Se,
da una parte, Dio esprime il Suo giudizio di condanna dell' "infedele"
Israele, come ho più volte spiegato, d'altra parte non risparmia nemmeno
le altre nazioni che mostrano "ostilità" al "popolo" ebraico. Dice,
infatti, riguardo a Israele: "Stenderò la mano su Giuda e su tutti gli
abitanti di Gerusalemme; eliminerò da questo luogo quanto rimane di
Baal, il nome dei sacerdoti idolatri assieme ai sacerdoti, quelli che si
prostrano sui tetti davanti all'esercito celeste, quelli che si
prostrano e giurano per il Signore (YHWH), e poi giurano per Malcam,
quelli che si allontanano dal Signore (YHWH), e quelli che non cercano
il Signore (YHWH) e non lo consultano" (Sofonia 1:4-6).
L'
"Iddio d'Israele" punirà quelli del Suo "popolo" che si sono
allontanati da Lui per adorare altre "divinità", coloro che non cercano
più la Sua approvazione o non lo consultano per ricevere guida
spirituale. Punirà anche "tutti i principi" d'Israele, i suoi
rappresentanti politici, "che si vestono di abiti stranieri", nel senso
che scimmiottano usi e "costumi" delle altre nazioni per stringere
alleanze. Saranno puniti, inoltre, tutti quelli "che riempiono di
violenza e di frode le case dei loro padroni", sostenendo gli "affari"
disonesti di coloro che detengono il potere. A tutti questi Dio dice che
"il giorno del Signore (YHWH) è vicino", ovvero il Suo "giorno del
giudizio", quel periodo di tempo che inizierà con l'intronizzazione del
re messianico, all'inizio della "settimana" di anni, e si concluderà
oltre la fine della "settimana" con "il grande e terribile giorno del
Signore (YHWH)", quando eseguirà il "giudizio" sul mondo intero (Sofonia
1:7-9; Gioele 2:31).
Durante
quel "giorno del Signore (YHWH)" il "re del settentrione" attaccherà l'
"infedele" Israele fino a distruggerlo. "《Quel giorno》, dice il Signore
(YHWH), 《si alzerà un grido ... un urlo ... e un gran fracasso dalle
colline. ... tutti i mercanti sono spazzati via, tutti quelli che erano
carichi di denaro sono sterminati. ... Le loro ricchezze saranno
abbandonate al saccheggio, le loro case devastate》" (Sofonia
1:10,11,13). Sarà veramente spaventoso per chi si troverà in zona!
Capite quant'è meglio allontanarsi da "Babilonia" ora, prima che il "re
del settentrione" renda impossibile fuggire?! "Il gran giorno del
Signore (YHWH) è vicino; è vicino e viene in gran fretta. Si sente
venire il giorno del Signore (YHWH), e il più valoroso grida
amaramente". (Sofonia 2:14). State seguendo le "notizie" che giungono da
quei territori? È vero o non è vero che "si sente venire" quel
"giorno", che appare sempre più vicino? In quei tristi frangenti anche
"il più valoroso" dei soldati proverà paura!
Ma,
come dicevamo, il "giorno del Signore (YHWH)" non interesserà solo
Israele. Dio 'ha udito gli insulti ... e gli oltraggi' delle nazioni che
'hanno insultato il suo popolo (ebraico) e si sono ingrandite invadendo
il suo territorio'. Saranno punite "per il loro orgoglio", per il
disprezzo che provano per quel "popolo". Riguardo all' "Assiria", di cui
abbiamo parlato nell'articolo precedente, sarà anch'essa punita per
essersi vantata dei propri successi militari. "《Io》, dice il Signore
(YHWH), 《punirò il re d'Assiria per il frutto della superbia del suo
cuore e dell'arroganza dei suoi sguardi alteri》" (Sofonia 2:10; Isaia
10:12). Stiano ben attenti alle "espressioni" che usano e alle
"minacce" che scagliano! Dovranno renderne conto all' "Iddio d'Israele"
in persona, "il Signore (YHWH) degli eserciti". "Egli stenderà la mano
contro il settentrione e distruggerà l'Assiria; ridurrà Ninive in
desolazione, in un luogo arido come il deserto" (Sofonia 2:13). Ci
chiediamo a che punto del "giorno del Signore (YHWH) Dio punirà l'
"Assiria". Torna utile, a tal fine, esaminare una profezia "parallela",
riportata nel libro biblico di Naum, che si riferisce a Ninive, l'antica
capitale dell'impero assiro-babilonese, l'odierna Mosul, che, nel
"quadro" profetico attuale, rappresenta l' "Assiria" nel suo complesso.
Dio la punirà per la sua estrema "malvagità". "Guai alla città
sanguinaria, piena di menzogna e di violenza, che non cessa di
depredare!". Quanti spargimenti di sangue sono stati commessi da
"terroristi" che, fino a poco tempo fa, avevano proprio a Mosul il loro
quartier generale? "Abbondano i feriti, si ammucchiano i cadaveri, sono
infiniti i morti, si inciampa nei cadaveri" (Naum 3:1,3).
La
profezia di Naum mette in relazione la "distruzione" di "Ninive" con la
"liberazione" del "popolo" ebraico e la "restaurazione" finale di
"Gerusalemme". Leggiamo: "Ecco, sui monti, i piedi di un messaggero che
porta buone notizie, che annuncia la pace! Celebra le tue feste, o
Giuda, adempi i tuoi voti, perché il malvagio non passerà più in mezzo a
te, egli è completamente distrutto" (Naum 1:13-15).
Cosa
vi ricordano queste parole? Per caso, la profezia di Isaia riguardo al
"messaggero" che avrebbe portato "sui monti" la buona notizia a "Sion",
dicendo a "Gerusalemme": "Ecco il vostro Dio!", o "Il tuo Dio regna!"? È
proprio lui! E, come abbiamo dimostrato in un articolo precedente,
questo avverrà quando Dio
comincerà
a "regnare" dalla Gerusalemme "restaurata" come "Re glorioso". In quel
momento le "sentinelle" di Dio lo vedranno con i propri occhi e lo
annunceranno con gioia. Saranno veramente "buone notizie"!(Isaia
40:9,10; 52:7,8; Salmo 24:7-10).
Ma
altre profezie ci aiutano a determinare con maggiore precisione il
momento in cui l' "Iddio d'Israele" distruggerà il "re d'Assiria".
Sappiamo che l' "Assiro" moderno fa parte del "re del settentrione"
della profezia di Daniele, che "giungerà alla sua fine e nessuno gli
darà aiuto". Ma per prima cosa invaderà Israele e il "re del
mezzogiorno". I "mercanti" di "Ninive" sono "come cavallette che
spogliano ogni cosa e volano via". I suoi "principi" (capi politici) e
"ufficiali" (capi dell'esercito) sono "come sciami di locuste", proprio
come aveva profetizzato anche Gioele e l'apostolo Giovanni
nell'Apocalisse (Naum 3:16,17; Gioele 1:4; Apocalisse 9:3,7).
Alcune
"caratteristiche" del "re del settentrione" ci portano a identificarlo
anche con i "popoli numerosi" che "Gog del paese di Magog", Satana il
Diavolo nella sua futura "manifestazione" terrena, trascinerà con sé in
un attacco a oltranza contro la "Gerusalemme" restaurata (Ezechiele
38:6). Infatti, sia Daniele che Ezechiele riferiscono che avrà dalla sua
parte anche "i Libi (o "gente di Put") e gli Etiopi" e "si innalzerà"
presuntuosamente contro il "paese splendido" per saccheggiarlo
(Ezechiele 38:5,11,12; Daniele 11:36,41,43). Naturalmente, quindi, anche
l' "Assiria", insieme al resto delle nazioni che compongono il "re del
settentrione", sarà impegnata in quell'attacco finale contro
"Gerusalemme", che, per allora, sarà governata direttamente da Dio e da
Suo Figlio, "unto" come re del regno di Dio. Perciò, quell'attacco sarà
in effetti un affronto contro la loro legittima sovranità. È
profetizzato: "Perché questo tumulto fra le nazioni, e perché meditano i
popoli cose vane? I re della terra si danno convegno e i principi
congiurano insieme contro il Signore (YHWH) e contro il suo Unto (Gesù
Cristo), dicendo: 《Spezziamo i loro legami e liberiamoci dalle loro
catene》. Come reagirà Dio alla "provocazione" del "re del settentrione"?
"Colui che siede nei cieli ne riderà; il Signore si farà beffe di loro.
Egli parlerà loro nella sua ira e nel suo furore li renderà smarriti.
《Sono io》, dirà, 《che ho stabilito il mio re sopra Sion, il mio monte
santo》". E per bocca di Ezechiele avverte: "Io chiamerò contro di lui la
spada su tutti i miei monti (d'Israele)", "la spada di ognuno si
volgerà contro il proprio fratello. Verrò in giudizio contro di lui
("Gog"), con la peste e con il sangue; farò piovere torrenti di pioggia e
grandine, fuoco e zolfo, su di lui, sulle sue schiere e sui popoli
numerosi che saranno con lui" (Salmo 2:1-6; Ezechiele 38:21,22).
Sarà
dunque in quel momento, quando il "re del settentrione" cercherà di
distruggere nuovamente Gerusalemme, 'piantando', per così dire, in tono
di sfida, 'la tenda reale fra il mare (Mediterraneo) e il bel monte
santo (Sion)', che 'la completa distruzione, che è decretata, piomberà
sul devastatore' e "nessuno gli darà aiuto", perché sarà Dio stesso che
lo annienterà in difesa del Suo "popolo" ristabilito. "Chi può resistere
davanti alla sua indignazione?", chiede Naum, "Chi può sopportare
l'ardore della sua ira? Il suo furore si spande come fuoco e le rocce si
schiantano davanti a lui. Il Signore (YHWH) è buono; è un rifugio nel
giorno dell'angoscia e conosce quelli che confidano in lui. Ma con una
irrompente inondazione egli distruggerà completamente chi lo attacca e
inseguirà i suoi nemici fin nelle tenebre". I "carri" con i quali l'
"Iddio d'Israele" marcerà contro l' "Assiria" non saranno di fattura
umana, perché "il loro aspetto è come di fiaccole, guizzano come
fulmini". "Poiché alla voce del Signore (YHWH), l' Assiro sarà
costernato; il Signore (YHWH) lo colpirà con il suo bastone" (Daniele
9:27; 11:45; Naum 1:6-8; Isaia 30:27-32). Questo avverrà ad
"Armaghedon", alla "battaglia del gran giorno dell'Iddio Onnipotente",
il "grande e terribile giorno del Signore (YHWH)", allorché il "Re dei
re e Signore dei signori", Gesù Cristo nella gloria del "Regno", tornerà
con gli "eserciti" celesti composti da creature spirituali, per
eseguire il "giudizio", "colpire le nazioni" e 'governarle con una verga
di ferro. Sarà allora che gli "invitati", gli "uccelli che volano in
mezzo al cielo" , potranno "bacchettare" con gli "avanzi" dei cadaveri,
il "sacrificio" preparato per loro (Apocalisse 16:14-16;19:11-18;
Sofonia 1:7).
Significa
questo che tutte le persone che fanno parte del "re del settentrione"
subiranno la sua stessa fine? Assolutamente no! Già al tempo del profeta
Giona, che pure aveva annunciato la "distruzione" di Ninive, "i
Niniviti credettero a Dio", si pentirono dei loro peccati e si
convertirono dalla loro "violenza" e "malvagità", al punto che Dio ne
ebbe "pietà" e li risparmiò (Giona 3:4-10;4:10). Questo ci insegna che
il Creatore "non desidera che nessuno venga distrutto, ma che tutti
giungano al pentimento" e siano salvati (2 Pietro 3:9). Anche se
l'"Iddio d'Israele" ama profondamente il "popolo" ebraico, in virtù
delle promesse fatte ai suoi patriarchi, pur condannando l' "infedeltà"
dell'odierno Israele, "in qualunque nazione chi lo teme e opera
giustamente gli è gradito" (Atti 10:35). Ricordate che, nell'annunciare
il giudizio contro "Ninive", Naum disse profeticamente che "il Signore
(YHWH) è buono" e "nel giorno dell'angustia", che sta per iniziare, sarà
un "rifugio" per "quelli che confidano in lui", non importa a quale
nazione appartengano (Naum 1:7). Il profeta Sofonia invita "tutti gli
umili della terra" a 'cercare' la Sua approvazione, praticando la Sua
"giustizia", con la prospettiva di essere "messi al sicuro nel giorno
dell'ira del Signore (YHWH)" prima che "quel giorno passi" e "si esegua
il decreto" (Sofonia 2:1-3).
Che
dire di noi? Se siamo di discendenza ebraica, stiamo adorando l'"Iddio
d'Israele" come vuole Lui, senza contaminazioni "idolatriche"? Cerchiamo
prima di ogni altra cosa la Sua approvazione e consultiamo la Sua
Parola per ricevere guida spirituale? Se invece non siamo ebrei, e
magari viviamo in una delle nazioni "ostili" a Israele, forse proprio
nella moderna "Assiria", come consideriamo il "popolo" ebraico? Lo
amiamo come lo ama Dio, provando sentimenti positivi per le persone di
discendenza ebraica e per gli altri che abitano in Israele, senza
appoggiare politicamente lo Stato di Israele? Abbiamo imparato a vivere
come Dio ha indicato nella Sua Parola ispirata, la Sacra Bibbia? Man
mano che la "questione" israeliana, ovvero i "rapporti" tesi fra Israele
e le nazioni "ostili", entrerà sempre più nel dibattito pubblico,
dovremo stare attenti a non schierarci politicamente né da una parte né
dall'altra. Per Dio ognuna delle parti in conflitto ha le sue "colpe" e,
come abbiamo visto, dovranno renderne conto a Lui. Se non vogliamo
subire il Suo giudizio, evitiamo di farci coinvolgere e sforziamoci di
attenerci obiettivamente ai "fatti" e alla "parola profetica" di Dio.
Prepariamoci
per "il giorno del Signore (YHWH)" e per il suo felice culmine.
Prepariamoci ad accogliere il "Re glorioso" che entrerà per le "porte"
della "Gerusalemme" restaurata. Faremo allora nostre queste parole:
"Nazioni, cantate le lodi del suo popolo! Poiché il Signore (YHWH)
vendica il sangue dei suoi servi, fa ricadere la sua vendetta sopra i
suoi avversari, ma si mostra propizio alla sua terra, al suo popolo"
(Deuteronomio 32:43).