Il profeta Isaia mette in relazione il ritorno dall'esilio degli ebrei fedeli con la "caduta" della potenza "babilonese", o dei "Caldei". Parlando al Suo popolo ebraico, Dio promette: "Non temere, perché io ti ho riscattato ... Io ricondurrò la tua discendenza da oriente e ti raccoglierò da occidente". "Così parla il Signore (YHWH), il vostro Redentore, il Santo d'Israele: 《Per amor vostro io mando il nemico contro Babilonia; volgerò tutti in fuga e i Caldei scenderanno sulle navi di cui sono fieri》" (Isaia 43:1,5,14). Come ho spiegato negli articoli precedenti, un primo "ritorno" in patria delle persone di origini ebraiche sparse nel mondo avverrà a cominciare dall'autunno 2021. Questo significa che per allora i "Caldei", ovvero i paesi arabi a nord di Gerusalemme, che avranno invaso Israele nei due anni precedenti, subiranno una cocente sconfitta da parte di un "nemico". Da altre profezie sappiamo che il "nemico" principale che si scontrerà con loro sarà la Turchia. Ma anche tutte le altre nazioni che avranno insidiato all'improvviso gli si scaglieranno contro. Il profeta Abacuc annuncia: "Poiché tu hai saccheggiato molte nazioni, tutto il resto dei popoli ti saccheggerà a causa del sangue umano sparso, della violenza fatta ai paesi, alle città e a tutti i suoi abitanti" (Abacuc 2:8).
È interessante notare che, proprio mentre descrive la punizione dei "Caldei", il profeta smaschera l'inutilità degli idoli, cioè dei falsi "dei". Chiede:《A che serve l'immagine scolpita perché l'artefice la scolpisca? A che serve l'immagine fusa, che insegna menzogna, perché l'artefice confidi nel suo lavoro e fabbrichi idoli muti? Guai a chi dice al legno: "Alzati!" Può questa istruire? Ecco, è ricoperta d'oro e d'argento, ma non c'è in lei nessuno spirito" (Abacuc 2:18,19). In altre parole, che senso ha costruire questi idoli senza vita? Atttaverso il profeta Isaia, evidentemente pensando in primo luogo ai "Caldei", Dio sottolinea la differenza fra Lui, l'unico vero Dio, e gli "dei" vani adorati nel mondo. "Fuori di me non c'è Dio. ... Quelli che fabbricano immagini scolpite sono tutti vanità; i loro idoli più cari non giovano a nulla" (Isaia 44:6,9). Se abitate in una delle nazioni che compongono i moderni "Caldei", o "Assiri", avete capito la lezione? Se vi impegnerete in una guerra contro altre nazioni, specialmente contro Israele, anche voi sarete sconfitti allorché i vostri "nemici" si vendicheranno! Non serve che preghiate qualche "dio", o immagine di qualche divinità. Nessun "dio", all'infuori del solo vero Dio d'Israele, l'onnipotente Creatore del cielo e della terra, potrà sottrarvi al vostro destino!
Forse però non siete persone molto religiose o non lo siete per niente. In che modo potreste confidare dunque in qualche falso "dio"? Ricordate che il profeta Osea disse che un "idolo" sarebbe stato portato dagli ebrei infedeli "in Assiria, come un dono al re difensore" (Osea 10:6). In precedenza abbiamo visto che una parte dell'infedele Israele avrebbe chiesto l'aiuto a un "re difensore" dell' "Assiria" (altro nome dei "Caldei"), cioè ad esponenti politici di qualche nazione araba a nord di Gerusalemme. In cambio avrebbe donato un "idolo". Di cosa si tratta? Il versetto precedente lo chiarisce. "Gli abitanti di Samaria trepideranno per le vitelle di Bet-Aven; sì, il popolo sarà in lutto per l'idolo, e i suoi sacerdoti tremeranno per esso, per la sua gloria perché questa svanirà da lui". Qui si comprende che l' "idolo" sarebbero state "le vitelle di Bet-Aven". Anticamente la parte settentrionale di Israele, chiamata "Samaria", era diventata un centro per il culto idolatrico dei bovini.
Il profeta Amos, denunciando la situazione, parla anche delle "vacche di Basan", che sarebbero state punite per la loro infedeltà (Amos 4:1-3). L'espressione "vacche" era usata in senso dispregiativo per indicare le donne israelite che vivevano nel lusso sfrenato. In senso profetico si riferisce specialmente alle donne di origine ebraica che esercitano un'influenza negativa nella società. Quante donne israeliane vivono tutt'ora nel lusso sfrenato, senza preoccuparsi minimamente dei giudizi di Dio? Quante di loro fanno parte dell'esercito e si vantano della loro posizione sociale? Il fatto che Osea parlasse di "vitelle", al femminile, con riferimento all'idolatria, sembra indicare che alludesse proprio alle "vacche" menzionate da Amos. Anche queste donne possono diventare un "idolo" se allontanano dall'adorazione del solo vero Dio. È possibile che vi siete fatti ammaliare a tal punto da quacuna di loro, da spingervi a metterla al di sopra di tutto, perfino della giustizia divina? Ricordate che nessun "dio", o "idolo", potrà farvi sfuggire dall'ira dell'Iddio d'Israele!
Sempre mediante il profeta Isaia Dio dice che, mentre Lui è in grado di annunciare con largo anticipo ciò che accadrà nel lontano futuro, e i Suoi adoratori possono testimoniarlo, gli "dèi" del mondo non possono predire proprio niente e nessuno che li adori può testimoniare in loro favore. Rivolgendosi agli ebrei fedeli dichiara: "I miei testimoni siete voi, voi e il mio servo che io ho scelto, affinché voi lo sappiate, mi crediate e riconosciate che io sono. Prima di me nessun Dio fu formato, e dopo di me non ve ne sarà nessuno. Io, io sono il Signore (YHWH), e fuori di me non c'è salvatore" (Isaia 43:10). E infatti, quando avrà ricondotto in patria i primi "esuli" ebrei, a partire dall'autunno 2021, si avvereranno queste parole: "Io spargerò il mio Spirito su ogni persona: i vostri figli e le vostre figlie profetizzeranno, i vostri vecchi faranno sogni, i vostri giovani avranno delle visioni. Anche sui servi e sulle serve spargerò in quei giorni il mio Spirito" (Gioele 2:28,29).
Sì, l'unico vero Dio, l'Iddio d'Israele, indurrà i Suoi "testimoni" a profetizzare ciò che starà per accadere. Principalmente gli ebrei fedeli riceveranno lo Spirito Santo. Ma anche i "servi" e le "serve". Queste espressioni potrebbero riferirsi a persone di altre nazioni che sosterranno gli ebrei fedeli. Alla luce di questa profezia vanno lette le successive parole: "Chiunque invocherà il nome del Signore (YHWH) sarà salvato; poiché sul monte Sion e a Gerusalemme vi sarà la salvezza, come ha detto il Signore (YHWH), così pure fra i superstiti che il Signore (YHWH) chiamerà" (Gioele 2:32). Chiedetevi: "salvato" da cosa? Il contesto indica che non si sta parlando della "fine del mondo", ma della punizione delle nazioni "nemiche" e della distruzione di Gerusalemme. In quell'occasione "il Signore (YHWH) sarà un rifugio per il suo popolo, una fortezza per i figli d'Israele" (Gioele 3:16). Dunque sarà il "popolo" di Dio ad essere "salvato", principalmente i "figli d'Israele", ovvero gli ebrei fedeli, e i loro sostenitori di altre nazioni. Infatti è specificato dove si otterrà la "salvezza": "sul monte Sion e a Gerusalemme", ma anche "fra i superstiti che il Signore (YHWH) chiamerà". Ciò significa che tutti gli adoratori fedeli del vero Dio, ebrei e non, che saranno allora fisicamente presenti "a Gerusalemme", come pure gli altri "superstiti che il Signore (YHWH) chiamerà", ovvero gli "esuli" ebrei che Dio richiamerà da tutto il mondo per ripopolare Israele, riceveranno in quel tempo il Suo Spirito per "invocare" con fede il Suo nome. Tutti questi saranno perciò "salvati", gli ebrei fedeli dai loro "nemici" e i non ebrei dalla punizione riservata ai "nemici" d'Israele.
Voi che abitate nella moderna "Assiria", e che perciò siete fra i "Caldei", da che parte starete? Vi unirete ai "nemici" del popolo di Dio e subirete a tempo debito la Sua vendetta o vi unirete agli ebrei fedeli che ripopoleranno la "terra promessa"? Anziché confidare negli "idoli" vani, che siano di natura spirituale o terrena, imparate a confidare nell'unico vero Dio che può darvi la "salvezza". La potenza "babilonese", o dei "Caldei", sarà sconfitta. Dice l'Iddio d'Israele: "Ascoltatemi, o gente dal cuore ostinato, che siete lontani dalla giustizia! Io faccio avvicinare la mia giustizia; essa non è lontana, la mia salvezza non tarderà; io metterò la salvezza in Sion e la mia gloria sopra Israele" (Isaia 46:13). Grazie a Dio alcuni fra i "Caldei" faranno la scelta giusta. "In quel giorno l'uomo volgerà lo sguardo verso il suo Creatore e i suoi occhi guarderanno al Santo d'Israele; non volgerà più lo sguardo verso gli altari, opera delle sue mani" (Isaia 17:7).
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