venerdì 25 gennaio 2019

Nazioni tutte, ascoltate il giudizio di Dio!



Se, da una parte, Dio esprime il Suo giudizio di condanna dell' "infedele" Israele, come ho più volte spiegato, d'altra parte non risparmia nemmeno le altre nazioni che mostrano "ostilità" al "popolo" ebraico. Dice, infatti, riguardo a Israele: "Stenderò la mano su Giuda e su tutti gli abitanti di Gerusalemme; eliminerò da questo luogo quanto rimane di Baal, il nome dei sacerdoti idolatri assieme ai sacerdoti, quelli che si prostrano sui tetti davanti all'esercito celeste, quelli che si prostrano e giurano per il Signore (YHWH), e poi giurano per Malcam, quelli che si allontanano dal Signore (YHWH), e quelli che non cercano il Signore (YHWH) e non lo consultano" (Sofonia 1:4-6).

L' "Iddio d'Israele" punirà quelli del Suo "popolo" che si sono allontanati da Lui per adorare altre "divinità", coloro che non cercano più la Sua approvazione o non lo consultano per ricevere guida spirituale. Punirà anche "tutti i principi" d'Israele, i suoi rappresentanti politici, "che si vestono di abiti stranieri", nel senso che scimmiottano usi e "costumi" delle altre nazioni per stringere alleanze. Saranno puniti, inoltre, tutti quelli "che riempiono di violenza e di frode le case dei loro padroni", sostenendo gli "affari" disonesti di coloro che detengono il potere. A tutti questi Dio dice che "il giorno del Signore (YHWH) è vicino", ovvero il Suo "giorno del giudizio", quel periodo di tempo che inizierà con l'intronizzazione del re messianico, all'inizio della "settimana" di anni, e si concluderà oltre la fine della "settimana" con "il grande e terribile giorno del Signore (YHWH)", quando eseguirà il "giudizio" sul mondo intero (Sofonia 1:7-9; Gioele 2:31).

Durante quel "giorno del Signore (YHWH)" il "re del settentrione" attaccherà l' "infedele" Israele fino a distruggerlo. "《Quel giorno》, dice il Signore (YHWH), 《si alzerà un grido ... un urlo ... e un gran fracasso dalle colline. ... tutti i mercanti sono spazzati via, tutti quelli che erano carichi di denaro sono sterminati. ... Le loro ricchezze saranno abbandonate al saccheggio, le loro case devastate》" (Sofonia 1:10,11,13). Sarà veramente spaventoso per chi si troverà in zona! Capite quant'è meglio allontanarsi da "Babilonia" ora, prima che il "re del settentrione" renda impossibile fuggire?! "Il gran giorno del Signore (YHWH) è vicino; è vicino e viene in gran fretta. Si sente venire il giorno del Signore (YHWH), e il più valoroso grida amaramente". (Sofonia 2:14). State seguendo le "notizie" che giungono da quei territori? È vero o non è vero che "si sente venire" quel "giorno", che appare sempre più vicino? In quei tristi frangenti anche "il più valoroso" dei soldati proverà paura! 

Ma, come dicevamo, il "giorno del Signore (YHWH)" non interesserà solo Israele. Dio 'ha udito gli insulti ... e gli oltraggi' delle nazioni che 'hanno insultato il suo popolo (ebraico) e si sono ingrandite invadendo il suo territorio'. Saranno punite "per il loro orgoglio", per il disprezzo che provano per quel "popolo". Riguardo all' "Assiria", di cui abbiamo parlato nell'articolo precedente, sarà anch'essa punita per essersi vantata dei propri successi militari. "《Io》, dice il Signore (YHWH), 《punirò il re d'Assiria per il frutto della superbia del suo cuore e dell'arroganza dei suoi sguardi alteri》" (Sofonia 2:10; Isaia 10:12).  Stiano ben attenti alle "espressioni" che usano e alle "minacce" che scagliano! Dovranno renderne conto all' "Iddio d'Israele" in persona, "il Signore (YHWH) degli eserciti". "Egli stenderà la mano contro il settentrione e distruggerà l'Assiria; ridurrà Ninive in desolazione, in un luogo arido come il deserto" (Sofonia 2:13). Ci chiediamo a che punto del "giorno del Signore (YHWH) Dio punirà l' "Assiria". Torna utile, a tal fine, esaminare una profezia "parallela", riportata nel libro biblico di Naum, che si riferisce a Ninive, l'antica capitale dell'impero assiro-babilonese, l'odierna Mosul, che, nel "quadro" profetico attuale, rappresenta l' "Assiria" nel suo complesso. Dio la punirà per la sua estrema "malvagità". "Guai alla città sanguinaria, piena di menzogna e di violenza, che non cessa di depredare!". Quanti spargimenti di sangue sono stati commessi da "terroristi" che, fino a poco tempo fa, avevano proprio a Mosul il loro quartier generale? "Abbondano i feriti, si ammucchiano i cadaveri, sono infiniti i morti, si inciampa nei cadaveri" (Naum 3:1,3).

La profezia di Naum mette in relazione la "distruzione" di "Ninive" con la "liberazione" del "popolo" ebraico e la "restaurazione" finale di "Gerusalemme". Leggiamo: "Ecco, sui monti, i piedi di un messaggero che porta buone notizie, che annuncia la pace! Celebra le tue feste, o Giuda, adempi i tuoi voti, perché il malvagio non passerà più in mezzo a te, egli è completamente distrutto" (Naum 1:13-15).

Cosa vi ricordano queste parole? Per caso, la profezia di Isaia riguardo al "messaggero" che avrebbe portato "sui monti" la buona notizia a "Sion", dicendo a "Gerusalemme": "Ecco il vostro Dio!", o "Il tuo Dio regna!"? È proprio lui! E, come abbiamo dimostrato in un articolo precedente, questo avverrà quando Dio 
comincerà a "regnare" dalla Gerusalemme "restaurata" come "Re glorioso". In quel momento le "sentinelle" di Dio lo vedranno con i propri occhi e lo annunceranno con gioia. Saranno veramente "buone notizie"!(Isaia 40:9,10; 52:7,8; Salmo 24:7-10).

Ma altre profezie ci aiutano a determinare con maggiore precisione il momento in cui l' "Iddio d'Israele" distruggerà il "re d'Assiria". Sappiamo che l' "Assiro" moderno fa parte del "re del settentrione" della profezia di Daniele, che "giungerà alla sua fine e nessuno gli darà aiuto". Ma per prima cosa invaderà Israele e il "re del mezzogiorno". I "mercanti" di "Ninive" sono "come cavallette che spogliano ogni cosa e volano via". I suoi "principi" (capi politici) e "ufficiali" (capi dell'esercito) sono "come sciami di locuste", proprio come aveva profetizzato anche Gioele e l'apostolo Giovanni nell'Apocalisse (Naum 3:16,17; Gioele 1:4; Apocalisse 9:3,7).

Alcune "caratteristiche" del "re del settentrione" ci portano a identificarlo anche con i "popoli numerosi" che "Gog del paese di Magog", Satana il Diavolo nella sua futura "manifestazione" terrena, trascinerà con sé in un attacco a oltranza contro la "Gerusalemme" restaurata (Ezechiele 38:6). Infatti, sia Daniele che Ezechiele riferiscono che avrà dalla sua parte anche "i Libi (o "gente di Put") e gli Etiopi" e "si innalzerà" presuntuosamente contro il "paese splendido" per saccheggiarlo (Ezechiele 38:5,11,12; Daniele 11:36,41,43). Naturalmente, quindi, anche l' "Assiria", insieme al resto delle nazioni che compongono il "re del settentrione", sarà impegnata in quell'attacco finale contro "Gerusalemme", che, per allora, sarà governata direttamente da Dio e da Suo Figlio, "unto" come re del regno di Dio. Perciò, quell'attacco sarà in effetti un affronto contro la loro legittima sovranità. È profetizzato: "Perché questo tumulto fra le nazioni, e perché meditano i popoli cose vane? I re della terra si danno convegno e i principi congiurano insieme contro il Signore (YHWH) e contro il suo Unto (Gesù Cristo), dicendo: 《Spezziamo i loro legami e liberiamoci dalle loro catene》. Come reagirà Dio alla "provocazione" del "re del settentrione"? "Colui che siede nei cieli ne riderà; il Signore si farà beffe di loro. Egli parlerà loro nella sua ira e nel suo furore li renderà smarriti. 《Sono io》, dirà, 《che ho stabilito il mio re sopra Sion, il mio monte santo》". E per bocca di Ezechiele avverte: "Io chiamerò contro di lui la spada su tutti i miei monti (d'Israele)", "la spada di ognuno si volgerà contro il proprio fratello. Verrò in giudizio contro di lui ("Gog"), con la peste e con il sangue; farò piovere torrenti di pioggia e grandine, fuoco e zolfo, su di lui, sulle sue schiere e sui popoli numerosi che saranno con lui" (Salmo 2:1-6; Ezechiele 38:21,22).

Sarà dunque in quel momento, quando il "re del settentrione" cercherà di distruggere nuovamente Gerusalemme, 'piantando', per così dire, in tono di sfida, 'la tenda reale fra il mare (Mediterraneo) e il bel monte santo (Sion)', che 'la completa distruzione, che è decretata, piomberà sul devastatore' e "nessuno gli darà aiuto", perché sarà Dio stesso che lo annienterà in difesa del Suo "popolo" ristabilito. "Chi può resistere davanti alla sua indignazione?", chiede  Naum, "Chi può sopportare l'ardore della sua ira? Il suo furore si spande come fuoco e le rocce si schiantano davanti a lui. Il Signore (YHWH) è buono; è un rifugio nel giorno dell'angoscia e conosce quelli che confidano in lui. Ma con una irrompente inondazione egli distruggerà completamente chi lo attacca e inseguirà i suoi nemici fin nelle tenebre". I "carri" con i quali l' "Iddio d'Israele" marcerà contro l' "Assiria" non saranno di fattura umana, perché "il loro aspetto è come di fiaccole, guizzano come fulmini". "Poiché alla voce del Signore (YHWH), l' Assiro sarà costernato; il Signore (YHWH) lo colpirà con il suo bastone" (Daniele 9:27; 11:45; Naum 1:6-8; Isaia 30:27-32). Questo avverrà ad "Armaghedon", alla "battaglia del gran giorno dell'Iddio Onnipotente", il "grande e terribile giorno del Signore (YHWH)", allorché il "Re dei re e Signore dei signori", Gesù Cristo nella gloria del "Regno", tornerà con gli "eserciti" celesti composti da creature spirituali, per eseguire il "giudizio", "colpire le nazioni" e 'governarle con una verga di ferro. Sarà allora che gli "invitati", gli "uccelli che volano in mezzo al cielo" , potranno "bacchettare" con gli "avanzi" dei cadaveri, il "sacrificio" preparato per loro (Apocalisse 16:14-16;19:11-18; Sofonia 1:7).

Significa questo che tutte le persone che fanno parte del "re del settentrione" subiranno la sua stessa fine? Assolutamente no! Già al tempo del profeta Giona, che pure aveva annunciato la "distruzione" di Ninive, "i Niniviti credettero a Dio", si pentirono dei loro peccati e si convertirono dalla loro "violenza" e "malvagità", al punto che Dio ne ebbe "pietà" e li risparmiò (Giona 3:4-10;4:10). Questo ci insegna che il Creatore "non desidera che nessuno venga distrutto, ma che tutti giungano al pentimento" e siano salvati (2 Pietro 3:9). Anche se l'"Iddio d'Israele" ama profondamente il "popolo" ebraico, in virtù delle promesse fatte ai suoi patriarchi, pur condannando l' "infedeltà" dell'odierno Israele, "in qualunque nazione chi lo teme e opera giustamente gli è gradito" (Atti 10:35). Ricordate che, nell'annunciare il giudizio contro "Ninive", Naum disse profeticamente che "il Signore (YHWH) è buono" e "nel giorno dell'angustia", che sta per iniziare, sarà un "rifugio" per "quelli che confidano in lui", non importa a quale nazione appartengano (Naum 1:7). Il profeta Sofonia invita "tutti gli umili della terra" a 'cercare' la Sua approvazione, praticando la Sua "giustizia", con la prospettiva di essere "messi al sicuro nel giorno dell'ira del Signore (YHWH)" prima che "quel giorno passi" e "si esegua il decreto" (Sofonia 2:1-3).

Che dire di noi? Se siamo di discendenza ebraica, stiamo adorando l'"Iddio d'Israele" come vuole Lui, senza contaminazioni "idolatriche"? Cerchiamo prima di ogni altra cosa la Sua approvazione e consultiamo la Sua Parola per ricevere guida spirituale? Se invece non siamo ebrei, e magari viviamo in una delle nazioni "ostili" a Israele, forse proprio nella moderna "Assiria", come consideriamo il "popolo" ebraico? Lo amiamo come lo ama Dio, provando sentimenti positivi per le persone di discendenza ebraica e per gli altri che abitano in Israele, senza appoggiare politicamente lo Stato di Israele? Abbiamo imparato a vivere come Dio ha indicato nella Sua Parola ispirata, la Sacra Bibbia? Man mano che la "questione" israeliana, ovvero i "rapporti" tesi fra Israele e le nazioni "ostili", entrerà sempre più nel dibattito pubblico, dovremo stare attenti a non schierarci politicamente né da una parte né dall'altra. Per Dio ognuna delle parti in conflitto ha le sue "colpe" e, come abbiamo visto, dovranno renderne conto a Lui. Se non vogliamo subire il Suo giudizio, evitiamo di farci coinvolgere e sforziamoci di attenerci obiettivamente ai "fatti" e alla "parola profetica" di Dio.

Prepariamoci per "il giorno del Signore (YHWH)" e per il suo felice culmine. Prepariamoci ad accogliere il "Re glorioso" che entrerà per le "porte" della "Gerusalemme" restaurata. Faremo allora nostre queste parole: "Nazioni, cantate le lodi del suo popolo! Poiché il Signore (YHWH) vendica il sangue dei suoi servi, fa ricadere la sua vendetta sopra i suoi avversari, ma si mostra propizio alla sua terra, al suo popolo" (Deuteronomio 32:43).

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