Come annunciato dal profeta, cercherò di mostrarmi vicino a tutti coloro che soffrono, di incoraggiare il bene e condannare il male (Isaia 61:1-3). Un futuro "luminoso" attende tutti quelli che cercano il Creatore con fede e amore. Seguimi anche su Facebook (VivoScribens), Instagram (versolaluce3) e YouTube (versolaluce)!
giovedì 27 giugno 2019
"Ascoltate la minaccia del castigo e colui che lo manda!" (Michea 6:9)
Mentre ispeziona Israele, Dio chiede: "Ci sono ancora, nella casa dell'empio, tesori illecitamente acquistati e l'efa scarso, che è cosa abominevole?" (Michea 6:10). Come a dire: in Israele c'è ancora chi continua a comportarsi disonestamente, nonostante tutti gli avvertimenti?! A quanto pare sì. "I ricchi della città sono pieni di violenza, i suoi abitanti affermano il falso e la loro lingua non è che inganno nella loro bocca" (Michea 6:12). Grazie a che cosa molti si sono arricchiti? Grazie ai loro commerci illeciti e agli atti di violenza nei confronti dei più deboli! Gli abitanti d'Israele "affermano il falso" e ricorrono all' "inganno", spacciandosi per quello che non sono. Vorrebbero far credere al mondo che sono innocenti, che usano la forza solo per difendersi. Che falsità! È vero che la violenza viene commessa pure dagli avversari, ma sono sotto gli occhi di tutti i continui atti persecutori nei confronti della popolazione palestinese e le frequenti "invasioni di campo" in Siria.
"Si osservano con cura gli statuti di Omri e tutte le pratiche della casa di Acab", denuncia il profeta (Michea 6:16). Attraverso il Messia, che ora siede invisibilmente a Gerusalemme, che se ne accorgano o no, l'Iddio d'Israele sta notando con attenzione il comportamento di tutti gli abitanti d'Israele e Gli ricorda in particolare quello di alcuni re che menziona per nome. Siamo in un periodo della storia d'Israele di cui abbiamo già parlato, che trova molti "riscontri" profetici proprio nei nostri giorni. In quel tempo Dio suscitò i profeti Elia ed Eliseo per annunciare i suoi giudizi contro l'infedele Israele. Oggi ha suscitato i Suoi "due testimoni" dell'Apocalisse che stanno compiendo un'opera simile a quella di Elia: da una parte, dare l'avvertimento, dall'altra, aiutare un "rimanente" degli ebrei a tornare a Dio (Apocalisse 11:3-6; Malachia 4:5,6).
Il tempo di Elia ed Eliseo fu contrassegnato da "carestie", persecuzioni contro i veri adoratori, e straordinarie dimostrazioni della "presenza" di Dio sotto forma di terremoti e speciali eventi atmosferici. Ma a quei profeti non mancò mai il necessario e ne uscirono rafforzati. Anche oggi, dal 4 aprile scorso, viviamo nei "sette anni" della predetta "grande tribolazione", i cui effetti cominciano a sentirsi in varie parti del mondo. Ovunque si sente sempre più parlare di persecuzioni contro i cristiani di varie denominazioni. "Terremoti", letterali e politici, e altri insoliti eventi atmosferici, insieme agli altri aspetti del "segno" menzionati da Gesù, si stanno tutti verificando specialmente in Medio Oriente, e negli altri territori limitrofi interessati dalle profezie bibliche, come straordinarie dimostrazioni della "presenza" di Dio negli affari del mondo.
Il profeta Elia, in una particolare occasione, si trovò faccia a faccia con il malvagio re d'Israele Acab. "Appena Acab vide Elia, gli disse: 《Sei tu colui che mette scompiglio in Israele?》Elia rispose: 《Non sono io che metto scompiglio in Israele, ma tu e la casa di tuo padre, perché avete abbandonato i comandamenti del Signore (YHWH), e tu sei andato dietro ai Baal" (1 Re 18:17,18). Evidentemente la fama del profeta di Dio era giunta fino agli orecchi del re, il quale voleva addebitare a Elia la responsabilità dei "guai" che stava passando la nazione, invece di attribuirli alla loro infedeltà! Anche oggi a qualche politico d'Israele potrebbe sembrare che sia colpa delle profezie se la nazione non naviga in buone acque. Dovrebbero invece assumersi le proprie responsabilità e capire che questi "guai" sono la diretta conseguenza della loro condotta disonesta! Ovviamente la colpa non è solo dei "capi" politici o religiosi, anche se la loro è duplice, perché molti abitanti d'Israele hanno seguito il loro cattivo esempio.
Al tempo di Elia il popolo ebraico era sì dedicato a Dio per nascita, ma molti non erano realmente dedicati a fare la Sua volontà. Mischiavano l'adorazione di Dio con quella rivolta ai falsi dei adorati dalle nazioni vicine, i "Baal". Elia fece convocare tutto il popolo "sul monte Carmelo". Avevano perfino nominato dei "profeti" di Baal, ed erano in maggioranza, visto che per il vero Dio c'era solo Elia! Il profeta di Dio invitò il popolo a schierarsi apertamente dalla parte del vero Dio e fece preparare due sacrifici animali, come si usava allora, l'uno per Baal e l'altro per Dio. Poi invitò i "profeti" di Baal a invocare il loro dio per chiedergli di bruciare l'offerta. Ma non accadde niente. Ed Elia cominciò a burlarsi di Baal. Infine Elia invocò Dio, che subito bruciò l'offerta e perfino la polvere sottostante! A quel punto fu evidente a tutti chi era l'unico vero Dio che avrebbero dovuto adorare. Anche oggi molti ebrei mischiano l'adorazione di Dio con cose che non c'entrano niente. Da un lato si professano credenti, dall'altro approvano o sostengono attivamente le guerre e la violenza fomentate dallo Stato d'Israele. Adorano solo il vero Dio o anche persone, ideali, o perfino se stesse? Come Elia, anche io li invito tutti a decidersi da che parte stare.
Se vogliono essere risparmiati dai giudizi di Dio, devono mettere in pratica i Suoi consigli e ascoltare gli avvertimenti che sta dando! Se siete ebrei o abitanti d'Israele, vi siete schierati apertamente dalla parte di Dio, sostenendo il Suo regno, invisibilmente presente a Gerusalemme, anziché un governo umano che è in aperto contrasto con la Sua volontà? Dovete decidervi, ma dovete farlo ora! Come Elia, anche io a volte "prendo in giro" i cosiddetti "profeti", o "apostoli", che parlano per Israele, sfidandoli a dire la verità! Chi, o quanti, di loro hanno profetizzato che Israele sarà presto invasa dai suoi vicini e Gerusalemme distrutta? A loro non arriva nessuna risposta semplicemente perché non sono ispirati dal vero Dio, piuttosto dal loro "ego", o dal desiderio di mettersi in mostra e di guadagnarci anche qualcosa! Diffidate di chi vi chiede soldi per predicare o compiere l' "opera di Dio"! Gesù condannò chi faceva commercio, anche ai fini dell'adorazione, all'interno del tempio. E ci ha insegnato a "dare gratuitamente" la Parola di Dio e "non per amore di guadagno disonesto". I "doni" dello Spirito non possono essere barattati come merce! (Matteo 21:12,13; 10:8; 1 Pietro 5:2; Atti 8:18-21).
I "falsi profeti" furono tutti uccisi e, anche in seguito, quelli del popolo che si ostinarono nella loro condotta infedele fecero una brutta fine. Prima il re di Siria, poi altri dopo di lui, fecero strage degli abitanti d'Israele. Era stato profetizzato: "Chi scamperà dalla spada di Azael (re di Siria), sarà ucciso da Ieu; e chi scamperà dalla spada di Ieu, sarà ucciso da Eliseo" (1 Re 19:17). Non vi ricorda qualcosa? "L'avanzo lasciato dal bruco l'ha mangiato il grillo; l'avanzo lasciato dal grillo l'ha mangiato la cavalletta; l'avanzo lasciato dalla cavalletta l'ha mangiato la locusta" (Gioele 1:4). Come abbiamo visto in precedenza, queste parole di Gioele, e perciò anche quelle di Elia, si adempiranno quando Israele subirà l'attacco a oltranza di tutti i suoi "nemici", uno dietro l'altro.
"La voce del Signore (YHWH) grida alla città, chi ha senno teme il tuo nome. 《Ascoltate la minaccia del castigo e colui che lo manda!. ... Ti colpirò, ti produrrò gravi ferite e ti devasterò a causa dei tuoi peccati. Tu mangerai, ma senza saziarti, e la fame ti rimarrà dentro; porterai via, ma non salverai, e ciò che avrai salvato lo darò in balìa della spada. Tu seminerai, ma non mieterai; spremerai le olive, ma non ti ungerai con l'olio; farai colare il mosto, ma non berrai il vino》" (Michea 6:9, 13-15).
Dio "grida alla città", facendo "suonare" le "trombe" dei giudizi ai Suoi moderni "profeti" a più non posso! "Chi ha senno", un minimo di "intelligenza" spirituale, capirà che ora è il tempo di dimostrare un sano "timore" di Dio. Prestate ascolto alla "minaccia del castigo", abitanti d'Israele! La prima parte indica che non ci sarà da mangiare a sufficienza e che i "beni" trasferiti perderanno valore, come conseguenza della "grande tribolazione". La seconda parte ammette che semineranno, spremeranno le olive, faranno colare il mosto, ma che poi non potranno beneficiarne. In una profezia parallela è spiegato il motivo. "Costruirai una casa, ma non vi abiterai; pianterai una vigna e non ne godrai il frutto. ... Un popolo che tu non avrai conosciuto mangerà il frutto della tua terra e di tutta la tua fatica e sarai continuamente oppresso e schiacciato. ... Il Signore (YHWH) farà muovere contro di te, da lontano, dalle estremità della terra, una nazione, pari all'aquila che vola: una nazione della quale non capirai la lingua, una nazione dall'aspetto minaccioso, che non avrà riguardo per il vecchio né per il bambino; che mangerà il frutto del tuo bestiame e il frutto della tua terra, finché sia distrutto, e non ti lascerà né frumento, né mosto, né olio... Ti assedierà in tutte le tue città, finché in tutto il paese cadano le alte e forti mura nelle quali avrai riposto la tua fiducia" (Deuteronomio 28:30,33,49-52). La profezia continua dicendo che l'assedio sarà così duro, che addirittura le madri mangeranno i loro figli! Qualcosa del genere accadde nel I secolo d.C., quando gli eserciti romani assediarono e distrussero Gerusalemme.
Chi corrisponde oggi a questa "nazione" che piomberà sul paese "come un'aquila"? Non si tratta dei "vicini" di Israele che anche l'invaderanno, perché è una nazione che viene "dalle estremità della terra" e di cui gli ebrei non capiscono la lingua, tanto è diversa dalla loro. Chi, secondo altre profezie, alla fine distruggerà Gerusalemme? La Turchia, che infatti non è collocata nelle immediate vicinanze di Israele e la cui lingua, il turco, è molto diversa dall'ebraico e perfino dall'arabo parlato dai confinanti. È una nazione così terribile, che, quando assedierà Gerusalemme, converrà fuggire alla prima occasione utile, come disse Gesù, piuttosto che arrendersi o affrontarla! Allora il "frutto" della terra e delle fatiche degli abitanti d'Israele sarà goduto da questa nazione.
È interessante notare anche l'arco temporale in cui avverrà questo, e cioè esattamente il tempo che intercorre fra la semina del frumento e la mietitura, fra la vendemmia e la maturazione del vino, fra la raccolta delle olive e la produzione dell'olio finito, ovvero qualche mese appena. Questo non significa che gli ebrei fedeli debbano improvvisamente smettere di lavorare, tanto la "fine" verrà presto! Le persone "buone" avranno sempre il necessario per vivere, indipendentemente da dove si trovino, sempre nel rispetto della volontà di Dio. Saranno gli altri, gli "infedeli", che patiranno la fame e vedranno il "frutto" delle loro fatiche goduto da altri. Il riferimento è puramente temporale e ci fa capire che, dal momento dell'assedio, non passerà molto tempo prima che i "nemici" passino alla distruzione! Se, per allora, sarete ancora a Gerusalemme, anche se vi consiglio di allontanarvi fin d'ora, appena vedrete la città assediata, "fuggite ai monti" vicini, senza indugio! E lì aspettate almeno finché, nel giro di qualche mese, non sarà tutto finito (Luca 21:20-24).
Che dire di voi altri che abitate in Israele? O di voi che siete ebrei o di discendenza ebraica sparsi per il mondo? State ascoltando l'avvertimento e mostrando profondo rispetto per l'Iddio d'Israele? O state continuando a comportarvi disonestamente come se nulla fosse? Vi state forse facendo abbindolare dalla propaganda "sionista" e dai "falsi profeti" che sostengono Israele? State adorando solo il vero Dio o vi lasciate influenzare dal mondo intorno a voi? Siate decisi a restare dalla parte del Bene, qualunque cosa accada! I "falsi profeti" saranno smascherati, quelli che li seguono saranno confusi, i "capi" politici d'Israele subiranno l'ira di Dio!
Al contrario, quelli che confideranno nel vero Dio fino alla fine, comportandosi come Lui desidera, formeranno la "nuova terra" che Dio creerà: una società di persone rigenerata dalla volontà di Dio. Essi abiteranno nella Gerusalemme "restaurata" e godranno del "frutto" del loro onesto lavoro. Dio promette: "Gioite, sì, esultate in eterno per quanto io sto per creare; poiché, ecco, io creo Gerusalemme (i "nuovi cieli") per il gaudio, e il suo popolo (la "nuova terra") per la gioia". "Essi costruiranno case e le abiteranno; pianteranno vigne e ne mangeranno il frutto. Non costruiranno più perché un altro abiti, non pianteranno più perché un altro mangi;poiché i giorni del mio popolo saranno come i giorni degli alberi; i miei eletti godranno a lungo l'opera delle loro mani" (Isaia 65:18;21,22).
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