domenica 9 giugno 2019

"Sposa" di Cristo, dove sei?



C'è un libro della Bibbia che viene spesso citato per le sue espressioni particolarmente "romantiche": il Cantico dei Cantici. Certo, narra in termini poetici la "storia" d'amore fra una ragazza e il suo fidanzato, il suo "amico". Ma anche questo libro divinamente ispirato racchiude un profondo significato per i nostri giorni. 

Come ho spiegato in un post precedente, questa "storia" prefigurava lo speciale rapporto fra Gesù Cristo e la sua "sposa" promessa, ovvero i cristiani "unti" dallo Spirito, o "santi", che regneranno con lui. Il "matrimonio" dell' "agnello", cioè Gesù, di cui parla l'Apocalisse, con la sua "donna" simbolica avverrà allorché tutti i "santi" saranno stati radunati in cielo e successivamente torneranno sulla terra per governare dal monte Sion nella Gerusalemme restaurata. 

Il "Cantico dei Cantici" ci rivela cosa accadrà fino a quel momento, proprio nel corso di questi anni. Alcuni versetti parlano dell' "arrivo" del ragazzo che va in cerca della sua "amata". "Ecco la voce del mio amico!" dice lei. "Eccolo che viene, saltando per i monti, balzando per i colli. L'amico mio è simile a una gazzella, o a un cerbiatto. Eccolo, egli sta dietro il nostro muro e guarda per la finestra, lancia occhiate attraverso le persiane" (Cantico dei Cantici 2:8,9). Il racconto specifica che l' "incontro" "attraverso le persiane", non ancora ufficiale, prima del "matrimonio", avviene do notte, "prima che aspiri la brezza del giorno e che le ombre fuggano" (Cantico dei Cantici 2:17). "Io dormivo, ma il mio cuore vegliava. Sento la voce del mio amico che bussa e dice: 《Aprimi, sorella mia, amica mia, colomba mia, o mia perfetta! Poiché il mio capo è coperto di rugiada e le mie chiome sono piene di gocce della notte》" (Cantico dei Cantici 5:2). Notate che straordinaria corrispondenza con questa "parabola" di Gesù: "Siccome lo sposo tardava, tutte divvennero assonnate e si addormentarono. Verso mezzanotte si levò un grido: 《Ecco lo sposo, uscitegli incontro!》" (Matteo 25:5,6). 
Possiamo concludere che si riferisce allo stesso avvenimento, ovvero all' "arrivo" dello "sposo" promesso, Gesù Cristo, al tempo della fine. Come dimostrato in precedenza, la notte fra il 3 e il 4 aprile 2019, Gesù, il Messia predetto, è tornato invisibilmente per regnare a Gerusalemme, in vista del suo "matrimonio" futuro, di cui sopra. Da quel momento in poi Gesù va in cerca, per così dire, della sua "amata", recuperando gli ultimi "eletti" e guidandoli amorevolmente attraverso lo Spirito Santo. 

C'è un altro particolare della "storia" che è richiamato nell'Apocalisse. Quando il "ragazzo" bussa alla porta dell' "amata". "Ecco, io sto alla porta e busso" dice Gesù ai suoi "fratelli" spirituali: "se qualcuno ascolta la mia voce e apre la porta, io entrerò da lui e cenerò con lui ed egli con me" (Apocalisse 3:20). Qui Gesù avverte i cristiani "unti" ancora sulla terra che avrebbe ispezionato la loro condizione spirituale durante il tempo della sua "presenza" regale. Se avete anche voi la speranza di far parte del regno di Dio, e dunque siete la "sposa" promessa di Cristo, qual è la vostra condizione spirituale? Il Cantico dei Cantici descrive profeticamente la "sposa" come una donna bella, pura e affascinante. Lo "sposo" fa di tutto "per farla comparire davanti a sé, gloriosa, senza macchia, senza ruga o altri simili difetti, ma santa e irreprensibile" (Efesini 5:27). Può dirsi lo stesso di voi? 

Ovviamente Gesù non pretende la perfezione finché siamo in vita sulla terra in corpi imperfetti, ma dovremmo sforzarci di correggerci ogni volta che sbagliamo. In questo modo sarà lo "sposo" che ci preparerà come più piace a lui in vista del "matrimonio". Gesù stesso dice: "Tutti quelli che amo, io li riprendo e li correggo" (Apocalisse 3:19). Evidentemente non tutti sono così "pronti" quando lo "sposo" bussa alla loro "porta". "Ho aperto all'amico mio, ma l'amico mio si era ritirato, era partito. ... L'ho cercato, ma non l'ho trovato; l'ho chiamato ma non m'ha risposto" (Cantico dei Cantici 5:6). Immaginate la scena! Lo "sposo" promesso bussa, ma la sua "amata" non risponde subito e va via. Dopo lei apre la porta, lo chiama, ma non c'è più. Ha perso l'opportunità di godere della sua compagnia. Ma è pur sempre innamorata di lui. Era predetto che Gesù avrebbe sarebbe tornato nel suo "tempio" per purificarlo da ogni impurità. Sarebbe stato come "il fuoco del fonditore" e "la potassa dei lavatori di panni", due "elementi" che fanno pensare a un'azione energica (Malachia 3:1-3).
Se non siamo pronti a lasciarci correggere "con le buone", Gesù potrebbe ricorrere anche alle "maniere forti", nel tentativo di salvarci la vita! Se siete ebrei, e Dio vi sta chiamando a far parte del Suo regno come "sposa" promessa del Messia, come state reagendo? Vi state facendo correggere "con le buone"? Se continuate a opporvi, dovrete subire le "maniere forti"! Se vivete in Israele, ricordate che presto i "nemici" verranno e devasteranno il paese senza pietà! "Le guardie che vanno attorno per la città mi hanno incontrata, mi hanno battuta, mi hanno ferita; le guardie delle mura mi hanno strappato il velo" (Cantico dei Cantici 5:7). Le città d'Israele saranno assediate e le "guardie" che verranno non avranno modo gentili. Useranno la forza e umilieranno i loro abitanti. Quant'è meglio essere pronti fin d'ora ad "aprire" al vostro "sposo", riconoscendolo come vostro re e seguendo i suoi saggi consigli!
Ma non solo persone di discendenza ebraica avrebbero fatto parte della "sposa" di Cristo. Con il suo prezioso sangue, Gesù ha "acquistato a Dio" "gente di ogni tribù, lingua, popolo e nazione" e ne avrebbe fatto "un regno e dei sacerdoti" (Apocalisse 5:9,10). In una "parabola" profetica Gesù disse che, siccome gli "invitati alle nozze" del "figlio" del "re" alla fine non si presentarono al "banchetto nuziale" perché impegnati nelle loro faccende, il "re" prima "mandò le sue truppe a sterminare la loro città", poi estese l'invito a persone trovate per strada, che non erano in programma (Matteo 22:2-10). Come ammise in un'occasione Gesù stesso, lui era "stato mandato alle pecore perdute della casa d'Israele" e loro per primi ha "invitato" a far parte del suo regno (Matteo 15:24). Ma dal momento che molti ebrei non hanno accettato di buon grado l'invito, le "porte" del regno si sono aperte anche a persone di altre nazioni. D'altra parte gli ebrei ingrati dovranno subire l'ira di Dio.

Perfino in mezzo alla popolazione delle "nazioni" storicamente "nemiche" del popolo ebraico sarebbero stati trovati gli "eletti"! È lo "sposo" in persona che li sceglie. "Vieni con me dal Libano, o mia sposa" e lo ripete nel caso non vedessimo alle nostre orecchie; "vieni con me dal Libano! Guarda dalla cima dell'Amana, dalla cima del Sanir e dell'Eremo, dalle spelonche dei leoni, dai monti dei leopardi" (Cantico dei Cantici 4:8). Nella Bibbia il "Libano" spesso era usato come sinonimo dell' "Assiria", che era la nazione che anticamente occupava quella regione, famosa per i suoi cedri (Ezechiele 31:3). E dalle Scritture apprendiamo pure che l' "Assiria" (o "Assiro") fa parte del "re del settentrione" che devasterà Israele. Dunque è anche dalle nazioni che corrispondo all' "Assiria" che Gesù chiamerà la sua "sposa", principalmente Siria, Iraq e Iran. Non tutti i loro abitanti infatti sono malvagi e nemici degli ebrei. 

Se abitate in quei luoghi, avete "sentito" la "voce" del Messia dell'unico Vero Dio, che è anche l'Iddio d'Israele, che vi chiama a far parte del suo regno? Vi siete dissociati dal "covo di leoni" che si preparano ad attaccare Israele? (Naum 2:11). Chi sostiene il "re del settentrione" nel suo odio contro gli ebrei e mosso dal Nemico di Dio, Satana il diavolo, l'"originale serpente" la cui "inimicizia" con il popolo ebraico è nota da molto tempo (Genesi 3:15; Apocalisse 12:1-9)! Se volete piacere al vostro "sposo", dovete comportarvi come vuole lui, senza ricorrere ad alcun tipo di violenza, ma amando tutti senza riserve (Matteo 5:21,22,43-48). Se anche voi vi lascerete correggere dal vostro re celeste, diventerete una benedizione per gli altri, "un ruscello che scende giù dal Libano" (Cantico dei Cantici 4:15).

Di cosa si sta occupando adesso lo "sposo" promesso? "Il mio amico è sceso nel suo giardino, nelle aie degli aromi, a pascolare le greggi nei giardini e cogliere gigli" (Cantico dei Cantici 6:2). Sì, Gesù Cristo, il re del regno di Dio, sta ora amministrando gli "affari" terreni del padre, prendendosi cura del suo "giardino", il paradiso spirituale in cui dimorano i suoi discepoli sulla terra, e pascolando le "greggi", non solo il "piccolo gregge" al quale è stato promesso il regno, ma anche "altre pecore" che ambiscono ad essere "sudditi" di quel regno (Luca 12:32). Cosa fa la "sposa" promessa? "Io sono discesa nel giardino dei noci a vedere le piante verdi della valle, a vedere se le viti mettevano le gemme, se i melograni erano in fiore". "Vieni, amico mio, usciamo ai campi, passiamo la notte ai villaggi!" (Cantico dei Cantici 6:11; 7:12). Gli "unti" seguaci di Gesù assistono fedelmente il loro "sposo" nel sorvegliare che il "giardino" prosperi sotto la benedizione di Dio. Come i familiari di Noè si prendevano cura con lui degli animali e delle piante che si trovavano nell'arca, così questi 'servi fedeli e prudenti' si prendono cura spiritualmente delle persone che sono state loro affidate, provvedendo "cibo a suo tempo" e sostegno emotivo (Matteo 24:45). 

È in particolare quando 'l'Assiro verrà nel paese d'Israele e metterà piede nei suoi palazzi' che questi "pastori" e "principi" offriranno "riparo" spirituale sotto la guida di "Michele", il re intronizzato Gesù Cristo, "il grande capo, il difensore dei figli" d'Israele fedeli (Michea 5:4; Daniele 12:1). E anche dopo che la "notte" sarà passata, e si celebrerà il "matrimonio", i due "sposi" continueranno a prendersi cura del "giardino" di Dio, come facevano Adamo ed Eva prima del peccato. Dice la "sposa": "Fin dal mattino andremo nelle vigne; vedremo se la vite ha sbocciato, se il suo fiore si apre, se i melograni fioriscono. Lì ti darò le mie carezze" (Cantico dei Cantici 7:13). 

Che tempo meraviglioso sarà quello! I 'servi fedeli e prudenti' che saranno trovati al loro posto, impegnati nell'incarico affidato, saranno costituiti 'sopra tutti i beni' dello "sposo", essendo innalzati al suo fianco e messi a capo dell'amministrazione di tutta la "casa familiare". Le profezie indicano chiaramente che il "sugellamento" dei "santi", ovvero il momento in cui sarà al completo il numero degli "eletti", che siano già in cielo o ancora sulla terra, è molto vicino (Apocalisse 7:3,4). Ciò avverrà prima della distruzione di Gerusalemme, entro i prossimi tre anni e mezzo circa. Se sei di origini ebraiche e senti di far parte della "sposa" di Cristo, questo è il tempo farti trovare da lui e metterti al suo servizio. Se non sei ebreo, ma ritieni nel tuo cuore di aspirare alla stessa "meta", unisciti ai tuoi "fratelli" ebrei nel rendere testimonianza al Vero Messia. Entra a far parte della famiglia universale di Dio!

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