Dall'articolo precedente abbiamo capito che, a un certo punto, dopo che avranno invaso Israele, i Palestinesi ("Filistei") e i paesi arabi loro alleati ("Assiri") subiranno una pesante sconfitta da parte della Turchia, consentendo agli "esuli" ebrei fedeli di tornare in patria. C'è un'altra profezia che fa luce su questi avvenimenti da un punto di vista diverso. Il profeta Isaia rivela che la "Siria" e "Samaria" saranno sconfitti dall' "Assiria". In genere l' "Assiria" profetica rappresenta i paesi arabi a nord di Gerusalemme ostili a Israele. In questo caso prefigura invece la Turchia che soggiogherà la "Siria" profetica, ovvero i paesi arabi a nord, e "Samaria", che corrisponde all'attuale Cisgiordania sotto il controllo dell'autorità palestinese. Quello che Dio comandò a Isaia si adempie sotto i nostri occhi. "Il Signore (YHWH) mi disse: 《Prendi una tavoletta grande e scrivici sopra in caratteri leggibili: "Affrettate il saccheggio! Presto, al bottino!"》(Isaia 8:1). Non solo. Di lì a poco la moglie del profeta partorì un figlio e Dio comandò: "Chiamalo "Affrettate il saccheggio. Presto al bottino"; poiché prima che il bambino sappia chiamare papà e mamma, le ricchezze di Damasco e il bottino di Samaria saranno portati davanti al re d'Assiria" (Isaia 8:3,4).
Nel capitolo precedente questo "bambino" viene chiamato anche "Emmanuele", che letteralmente significa "Dio con noi". La profezia dice che "prima che il bambino sappia rigettare il male e scegliere il bene", il "nemico" invasore sarà "devastato". I periodi di tempo relativi al bambino ("prima che il bambino sappia chiamare papà e mamma" e "prima che il bambino sappia rigettare il male e scegliere il bene") si corrispondono, anche se descrivono caratteristiche diverse. Quand'è che un bambino inizia a chiamare consapevolmente i genitori? In genere non prima dei 12 mesi di vita, e più precisamente fra i 13 e i 18 mesi. Quand'è che un bambino inizia a sviluppare il senso morale? Gli studi indicano già a due anni. Quindi Dio dice che prima di due anni da ora, ma anche prima di 18 mesi, sia i Palestinesi che i paesi arabi invasori saranno sconfitti. Questo è in armonia con le altre profezie che abbiamo esaminato di recente, secondo le quali il "ritorno" degli "esuli" ebrei in patria inizierà nell'autunno 2021, ovvero fra circa 18 mesi.
Ma non solo quei "nemici" saranno sbaragliati dalla Turchia. Il profeta rivela: "Passerà sopra Giuda, inonderà e passerà oltre; arriverà fino al collo, e le sue ali spiegate copriranno tutta la larghezza del tuo paese (Israele), o Emmanuele!". "Molti di loro inciamperanno, cadranno, saranno infranti, rimarranno nel laccio e saranno presi" (Isaia 8:8,15). Una profezia straordinariamente simile a quella di Daniele a proposito dell'avanzata del "re del settentrione": "Il re del settentrione gli piomberà addosso (al "re del mezzogiorno") come la tempesta, con carri e cavalieri e con molte navi; entrerà nei paesi invadendoli e passerà oltre". "I saggi tra il popolo ... saranno abbattuti, per un certo tempo, dalla spada e dal fuoco, dalla schiavitù e dal saccheggio...saranno travolti". "Alcuni cadranno" (Daniele 11:40,33,35). L'Apocalisse indica che sarà proprio questa potenza che ucciderà a Gerusalemme i "due testimoni", subito prima di iniziare il vero e proprio assedio della città, che culminerà con la sua distruzione.
Ma chi rappresenta "Emmanuele" nei nostri giorni? Isaia dice che "mangerà panna e miele", simbolo di abbondanza materiale e benedizione spirituale, fino ai due anni circa. E sarà presente quando il "re del settentrione" invaderà in lungo e in largo il Paese. Ma è il profeta stesso che ne rivela indirettamente l'identità, allorché sfida le nazioni a muovere guerra contro il popolo di Dio, "perché Dio è con noi". "Emmanuele" perciò rappresenta quegli ebrei fedeli che godono dell'approvazione divina e che saranno protetti quando i "nemici" attaccheranno Israele. Siete anche voi fra questi? Allora fate vostra la determinazione del profeta: "Io aspetto il Signore (YHWH), che nasconde la sua faccia alla casa di Giabobbe; in lui ripongo la mia speranza" (Isaia 8:10,17). Sì, in questo preciso momento, Dio sta nascondendo, per così dire, la Sua faccia all'infedele Israele, in segno di disapprovazione. Ma se Gli resteremo fedeli fino al momento stabilito, potremo tornare in patria per assistere al Suo "ritorno". Una volta in patria, potremo dire: "Eccomi con i figli che il Signore (YHWH) mi ha dati; noi siamo dei segni e dei presagi in Israele da parte del Signore (YHWH) degli eserciti, che abita sul monte Sion" (Isaia 8:18).
In base alle profezie l'Iddio d'Israele sta per tornare a Gerusalemme per accogliere gli "esuli" e giudicare tutte le nazioni. Il fatto che il profeta parli di "affrettare il saccheggio" non significa che incoraggi la Turchia a compiere le sue imprese militari, ma semplicemente che lo farà in tempi rapidi. Questo consentirà al popolo ebraico fedele di reagire prontamente al "segnale" che Dio lancerà. "In quel giorno suonerà una gran tromba; quelli che erano perduti nel paese d'Assiria e quelli che erano dispersi nel paese d'Egitto verranno e si prostreranno davanti al Signore (YHWH), sul monte santo, a Gerusalemme" (Isaia 27:13). Da nord e sud, da ogni direzione, gli "esuli" torneranno. Voi sarete fra loro, quando sarà il momento? L'Iddio d'Israele promette: "Essi seguiranno il Signore (YHWH), che ruggirà come un leone, poiché egli ruggirà, e i figli accorreranno in fretta dall'Occidente. Accorreranno in fretta dall'Egitto come uccelli, e dal paese d'Assiria come colombe; io li farò abitare nelle loro case》, dice il Signore (YHWH)" (Osea 11:10,11).
Ricordate quando Noè e i suoi finirono di costruire l'arca e gli animali accorrevano per ripararsi all'interno? In modo simile già ora Dio, attraverso il più grande "Noè", Gesù Cristo, e i suoi "familiari", gli ebrei fedeli con la speranza celeste, ha costruito un' "arca" spirituale per la salvezza del Suo popolo. Quando Dio farà suonare la "tromba" e "ruggirà", verso l'autunno 2021, tutte le persone di origini ebraiche che vorranno ricevere la Sua protezione dovranno stabilirsi in Israele, almeno per qualche tempo. I "nemici" non potranno arrecare loro nessun danno permanente. Anche se qualcuno dovrà subire qualche disagio, anche la morte, saranno certamente protetti in senso fisico, ricevendo il necessario per vivere, e in senso spirituale, in quanto la loro fede incrollabile li prerserverà per la vita eterna. Assumerà per loro un significato speciale questo comando: "Va', o mio popolo, entra nelle tue camere, chiudi le tue porte dietro a te; nasconditi per un istante, finché sia passata l'indignazione" (Isaia 26:20).