sabato 9 maggio 2020

"Soffri e gemi, figlia di Sion, come donna che partorisce" (Michea 4:10)


Alla luce dell'intendimento più preciso che Dio ci sta concedendo negli ultimi giorni, possiamo rileggere il profeta Michea con rinnovata attenzione. La profezia "fotografa" la triste situazione in cui si trova attualmente l'infedele Israele: "Ora, perché gridi così forte? Non c'è più nessun re dentro di te? Il tuo consigliere è forse perito, al punto che l'angoscia ti colga come una donna che partorisce?" (Michea 4:9). Notate che il profeta non dice che non c'è più un "re", o un "consigliere", in Israele, ma che la popolazione reagisce come se non ci fosse. Grida, si dispera in preda all'angoscia perché si sente senza una guida politica sicura. Non sono forse questi i sentimenti di molti israeliani all'indomani delle ennesime elezioni? Sì, un governo c'è sempre, in un modo o nell'altro, ma non offre vera sicurezza a tutti i suoi sudditi. 

Le domande che il profeta rivolge sottintendono che in realtà un "re", o un "consigliere", affidato esiste e quindi la popolazione non dovrebbe sentirsi abbandonata. Sappiamo infatti che dal 4 aprile 2019 il vero Messia sta regnando invisibilmente dal monte Sion, proprio a Gerusalemme. Ma la maggior parte dei suoi abitanti sembra non accorgersene. Se solo avessero fede nei profeti di Dio e accogliessero il Messia, Gesù Cristo, nei loro cuori, non sarebbero così disperati, soprattutto ora che i "nemici" sono alle porte! Sta per avverarsi questa profezia: "Soffri e gemi, figlia di Sion, come donna che partorisce, perché ora uscirai dalla città, abiterai per i campi e andrai fino a Babilonia" (Michea 4:10). L'espressione "figlia di Sion" indica gli abitanti di Gerusalemme. La loro angoscia raggiungerà l'apice allorché arriveranno i "Caldei" e li deporteranno a "Babilonia", mettendoli sotto la propria autorità. Questo accadrà molto presto, nei prossimi due anni, quando i "Caldei", ovvero i paesi arabi a nord di Gerusalemme, invaderanno Israele. Come ho avvertito più volte, sarebbe meglio non farsi trovare sul loro cammino. La cosa migliore, dopo aver riottenuto una buona relazione con Dio, è fuggire "lontano dai Caldei", il più lontano possibile da loro. Ma se proprio non dovesse essere possibile farlo, allorché arriveranno, meglio arrendersi che combatterli, se si vuole avere almeno salva la vita. Quante persone di origini ebraiche sparse nel mondo, a motivo di questa invasione, si terranno prudentemente alla larga da Israele nei prossimi due anni?! 

Ma poi le cose inizieranno a cambiare. Il profeta rivela: "Là tu sarai liberata, là il Signore (YHWH) ti riscatterà dalla mano dei tuoi nemici" (Michea 4:10). Nell'autunno 2021 i primi "esuli" ebrei faranno ritorno in patria. Fra loro sia gli abitanti d'Israele che subiranno sulla propria pelle l'invasione che gli altri ebrei che vorranno tornare in Israele. Piu avanti Michea annuncia che "il dominatore in Israele, le cui origini risalgono ai tempi antichi", il Messia, darà gli abitanti d'Israele "in mano ai loro nemici", appunto durante i prossimi due anni, "fino al tempo in cui colei che deve partorire partorirà; e il resto dei suoi fratelli tornerà a raggiungere i figli d'Israele". "Egli ci libererà dall'Assiro, quando questi verrà nel nostro paese e metterà piede nei nostri confini" (Michea 5:1,2,5). Sarà il regnante Gesù Cristo che, dall'alto dei cieli, guiderà le cose sulla terra affinché l' "Assiro" si allontani momentaneamente dal Paese. 

Ricordate che il popolo ebraico era prima rappresentato come una "donna" in preda alle "doglie"? Partorirà nel momento in cui "il resto dei suoi fratelli", gli ebrei naturali sparsi nel mondo, raggiungerà i "figli Israele" rimasti sul posto.  Nascerà allora quella che altre profezie chiamano una "nazione potente". "Io ti radunerò, o Giacobbe, ti radunerò tutto quanto! Certo io raccoglierò il resto d'Israele; io li farò venire assieme come pecore in un ovile, come un gregge in mezzo al pascolo; il luogo sarà pieno di gente". Il Messia "starà là e pascolerà il suo gregge con la forza del Signore (YHWH), con la maestà del nome del Signore (YHWH), Suo Dio" (Michea 2:12; 5:3). Immaginate come sarà bello per quegli ebrei fedeli e per i loro sostenitori di altre nazioni essere "pasciuti" dal "pastore" costituito da Dio! Vorreste essere fra loro? Allora riconoscetelo e servitelo di cuore! Così, "quando l'Assiro verrà" e invaderà il Paese, non sarete presi dal timore. Godrete anzi della cura pastorale del Messia e degli altri "principi" e "pastori" vostri connazionali, persone timorate di Dio con la speranza di far parte del regno celeste (Michea 5:4).

Purtroppo la "tregua" di relativa pace durerà poco, qualche mese appena. Infatti nella primavera del 2022 inizierà l'assedio di Gerusalemme guidato dagli eserciti turchi e dai loro alleati. "Ora molte nazioni si sono adunate contro di te e dicono:《Sia profanata, e i nostri occhi godano alla vista di Sion!》" (Michea 4:11). Ma l'Iddio d'Israele non abbandonerà il Suo popolo fedele. Le profezie dicono che gli "ebrei" "trebbieranno" le nazioni "nemiche". Nessuno potrà fermarli perché avranno l'Onnipotente Dio dalla loro parte! Subito dopo aver annunciato il "radunamento" degli "esuli" in patria, Michea dichiara: "Chi farà la breccia salirà davanti a loro; essi faranno la breccia, passeranno per la porta e per essa usciranno; il loro re marcerà davanti a loro e il Signore (YHWH) sarà alla loro testa" (Michea 4:11). Anticamente l'espressione "fare la breccia" indicava letteralmente aprirsi un varco nelle file "nemiche" per sconfiggerlo. In quei frangenti l'Iddio d'Israele provvederà miracolosamente agli abitanti d'Israele e dintorni fedeli la "via d'uscita" per fuggire dalla città assediata verso i monti vicini. Per allora il Messia avrà elevato alla vita in cielo tutti gli "eletti", che potranno partecipare con lui alla "battaglia" finale contro le nazioni "nemiche". I fedeli in fuga avranno così "il loro re" Gesù Cristo "davanti a loro" insieme ai suoi "eserciti" celesti. Senza dover combattere, passeranno indenni in mezzo ai "nemici" verso la salvezza. Anche in seguito, quando torneranno a riedificare Gerusalemme, godranno della protezione divina. Rivolgendosi a Dio, il profeta dice: "Si alzi la tua mano sopra i tuoi avversari e tutti i tuoi nemici siano sterminati!". L'Iddio d'Israele promette: "Farò vendetta, con ira e furore, delle nazioni che non avranno dato ascolto" (Michea 5:8,13). 

Cosa impariamo da queste illuminanti profezie? Per prima cosa le persone di origini ebraiche dovrebbero imparare a non confidare negli uomini, ma nel "Messia" che già regna e nell'Iddio d'Israele. Ascoltate l'invito: "Ora, o figlia di schiere, raduna le tue schiere!" (Michea 4:14). In altre parole, tornate a combattere spiritualmente la vostra "battaglia"! Se siete in grado, unitevi all' "esercito" di Gedeone, diffondendo in lungo e in largo i giudizi di Dio contro l'infedele Israele. E se avete la speranza di far parte del regno celeste, preparatevi per ricongiungervi con gli altri "eletti" quando il "re" vi chiamerà. Gli abitanti d'Israele, e in particolare quelli di Gerusalemme, dovrebbero dar prova di vero pentimento e separarsi da tutta la malvagità che si pratica in quei territori. Non sostenete politicamente lo stato ebraico! Non esaltatene i successi militari! Abbandonate la mentalità edonistica dei vostri connazionali e riconoscete il Messia, Gesù Cristo, che regna dal monte Sion. 

Se invece fate parte di altre nazioni, state ben attenti a non partecipare all'invasione di Israele. L'Iddio degli ebrei fedeli combatterà per loro e non potrete averla vinta, come non l'ebbe vinta l'esercito di faraone al Mar Rosso. Unitevi piuttosto al popolo ebraico fedele nell'adorazione del solo vero Dio, l'Onnipotente Creatore dell'universo, e servite il Suo Cristo. Possiate partecipare all'adempimento di queste parole: "Come nei giorni in cui uscisti dal paese d'Egitto, io ti farò vedere cose meravigliose. Le nazioni lo vedranno, ... verranno tremanti al Signore (YHWH), nostro Dio, e avranno timore di te. Quale Dio è come te, che perdoni l'iniquità e passi sopra alla colpa del resto della tua eredità?" (Michea 7:15-18). 


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