mercoledì 6 febbraio 2019

"Figli d'Israele", 'esultate nel Dio della vostra salvezza!




Vi è mai capitato di chiedervi, davanti a episodi di inaudita violenza o al dilagare dell'ingiustizia, perché Dio sembra non far niente per impedirlo? Forse soffrite da molto (troppo) tempo per varie cause e non vedete l'ora che Dio vi dia un po di sollievo. Succede anche ai "figli d'Israele" che mal sopportano la cattiveria così diffusa intorno a loro. Lo aveva profetizzato il profeta Abacuc: "Fino a quando griderò, o Signore (YHWH), senza che tu mi dia ascolto? Io grido a te: 《Violenza!》e tu non salvi. Perché mi fai vedere l'iniquità e tolleri lo spettacolo della perversità? Mi stanno davanti rapina e violenza; ci sono liti e nasce la discordia. Perciò la legge è senza forza, il diritto non si fa strada, perché l'empio raggira il giusto e il diritto ne esce pervertito" (Abacuc 1:2-4).

Potete star certi che Dio non è indifferente alle vostre sofferenze e ha già preso provvedimenti per aiutarvi. Riguardo all' "infedele" Israele, che contribuisce a rendere la "legge" inefficace (o "senza forza") allorché calpesta i diritti altrui e continua a provocare indicibili sofferenze a chi gli capita "a tiro", l' "Iddio d'Israele" promette che presto dovrà renderne conto! Potrebbe sembrare strano che Dio se la prenda con il suo stesso "popolo", quello ebraico che Gli è "legato" in virtù di un "parto eterno", ma è proprio ciò che farà, "un'opera che voi non credereste, nemmeno se ve la raccontassero", per dirla con le parole del profeta. "Poiché, ecco", dice Dio, "sto per suscitare i Caldei, questa nazione crudele e impetuosa, che percorre tutta la terra per impadronirsi di dimore che non sono sue" (Abacuc 1:5,6). 

Ma come?! Potrebbe dire qualcuno. Non avevamo detto che l'attacco di Israele sarebbe stato provocato dal "re del settentrione"? Da dove sono usciti questi "Caldei"? Niente paura! Cominciamo col dire che l'espressione "Caldei", o l'equivalente "Babilonia", che anticamente era la città dei "Caldei", nella Bibbia, ha due significati profetici distinti. Nel primo significato è usata come sinonimo di "Babilonia la grande", come quando Dio invita: "Uscite da Babilonia, fuggite lontano dai Caldei!" (Isaia 48:20; Apocalisse 17:5). Nel secondo significato "Babilonia" fa parte del "re del settentrione". Quando Geremia profetizzò che la "calamità" sarebbe venuta "dal settentrione", infatti, si riferiva prima di tutto ai "Caldei", ovvero la potenza babilonese di allora. 《Perciò così dice il Signore (YHWH) degli eserciti: "Poiché non avete dato ascolto alle mie parole, ecco, io manderò a prendere tutte le nazioni del settentrione", dice il Signore (YHWH), "e manderò a chiamare Nabucodonosor re di Babilonia, mio servitore, e le farò venire contro questo paese" (Geremia 1:14,15; 25:8,9). 

Di più. Dal momento che, come abbiamo già detto in precedenza, l' "Assiro" comprende le nazioni che occupano quello che fu l'esteso territorio sotto il dominio assiro-babilonese, e poiché tale territorio corrispondeva all'impero di Nabucodonosor, re di Babilonia, possiamo affermare che la "Babilonia" profetica che avrebbe invaso "Gerusalemme" equivale all' "Assiro". La descrizione che ne fa Abacuc, infatti, corrisponde esattamente, come un'impronta digitale, alle caratteristiche già riscontrate a proposito sia del "re del settentrione" che dell' "Assiro", in particolare all'impeto del suo attacco e all'atteggiamento di sprezzante superiorità che manifesta. "È un popolo terribile e spaventoso; ... i suoi cavalli sono più veloci dei leopardi, più agili dei lupi della sera; i suoi cavalieri procedono con fierezza, i suoi cavalieri vengono da lontano, volano come l'aquila che piomba sulla preda. Tutta quella gente viene per darsi alla violenza, le loro facce bramose sono tese in avanti, e ammassano prigionieri come sabbia. Si fanno beffe dei re, i principi sono per loro oggetto di scherno; ridono di tutte le loro fortezze, fanno dei terrapieni e le prendono. Poi passano come il vento, passano oltre e si rendono colpevoli; questa loro forza è il loro dio" (Abacuc 1:7-11). 

Ma, nonostante l'invasore sia così violento e si vanti di "massacrare le nazioni senza pietà", il profeta è fiducioso nell'aiuto dell' "Iddio d'Israele". "Non sei tu dal principio, o Signore (YHWH)", chiede, "Il mio Dio, il mio Santo? Noi non moriremo!" (Abacuc 1:12-17). "Figli d'Israele", avete anche voi una simile fiducia nell'Iddio della vostra salvezza? Quanto a me, farò come Abacuc. "Io starò al mio posto di guardia, mi metterò sopra una torre e starò attento a quello che il Signore (YHWH) mi dirà". Certo non mi metto sopra una "torre" letterale, ma cercherò di restare "vigilante", osservando attentamente in che modo gli avvenimenti adempiono le profezie bibliche. Come ho detto più volte, la profezia di Dio si adempie sempre, compreso il giudizio contro l'infedele "Gerusalemme". "È una visione per un tempo già fissato. Essa si affretta verso il suo termine e non mentirà". Il "re del settentrione" con il suo "Assiro" (o "Caldei") sta già avanzando inesorabilmente verso la sua meta. "Ecco, egli si è inorgoglito, non agisce rettamente; ma il giusto per la sua fede vivrà" (Abacuc 2:1,3,4). 

Alla fine, quando Dio eseguirà il giudizio sul mondo, anche i "Caldei", che 'costruiscono la città con il sangue e fondano una città sull'iniquità', dovrà pervenire alla sua fine. Saranno "guai" per loro! "Tu sarai saziato d'infamia anziché di gloria. ... Poiché la violenza ... e la devastazione ... ricadranno su di te, a causa del sangue umano sparso, della violenza fatta ai paesi, alle città e a tutti i loro abitanti". Per allora Dio sarà "nel suo tempio santo" nella "Gerusalemme" restaurata. Le nazioni del mondo faranno bene a 'far silenzio in sua presenza' invece di 'affaticarsi' e 'stancarsi per nulla'. Qualsiasi "azione" avranno la presunzione di intraprendere contro la "città" del "Re glorioso" si ritorcerà contro di loro. "Il suo splendore è pari alla luce, dei raggi partono dalla sua mano; là si nasconde la sua potenza. Davanti a lui cammina la peste, la febbre ardente segue i suoi passi. Egli si ferma e scuote la terra; guarda e fa tremare le nazioni". Il "Re glorioso" 'avanzerà sui suoi cavalli, sui suoi carri vittoriosi', le "schiere" celesti chiamate per eseguire il Suo giudizio. Tenderà il Suo "arco" e lancerà le Sue "frecce" contro i "nemici" del Suo "popolo" redento. La luce del sole e della luna impallidiranno davanti 'alla luce delle sue saette'. 'Percorrerà la terra con furore, schiaccerà le nazioni nella sua ira'. "Tu esci per salvare il tuo popolo, per liberare il tuo unto; tu abbatti la cima della casa dell'empio e la demolisci fino alle fondamenta". Quando i "nemici" d'Israele 'verranno come un uragano', Dio li 'trafiggerà con le loro stesse frecce' (Abacuc 2:5-13,16,17,20; 3:4-14). 

Durante la prossima "grande tribolazione" ci saranno veramente "tempi difficili" (Matteo 24:21; 2 Timoteo 3:1). "Infatti il fico non fiorirà, non ci sarà più frutto nelle vigne; il prodotto dell'ulivo verrà meno, i campi non daranno più cibo, le greggi verranno a mancare me gli ovuli e non ci saranno più buoi nelle stalle". E voi, "figli d'Israele", cosa farete allora? Se sarete "usciti" da "Babilonia la grande" e sarete "tornati" al vostro Dio, sarete fra i "giusti" che 'vivranno per fede'. Potrete avere la stessa determinazione di Abacuc. "Mi rallegrerò nel Signore (YHWH), esulterò nel Dio della mia salvezza. Dio, il Signore, è la mia forza; egli renderà i miei piedi come quelli delle cerve e mi farà camminare sulle alture" (Abacuc 3:16-19).

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