giovedì 14 febbraio 2019

"Pastori" d'Israele, avete rovinato la "vigna" del Signore (YHWH)!



Più volte la Bibbia paragona il "popolo" ebraico di Dio e la "terra promessa" ai suoi patriarchi alla "vigna" dell'Iddio d'Israele, la Sua speciale "proprietà". Il profeta Isaia esordisce dicendo: "Io voglio cantare per il mio amico (Dio) il cantico del mio amico per la sua vigna. Il mio amico aveva una vigna sopra una fertile collina. La dissodò, ne tolse via le pietre, vi piantò delle viti scelte, vi costruì in mezzo una torre e vi scavò uno strettoio per pigiare l'uva" (Isaia 5:1,2). In una "parabola" profetica Gesù aggiunge che il "padrone" della vigna "l'affittò a dei "vignaiuoli" (Matteo 21:33), in un'altra semplicemente che assunse "dei lavoratori per la sua vigna" (Matteo 20:1). È chiaro che si aspettava che quei "vignaiuoli" si prendessero cura della sua "vigna", in modo che gli rendesse un buon raccolto. Ma i "vignaiuoli", invece di rendere al "padrone" ciò che gli spettava, racconta Gesù, escogitarono un piano per appropriarsi della vigna, arrivando al punto di uccidere il figlio del padrone che era stato mandato a riscuotere il dovuto! 

Il messaggio è chiaro. Il "figlio" del "padrone" era il "figlio di Dio", Gesù Cristo, che era stato mandato principalmente alla "casa d'Israele" per curare gli "interessi" terreni del regno di Dio. I "vignaiuoli" che si sarebbero dovuti prendere cura della "vigna" erano i capi religiosi del suo tempo che lo fecero mettere a morte (Matteo 21:34-40,45). Ma la profezia sulla "vigna" di Dio avrebbe avuto un adempimento futuro. Il profeta Geremia spiegò: "Molti pastori guastano la mia vigna, calpestano la parte che mi è toccata, riducono la mia deliziosa proprietà in un deserto desolato" (Geremia 12:10). Altrove Geremia parla del "popolo" ebraico di Dio e della sua "eredità" come al "gregge del suo pascolo" che i "pastori" infedeli hanno maltrattato (Geremia 23:1). Sullo stesso tono il profeta Ezechiele: "Guai ai pastori d'Israele che non fanno che pascere se stessi!" (Ezechiele 34:1,2). 

Come abbiamo visto in un post precedente, quei "pastori" infedeli rappresentano gli odierni leader religiosi d'Israele, che quindi sono i principali responsabili dell'incuria in cui versa la "vigna" di Dio. Anziché prendersi cura del "popolo" ebraico, come avrebbero dovuto fare, si prendono cura solo dei propri interessi materiali, alimentando l'annoso conflitto fra Israeliani e palestinesi, che ha come unico obiettivo quello di estendere il dominio dello Stato Ebraico. Invece di condannare le azioni violente che sono alla base delle "incursioni" israeliane negli Stati vicini, le incoraggiano anche solo con il loro silenzio. Dio "si aspettava rettitudine, ed ecco spargimento di sangue; giustizia, ed ecco grido d'angoscia!" (Isaia 5:7). 

Ma presto il "padrone della vigna" verrà a chiedere conto e "farà perire malamente" "quei malvagi"! (Matteo 21:40,41). Per colpa loro la "vigna" (o "Gerusalemme") "sarà calpestata dai popoli, finché i tempi delle nazioni siano compiuti", cioè per "quarantadue mesi" (o tre anni e mezzo),  dall'inizio della "settimana" profetica fino alla distruzione di Gerusalemme (Isaia 5:5,6; Luca 21:24; Apocalisse 11:2). "Guai a quelli che aggiungono casa a casa, che uniscono campo a campo, finché non rimanga più spazio, e voi restiate soli ad abitare nel paese! ... In verità case numerose saranno desolate, queste case grandi e belle saranno private di abitanti". Come annunciato dai "due testimoni", le "nuvole" avranno l'ordine 'di non far cadere pioggia' e la nazione diventerà "un deserto" (Apocalisse 11:6; Isaia 5:6,8,9). Di conseguenza la crisi economica li colpirà tutti: "Dieci iugeri di vigna non daranno che un bat (35 litri di vino), e un comer di seme (350 litri) non darà che un'efa (35 litri)", in un rapporto di dieci a uno! Ma proprio come le "dieci piaghe" colpirono solo l'Egitto del faraone, e non i "figli d'Israele", così i "guai" predetti colpiranno solo gli ebrei "infedeli", mentre coloro che saranno tornati a Dio riceveranno protezione. 

Voi che pensate solo a divertirvi, senza preoccuparvi di ciò che Dio richiede da voi, anche voi subirete l'ira di Dio! "Guai a quelli che la mattina si alzano presto per correre dietro alle bevande alcoliche e fanno tardi la sera, finché il vino li infiammi! La cetra,  il saltero, il tamburello, il flauto e il vino rallegrano i loro banchetti! Ma non pongono mente a ciò che fa il Signore (YHWH), e non considerano l'opera delle sue mani" (Isaia 5:11,12). E voi che vi vantate tanto di rappresentare l'Iddio d'Israele, siete così sicuri che non sarete anche voi spazzati via, dal momento che vi affrettate a commettere "iniquità" e "peccato" ricorrendo al "vizio"? "Guai a quelli che tirano l'iniquità con le corde del vizio, e il peccato come con le corde di un cocchio, e dicono: 《Faccia presto, affretti  l'opera sua, che noi la vediamo! Venga e si esegua il disegno del Santo d'Israele, affinché noi lo conosciamo!》 (Isaia 5:18,19). Siete ancora sicuri di volere che 'venga presto'? Non sarebbe meglio pentirsi prima dei vostri peccati e tornare a Lui con un "cuore" rinnovato?

Allo stesso modo saranno condannati tutti coloro che "chiamano bene il male e male il bene", ribaltando i "valori" della morale biblica, così come quelli "che si ritengono saggi e si credono intelligenti", avendo la presunzione di saperne più del Creatore! (Isaia 5:20-23). 

Come predetto, Dio 'ha alzato un vessillo per le nazioni lontane', quelle che compongono il "re del settentrione". 'Ha fischiato a un popolo, che è all'estremità della terra', indirizzando la sua attenzione contro Israele. "Ed eccolo che arriva, pronto, leggero. ... Il suo ruggito è come quello di un leone; rugge come il leoncello; rugge, afferra la preda, la porta via al sicuro, senza che nessuno gliela strappi. In quel giorno egli muggirà contro Giuda come mugge il mare; e, a guardare il paese, ecco tenebre, angoscia e la luce che si oscura mediante le sue nuvole" (Isaia 5:26-30).

Come profetizzò il Messia, Gesù Cristo, "il regno di Dio", ovvero la Sua "vigna", il "popolo" ebraico e la "terra promessa", "sarà tolto" ai "vignaiuoli" infedeli, i capi religiosi d'Israele, e sarà assegnato "ad altri vignaiuoli i quali gli renderanno i frutti a suo tempo" (Matteo 21:41,43). Già ora, che la "restaurazione" spirituale del "popolo" ebraico sta giungendo a termine, Dio ha 'costituito su di loro (le sue pecore) dei pastori' ubbidienti che si stanno prendendo cura della Sua "vigna", chiamati altrove "i saggi tra il popolo" che 'ne stanno istruendo molti', 'insegnando la giustizia' di Dio, o 'servi fedeli e prudenti' che provvedono il "vitto a suo tempo" agli altri "domestici" (Geremia 23:4; Daniele 11:33; 12:3; Matteo 24:45). 

Quando il "re" costituito da Dio "regnerà secondo giustizia" dal cielo, questi "principi" "governeranno con equità", mostrandosi "come un riparo dal vento, come un rifugio contro l'uragano, come dei corsi d'acqua in luogo arido, come l'ombra di una gran roccia in una terra arida". Il "pastore" incaricato, Gesù Cristo, attraverso il loro esempio e le loro parole, offrirà una "guida" spirituale sicura durante i prossimi "tempi difficili" (Isaia 32:1,2; Ezechiele  34:23; 2 Timoteo 3:1). 

Alle fine "Gerusalemme" sarà completamente "restaurata", la "vigna" dell'Iddio d'Israele tornerà a produrre a pieno regime. "In quel giorno cantate la vigna dal vino vermiglio! Io, il Signore (YHWH), ne sono il guardiano, io la irrigo a ogni istante; la custodisco notte e giorno, affinché nessuno la danneggi" (Isaia 27:3,3). Allora, dopo che il Messia avrà finito di purificare il "tempio" di Dio, il "Re glorioso" si stabilirà nella sede terrena del Suo regno, sul "Monte Sion", a Gerusalemme, e si prenderà personalmente cura della sua "vigna". "Gog del paese di Magog" non potrà più danneggiarla, e nessun altro più lo farà (Isaia 6:1-4; Salmo 24:8-10; Ezechiele 38:2). "Allora la rettitudine abiterà nel deserto e la giustizia abiterà nel frutteto. L' opera della giustizia sarà la pace e l'azione della giustizia, tranquillità e sicurezza per sempre. Il mio popolo", promette Dio, "abiterà in un territorio di pace, in abitazioni sicure, in quieti luoghi di riposo" (Isaia 32:16-18).

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