martedì 5 maggio 2020

Abitanti di Gerusalemme e dintorni, 'fino a quando vedrete la bandiera e udrete il suono della tromba?' (Geremia 4:21)


Attraverso il Suo profeta l'Iddio d'Israele chiede agli abitanti del Paese, in particolare a coloro che vivono a Gerusalemme e nel territorio corrispondente all'antica tribù di Giuda, ovvero a sud di Gerusalemme, fino a quando rifiuteranno di prestare attenzione agli avvertimenti che sta mandando loro. Parlando di Israele, Dio ricorda: "I leoncelli ruggiscono contro di lui, fanno udire la loro voce e riducono il suo paese in una desolazione; le sue città sono bruciate e non ci sono più abitanti" (Geremia 2:15). Presto i "leoncelli" che vivono nei paesi arabi a nord di Israele, e che ora si limitano ancora a "ruggire" o "far udire la loro voce" contro Israele passeranno dalle parole ai fatti e, insieme ai loro alleati, devasteranno il Paese. In seguito gli eserciti turchi e i loro sostenitori assedieranno Gerusalemme fino a distruggerla. "Un leone balza fuori dal folto bosco, un distruttore di nazioni si è messo in marcia, ha lasciato il suo luogo per ridurre il tuo paese in desolazione, al punto che le tue città saranno rovinate e prive di abitanti". 《"Si sono posti contro Gerusalemme da ogni lato, come guardie di un accampamento, perché essa si è ribellata contro di me", dice il Signore (YHWH)》(Geremia 4:7,17). 

Anziché tornare al loro Dio, gli ebrei infedeli preferiscono cercare la protezione delle nazioni, sia del "re del settentrione", o "Assiria", che del "re del mezzogiorno", o "Egitto"! Dio mette a nudo le loro colpe. "Il mio popolo infatti ha commesso due mali: ha abbandonato me, la sorgente d'acqua viva, e si è scavato delle cisterne, delle cisterne screpolate, che non tengono l'acqua" (Geremia 2:13,18). Cosa dovreste fare se abitate da quelle parti? Per prima cosa "circoncidete i vostri cuori, uomini di Giuda e abitanti di Gerusalemme!" Sì, pentitevi sinceramente dei vostri peccati! Poi "cercate un rifugio lontano da Gerusalemme" (Geremia 4:4; 6:1). Allontanatevi, finché potete, dalla "zona di pericolo"! Cosa accadrà a chi si rifiuterà di fuggire? "Così parla il Signore (YHWH) riguardo ai figli e alle figlie che nascono in questo paese, alle madri che li partoriscono e ai padri che li generano in questo paese: 《Essi moriranno consumati dalle malattie, ... dalla spada e dalla fame. ... Io ho ritirato da questo popolo la mia pace, la mia bontà,  la mia compassione. Grandi e piccoli moriranno in questo paese》" (Geremia 16:3-6). 

Coloro che, ubbidendo al comando divino, si allontaneranno dalla nazione, non ci faranno più ritorno? Le profezie bibliche mostrano che l'infedele Israele sarà invasa nei prossimi due anni, fino all'autunno 2021. Poi Dio promette: "Allontanerò da voi il nemico che viene dal settentrione" (Gioele 2:20). Gli "Assiri" e i loro alleati si allontaneranno momentaneamente dal Paese, come uno sciame di insetti famelici. Questo permetterà agli "esuli" ebrei che abitavano intorno a Gerusalemme di ritornare in patria. "Infatti ecco, in quei giorni, in quel tempo, ... ricondurrò dall'esilio quelli di Giuda e Gerusalemme". "Vi compenserò delle annate (2020 e 2021) divorate dal grillo, dalla cavalletta, dalla locusta e dal bruco, il grande esercito che avevo mandato contro di voi" (Gioele 3:1; 2:25). Dio benedirà anche in senso materiale i Suoi fedeli adoratori che torneranno, nonostante la "grande tribolazione" che imperverserà ancora nel Paese. 

Ma quanto durerà la "tregua"? Gioele parla espressamente di "autunno" e "primavera" (Gioele 2:23). Sappiamo infatti che l'assedio di Gerusalemme inizierà circa cinque mesi prima della sua distruzione, che avverrà all'inizio del mese di ottobre 2022, quindi ai primi di maggio dello stesso anno. Sarà in quei mesi di relativa "pace", fra l'autunno 2021 e la primavera 2022, che i "due testimoni" dell'Apocalisse saranno fisicamente presenti a Gerusalemme. Essi sono pure rappresentati dall' "uomo vestito di lino" con "corno da scrivano" che sarebbe passato "in mezzo alla città,  in mezzo a Gerusalemme" per 'segnare' sulla fronte "gli uomini che sospirano e gemono per tutte le abominazioni che si commettono in mezzo a essa" (Apocalisse 11:3; Ezechiele 9:2-4). L'Apocalisse rivela che alla fine saranno uccisi "sulla piazza della grande città", ovvero l'infedele Gerusalemme. Le nazioni che avranno subìto il "tormento" della loro testimonianza faranno festa e canteranno "pace e sicurezza". Ma il loro entusiasmo durerà poco, perché "una rovina improvvisa verrà loro addosso". Infatti il "piccolo corno" della profezia di Daniele, ovvero la Turchia, assedierà Gerusalemme fino a distruggerla alcuni mesi dopo (1 Tessalonicesi 5:3). 

Cosa dovranno fare allora gli abitanti di Gerusalemme  e dintorni che vorranno mettersi in salvo? Il Messia, "Michele, il grande capo, il difensore" degli ebrei fedeli, che ora regna invisibilmente da Gerusalemme, Gesù Cristo, avverte: "Quando dunque vedrete l'abominazione della desolazione, della quale ha parlato il profeta Daniele, posta in luogo santo (chi legge faccia attenzione!), allora quelli che saranno nella Giudea fuggano ai monti" (Matteo 24:15). L' "abominazione della desolazione" è il "re del settentrione" di Daniele 11:31 che corrisponde sostanzialmente alla Turchia. Sarà "posta in luogo santo" allorché assedierà la "città santa", Gerusalemme. Quella sarà l'ultima occasione utile per "fuggire ai monti" vicini a Gerusalemme attraverso il "sentiero" che Dio miracolosamente provvederà (Zaccaria 14:3-5). 

E se decideste di fuggire altrove, magari in uno dei paesi che compongono il "re del mezzogiorno", o "Egitto", ovvero gli Stati Uniti e i loro alleati occidentali? Fareste bene? Assolutamente no! Dio promette protezione solo a coloro che, ubbidientemente, resteranno in Israele. "Se continuate ad abitare in questo paese, io vi ci stabilirò e non vi distruggerò". 《Ma se dite: "Noi non rimarremo in questo paese"; se non ubbidite alla voce del Signore (YHWH) vostro Dio, e dite: "No, andremo nel paese d'Egitto, dove non vedremo la guerra, non udremo suono di tromba e dove non avremo più fame di pane, e abiteremo laggiù", ebbene, ascoltate allora la parola del Signore (YHWH), o superstiti di Giuda: ... Se siete decisi a recarvi in Egitto, e se andate ad abitarvi, la spada che temete vi raggiungerà laggiù, nel paese d'Egitto; la fame che vi spaventa vi starà alle calcagna laggiù in Egitto, e là morirete. Tutti quelli che avranno deciso di andare in Egitto per abitarvi vi moriranno di spada, di fame o di peste; nessuno di loro scamperà, non sfuggirà al male che io farò venire su di loro. ... O superstiti di Giuda! Il Signore (YHWH) parla a voi: "Non andate in Egitto!" Sappiate bene che quest'oggi io vi ho avvertiti》(Geremia 42:10, 13-17,19). 

È abbastanza chiaro? Quelli che si troveranno allora a Gerusalemme e dintorni non dovranno lasciare il Paese, ma semplicemente "fuggire" verso i monti vicini. In un precedente articolo ho fornito  dettagli in merito. Altre "istruzioni" specifiche sono state date a coloro che partecipano alla "solenne assemblea" annunciata da tempo. Se siete idonei per parteciparvi, chiedetemi ulteriori informazioni in privato (Giolele 1:14;2:16).

Ma come?! Potrebbe dire qualcuno. Prima dici che bisogna allontanarsi da Israele, poi che alcuni ci torneranno, ma che alla fine dovranno nascondersi sulle montagne e non lasciare il Paese? Non è un controsenso? Così poteva sembrare anche al popolo che, sotto la guida di Mosè, lasciò l'Egitto. Dio non li condusse per la "via" "più vicina", ma li fece prima accampare "all'estremità del deserto". Poi li fece tornare indietro di fronte al Mar Rosso. Il faraone pensò che si fossero smarriti, che non sapessero dove andare, ma non chi confidava in Dio. Perfino alcuni del popolo iniziarono a dubitare di aver fatto la scelta giusta seguendo Mosè. Forse sarebbe stato meglio restare in Egitto che morire nel deserto, pensarono. Ma Dio aprì miracolosamente le acque del Mar Rosso e vi fece passare il Suo popolo! (Esodo 13:17-14:22). 

Capite la lezione? Se ci fidiamo di Dio, faremo qualunque cosa ci chieda di fare, per quanto assurda possa sembrarci, sicuri che andrà tutto bene. Viceversa, se volessimo fare di testa nostra, andremmo incontro a grossi problemi! Quello che accadde al popolo ebraico nel deserto fra l'Egitto e la "terra promessa", e che voi ebrei conoscete molto bene, è una riprova di ciò. Tutti quelli che si ribellarono alla guida di Dio, magari desiderando tornare in Egitto, morirono nel deserto e non ereditarono le promesse. Vorreste essere come loro? O piuttosto preferite essere fra quelli che, confidando nell'Iddio d'Israele, accetteranno umilmente la Sua guida? State certi che gli ebrei fedeli alla fine ritorneranno in patria e ricostruiranno Gerusalemme, preparando la "città del gran re" (Salmo 48). 

Ascolta, o Israele, le parole di Mosè pronunciate alle "soglie" della "terra promessa": "Io prendo oggi a testimoni contro di voi il cielo e la terra, che io ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione; scegli dunque la vita, affinché tu viva, tu e la tua discendenza, amando il Signore (YHWH), il tuo Dio, ubbidendo alla sua voce e tenendoti stretto a lui, poiché egli è la tua vita e colui che prolunga i tuoi giorni. Così tu potrai abitare sul suolo che il Signore (YHWH) giurò di dare ai tuoi padri Abraamo, Isacco e Giacobbe" (Deuteronomio 30:19,20).


Nessun commento:

Posta un commento