giovedì 27 giugno 2019

"Ascoltate la minaccia del castigo e colui che lo manda!" (Michea 6:9)


Mentre ispeziona Israele, Dio chiede: "Ci sono ancora, nella casa dell'empio, tesori illecitamente acquistati e l'efa scarso, che è cosa abominevole?" (Michea 6:10). Come a dire: in Israele c'è ancora chi continua a comportarsi disonestamente, nonostante tutti gli avvertimenti?! A quanto pare sì. "I ricchi della città sono pieni di violenza, i suoi abitanti affermano il falso e la loro lingua non è che inganno nella loro bocca" (Michea 6:12). Grazie a che cosa molti si sono arricchiti? Grazie ai loro commerci illeciti e agli atti di violenza nei confronti dei più deboli! Gli abitanti d'Israele "affermano il falso" e ricorrono all' "inganno", spacciandosi per quello che non sono. Vorrebbero far credere al mondo che sono innocenti, che usano la forza solo per difendersi. Che falsità! È vero che la violenza viene commessa pure dagli avversari, ma sono sotto gli occhi di tutti i continui atti persecutori nei confronti della popolazione palestinese e le frequenti "invasioni di campo" in Siria. 
"Si osservano con cura gli statuti di Omri e tutte le pratiche della casa di Acab", denuncia il profeta (Michea 6:16). Attraverso il Messia, che ora siede invisibilmente a Gerusalemme, che se ne accorgano o no, l'Iddio d'Israele sta notando con attenzione il comportamento di tutti gli abitanti d'Israele e Gli ricorda in particolare quello di alcuni re che menziona per nome. Siamo in un periodo della storia d'Israele di cui abbiamo già parlato, che trova molti "riscontri" profetici proprio nei nostri giorni. In quel tempo Dio suscitò i profeti Elia ed Eliseo per annunciare i suoi giudizi contro l'infedele Israele. Oggi ha suscitato i Suoi "due testimoni" dell'Apocalisse che stanno compiendo un'opera simile a quella di Elia: da una parte, dare l'avvertimento, dall'altra, aiutare un "rimanente" degli ebrei a tornare a Dio (Apocalisse 11:3-6; Malachia 4:5,6). 

Il tempo di Elia ed Eliseo fu contrassegnato da "carestie", persecuzioni contro i veri adoratori, e straordinarie dimostrazioni della "presenza" di Dio sotto forma di terremoti e speciali eventi atmosferici. Ma a quei profeti non mancò mai il necessario e ne uscirono rafforzati. Anche oggi, dal 4 aprile scorso, viviamo nei "sette anni" della predetta "grande tribolazione", i cui effetti cominciano a sentirsi in varie parti del mondo. Ovunque si sente sempre più parlare di persecuzioni contro i cristiani di varie denominazioni. "Terremoti", letterali e politici, e altri insoliti eventi atmosferici, insieme agli altri aspetti del "segno" menzionati da Gesù, si stanno tutti verificando specialmente in Medio Oriente, e negli altri territori limitrofi interessati dalle profezie bibliche, come straordinarie dimostrazioni della "presenza" di Dio negli affari del mondo.


Il profeta Elia, in una particolare occasione, si trovò faccia a faccia con il malvagio re d'Israele Acab. "Appena Acab vide Elia, gli disse: 《Sei tu colui che mette scompiglio in Israele?》Elia rispose: 《Non sono io che metto scompiglio in Israele, ma tu e la casa di tuo padre, perché avete abbandonato i comandamenti del Signore (YHWH), e tu sei andato dietro ai Baal" (1 Re 18:17,18). Evidentemente la fama del profeta di Dio era giunta fino agli orecchi del re, il quale voleva addebitare a Elia la responsabilità dei "guai" che stava passando la nazione, invece di attribuirli alla loro infedeltà! Anche oggi a qualche politico d'Israele potrebbe sembrare che sia colpa delle profezie se la nazione non naviga in buone acque. Dovrebbero invece assumersi le proprie responsabilità e capire che questi "guai" sono la diretta conseguenza della loro condotta disonesta! Ovviamente la colpa non è solo dei "capi" politici o religiosi, anche se la loro è duplice, perché molti abitanti d'Israele hanno seguito il loro cattivo esempio. 


Al tempo di Elia il popolo ebraico era sì dedicato a Dio per nascita, ma molti non erano realmente dedicati a fare la Sua volontà. Mischiavano l'adorazione di Dio con quella rivolta ai falsi dei adorati dalle nazioni vicine, i "Baal". Elia fece convocare tutto il popolo "sul monte Carmelo". Avevano perfino nominato dei "profeti" di Baal, ed erano in maggioranza, visto che per il vero Dio c'era solo Elia! Il profeta di Dio invitò il popolo a schierarsi apertamente dalla parte del vero Dio e fece preparare due sacrifici animali, come si usava allora, l'uno per Baal e l'altro per Dio. Poi invitò i "profeti" di Baal a invocare il loro dio per chiedergli di bruciare l'offerta. Ma non accadde niente. Ed Elia cominciò a burlarsi di Baal. Infine Elia invocò Dio, che subito bruciò l'offerta e perfino la polvere sottostante! A quel punto fu evidente a tutti chi era l'unico vero Dio che avrebbero dovuto adorare. Anche oggi molti ebrei mischiano l'adorazione di Dio con cose che non c'entrano niente. Da un lato si professano credenti, dall'altro approvano o sostengono attivamente le guerre e la violenza fomentate dallo Stato d'Israele. Adorano solo il vero Dio o anche persone, ideali, o perfino se stesse? Come Elia, anche io li invito tutti a decidersi da che parte stare. 


Se vogliono essere risparmiati dai giudizi di Dio, devono mettere in pratica i Suoi consigli e ascoltare gli avvertimenti che sta dando! Se siete ebrei o abitanti d'Israele, vi siete schierati apertamente dalla parte di Dio, sostenendo il Suo regno, invisibilmente presente a Gerusalemme, anziché un governo umano che è in aperto contrasto con la Sua volontà? Dovete decidervi, ma dovete farlo ora! Come Elia, anche io a volte "prendo in giro" i cosiddetti "profeti", o "apostoli", che parlano per Israele, sfidandoli a dire la verità! Chi, o quanti, di loro hanno profetizzato che Israele sarà presto invasa dai suoi vicini e Gerusalemme distrutta? A loro non arriva nessuna risposta semplicemente perché non sono ispirati dal vero Dio, piuttosto dal loro "ego", o dal desiderio di mettersi in mostra e di guadagnarci anche qualcosa! Diffidate di chi vi chiede soldi per predicare o compiere l' "opera di Dio"! Gesù condannò chi faceva commercio, anche ai fini dell'adorazione, all'interno del tempio. E ci ha insegnato a "dare gratuitamente" la Parola di Dio e "non per amore di guadagno disonesto". I "doni" dello Spirito non possono essere barattati come merce! (Matteo 21:12,13; 10:8; 1 Pietro 5:2; Atti 8:18-21).


I "falsi profeti" furono tutti uccisi e, anche in seguito, quelli del popolo che si ostinarono nella loro condotta infedele fecero una brutta fine. Prima il re di Siria, poi altri dopo di lui, fecero strage degli abitanti d'Israele. Era stato profetizzato: "Chi scamperà dalla spada di Azael (re di Siria), sarà ucciso da Ieu; e chi scamperà dalla spada di Ieu, sarà ucciso da Eliseo" (1 Re 19:17). Non vi ricorda qualcosa? "L'avanzo lasciato dal bruco l'ha mangiato il grillo; l'avanzo lasciato dal grillo l'ha mangiato la cavalletta; l'avanzo lasciato dalla cavalletta l'ha mangiato la locusta" (Gioele 1:4). Come abbiamo visto in precedenza, queste parole di Gioele, e perciò anche quelle di Elia, si adempiranno quando Israele subirà l'attacco a oltranza di tutti i suoi "nemici", uno dietro l'altro. 

"La voce del Signore (YHWH) grida alla città, chi ha senno teme il tuo nome. 《Ascoltate la minaccia del castigo e colui che lo manda!. ... Ti colpirò, ti produrrò gravi ferite e ti devasterò a causa dei tuoi peccati. Tu mangerai, ma senza saziarti, e la fame ti rimarrà dentro; porterai via, ma non salverai, e ciò che avrai salvato lo darò in balìa della spada. Tu seminerai, ma non mieterai; spremerai le olive, ma non ti ungerai con l'olio; farai colare il mosto, ma non berrai il vino》" (Michea 6:9, 13-15).  


Dio "grida alla città", facendo "suonare" le "trombe" dei giudizi ai Suoi moderni "profeti" a più non posso! "Chi ha senno", un minimo di "intelligenza" spirituale, capirà che ora è il tempo di dimostrare un sano "timore" di Dio. Prestate ascolto alla "minaccia del castigo", abitanti d'Israele! La prima parte indica che non ci sarà da mangiare a sufficienza e che i "beni" trasferiti perderanno valore, come conseguenza della "grande tribolazione". La seconda parte ammette che semineranno, spremeranno le olive, faranno colare il mosto, ma che poi non potranno beneficiarne. In una profezia parallela è spiegato il motivo. "Costruirai una casa, ma non vi abiterai; pianterai una vigna e non ne godrai il frutto. ... Un popolo che tu non avrai conosciuto mangerà il frutto della tua terra e di tutta la tua fatica e sarai continuamente oppresso e schiacciato. ... Il Signore (YHWH) farà muovere contro di te, da lontano, dalle estremità della terra, una nazione, pari all'aquila che vola: una nazione della quale non capirai la lingua, una nazione dall'aspetto minaccioso, che non avrà riguardo per il vecchio né per il bambino; che mangerà il frutto del tuo bestiame e il frutto della tua terra, finché sia distrutto, e non ti lascerà né frumento, né mosto, né olio... Ti assedierà in tutte le tue città, finché in tutto il paese cadano le alte e forti mura nelle quali avrai riposto la tua fiducia" (Deuteronomio 28:30,33,49-52). La profezia continua dicendo che l'assedio sarà così duro, che addirittura le madri mangeranno i loro figli! Qualcosa del genere accadde nel I secolo d.C.,  quando gli eserciti romani assediarono e distrussero Gerusalemme. 

Chi corrisponde oggi a questa "nazione" che piomberà sul paese "come un'aquila"? Non si tratta dei "vicini" di Israele che anche l'invaderanno, perché è una nazione che viene "dalle estremità della terra" e di cui gli ebrei non capiscono la lingua, tanto è diversa dalla loro. Chi, secondo altre profezie, alla fine distruggerà Gerusalemme? La Turchia, che infatti non è collocata nelle immediate vicinanze di Israele e la cui lingua, il turco, è molto diversa dall'ebraico e perfino dall'arabo parlato dai confinanti. È una nazione così terribile, che, quando assedierà Gerusalemme, converrà fuggire alla prima occasione utile, come disse Gesù, piuttosto che arrendersi o affrontarla! Allora il "frutto" della terra e delle fatiche degli abitanti d'Israele sarà goduto da questa nazione. 


È interessante notare anche l'arco temporale in cui avverrà questo, e cioè esattamente il tempo che intercorre fra la semina del frumento e la mietitura, fra la vendemmia e la maturazione del vino, fra la raccolta delle olive e la produzione dell'olio finito, ovvero qualche mese appena. Questo non significa che gli ebrei fedeli debbano improvvisamente smettere di lavorare, tanto la "fine" verrà presto! Le persone "buone" avranno sempre il necessario per vivere, indipendentemente da dove si trovino, sempre nel rispetto della volontà di Dio. Saranno gli altri, gli "infedeli", che patiranno la fame e vedranno il "frutto" delle loro fatiche goduto da altri. Il riferimento è puramente temporale e ci fa capire che, dal momento dell'assedio, non passerà molto tempo prima che i "nemici" passino alla distruzione! Se, per allora, sarete ancora a Gerusalemme, anche se vi consiglio di allontanarvi fin d'ora, appena vedrete la città assediata, "fuggite ai monti" vicini, senza indugio! E lì aspettate almeno finché, nel giro di qualche mese, non sarà tutto finito (Luca 21:20-24).


Che dire di voi altri che abitate in Israele? O di voi che siete ebrei o di discendenza ebraica sparsi per il mondo? State ascoltando l'avvertimento e mostrando profondo rispetto per l'Iddio d'Israele? O state continuando a comportarvi disonestamente come se nulla fosse? Vi state forse facendo abbindolare dalla propaganda "sionista" e dai "falsi profeti" che sostengono Israele? State adorando solo il vero Dio o vi lasciate influenzare dal mondo intorno a voi? Siate decisi a restare dalla parte del Bene, qualunque cosa accada! I "falsi profeti" saranno smascherati, quelli che li seguono saranno confusi, i "capi" politici d'Israele subiranno l'ira di Dio! 


Al contrario, quelli che confideranno nel vero Dio fino alla fine, comportandosi come Lui desidera, formeranno la "nuova terra" che Dio creerà: una società di persone rigenerata dalla volontà di Dio. Essi abiteranno nella Gerusalemme "restaurata" e godranno del "frutto" del loro onesto lavoro. Dio promette: "Gioite, sì, esultate in eterno per quanto io sto per creare; poiché, ecco, io creo Gerusalemme (i "nuovi cieli") per il gaudio, e il suo popolo (la "nuova terra") per la gioia". "Essi costruiranno case e le abiteranno; pianteranno vigne e ne mangeranno il frutto. Non costruiranno più perché un altro abiti, non pianteranno più perché un altro mangi;poiché i giorni del mio popolo saranno come i giorni degli alberi; i miei eletti godranno a lungo l'opera delle loro mani" (Isaia 65:18;21,22). 

venerdì 21 giugno 2019

"Paese d'Israele", "la tua fine è imminente"! (Ezechiele 7:3)


《Così parla il Signore, Dio (YHWH), riguardo al paese d'Israele: "La fine, la fine viene sulle quattro estremità del paese! La tua fine è imminente; io manderò contro di te la mia ira, ti giudicherò secondo la tua condotta, ti farò ricadere addosso tutte le tue abominazioni"》(Ezechiele 7:2,3). Quanti mesi sono che sto annunciando la devastazione di Israele e la distruzione di Gerusalemme?! Precisamente dal mese di novembre 2018. Andate a leggervi i primi articoli per intero su Facebook o sul sito, se non l'avete ancora fatto! Numerose volte ho denunciato, Bibbia alla mano, le "colpe" e i "peccati" di cui si è macchiata l'infedele Israele. Lo Stato ebraico è responsabile del massacro di migliaia di persone, anche donne e bambini! I loro leader religiosi, come anche i "cristiani" che pretendono di parlare in loro difesa, sono maggiormente responsabili, perché, invece di dire la verità alla gente, e cioè che Dio punirà Israele per la sua infedeltà, preferiscono tenersela "buona", profetizzando falsità! Dovrebbero tener le persone lontane dalla "zona di pericolo", come avverte Dio, e invece organizzano viaggi turistici verso la "terra santa" e le città più belle e moderne di Israele! Radunano migliaia di credenti nei loro luoghi di culto a Gerusalemme, con la "scusa" di lodare Dio o aspettare il ritorno del Messia. 

Che ciechi! E che ipocrisia! Il Messia che professano in realtà è già tornato e ora è invisibilmente "presente" a Gerusalemme come "re" del regno di Dio. Se avessero lo Spirito di Dio anche loro, se ne sarebbero accorti. I politici d'Israele avrebbero "deposto", per cosi dire, le loro "corone", mettendosi da parte e acclamandolo come unico legittimo governante d'Israele. La realtà è o che non lo sanno o che, pur sapendolo, preferiscono tenersi stretta la "poltrona"! Ma Gesù Cristo li ha già giudicati tutti e ne ha decretato la fine! I loro "sacerdoti" dovrebbero insegnare a distinguere fra ciò che è gradito a Dio e ciò che non lo è, ma non lo fanno. L'immoralità sessuale dilaga, al punto che perfino a Gerusalemme, la "città santa", permettono agli omosessuali di sfilare, facendo sfoggio della loro perversione! Con questo non voglio dire che sono contro i gay. Non nutro né disprezzo né odio per nessuno. Ma certamente Dio non può approvare le loro pratiche disgustosamente innaturali. Condannò Sodoma e Gomorra per questo. Perché non dovrebbe condannare chi oggi pratica le stesse cose?

Anziché puntarmi il dito contro, accusandomi ingiustamente di omofobia o di essere ipercritico, fareste molto meglio, per il vostro bene, a riconoscere i vostri errori, a pentirvene sinceramente e a tornare all'Iddio d'Israele! "Uscite da Babilonia" finché c'è tempo! Separatevi dai suoi "peccati", smettendo di sostenere politicamente lo Stato ebraico! Allontanatevi fisicamente, se potete, dalla "zona di pericolo", Israele e dintorni, e, se non siete sul posto, non ci andate! Statene alla larga per almeno i prossimi tre anni e mezzo, ovvero fino a quando Gerusalemme non sarà distrutta. Quante volte ho ripetuto queste raccomandazioni, abitanti d'Israele! Le avete messe in pratica? O vi siete limitati a leggerle come se fosse una bella musica, giusto per passare il tempo?

Era stato profetizzato anche questo: "Il mio popolo si siede davanti a te e ascolta le tue parole, ma non le mette in pratica; perché con la bocca fa mostra di molto amore, ma il suo cuore va dietro alla sua cupidigia. Ecco, tu sei per loro come la canzone d'amore di uno che ha una bella voce e sa suonare bene; essi ascoltano le tue parole  ma non le mettono in pratica. Ma quando la cosa avverrà, ed ecco che sta per avvenire, essi sapranno che in mezzo a loro c'è stato un profeta" (Ezechiele 33:31-33). A Dio non interessa, e nemmeno a me francamente, che voi riconosciate che "scrivo bene" o che scrivo "belle parole". A Dio interessa che mettiate in pratica quello che vi sta dicendo attraverso me. Non serve che mi diciate di apprezzarmi molto o di volermi bene, se poi non ascoltate i consigli che vi do dalla Bibbia. Se non lo avete ancora capito, io non scrivo tanto per passare il tempo o perché voglio mettermi in mostra. Tutto quello che scrivo pubblicamente sul sito e sugli account collegati lo scrivo solo quando Dio mi ispira a scriverlo. Non aggiungo niente di mio. Guai a me se lo facessi! Quindi i pensieri che leggete, e che a volte nemmeno io al momento comprendo fino in fondo, non sono i miei, ma provengono da Colui che me li detta. Se non siete d'accordo con qualcosa, è a Lui che dovreste dirlo, se ne avete il coraggio, non a me! 

Anche se ora non lo capite, perché forse vi rifiutate di crederci, "quando la cosa avverrà", quando Israele sarà invasa dalle nazioni nemiche, e nell'ordine che ho indicato, "ed ecco sta per avvenire", allora sarete costretti a riconoscere che 'in mezzo a voi c'è stato un profeta'. Fa parte della "missione" che Dio mi ha affidato. Dice Dio: 《Quando io farò venire la spada contro un paese e il popolo di quel paese prenderà in mezzo a sé un uomo e se lo stabilirà come sentinella, ed egli, vedendo venire la spada contro il paese, suonerà il corno e avvertirà il popolo; se qualcuno, pur udendo il suono del corno, non se ne cura, e la spada viene e lo porta via, il sangue di quel tale sarà sopra il suo capo; egli ha udito il suono del corno, e non se n'è curato; il suo sangue sarà sopra di lui; se se ne fosse curato, avrebbe scampato la sua vita. Ma se la sentinella vede venir la spada e non suona il corno, e il popolo non è stato avvertito, e la spada viene e porta via qualcuno di loro, questo sarà portato via per la propria iniquità, ma io domanderò conto del suo sangue alla sentinella". Ora, figlio d'uomo, io ho stabilito te come sentinella per la casa d'Israele; quando dunque udrai qualche parola della mia bocca, avvertili da parte mia. Quando avrò detto all'empio: "Empio, per certo tu morirai!", e tu non avrai parlato per avvertire l'empio che si allontani dalla sua via, quell'empio morirà per la sua iniquità, ma io domanderò conto del suo sangue alla tua mano. Ma, se tu avverti l'empio che si allontani dalla sua via, e quello non se ne allontana, egli morirà per la sua iniquità, ma tu avrai salvato te stesso》(Ezechiele 33:2-9). 

Il mio compito di "sentinella" è avvertirvi di ciò che Dio sta per fare, quando mi dice di farlo, né prima né dopo. Se voi ascoltate l'avvertimento, o il "suono" del "corno", buon per voi! Se non lo ascoltate, mi dispiace per voi, ma almeno io non sarò ritenuto responsabile. In base agli ultimi articoli, tutti quelli che sono idonei per il servizio di Dio dovrebbero unirsi a me nel "suonare" le "trombe", o il "corno", aiutandomi a diffondere il messaggio. Lo state facendo? Avete messo anche voi in pratica l'invito di Dio o vi siete limitati a leggere con piacere le mie parole? Dio non vuole che lo adoriamo a chiacchiere, ma con i fatti! Se vi farete guidare dallo Spirito Santo, sarete spinti a sostenermi in questa "battaglia" spirituale. Se ciò non accade, cercate di capirne il motivo. Forse Dio non vi ritiene idonei per ricevere il Suo Spirito? Anche se lo supplicate notte e giorno di darvelo, o fate sfoggio di bei sermoni e belle parole tratte dalla Bibbia, se poi in segreto praticate il peccato o sostenete, anche sentimentalmente, chi lo pratica, non potete aspettarvi di ricevere niente da Dio! Lui concede il Suo Santo Spirito solo a chi si sforza sinceramente di fare la Sua volontà. Può anche sbagliare, ma poi si pente e va avanti. Se avete bisogno che qualcuno, che sia un prete, un pastore, un anziano di congregazione, ecc., vi dica cosa dovete fare, probabilmente significa che non avete lo Spirito di Dio. Altrimenti sarebbe lo Spirito a guidarvi nella Verità, e non qualche uomo. Personalmente non mi associo a nessuna religione organizzata. Voi siete liberissimi di farlo. Non ne sento più la necessità, da quando Dio mi rivela direttamente dalla Sua Parola tutto ciò che mi serve. È un'esperienza bellissima che auguro anche a voi! So che qualcuno la sta già provando. Chiarito questo, torniamo al giudizio di Dio contro l'infedele Israele. 

《Così parla il Signore, Dio (YHWH): "Ecco Gerusalemme! Io l'avevo posta in mezzo alle nazioni e agli altri paesi che la circondavano; essa, per darsi all'empietà, si è ribellata alle mie leggi più delle nazioni, e alle mie prescrizioni più dei paesi che la circondavano; poiché ha disprezzato le mie leggi; non ha camminato seguendo le mie prescrizioni". Perciò così parla il Signore, Dio (YHWH): "Poiché voi siete stati più ribelli delle nazioni che vi circondano, in quanto non avete camminato seguendo le mie prescrizioni, non avete osservato le mie leggi e non avete neppure agito secondo le leggi delle nazioni che vi circondano, così parla il Signore, Dio (YHWH): Eccomi, vengo io da te! Eseguirò in mezzo a te i miei giudizi, in presenza delle nazioni; farò a te quello che non ho mai fatto e che non farò mai più così, a motivo di tutte le tue abominazioni. Perciò, in mezzo a te, dei padri mangeranno i loro figli, e dei figli mangeranno i loro padri; io eseguirò su di te dei giudizi; disperderò a tutti i venti quel che rimarrà di te. Perciò, com'è vero che io vivo", dice il Signore, Dio (YHWH), "perché tu hai contaminato il mio santuario con tutte le tue infamie e con tutte le tue abominazioni, anch'io ti raderò, l'occhio mio non risparmierà nessuno e anch'io non avrò pietà. Una terza parte di te morirà di peste, e sarà consumata dalla fame in mezzo a te; una terza parte cadrà per la spada attorno a te, e ne disperderò a tutti i venti l'altra terza parte, e sguainerò contro di essa la spada. Così si sfogherà la mia ira: io riverserò su di loro il mio furore e sarò soddisfatto; essi conosceranno che io, il Signore (YHWH), ho parlato nella mia gelosia, quando avrò sfogato su di loro il mio furore. Farò di te, sotto gli occhi di tutti i passanti, una desolazione, il vituperio delle nazioni che ti circondano. La tua infamia e il tuo disonore serviranno di ammonimento e di stupore per le nazioni che ti circondano, quando io avrò eseguito su di te i miei giudizi con ira, con furore, con indignati castighi - io, il Signore (YHWH), ho parlato - quando avrò scoccato contro di loro i letali dardi della fame, apportatori di distruzione e che io scaglierò per distruggervi, quando avrò aggravato su di voi la fame e vi avrò sottratto il sostegno del pane, quando avrò mandato contro di voi la fame e le bestie feroci che ti priveranno dei figli, quando la peste e il sangue ti avranno devastata, e quando io avrò fatto venire su di te la spada. Io, il Signore (YHWH), ho parlato"» (Ezechiele 5:5-17). 

Che parole eloquenti, che non hanno bisogno di spiegazioni! Oramai è chiaro quello che Dio sta per fare. Altrettanto chiaro ciò che dovreste fare, non è così? Alla fine ciascuno di noi raccoglierà in base a ciò che ha seminato; avremo il giusto compenso delle nostre azioni. "Se uno è giusto e pratica l'equità e la giustizia. ... certamente vivrà", dice il Signore, Dio (YHWH)" "La persona che pecca è quella che morirà". A noi la scelta. Assicuriamoci di fare la scelta giusta. 

Abitanti d'Israele, se volete essere risparmiati quando Dio porterà, fra breve, il Suo giudizio sulla vostra nazione, ascoltate e mettete in pratica l'accorato appello che Dio vi rivolge: "Perciò, io vi giudicherò ciascuno secondo le sue vie, casa d'Israele», dice il Signore, Dio (YHWH). «Tornate, convertitevi da tutte le vostre trasgressioni e non avrete più occasione di caduta nell'iniquità! Gettate via da voi tutte le vostre trasgressioni per le quali avete peccato; fatevi un cuore nuovo e uno spirito nuovo; perché dovreste morire, casa d'Israele? Io infatti non provo nessun piacere per la morte di colui che muore», dice il Signore, Dio (YHWH). «Convertitevi dunque, e vivete!» (Ezechiele 18:30-32).

giovedì 20 giugno 2019

"Figlia di Sion", stai per finire in "schiavitù"!


La situazione politica d'Israele non è mai stata così critica. C'è un governo che non riesce a governare. Lo aveva profetizzato Michea: "Ora, perché gridi così forte? Non c'è più nessun re dentro di te? Il tuo consigliere è forse perito, al punto che l'angoscia ti colga come una donna che partorisce?" (Michea 4:9). Perché gli abitanti d'Israele sono colti dall' "angoscia"? Il profeta risponde: "Ora molte nazioni si sono adunate contro di te e dicono: 《Sia profanata, e i nostri occhi godano alla vista di Sion!》" (Michea 4:11). Non potendo contare su una guida politica forte, la popolazione è in preda al panico quando sente da ogni parte "rumori di guerre" (Matteo 24:6)! Anche nei "palazzi" del potere si avverte ormai il fiato sul collo dei nemici che avanzano inesorabilmente! Questo è il "segno" che molto presto la nazione finirà in "schiavitù", sotto la tirannia di "molte nazioni". "Soffri e gemi, figlia di Sion, come donna che partorisce, perché ora uscirai dalla città, abiterai per i campi e andrai fino a Babilonia" (Michea 4:10). 

Anticamente il popolo ebraico andò in schiavitù letterale a Babilonia. Oggi andrà in "schiavitù" nella moderna "Babilonia", che rappresenta collettivamente tutte le nazioni che in un modo o nell'altro l'assoggetteranno, chiamate dal profeta Daniele "re del settentrione", o "paese del settentrione" dal profeta Zaccaria. Ed è proprio Zaccaria che, in una profezia parallela, ci mostra gli sviluppi successivi. "《Su, fuggite dal paese del settentrione》, dice il Signore (YHWH), 《perché io vi ho dispersi ai quattro venti dei cieli》, dice il Signore (YHWH). 《Su, Sion, mettiti in salvo, tu che abiti con la figlia di Babilonia!》(Zaccaria 2:6,7). Quando "Sion", che qui rappresenta la nazione di Israele nell'insieme, sarà invasa dai suoi "nemici", diventando di fatto "schiava" di "Babilonia" (alias "re del settentrione"), i suoi abitanti sono invitati a "fuggire" da "Babilonia", allontanandosi dal pericolo, per 'mettersi in salvo'. 

I "nemici" d'Israele non vedono l'ora di mettere le mani addosso a Gerusalemme e credono di potersene impadronire per sempre indisturbate. Ma su questo si sbagliano di grosso! Anche se riusciranno a devastare il paese e infine a distruggere Gerusalemme, come profetizzato, non potranno godersi a lungo il loro "bottino". Parlando delle "nazioni" radunate contro Israele, il profeta dice: "Ma esse non conoscono i pensieri del Signore (YHWH), non comprendono i suoi disegni, poiché egli le raduna come covoni sull'aia" (Michea 4:12). All'Iddio d'Israele non sfugge niente, nemmeno l'aperta ostilità mostrata nei confronti del Suo "popolo" ebraico. E anzi lui raduna le nazioni ostili come "covoni sull'aia", pronte per essere trebbiate! Il paragone è illuminante. Anticamente dopo che il grano, o l'orzo, era stato mietuto, cioè raccolte tutte le spighe utili dal campo, veniva portato sull'aia, uno spiazzale fatto anche di terra battuta. Lì le spighe venivano calpestate, o trebbiate, con bastoni o dagli zoccoli degli animali, in modo che i chicchi si separassero dalle spighe. Infine i chicchi venivano raccolti a parte e le spighe vuote e il resto della paglia dati in pasto alle bestie o bruciati. Si noti che "trebbiare" non era sinonimo di distruggere completamente, bensì di estrarre il meglio dal mucchio con azioni energiche (Isaia 28:28). Chi "trebbierà" le "nazioni"? 

"《Figlia di Sion, àlzati, trebbia! perché io farò in modo che il tuo corno sia di ferro e le tue unghie siano di bronzo; tu triterai molti popoli, consacrerai i loro guadagni al Signore (YHWH) e le loro ricchezze al Signore (YHWH) di tutta la terra》" (Michea 4:13) La profezia parallela di Aggeo ci aiuta a capire quando e come si adempiranno quelle parole: 《Così infatti parla il Signore (YHWH) degli eserciti: "Ancora una volta, fra poco, io farò tremare i cieli e la terra, il mare e l'asciutto; farò tremare tutte le nazioni, le cose più preziose di tutte le nazioni affluiranno e io riempirò di gloria questa casa", dice il Signore (YHWH) degli eserciti. "Mio è l'argento e mio è l'oro", dice il Signore (YHWH) degli eserciti. "La gloria di questa casa sarà piu grande di quella della casa precedente"》(Aggeo 2:6-9). Dal contesto si comprende che Aggeo sta parlando della futura "restaurazione" di Gerusalemme, allorché la città sarà ricostruita e la vera adorazione di Dio ripristinata. 

Le "cose più preziose" rappresentano sia le persone "di tutte le nazioni" che andranno a Gerusalemme per essere istruite da Dio in persona, sia i beni materiali che verranno impiegati per ricostruire la città distrutta. Questo è il "grano" che risulterà dalla "trebbiatura". E gli ebrei fedeli avranno una parte importante in questo. Nei versetti precedenti il profeta Aggeo ricorda quando gli ebrei uscirono dall'Egitto. In quell'occasione, dopo l'ultima "piaga", molti egiziani che volevano adorare Dio partirono con il popolo ebraico e altri offrirono spontaneamente agli ebrei "oggetti d'argento, oggetti d'oro, e vestiti" (Esodo 12:35-38). Noi, dal 4 aprile scorso, viviamo nel tempo che corrisponde alle "dieci piaghe" d'Egitto, ovvero nel "Giorno del Giudizio", in cui Dio sta riversando i Suoi giudizi sul mondo disubbidiente, le "coppe" della Sua "ira" come le chiama l'Apocalisse. Anche se è Dio, attraverso i Suoi potenti angeli, che sta versando quelle "coppe", l'annuncio del loro "versamento" viene dato sulla terra dai Suoi "due testimoni", i "santi", che prendono la direttiva nel far risuonare l'avvertimento. Essi corrispondono anche ai "sacerdoti" che suonavano le trombe mentre il popolo marciava intorno a Gerico e agli uomini valorosi che guidavano i "300" di Gedeone. Fra questi ci sono anche persone di discendenza ebraica, i "saggi tra il popolo" di cui parla Daniele. Mediante la loro potente testimonianza, accompagnata dall'esecuzione dei giudizi di Dio, le nazioni, come "covoni sull'aia", vengono "trebbiate", scosse con forza, sia in senso letterale che simbolico. 

Le "piaghe" d'Egitto sconquassarono letteralmente il paese e gli avvertimenti dati da Mosè e Aaronne scossero molte coscienze. Anche oggi Dio sta facendo "tremare le nazioni", non soltanto mediante i "terremoti" che fanno parte del "segno" della presenza di Gesù, ma anche attraverso gli sconvolgimenti politici a cui stiamo assistendo specialmente in Medio Oriente. Osservate cosa sta succedendo alle nazioni che tramano contro Israele e che prenderanno parte alla sua "cattura"! Era stato predetto: "Infatti così parla il Signore (YHWH) degli eserciti: 《È per rivendicare la sua gloria che egli mi ha mandato verso le nazioni che hanno fatto di voi la loro preda; perché chi tocca voi, tocca la pupilla dell'occhio suo. Infatti, ecco, io sto per agitare la mia mano contro di loro, ed esse diventeranno preda di quelli a cui erano asserviti》" (Zaccaria 2:9). Come ho spiegato negli articoli precedenti, la Giordania e l'Arabia Saudita, che più o meno segretamente prendono accordi con i nemici d'Israele, saranno in parte devastate dai paesi che compongono l' "Assiro", i quali, a loro volta, saranno sconfitti dalla Turchia. D'altra parte l'infedele Stato ebraico, gli Stati Uniti e i loro alleati occidentali saranno devastati dalla furia del "re del settentrione". Gli "attriti" che si sentono già ora a livello internazionale fanno presagire proprio questo epilogo. Non è certo per gli infedeli abitanti d'Israele che Dio sta scuotendo le nazioni, ma per quei pochi di loro, un "rimanente", che Gli resteranno fedeli. Chi tocca loro, minacciando perfino la loro esistenza, dovrà rendere conto all'Onnipotente Creatore di tutto l'Universo! "Ogni creatura faccia silenzio in presenza del Signore (YHWH), perché egli si è destato dalla sua santa dimora" (Zaccaria 2:13).

Nessuno sfuggirà ai giudizi dell'Iddio d'Israele! "La parola del Signore (YHWH) va contro il paese di Adrac e si ferma sopra Damasco; poiché il Signore (YHWH) ha l'occhio su tutti gli uomini e su tutte le tribù d'Israele. Essa si ferma pure sopra Camat, ai confini di Damasco, su Tiro e Sidone, perché sono così sagge! Tiro si è costruita una fortezza, ha ammassato argento come polvere e oro come fango di strada. Ecco, il Signore (YHWH) s'impadronirà di essa, getterà la sua potenza nel mare ed essa sarà consumata dal fuoco. Ascalon lo vedrà e avrà paura; anche Gaza, e si torcerà dal gran dolore, e così Ecron, perché la sua speranza sarà delusa. Gaza non avrà più re e Ascalon non sarà più abitata. Dei bastardi abiteranno in Asdod, e io annienterò l'orgoglio dei Filistei" (Zaccaria 9:1-6). In questi versetti i profeta menziona tutte città che facevano parte del "Libano", dell' "Assiria" o della "Filistia". Come sappiamo, il "Libano" profeticamente fa parte dell' "Assiria", che oggi comprende anche Siria, Iraq e Iran.  La "Filistia", o i "filistei", rappresenta i Palestinesi di Gaza. Non si illudono queste nazioni! Dio presta attenzione agli abitanti d'Israele e a quello che capita loro, come un genitore attento che nota come il figlio viene trattato dagli altri. I loro beni saranno come "fango" e "polvere", impotenti e di nessun valore di fronte all'ira di Dio! La "potenza", o la flotta, di "Tiro", ovvero dell' "Assiria" profetica, sarà gettata "nel mare", quando la Turchia l'affonderà a largo di Cipro. "Gaza" si contorcerà dal dolore, allorché verrà il suo turno. 

Quale sarà il risultato della "trebbiatura" messa in atto dagli ebrei fedeli e dello "scrollamento" delle nazioni provocato dalla "presenza" di Dio? "In quel giorno molte nazioni si uniranno al Signore (YHWH) e diventeranno mio popolo" (Zaccaria 2:11) Sarà il felice tempo della "restaurazione" di Gerusalemme! "Verrà il giorno in cui le tue mura saranno ricostruite; quel giorno saranno allargati i tuoi confini. Quel giorno si verrà a te, dall'Assiria fino alle città d'Egitto, dall'Egitto sino al fiume, da mare a mare e da monte a monte" (Michea 7:11,12). Non solo torneranno al loro Dio gli ebrei dispersi, ma anche i non ebrei che vorranno adorare il vero Dio con loro andranno nella Gerusalemme "restaurata"! "Toglierò il sangue dalla bocca del Filisteo e le abominazioni dai suoi denti; anche lui sarà un residuo per il nostro Dio, sarà come un capo in Giuda, ed Ecron come il Gebuseo" (Zaccaria 9:7). Sì, anche fra i "filistei", i Palestinesi, ci saranno dei "superstiti", o un "residuo", che adoreranno Dio proprio come il "Gebuseo", gli ebrei fedeli di Gerusalemme, e ricopriranno pure posti di responsabilità nella nuova "amministrazione" d'Israele da parte del regno di Dio. "Il Signore (YHWH) possederà Giuda, come sua parte nella terra santa, e sceglierà ancora Gerusalemme" (Zaccaria 2:12).

Che dire di voi? Se abitate in Israele, è probabile che anche voi vi rendiate conto della pericolosa situazione in cui siete. Dovreste rendervene conto! Il "campanello d'allarme", l'instabilità politica della nazione, è già suonato! Presto Israele sarà soggiogata dalle nazioni "nemiche". Cosa aspettate a fuggire lontano?! Se non potete proprio muovervi, cercate almeno di non reagire quando l' "Assiro" verrà, ma siate pronti ad arrendervi per aver salva la vita! Siete tornati al vostro Dio, in modo da prendere parte alla "trebbiatura" delle nazioni, diffondendo i giudizi di Dio? L'Iddio d'Israele vi comanda di farlo! "Ora, o figlia di schiere, raduna le tue schiere! Siamo cinti d'assedio; colpiscono con la verga la guancia del giudice d'Israele" (Michea 4:14). Ora che le nazioni si radunano per far guerra a Israele, questo è il momento di radunare le "schiere" e prepararsi alla battaglia spirituale! Con la loro "ostilità" verso il "popolo" ebraico di Dio le nazioni colpiscono, per così dire, la guancia del giudice d'israele, Dio stesso, in segno di sfida! L'Iddio d'Israele non tarderà a rispondere alla provocazione. Ma, prima che sia troppo tardi per tutti, ora dobbiamo avvertire quelle nazioni, in modo che le loro "cose più preziose", soprattutto le vite umane, possano affluire alla vera adorazione! 

Se non siete di discendenza ebraica, e magari non abitate in Israele, ma forse in Giordania, Arabia Saudita, a Gaza, in Siria, Iraq e Iran, cioè in tutti quei paesi che si preparano ad attaccare Israele, che effetto vi fa osservare i "segni" della "presenza" dell'Iddio d'Israele e ascoltare i Suoi avvertimenti contro i "nemici"? Vi rendete conto che i Suoi giudizi saranno tutti eseguiti? Avete capito che voi potete essere fra le "cose più preziose" del vostro paese che andranno alla lode di Dio? Adorate anche voi l'Iddio d'Israele? Avete riconosciuto che Gesù Cristo è, insieme a Dio, il "nuovo re della terra" e che dovete rendere conto a lui di quello che fate,  compresi i vostri sentimenti nei confronti degli ebrei? 

Alla fine le nazioni che muovono guerra a Israele saranno tutte sconfitte e nessuna di esse eserciterà per sempre il suo dominio su Gerusalemme. Sarà Dio il suo re! Dopo la "restaurazione" la città farà di nuovo gola ai "nemici" di Dio. Il profeta Ezechiele dice che, guidate dal più grande Nemico di Dio, vorranno appropriarsi delle "cose più preziose" che ci saranno allora. Rivolgendosi a lui Dio dice: "Verrai per far bottino e saccheggiare, per stendere la tua mano contro queste rovine ora ripopolate, contro questo popolo raccolto in mezzo alle nazioni, che si è procurato bestiame e beni, per fare un gran bottino?" (Ezechiele 38:12). Anche allora la reazione di Dio non si farà attendere. "Il Signore (YHWH) apparirà sopra di loro, e la sua freccia partirà come il lampo. Il Signore, Dio (YHWH), suonerà la tromba e procederà con l'uragano del sud. Il Signore (YHWH) degli eserciti li proteggerà". "Il Signore (YHWH), il loro Dio, li salverà in quel giorno, come il gregge del suo popolo; perché saranno come pietre di un diadema, che rifulgeranno sulla sua terra" (Zaccaria 9:14-16).  Che siate ebrei o no, se servirete l'Iddio d'Israele fino alla fine, sarete anche voi a Gerusalemme insieme agli ebrei fedeli come parte del Suo "popolo" e Dio vi proteggerà dai Suoi nemici. 

Forse oggi soffrite gli effetti della "grande tribolazione" predetta (Matteo 24:21), o vi trovate a contatto con persone violente e corrotte. "Ahimè! Io mi trovo come dopo la raccolta dei frutti, come dopo la racimolatura, quando è finita la vendemmia: non c'è più grappolo da mangiare; io desidero invano un fico primaticcio. L'uomo pio è scomparso dalla terra; non c'è più gente retta fra gli uomini; tutti stanno in agguato per spargere il sangue, ognuno dà la caccia con la rete a suo fratello. Le loro mani sono pronte al male, per farlo con ogni cura; il principe ha delle pretese, il giudice si lascia corrompere, il potente manifesta la sua ingordigia e ordiscono così le loro trame" (Michea 7:1-3). Non descrive bene la società in cui viviamo? È un altro "segno" che 'il giorno annunciato dalle sentinelle di Dio, il giorno della Sua punizione, viene' (Michea 7:4). Non dubitate! I giudizi di Dio saranno tutti eseguiti a tempo debito. Il "deserto" di questo mondo lontano da Dio lascerà il posto al "paradiso" che Dio promette al Suo "popolo" fedele. Se ne fate parte fin d'ora, potete pregustare queste parole: "Come sarà buono, come sarà bello! Il grano farà crescere i giovani e il mosto le vergini" (Zaccaria 9:17).


lunedì 17 giugno 2019

Nessuno sfuggirà ai giudizi dell'Iddio d'Israele!


Come predetto, Dio ha iniziato a giudicare il mondo a partire dal Suo "popolo" ebraico, condannando in particolare i suoi "principi", o "capi", politici e religiosi:《Pronuncia un lamento sui principi d'Israele e di': "Che cos'era tua madre? Una leonessa. Fra i leoni stava accovacciata; in mezzo ai leoncelli allevava i suoi piccoli. Allevò uno dei suoi piccoli, il quale divenne leoncello, imparò a sbranare la preda, a divorare gli uomini. Ma le nazioni ne sentirono parlare, ed esso fu preso nella loro fossa; lo condussero, con dei ferri alle mascelle, nel paese d'Egitto" (Ezechiele 19:1-4). 

La "madre" si riferisce al "popolo" ebraico. Il "leoncello" rappresenta una prima forma di amministrazione laica e religiosa preesistente alla formazione dello Stato di Israele. L' "Egitto" è usato spesso nella Bibbia in contrapposizione all' "Assiria", o "Babilonia". Quando vengono adoperati in contrapposizione, l' "Egitto" rappresenta profeticamente il "re del mezzogiorno" della profezia di Daniele, ovvero gli Stati Uniti e i suoi alleati occidentali, mentre l' "Assiria" prefigura il "re del settentrione" nella sua interezza. Il "leoncello" nacque alla fine dell'Ottocento con il movimento sionista che spinse molti "ebrei" a tornare in "patria". "Le nazioni ne sentirono parlare, ed esso fu preso nella loro fossa". Da una parte incontrarono l'aspra opposizione dei paesi arabi, dall'altra la "Palestina" iniziò a fare gola alle potenze occidentali, soprattutto Inghilterra e Stati Uniti, che, durante la Prima Guerra Mondiale, si appropriarono della "gestione" politica ed economica del "movimento". In questo senso lo condussero "nel paese d'Egitto", ovvero sotto il controllo diretto dell' "Egitto", o "re del mezzogiorno". "Quando essa vide che aspettava invano e la sua speranza era delusa, prese un altro dei suoi piccoli e ne fece un leoncello" (Ezechiele 19:5). 

Quando gli ebrei stabilitisi in Palestina, i "coloni", si accorsero di trovarsi in balia dei pareri contrari e discordi delle potenze straniere, decisero di creare un governo indipendente, dando vita, nell'immediato dopoguerra, allo Stato ebraico come lo conosciamo oggi. Questo è il secondo "leoncello". La profezia indica che, crescendo, il "leoncello" "imparò a sbranare la preda, a divorare uomini. Devastò i loro palazzi, desolò le loro città; il paese, con tutto quello che conteneva, fu atterrito dal rumore dei suoi ruggiti" (Ezechiele 19:6,7). La storia recente dello Stato di Israele conferma questa profezia. Il "leoncello" è cresciuto fino a dotarsi di uno dei più potenti eserciti al mondo, con il quale spesso attacca i paesi vicini, distruggendo "palazzi" e "città" a forza di missili e bombe. Il suo stesso "paese", la popolazione israeliana, è spaventato per il "rumore dei suoi ruggiti", le sue "provocazioni" militari, che non fanno altro che alimentare il malcontento e l'ira dei suoi "nemici". "Ma da tutte le province circostanti le nazioni gli diedero addosso, gli tesero contro le loro reti e fu preso nella loro fossa. Lo misero in una gabbia con dei ferri alle mascelle e lo condussero al re di Babilonia; lo chiusero in una prigione, perché la sua voce non fosse più udita sui monti d'Israele" (Ezechiele 19:8-10). 

Come rivelano anche altre profezie che abbiamo esaminato, presto "da tutte le province circostanti", dalla Siria alla Striscia di Gaza, dalla Giordania e dai paesi arabi, le "nazioni" che ci vivono 'gli daranno addosso', intrappolandolo. Alla fine sarà condotto in mano "al re di Babilonia", al "re del settentrione", e messo in silenzio, allorché Gerusalemme sarà distrutta. L' umiliazione che subirà lo Stato ebraico sarà un'umiliazione per tutto il popolo ebraico. Infatti il profeta aggiunge che anche la "madre", paragonata a una "vigna" un tempo florida, "è stata sradicata con furore e gettata a terra; il vento orientale ne ha seccato il frutto; i rami forti ne sono stati rotti e seccati, il fuoco li ha divorati" (Ezechiele 19:12). Come ha predetto anche l'Apocalisse, la "città santa", Gerusalemme, che rappresenta il popolo ebraico nel suo insieme, 'è stata data alle nazioni', "le quali (la) calpesteranno... per quarantadue mesi" (Apocalisse 11:2). 

A partire dal 4 aprile scorso il popolo ebraico non ha più una guida umana locale e legittima, ma è in balia delle "nazioni" che non lo tratteranno bene (o "calpesteranno") per "42 mesi", o "tre anni e mezzo", fino al 4 ottobre 2022, quando distruggeranno Gerusalemme. Per allora non si sentirà più la "voce" grossa del governo sionista "sui monti d'Israele", come le "alture del Golan" o i monti vicino Gerusalemme. Questo permetterà ai suoi abitanti di "fuggire ai monti" prima che la nazione più temibile del "re di Babilonia" (o "re del settentrione"), la Turchia, la rada al suolo! Si adempiranno così le successive parole del profeta: "Ora è piantata nel deserto, in un suolo arido e assetato" (Ezechiele 19:13). La parallela profezia dell'Apocalisse dice che questa "donna", o "madre" del "leoncello", troverà riparo e protezione divina "nel deserto" per altri "1260 giorni" (o "tre anni e mezzo") dopo la distruzione di Gerusalemme (Apocalisse 12:6,14).

Dopo aver giudicato il Suo "popolo" ebraico, Dio, attraverso il giudice costituto, Gesù Cristo, invisibilmente "re" a Gerusalemme dal 4 aprile scorso, sta passando in rassegna tutte le nazioni. Mediante il profeta Ezechiele annuncia i suoi giudizi anche a Tiro, quest'antica città che, in senso profetico, è usata come simbolo della nazione di cui faceva parte: il Libano. E, poiché, come abbiamo visto, il "Libano" profetico corrisponde alle nazioni che compongono l' "Assiria", o "Babilonia", possiamo concludere che "Tiro" si riferisca alla stessa cosa. 《Poiché Tiro ha detto di Gerusalemme: "Ah! ah! è infranta colei che era la porta dei popoli! La gente si volge verso di me! Io li riempirò di lei che è deserta!" Perciò così parla il Signore, Dio (YHWH): "Eccomi contro di te, o Tiro! Io ti farò salire contro molti popoli, come il mare fa salire le proprie onde" (Ezechiele 26:2,3). Dopo che l' "Assiro", o "Tiro", avrà devastato Israele (insieme alla Giordania e all'Arabia Saudita), gongolandosi delle sue conquiste, sarà a sua volta devastato dai "molti popoli" che, capeggiati dalla Turchia, gli saliranno contro! Sarà 'abbandonato al saccheggio delle nazioni'. 

Per lungo tempo invece è stata al centro degli affari commerciali di molte nazioni. Si pensi, per esempio, all'indotto che si è creato attorno ai pozzi petroliferi. Il profeta, fra gli altri, menziona anche "Mesec" che commercia con "Tiro". 'Dà schiavi...in cambio delle sue mercanzie' (Ezechiele 27:13). Sappiamo che "Mesec" prefigura la Turchia. La profezia rivela che la Turchia avrebbe trafficato esseri umani con qualcuno dei paesi che formano l' "Assiro", o "Tiro". Non appaiono perciò infondate le accuse secondo le quali il governo turco avrebbe addestrato combattenti jihadisti che hanno venduto migliaia di curdi in Siria e reclutato i loro bambini! Ironia della sorte, sarà proprio la Turchia a decretarne la fine.

Come abbiamo visto nel precedente articolo, l'offensiva turca contro l' "Assiro" arriverà per mare, da Cipro (o "Chittim"). Ezechiele lo conferma: "Le tue ricchezze  i tuoi mercati, la tua mercanzia, i tuoi marinai, i tuoi piloti, i tuoi riparatori, i tuoi negozianti, tutta la tua gente di guerra che è in te, e tutta la moltitudine che è in mezzo a te, cadranno nel cuore dei mari, il giorno della tua rovina"."Quando sei stata infranta dai mari, nelle profondità delle acque" (Ezechiele 27:27,34). Ci sarà una battaglia navale nella quale "Tiro" avrà la peggio. 
Il "re di Tiro", di cui si parla al capitolo 28, è Satana il diavolo nella sua manifestazione terrena. La profezia dice che, come "uomo", ovvero nelle sembianze umane, sarà ridotto "in cenere", anche se continuerà a esistere come creatura spirituale (Ezechiele 28:18). Questo ci fa capire che è il Nemico di Dio che sta attualmente esercitando il suo dominio invisibile sull' "Assiria" e fomentando nella popolazione l'odio per il popolo ebraico di Dio!

Il capitolo 29 annuncia i giudizi contro l' "Egitto", ovvero il "re del mezzogiorno", e contro il suo "faraone", colui che prende la direttiva, ovvero gli Stati Uniti d'America nella persona del loro Presidente. 《Così parla il Signore, Dio (YHWH): "Eccomi contro di te, faraone, re d'Egitto, gran coccodrillo, che sei disteso in mezzo ai tuoi fiumi e dici: 'Il fiume è mio e sono io che l'ho fatto!'》 (Ezechiele 29:3). Anziché dar gloria a Dio, si prende per sé tutti i meriti! Quando nella Bibbia si parla profeticamente di "fiumi" o "acque" ci si riferisce spesso alle "alleanze" con popoli e nazioni che danno un certo senso di sicurezza. In questo caso i "fiumi" del "gran coccodrillo" rappresentano il suo "habitat naturale", gli onori e gli agi di cui gode il Presidente e che gli consentono di esercitare il potere. "Io metterò dei ganci nelle tue mascelle, farò in modo che i pesci dei tuoi fiumi si attacchino alle tue scaglie e ti tirerò fuori dai tuoi fiumi, con tutti i pesci dei tuoi fiumi attaccati alle tue scaglie. Ti getterò nel deserto, te e tutti i pesci dei tuoi fiumi, e tu cadrai in mezzo ai campi; non sarai né radunato né raccolto, e io ti darò in pasto alle bestie della terra e agli uccelli del cielo" (Ezechiele 29:4,5). Il profeta Daniele rivela che, nel nostro tempo, il "re del mezzogiorno" si sarebbe scontrato con il "re del settentrione" (Daniele 11:40). 

State seguendo le notizie dal mondo? Gli Stati Uniti si stanno scagliando contro i vari paesi che compongono il "re del settentrione", su vari fronti, ora con la Russia, poi con la Turchia, ora con la Cina e di recente con l'Iran. Il "gran coccodrillo" si sta allontanando dal suo "habitat naturale", in patria, per combattere sempre più lontano, portando con sé i suoi "pesci" migliori, le risorse umane e finanziarie, che lo sostengono. Alla fine, quando lo "scontro" raggiungerà il culmine, si lancerà all'inseguimento del "nemico" "nel deserto", in un ambiente ostile, e soccomberà, lui e tutti coloro che lo sosterranno! Allora si capirà che è stato "per la casa d'Israele un sostegno di canna", temporaneo e fragile. Non potrà difendere nemmeno se stesso! Come potrebbe difendere Israele che stupidamente continua a confidare in lui? 《Perciò, così parla il Signore, Dio (YHWH): "Ecco, io farò venire sopra di te la spada e sterminerò in mezzo a te uomini e bestie: il paese d'Egitto sarà ridotto in una desolazione, in un deserto, e si conoscerà che io sono il Signore (YHWH), perché il faraone ha detto: 'Il fiume è mio e sono io che l'ho fatto!' Perciò, eccomi contro di te e contro il tuo fiume; ridurrò il paese d'Egitto in un deserto, in una desolazione" (Ezechiele 29:6-9). La parallela profezia di Daniele dice che il "re del settentrione" "gli piomberà addosso come la tempesta, con carri e cavalieri e con molte navi; entrerà nei paesi invadendoli e passerà oltre" (Daniele 11:40). Perfino il "fiume" di cui tanto si vantava, le risorse di cui godeva in patria, sarà prosciugato.

Secondo il salmo, un altro simbolo dell' "Egitto" è il "Leviatan", definito altrove come l' "agile serpente" e il "mostro che è nel mare", da assimilare al "gran coccodrillo" di Ezechiele (Salmo 74:13,14; Isaia 27:1). Il profeta Isaia ci aiuta a capire quando il moderno "Egitto" e il suo "Leviatan", gli Stati Uniti e i loro alleati occidentali, saranno sconfitti dal "re del settentrione". Il versetto precedente a quello in cui Dio esprime il suo giudizio contro il "Leviatan" dice: "Poiché, ecco, il Signore (YHWH) esce dal suo luogo per punire l'iniquità degli abitanti della terra; la terra metterà allo scoperto il sangue che ha bevuto e non terrà più coperti i suoi uccisi" (Isaia 26:21). 

In base agli ultimi articoli, sappiamo che è dal 4 aprile 2019 che Dio è, per così dire, 'uscito dal suo luogo', in cielo, rivolgendo particolare attenzione agli abitanti della terra. Gli "effetti" della Sua maestosa "uscita" fanno parte del "segno" della presenza regale di Gesù. Da quando Suo Figlio è stato eletto "giudice", nulla sfugge alla sua vista! La "terra", cioè il mondo, non può più tenere nascoste le sue colpe. Ed ecco che i "giudizi" cominciano ad essere eseguiti. Dio si serve delle nazioni per punire l'infedele Israele e le nazioni stesse, facendo in modo che si distruggano reciprocamente! Dai versetti immediatamente successivi si inizia a parlare della "restaurazione" di Israele. Quindi l'esecuzione del giudizio di Dio sull' "Egitto" sarà immediatamente precedente a quella "restaurazione", che sarà completata solo dopo la fine della "settimana" di anni in cui stiamo vivendo. Ezechiele dice: "L' Egitto sarà il più umile dei regni e non si eleverà più sopra le nazioni" (Ezechiele 29:15). La supremazia degli Stati Uniti e dei loro alleati sarà un cosa del passato. 

Allora si adempiranno del tutto queste incoraggianti parole: "In quel giorno suonerà una gran tromba: quelli che erano perduti nel paese d'Assiria e quelli che erano dispersi nel paese d'Egitto verranno e si prostreranno davanti al Signore (YHWH), sul monte santo, a Gerusalemme" (Isaia 27:2-13). Dal contesto si comprende che sta parlando dei "figli d'Israele" che saranno scampati alla distruzione e torneranno al loro Dio. "La casa d'Israele non riporrà più la sua fiducia in quelli che le ricorderanno l'iniquità da lei commessa quando si rivolgeva verso di loro" (Ezechiele 29:16). Finalmente gli ebrei superstiti che torneranno nella Gerusalemme "restaurata" avranno imparato la lezione! Confideranno solo nel loro Dio.

Che dire delle altre persone che risiedono nei paesi del "re del settentrione" e del "re del mezzogiorno"? Riguardo all' "Egitto", quando subirà l'invasione nemica, le persone sincere potranno confidare nell'aiuto di Dio. "Quando essi grideranno al Signore (YHWH) a motivo dei loro oppressori, egli manderà loro un salvatore e un difensore a liberarli". "Si convertiranno al Signore (YHWH), che si arrenderà alle loro suppliche e li guarirà". Ma si parla sia degli "Egiziani" che degli "Assiri", che, nel contesto attuale, indicano rispettivamente i "sudditi" del "re del mezzogiorno" e quelli del "re del settentrione". "Gli Egiziani serviranno il Signore (YHWH) con gli Assiri. In quel giorno Israele sarà terzo con l'Egitto e con l'Assiria; e tutti e tre saranno una benedizione in mezzo alla terra. Il Signore (YHWH) degli eserciti li benedirà, dicendo: 《Benedetti siano l'Egitto, mio popolo, l' Assiria, opera delle mie mani, e Israele, mia eredità!》" (Isaia 19:23-25). Come vedete, l'Iddio di Israele sarà anche l'Iddio di persone di ogni altra nazione del mondo. Quando Gerusalemme sarà stata "restaurata", persone timorate di Dio dall' "Assiria" e dall' "Egitto", dal "re del settentrione" e dal "re del mezzogiorno", ci andranno, per essere benedetti da Dio in persona! 

Se vivete in Israele, ricordatevi che presto il "leoncello" sarà catturato e ridotto in schiavitù! Se non volete fare la sua stessa fine, "uscite" da "Babilonia la grande" e allontanatevi dal pericolo che incombe! Se invece vivete in uno dei paesi che fanno parte di "Tiro", o "Assiria", non ubbidite al suo "re" che cerca di spingervi contro il popolo ebraico di Dio! E se vivete negli Stati Uniti o in uno dei paesi alleati, sappiate che l' "Egitto" sarà devastato anch'esso dal "re del settentrione" entro i prossimi anni. Non confidate nel "gran coccodrillo", o "Leviatan", perché le sue ricchezze spariranno. Ovunque vi troviate, imparate a confidare solo in Dio. Egli vi proteggerà, qualunque cosa accada! E, se potete, fate suonare forte la "tromba", avvertendo quante più persone potete riguardo ai giudizi di Dio!

venerdì 14 giugno 2019

Suonate le "trombe", voi che siete dell' "esercito" di "Gedeone"!


Il racconto di Balaam, di cui ho parlato nell'ultimo articolo, rappresenta un "precedente" profetico per il nostro tempo, in quanto fu richiamato dal profeta Michea nell'ambito di una profezia che si sta adempiendo in relazione a Israele. Ricordate che fu Balac, re di Moab, a chiamare Balaam, che era della Mesopotamia, perché maledicesse gli ebrei. Sappiamo che "Moab" rappresenta oggi la Giordania e, come abbiamo visto, questa "vicina" di Israele si sta alleando con i suoi "nemici" per annientarlo. Anzi è proprio la Giordania che sta richiamando l'attenzione dell' "Assiria", o "Babilonia", per sconfiggere gli ebrei, proprio come Balac convocò Balaam! Ma, come allora, così Dio frustrerà i loro piani e non permetterà, grazie al sostegno invisibile del re costituito, il "difensore" Gesù Cristo, che i "nemici" annientino del tutto il Suo "popolo" ebraico. 

In un primo momento Dio cercò di convincere Balaam "con le buone". Allo stesso modo oggi Dio invita persone di tutte le nazioni ad avere rispetto per Lui e per gli ebrei, soprattutto quelli che abitano nei paesi dell' "Assiro" o dei suoi alleati. Se vivi in quei territori, stai ascoltando l'Onnipotente Dio d'Israele mentre ti invita, "con le buone", a non provare nemmeno sentimenti negativi verso il Suo "popolo"? Dio potrebbe ricorrere anche ai Suoi potenti "angeli" per ostacolare il "nemico" che avanza. Ma conviene essere umili e sottomettersi spontaneamente alla volontà di Dio. Non fate come Balaam che aveva solo un' "apparenza" di santità, offrendo grandi sacrifici, quando in realtà praticava gravi peccati! Tramite il profeta Michea, subito dopo aver menzionato questo personaggio, Dio dice chiaramente che non gradisce un'adorazione ipocrita. "O uomo, egli ti ha fatto conoscere ciò che è bene; che altro richiede da te il Signore (YHWH),  se non che tu pratichi la giustizia, che tu ami la misericordia e cammini umilmente con il tuo Dio?" (Michea 6:8). Queste sono le cose che veramente contano per Dio, piuttosto che tante "cerimonie" solo esteriori: giustizia, misericordia e umiltà. Se ci comportiamo così, ci faremo del "bene", oltre che dare lode a Dio. 

Alla fine Balaam abbandonò la sua condotta peccaminosa e imparò ad ascoltare Dio col cuore. In cambio ricevette il Suo Spirito, un "santo dono" che Dio fa solo a chi si sforza di piacerGli. Anche voi che abitate nelle nazioni prima menzionate potete ricevere lo Spirito Santo se vi accostate a Dio per fare la Sua volontà. Pentitevi dei vostri peccati e abbandonate qualsiasi condotta peccaminosa. Se lo farete, potreste anche ricevere, entro i prossimi anni, la "chiamata" per far parte del Suo regno celeste! Perfino dal "Libano", che rappresenta un'insieme di nazioni "nemiche" del popolo di Dio, Gesù Cristo prende alcuni che faranno parte della sua "sposa" spirituale, ovvero i "santi"! (Cantico dei Cantici 4:8).

E veniamo ora alla profezia che Balaam pronunciò sotto ispirazione divina. Come dicevamo nell'articolo precedente, Balaam esordì cantando i successi di Israele sui suoi nemici. Immaginate come dovette sentirsi Balac, che lo aveva chiamato per fargli maledire gli ebrei! Ma Balaam non si fece intimorire e continuò a profetizzare secondo quello che gli suggeriva Dio. "Anche se Balac mi desse la sua casa piena d'argento e d'oro, non potrei trasgredire l'ordine del Signore (YHWH) per fare di mia iniziativa alcun che di bene o di male; ciò che il Signore (YHWH) dirà, quello dirò" (Numeri 24:13). Che eccellente esempio per i veri "profeti" di Dio! Nemmeno tutto l'oro del mondo dovrebbe farci smettere di profetizzare quello che Dio ci suggerisce! E che esempio di sottomissione a Dio per tutti noi! Se qualche "nemico" dovesse cercare di corrompervi per convincervi a unirvi a lui nel perseguitare gli ebrei, non cedete!

Ciò che Balaam "vide" non si sarebbe adempiuto subito, ma nel lontano futuro, nei nostri giorni. Poiché disse: "Lo vedo, ma non ora; lo contemplo, ma non vicino". Cosa aveva visto? "Un astro sorge da Giacobbe, e uno scettro si eleva da Israele; colpirà Moab da un capo all'altro e abbatterà tutta quella razza turbolenta. S'impadronirà di Edom, s'impadronirà di Seir, suo nemico; Israele farà prodezze. Da Giacobbe verrà un dominatore che sterminerà i superstiti delle città" (Numeri 24:17-19). 

Le espressioni "astro" e "scettro" si riferiscono al "dominatore" che sarebbe sorto da Israele, cioè al re Gesù Cristo, il "dominatore in Israele" secondo Michea, chiamato anche "Michele, il gran capo" da Daniele. E parlando di Gesù, l'apostolo Pietro lo definisce "stella mattutina" (Michea 5:12; Daniele 12:1; Pietro 1:16-19). Questo aspetto della profezia si è adempiuto il 4 aprile scorso, allorché Gesù Cristo è stato eletto quale unico legittimo "re", o governante, di Gerusalemme da Dio stesso! (Salmo 2:6). Balaam profetizza che questo "astro", o "dominatore", distruggerà Moab e Edom. Da altre profezie sappiamo che Gesù Cristo distruggerà direttamente i governi umani ad Armaghedon. Una profezia già menzionata parla esplicitamente di "Edom". Balaam dice che "Amalec", alias "Edom", "va in rovina" (Numeri 24:20). 

Nel frattempo il re Gesù Cristo permetterà che "Moab", altro nome che indica la Giordania, venga devastata dagli "Assiri", cioè da Libano, Siria, Iraq e Iran. Ma non solo la Giordania subirà l'attacco "assiro". Anche i "Chenei" lo subiranno secondo Balaam. Questa popolazione si trovava a sud-est di Edom, che corrisponde oggi all'Arabia Saudita. "La tua abitazione è solida e il tuo nido è posto nella roccia; nondimeno, il Cheneo dovrà essere devastato, finché l'Assiro ti conduca in prigionia" (Numeri 24:21). Perciò, anche gli alleati arabi della Giordania e degli altri "nemici" d'Israele, per quanto si sentano al sicuro, saranno infine sottomessi dagli "Assiri". E questi ultimi che fine faranno? "Delle navi verranno dalle parti di Chittim e umilieranno Assur ... ed egli pure finirà per essere distrutto" (Numero 24:24). Le profezie parallele ci informano che sarà la Turchia a sconfiggere gli "Assiri". "Chittim" è un'isola del Mediterraneo e oggi corrisponde a Cipro, che per metà è infatti sotto il controllo della Turchia. Al momento stabilito "delle navi" cipriote battenti bandiera turca "umilieranno" l' "Assiria", distruggendola. 

E ora veniamo al titolo dell'articolo. Dovete sapere che i "Chenei" facevano parte dei "Madianiti", tanto che i due nomi possono oggi essere usati scambievolmente per indicare l'Arabia Saudita. C'è stato un tempo in cui gli ebrei furono oppressi dai Madianiti "per sette anni" perché Dio li stava punendo per la loro infedeltà. "Per la paura dei Madianiti, i figli d'Israele si fecero quelle grotte che sono nei monti, delle caverne e dei forti". I Madianiti si allearono con gli "Amalechiti" e "i popoli dell'Oriente" per far guerra a Israele. "Arrivavano come una moltitudine di cavallette" e "venivano nel paese per devastarlo. Israele dunque fu ridotto in grande miseria a causa di Madian". Poi molti di loro si pentirono e invocarono l'aiuto di Dio, che mandò Gedeone a liberarli. Alla fine Gedeone li affrontò tutti insieme "nella valle di Izreel", grazie al sostegno di un esercito composto solo da "300 uomini", che furono scelti per il loro coraggio e la loro prudenza. Questi uomini non erano armati di spade, ma solo di "trombe" e "giare d'acqua". Nel bel mezzo della notte circondarono l'accampamento nemico e, appena Gedeone diede l'ordine, ruppero le giare, suonarono le trombe e gridarono a gran voce: "Per il Signore (YHWH) e per Gedeone!" I nemici entrarono in confusione, si colpirono l'un l'altro e furono messi in fuga (Giudici 6:1-14, 33; 7:1-22). 

Questa storia presenta molte analogie con quello che sta accadendo. Anche oggi Israele sarà punito per la sua infedeltà quando i suoi "nemici", ovvero i "Madianiti" (l'Arabia Saudita) alleati con gli "Amalechiti", o "Edomiti" (la Giordania), e gli altri "popoli dell'Oriente", fra i quali i Palestinesi e gli "Assiri", la invaderanno "come una moltitudine di cavallette". Di conseguenza la "crisi", o "grande tribolazione", che durerà "sette anni", sarà molto dura per Israele. Molti però torneranno al loro Dio e invocheranno il Suo aiuto. Chi libererà gli ebrei fedeli dagli "invasori"? Come abbiamo visto prima, sarà il loro Messia, colui che ora è invisibilmente "il dominatore in Israele", Gesù Cristo, il più grande "Gedeone". Chi rappresentano i suoi "300" valorosi? Chi oggi è in prima linea nel suonare le "trombe", annunciando i giudizi di Dio? A chi Giosuè diede l'ordine di suonare le "trombe" mentre il popolo girava intorno a Gerico? Ai sacerdoti, che oggi corrispondono agli "eletti" ancora sulla terra "chiamati" a essere "re" e "sacerdoti" con Cristo, cioè i "due testimoni" dell'Apocalisse. Ma non solo loro avrebbero accolto l'invito di Gedeone. Il racconto parallelo riguardo a Gerico rivela che tutto il popolo accompagnò i sacerdoti nei "giri" intorno alla città e alla fine tutti insieme gridarono così forte, che le mura di Gerico caddero. Anche oggi, se è vero che sono i "santi" a prendere la direttiva nell'opera di Dio, offrendo guida e protezione come "pastori" del "gregge", tutti coloro che credono in Dio e in Gesù sono invitati ad acclamarli. Notate che Gedeone scelse solo i più coraggiosi e prudenti. Se vogliamo essere impiegati da Dio nel far risuonare i Suoi giudizi, dobbiamo manifestare sia coraggio che prudenza, evitando rischi inutili e trovando anche modi meno "vistosi".

Quale sarà l'effetto della nostra opera sui "nemici" d'Israele? Saranno confusi dai nostri messaggi e si combatteranno l'un l'altro, consentendo agli ebrei fedeli di salvarsi. "I figli di Giuda e i figli d'Israele si raduneranno, si daranno un capo e marceranno fuori dal paese; perché sarà grande il giorno di Izreel", con riferimento a ciò che accadde al tempo di Gedeone (Abacuc 1:11). Si avverreranno queste parole: "Siano delusi e confusi per sempre, siano svergognati e periscano!" (Salmo 83:17). Per dirla con le parole di Michea:  "«Come nei giorni in cui uscisti dal paese d'Egitto, io ti farò vedere cose meravigliose». Le nazioni lo vedranno e saranno confuse, nonostante tutta la loro potenza; si metteranno la mano sulla bocca e le loro orecchie saranno assordate" (Michea 7:15,16). 

Questo non significa che tutte le persone delle nazioni "nemiche" di Israele faranno una brutta fine! È comprensibile che, in seguito agli avvenimenti che sconvolgeranno il mondo, specie in Medio Oriente, molti saranno spaventati e si sentiranno indifesi. Alcuni troveranno in Dio rifugio. "Usciranno spaventate dai loro ripari, verranno tremanti al Signore (YHWH), nostro Dio, e avranno timore di te". Possiamo essere grati all'Iddio d'Israele che è così amorevole e misericordioso! "Quale Dio è come te, che perdoni l'iniquità e passi sopra alla colpa del resto della tua eredità? Egli non serba la sua ira per sempre, perché si compiace di usare misericordia" (Michea 7:17,18). 

Che dire di voi? Cosa avete imparato dal racconto di Balaam? Maledirete o benedirete il "popolo" ebraico di Dio? Vi siete schierati dalla parte dell'Iddio d'Israele? In tal caso, fate risuonare coraggiosamente, ma con prudenza, i giusti giudizi di Dio più che potete! Se siete fra gli "eletti", date l'esempio nel servizio di Dio! Questo è il momento di impegnarci al massimo nell'opera di avvertimento, affinché quante più persone, ebree e non, possano salvarsi.

Quando Gerusalemme sarà infine "restaurata", persone di ogni nazione si uniranno al "resto", o rimanente, degli ebrei che saranno tornati a Dio, per adorarLo. È scritto: "Ma negli ultimi tempi, il monte della casa del Signore (YHWH) sarà posto in cima ai monti e si eleverà al di sopra delle colline e i popoli affluiranno ad esso. Verranno molte nazioni e diranno: «Venite, saliamo al monte del Signore (YHWH), alla casa del Dio di Giacobbe; egli c'insegnerà le sue vie e noi cammineremo nei suoi sentieri!» Poiché da Sion uscirà la legge, da Gerusalemme la parola del Signore (YHWH). Egli sarà giudice fra molti popoli, arbitro fra nazioni potenti e lontane. Dalle loro spade fabbricheranno vòmeri, dalle loro lance, ròncole; una nazione non alzerà più la spada contro l'altra e non impareranno più la guerra. Potranno sedersi ciascuno sotto la sua vite e sotto il suo fico, senza che nessuno li spaventi; poiché la bocca del Signore (YHWH) degli eserciti ha parlato" (Michea 4:1-4).


L'Iddio d'Israele "contende con il suo popolo e vuole discutere con Israele" (Michea 6:2)


"Ascoltate, o popoli tutti! Presta attenzione, o terra, con tutto quello che è in te! Il Signore, Dio (YHWH), sia testimone contro di voi, il Signore dal suo tempio santo" (Michea 1:2). Come spiegato in un post precedente, dal 4 aprile 2019 Dio è "nel suo tempio santo", nel senso che sta prestando particolare attenzione a coloro che formano il Suo "tempio" spirituale, cioè i "santi" ancora sulla terra, e ai suoi "cortili esterni", ovvero il "popolo" ebraico rappresentato dalla città di Gerusalemme (Efesini 2:19-22; Apocalisse 11:1,2). Ma non solo il Suo "popolo" ebraico, ma anche tutto il mondo, da quella data in poi, è, per così dire, sotto i "riflettori" o la "lente d'ingrandimento" di Dio, il quale, attraverso Suo Figlio, Gesù Cristo, il "re" costituito invisibilmente a Gerusalemme, sta giudicando tutta l'umanità per stabilire chi sarà idoneo per ereditare il Suo regno di giustizia. Ecco perché invita i "popoli tutti" a prestare attenzione!

"Infatti, ecco, il Signore (YHWH) esce dal suo luogo, scende, cammina sulle alture della terra. I monti si sciolgono sotto di lui e le valli si liquefanno come cera davanti al fuoco, come acqua che cola sopra un pendìo" (Michea 1:3,4). Questa profezia è straordinariamente simile a quella del profeta Abacuc. Anche lui dice che Dio è "nel suo tempio santo". E aggiunge: "Egli si ferma e scuote la terra; guarda e fa tremare le nazioni. I monti eterni si frantumano, le colline si abbassano" (Abacuc 2:20; 3:6). Come ho dimostrato in precedenza, queste parole confermano che gli avvenimenti predetti da Gesù come "segno" della sua presenza regale, come i "terremoti in vari luoghi", sono l'effetto della "presenza" attiva di Dio negli affari del mondo (Matteo 24; Marco 13; Luca 21). Possiamo concludere, quindi, che la profezia di Michea si riferisce agli stessi avvenimenti. Ma perché Dio si sta "facendo sentire" tanto in questo tempo? Ce l'ha con il mondo in generale o con qualcuno in particolare? Michea risponde: "Tutto questo a causa della trasgressione di Giacobbe e dei peccati della casa d'Israele" (Michea 1:5). Sì, Dio è adirato particolarmente per i "peccati" dell'infedele Israele. E gli avvenimenti che menzionavamo, a cui stiamo assistendo, sono solo il "preludio" di quello che succederà a Israele. 

"Perciò io farò di Samaria un mucchio di pietre nella campagna, un luogo da piantarci le vigne; ne farò rotolare le pietre giù nella valle, ne metterò allo scoperto le fondamenta" (Michea 1:6). La "Samaria" è una regione della Cisgiordania che ora è in parte sotto il controllo di Israele, in parte dell'Autorità Palestinese. Ma anticamente faceva solo parte di Israele e poiché il profeta non fa distinzioni di sorta fra "Samaria", "Giuda" e "Israele", possiamo ritenere che si riferisse profeticamente alla nazione di Israele nella sua interezza. Dice infatti: "La sua piaga ... è incurabile; si estende fino a Giuda e giunge fino alla porta del mio popolo a Gerusalemme" (Michea 1:9). La "piaga", o la "sciagura", è l'invasione nemica che giungerà "fino alla porta di Gerusalemme". "Io farò venire il tuo nuovo padrone" (Michea 1:12,15). In base alle ultime "rivelazioni", l'invasione di cui parla Michea, "il nuovo padrone", sarà composto dalle popolazioni e dalle nazioni che si muoveranno per prima contro Israele, ovvero i Palestinesi, quelle che corrispondono all' "Assiro", e la Giordania con i suoi alleati orientali. Questi infatti arriveranno solo "fino alla porta di Gerusalemme", senza conquistarla. Ci penserà la Turchia a raderla al suolo. "Sion sarà arata come un campo, Gerusalemme diventerà un mucchio di rovine, e il monte del tempio un'altura boscosa" (Michea 3:12).
Non entrerò ora nei particolari delle ragioni di questo severo giudizio, di cui ho parlato ampiamente nei post precedenti. Mi concentrerò invece sulle conseguenze del giudizio e su come gli abitanti d'Israele possono evitarle finché c'è tempo. Qualcuno potrebbe chiedersi perché, se il Messia è realmente tornato a Gerusalemme, non farà niente per difendere Israele. Certo, Gesù sta esercitando il dominio regale a Gerusalemme, anche se in modo invisibile. Lui ora è "dominatore in Israele", come predetto (Michea 5:1). Ma è proprio lui che "li darà in mano ai loro nemici, fino al tempo in cui colei che deve partorire partorirà" (Michea 5:2). Non dovrebbe meravigliarci questo perché, anche attraverso le "maniere forti", Gesù purificherà Israele affinché renda un servizio gradito a Dio (Malachia 3:1-4). 

Ma la "sciagura" non durerà per sempre. Israele sarà data ai suoi nemici "fino al tempo in cui colei che deve partorire partorirà". Chi è "colei che deve partorire"? È la "donna" "incinta" vista nell'Apocalisse. L' apostolo Giovanni rivela che, ad aspettare che partorisce, c'era il "dragone", che aveva trascinato con sé sulla terra "la terza parte delle stelle del cielo". Questo si riferisce a Satana il diavolo, il "dragone", che, dopo l'intronizzazione di Gesù, avvenuta il 4 aprile scorso, è stato "gettato sulla terra" insieme ai "suoi angeli", rendendo ancor più tangibile la sua influenza. Il suo obiettivo era di 'divorare il figlio' della donna, "non appena lo avesse partorito". Come abbiamo già visto, la "donna" rappresenta il "popolo" ebraico. Infatti, fra il Nemico di Dio e questa "donna" non c'è mai stata molta simpatia (Genesi 3:15). Il "figlio maschio" che doveva partorire dovrà "reggere tutte le nazioni con una verga di ferro". Si tratta forse di Gesù? Non può essere, almeno non lui da solo, perché Michea rivela non solo che è già nato prima che la "donna" partorisce, ma che è anche già stato nominato "dominatore in Israele"! In base al profeta Daniele, è il "regno" di Dio che "spezzerà e annienterà" i governi umani, come una "pietra" che frantuma una statua d'argilla (Daniela 2:44,45). E sappiamo che quel regno sarà composto dal suo re, Gesù Cristo, dagli ebrei fedeli e dagli altri "santi" presi da ogni nazione. 

Ma in che senso sarebbe stato "partorito" questo "regno"? L' Apocalisse precisa che  subito dopo il parto, il "figlio maschio" sarà "rapito vicino a Dio e al suo trono", impedendo al "dragone" di divorarlo. Dopo questo avvenimento, anche la "donna" riceverà protezione "per 1260 giorni", o "tre tempi e mezzo". Sappiamo che questi "tre tempi e mezzo" corrispondono ai "tre anni e mezzo" dopo la distruzione di Gerusalemme, nei quali il "popolo" ebraico (la "donna") riceverà speciale protezione da Dio (Apocalisse 12:1-6). Dunque il "figlio" sarà partorito subito prima dell'inizio di quel periodo, prima della distruzione di Gerusalemme. Entro quella data tutti i "santi" ancora sulla terra avranno ricevuto il "sugello", ovvero lo Spirito Santo, completando il numero degli "eletti" (Apocalisse 7:3). Grazie allo Spirito di Dio, in quel momento tutti i "santi" sulla terra 'nasceranno di nuovo', ricevendo conferma della loro "chiamata" (Giovanni 3:3-7). Allora "Colei che deve partorire partorirà". Immediatamente dopo Gerusalemme sarà distrutta e Israele non sarà più "in mano ai suoi nemici", come ha predetto Michea. Piano piano la città sarà ricostruita e con essa "restaurata" infine la vera adorazione di Dio dopo la fine della "settantesima settimana" di anni (Daniele 8:13,14; 9:24).
Ma anche se permetterà che Israele venga punita per la sua infedeltà, il Messia regnante non abbandonerà del tutto il popolo. Il profeta Daniele conferma che lui è pur sempre "il difensore" degli ebrei e "tutti quelli (del popolo) che saranno trovati scritti nel libro" di Dio, godendo della Sua approvazione, saranno salvati (Daniele 12:1). Michea aggiunge: "Egli starà là e pascolerà il suo gregge con la forza del Signore (YHWH), con la maestà del nome del Signore (YHWH), suo Dio. E quelli abiteranno in pace, perché allora egli sarà grande fino all'estremità della terra. Sarà lui che porterà la pace" (Michea 5:3,4). Il profeta sta forse parlando di un lontano tempo futuro dopo la guerra di Armaghedon? No, perché poco dopo dice che l' "Assiro" entrerà "nei confini" d'Israele e "metterà piede" nei suoi "palazzi". E questo sappiamo che avverrà molto presto. 

Quindi già ora Gesù sta 'pascolando' "il suo gregge", ovvero tutti quelli che credono in lui, ebrei e non. Voi siete fra questi? E lo fa "con la forza" di Dio, o attraverso il Suo Spirito. Sì, proprio in questo tempo assai difficile, se siamo fra le sue "pecore", il Messia ci guida mediante lo Spirito Santo. Già oggi godiamo della "pace" di Dio mentre Lo serviamo nella Sua "arca" della salvezza. Come profetizzato dal Salmo, Gesù è per noi "come pioggia sul prato falciato, come acquazzone che bagna la terra". Se siamo "giusti" fioriremo nel "paradiso" spirituale di Dio. Se siamo 'bisognosi' e 'gridiamo', supplicando con fede Dio di aiutarci, il re costituito 'ci libererà' dai nostri problemi, anche compiendo un "miracolo" per noi, se lo riterrà opportuno (Salmo 72:6,7,12). È interessante notare che estende il suo dominio "da un mare all'altro ... fino all'estremita della terra". "Tutte le nazioni lo serviranno". Anche "i re di Seba e di Saba gli offriranno doni", che corrispondono, a quanto pare, rispettivamente alle attuali Etiopia e Yemen, fra Africa orientale e Arabia (Salmo 72:8,10,11). Se abitate in quelle zone, come in qualsiasi altra parte del mondo, siete diventati "sudditi" del Figlio di Dio, Gesù Cristo? Avete preso le distanze da quelli che stanno tramando contro Israele? Ricordate che è il Nemico di Dio che fomenta l'odio contro il popolo ebraico e chi lo nutre si mette dalla sua parte! 

"Quando l' Assiro verrà", ovvero quando le nazioni che lo compongono (Libano, Siria, Iraq e Iran) invaderanno Israele, il vero Messia "libererà" gli ebrei fedeli dagli "invasori", non permettendo che vengano sterminati. Non sarà certo qualche uomo, e nemmeno il Presidente degli Stati Uniti, che potrà portare la vera "pace" in Medio Oriente. "Sarà lui (Gesù Cristo) che porterà la pace". Il profeta parla di "pastori" e "principi" ebrei che contrastrasteranno gli "invasori" e conquisteranno l' "Assiria". Questo aspetto non si riferisce certo a qualche azione militare compiuta dallo Stato Ebraico, che non gode più della benedizione di Dio. Non si tratta nemmeno di un evento che avrà luogo nel prossimo futuro, perché, secondo le profezie, nell'immediato sarà la Turchia che distruggerà l' "Assiria". Evidentemente quindi la profezia si adempirà completamente in un tempo futuro più lontano, quando gli ebrei fedeli che saranno con Gesù in cielo "come principi" parteciperanno con lui alla distruzione dei governi umani durante la "guerra" di Dio (Salmo 5:4,5).

Michea però dice che questi "pastori" e "principi" avrebbero contrastato l'ondata "nemica" già ora, "quando l'Assiro verrà". Già ora infatti alcuni ebrei fedeli, che saranno "principi" del regno, servono anche come "pastori", guidando le "pecore" del loro Signore Gesù sotto la sua direttiva. Sarà soprattutto durante quei difficili momenti che le "pecore" impaurite, ovvero gli abitanti d'Israele che torneranno a Dio, avranno bisogno del "conforto" e della "sapienza" necessari per andare avanti. Se abitate in Israele, avete già individuato questi "pastori" che potranno guidarvi al momento opportuno? Non sono certo i "falsi profeti" o i "capi" religiosi d'Israele che fanno gli interessi dello Stato Ebraico, incoraggiando le persone a sostenerlo politicamente o dicendo che Gerusalemme non sarà mai distrutta! Se il Messia avrebbe pascolato le sue "pecore" mediante lo Spirito Santo, è ovvio che solo i "pastori" ai quali lo concede potranno guidarvi. E chi ha lo Spirito di Dio parla per Dio e per la Sua lode, non certo per la propria. Non predica per accumulare ricchezze, come fa la maggior parte dei predicatori cosiddetti "cristiani". Non distorce le Scritture per sostenere quello che fa più comodo alla gente. Proferisce solo la verità della Bibbia così come lo Spirito di Dio gli permette di capire. 

In vista di quello che succederà alla nazione, Dio non si limita a 'contendere con il suo popolo', ma "vuole discutere con Israele". Nel Suo immenso amore gli rivolge questo accorato appello: "Popolo mio, che ti ho fatto? In che cosa ti ho stancato? Testimonia pure contro di me!" (Michea 6:2,3). Pensate che umiltà! Il Creatore del cielo e della terra si abbassa a "discutere" con il Suo popolo! Si mette in discussione, ammettendo che Gli si dicano in faccia le Sue "presunte" mancanze! Semmai siamo noi, anzi sicuramente, che commettiamo mancanze contro Dio, e non il contrario! Il popolo ebraico dovrebbe riconoscere che al suo Dio non può essere imputata nessuna colpa e che piuttosto loro dovrebbero pentirsi dei propri peccati verso Dio. Un Dio che non ha fatto altro che pensare al loro bene, liberandoli dalla schiavitù in Egitto grazie a Mosè. A questo punto Dio ricorda un particolare che tornerà utile ai fini del quadro profetico complessivo: "Ricorda dunque, popolo mio, quel che bramava Balac, re di Moab, e che cosa gli rispose Balac, figlio di Beor, da Sittim a Ghilgal, affinché tu riconosca la giustizia del Signore (YHWH)" (Michea 6:5).

L' episodio che Dio ricorda è narrato nei particolari nel libro biblico di Numeri, nei capitoli da 22 in poi. Vi si legge che Balac, re di Moab, preoccupato per la presenza degli ebrei, invita Balaam, un "veggente" che viveva "sul fiume" Eufrate, cioè in Mesopotamia, a "maledire" gli ebrei, nella speranza di riuscire a sconfiggerli. Ma Dio prima cerca, con le "buone", di dissuadere Balaam dal maledire il Suo popolo, poi, vedendo che quello si ostina, ricorre a un "angelo" che gli sbarra la strada. Balaam sbagliava perché usava la "magia", un grave peccato agli occhi di Dio, e allo stesso tempo offriva sacrifici in Suo onore in grande stile. Solo alla fine abbandonò le pratiche magiche e ricevette lo Spirito di Dio, che, anziché fargli pronunciare "maledizioni" contro gli ebrei, lo spinse a profetizzare la loro vittoria sui "nemici"! La profezia di Balaam non riguarda solo Israele, ma anche altre nazioni grandi e potenti dei nostri giorni. Leggete il prossimo articolo per capire quali saranno gli sviluppi successivi del "quadro" profetico.