domenica 13 gennaio 2019

"Figli d'Israele", rifugiatevi sotto le "ali" del vostro Dio!



Una profezia di Zaccaria (5:5-11), poco nota e apparentemente "oscura", ci permette di chiarire alcuni aspetti "cronologici" e "pratici" della "settimana" di anni che inizierà presto. Capirli ci aiuterà ad affrontare meglio i "tempi difficili" che ci attendono. 

In un'occasione il profeta Zaccaria vide apparire in mezzo alla città, sotto gli occhi di tutti, un' "efa" all'interno della quale c'era una "donna". Gli amici ebrei, specialmente quelli che conoscono le tradizioni antiche, sanno benissimo di cosa parlasse il profeta. Anticamente ogni ebreo che fosse dedito al commercio era tenuto ad avere in casa l'"efa", una misura della capacità per solidi, come farina e altri cereali, corrispondente a circa 22 litri e a 13 kg di peso. Doveva trattarsi evidentemente di un sacchetto di pietre che veniva usato per misurare, bilancia alla mano, la merce da vendere. Alcuni avevano l'abitudine fraudolenta di riempire il "sacchetto" con meno pietre del dovuto, in modo da imbrogliare sul prezzo. Dio condannò questa forma di disonestà commerciale (Deuteronomio 25:13-16; Proverbi 20:10; Amos 8:5,6; Michea 6:10,11).

Zaccaria dovette vedere non un'unità di misura astratta, ma probabilmente un "sacchetto" che ricordava l'efa. La donna" vista all'interno di quel contenitore rappresentava la "malvagità" (o disonestà) che gli ebrei apllicavano alle loro attività commerciali. La profezia prosegue indicando che l' efa viene ricoperta da una "lastra di piombo", evidentemente per sottolineare l'irrevocabilità del giudizio di Dio, e poi trasportata da "due donne alate" a Babilonia. Quest'ultimo particolare si avverò allorché l'antica Gerusalemme fu distrutta dagli eserciti babilonesi e gli ebrei che non rimasero uccisi furono deportati a Babilonia. 

Il fatto che il popolo ebraico fosse, per così dire, trasportato mediante "ali" in una condizione di "esilio" corrisponde alla profezia parallela dell'Apocalisse, secondo la quale alla "donna" di Dio, il popolo ebraico appunto, saranno date "due ali" di aquila per poter fuggire nel deserto, al riparo dalle persecuzioni scatenate dal "dragone", Satana il Diavolo (Apocalisse 12:6,14). Questo avverrà quando "Gerusalemme" sarà di nuovo distrutta, a metà della "settimana" profetica, per mano del "re del settentrione" e del resto delle "dieci corna", e gli ebrei che non saranno uccisi in quell'occasione verranno deportati, o saranno costretti a fuggire, nelle nazioni conquistatrici, lontani dalla patria. Quindi, nella prima parte di quella "settimana", per "42 mesi", i primi tre anni e mezzo, durante i quali i "due testimoni" profetizzeranno "vestiti di sacco" annunciando la veniente distruzione, "Gerusalemme" sarà "calpestata" dalle nazioni che l'assedieranno (Apocalisse 11:1-3). Nella seconda parte della "settimana", per i successivi "tre tempi e mezzo", o "1260 giorni", dopo la distruzione, il popolo ebraico sarà preservato dall'annientamento ovunque si troverà a dover trascorrere l' "esilio". 

Le "ali di aquila" sono un simbolo appropriato della cura protettiva che l' "Iddio d'Israele" avrà per il Suo "popolo" in quella difficile situazione. "Come un'aquila che desta la sua nidiata, volteggia sopra i suoi piccini, spiega le sue ali, li prende e li porta sulle penne" (Deuteronomio 32:11,12). Un' aquila letterale "spiega le sue ali" quando "volteggia sopra i suoi piccini" vigilando su di loro ed essendo sempre pronta a soddisfare i loro bisogni. Le "spiega" anche per accogliere sulle sue "penne" gli aquilotti che intendono imparare a volare fuori del nido, soccorrendoli nel caso perdessero l'equilibrio. Gli ebrei ricorderanno come Dio guidò i loro antenati come con "ali di aquila" quando li condusse fuori d'Egitto attraverso il deserto. In quelle difficili circostanze provvide loro tutto il necessario in senso fisico e materiale, proprio come fa un genitore col figlio di cui si prende cura   (Esodo 19:4).  

Ma le "ali" ricorderanno agli ebrei anche un altro particolare "illuminante". Le "ali" dei "cherubini" raffigurati nel tabernacolo prima, e poi nel tempio, di Dio "coprivano" l' arca dell'alleanza, simbolo del "patto eterno" stipulato fra Dio e il Suo "popolo" ebraico. La sopravvivenza di questo "popolo" è condizione essenziale per la validità del "patto". I "cherubini" che coprono con le loro "ali" l'arca ci ricordano che gli angeli di Dio vigileranno sul popolo di Dio, affinché soppraviva garantendo la necessaria continuità al "patto".
(Esodo 25:20; Salmo 34:7).

Notate la "bellezza" di queste parole profetiche: 

"Custodiscimi come pupilla degli occhi, all’ombra delle tue ali nascondimi, di fronte ai malvagi che mi opprimono, ai nemici mortali che mi accerchiano. Il loro animo è insensibile,
le loro bocche parlano con arroganza. Eccoli: avanzano, mi circondano, puntano gli occhi per gettarmi a terra, simili a un leone che brama la preda, a un leoncello che si apposta in agguato. Àlzati, Signore, affrontalo, abbattilo; con la tua spada liberami dal malvagio".

"Mi lamento senza posa e gemo, per la voce del nemico, per l'oppressione dell'empio; poiché riversano iniquità su di me e mi perseguitano con furore. Dentro di me palpita violentemente il mio cuore e una paura mortale mi è piombata addosso. Paura e tremito m'invadono, e sono preso dal panico; e io dico: «Oh, avessi ali come di colomba, per volare via e trovare riposo! Ecco, fuggirei lontano, andrei ad abitare nel deserto;  m'affretterei a ripararmi dal vento impetuoso e dalla tempesta». Annientali, Signore, confondi il loro linguaggio, poiché io vedo violenza e contesa nella città. Giorno e notte si aggirano sulle sue mura; ingiustizia e malvagità sono dentro di essa. All'interno ci sono delitti, violenza e insidie non cessano nelle sue piazze" (Salmo 17:8-13; 55:2-11). 

Ma a chi Dio offrirà la Sua amorevole protezione quando le "nazioni" perseguiteranno il "popolo" ebraico, 'accerchiandolo' e 'parlandone con arroganza'? Il Salmo 91 spiega chiaramente che solo chi confida in Dio e prova "affetto" per Lui 'abiterà al riparo dell'Altissimo' e 'riposerà all'ombra dell'Onnipotente'. Dio 'lo coprirà con le sue penne e sotto le sue ali troverà rifugio'. Egli stesso gli promette: "Tu non temerai gli spaventi della notte, né lo sterminio che imperversa in pieno mezzogiorno. Mille ne cadranno al tuo fianco e diecimila alla tua destra; ma tu non ne sarai colpito. ... Poiché egli comanderà ai suoi angeli di proteggerti in tutte le tue vie. ... sarò con lui nei momenti difficili". 

Se siete ebrei, sappiate che appartenete a un "popolo" di cui Dio avrà sempre cura. Ma per poter godere della protezione dell' "Iddio d'Israele", specialmente quando le "nazioni", spinte dall'arcinemico di Dio, come "un vento impetuoso" o "una tempesta" scateneranno la loro ira contro Israele, e lo 'sterminio imperverserà' e molti "cadranno" sconfitti, dovrete confidare nel Suo aiuto, e nel Suo soltanto. Siate onesti nelle vostre "operazioni" commerciali. Ricordate che anche per la disonestà (o "malvagità") negli affari (l' "efa scarsa") Dio punirà l'infedele Israele. In quei frangenti le città saranno piene di "violenza", "contesa", "ingiustizia", "malvagità", "delitti" e "insidie". "Per la voce del nemico, per l'oppressione dell'empio" che incalzerà, potreste essere presi dal panico, ma Dio frustrerà  i piani dei "nemici" volti ad annientarvi, "comanderà ai suoi angeli" di proteggervi e non vi abbandonerà nei "momenti difficili". 

Tornate al vostro Dio, "figli d'Israele", rifugiatevi sotto le Sue "ali", avvalendovi di tutta la protezione che vorrà concedervi. Alla luce delle profezie che abbiamo appena esaminato, rileggete i post sull' "arca" della salvezza e sull'invito divino di "entrare nelle stanze interne". Se sperate in Dio, anche se potrete affaticarvi e stancarvi, 'acquisterete nuove forze' e 'vi alzerete in volo come aquile' (Isaia 40:30,31).

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