Ascoltate la Parola di Dio: "Ecco, il Signore, Dio degli eserciti, sta per togliere a Gerusalemme e a Giuda ogni risorsa di pane e ogni risorsa d'acqua, il prode e il guerriero, il giudice e il profeta, l'indovino e l'anziano, il capo di cinquantina e il notabile, il consigliere, l'artefice esperto e l'abile incantatore" (Isaia 3:1-3).
In concomitanza con la veniente "grande tribolazione" predetta, Israele sarà presto spogliata di ogni "potere e "autorevolezza". "Babilonia la grande" non avrà più i suoi "indovini" o "incantatori", con i quali "seduce", ancor oggi, i "re della terra" (Apocalisse 17:2,5,16-18;18:2,3,21-23). Già il "terremoto" politico che lo ha colpito in questi giorni fa presagire il suo inesorabile declino. I "leader" e altri "personaggi" influenti lasceranno il posto a "figure" di second'ordine, "deboli" come "bambini" o "donne". "Io darò loro dei ragazzini come principi, e dei bambini domineranno su di essi", è profetizzato. Sarà una "campagna politica" così turbolenta, che nessuno se la sentirà di amministrare le sue "rovine". Mancando loro il "coraggio" e la "forza", complice il "prosciugamento" delle "acque" che la proteggevano, Israele non potrà resistere all'avanzata del "re del settentrione", che già gli sta marciando contro, e soccomberà. "Infatti Gerusalemme vacilla e Giuda crolla, perché la loro lingua e le loro opere sono contro il Signore (YHWH), al punto da provocare l'ira del suo sguardo maestoso".
Ma ecco che Dio lancia una rincuorante "promessa" e un severo "avvertimento": "Ditelo che il giusto avrà del bene, perché egli mangerà il frutto delle sue opere! Guai all'empio! Il male ricadrà sul suo capo, perché gli sarà reso quanto le sue mani hanno fatto" (Isaia 3:4,6,7,8,10-12).
Per godere della protezione di Dio, durante quei difficili momenti, è necessario quindi che siamo "giusti" ai suoi occhi. Cosa significa? Consideriamo l'esempio di alcuni uomini del passato che Dio considera "giusti" e vediamo come possiamo imitarli. Di Noè, per esempio, è detto che "fu uomo giusto". Soddisfece le norme di giustizia del suo Creatore ubbidendo scrupolosamente al comando di Dio di costruire un' "arca" per la salvezza dell'umanità e degli animali e fu un "predicatore di giustizia". "Noè fece così; fece tutto quello che Dio gli aveva comandato" (Genesi 6:9,22; 2 Pietro 2:6). Al tempo di Abraamo, Dio disse che non avrebbe distrutto Sodoma e Gomorra se vi avesse trovato anche solo "dieci" "giusti" (Genesi 18:23,32). A parte Lot e le sue due figlie, nessun altro scampò alla distruzione. Quell'uomo "giusto" fu salvato perché "era rattristato dalla condotta dissoluta" dei suoi concittadini e "si tormentava ogni giorno la sua anima giusta a motivo delle loro opere inique". A differenza di quelle persone "empie", che praticavano sfacciatamente l'immoralità sessuale, Lot ne era disgustato e si mantenne moralmente puro. Storia passata? Al contrario, se Dio condannò quelle due antiche città, di cui si è persa traccia, è "perché servissero di esempio a quelli che in futuro sarebbero vissuti empiamente" (2 Pietro 2:6-8). Un potente monito per noi che viviamo in un'epoca di estremo "relativismo" morale! Ma quello che era "peccato" allora, per Dio, lo è ancor oggi.
Molti israeliani, proprio come quei sodomiti, praticano apertamente il "sesso illecito", e per questo, dice l' "Iddio d'Israele", dovranno subire la Sua ira. "L'aspetto del loro volto testimonia contro di essi, proclamano il loro peccato, come Sodoma; non lo nascondono. Guai a loro, perché procurano a sé stessi del male". E dal momento che molti di loro credono nella "parità" fra i sessi, Dio non fa distinzione fra uomo e donna nell'esprimere il Suo giudizio. Alcune ragazze israeliane si sentono così belle e attraenti e se la tirano così tanto, da non passare inosservate nemmeno al profeta Isaia vissuto migliaia di anni fa! Notate come le descrive nei particolari: "Le figlie di Sion sono altere, camminano con il collo teso, lanciando sguardi provocanti, procedendo a piccoli passi e facendo tintinnare gli anelli dei loro piedi". Non che ci sia qualcosa di male nella bellezza fisica! È un dono di Dio. È invece il loro atteggiamento altezzoso e seducente che non va. Presto saranno anche loro "spogliate" di tutti i loro "ornamenti", messe a nudo le loro "vergogne", e costrette, per così dire, ad "abbassare la cresta"! "Invece di profumo si avrà fetore; invece di cintura, una corda; invece di riccioli, calvizie; invece di un ampio mantello, un sacco stretto; un marchio di fuoco invece di bellezza" (Isaia 3:17-24).La "crisi" non risparmierà nessuno, nemmeno chi oggi gongola in mezzo agli agi e alle ricchezze!
Parole troppo dure? Qualcuno che è schizzinoso potrebbe pensarlo. Ma sarebbe un errore fingere che va tutto bene. Bisogna invece dire "pane al pane e vino al vino". "Chi assolve il reo e chi condanna il giusto sono entrambi detestati dal Signore (YHWH)" (Proverbi 17:15). Il "male" va condannato in tutte le sue forme senza se e senza ma. D'altra parte bisogna confortare quelli che si comportano bene. Dio vuole non solo che si avvertano gli "empi" affinché cambino condotta, ma pure che si incoraggino i "giusti" perché continuino a camminare secondo la Sua giustizia. "Se tu avverti quel giusto perché non pecchi (allontanandosi dalla giustizia e commettendo il male), e non pecca, egli certamente vivrà, perché è stato avvertito, e tu avrai salvato te stesso" (Ezechiele 3:18-21).
Ma essere "giusti" significa forse non sbagliare mai? "Non c'è sulla terra nessun uomo giusto che faccia il bene e non pecchi mai" (Ecclesiaste 7:20). Per quanto ci sforziamo, tutti "pecchiamo" in pensieri, parole o azioni. Così come sbagliavano gli uomini "giusti" di cui abbiamo parlato prima, Noè e Lot. "Il giusto può cadere (o "peccare") pure sette volte", cioè un numero imprecisato di volte (Proverbi 24:26). L' apostolo Paolo ammette che "tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio". Ma aggiunge che "sono giustificati (o "dichiarati giusti") gratuitamente per la sua grazia (di Dio), mediante la redenzione che è in Cristo Gesù". È dunque esercitando "fede nel suo sangue" che possiamo ricevere il perdono per i nostri peccati ed essere "dichiarati giusti" (Romani 3:23-26).
E voi che leggete, vi state sforzando di essere "giusti" dal punto di vista di Dio? Come Noè, state ubbidendo alle giuste norme di Dio? Vi siete "separati", come Lot, da tutta l'immoralità praticata dai vostri vicini? State chiedendo perdono a Dio per i vostri peccati con la sicurezza che vi ascolterà nel nome di Gesù? Se siete di sesso femminile, assicuratevi di esercitare sempre un'influenza "positiva" su chi entra in vostro contatto. "Il vostro ornamento non sia quello esteriore, che consiste nell'intrecciarsi i capelli, nel mettersi addosso gioielli d'oro e nell'indossare belle vesti, ma quello che è intimo e nascosto nel cuore, la purezza incorruttibile di uno spirito dolce e pacifico, che agli occhi di Dio è di gran valore" (1 Pietro 3:3,4). Non c'è nulla di male nel "farsi belle", l'importante è che fondiate la vostra "bellezza" sulle qualità positive del cuore.
Quando verranno i "tempi difficili", i "giusti" pure potranno avere "afflizioni", ma Dio li libererà. Se pure doveste soffrire la "fame", non sarete abbandonati a voi stessi (Salmo 34:19; 37:25). Il profeta Abacuc predisse il nostro tempo, soprattutto in relazione a Israele, contrassegnato da "violenza", "iniquità", da quelli che fanno "spettacolo" della loro "perversità", mentre la corruzione dilaga. Sentì pure dentro di sé l'angoscia che proveranno "quando il nemico marcerà contro il popolo per assalirlo". Ma assicurò: "Il giusto per la sua fede vivrà" (Abacuc 1:2-4; 3:16; 2:4). Citando le sue parole, l'apostolo Paolo esprime questa determinazione, rivolta in primo luogo a persone di discendenza ebraica: "Ora, noi non siamo di quelli che si tirano indietro a loro perdizione, ma di quelli che hanno fede per ottenere la vita" (Ebrei 10:38,39). Ricordate che, alla fine, dopo che tutti gli "empi" saranno stati eliminati dalla faccia della terra per mano di Dio, così come eliminò la malvagità dei giorni di Noè e i sodomiti al tempo di Lot, "i giusti erediteranno la terra e l'abiteranno per sempre" (2 Pietro 2:5-9; Salmo 37:29).
Mentre il "mondo" lontano da Dio intorno a voi sprofonderà sempre più nelle "tenebre" spirituali, siate decisi a rimanere nel "sentiero dei giusti", camminando "verso la luce" che Dio vi mostrerà sempre più, man mano che si farà "giorno", come un "faro" in una "notte" buia e tempestosa. "Il sentiero dei giusti è come la luce che spunta e va sempre più risplendendo, finché sia giorno pieno" (Proverbi 4:18).
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