete fra gli "eletti", date l'esempio nel servizio di Dio! Questo è il momento di impegnarci al massimo nell'opera di avvertimento, affinché quante più persone, ebree e non, possano salvarsi.

Quando Gerusalemme sarà infine "restaurata", persone di ogni nazione si uniranno al "resto", o rimanente, degli ebrei che saranno tornati a Dio, per adorarLo. È scritto: "Ma negli ultimi tempi, il monte della casa del Signore (YHWH) sarà posto in cima ai monti e si eleverà al di sopra delle colline e i popoli affluiranno ad esso. Verranno molte nazioni e diranno: «Venite, saliamo al monte del Signore (YHWH), alla casa del Dio di Giacobbe; egli c'insegnerà le sue vie e noi cammineremo nei suoi sentieri!» Poiché da Sion uscirà la legge, da Gerusalemme la parola del Signore (YHWH). Egli sarà giudice fra molti popoli, arbitro fra nazioni potenti e lontane. Dalle loro spade fabbricheranno vòmeri, dalle loro lance, ròncole; una nazione non alzerà più la spada contro l'altra e non impareranno più la guerra. Potranno sedersi ciascuno sotto la sua vite e sotto il suo fico, senza che nessuno li spaventi; poiché la bocca del Signore (YHWH) degli eserciti ha parlato" (Michea 4:1-4).


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