mercoledì 27 febbraio 2019

Un messaggio "dolce" e "amaro"...



In un'occasione il profeta Ezechiele ricevette una "visione" insolita da Dio stesso. Gli diede in mano un "rotolo" scritto, dicendogli di mangiarlo. "Io aprii la bocca, ed egli mi fece mangiare quel rotolo. Mi disse: «Figlio d'uomo, nùtriti il ventre e riempiti le viscere di questo rotolo che ti do». Io lo mangiai, e in bocca mi fu dolce come del miele" (Ezechiele 3:1-3). Anche l'apostolo Giovanni ebbe una visione simile, con la differenza che il "libro" in bocca gli sembrava "dolce come il miele", mentre "nelle viscere" amaro (Apocalisse 10:8-10). Il fatto che la "visione" di Ezechiele sia ripetuta pressoché uguale nell'Apocalisse ci aiuta a collocare l'adempimento al "giorno del Signore", il tempo profetico in cui è ambientata l'Apocalisse. 


Ci chiediamo cosa significhi la "visione" in sé, dal momento che si adempirà nel prossimo futuro. Il "rotolo" di Ezechiele "conteneva lamentazioni, gemiti e guai", il giudizio di Dio contro Israele (Ezechiele 2:10). Anche se non espressamente specificato, era certo un messaggio "amaro" per quei ribelli del tempo di Ezechiele, proprio come ebbe modo di provare l'apostolo Giovanni. 


Nella Bibbia "i giudizi del Signore (YHWH) sono ... più dolci del miele, anzi, di quello che stilla dai favi (Salmo 19:9,10). Quando incaricò Mosè di liberare il Suo "popolo" dall'Egitto, l' "Iddio d'Israele" promise che lo avrebbe condotto in un "paese dove scorre latte e miele". Più avanti precisò che li avrebbe liberati "mediante grandi atti di giudizio", ovvero mandando le "dieci piaghe" sugli egiziani (Esodo 3:8; 7:4). In quel caso i "giudizi" di Dio furono "amari" per l'Egitto, ma "dolci" per gli ebrei perché, grazie a quei "giudizi", furono liberati e col tempo condotti in un "paese dove scorre latte e miele". 


Il contesto della "visione" del "libro" avuta dall'apostolo Giovanni riguarda la testimonianza dei "due testimoni" durante i predetti "1260" giorni e il "compimento del mistero di Dio", ovvero la distruzione di "Babilonia la grande". E i "giudizi" che saranno annunciati, come con "squilli" di tromba, dai "due testimoni" ci ricordano da vicino le "piaghe d'Egitto". Questo ci fa concludere che anche la "visione" di Ezechiele avrà l'adempimento maggiore nello stesso periodo. I messaggi di giudizio che quei "due testimoni" pronunceranno contro l'infedele "Gerusalemme", cioè lo Stato di Israele, alias "Babilonia la grande", saranno "amari" per gli ebrei impenitenti, ma "dolci come il miele" per gli ebrei che torneranno al loro Dio. Quando l' "Assiro" fra breve renderà "tutto il paese ... rovi e pruni", chi sarà fuggito ubbidientemente "ai monti" avrà "tale abbondanza di latte, che egli mangerà panna; poiché panna e miele mangerà chiunque sarà rimasto superstite nel paese". Pensate alla "dolcezza" che proveremo accogliendo fra le braccia i nostri cari che si sono addormentati nella morte. "Rivivano i tuoi morti! Risorgano i miei cadaveri! Svegliatevi ed esultate, o voi che abitate nella polvere! Poiché la tua rugiada è rugiada di luce e la terra ridarà alla vita le ombre" (Isaia 7:24; 26:19). Ma la "dolcezza" maggiore la proveranno coloro che avranno il privilegio di essere ammessi nella Gerusalemme "restaurata", gli ebrei fedeli e persone di ogni nazione che li accompagneranno, superstiti della "grande tribolazione", la "nazione giusta, che si mantiene fedele". Coloro che, al contrario, per allora, occuperanno abusivamente "il paese della rettitudine", "saranno confusi" ed esclusi dai suoi confini.


Che dire di noi? Stiamo "mangiando", per così dire, i messaggi di giudizio di Dio contro "Babilonia", come Ezechiele e Giovanni, facendone tesoro e mettendo in pratica i Suoi "precetti"? "Confidate per sempre nel Signore (YHWH), perché il Signore (YHWH), sì il Signore (YHWH), è la roccia dei secoli". "La via del giusto è diritta". Facciamo nostre queste parole: "Sulla via dei tuoi giudizi, Signore (YHWH), noi ti abbiamo aspettato! Al tuo nome, al tuo ricordo anela l'anima. Con l'anima mia ti desidero, durante la notte; con lo spirito che è dentro di me, ti cerco; poiché, quando i tuoi giudizi si compiono sulla terra, gli abitanti del mondo imparano la giustizia" (Isaia 26:2,4, 8,9,15).

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