Il profeta Isaia descrive come sarà l' "invasione" predetta contro l'infedele Israele, nella quale "il re d'Assiria" avrà un ruolo di primo piano. "In quei giorni il Signore (YHWH) fischierà alle mosche che sono all'estremità dei fiumi d'Egitto e alle api che sono nel paese d'Assiria. Esse verranno e si poseranno tutte nelle valli deserte, nelle fessure delle rocce, su tutti i cespugli e su tutti i pascoli" (Isaia 7:17-19). Dalla parallela profezia di Gioele comprendiamo che tali sciami di insetti famelici si riferiscono ai "nemici" di Israele. Quando sono contrapposte, le espressioni "Egitto" e "Assiria" indicano rispettivamente il "re del mezzogiorno", ovvero Stati Uniti e alleati occidentali, e il "re del settentrione", cioè tutti i paesi a nord "ostili" a Israele. Isaia specifica che all' "invasione" parteciperanno non solo esponenti del "re del settentrione", in primis gli "Assiri", ovvero i paesi arabi a nord di Gerusalemme, ma anche oppositori provenienti dai paesi occidentali! Nonostante Israele sembri godere del benestare di potenti nazioni a sud, queste non potranno niente contro i suoi "nemici", e anzi alcuni di esse ne prenderanno parte! Ecco perché il profeta annuncia "guai" per i "figli ribelli" d'Israele 'che vanno in Egitto senza averlo consultato', "per rifugiarsi sotto la protezione di faraone e cercare riparo all'ombra dell'Egitto!". E poi li avverte: "La protezione del faraone vi tornerà a confusione e il riparo all'ombra dell'Egitto a vergogna" (Isaia 30:1-3).
Poi Isaia descrive metaforicamente ciò che accadrà: "In quel giorno il Signore (YHWH), con un rasoio preso a noleggio di là dal fiume, cioè con il re d'Assiria, raderà la testa, i peli dei piedi e porterà via anche la barba" (Isaia 7:20). La profezia stessa rivela che il "rasoio" rappresenta "il re d'Assiria". Una parallela profezia di Ezechiele fa luce sul significato della metafora. In un'occasione Dio disse a Ezechiele di prendere "un rasoio da barbiere", di radersi la testa e la barba e di conservare i peli. Avrebbe dovuto bruciare "un terzo" dei peli, un altro "terzo" colpirlo con la spada e l'ultimo "terzo" disperderlo al vento. Infine Dio stesso ne spiega l'adempimento, rivolgendosi all'infedele Israele: "Eccomi, vengo io da te! Eseguirò in mezzo a te i miei giudizi in presenza delle nazioni". "Una terza parte di te morirà di peste e sarà consumata dalla fame in mezzo a te; una terza parte cadrà per la spada attorno a te, e ne disperderò a tutti i venti l'altra terza parte e sguainerò contro di essa la spada".
Ricordate però che, in tutto questo, l' "Assiria" avrà un ruolo principale. È lei il "rasoio" attraverso cui l'Iddio d'Israele 'raderà' l'infedele Israele, riversando su di essa la Sua ira attraverso "la spada", "i letali dardi della fame", le "bestie feroci" e "la peste" (Ezechiele 5). Ma come, potrebbe chiedere qualcuno, non è già abbastanza quello che sta passando Israele, con l'epidemia in atto, la crisi economica dietro l'angolo, e gli scontri armati con i "nemici" di sempre?! Anche l'Apocalisse aveva predetto questi "guai" e una buona parte di essi avrebbe iniziato a manifestarsi subito dopo l'ingresso del "cavallo bianco" e del suo "cavaliere" (Apocalisse 6:1). Sappiamo che questo "cavaliere" è Gesù Cristo che il 4 aprile 2019 ha iniziato la sua "cavalcata" come re vittorioso, benché ancora invisibile. La profezia annuncia poi la "cavalcata" di un "cavallo rosso" con il suo "cavaliere" armato che avrebbe tolto "la pace dalla terra" (Apocalisse 6:4). Una chiara allusione alle guerre che sconvolgono il mondo, tanto più ora che le nazioni si preparano alla terza guerra mondiale. Segue un "cavallo nero" che porta una grave crisi economica (Apocalisse 6:5,6). Gesù stesso aveva profetizzato queste "calamità" in concomitanza con la sua "presenza" regale. Disse: "Voi udrete parlare di guerre e di rumori di guerre". "Poiché insorgerà nazione contro nazione e regno contro regno; ci saranno carestie e terremoti in vari luoghi". Però avvertì: "tutto questo non sarà che il principio di dolori" (Matteo 24:6-8).
È vero, la "grande tribolazione" è iniziata quando Gesù ha iniziato a regnare, cioè il 4 aprile 2019, e durerà sette anni letterali complessivamente, ma i suoi effetti più pesanti non si sono ancora fatti sentire. Quello che stiamo vivendo è "il principio di dolori". La "cavalvalcata" del quarto "cavallo", quello "giallastro", e del suo "cavaliere", la "Morte", darà un impulso ai "guai" già annunciati, sopratutto per quanto riguarda l'infedele Israele e i suoi alleati. "Fu dato loro potere ... per uccidere con la spada, con la fame, con la mortalità e con le belve della terra" (Apocalisse 6:8). Da altre profezie infatti sappiamo che questo "cavallo" rappresenta l' "Assiria", chiamata anche "Babilonia" e "Caldei". Il profeta Abacuc ne descrive la "cavalcata", dicendo che è una "nazione crudele e impetuosa, che percorre tutta la terra per impadronirsi di dimore che non sono sue". Aggiunge che "i suoi cavalli sono più veloci dei leopardi, più agili dei lupi della sera". "Tutta quella gente viene per darsi alla violenza". "Si fanno beffe dei re, i principi sono per loro oggetto di scherno" (Abacuc1:6,8-10).
Anche gli esponenti politici di Israele, che si oppongono al celeste regno di Dio, chiamati collettivamente "il principe che è in Gerusalemme", subiranno il suo terribile potere. Dio dice: "Io stenderò su di lui la mia rete, egli sarà preso nel mio laccio; lo deporterò a Babilonia, nella terra dei Caldei, ma egli non la vedrà, e laggiù morrà" (Ezechiele 12:10,13). Come ho spiegato nell'articolo precedente, questo "principe" non tornerà più in patria come gli altri "esuli" pentiti. La buona notizia è questa. Quando gli "Assiri", o "Caldei", invaderanno Israele, tutti coloro che non opporranno resistenza armata saranno risparmiati. Attraverso Geremia Dio comanda: "Piegate il collo sotto il giogo del re di Babilonia (alias "Caldei"), sottomettevi a lui e al suo popolo, e vivrete" (Geremia 27:12). Certo, sarà doloroso sottomettersi al "nemico" che avanza. Sarebbe meglio sfuggirgli allontanandosi da Israele prima che quel "cavallo" funesto faccia il suo ingresso! Ma, se proprio non fosse possibile fuggire altrove, meglio arrendersi e aver salva la vita che combatterlo rischiando di morire. Non vi pare?
La metafora del "rasoio da barbiere" può aiutarci a capirlo. Avete mai provato a farvi una barba già molto cresciuta o a depilarvi senza spalmarvi prima di sapone? Se i peli sono più duri e fanno maggiore resistenza al rasoio, proverete più dolore. Meglio rasarsi evitando qualsiasi attrito superfluo. La stessa cosa avverrà durante l' "invasione assira". Quelli che si sottometteranno al "rasoio" senza opporre inutile "resistenza" soffriranno di meno. Dio promette: "Lascerò di loro (degli abitanti d'Israele) alcuni pochi uomini scampati dalla spada, dalla fame e dalla peste, affinché raccontino tutte le loro abominazioni fra le nazioni dove saranno giunti; conosceranno che io sono il Signore (YHWH)" (Geremia 12:16). In seguito, fra l'autunno 2021 e la primavera 2022, tutti gli "esuli" ebrei che si saranno riavvicinati al loro Dio torneranno in patria. Mentre il resto del paese giacerà in rovina, e "non sarà che rovi e pruni", il territorio abitato dagli "esuli" fedeli sarà benedetto da Dio. "In quel giorno avverrà che uno nutrirà una giovenca e due pecore, ed esse daranno tale abbondanza di latte, che egli mangerà panna; poiché panna e miele mangerà chiunque sarà rimasto superstite nel paese" (Isaia 7:21-24). Ma il giudizio di Dio sull'infedele Israele non servirà soltanto a far tornare a Lui gli ultimi ebrei sinceri. Quando le nazioni circostanti assisteranno alla sua "desolazione" servirà per loro "di ammonimento" (Ezechiele 5:14,15).
Cosa impariamo da queste profezie? Se abitate in Israele, sappiate che anche i vostri "alleati" occidentali potrebbero diventare vostri "nemici"! Non confidate negli uomini, per quanto potenti, ma solo nell'Iddio d'Israele. Ricordate che il "rasoio" che arriverà presto non vi lascerà indifferenti. Se potete, allontanatevi subito dal Paese e tornate al vostro Dio. Se vi troverete ad assistere al suo arrivo, sottoponetevi umilmente al "rasoio" e non impugnate le armi per combatterlo. Se vivete nelle nazioni circostanti a Israele, vi serva di ammonimento. Non vi mettete contro l'Iddio Onnipotente se non volete subire la Sua ira! Non vi unite agli altri che invaderanno Israele. Altrimenti dovreste fare i conti con Dio! E noi tutti che viviamo siamo avvertiti che verranno tempi peggiori. Non è un modo di dire o una frase fatta. È Dio che lo dice e presto diventerà realtà, allorché, nei prossimi due anni, il "cavallo giallastro" farà la sua temibile "cavalcata". Siate decisi a ricevere protezione restando nell' "arca" spirituale di Dio. Continuiamo a seguire la "luce" che Dio provvederà al Suo "popolo" nei tempi più bui che verranno!
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