Più
volte la Bibbia paragona il "popolo" ebraico di Dio e la "terra
promessa" ai suoi patriarchi alla "vigna" dell'Iddio d'Israele, la Sua
speciale "proprietà". Il profeta Isaia esordisce dicendo: "Io voglio
cantare per il mio amico (Dio) il cantico del mio amico per la sua
vigna. Il mio amico aveva una vigna sopra una fertile collina. La
dissodò, ne tolse via le pietre, vi piantò delle viti scelte, vi costruì
in mezzo una torre e vi scavò uno strettoio per pigiare l'uva" (Isaia
5:1,2). In una "parabola" profetica Gesù aggiunge che il "padrone" della
vigna "l'affittò a dei "vignaiuoli" (Matteo 21:33), in un'altra
semplicemente che assunse "dei lavoratori per la sua vigna" (Matteo
20:1). È chiaro che si aspettava che quei "vignaiuoli" si prendessero
cura della sua "vigna", in modo che gli rendesse un buon raccolto. Ma i
"vignaiuoli", invece di rendere al "padrone" ciò che gli spettava,
racconta Gesù, escogitarono un piano per appropriarsi della vigna,
arrivando al punto di uccidere il figlio del padrone che era stato
mandato a riscuotere il dovuto!
Il
messaggio è chiaro. Il "figlio" del "padrone" era il "figlio di Dio",
Gesù Cristo, che era stato mandato principalmente alla "casa d'Israele"
per curare gli "interessi" terreni del regno di Dio. I "vignaiuoli" che
si sarebbero dovuti prendere cura della "vigna" erano i capi religiosi
del suo tempo che lo fecero mettere a morte (Matteo 21:34-40,45). Ma la
profezia sulla "vigna" di Dio avrebbe avuto un adempimento futuro. Il
profeta Geremia spiegò: "Molti pastori guastano la mia vigna, calpestano
la parte che mi è toccata, riducono la mia deliziosa proprietà in un
deserto desolato" (Geremia 12:10). Altrove Geremia parla del "popolo"
ebraico di Dio e della sua "eredità" come al "gregge del suo pascolo"
che i "pastori" infedeli hanno maltrattato (Geremia 23:1). Sullo stesso
tono il profeta Ezechiele: "Guai ai pastori d'Israele che non fanno che
pascere se stessi!" (Ezechiele 34:1,2).
Come
abbiamo visto in un post precedente, quei "pastori" infedeli
rappresentano gli odierni leader religiosi d'Israele, che quindi sono i
principali responsabili dell'incuria in cui versa la "vigna" di Dio.
Anziché prendersi cura del "popolo" ebraico, come avrebbero dovuto fare,
si prendono cura solo dei propri interessi materiali, alimentando
l'annoso conflitto fra Israeliani e palestinesi, che ha come unico
obiettivo quello di estendere il dominio dello Stato Ebraico. Invece di
condannare le azioni violente che sono alla base delle "incursioni"
israeliane negli Stati vicini, le incoraggiano anche solo con il loro
silenzio. Dio "si aspettava rettitudine, ed ecco spargimento di sangue;
giustizia, ed ecco grido d'angoscia!" (Isaia 5:7).
Ma
presto il "padrone della vigna" verrà a chiedere conto e "farà perire
malamente" "quei malvagi"! (Matteo 21:40,41). Per colpa loro la "vigna"
(o "Gerusalemme") "sarà calpestata dai popoli, finché i tempi delle
nazioni siano compiuti", cioè per "quarantadue mesi" (o tre anni e
mezzo), dall'inizio della "settimana" profetica fino alla distruzione
di Gerusalemme (Isaia 5:5,6; Luca 21:24; Apocalisse 11:2). "Guai
a quelli che aggiungono casa a casa, che uniscono campo a campo, finché
non rimanga più spazio, e voi restiate soli ad abitare nel paese! ...
In verità case numerose saranno desolate, queste case grandi e belle
saranno private di abitanti". Come annunciato dai "due testimoni", le
"nuvole" avranno l'ordine 'di non far cadere pioggia' e la nazione
diventerà "un deserto" (Apocalisse 11:6; Isaia 5:6,8,9). Di conseguenza
la crisi economica li colpirà tutti: "Dieci iugeri di vigna non daranno
che un bat (35 litri di vino), e un comer di seme (350 litri) non darà
che un'efa (35 litri)", in un rapporto di dieci a uno! Ma proprio come
le "dieci piaghe" colpirono solo l'Egitto del faraone, e non i "figli
d'Israele", così i "guai" predetti colpiranno solo gli ebrei "infedeli",
mentre coloro che saranno tornati a Dio riceveranno protezione.
Voi
che pensate solo a divertirvi, senza preoccuparvi di ciò che Dio
richiede da voi, anche voi subirete l'ira di Dio! "Guai a quelli che la
mattina si alzano presto per correre dietro alle bevande alcoliche e
fanno tardi la sera, finché il vino li infiammi! La cetra, il saltero,
il tamburello, il flauto e il vino rallegrano i loro banchetti! Ma non
pongono mente a ciò che fa il Signore (YHWH), e non considerano l'opera
delle sue mani" (Isaia 5:11,12). E voi che vi vantate tanto di
rappresentare l'Iddio d'Israele, siete così sicuri che non sarete anche
voi spazzati via, dal momento che vi affrettate a commettere "iniquità" e
"peccato" ricorrendo al "vizio"? "Guai a quelli che tirano l'iniquità
con le corde del vizio, e il peccato come con le corde di un cocchio, e
dicono: 《Faccia presto, affretti l'opera sua, che noi la vediamo! Venga
e si esegua il disegno del Santo d'Israele, affinché noi lo
conosciamo!》 (Isaia 5:18,19). Siete ancora sicuri di volere che 'venga
presto'? Non sarebbe meglio pentirsi prima dei vostri peccati e tornare a
Lui con un "cuore" rinnovato?
Allo
stesso modo saranno condannati tutti coloro che "chiamano bene il male e
male il bene", ribaltando i "valori" della morale biblica, così come
quelli "che si ritengono saggi e si credono intelligenti", avendo la
presunzione di saperne più del Creatore! (Isaia 5:20-23).
Come
predetto, Dio 'ha alzato un vessillo per le nazioni lontane', quelle
che compongono il "re del settentrione". 'Ha fischiato a un popolo, che è
all'estremità della terra', indirizzando la sua attenzione contro
Israele. "Ed eccolo che arriva, pronto, leggero. ... Il suo ruggito è
come quello di un leone; rugge come il leoncello; rugge, afferra la
preda, la porta via al sicuro, senza che nessuno gliela strappi. In quel
giorno egli muggirà contro Giuda come mugge il mare; e, a guardare il
paese, ecco tenebre, angoscia e la luce che si oscura mediante le sue
nuvole" (Isaia 5:26-30).
Come
profetizzò il Messia, Gesù Cristo, "il regno di Dio", ovvero la Sua
"vigna", il "popolo" ebraico e la "terra promessa", "sarà tolto" ai
"vignaiuoli" infedeli, i capi religiosi d'Israele, e sarà assegnato "ad
altri vignaiuoli i quali gli renderanno i frutti a suo tempo" (Matteo
21:41,43). Già ora, che la "restaurazione" spirituale del "popolo"
ebraico sta giungendo a termine, Dio ha 'costituito su di loro (le sue
pecore) dei pastori' ubbidienti che si stanno prendendo cura della Sua
"vigna", chiamati altrove "i saggi tra il popolo" che 'ne stanno
istruendo molti', 'insegnando la giustizia' di Dio, o 'servi fedeli e
prudenti' che provvedono il "vitto a suo tempo" agli altri "domestici"
(Geremia 23:4; Daniele 11:33; 12:3; Matteo 24:45).
Quando
il "re" costituito da Dio "regnerà secondo giustizia" dal cielo, questi
"principi" "governeranno con equità", mostrandosi "come un riparo dal
vento, come un rifugio contro l'uragano, come dei corsi d'acqua in luogo
arido, come l'ombra di una gran roccia in una terra arida". Il
"pastore" incaricato, Gesù Cristo, attraverso il loro esempio e le loro
parole, offrirà una "guida" spirituale sicura durante i prossimi "tempi
difficili" (Isaia 32:1,2; Ezechiele 34:23; 2 Timoteo 3:1).
Alle
fine "Gerusalemme" sarà completamente "restaurata", la "vigna"
dell'Iddio d'Israele tornerà a produrre a pieno regime. "In quel giorno
cantate la vigna dal vino vermiglio! Io, il Signore (YHWH), ne sono il
guardiano, io la irrigo a ogni istante; la custodisco notte e giorno,
affinché nessuno la danneggi" (Isaia 27:3,3). Allora, dopo che il Messia
avrà finito di purificare il "tempio" di Dio, il "Re glorioso" si
stabilirà nella sede terrena del Suo regno, sul "Monte Sion", a
Gerusalemme, e si prenderà personalmente cura della sua "vigna". "Gog
del paese di Magog" non potrà più danneggiarla, e nessun altro più lo
farà (Isaia 6:1-4; Salmo 24:8-10; Ezechiele 38:2). "Allora la
rettitudine abiterà nel deserto e la giustizia abiterà nel frutteto. L'
opera della giustizia sarà la pace e l'azione della giustizia,
tranquillità e sicurezza per sempre. Il mio popolo", promette Dio,
"abiterà in un territorio di pace, in abitazioni sicure, in quieti
luoghi di riposo" (Isaia 32:16-18).
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