Gli
avvenimenti di questi giorni dimostrano come le profezie bibliche si
adempiano sotto i nostri occhi. Come previsto in un articolo precedente,
l' "Assiro", le nazioni che corrispondono all'antico impero
assiro-babilonese (Siria, Iraq e gli altri Stati limitrofi), sta
avanzando contro Israele attraverso minacce verbali e azioni militari.
Che questo "Assiro" (o "re d'Assiria") faccia parte del "re del
settentrione" che avrebbe invaso Gerusalemme lo si capisce dalla
parallela profezia di Isaia. È scritto che il "re d'Assiria" "passerà
sopra Giuda, inonderà e passerà oltre" (Isaia 8:8). Infatti, del "re del
settentrione" Daniele scrive che "entrerà nei paesi invadendoli e
passerà oltre" (Daniele 11:40).
È
profetizzato: "Ecco, il Signore sta per far salire su di loro (sugli
ebrei "infedeli") le potenti e grandi acque del fiume, cioè il re
d'Assiria e tutta la sua gloria; esso s'innalzerà dappertutto sopra il
suo livello, e strariperà su tutte le sue sponde" (Isaia 8:7). Ma non
solo Israele sarà devastata dalla sua furia. In quanto parte del "re del
settentrione", come dicevamo, avrà la meglio anche sul "re del
mezzogiorno", gli Stati Uniti d'America e i suoi alleati occidentali.
"Mandate pure grida di guerra, o popoli; sarete frantumati! Prestate
orecchio, voi tutti paesi lontani! Preparatevi pure alla lotta; sarete
frantumati!" Per quanto si senta sicuro ed equipaggiato, il "re del
mezzogiorno" non potrà resistergli. I suoi "piani" di difesa "saranno
sventati" e qualsiasi "parola", o comando militare, possa dare, "rimarrà
senza effetto", perché l' "Assiria" "ha in cuore di distruggere, di
sterminare nazioni in gran nunero. Infatti dice: 《I miei principi non
sono forse tanti re?》. Infine si vanterà di aver 'rimosso i confini dei
popoli, saccheggiato i loro tesori e detronizzato dei re' (Isaia 8:9,10;
10:7,13).
Riguardo agli
"abitanti d'Israele", "molti di loro inciamperanno, cadranno, saranno
infranti, rimarranno nel laccio e saranno presi". L' "infedele" Israele
"andrà peregrinando per il paese, affranto e affamato; quando avrà fame,
si irriterà e maledirà il suo re e il suo Dio". Ovunque proverà a
volgere lo sguardo, "non vedrà che difficoltà, tenebre e oscurità piena
d'angoscia" (Isaia 8:15,21,22). Ricordate che "Babilonia la grande", l'
"infedele" Israele, sarà distrutta dai suoi stessi "amanti", dalle
nazioni con le quali ha intrattenuto rapporti "immorali", che
comprendono sia l' "Egitto", gli Stati Uniti, che la moderna "Assiria".
Poiché Israele ha cercato "sostegno" in "Egitto", andando, per così
dire, a "bere l'acqua del Nilo", proprio come si è rivolta all'
"Assiria" "per andare a bere l'acqua dell'Eufrate", 'riceverà confusione
"dall'Assiria" prima e "dall'Egitto" dopo (Geremia 2:18,36).
Si
è "prostituita agli Assiri", sedotta dal loro "fascino" irresistibile.
"Perciò", dice Dio, "io l'abbandonai in balìa dei suoi amanti, in balìa
dei figli d'Assiria, per i quali si era appassionata. Essi ebbero
rapporti sessuali con lei, presero i suoi figli e le sue figlie e la
uccisero con la spada". "Ecco, io susciterò contro di te i tuoi amanti,
da cui ti sei allontanata, e li farò venire contro di te da tutte le
parti. ... Essi verranno contro di te con armi, e con una moltitudine di
popoli; con scudi grandi e piccoli, e con elmi, si schierano contro di
te tutto intorno. ... ti tratteranno con furore: ti taglieranno il naso e
le orecchie, e ciò che rimarrà di te cadrà per la spada; prenderanno i
tuoi figli e le tue figlie, e ciò che rimarrà di te sarà divorato dal
fuoco" (Ezechiele 23:5-7,9,10,12,22,24,25).
La
"mutilazione" simbolica che subirà Israele ricorda la sorte che capitò a
una donna, Izebel, vissuta all'epoca dei profeti Elia ed Eliseo, che
ebbe un'influenza negativa su suo marito Acab, re d'Israele. Indusse lui
e il popolo a praticare l'idolatria, fece perseguitare i veri profeti
di Dio e si appropriò con la violenza e con l'inganno di ciò che
apparteneva legittimamente ad altri (1 Re 16:31-33; 18:4; 21:1-16). Alla
fine fu uccisa brutalmente e dilaniata dai cani (2 Re 9:33-37). Tutte
queste caratteristiche la resero una "prefigurazione" dell' "infedele"
Israele. Non è forse vero che esercita un'influenza negativa sulla
popolazione, favorendo l' "idolatria" spirituale? Se qualcuno, dicendo
la verità, smaschera le sue "malefatte", viene subito perseguitato o
messo a tacere. E quante volte le "forze armate" israeliane usano
violenza contro le popolazioni vicine allo scopo di appropriarsi dei
loro territori! Alla fine anche la moderna "Babilonia" sarà dilaniata
come da una "bestia selvaggia" (Apocalisse 17:16).
Perciò,
quel che accadde al tempo di Izebel forma uno "scenario" profetico di
ciò che accadrà nel nostro tempo, soprattutto in relazione a Israele.
Tanto per cominciare, subito dopo che la Bibbia fa menzione di quella
donna, il profeta Elia annunciò la siccità sul paese e infatti "non
piovve sulla terra per tre anni e sei mesi". Ricordate che il moderno
"Elia", i "due testimoni" dell'Apocalisse, ovvero gli ebrei fedeli
"unti" con lo Spirito Santo, profetizzeranno analogamente per "1260
giorni", o "tre anni e sei mesi", annunciando la distruzione di
"Gerusalemme" (1 Re 17:1; Giacomo 5:17; Apocalisse 11:3-6). In quei
frangenti "difficili" Elia ricevette l'ospitalità della vedova di
Sarepta, o Zarefat, che fu benedetta per il suo spirito di sacrificio e
la sua incondizionata ubbidienza (1 Re 17:8-24). Poi Elia "sfidò" i
"profeti" idolatrici sul monte Carmelo, invitando la popolazione ad
adorare solo l' "Iddio d'Israele" (1 Re 18:20-40). In seguito, Eliseo, che continuò l'incarico di Elia, profetizzò una
grande "carestia" che sarebbe durata "sette anni" e invitò una donna
timorata di Dio a trasferirsi altrove finché la "crisi" non fosse
passata. "La donna si alzò e fece come le aveva detto l'uomo di Dio; se
ne andò con la sua famiglia, e soggiornò per sette anni nel paese dei
Filistei". Alla fine dei "sette anni" tornò in patria e riebbe la sua
proprietà (2 Re 8:1-6). Cosa impariamo da questi episodi? Per prima
cosa, bisogna sempre dare ascolto ai veri "profeti" di Dio che ci
annunciano la Sua volontà. Durante i prossimi "sette anni" della
predetta "grande tribolazione", sarà essenziale mostrare il necessario
"sostegno" agli ebrei che tornano all'"Iddio d'Israele", e non pensare
egoisticamente a noi stessi. Siate, inoltre, decisi ad adorare solo il
Creatore, evitando ogni forma di "idolatria".
Tornando
all'epoca di Elia, quando i capi d'Israele, sviati dalla "propaganda"
dei "falsi" profeti, contrariamente alla volontà di Dio annunciata per
mezzo del vero profeta Micaia, ebbero la presunzione di attaccare la
"Siria" invadendo "Ramot di Galaad", che corrisponde grossomodo alle
attuali "Alture del Golan", ricevettero una pesante sconfitta. Il re
d'Israele morì e l'esercito dovette battere in ritirata. Il vero profeta
aveva avvertito: "Ho visto tutto Israele disperso su per i monti, come
pecore che non hanno pastore" (1 Re 22:1-37). La stessa cosa capiterà,
purtroppo, all'odierno Israele che presuntuosamente invade i territori
della moderna "Siria". La sconfitta è assicurata. "Poiché lo sterminio
che ha decretato, il Signore, Dio degli eserciti, lo effettuerà in mezzo
a tutto il paese" (Isaia 10:23).
A
un certo punto, il racconto ispirato dice che il profeta Eliseo nominò
("unse") come nuovo re d'Israele Ieu, perché "ripulisse" la nazione
dalla "malvagità" che vi era stata diffusa dalla famiglia di Izebel. Fu
allora che quella perfida regina venne barbaramente uccisa. In seguito
fecero una fine simile tutti quelli della sua "casa" che ne avevano
seguito l'esempio e i profeti "idolatrici" (2 Re 9-10:28). La stessa
fine la farà l' "infedele" Israele, cioè tutti coloro che ostinatamente
persisteranno nella loro condotta ribelle. Quando il più grande "Ieu",
Gesù Cristo, sarà "unto" re del regno di Dio, comincerà a "ripulire"
Israele da tutta la "malvagità". Gli ebrei "infedeli" saranno sconfitti
davanti al "nemico" che avanza. E, dopo che Gerusalemme sarà stata
"restaurata", tornerà con i suoi potenti angeli per estirpare dal suo
"reame" terrestre gli ultimi che lo occuperanno "indegnamente".
Come
dovrebbero reagire gli "abitanti d'Israele" all'annuncio dell'imminente
"invasione" nemica? Dovrebbero farsi prendere da una paura irrazionale?
"Santificate il Signore (YHWH) degli eserciti!", risponde il profeta.
"Sia lui quello per cui provate timore e paura!" (Isaia 8:13). Anziché
dare troppa importanza agli uomini, dovrebbero "santificare", o
"ritenere sacro", il loro Dio, dandoGli l'importanza che merita. Dio
avvertì il profeta Isaia "di non camminare per la via" dell' "infedele"
Israele, e lo stesso dovremmo fare noi, evitando di "camminare" (o
comportarci) come si comporta chi non cerca l' "Iddio d'Israele". In
questo modo 'non chiameremo congiura tutto ciò che questo popolo
(infedele) chiama congiura; non temeremo ciò che esso teme'. In altre
parole, 'non ci spaventeremo' delle "minacce" che provengono dalle
nazioni "ostili", perché avremo Dio, il "Signore (YHWH) degli eserciti",
dalla nostra parte! Invece di 'consultare quelli che evocano gli
spiriti e gli indovini, quelli che sussurrano e bisbigliano', per avere
una guida, dovrebbero 'consultare il loro Dio.
E
Dio ora sta invitando gli "abitanti d'Israele" a "fuggire"
completamente da "Babilonia", non solo nel senso di non imitarne il
comportamento "infedele", come dicevamo, ma anche allontanandosi
fisicamente dalla "zona di pericolo", che diventerà presto il
"bersaglio" preferito dell' "Assiro" e del resto delle nazioni
"nemiche"! In questo senso, se possibile, 'non camminate per la via di
questo popolo'! Come quella donna che diede ascolto all'invito di
Eliseo, trasferitevi altrove con tutta la vostra famiglia finché la
"crisi" non sia passata. Non siate così attaccati alle vostre cose
materiali da non allontanarvene a costo della vostra stessa vita o di
quella dei vostri cari! Il Messia che aspettate avvertì: "In quel
giorno, chi sarà sulla terrazza e avrà le sue cose in casa, non scenda a
prenderle; così pure chi sarà nei campi non torni indietro. Ricordatevi
della moglie di Lot" (Luca 17:31,32).
Grazie
a Dio, è pure profetizzato che "le tenebre non dureranno sempre sulla
terra che è ora in angoscia" e "nei tempi a venire (Dio) coprirà di
gloria la terra vicina al mare (di Galilea)". L' "Iddio d'Israele" dice
al Suo "popolo", 'che abita a Sion', 'di non temere l'Assiro che lo
batte con la verga e alza su di lui il bastone', perché la Sua
"indignazione" finirà presto (Isaia 8:23; 10:24,25). Quando
"Gerusalemme" sarà stata "purificata", la "gloria" di Dio ricoprirà la
"terra promessa" allorché il "Re glorioso" vi stabilirà il Suo regno
(Salmo 24:7-10; Daniele 2:44).
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