C'è un libro
della Bibbia che viene spesso citato per le sue espressioni
particolarmente "romantiche": il Cantico dei Cantici. Certo, narra in
termini poetici la "storia" d'amore fra una ragazza e il suo fidanzato,
il suo "amico". Ma anche questo libro divinamente ispirato racchiude un
profondo significato per i nostri giorni.
Come ho
spiegato in un post precedente, questa "storia" prefigurava lo speciale
rapporto fra Gesù Cristo e la sua "sposa" promessa, ovvero i cristiani
"unti" dallo Spirito, o "santi", che regneranno con lui. Il "matrimonio"
dell' "agnello", cioè Gesù, di cui parla l'Apocalisse, con la sua
"donna" simbolica avverrà allorché tutti i "santi" saranno stati
radunati in cielo e successivamente torneranno sulla terra per governare
dal monte Sion nella Gerusalemme restaurata.
Il
"Cantico dei Cantici" ci rivela cosa accadrà fino a quel momento,
proprio nel corso di questi anni. Alcuni versetti parlano dell' "arrivo"
del ragazzo che va in cerca della sua "amata". "Ecco la voce del mio
amico!" dice lei. "Eccolo che viene, saltando per i monti, balzando per i
colli. L'amico mio è simile a una gazzella, o a un cerbiatto. Eccolo,
egli sta dietro il nostro muro e guarda per la finestra, lancia occhiate
attraverso le persiane" (Cantico dei Cantici 2:8,9). Il racconto
specifica che l' "incontro" "attraverso le persiane", non ancora
ufficiale, prima del "matrimonio", avviene do notte, "prima che aspiri
la brezza del giorno e che le ombre fuggano" (Cantico dei Cantici 2:17).
"Io dormivo, ma il mio cuore vegliava. Sento la voce del mio amico che
bussa e dice: 《Aprimi, sorella mia, amica mia, colomba mia, o mia
perfetta! Poiché il mio capo è coperto di rugiada e le mie chiome sono
piene di gocce della notte》" (Cantico dei Cantici 5:2). Notate che
straordinaria corrispondenza con questa "parabola" di Gesù: "Siccome lo
sposo tardava, tutte divvennero assonnate e si addormentarono. Verso
mezzanotte si levò un grido: 《Ecco lo sposo, uscitegli incontro!》"
(Matteo 25:5,6).
Possiamo concludere che si riferisce
allo stesso avvenimento, ovvero all' "arrivo" dello "sposo" promesso,
Gesù Cristo, al tempo della fine. Come dimostrato in precedenza, la
notte fra il 3 e il 4 aprile 2019, Gesù, il Messia predetto, è tornato
invisibilmente per regnare a Gerusalemme, in vista del suo "matrimonio"
futuro, di cui sopra. Da quel momento in poi Gesù va in cerca, per così
dire, della sua "amata", recuperando gli ultimi "eletti" e guidandoli
amorevolmente attraverso lo Spirito Santo.
C'è un altro
particolare della "storia" che è richiamato nell'Apocalisse. Quando il
"ragazzo" bussa alla porta dell' "amata". "Ecco, io sto alla porta e
busso" dice Gesù ai suoi "fratelli" spirituali: "se qualcuno ascolta la
mia voce e apre la porta, io entrerò da lui e cenerò con lui ed egli con
me" (Apocalisse 3:20). Qui Gesù avverte i cristiani "unti" ancora sulla
terra che avrebbe ispezionato la loro condizione spirituale durante il
tempo della sua "presenza" regale. Se avete anche voi la speranza di far
parte del regno di Dio, e dunque siete la "sposa" promessa di Cristo,
qual è la vostra condizione spirituale? Il Cantico dei Cantici descrive
profeticamente la "sposa" come una donna bella, pura e affascinante. Lo
"sposo" fa di tutto "per farla comparire davanti a sé, gloriosa, senza
macchia, senza ruga o altri simili difetti, ma santa e irreprensibile"
(Efesini 5:27). Può dirsi lo stesso di voi?
Ovviamente
Gesù non pretende la perfezione finché siamo in vita sulla terra in
corpi imperfetti, ma dovremmo sforzarci di correggerci ogni volta che
sbagliamo. In questo modo sarà lo "sposo" che ci preparerà come più
piace a lui in vista del "matrimonio". Gesù stesso dice: "Tutti quelli
che amo, io li riprendo e li correggo" (Apocalisse 3:19). Evidentemente
non tutti sono così "pronti" quando lo "sposo" bussa alla loro "porta".
"Ho aperto all'amico mio, ma l'amico mio si era ritirato, era partito.
... L'ho cercato, ma non l'ho trovato; l'ho chiamato ma non m'ha
risposto" (Cantico dei Cantici 5:6). Immaginate la scena! Lo "sposo"
promesso bussa, ma la sua "amata" non risponde subito e va via. Dopo lei
apre la porta, lo chiama, ma non c'è più. Ha perso l'opportunità di
godere della sua compagnia. Ma è pur sempre innamorata di lui. Era
predetto che Gesù avrebbe sarebbe tornato nel suo "tempio" per
purificarlo da ogni impurità. Sarebbe stato come "il fuoco del
fonditore" e "la potassa dei lavatori di panni", due "elementi" che
fanno pensare a un'azione energica (Malachia 3:1-3).
Se
non siamo pronti a lasciarci correggere "con le buone", Gesù potrebbe
ricorrere anche alle "maniere forti", nel tentativo di salvarci la vita!
Se siete ebrei, e Dio vi sta chiamando a far parte del Suo regno come
"sposa" promessa del Messia, come state reagendo? Vi state facendo
correggere "con le buone"? Se continuate a opporvi, dovrete subire le
"maniere forti"! Se vivete in Israele, ricordate che presto i "nemici"
verranno e devasteranno il paese senza pietà! "Le guardie che vanno
attorno per la città mi hanno incontrata, mi hanno battuta, mi hanno
ferita; le guardie delle mura mi hanno strappato il velo" (Cantico dei
Cantici 5:7). Le città d'Israele saranno assediate e le "guardie" che
verranno non avranno modo gentili. Useranno la forza e umilieranno i
loro abitanti. Quant'è meglio essere pronti fin d'ora ad "aprire" al
vostro "sposo", riconoscendolo come vostro re e seguendo i suoi saggi
consigli!
Ma non solo persone di discendenza ebraica
avrebbero fatto parte della "sposa" di Cristo. Con il suo prezioso
sangue, Gesù ha "acquistato a Dio" "gente di ogni tribù, lingua, popolo e
nazione" e ne avrebbe fatto "un regno e dei sacerdoti" (Apocalisse
5:9,10). In una "parabola" profetica Gesù disse che, siccome gli
"invitati alle nozze" del "figlio" del "re" alla fine non si
presentarono al "banchetto nuziale" perché impegnati nelle loro
faccende, il "re" prima "mandò le sue truppe a sterminare la loro
città", poi estese l'invito a persone trovate per strada, che non erano
in programma (Matteo 22:2-10). Come ammise in un'occasione Gesù stesso,
lui era "stato mandato alle pecore perdute della casa d'Israele" e loro
per primi ha "invitato" a far parte del suo regno (Matteo 15:24). Ma dal
momento che molti ebrei non hanno accettato di buon grado l'invito, le
"porte" del regno si sono aperte anche a persone di altre nazioni.
D'altra parte gli ebrei ingrati dovranno subire l'ira di Dio.
Perfino
in mezzo alla popolazione delle "nazioni" storicamente "nemiche" del
popolo ebraico sarebbero stati trovati gli "eletti"! È lo "sposo" in
persona che li sceglie. "Vieni con me dal Libano, o mia sposa" e lo
ripete nel caso non vedessimo alle nostre orecchie; "vieni con me dal
Libano! Guarda dalla cima dell'Amana, dalla cima del Sanir e dell'Eremo,
dalle spelonche dei leoni, dai monti dei leopardi" (Cantico dei Cantici
4:8). Nella Bibbia il "Libano" spesso era usato come sinonimo dell'
"Assiria", che era la nazione che anticamente occupava quella regione,
famosa per i suoi cedri (Ezechiele 31:3). E dalle Scritture apprendiamo
pure che l' "Assiria" (o "Assiro") fa parte del "re del settentrione"
che devasterà Israele. Dunque è anche dalle nazioni che corrispondo all'
"Assiria" che Gesù chiamerà la sua "sposa", principalmente Siria, Iraq e
Iran. Non tutti i loro abitanti infatti sono malvagi e nemici degli
ebrei.
Se abitate in quei luoghi, avete "sentito" la
"voce" del Messia dell'unico Vero Dio, che è anche l'Iddio d'Israele,
che vi chiama a far parte del suo regno? Vi siete dissociati dal "covo
di leoni" che si preparano ad attaccare Israele? (Naum 2:11). Chi
sostiene il "re del settentrione" nel suo odio contro gli ebrei e mosso
dal Nemico di Dio, Satana il diavolo, l'"originale serpente" la cui
"inimicizia" con il popolo ebraico è nota da molto tempo (Genesi 3:15;
Apocalisse 12:1-9)! Se volete piacere al vostro "sposo", dovete
comportarvi come vuole lui, senza ricorrere ad alcun tipo di violenza,
ma amando tutti senza riserve (Matteo 5:21,22,43-48). Se anche voi vi
lascerete correggere dal vostro re celeste, diventerete una benedizione
per gli altri, "un ruscello che scende giù dal Libano" (Cantico dei
Cantici 4:15).
Di cosa si sta occupando adesso lo
"sposo" promesso? "Il mio amico è sceso nel suo giardino, nelle aie
degli aromi, a pascolare le greggi nei giardini e cogliere gigli"
(Cantico dei Cantici 6:2). Sì, Gesù Cristo, il re del regno di Dio, sta
ora amministrando gli "affari" terreni del padre, prendendosi cura del
suo "giardino", il paradiso spirituale in cui dimorano i suoi discepoli
sulla terra, e pascolando le "greggi", non solo il "piccolo gregge" al
quale è stato promesso il regno, ma anche "altre pecore" che ambiscono
ad essere "sudditi" di quel regno (Luca 12:32). Cosa fa la "sposa"
promessa? "Io sono discesa nel giardino dei noci a vedere le piante
verdi della valle, a vedere se le viti mettevano le gemme, se i
melograni erano in fiore". "Vieni, amico mio, usciamo ai campi, passiamo
la notte ai villaggi!" (Cantico dei Cantici 6:11; 7:12). Gli "unti"
seguaci di Gesù assistono fedelmente il loro "sposo" nel sorvegliare che
il "giardino" prosperi sotto la benedizione di Dio. Come i familiari di
Noè si prendevano cura con lui degli animali e delle piante che si
trovavano nell'arca, così questi 'servi fedeli e prudenti' si prendono
cura spiritualmente delle persone che sono state loro affidate,
provvedendo "cibo a suo tempo" e sostegno emotivo (Matteo 24:45).
È
in particolare quando 'l'Assiro verrà nel paese d'Israele e metterà
piede nei suoi palazzi' che questi "pastori" e "principi" offriranno
"riparo" spirituale sotto la guida di "Michele", il re intronizzato Gesù
Cristo, "il grande capo, il difensore dei figli" d'Israele fedeli
(Michea 5:4; Daniele 12:1). E anche dopo che la "notte" sarà passata, e
si celebrerà il "matrimonio", i due "sposi" continueranno a prendersi
cura del "giardino" di Dio, come facevano Adamo ed Eva prima del
peccato. Dice la "sposa": "Fin dal mattino andremo nelle vigne; vedremo
se la vite ha sbocciato, se il suo fiore si apre, se i melograni
fioriscono. Lì ti darò le mie carezze" (Cantico dei Cantici 7:13).
Che
tempo meraviglioso sarà quello! I 'servi fedeli e prudenti' che saranno
trovati al loro posto, impegnati nell'incarico affidato, saranno
costituiti 'sopra tutti i beni' dello "sposo", essendo innalzati al suo
fianco e messi a capo dell'amministrazione di tutta la "casa familiare".
Le profezie indicano chiaramente che il "sugellamento" dei "santi",
ovvero il momento in cui sarà al completo il numero degli "eletti", che
siano già in cielo o ancora sulla terra, è molto vicino (Apocalisse
7:3,4). Ciò avverrà prima della distruzione di Gerusalemme, entro i
prossimi tre anni e mezzo circa. Se sei di origini ebraiche e senti di
far parte della "sposa" di Cristo, questo è il tempo farti trovare da
lui e metterti al suo servizio. Se non sei ebreo, ma ritieni nel tuo
cuore di aspirare alla stessa "meta", unisciti ai tuoi "fratelli" ebrei
nel rendere testimonianza al Vero Messia. Entra a far parte della
famiglia universale di Dio!
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