La
situazione politica d'Israele non è mai stata così critica. C'è un
governo che non riesce a governare. Lo aveva profetizzato Michea: "Ora,
perché gridi così forte? Non c'è più nessun re dentro di te? Il tuo
consigliere è forse perito, al punto che l'angoscia ti colga come una
donna che partorisce?" (Michea 4:9). Perché gli abitanti d'Israele sono
colti dall' "angoscia"? Il profeta risponde: "Ora molte nazioni si sono
adunate contro di te e dicono: 《Sia profanata, e i nostri occhi godano
alla vista di Sion!》" (Michea 4:11). Non potendo contare su una guida
politica forte, la popolazione è in preda al panico quando sente da ogni
parte "rumori di guerre" (Matteo 24:6)! Anche nei "palazzi" del potere
si avverte ormai il fiato sul collo dei nemici che avanzano
inesorabilmente! Questo è il "segno" che molto presto la nazione finirà
in "schiavitù", sotto la tirannia di "molte nazioni". "Soffri e gemi,
figlia di Sion, come donna che partorisce, perché ora uscirai dalla
città, abiterai per i campi e andrai fino a Babilonia" (Michea 4:10).
Anticamente
il popolo ebraico andò in schiavitù letterale a Babilonia. Oggi andrà
in "schiavitù" nella moderna "Babilonia", che rappresenta
collettivamente tutte le nazioni che in un modo o nell'altro
l'assoggetteranno, chiamate dal profeta Daniele "re del settentrione", o
"paese del settentrione" dal profeta Zaccaria. Ed è proprio Zaccaria
che, in una profezia parallela, ci mostra gli sviluppi successivi. "《Su,
fuggite dal paese del settentrione》, dice il Signore (YHWH), 《perché io
vi ho dispersi ai quattro venti dei cieli》, dice il Signore (YHWH).
《Su, Sion, mettiti in salvo, tu che abiti con la figlia di
Babilonia!》(Zaccaria 2:6,7). Quando "Sion", che qui rappresenta la
nazione di Israele nell'insieme, sarà invasa dai suoi "nemici",
diventando di fatto "schiava" di "Babilonia" (alias "re del
settentrione"), i suoi abitanti sono invitati a "fuggire" da
"Babilonia", allontanandosi dal pericolo, per 'mettersi in salvo'.
I
"nemici" d'Israele non vedono l'ora di mettere le mani addosso a
Gerusalemme e credono di potersene impadronire per sempre indisturbate.
Ma su questo si sbagliano di grosso! Anche se riusciranno a devastare il
paese e infine a distruggere Gerusalemme, come profetizzato, non
potranno godersi a lungo il loro "bottino". Parlando delle "nazioni"
radunate contro Israele, il profeta dice: "Ma esse non conoscono i
pensieri del Signore (YHWH), non comprendono i suoi disegni, poiché egli
le raduna come covoni sull'aia" (Michea 4:12). All'Iddio d'Israele non
sfugge niente, nemmeno l'aperta ostilità mostrata nei confronti del Suo
"popolo" ebraico. E anzi lui raduna le nazioni ostili come "covoni
sull'aia", pronte per essere trebbiate! Il paragone è illuminante.
Anticamente dopo che il grano, o l'orzo, era stato mietuto, cioè
raccolte tutte le spighe utili dal campo, veniva portato sull'aia, uno
spiazzale fatto anche di terra battuta. Lì le spighe venivano
calpestate, o trebbiate, con bastoni o dagli zoccoli degli animali, in
modo che i chicchi si separassero dalle spighe. Infine i chicchi
venivano raccolti a parte e le spighe vuote e il resto della paglia dati
in pasto alle bestie o bruciati. Si noti che "trebbiare" non era
sinonimo di distruggere completamente, bensì di estrarre il meglio dal
mucchio con azioni energiche (Isaia 28:28). Chi "trebbierà" le
"nazioni"?
"《Figlia di
Sion, àlzati, trebbia! perché io farò in modo che il tuo corno sia di
ferro e le tue unghie siano di bronzo; tu triterai molti popoli,
consacrerai i loro guadagni al Signore (YHWH) e le loro ricchezze al
Signore (YHWH) di tutta la terra》" (Michea 4:13) La profezia parallela
di Aggeo ci aiuta a capire quando e come si adempiranno quelle parole:
《Così infatti parla il Signore (YHWH) degli eserciti: "Ancora una volta,
fra poco, io farò tremare i cieli e la terra, il mare e l'asciutto;
farò tremare tutte le nazioni, le cose più preziose di tutte le nazioni
affluiranno e io riempirò di gloria questa casa", dice il Signore (YHWH)
degli eserciti. "Mio è l'argento e mio è l'oro", dice il Signore (YHWH)
degli eserciti. "La gloria di questa casa sarà piu grande di quella
della casa precedente"》(Aggeo 2:6-9). Dal contesto si comprende che
Aggeo sta parlando della futura "restaurazione" di Gerusalemme, allorché
la città sarà ricostruita e la vera adorazione di Dio ripristinata.
Le
"cose più preziose" rappresentano sia le persone "di tutte le nazioni"
che andranno a Gerusalemme per essere istruite da Dio in persona, sia i
beni materiali che verranno impiegati per ricostruire la città
distrutta. Questo è il "grano" che risulterà dalla "trebbiatura". E gli
ebrei fedeli avranno una parte importante in questo. Nei versetti
precedenti il profeta Aggeo ricorda quando gli ebrei uscirono
dall'Egitto. In quell'occasione, dopo l'ultima "piaga", molti egiziani
che volevano adorare Dio partirono con il popolo ebraico e altri
offrirono spontaneamente agli ebrei "oggetti d'argento, oggetti d'oro, e
vestiti" (Esodo 12:35-38). Noi, dal 4 aprile scorso, viviamo nel tempo
che corrisponde alle "dieci piaghe" d'Egitto, ovvero nel "Giorno del
Giudizio", in cui Dio sta riversando i Suoi giudizi sul mondo
disubbidiente, le "coppe" della Sua "ira" come le chiama l'Apocalisse.
Anche se è Dio, attraverso i Suoi potenti angeli, che sta versando
quelle "coppe", l'annuncio del loro "versamento" viene dato sulla terra
dai Suoi "due testimoni", i "santi", che prendono la direttiva nel far
risuonare l'avvertimento. Essi corrispondono anche ai "sacerdoti" che
suonavano le trombe mentre il popolo marciava intorno a Gerico e agli
uomini valorosi che guidavano i "300" di Gedeone. Fra questi ci sono
anche persone di discendenza ebraica, i "saggi tra il popolo" di cui
parla Daniele. Mediante la loro potente testimonianza, accompagnata
dall'esecuzione dei giudizi di Dio, le nazioni, come "covoni sull'aia",
vengono "trebbiate", scosse con forza, sia in senso letterale che
simbolico.
Le "piaghe"
d'Egitto sconquassarono letteralmente il paese e gli avvertimenti dati
da Mosè e Aaronne scossero molte coscienze. Anche oggi Dio sta facendo
"tremare le nazioni", non soltanto mediante i "terremoti" che fanno
parte del "segno" della presenza di Gesù, ma anche attraverso gli
sconvolgimenti politici a cui stiamo assistendo specialmente in Medio
Oriente. Osservate cosa sta succedendo alle nazioni che tramano contro
Israele e che prenderanno parte alla sua "cattura"! Era stato predetto:
"Infatti così parla il Signore (YHWH) degli eserciti: 《È per rivendicare
la sua gloria che egli mi ha mandato verso le nazioni che hanno fatto
di voi la loro preda; perché chi tocca voi, tocca la pupilla dell'occhio
suo. Infatti, ecco, io sto per agitare la mia mano contro di loro, ed
esse diventeranno preda di quelli a cui erano asserviti》" (Zaccaria
2:9). Come ho spiegato negli articoli precedenti, la Giordania e
l'Arabia Saudita, che più o meno segretamente prendono accordi con i
nemici d'Israele, saranno in parte devastate dai paesi che compongono l'
"Assiro", i quali, a loro volta, saranno sconfitti dalla Turchia.
D'altra parte l'infedele Stato ebraico, gli Stati Uniti e i loro alleati
occidentali saranno devastati dalla furia del "re del settentrione".
Gli "attriti" che si sentono già ora a livello internazionale fanno
presagire proprio questo epilogo. Non è certo per gli infedeli abitanti
d'Israele che Dio sta scuotendo le nazioni, ma per quei pochi di loro,
un "rimanente", che Gli resteranno fedeli. Chi tocca loro, minacciando
perfino la loro esistenza, dovrà rendere conto all'Onnipotente Creatore
di tutto l'Universo! "Ogni creatura faccia silenzio in presenza del
Signore (YHWH), perché egli si è destato dalla sua santa dimora"
(Zaccaria 2:13).
Nessuno
sfuggirà ai giudizi dell'Iddio d'Israele! "La parola del Signore (YHWH)
va contro il paese di Adrac e si ferma sopra Damasco; poiché il Signore
(YHWH) ha l'occhio su tutti gli uomini e su tutte le tribù d'Israele.
Essa si ferma pure sopra Camat, ai confini di Damasco, su Tiro e Sidone,
perché sono così sagge! Tiro si è costruita una fortezza, ha ammassato
argento come polvere e oro come fango di strada. Ecco, il Signore (YHWH)
s'impadronirà di essa, getterà la sua potenza nel mare ed essa sarà
consumata dal fuoco. Ascalon lo vedrà e avrà paura; anche Gaza, e si
torcerà dal gran dolore, e così Ecron, perché la sua speranza sarà
delusa. Gaza non avrà più re e Ascalon non sarà più abitata. Dei
bastardi abiteranno in Asdod, e io annienterò l'orgoglio dei Filistei"
(Zaccaria 9:1-6). In questi versetti i profeta menziona tutte città che
facevano parte del "Libano", dell' "Assiria" o della "Filistia". Come
sappiamo, il "Libano" profeticamente fa parte dell' "Assiria", che oggi
comprende anche Siria, Iraq e Iran. La "Filistia", o i "filistei",
rappresenta i Palestinesi di Gaza. Non si illudono queste nazioni! Dio
presta attenzione agli abitanti d'Israele e a quello che capita loro,
come un genitore attento che nota come il figlio viene trattato dagli
altri. I loro beni saranno come "fango" e "polvere", impotenti e di
nessun valore di fronte all'ira di Dio! La "potenza", o la flotta, di
"Tiro", ovvero dell' "Assiria" profetica, sarà gettata "nel mare",
quando la Turchia l'affonderà a largo di Cipro. "Gaza" si contorcerà dal
dolore, allorché verrà il suo turno.
Quale
sarà il risultato della "trebbiatura" messa in atto dagli ebrei fedeli e
dello "scrollamento" delle nazioni provocato dalla "presenza" di Dio?
"In quel giorno molte nazioni si uniranno al Signore (YHWH) e
diventeranno mio popolo" (Zaccaria 2:11) Sarà il felice tempo della
"restaurazione" di Gerusalemme! "Verrà il giorno in cui le tue mura
saranno ricostruite; quel giorno saranno allargati i tuoi confini. Quel
giorno si verrà a te, dall'Assiria fino alle città d'Egitto, dall'Egitto
sino al fiume, da mare a mare e da monte a monte" (Michea 7:11,12). Non
solo torneranno al loro Dio gli ebrei dispersi, ma anche i non ebrei
che vorranno adorare il vero Dio con loro andranno nella Gerusalemme
"restaurata"! "Toglierò il sangue dalla bocca del Filisteo e le
abominazioni dai suoi denti; anche lui sarà un residuo per il nostro
Dio, sarà come un capo in Giuda, ed Ecron come il Gebuseo" (Zaccaria
9:7). Sì, anche fra i "filistei", i Palestinesi, ci saranno dei
"superstiti", o un "residuo", che adoreranno Dio proprio come il
"Gebuseo", gli ebrei fedeli di Gerusalemme, e ricopriranno pure posti di
responsabilità nella nuova "amministrazione" d'Israele da parte del
regno di Dio. "Il Signore (YHWH) possederà Giuda, come sua parte nella
terra santa, e sceglierà ancora Gerusalemme" (Zaccaria 2:12).
Che
dire di voi? Se abitate in Israele, è probabile che anche voi vi
rendiate conto della pericolosa situazione in cui siete. Dovreste
rendervene conto! Il "campanello d'allarme", l'instabilità politica
della nazione, è già suonato! Presto Israele sarà soggiogata dalle
nazioni "nemiche". Cosa aspettate a fuggire lontano?! Se non potete
proprio muovervi, cercate almeno di non reagire quando l' "Assiro"
verrà, ma siate pronti ad arrendervi per aver salva la vita! Siete
tornati al vostro Dio, in modo da prendere parte alla "trebbiatura"
delle nazioni, diffondendo i giudizi di Dio? L'Iddio d'Israele vi
comanda di farlo! "Ora, o figlia di schiere, raduna le tue schiere!
Siamo cinti d'assedio; colpiscono con la verga la guancia del giudice
d'Israele" (Michea 4:14). Ora che le nazioni si radunano per far guerra a
Israele, questo è il momento di radunare le "schiere" e prepararsi alla
battaglia spirituale! Con la loro "ostilità" verso il "popolo" ebraico
di Dio le nazioni colpiscono, per così dire, la guancia del giudice
d'israele, Dio stesso, in segno di sfida! L'Iddio d'Israele non tarderà a
rispondere alla provocazione. Ma, prima che sia troppo tardi per tutti,
ora dobbiamo avvertire quelle nazioni, in modo che le loro "cose più
preziose", soprattutto le vite umane, possano affluire alla vera
adorazione!
Se non siete
di discendenza ebraica, e magari non abitate in Israele, ma forse in
Giordania, Arabia Saudita, a Gaza, in Siria, Iraq e Iran, cioè in tutti
quei paesi che si preparano ad attaccare Israele, che effetto vi fa
osservare i "segni" della "presenza" dell'Iddio d'Israele e ascoltare i
Suoi avvertimenti contro i "nemici"? Vi rendete conto che i Suoi giudizi
saranno tutti eseguiti? Avete capito che voi potete essere fra le "cose
più preziose" del vostro paese che andranno alla lode di Dio? Adorate
anche voi l'Iddio d'Israele? Avete riconosciuto che Gesù Cristo è,
insieme a Dio, il "nuovo re della terra" e che dovete rendere conto a
lui di quello che fate, compresi i vostri sentimenti nei confronti
degli ebrei?
Alla fine
le nazioni che muovono guerra a Israele saranno tutte sconfitte e
nessuna di esse eserciterà per sempre il suo dominio su Gerusalemme.
Sarà Dio il suo re! Dopo la "restaurazione" la città farà di nuovo gola
ai "nemici" di Dio. Il profeta Ezechiele dice che, guidate dal più
grande Nemico di Dio, vorranno appropriarsi delle "cose più preziose"
che ci saranno allora. Rivolgendosi a lui Dio dice: "Verrai per far
bottino e saccheggiare, per stendere la tua mano contro queste rovine
ora ripopolate, contro questo popolo raccolto in mezzo alle nazioni, che
si è procurato bestiame e beni, per fare un gran bottino?" (Ezechiele
38:12). Anche allora la reazione di Dio non si farà attendere. "Il
Signore (YHWH) apparirà sopra di loro, e la sua freccia partirà come il
lampo. Il Signore, Dio (YHWH), suonerà la tromba e procederà con
l'uragano del sud. Il Signore (YHWH) degli eserciti li proteggerà". "Il
Signore (YHWH), il loro Dio, li salverà in quel giorno, come il gregge
del suo popolo; perché saranno come pietre di un diadema, che
rifulgeranno sulla sua terra" (Zaccaria 9:14-16). Che siate ebrei o no,
se servirete l'Iddio d'Israele fino alla fine, sarete anche voi a
Gerusalemme insieme agli ebrei fedeli come parte del Suo "popolo" e Dio
vi proteggerà dai Suoi nemici.
Forse
oggi soffrite gli effetti della "grande tribolazione" predetta (Matteo
24:21), o vi trovate a contatto con persone violente e corrotte. "Ahimè!
Io mi trovo come dopo la raccolta dei frutti, come dopo la
racimolatura, quando è finita la vendemmia: non c'è più grappolo da
mangiare; io desidero invano un fico primaticcio. L'uomo pio è scomparso
dalla terra; non c'è più gente retta fra gli uomini; tutti stanno in
agguato per spargere il sangue, ognuno dà la caccia con la rete a suo
fratello. Le loro mani sono pronte al male, per farlo con ogni cura; il
principe ha delle pretese, il giudice si lascia corrompere, il potente
manifesta la sua ingordigia e ordiscono così le loro trame" (Michea
7:1-3). Non descrive bene la società in cui viviamo? È un altro "segno"
che 'il giorno annunciato dalle sentinelle di Dio, il giorno della Sua
punizione, viene' (Michea 7:4). Non dubitate! I giudizi di Dio saranno
tutti eseguiti a tempo debito. Il "deserto" di questo mondo lontano da
Dio lascerà il posto al "paradiso" che Dio promette al Suo "popolo"
fedele. Se ne fate parte fin d'ora, potete pregustare queste parole:
"Come sarà buono, come sarà bello! Il grano farà crescere i giovani e il
mosto le vergini" (Zaccaria 9:17).
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