sabato 30 maggio 2020

"Affrettate il saccheggio!" (Isaia 8:1)


Dall'articolo precedente abbiamo capito che, a un certo punto, dopo che avranno invaso Israele, i Palestinesi ("Filistei") e i paesi arabi loro alleati ("Assiri") subiranno una pesante sconfitta da parte della Turchia, consentendo agli "esuli" ebrei fedeli di tornare in patria. C'è un'altra profezia che fa luce su questi avvenimenti da un punto di vista diverso. Il profeta Isaia rivela che la "Siria" e "Samaria" saranno sconfitti dall' "Assiria". In genere l' "Assiria" profetica rappresenta i paesi arabi a nord di Gerusalemme ostili a Israele. In questo caso prefigura invece la Turchia che soggiogherà la "Siria" profetica, ovvero i paesi arabi a nord, e "Samaria", che corrisponde all'attuale Cisgiordania sotto il controllo dell'autorità palestinese. Quello che Dio comandò a Isaia si adempie sotto i nostri occhi. "Il Signore (YHWH) mi disse: 《Prendi una tavoletta grande e scrivici sopra in caratteri leggibili: "Affrettate il saccheggio! Presto, al bottino!"》(Isaia 8:1). Non solo. Di lì a poco la moglie del profeta partorì un figlio e Dio comandò: "Chiamalo "Affrettate il saccheggio. Presto al bottino"; poiché prima che il bambino sappia chiamare papà e mamma, le ricchezze di Damasco e il bottino di Samaria saranno portati davanti al re d'Assiria" (Isaia 8:3,4). 

Nel capitolo precedente questo "bambino" viene chiamato anche "Emmanuele", che letteralmente significa "Dio con noi". La profezia dice che "prima che il bambino sappia rigettare il male e scegliere il bene", il "nemico" invasore sarà "devastato". I periodi di tempo relativi al bambino ("prima che il bambino sappia chiamare papà e mamma" e "prima che il bambino sappia rigettare il male e scegliere il bene") si corrispondono, anche se descrivono caratteristiche diverse. Quand'è che un bambino inizia a chiamare consapevolmente i genitori? In genere non prima dei 12 mesi di vita, e più precisamente fra i 13 e i 18 mesi. Quand'è che un bambino inizia a sviluppare il senso morale? Gli studi indicano già a due anni. Quindi Dio dice che prima di due anni da ora, ma anche prima di 18 mesi, sia i Palestinesi che i paesi arabi invasori saranno sconfitti. Questo è in armonia con le altre profezie che abbiamo esaminato di recente, secondo le quali il "ritorno" degli "esuli" ebrei in patria inizierà nell'autunno 2021, ovvero fra circa 18 mesi. 

Ma non solo quei "nemici" saranno sbaragliati dalla Turchia. Il profeta rivela: "Passerà sopra Giuda, inonderà e passerà oltre; arriverà fino al collo, e le sue ali spiegate copriranno tutta la larghezza del tuo paese (Israele), o Emmanuele!". "Molti di loro inciamperanno, cadranno, saranno infranti, rimarranno nel laccio e saranno presi" (Isaia 8:8,15). Una profezia straordinariamente simile a quella di Daniele a proposito dell'avanzata del "re del settentrione": "Il re del settentrione gli piomberà addosso (al "re del mezzogiorno") come la tempesta, con carri e cavalieri e con molte navi; entrerà nei paesi invadendoli e passerà oltre". "I saggi tra il popolo ... saranno abbattuti, per un certo tempo, dalla spada e dal fuoco, dalla schiavitù e dal saccheggio...saranno travolti". "Alcuni cadranno" (Daniele 11:40,33,35). L'Apocalisse indica che sarà proprio questa potenza che ucciderà a Gerusalemme i "due testimoni", subito prima di iniziare il vero e proprio assedio della città, che culminerà con la sua distruzione. 

Ma chi rappresenta "Emmanuele" nei nostri giorni? Isaia dice che "mangerà panna e miele", simbolo di abbondanza materiale e benedizione spirituale, fino ai due anni circa. E sarà presente quando il "re del settentrione" invaderà in lungo e in largo il Paese. Ma è il profeta stesso che ne rivela indirettamente l'identità, allorché sfida le nazioni a muovere guerra contro il popolo di Dio, "perché Dio è con noi". "Emmanuele" perciò rappresenta quegli ebrei fedeli che godono dell'approvazione divina e che saranno protetti quando i "nemici" attaccheranno Israele. Siete anche voi fra questi? Allora fate vostra la determinazione del profeta: "Io aspetto il Signore (YHWH), che nasconde la sua faccia alla casa di Giabobbe; in lui ripongo la mia speranza" (Isaia 8:10,17). Sì, in questo preciso momento, Dio sta nascondendo, per così dire, la Sua faccia all'infedele Israele, in segno di disapprovazione. Ma se Gli resteremo fedeli fino al momento stabilito, potremo tornare in patria per assistere al Suo "ritorno". Una volta in patria, potremo dire: "Eccomi con i figli che il Signore (YHWH) mi ha dati; noi siamo dei segni e dei presagi in Israele da parte del Signore (YHWH) degli eserciti, che abita sul monte Sion" (Isaia 8:18). 

In base alle profezie l'Iddio d'Israele sta per tornare a Gerusalemme per accogliere gli "esuli" e giudicare tutte le nazioni. Il fatto che il profeta parli di "affrettare il saccheggio" non significa che incoraggi la Turchia a compiere le sue imprese militari, ma semplicemente che lo farà in tempi rapidi. Questo consentirà al popolo ebraico fedele di reagire prontamente al "segnale" che Dio lancerà. "In quel giorno suonerà una gran tromba; quelli che erano perduti nel paese d'Assiria e quelli che erano dispersi nel paese d'Egitto verranno e si prostreranno davanti al Signore (YHWH), sul monte santo, a Gerusalemme" (Isaia 27:13). Da nord e sud, da ogni direzione, gli "esuli" torneranno. Voi sarete fra loro, quando sarà il momento? L'Iddio d'Israele promette: "Essi seguiranno il Signore (YHWH), che ruggirà come un leone, poiché egli ruggirà, e i figli accorreranno in fretta dall'Occidente. Accorreranno in fretta dall'Egitto come uccelli, e dal paese d'Assiria come colombe; io li farò abitare nelle loro case》, dice il Signore (YHWH)" (Osea 11:10,11). 

Ricordate quando Noè e i suoi finirono di costruire l'arca e gli animali accorrevano per ripararsi all'interno? In modo simile già ora Dio, attraverso il più grande "Noè", Gesù Cristo, e i suoi "familiari", gli ebrei fedeli con la speranza celeste, ha costruito un' "arca" spirituale per la salvezza del Suo popolo. Quando Dio farà suonare la "tromba" e "ruggirà", verso l'autunno 2021, tutte le persone di origini ebraiche che vorranno ricevere la Sua protezione dovranno stabilirsi in Israele, almeno per qualche tempo. I "nemici" non potranno arrecare loro nessun danno permanente. Anche se qualcuno dovrà subire qualche disagio, anche la morte, saranno certamente protetti in senso fisico, ricevendo il necessario per vivere, e in senso spirituale, in quanto la loro fede incrollabile li prerserverà per la vita eterna. Assumerà per loro un significato speciale questo comando: "Va', o mio popolo, entra nelle tue camere, chiudi le tue porte dietro a te; nasconditi per un istante, finché sia passata l'indignazione" (Isaia 26:20).


giovedì 21 maggio 2020

"Guai agli abitanti della regione costiera"! (Sofonia 2:5).


Tutti i "nemici" di Israele, che presto o tardi, parteciperanno alla sua devastazione, dovranno subire l'ira dell'Iddio Onnipotente! Per quanto riguarda i Palestinesi, chiamati "Filistei", Dio annuncia: "Guai agli abitanti della regione costiera"! "La parola del Signore (YHWH) è rivolta contro di te, o Canaan, paese dei Filistei: 《Io ti distruggerò al punto che non avrai più abitanti》" (Sofonia 2:5). Cosa faranno di tanto grave i Palestinesi, da meritare un giudizio così severo? Il profeta Isaia dichiara che, insieme ai "Siri da oriente", "i Filistei da occidente" "divoreranno Israele a bocca spalancata" (Isaia 9:11; Salmo 83:7). Anche i Palestinesi di Gaza fanno parte degli sciami di "insetti" famelici che invaderanno Israele per i prossimi due anni (Gioele 1:4). La crescente ostilità che si avverte da parte loro in questi giorni è una prova che anch'essi stanno partecipando all'adempimento della profezia. Per questo mediante il profeta Ezechiele l'Iddio d'Israele promette: "Poiché i Filistei si sono abbandonati alla vendetta e si sono crudelmente vendicati, con un cuore pieno di disprezzo, dandosi alla distruzione per odio antico, ... stenderò la mia mano contro i Filistei, sterminerò i Cheretei e distruggerò il rimanente della costa del mare; eseguirò su di loro grandi vendette, li riprenderò con furore, ed essi conosceranno che io sono il Signore (YHWH), quando avrò fatto sentire la mia vendetta"》(Ezechiele 25:15-17).

Ma in che modo avverrà questo e quando? Il profeta Zaccaria rivela che, in conseguenza della sconfitta che subirà "Tiro", le principali città dei "Filistei" saranno prese dal timore e cadranno a loro volta. Dio dice: "Annienterò l'orgoglio dei Filistei" (Zaccaria 9:4-7). Sappiamo che "Tiro" è un altro nome dell' "Assiria" profetica, ovvero dei paesi arabi a nord di Israele. Questi paesi pure parteciperanno all' "invasione" di Israele nei prossimi anni, ma poi saranno sconfitti dalla Turchia. Il profeta Geremia dice che la stessa "minaccia" proveniente "dal settentrione" che devasterà "Tiro" devasterà anche "tutti i Filistei". Isaia conferma che la punizione contro i "Filistei" verrà "dal nord". Saranno quindi gli stessi eserciti turchi che sconfiggeranno gli "Assiri" a sconfiggere anche i "Filistei", ovvero i Palestinesi di Gaza (Geremia 47:1-4; Isaia 14:31). 

Le profezie ci permettono di capire anche il periodo di tempo in cui accadrà. Subito dopo aver annunciato "guai" ai "Filistei", Sofonia dice: "La regione costiera non sarà altro che pascoli, rifugi per pastori e recinti per greggi. Essa sarà un territorio per il resto della casa di Giuda; là porteranno le bestie al pascolo ... perché il Signore (YHWH), loro Dio, li visiterà e li farà tornare dall'esilio" (Sofonia 2:6,7). E Isaia: "Egli (Dio) alzerà un vessillo verso le nazioni, raccoglierà gli esuli d'Israele e radunerà i dispersi di Giuda dai quattro canti della terra". "Essi piomberanno a volo sulle spalle dei Filistei a occidente, insieme faranno razzia tra i figli dell'oriente; metteranno le mani addosso a Edom e a Moab, e i figli di Ammon saranno loro sudditi" (Isaia 11:12,14). Il profeta Abdia aggiunge: "Sul monte Sion ci saranno degli scampati ed esso sarà santo; e la casa di Giabobbe posssederà ciò che le appartiene". "Quelli della regione meridionale possederanno il monte di Esaù; quelli della pianura possederanno il paese dei Filistei, il territorio di Efraim e quello di Samaria; e Beniamino possederà Galaad. I deportati di questo esercito, i figli d'Israele,  possederanno il paese dei Cananei" (Abdia 17-20). 

Dunque la "sconfitta" dei "Filistei" è messa in relazione con il "ritorno" degli "esuli" ebrei fedeli, che erediteranno il territorio dove attualmente abitano loro e gli altri "nemici" confinanti della Giordania ("Edom", "Moab", "Ammon" o "monte di Esaù). Anche la Palestina, o "Filistea" (l'antica "Canaan"), ovvero i territori occupati dai Palestinesi, fa parte della "terra promessa" ai patriarchi ebrei. L'Iddio Onnipotente promise ad Abraamo: "A te e alla tua discendenza dopo di te darò il paese dove abiti come straniero: tutto il paese di Canaan, in possesso perenne" (Genesi 17:8). La stessa promessa fu fatta a Isacco e Giacobbe (Esodo 6:3,4). 

Questo però non giustifica gli atti di oppressione e violenza compiuti dallo stato ebraico contro i Palestinesi. Non è ancora giunto il momento stabilito da Dio per affidare agli ebrei i loro territori e certamente qualsiasi sopruso contro i "nemici" di Israele è condannato dall'Iddio dell'amore e della pace. Attraverso Isaia Dio dice che questi "sono pieni di pratiche divinatorie, praticano le arti occulte come i Filistei" (Isaia 2:6). A cosa si riferisce il profeta? Il Salmo spiega profeticamente che gli ebrei infedeli "sacrificarono i propri figli e le proprie figlie ai demòni, e sparsero il sangue innocente, il sangue dei propri figli e delle proprie figlie, che sacrificarono agli idoli di Canaan" (Salmo 106:37,38). In altre parole, spargendo il "sangue innocente" dei "propri" figli, li avrebbero sacrificati "agli idoli di Canaan", cioè "ai demòni". In questo senso avrebbero perciò partecipato alle "pratiche divinatorie", o "arti occulte", dei "Filistei", mettendosi sotto il controllo degli spiriti malvagi. Quanti ragazzi e ragazze israeliani sono stati sacrificati nei conflitti con i Palestinesi?! Quanto "sangue innocente" è stato sparso, e non certo in onore di Dio! Gli ebrei infedeli che si rendono colpevoli di questi peccati diabolici dovranno renderne conto a Lui!

Il momento in cui gli ebrei occuperanno legittimamente la "terra promessa" arriverà solo dopo che gli "Assiri" e gli altri "nemici" d'Israele, tra cui i Palestinesi, verso l'autunno 2021, riceveranno una pesante sconfitta, consentendo ai fedeli di tutto il mondo di tornare in patria. Non solo a Gerusalemme e dintorni, ma anche nel resto d'Israele e della Palestina. Quando gli ebrei uscirono sani e salvi dal Mar Rosso, levarono a Dio un canto profetico, che prevedeva, fra l'altro, proprio questo "ritorno" in patria. "Tu hai condotto con la tua bontà il popolo che hai riscattato; l'hai guidato con la tua potenza alla tua santa dimora. I popoli lo hanno udito e tremano. L'angoscia ha colto gli abitanti della Filistia. Già sono smarriti i capi di Edom, il tremito prende i potenti di Moab, tutti gli abitanti di Canaan vengono meno. Spavento e terrore piomberà su di loro. Per la forza del tuo braccio diventeranno muti come una pietra, finché il tuo popolo, o Signore (YHWH), sia passato, finché sia passato il popolo che ti sei acquistato. Tu li introdurrai e li pianterai sul monte che ti appartiene, nel luogo che hai preparato, o Signore (YHWH), per tua dimora, nel santuario che le tue mani, o Signore (YHWH), hanno stabilito" (Esodo 15:13-17). 

Dio promette che, quando il Suo popolo ebraico fedele tornerà in patria, i "nemici" all'intorno resteranno "muti", senza reagire e pieni di timore, finché tutti gli "esuli" non avranno raggiunto il "monte santo", il monte Sion, dal quale Dio emanerà le Sue "leggi". Non avranno bisogno di combattere perché Dio stesso combatterà per loro. Si avvereranno allora queste parole: "Dio ha parlato nel suo santuario:《Io trionferò, dividerò Sichem e misurerò la valle di Succot. Mio è Galaad, mio è Manasse, Efraim è l'elmo del mio capo, Giuda è il mio scettro. Moab è il catino dove mi lavo; sopra Edom getterò il mio sandalo; sulla Filistia proromperò in grida di trionfo》" (Salmo 108:7-9). Durante la "tregua" annunciata, fra l'autunno 2021 e la primavera 2022, l'Iddio d'Israele sarà presente "nel suo santuario", sul monte Sion, a Gerusalemme, per distribuire la "terra promessa" agli "esuli" che torneranno. 

Che dire di voi? Se abitate in Palestina, ovvero nei territori occupati dai Palestinesi, non vi unite agli altri "nemici" che attaccheranno Israele! Fate la pace con tutti e non la guerra. Se metterete da parte l' "orgoglio", potrete unirvi a suo tempo con gli ebrei fedeli e adorare l'unico vero Dio, il Creatore dell'universo, nella "terra promessa" ai loro antenati. L'Iddio d'Israele promette che la "verga" che colpiva la "Filistia" sarà "spezzata", evidentemente nel senso che il "nemico" che la sconfiggerà, ovvero la Turchia, non la distruggerà del tutto, permettendo ai Palestinesi sinceri di sopravvivere. "I più poveri avranno di che pascersi e i bisognosi riposeranno al sicuro" (Isaia 14:29,30). E non vi fidate di chi vi promette tutto il suo sostegno, solo per i suoi scopi, perché alla fine vi si rivolterà contro! 

Se abitate in Israele, smettete di sostenere politicamente lo stato sionista che opprime i vostri vicini Palestinesi! Imitate l'esempio del vostro Dio, tendendo loro una mano e aiutandoli ad ottenere la Sua approvazione. Se potete, finché siete ancora in tempo, allontanatevi dal Paese che subirà l'invasione predetta nei prossimi anni. Se Dio vorrà, potrete tornare in seguito nelle vostre case insieme al "resto" dell'Israele fedele. Imparate dal giudizio di Dio contro i vostri "nemici" ad accettare la Sua correzione per la vostra salvezza! Egli stesso annuncia: 《Io ho sterminato delle nazioni, le loro torri sono distrutte; ho rovinato le loro strade, al punto che non vi passa più nessuno; le loro città sono distrutte, al punto che non c'è più nessuno, nessun abitante. Io dicevo: "Se almeno tu volessi temermi, accettare la correzione! La tua dimora non sarebbe distrutta, nonostante tutto ciò che ho riservato per te". Perciò aspettami》, dice il Signore (YHWH), 《per il giorno che mi alzerò per il bottino; perché ho decretato di radunare le nazioni, di riunire i regni, per versare su di loro la mia indignazione, tutto l'ardore della mia ira. Poiché tutta la terra sarà divorata dal fuoco della mia gelosia》(Sofonia 3:6-8).


domenica 17 maggio 2020

Abitanti d'Israele, sottomettetevi al "rasoio" di Dio!


Il profeta Isaia descrive come sarà l' "invasione" predetta contro l'infedele Israele, nella quale "il re d'Assiria" avrà un ruolo di primo piano. "In quei giorni il Signore (YHWH) fischierà alle mosche che sono all'estremità dei fiumi d'Egitto e alle api che sono nel paese d'Assiria. Esse verranno e si poseranno tutte nelle valli deserte, nelle fessure delle rocce, su tutti i cespugli e su tutti i pascoli" (Isaia 7:17-19). Dalla parallela profezia di Gioele comprendiamo che tali sciami di insetti famelici si riferiscono ai "nemici" di Israele. Quando sono contrapposte, le espressioni "Egitto" e "Assiria" indicano rispettivamente il "re del mezzogiorno", ovvero Stati Uniti e alleati occidentali, e il "re del settentrione", cioè tutti i paesi a nord "ostili" a Israele. Isaia specifica che all' "invasione" parteciperanno non solo esponenti del "re del settentrione", in primis gli "Assiri", ovvero i paesi arabi a nord di Gerusalemme, ma anche oppositori provenienti dai paesi occidentali! Nonostante Israele sembri godere del benestare di potenti nazioni a sud, queste non potranno niente contro i suoi "nemici", e anzi alcuni di esse ne prenderanno parte! Ecco perché il profeta annuncia "guai" per i "figli ribelli" d'Israele 'che vanno in Egitto senza averlo consultato', "per rifugiarsi sotto la protezione di faraone e cercare riparo all'ombra dell'Egitto!". E poi li avverte: "La protezione del faraone vi tornerà a confusione e il riparo all'ombra dell'Egitto a vergogna" (Isaia 30:1-3). 

Poi Isaia descrive metaforicamente ciò che accadrà: "In quel giorno il Signore (YHWH), con un rasoio preso a noleggio di là dal fiume, cioè con il re d'Assiria, raderà la testa, i peli dei piedi e porterà via anche la barba" (Isaia 7:20). La profezia stessa rivela che il "rasoio" rappresenta "il re d'Assiria". Una parallela profezia di Ezechiele fa luce sul significato della metafora. In un'occasione Dio disse a Ezechiele di prendere "un rasoio da barbiere", di radersi la testa e la barba e di conservare i peli. Avrebbe dovuto bruciare "un terzo" dei peli, un altro "terzo" colpirlo con la spada e l'ultimo "terzo" disperderlo al vento. Infine Dio stesso ne spiega l'adempimento, rivolgendosi all'infedele Israele: "Eccomi, vengo io da te! Eseguirò in mezzo a te i miei giudizi in presenza delle nazioni". "Una terza parte di te morirà di peste e sarà consumata dalla fame in mezzo a te; una terza parte cadrà per la spada attorno a te, e ne disperderò a tutti i venti l'altra terza parte e sguainerò contro di essa la spada". 

Ricordate però che, in tutto questo, l' "Assiria" avrà un ruolo principale. È lei il "rasoio" attraverso cui l'Iddio d'Israele 'raderà' l'infedele Israele, riversando su di essa la Sua ira attraverso "la spada", "i letali dardi della fame", le "bestie feroci" e "la peste" (Ezechiele 5). Ma come, potrebbe chiedere qualcuno, non è già abbastanza quello che sta passando Israele, con l'epidemia in atto, la crisi economica dietro l'angolo, e gli scontri armati con i "nemici" di sempre?! Anche l'Apocalisse aveva predetto questi "guai" e una buona parte di essi avrebbe iniziato a manifestarsi subito dopo l'ingresso del "cavallo bianco" e del suo "cavaliere" (Apocalisse 6:1). Sappiamo che questo "cavaliere" è Gesù Cristo che il 4 aprile 2019 ha iniziato la sua "cavalcata" come re vittorioso, benché ancora invisibile. La profezia annuncia poi la "cavalcata" di un "cavallo rosso" con il suo "cavaliere" armato che avrebbe tolto "la pace dalla terra" (Apocalisse 6:4). Una chiara allusione alle guerre che sconvolgono il mondo, tanto più ora che le nazioni si preparano alla terza guerra mondiale. Segue un "cavallo nero" che porta una grave crisi economica (Apocalisse 6:5,6). Gesù stesso aveva profetizzato queste "calamità" in concomitanza con la sua "presenza" regale. Disse: "Voi udrete parlare di guerre e di rumori di guerre". "Poiché insorgerà nazione contro nazione e regno contro regno; ci saranno carestie e terremoti in vari luoghi". Però avvertì: "tutto questo non sarà che il principio di dolori" (Matteo 24:6-8). 

È vero, la "grande tribolazione" è iniziata quando Gesù ha iniziato a regnare, cioè il 4 aprile 2019, e durerà sette anni letterali complessivamente, ma i suoi effetti più pesanti non si sono ancora fatti sentire. Quello che stiamo vivendo è "il principio di dolori". La "cavalvalcata" del quarto "cavallo", quello "giallastro", e del suo "cavaliere", la "Morte", darà un impulso ai "guai" già annunciati, sopratutto per quanto riguarda l'infedele Israele e i suoi alleati. "Fu dato loro potere ... per uccidere con la spada, con la fame, con la mortalità e con le belve della terra" (Apocalisse 6:8). Da altre profezie infatti sappiamo che questo "cavallo" rappresenta l' "Assiria", chiamata anche "Babilonia" e "Caldei". Il profeta Abacuc ne descrive la "cavalcata", dicendo che è una "nazione crudele e impetuosa, che percorre tutta la terra per impadronirsi di dimore che non sono sue". Aggiunge che "i suoi cavalli sono più veloci dei leopardi, più agili dei lupi della sera". "Tutta quella gente viene per darsi alla violenza". "Si fanno beffe dei re, i principi sono per loro oggetto di scherno" (Abacuc1:6,8-10). 

Anche gli esponenti politici di Israele, che si oppongono al celeste regno di Dio, chiamati collettivamente "il principe che è in Gerusalemme", subiranno il suo terribile potere. Dio dice: "Io stenderò su di lui la mia rete, egli sarà preso nel mio laccio; lo deporterò a Babilonia, nella terra dei Caldei, ma egli non la vedrà, e laggiù morrà" (Ezechiele 12:10,13). Come ho spiegato nell'articolo precedente, questo "principe" non tornerà più in patria come gli altri "esuli" pentiti. La buona notizia è questa. Quando gli "Assiri", o "Caldei", invaderanno Israele, tutti coloro che non opporranno resistenza armata saranno risparmiati. Attraverso Geremia Dio comanda: "Piegate il collo sotto il giogo del re di Babilonia (alias "Caldei"), sottomettevi a lui e al suo popolo, e vivrete" (Geremia 27:12). Certo, sarà doloroso sottomettersi al "nemico" che avanza. Sarebbe meglio sfuggirgli allontanandosi da Israele prima che quel "cavallo" funesto faccia il suo ingresso! Ma, se proprio non fosse possibile fuggire altrove, meglio arrendersi e aver salva la vita che combatterlo rischiando di morire. Non vi pare? 

La metafora del "rasoio da barbiere" può aiutarci a capirlo. Avete mai provato a farvi una barba già molto cresciuta o a depilarvi senza spalmarvi prima di sapone? Se i peli sono più duri e fanno maggiore resistenza al rasoio, proverete più dolore. Meglio rasarsi evitando qualsiasi attrito superfluo. La stessa cosa avverrà durante l' "invasione assira". Quelli che si sottometteranno al "rasoio" senza opporre inutile "resistenza" soffriranno di meno. Dio promette: "Lascerò di loro (degli abitanti d'Israele) alcuni pochi uomini scampati dalla spada, dalla fame e dalla peste, affinché raccontino tutte le loro abominazioni fra le nazioni dove saranno giunti; conosceranno che io sono il Signore (YHWH)" (Geremia 12:16). In seguito, fra l'autunno 2021 e la primavera 2022, tutti gli "esuli" ebrei che si saranno riavvicinati al loro Dio torneranno in patria. Mentre il resto del paese giacerà in rovina, e "non sarà che rovi e pruni", il territorio abitato dagli "esuli" fedeli sarà benedetto da Dio. "In quel giorno avverrà che uno nutrirà una giovenca e due pecore, ed esse daranno tale abbondanza di latte, che egli mangerà panna; poiché panna e miele mangerà chiunque sarà rimasto superstite nel paese" (Isaia 7:21-24). Ma il giudizio di Dio sull'infedele Israele non servirà soltanto a far tornare a Lui gli ultimi ebrei sinceri. Quando le nazioni circostanti assisteranno alla sua "desolazione" servirà per loro "di ammonimento" (Ezechiele 5:14,15). 

Cosa impariamo da queste profezie? Se abitate in Israele, sappiate che anche i vostri "alleati" occidentali potrebbero diventare vostri "nemici"! Non confidate negli uomini, per quanto potenti, ma solo nell'Iddio d'Israele. Ricordate che il "rasoio" che arriverà presto non vi lascerà indifferenti. Se potete, allontanatevi subito dal Paese e tornate al vostro Dio. Se vi troverete ad assistere al suo arrivo, sottoponetevi umilmente al "rasoio" e non impugnate le armi per combatterlo. Se vivete nelle nazioni circostanti a Israele, vi serva di ammonimento. Non vi mettete contro l'Iddio Onnipotente se non volete subire la Sua ira! Non vi unite agli altri che invaderanno Israele. Altrimenti dovreste fare i conti con Dio! E noi tutti che viviamo siamo avvertiti che verranno tempi peggiori. Non è un modo di dire o una frase fatta. È Dio che lo dice e presto diventerà realtà, allorché, nei prossimi due anni, il "cavallo giallastro" farà la sua temibile "cavalcata". Siate decisi a ricevere protezione restando nell' "arca" spirituale di Dio. Continuiamo a seguire la "luce" che Dio provvederà al Suo "popolo" nei tempi più bui che verranno!

"Ascolta la parola del Signore (YHWH), re di Giuda"! (Geremia 22:2)


Non tutti coloro che, in seguito all' "invasione" straniera, saranno costretti ad allontanarsi da Israele vi torneranno quando scatterà la "tregua" annunciata. L'Iddio d'Israele raccomanda infatti di non piangere per le vittime, bensì "per colui che se ne va, perché non tornerà più e non vedrà più il suo paese natio". Di chi sta parlando? Dal contesto si comprende che ci si riferisce ai "re di Giuda" infedeli, o esponenti politici d'Israele, la cui sede di governo è a Gerusalemme, che anticamente faceva parte della tribù di Giuda. Viceversa i "re di Giuda" fedeli continueranno a regnare a Gerusalemme. 

Ecco l'avvertimento: "Ascolta la parola del Signore (YHWH), o re di Giuda, che siedi sul trono di Davide: tu, i tuoi servitori e il tuo popolo, che entrate per queste porte! Così parla il Signore (YHWH): 'Esercitate il diritto e la giustizia; liberate dalla mano dell'oppressore colui al quale è tolto il suo; non fate torto né violenza allo straniero, all'orfano e alla vedova; non spargete sangue innocente in questo luogo. Infatti, se metterete realmente in pratica questa parola, dei re a cui appartiene il trono di Davide entreranno per le porte di questa casa su carri e su cavalli: entreranno essi, i loro servitori e il loro popolo. Ma se non date ascolto a queste parole, io giuro per me stesso', dice il Signore (YHWH), 'che questa casa andrà in rovina'" (Geremia 22:10,2-5). 

Voi che state governando, per cosi dire, sul "trono di Davide", avete una grossa responsabilità! Se individualmente vi comporterete secondo la "legge" di Dio, potrete essere fra gli "eletti" che governeranno con la Sua approvazione nella Gerusalemme "restaurata". Ma se vi comportate contrariamente alle leggi del vostro Dio, "fate violenza allo straniero" e "spargete sangue innocente", la vostra "casa", o discendenza, non conserverà il potere! Cosa sta facendo lo stato ebraico che pretendete di rappresentare? Ha riconosciuto l'unico governante che attualmente ha il diritto di "sedere" sul "trono di Davide", ovvero il Messia, Gesù, o si affanna inutilmente a prolungare un potere che non gli compete più? Ha smesso di usare "violenza" contro gli "stranieri" e di "spargere sangue" o è impegnato più che mai ad estendere il proprio dominio oltre i confini nazionali sfruttando le popolazioni limitrofe e ingaggiando vere e proprie battaglie contro i "nemici" confinanti? 

È chiaro che lo stato ebraico è venuto meno alla "missione" che avrebbe dovuto svolgere e si è schierato apertamente contro l'Iddio Onnipotente! A tutti gli effetti fa parte di "Babilonia la grande" dell'Apocalisse che sta per ricevere la "giusta retribuzione" per le sue "malefatte". Ma che dire di ciascuno di voi? Dio vi dà l'opportunità di scegliere da che parte stare, se dalla parte del Suo regno celeste e del Suo legittimo "re", o dalla parte di "Babilonia la grande", in opposizione a Dio. Parlando al "re di Giuda" infedele, il profeta dice: "Io ti darò nelle mani di quelli che cercano la tua vita, nelle mani di quelli dei quali ha paura ... nelle mani dei Caldei". Quando i "Caldei", ovvero i "nemici" provenienti dai paesi arabi a nord di Gerusalemme, invaderanno completamente il Paese nei prossimi due anni, non risparmieranno nemmeno i governanti infedeli. 

Ma anche la popolazione, ovvero gli abitanti d'Israele, deve sapere che costoro non torneranno più.  "O paese, o paese, o paese, ascolta la parola del Signore (YHWH)! Così parla il Signore (YHWH): 《Iscrivete quest'uomo come privo di figli, come un uomo che non prospererà durante i suoi giorni; perché nessuno della sua discendenza giungerà a sedersi  sul trono di Davide e a regnare ancora su Giuda》" (Geremia 22:25,29,30). 

"Re di Giuda" e abitanti d'Israele, prestate attenzione all'avvertimento! Non sostenete più politicamente lo stato ebraico, ma sortomettetevi al "re" che sta regnando invisibilmente da Gerusalemme e presto tornerà per la resa dei conti. A proposito degli abitanti d'Israele fedeli e dei governanti che faranno la scelta giusta, Dio promette: "In quei giorni Giuda sarà salvato e Gerusalemme abiterà al sicuro". "Poiché  così parla il Signore (YHWH): 《 Non verrà meno a Davide chi sieda sul trono della casa d'Israele 》" (Geremia 33:16,17).


venerdì 15 maggio 2020

"Oracolo contro Babilonia"! (Isaia 13:1)


Nell'adempimento profetico moderno l'espressione "Babilonia" ha un duplice significato. Se da una parte indica l'infedele Israele, dall'altra rappresenta le popolazioni arabe a nord di Gerusalemme "ostili" a Israele, chiamate anche "Caldei" e "Assiri". In ogni caso tutto ciò che racchiude quell'espressione subirà presto l'ira dell'Iddio Onnipotente! Il profeta Isaia annuncia l' "oracolo contro Babilonia". "Si ode sui monti un rumore di gente, come quello di un popolo immenso; il rumore di un tumulto di regni, di nazioni radunate". "Urlate, poiché il giorno del Signore (YHWH) è vicino; esso viene come una devastazione dell'Onnipotente" (Isaia 13:1,4,6). Il profeta Gioele usa espressioni molto simili per annunciare la punizione dell'infedele Israele, e in particolare la distruzione di Gerusalemme: "Un popolo forte e innumerevole è salito contro il mio paese"."Poiché il giorno del Signore (YHWH) è vicino e verrà come una devastazione mandata dall'Onnipotente" (Gioele 1:6,15). Qui Isaia si sta perciò riferendo profeticamente alla stessa cosa. Più avanti fornisce altri particolari. "Una visione terribile mi è stata data: il perfido agisce con perfidia, il devastatore devasta" (Isaia 21:2). Da altre profezie sappiamo che il "perfido" si riferisce principalmente ai "Caldei" già menzionati prima che, nel prossimi due anni, guideranno l' "invasione" del Paese, mentre il "devastatore" è la Turchia, che alla fine distruggerà Gerusalemme. 

D'altra parte Isaia parla anche della "Babilonia", o "figlia dei Caldei", che avrebbe punito il "popolo" ebraico di Dio, ma che in seguito avrebbe subito la sua stessa sorte. "Siediti in silenzio e va' nelle tenebre, figlia dei Caldei". "Io mi adirai contro il mio popolo, profanai la mia eredità e li diedi in mano tua; tu non avesti alcuna pietà" (Isaia 47:1,5,6). 

Anche il profeta Geremia usa l'espressione "Babilonia" con questo duplice significato. "Ecco la parola che il Signore (YHWH) pronunciò riguardo a Babilonia, riguardo al paese dei Caldei". "Dal settentrione marcia contro di lei una nazione che ne ridurrà il paese in un deserto". "In quei giorni, in quel tempo" "i figli d'Israele e i figli di Giuda torneranno insieme; cammineranno piangendo, cercheranno il Signore (YHWH), il loro Dio" (Geremia 50:1-4). La devastazione dell'infedele Israele, alias "Babilonia", indurrà alcuni ebrei sinceri a tornare a Dio. Allo stesso modo la sconfitta che subirà "il paese dei Caldei" fra circa un anno e mezzo consentirà agli "esuli" ebrei da tutto il mondo di tornare in patria a partire dall'autunno 2021. Anche l'invito che viene dato ha un significato doppio: "Fuggite di mezzo a Babilonia, uscite dal paese dei Caldei!" (Geremia 50:8). Sì, chi ancora può si allontani al più presto da "Babilonia", l'infedele Israele, e fugga lontano dai "Caldei" che avanzano! 

Il motivo è presto detto: "Sterminate da Babilonia colui che semina e colui che maneggia la falce al tempo della mietitura. Per scampare dalla spada micidiale ritorni ciascuno al suo popolo, fugga ciascuno verso il proprio paese!" (Geremia 50:16). Le espressioni "semina" e "mietitura" rimandano evidentemente a stagioni diverse e ci ricordano da vicino le parole del profeta Gioele sull'invasione di insetti famelici durante stagioni diverse, dalla primavera all'autunno. Possiamo concludere che Geremia si riferisca allo stesso periodo di tempo, che è appena iniziato e si concluderà l'autunno del prossimo anno. Al danno economico provocato dall' "invasione" annunciata da Gioele si aggiungerà la "spada", ovvero l'intervento militare, predetto da Geremia. Ancora una volta l'invito è chiaro. "Per scampare alla spada micidiale" è necessario che ciascuno si allontani da Israele "verso il proprio paese". L'appello è rivolto a persone che sono in Israele "di passaggio", in quanto originari di altri paesi. La cosa migliore per loro sarebbe tornare al loro paese di origine. 

Più avanti il profeta ribadisce il concetto. "Fuggite di mezzo a Babilonia, salvi ognuno la sua vita, guardate di non perire per l'iniquità di lei!". Qualcuno cercherà di risollevare le tristi condizioni in cui versa il Paese. Ma equivale a cercare di salvare una nave che sta affondando! È perfettamente inutile e perfino rischioso. Meglio pensare alla propria vita e mettersi in salvo! "Noi abbiamo voluto guarire Babilonia, ma essa non è guarita; abbandonatela e andiamocene ognuno al proprio paese, poiché la sua punizione arriva fino al cielo". A dispetto degli annunci altisonanti, "Babilonia" sta già pagando per i propri "peccati". La pandemia che colpisce gli ebrei infedeli, l'instabilità politica e la crisi economica che si affaccia all'orizzonte ne sono i primi effetti. "Poiché il Signore (YHWH) ha preso una decisione e già mette in pratica ciò che ha detto contro gli abitanti di Babilonia". E presto sarà ancora più evidente. "Il Signore (YHWH) degli eserciti l'ha giurato per sé stesso: 《Sì, certo, io ti riempirò di uomini come di locuste ed essi alzeranno contro di te grida di trionfo》" (Geremia 51:14). Per usare le parole di Gioele, già ora, in primavera, il "bruco" ha iniziato a consumare le "risorse" economiche di Israele; presto sciami di "locuste" invaderanno il paese e divoreranno ciò che sarà stato lasciato dagli "invasori" precedenti. Di nuovo l'invito: "O popolo mio, uscite di mezzo a lei, salvi ciascuno la sua vita davanti all'ardente ira del Signore (YHWH)!". 

I prossimi tre anni saranno decisivi per la storia d'Israele. Dapprima i "Caldei" e i loro alleati invaderanno il Paese, poi gli eserciti turchi condurranno le nazioni verso la battaglia finale. Siamo avvertiti: "Il vostro cuore non si avvilisca, non vi spaventate delle voci che si udranno nel paese, poiché un anno correrà una voce e l'anno seguente correrà un'altra voce; ci sarà nel paese violenza, dominatore contro dominatore". Se fuggirete subito, potrete scampare alla "spada". Ma non vi dimenticate del vostro Dio e della città che dovrà essere ricostruita. "O voi che siete scampati dalla spada, partite, non vi fermate, ricordatevi, mentre siete lontano, del Signore (YHWH), e Gerusalemme vi ritorni in cuore!" (Geremia 51:45,46,50).

D'altra parte anche Geremia annuncia la punizione di Dio contro l'altra "Babilonia" che avrebbe insidiato Israele e le altre nazioni. "Io renderò a Babilonia e a tutti gli abitanti della Caldea tutto il male che hanno fatto a Sion". Alla fine il "devastatore" che distruggerà Gerusalemme devasterà anche questa "Babilonia". "Giunge da Babilonia un grido, la notizia di un gran disastro dalla terra dei Caldei". "Poiché il devastatore piomba su di lei, su Babilonia" (Geremia 51:20-24,54-56).

Come dovreste reagire alla luce di queste profezie? Se vivete in Israele, non pensate che l'unica "Babilonia" che subirà l'ira di Dio siano i vostri "nemici"! L'infedele Israele è essa stessa una "Babilonia". Fareste meglio ad allontanarvi dal Paese, invece di perdervi in chiacchiere. Se non siete originari del posto, approfittate della maggiore "libertà" di movimento di cui potreste godere per tornarvene al più presto al vostro paese! 

Se invece vivete in una delle nazioni che corrispondono all'altra "Babilonia", e siete fra i "Caldei", non pensate di godere dell'approvazione dell'Iddio Onnipotente se attaccate Israele! È vero che lo permetterà, ma se lo faceste, vi riterrebbe personalmente responsabili e dovreste anche voi subire la Sua ira. Sarebbe molto meglio per voi riconoscere la supremazia dell'Iddio d'Israele e trattenervi dall'attaccare il Suo "popolo" ebraico. Aiutate piuttosto gli ebrei sinceri e gli altri abitanti d'Israele a sfuggire all'ira del loro Dio. Se potete, aiutateli ad allontanarsi dal loro paese e difendeteli se qualcuno desse loro la caccia, come fece Raab, una non ebrea, che protesse due "esploratori" ebrei dai loro "nemici". In seguito,  quando la città in cui abitava andò distrutta, lei e la sua famiglia furono salvati per la protezione offerta (Giosuè 2; 6:22,23). Anche voi potrete sfuggire all'ira di Dio, quando la "Babilonia" in cui vivete sarà distrutta, se offrirete l'aiuto necessario ai vostri "vicini" ebrei in fuga. 

La punizione di "Babilonia" significherà in tutti i sensi grandi benedizioni per persone di origini ebraiche fedeli da tutto il mondo e per i loro sostenitori. "Il Signore (YHWH) infatti avrà pietà di Giacobbe, sceglierà ancora Israele e li ristabilirà sul loro suolo; lo straniero si unirà ad essi e si stringerà alla casa di Giacobbe" (Isaia 14:1). "Molti popoli e nazioni potenti verranno a cercare il Signore (YHWH) degli eserciti a Gerusalemme e a implorare il favore del Signore (YHWH)". "In quei giorni avverrà che dieci uomini di tutte le lingue delle nazioni piglieranno un Giudeo per il lembo della veste e diranno: 'Noi verremo con voi perché abbiamo udito che Dio è con voi'"" (Zaccaria 8:22,23).

martedì 12 maggio 2020

Abitanti d'Israele, "questa è la nazione che non ascolta la voce del Signore (YHWH), del suo Dio" (Geremia 7:28)


Come predetto, l' "invasione" da parte dei "nemici" di Israele è iniziata! Le conseguenze saranno catastrofiche per l'economia e la società israeliane (Gioele 1:4,10-12,16-20). Il motivo? Lo rivela l'Iddio d'Israele attraverso il Suo profeta: "Dal giorno che i vostri padri uscirono dal paese d'Egitto fino a oggi, io vi ho mandato tutti i miei servi, i profeti, ve li ho mandati ogni giorno, fin dal mattino. Ma essi non mi hanno ascoltato, non hanno prestato orecchio; hanno irrigidito il collo, si sono comportati peggio dei loro padri" (Geremia 7:25,26). Quanti "profeti" Dio ha mandato al popolo ebraico? Cosa hanno fatto gli abitanti d'Israele in tutta risposta? Da quanto tempo, per esempio, sto annunciando la "calamità" che sarebbe venuta dal "settentrione" e la possibilità per le persone di origini ebraiche di assistere a una "solenne assemblea"? Cosa è cambiato in Israele? La nazione nel suo insieme ha smesso di sostenere politicamente lo stato ebraico o di confidare negli uomini anziché nel loro Dio? Gli abitanti d'Israele si sono forse pentiti dei loro peccati o continuano a vivere la loro comoda vita come se nulla fosse? Il mio compito resta quello di avvertirli, nella speranza che qualcuno di loro ascolti. Ma ero stato avvisato: "Di' loro tutte queste cose, ma essi non ti ascolteranno; chiamali, ma essi non ti risponderanno" . 

Allora, ecco che Dio rende noto il Suo inappellabile giudizio.《Perciò dirai loro: "Questa è la nazione che non ascolta la voce del Signore (YHWH), del suo Dio, e che non vuol accettare correzione; la fedeltà è perita, è venuta meno nella loro bocca". "Spandi sulle alture un lamento, poiché il Signore (YHWH) rigetta e abbandona la generazione che è divenuta oggetto della sua ira"》(Geremia 7:27,28). La crisi economica che è appena iniziata per Israele è solo un "anticipo" di quello che le succederà. L'Iddio d'Israele guarda lontano e avverte: "Io darò le loro mogli ad altri, i loro campi a dei nuovi possessori". "Non c'è più uva sulla vite, non più fichi sul fico e le foglie sono appassite! Io ho dato loro dei nemici che passeranno sui loro corpi". Forse, ingannati dalla propaganda abilmente creata dai loro esponenti politici e religiosi, gli abitanti d'Israele si aspettano tempi migliori. Ma dovranno ricredersi presto! "Noi aspettavamo la pace, ma nessun bene giunge; aspettavamo un tempo di guarigione ed ecco il terrore!" (Geremia 8:10,13,15). 

Anche ai capi "politici" l'Iddio d'Israele ha da dire qualcosa. "Di' al re e alla regina: 《Sedetevi per terra! perché la vostra gloriosa corona vi cade dalla testa》". Com'è possibile? potreste dire. Ora che finalmente sembra essersi insediato il nuovo governo di Israele, non verranno tempi migliori?! La profezia rivela che la loro "corona", per così dire, cadrà "dalla testa", nel senso che non riusciranno a governare il paese come vorrebbero. Perché mai? "Le città della regione meridionale sono chiuse, non c'è più chi le apra; Giuda è deportato, è condotto in esilio tutto quanto". Con il "nemico" che avanza, le città del settore meridionale d'Israele, intorno Gerusalemme, saranno "chiuse", non avranno più rapporti commerciali con il resto del paese, perché i loro abitanti saranno "deportati", finiranno in "esilio". Ma da dove verrà il "nemico"? "Alzate gli occhi, guardate quelli che vengono dal settentrione". Sì, dal "settentrione" stanno arrivando gli "invasori"! Al governante d'Israele Dio chiede: "Dov'è il gregge, il magnifico gregge, che ti era stato dato?" (Geremia 13:18-20). Dove sarà il "gregge", il "magnifico" elettorato, che avrebbe dovuto governare? Senza sudditi il governo di Israele sarà praticamente inesistente. 

Allora, se vivete in Israele, siete per forza condannati a subire l'ira di Dio? Non necessariamente. No, se prestate attenzione alla "voce" di Dio. "Ascoltate, porgete orecchio! Non insuperbite, perché il Signore (YHWH) parla" (Geremia 13:15). Lo sapete che l'Iddio d'Israele sta parlando proprio in questo momento? Ha convocato una "solenne assemblea" nella quale trasmette le Sue "istruzioni" per la "salvezza" degli abitanti d'Israele (Gioele 2:15,16). Se non volete subire i "guai" che l'infedele Israele subirà, prendete le distanze dal Paese, anche fisicamente se possibile! Al Suo "popolo" fedele Dio comanda: "Uscite da essa, o popolo mio, affinché non siate complici dei suoi peccati e non siate coinvolti nei suoi castighi" (Apocalisse 18:4). In ogni caso, separatevi da tutta la "rilassatezza" morale che vi circonda. Pentitevi, almeno voi, dei vostri peccati (perché tutti li commettiamo) e aprite il vostro cuore per ascoltare la "voce" di Dio. Chiedetemi in privato di essere inseriti nei gruppi predisposti per l' "assemblea". Fate vostre le parole del profeta: "Signore (YHWH), se le nostre iniquità testimoniano contro di noi, opera per amore del tuo nome; poiché le nostre infedeltà sono molte; noi abbiamo peccato contro di te. Speranza d'Israele, suo salvatore in tempo di angoscia, perché saresti nel paese come un forestiero, come un viandante che si ferma per passarvi la notte? Perché saresti come un uomo sopraffatto, come un prode che non può salvare? Eppure, Signore (YHWH), tu sei in mezzo a noi e il tuo nome è invocato su di noi; non abbandonarci!" (Geremia 14:7-9).

domenica 10 maggio 2020

"Io ti radunerò, o Giacobbe, ti radunerò tutto quanto!" (Michea 2:12)


PER PERSONE DI ORIGINI EBRAICHE DI TUTTO IL MONDO

L'espressione "Giacobbe" qui si riferisce al popolo ebraico fedele. Dio promette che radunerà come pecore nel Suo "ovile", nella "terra promessa", tutte le persone di origini ebraiche che desiderano servirlo. Quando avverrà questo? Come ho spiegato nell'articolo precedente, queste parole si avvereranno allorché "il luogo sarà pieno di gente" e il popolo ebraico, per così dire, partorirà una nuova "nazione potente", fra l'autunno 2021 e la primavera 2022 (Isaia 60:4,22; Gioele 2:23). 

Per dirla con le parole di Michea, "《Quel giorno》, dice il Signore (YHWH), 《io raccoglierò le pecore zeppe, radunerò quelle che erano state scacciate e quelle che io avevo trattato duramente. Di quelle zoppe io farò un resto che sussisterà; di quelle scacciate lontano, un nazione potente. Il Signore (YHWH) regnerà su di loro, sul monte Sion, da allora e per sempre". E insieme agli ebrei fedeli anche persone di ogni nazione andranno in Israele. "Verranno molte nazioni e diranno: 《Venite, saliamo al monte del Signore (YHWH), alla casa del Dio di Giacobbe; egli c'insegnerà le sue vie e noi cammineremo nei suoi sentieri!》. Poiché da Sion uscirà la legge, da Gerusalemme, la parola del Signore (YHWH)" (Michea 4:6,7,2). Anche se Gerusalemme sarà completamente ricostruita solo dopo la sua distruzione, che avverrà nel mese di ottobre 2022, e da quel momento i suoi nuovi abitanti non avranno più nulla da temere, già un anno prima di quell'evento la città sarà riempita di fedeli adoratori, ebrei e non, da tutto il mondo. Tutti questi scamperanno dai "nemici" di Dio e dalla distruzione di Gerusalemme perché avranno 'invocato il nome di Dio' servendosi delle "labbra pure" che Dio provvederà (Gioele 2:32; Sofonia 3:9). Il profeta Zaccaria annuncia: "Ci saranno ancora vecchi e vecchie che si siederanno nelle piazze di Gerusalemme. .. Le piazze della città saranno piene di ragazzi che si divertiranno". 《Così parla il Signore (YHWH) degli eserciti: "Ecco, io salvo il mio popolo dalla terra d'oriente e dalla terra d'occidente. Li condurrò, ed essi abiteranno in mezzo a Gerusalemme; essi saranno mio popolo e io sarò loro Dio con fedeltà e giustizia"》(Zaccaria 8:4,5,7,8). Quando gli eserciti "nemici" assedieranno Gerusalemme e inizieranno a devastarla, l'Iddio d'Israele marcerà davanti al Suo "popolo" per condurlo alla salvezza. 

Se avete origini ebraiche, ovunque voi siate nel mondo, preparatevi a raggiungere i vostri connazionali per partecipare all'adempimento di queste profezie! In base all'intendimento attuale, "tutto" "Giacobbe", ovvero tutto il popolo ebraico fedele, sarà radunato in patria esclusivamente in quel periodo, né prima né dopo. Come sapete,  infatti, nei prossimi due anni Israele sarà invasa dai "nemici". E dalla primavera del 2022 fino ad ottobre dello stesso anno Gerusalemme sarà assediata e infine completamente distrutta. Solo durante la breve "tregua" fra i due periodi, a quanto pare, sarà possibile per gli ebrei di tutto il mondo raggiungere la "terra promessa" ai loro patriarchi. 

Cosa dovete fare per esserci? Se non l'avete ancora fatto, tornate a Dio con tutto il vostro cuore e partecipate alla "solenne assemblea" preparata per voi. 《"Queste sono le cose che dovete fare: dite la verità ciascuno al suo prossimo; fate giustizia, nei vostri tribunali, secondo verità e per la pace; nessuno trami in cuor suo alcun male contro il suo prossimo; non amate il falso giuramento; perché tutte queste cose io le odio", dice il Signore (YHWH) 》(Zaccaria 8:16,17). Per quanto mi riguarda, il mio compito è invitarvi a tornare in patria nei tempi indicati. Era infatti profetizzato che qualche componente del popolo ebraico, rappresentato dalla "Sulamita" del "Cantico dei Cantici", avrebbe cercato ti capire dove il "Pastore" d'Israele, Dio, avrebbe fatto "pascolare" il Suo "gregge",  ovvero tutto il "rimanente" ebraico fedele. Ora sappiamo con precisione dove e quando questo "gregge" sarà radunato. Cosa dice dunque Dio alla "Sulamita" di fare? "Fa' pascolare i tuoi capretti presso le tende dei (miei) pastori" (Cantico dei Cantici 1:7,8). In altre parole bisogna, per così dire, portare a pascolare i "capretti" affidati alla propria cura nelle vicinanze degli altri "pastori" incaricati e delle "pecore" loro affidate. È lì, nel "giardino" che Dio preparerà per il Suo popolo, nella "terra promessa", che potrete trovare il vostro "Pastore", che è pure il vostro "amico", o sposo! (Isaia 51:3). Fate perciò vostre queste parole: "Dov'è andato il tuo amico, o più bella fra le donne? Quale direzione ha preso l'amico tuo? Noi lo cercheremo con te. Il mio amico è sceso nel suo giardino, nelle aie degli aromi, a pascolare le greggi nei giardini e cogliere gigli. Io sono dell'amico mio; e l'amico mio, che pascola il gregge tra i gigli, è mio" (Cantico dei Cantici 6:1-3). 


sabato 9 maggio 2020

"Soffri e gemi, figlia di Sion, come donna che partorisce" (Michea 4:10)


Alla luce dell'intendimento più preciso che Dio ci sta concedendo negli ultimi giorni, possiamo rileggere il profeta Michea con rinnovata attenzione. La profezia "fotografa" la triste situazione in cui si trova attualmente l'infedele Israele: "Ora, perché gridi così forte? Non c'è più nessun re dentro di te? Il tuo consigliere è forse perito, al punto che l'angoscia ti colga come una donna che partorisce?" (Michea 4:9). Notate che il profeta non dice che non c'è più un "re", o un "consigliere", in Israele, ma che la popolazione reagisce come se non ci fosse. Grida, si dispera in preda all'angoscia perché si sente senza una guida politica sicura. Non sono forse questi i sentimenti di molti israeliani all'indomani delle ennesime elezioni? Sì, un governo c'è sempre, in un modo o nell'altro, ma non offre vera sicurezza a tutti i suoi sudditi. 

Le domande che il profeta rivolge sottintendono che in realtà un "re", o un "consigliere", affidato esiste e quindi la popolazione non dovrebbe sentirsi abbandonata. Sappiamo infatti che dal 4 aprile 2019 il vero Messia sta regnando invisibilmente dal monte Sion, proprio a Gerusalemme. Ma la maggior parte dei suoi abitanti sembra non accorgersene. Se solo avessero fede nei profeti di Dio e accogliessero il Messia, Gesù Cristo, nei loro cuori, non sarebbero così disperati, soprattutto ora che i "nemici" sono alle porte! Sta per avverarsi questa profezia: "Soffri e gemi, figlia di Sion, come donna che partorisce, perché ora uscirai dalla città, abiterai per i campi e andrai fino a Babilonia" (Michea 4:10). L'espressione "figlia di Sion" indica gli abitanti di Gerusalemme. La loro angoscia raggiungerà l'apice allorché arriveranno i "Caldei" e li deporteranno a "Babilonia", mettendoli sotto la propria autorità. Questo accadrà molto presto, nei prossimi due anni, quando i "Caldei", ovvero i paesi arabi a nord di Gerusalemme, invaderanno Israele. Come ho avvertito più volte, sarebbe meglio non farsi trovare sul loro cammino. La cosa migliore, dopo aver riottenuto una buona relazione con Dio, è fuggire "lontano dai Caldei", il più lontano possibile da loro. Ma se proprio non dovesse essere possibile farlo, allorché arriveranno, meglio arrendersi che combatterli, se si vuole avere almeno salva la vita. Quante persone di origini ebraiche sparse nel mondo, a motivo di questa invasione, si terranno prudentemente alla larga da Israele nei prossimi due anni?! 

Ma poi le cose inizieranno a cambiare. Il profeta rivela: "Là tu sarai liberata, là il Signore (YHWH) ti riscatterà dalla mano dei tuoi nemici" (Michea 4:10). Nell'autunno 2021 i primi "esuli" ebrei faranno ritorno in patria. Fra loro sia gli abitanti d'Israele che subiranno sulla propria pelle l'invasione che gli altri ebrei che vorranno tornare in Israele. Piu avanti Michea annuncia che "il dominatore in Israele, le cui origini risalgono ai tempi antichi", il Messia, darà gli abitanti d'Israele "in mano ai loro nemici", appunto durante i prossimi due anni, "fino al tempo in cui colei che deve partorire partorirà; e il resto dei suoi fratelli tornerà a raggiungere i figli d'Israele". "Egli ci libererà dall'Assiro, quando questi verrà nel nostro paese e metterà piede nei nostri confini" (Michea 5:1,2,5). Sarà il regnante Gesù Cristo che, dall'alto dei cieli, guiderà le cose sulla terra affinché l' "Assiro" si allontani momentaneamente dal Paese. 

Ricordate che il popolo ebraico era prima rappresentato come una "donna" in preda alle "doglie"? Partorirà nel momento in cui "il resto dei suoi fratelli", gli ebrei naturali sparsi nel mondo, raggiungerà i "figli Israele" rimasti sul posto.  Nascerà allora quella che altre profezie chiamano una "nazione potente". "Io ti radunerò, o Giacobbe, ti radunerò tutto quanto! Certo io raccoglierò il resto d'Israele; io li farò venire assieme come pecore in un ovile, come un gregge in mezzo al pascolo; il luogo sarà pieno di gente". Il Messia "starà là e pascolerà il suo gregge con la forza del Signore (YHWH), con la maestà del nome del Signore (YHWH), Suo Dio" (Michea 2:12; 5:3). Immaginate come sarà bello per quegli ebrei fedeli e per i loro sostenitori di altre nazioni essere "pasciuti" dal "pastore" costituito da Dio! Vorreste essere fra loro? Allora riconoscetelo e servitelo di cuore! Così, "quando l'Assiro verrà" e invaderà il Paese, non sarete presi dal timore. Godrete anzi della cura pastorale del Messia e degli altri "principi" e "pastori" vostri connazionali, persone timorate di Dio con la speranza di far parte del regno celeste (Michea 5:4).

Purtroppo la "tregua" di relativa pace durerà poco, qualche mese appena. Infatti nella primavera del 2022 inizierà l'assedio di Gerusalemme guidato dagli eserciti turchi e dai loro alleati. "Ora molte nazioni si sono adunate contro di te e dicono:《Sia profanata, e i nostri occhi godano alla vista di Sion!》" (Michea 4:11). Ma l'Iddio d'Israele non abbandonerà il Suo popolo fedele. Le profezie dicono che gli "ebrei" "trebbieranno" le nazioni "nemiche". Nessuno potrà fermarli perché avranno l'Onnipotente Dio dalla loro parte! Subito dopo aver annunciato il "radunamento" degli "esuli" in patria, Michea dichiara: "Chi farà la breccia salirà davanti a loro; essi faranno la breccia, passeranno per la porta e per essa usciranno; il loro re marcerà davanti a loro e il Signore (YHWH) sarà alla loro testa" (Michea 4:11). Anticamente l'espressione "fare la breccia" indicava letteralmente aprirsi un varco nelle file "nemiche" per sconfiggerlo. In quei frangenti l'Iddio d'Israele provvederà miracolosamente agli abitanti d'Israele e dintorni fedeli la "via d'uscita" per fuggire dalla città assediata verso i monti vicini. Per allora il Messia avrà elevato alla vita in cielo tutti gli "eletti", che potranno partecipare con lui alla "battaglia" finale contro le nazioni "nemiche". I fedeli in fuga avranno così "il loro re" Gesù Cristo "davanti a loro" insieme ai suoi "eserciti" celesti. Senza dover combattere, passeranno indenni in mezzo ai "nemici" verso la salvezza. Anche in seguito, quando torneranno a riedificare Gerusalemme, godranno della protezione divina. Rivolgendosi a Dio, il profeta dice: "Si alzi la tua mano sopra i tuoi avversari e tutti i tuoi nemici siano sterminati!". L'Iddio d'Israele promette: "Farò vendetta, con ira e furore, delle nazioni che non avranno dato ascolto" (Michea 5:8,13). 

Cosa impariamo da queste illuminanti profezie? Per prima cosa le persone di origini ebraiche dovrebbero imparare a non confidare negli uomini, ma nel "Messia" che già regna e nell'Iddio d'Israele. Ascoltate l'invito: "Ora, o figlia di schiere, raduna le tue schiere!" (Michea 4:14). In altre parole, tornate a combattere spiritualmente la vostra "battaglia"! Se siete in grado, unitevi all' "esercito" di Gedeone, diffondendo in lungo e in largo i giudizi di Dio contro l'infedele Israele. E se avete la speranza di far parte del regno celeste, preparatevi per ricongiungervi con gli altri "eletti" quando il "re" vi chiamerà. Gli abitanti d'Israele, e in particolare quelli di Gerusalemme, dovrebbero dar prova di vero pentimento e separarsi da tutta la malvagità che si pratica in quei territori. Non sostenete politicamente lo stato ebraico! Non esaltatene i successi militari! Abbandonate la mentalità edonistica dei vostri connazionali e riconoscete il Messia, Gesù Cristo, che regna dal monte Sion. 

Se invece fate parte di altre nazioni, state ben attenti a non partecipare all'invasione di Israele. L'Iddio degli ebrei fedeli combatterà per loro e non potrete averla vinta, come non l'ebbe vinta l'esercito di faraone al Mar Rosso. Unitevi piuttosto al popolo ebraico fedele nell'adorazione del solo vero Dio, l'Onnipotente Creatore dell'universo, e servite il Suo Cristo. Possiate partecipare all'adempimento di queste parole: "Come nei giorni in cui uscisti dal paese d'Egitto, io ti farò vedere cose meravigliose. Le nazioni lo vedranno, ... verranno tremanti al Signore (YHWH), nostro Dio, e avranno timore di te. Quale Dio è come te, che perdoni l'iniquità e passi sopra alla colpa del resto della tua eredità?" (Michea 7:15-18). 


mercoledì 6 maggio 2020

"Caldei", nessun "dio" potrà liberarvi dall'ira dell'Iddio d'Israele!


Il profeta Isaia mette in relazione il ritorno dall'esilio degli ebrei fedeli con la "caduta" della potenza "babilonese", o dei "Caldei". Parlando al Suo popolo ebraico, Dio promette: "Non temere, perché io ti ho riscattato ... Io ricondurrò la tua discendenza da oriente e ti raccoglierò da occidente". "Così parla il Signore (YHWH), il vostro Redentore, il Santo d'Israele: 《Per amor vostro io mando il nemico contro Babilonia; volgerò tutti in fuga e i Caldei scenderanno sulle navi di cui sono fieri》" (Isaia 43:1,5,14). Come ho spiegato negli articoli precedenti, un primo "ritorno" in patria delle persone di origini ebraiche sparse nel mondo avverrà a cominciare dall'autunno 2021. Questo significa che per allora i "Caldei", ovvero i paesi arabi a nord di Gerusalemme, che avranno invaso Israele nei due anni precedenti, subiranno una cocente sconfitta da parte di un "nemico". Da altre profezie sappiamo che il "nemico" principale che si scontrerà con loro sarà la Turchia. Ma anche tutte le altre nazioni che avranno insidiato all'improvviso gli si scaglieranno contro. Il profeta Abacuc annuncia: "Poiché tu hai saccheggiato molte nazioni, tutto il resto dei popoli ti saccheggerà a causa del sangue umano sparso, della violenza fatta ai paesi, alle città e a tutti i suoi abitanti" (Abacuc 2:8). 

È interessante notare che, proprio mentre descrive la punizione dei "Caldei", il profeta smaschera l'inutilità degli idoli, cioè dei falsi "dei". Chiede:《A che serve l'immagine scolpita perché l'artefice la scolpisca? A che serve l'immagine fusa, che insegna menzogna, perché l'artefice confidi nel suo lavoro e fabbrichi idoli muti? Guai a chi dice al legno: "Alzati!" Può questa istruire? Ecco, è ricoperta d'oro e d'argento, ma non c'è in lei nessuno spirito" (Abacuc 2:18,19). In altre parole, che senso ha costruire questi idoli senza vita? Atttaverso il profeta Isaia, evidentemente pensando in primo luogo ai "Caldei", Dio sottolinea la differenza fra Lui, l'unico vero Dio, e gli "dei" vani adorati nel mondo. "Fuori di me non c'è Dio. ... Quelli che fabbricano immagini scolpite sono tutti vanità; i loro idoli più cari non giovano a nulla" (Isaia 44:6,9). Se abitate in una delle nazioni che compongono i moderni "Caldei", o "Assiri", avete capito la lezione? Se vi impegnerete in una guerra contro altre nazioni, specialmente contro Israele, anche voi sarete sconfitti allorché i vostri "nemici" si vendicheranno! Non serve che preghiate qualche "dio", o immagine di qualche divinità. Nessun "dio", all'infuori del solo vero Dio d'Israele, l'onnipotente Creatore del cielo e della terra, potrà sottrarvi al vostro destino! 

Forse però non siete persone molto religiose o non lo siete per niente. In che modo potreste confidare dunque in qualche falso "dio"? Ricordate che il profeta Osea disse che un "idolo" sarebbe stato portato dagli ebrei infedeli "in Assiria, come un dono al re difensore" (Osea 10:6). In precedenza abbiamo visto che una parte dell'infedele Israele avrebbe chiesto l'aiuto a un "re difensore" dell' "Assiria" (altro nome dei "Caldei"), cioè ad esponenti politici di qualche nazione araba a nord di Gerusalemme. In cambio avrebbe donato un "idolo". Di cosa si tratta? Il versetto precedente lo chiarisce. "Gli abitanti di Samaria trepideranno per le vitelle di Bet-Aven; sì, il popolo sarà in lutto per l'idolo, e i suoi sacerdoti tremeranno per esso, per la sua gloria perché questa svanirà da lui". Qui si comprende che l' "idolo" sarebbero state "le vitelle di Bet-Aven". Anticamente la parte settentrionale di Israele, chiamata "Samaria", era diventata un centro per il culto idolatrico dei bovini. 

Il profeta Amos, denunciando la situazione, parla anche delle "vacche di Basan", che sarebbero state punite per la loro infedeltà (Amos 4:1-3). L'espressione "vacche" era usata in senso dispregiativo per indicare le donne israelite che vivevano nel lusso sfrenato. In senso profetico si riferisce specialmente alle donne di origine ebraica che esercitano un'influenza negativa nella società. Quante donne israeliane vivono tutt'ora nel lusso sfrenato, senza preoccuparsi minimamente dei giudizi di Dio? Quante di loro fanno parte dell'esercito e si vantano della loro posizione sociale? Il fatto che Osea parlasse di "vitelle", al femminile, con riferimento all'idolatria, sembra indicare che alludesse proprio alle "vacche" menzionate da Amos. Anche queste donne possono diventare un "idolo" se allontanano dall'adorazione del solo vero Dio. È possibile che vi siete fatti ammaliare a tal punto da quacuna di loro, da spingervi a metterla al di sopra di tutto, perfino della giustizia divina? Ricordate che nessun "dio", o "idolo", potrà farvi sfuggire dall'ira dell'Iddio d'Israele! 

Sempre mediante il profeta Isaia Dio dice che, mentre Lui è in grado di annunciare con largo anticipo ciò che accadrà nel lontano futuro, e i Suoi adoratori possono testimoniarlo, gli "dèi" del mondo non possono predire proprio niente e nessuno che li adori può testimoniare in loro favore. Rivolgendosi agli ebrei fedeli dichiara: "I miei testimoni siete voi, voi e il mio servo che io ho scelto, affinché voi lo sappiate, mi crediate e riconosciate che io sono. Prima di me nessun Dio fu formato, e dopo di me non ve ne sarà nessuno. Io, io sono il Signore (YHWH), e fuori di me non c'è salvatore" (Isaia 43:10). E infatti, quando avrà ricondotto in patria i primi "esuli" ebrei, a partire dall'autunno 2021, si avvereranno queste parole: "Io spargerò il mio Spirito su ogni persona: i vostri figli e le vostre figlie profetizzeranno, i vostri vecchi faranno sogni, i vostri giovani avranno delle visioni. Anche sui servi e sulle serve spargerò in quei giorni il mio Spirito" (Gioele 2:28,29). 

Sì, l'unico vero Dio, l'Iddio d'Israele, indurrà i Suoi "testimoni" a profetizzare ciò che starà per accadere. Principalmente gli ebrei fedeli riceveranno lo Spirito Santo. Ma anche i "servi" e le "serve". Queste espressioni potrebbero riferirsi a persone di altre nazioni che sosterranno gli ebrei fedeli. Alla luce di questa profezia vanno lette le successive parole: "Chiunque invocherà il nome del Signore (YHWH) sarà salvato; poiché sul monte Sion e a Gerusalemme vi sarà la salvezza, come ha detto il Signore (YHWH), così pure fra i superstiti che il Signore (YHWH) chiamerà" (Gioele 2:32). Chiedetevi: "salvato" da cosa? Il contesto indica che non si sta parlando della "fine del mondo", ma della punizione delle nazioni "nemiche" e della distruzione di Gerusalemme. In quell'occasione "il Signore (YHWH) sarà un rifugio per il suo popolo, una fortezza per i figli d'Israele" (Gioele 3:16). Dunque sarà il "popolo" di Dio ad essere "salvato", principalmente i "figli d'Israele", ovvero gli ebrei fedeli, e i loro sostenitori di altre nazioni. Infatti è specificato dove si otterrà la "salvezza": "sul monte Sion e a Gerusalemme", ma anche "fra i superstiti che il Signore (YHWH) chiamerà". Ciò significa che tutti gli adoratori fedeli del vero Dio, ebrei e non, che saranno allora fisicamente presenti "a Gerusalemme", come pure gli altri "superstiti che il Signore (YHWH) chiamerà", ovvero gli "esuli" ebrei che Dio richiamerà da tutto il mondo per ripopolare Israele, riceveranno in quel tempo il Suo Spirito per "invocare" con fede il Suo nome. Tutti questi saranno perciò "salvati", gli ebrei fedeli dai loro "nemici" e i non ebrei dalla punizione riservata ai "nemici" d'Israele. 

Voi che abitate nella moderna "Assiria", e che perciò siete fra i "Caldei", da che parte starete? Vi unirete ai "nemici" del popolo di Dio e subirete a tempo debito la Sua vendetta o vi unirete agli ebrei fedeli che ripopoleranno la "terra promessa"? Anziché confidare negli "idoli" vani, che siano di natura spirituale o terrena, imparate a confidare nell'unico vero Dio che può darvi la "salvezza". La potenza "babilonese", o dei "Caldei", sarà sconfitta. Dice l'Iddio d'Israele: "Ascoltatemi, o gente dal cuore ostinato, che siete lontani dalla giustizia! Io faccio avvicinare la mia giustizia; essa non è lontana, la mia salvezza non tarderà; io metterò la salvezza in Sion e la mia gloria sopra Israele" (Isaia 46:13). Grazie a Dio alcuni fra i "Caldei" faranno la scelta giusta. "In quel giorno l'uomo volgerà lo sguardo verso il suo Creatore e i suoi occhi guarderanno al Santo d'Israele; non volgerà più lo sguardo verso gli altari, opera delle sue mani" (Isaia 17:7).


martedì 5 maggio 2020

Abitanti di Gerusalemme e dintorni, 'fino a quando vedrete la bandiera e udrete il suono della tromba?' (Geremia 4:21)


Attraverso il Suo profeta l'Iddio d'Israele chiede agli abitanti del Paese, in particolare a coloro che vivono a Gerusalemme e nel territorio corrispondente all'antica tribù di Giuda, ovvero a sud di Gerusalemme, fino a quando rifiuteranno di prestare attenzione agli avvertimenti che sta mandando loro. Parlando di Israele, Dio ricorda: "I leoncelli ruggiscono contro di lui, fanno udire la loro voce e riducono il suo paese in una desolazione; le sue città sono bruciate e non ci sono più abitanti" (Geremia 2:15). Presto i "leoncelli" che vivono nei paesi arabi a nord di Israele, e che ora si limitano ancora a "ruggire" o "far udire la loro voce" contro Israele passeranno dalle parole ai fatti e, insieme ai loro alleati, devasteranno il Paese. In seguito gli eserciti turchi e i loro sostenitori assedieranno Gerusalemme fino a distruggerla. "Un leone balza fuori dal folto bosco, un distruttore di nazioni si è messo in marcia, ha lasciato il suo luogo per ridurre il tuo paese in desolazione, al punto che le tue città saranno rovinate e prive di abitanti". 《"Si sono posti contro Gerusalemme da ogni lato, come guardie di un accampamento, perché essa si è ribellata contro di me", dice il Signore (YHWH)》(Geremia 4:7,17). 

Anziché tornare al loro Dio, gli ebrei infedeli preferiscono cercare la protezione delle nazioni, sia del "re del settentrione", o "Assiria", che del "re del mezzogiorno", o "Egitto"! Dio mette a nudo le loro colpe. "Il mio popolo infatti ha commesso due mali: ha abbandonato me, la sorgente d'acqua viva, e si è scavato delle cisterne, delle cisterne screpolate, che non tengono l'acqua" (Geremia 2:13,18). Cosa dovreste fare se abitate da quelle parti? Per prima cosa "circoncidete i vostri cuori, uomini di Giuda e abitanti di Gerusalemme!" Sì, pentitevi sinceramente dei vostri peccati! Poi "cercate un rifugio lontano da Gerusalemme" (Geremia 4:4; 6:1). Allontanatevi, finché potete, dalla "zona di pericolo"! Cosa accadrà a chi si rifiuterà di fuggire? "Così parla il Signore (YHWH) riguardo ai figli e alle figlie che nascono in questo paese, alle madri che li partoriscono e ai padri che li generano in questo paese: 《Essi moriranno consumati dalle malattie, ... dalla spada e dalla fame. ... Io ho ritirato da questo popolo la mia pace, la mia bontà,  la mia compassione. Grandi e piccoli moriranno in questo paese》" (Geremia 16:3-6). 

Coloro che, ubbidendo al comando divino, si allontaneranno dalla nazione, non ci faranno più ritorno? Le profezie bibliche mostrano che l'infedele Israele sarà invasa nei prossimi due anni, fino all'autunno 2021. Poi Dio promette: "Allontanerò da voi il nemico che viene dal settentrione" (Gioele 2:20). Gli "Assiri" e i loro alleati si allontaneranno momentaneamente dal Paese, come uno sciame di insetti famelici. Questo permetterà agli "esuli" ebrei che abitavano intorno a Gerusalemme di ritornare in patria. "Infatti ecco, in quei giorni, in quel tempo, ... ricondurrò dall'esilio quelli di Giuda e Gerusalemme". "Vi compenserò delle annate (2020 e 2021) divorate dal grillo, dalla cavalletta, dalla locusta e dal bruco, il grande esercito che avevo mandato contro di voi" (Gioele 3:1; 2:25). Dio benedirà anche in senso materiale i Suoi fedeli adoratori che torneranno, nonostante la "grande tribolazione" che imperverserà ancora nel Paese. 

Ma quanto durerà la "tregua"? Gioele parla espressamente di "autunno" e "primavera" (Gioele 2:23). Sappiamo infatti che l'assedio di Gerusalemme inizierà circa cinque mesi prima della sua distruzione, che avverrà all'inizio del mese di ottobre 2022, quindi ai primi di maggio dello stesso anno. Sarà in quei mesi di relativa "pace", fra l'autunno 2021 e la primavera 2022, che i "due testimoni" dell'Apocalisse saranno fisicamente presenti a Gerusalemme. Essi sono pure rappresentati dall' "uomo vestito di lino" con "corno da scrivano" che sarebbe passato "in mezzo alla città,  in mezzo a Gerusalemme" per 'segnare' sulla fronte "gli uomini che sospirano e gemono per tutte le abominazioni che si commettono in mezzo a essa" (Apocalisse 11:3; Ezechiele 9:2-4). L'Apocalisse rivela che alla fine saranno uccisi "sulla piazza della grande città", ovvero l'infedele Gerusalemme. Le nazioni che avranno subìto il "tormento" della loro testimonianza faranno festa e canteranno "pace e sicurezza". Ma il loro entusiasmo durerà poco, perché "una rovina improvvisa verrà loro addosso". Infatti il "piccolo corno" della profezia di Daniele, ovvero la Turchia, assedierà Gerusalemme fino a distruggerla alcuni mesi dopo (1 Tessalonicesi 5:3). 

Cosa dovranno fare allora gli abitanti di Gerusalemme  e dintorni che vorranno mettersi in salvo? Il Messia, "Michele, il grande capo, il difensore" degli ebrei fedeli, che ora regna invisibilmente da Gerusalemme, Gesù Cristo, avverte: "Quando dunque vedrete l'abominazione della desolazione, della quale ha parlato il profeta Daniele, posta in luogo santo (chi legge faccia attenzione!), allora quelli che saranno nella Giudea fuggano ai monti" (Matteo 24:15). L' "abominazione della desolazione" è il "re del settentrione" di Daniele 11:31 che corrisponde sostanzialmente alla Turchia. Sarà "posta in luogo santo" allorché assedierà la "città santa", Gerusalemme. Quella sarà l'ultima occasione utile per "fuggire ai monti" vicini a Gerusalemme attraverso il "sentiero" che Dio miracolosamente provvederà (Zaccaria 14:3-5). 

E se decideste di fuggire altrove, magari in uno dei paesi che compongono il "re del mezzogiorno", o "Egitto", ovvero gli Stati Uniti e i loro alleati occidentali? Fareste bene? Assolutamente no! Dio promette protezione solo a coloro che, ubbidientemente, resteranno in Israele. "Se continuate ad abitare in questo paese, io vi ci stabilirò e non vi distruggerò". 《Ma se dite: "Noi non rimarremo in questo paese"; se non ubbidite alla voce del Signore (YHWH) vostro Dio, e dite: "No, andremo nel paese d'Egitto, dove non vedremo la guerra, non udremo suono di tromba e dove non avremo più fame di pane, e abiteremo laggiù", ebbene, ascoltate allora la parola del Signore (YHWH), o superstiti di Giuda: ... Se siete decisi a recarvi in Egitto, e se andate ad abitarvi, la spada che temete vi raggiungerà laggiù, nel paese d'Egitto; la fame che vi spaventa vi starà alle calcagna laggiù in Egitto, e là morirete. Tutti quelli che avranno deciso di andare in Egitto per abitarvi vi moriranno di spada, di fame o di peste; nessuno di loro scamperà, non sfuggirà al male che io farò venire su di loro. ... O superstiti di Giuda! Il Signore (YHWH) parla a voi: "Non andate in Egitto!" Sappiate bene che quest'oggi io vi ho avvertiti》(Geremia 42:10, 13-17,19). 

È abbastanza chiaro? Quelli che si troveranno allora a Gerusalemme e dintorni non dovranno lasciare il Paese, ma semplicemente "fuggire" verso i monti vicini. In un precedente articolo ho fornito  dettagli in merito. Altre "istruzioni" specifiche sono state date a coloro che partecipano alla "solenne assemblea" annunciata da tempo. Se siete idonei per parteciparvi, chiedetemi ulteriori informazioni in privato (Giolele 1:14;2:16).

Ma come?! Potrebbe dire qualcuno. Prima dici che bisogna allontanarsi da Israele, poi che alcuni ci torneranno, ma che alla fine dovranno nascondersi sulle montagne e non lasciare il Paese? Non è un controsenso? Così poteva sembrare anche al popolo che, sotto la guida di Mosè, lasciò l'Egitto. Dio non li condusse per la "via" "più vicina", ma li fece prima accampare "all'estremità del deserto". Poi li fece tornare indietro di fronte al Mar Rosso. Il faraone pensò che si fossero smarriti, che non sapessero dove andare, ma non chi confidava in Dio. Perfino alcuni del popolo iniziarono a dubitare di aver fatto la scelta giusta seguendo Mosè. Forse sarebbe stato meglio restare in Egitto che morire nel deserto, pensarono. Ma Dio aprì miracolosamente le acque del Mar Rosso e vi fece passare il Suo popolo! (Esodo 13:17-14:22). 

Capite la lezione? Se ci fidiamo di Dio, faremo qualunque cosa ci chieda di fare, per quanto assurda possa sembrarci, sicuri che andrà tutto bene. Viceversa, se volessimo fare di testa nostra, andremmo incontro a grossi problemi! Quello che accadde al popolo ebraico nel deserto fra l'Egitto e la "terra promessa", e che voi ebrei conoscete molto bene, è una riprova di ciò. Tutti quelli che si ribellarono alla guida di Dio, magari desiderando tornare in Egitto, morirono nel deserto e non ereditarono le promesse. Vorreste essere come loro? O piuttosto preferite essere fra quelli che, confidando nell'Iddio d'Israele, accetteranno umilmente la Sua guida? State certi che gli ebrei fedeli alla fine ritorneranno in patria e ricostruiranno Gerusalemme, preparando la "città del gran re" (Salmo 48). 

Ascolta, o Israele, le parole di Mosè pronunciate alle "soglie" della "terra promessa": "Io prendo oggi a testimoni contro di voi il cielo e la terra, che io ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione; scegli dunque la vita, affinché tu viva, tu e la tua discendenza, amando il Signore (YHWH), il tuo Dio, ubbidendo alla sua voce e tenendoti stretto a lui, poiché egli è la tua vita e colui che prolunga i tuoi giorni. Così tu potrai abitare sul suolo che il Signore (YHWH) giurò di dare ai tuoi padri Abraamo, Isacco e Giacobbe" (Deuteronomio 30:19,20).


domenica 3 maggio 2020

"Perché dovreste morire, casa d'Israele?" (Ezechiele 18:31)


Viviamo in un tempo di giudizio. L'infedele Israele sta già ricevendo la punizione che si merita. E presto il Paese sarà invaso dai suoi "nemici". Alle terribili conseguenze della pandemia in atto si aggiungeranno quelle della crisi economica che sopraggiungerà presto. Significa questo che tutti gli abitanti d'Israele dovranno pagare con la vita la loro infedeltà? Dio risponde: "Chi pecca morirà" (Ezechiele 18:4). Dal contesto di queste parole si comprende che solo chi persiste impenitentemente nella sua condotta infedele alla fine morirà. Chi al contrario si pente dei propri peccati e cambia condotta continuerà a vivere. Allo stesso modo i figli non dovranno pagare per i peccati dei genitori se intraprendono una condotta fedele. Dio ribadisce il concetto: "La persona che pecca è quella che morirà, il figlio non pagherà per l'iniquità del padre, e il padre non pagherà per l'iniquità del figlio". "Se l'empio si allontana da tutti i peccati che commetteva, se osserva tutte le mie leggi e pratica l'equità e la giustizia, egli certamente vivrà, non morirà" (Ezechiele 18:20,21). 

Se così stanno le cose, voi che abitate in Israele siete gli artefici del vostro destino. Dipende da voi se continuerete a vivere e non morire per la vostra infedeltà. Ecco perché Dio vi chiede col cuore in mano: "Perché dovreste morire, casa d'Israele?" (Ezechiele 18:31) Sì, perché dovreste soccombere davanti ai vostri "nemici"? Perché non vi allontanate dal Paese prima che arrivi l'invasore? Perché non migliorate la vostra condotta e vi sforzate di ottenere l'approvazione dell'Iddio d'Israele? 

Qualcuno penserà che quello che Dio gli chiede sia troppo difficile da applicare o esageratamente restrittivo. 《 La casa d'Israele dice: "La via del Signore non è retta". ... Non sono piuttosto le vie vostre quelle che non sono rette?》(Ezechiele 18:29). Anziché mettere in dubbio la morale biblica, dovreste rendervi conto che è la "vostra via", o modo di comportarvi, che non è del tutto giusto. 

Tu che abiti in Israele e ora stai leggendo l'avvertimento di Dio, sappi che sarai tenuto personalmente responsabile di come reagirai. È inutile che ti rifiuti di ascoltare. Andresti solo contro i tuoi stessi interessi! Ascolta piuttosto l'invito: "Tornate, convertitevi da tutte le vostre trasgressioni per le quali avete peccato e non avrete più occasione di caduta nell'iniquità" (Ezechiele 18:30). Se tornerai al tuo Dio, Egli stesso avrà cura di te e ti proteggerà dall'assalto dei "nemici". Il tuo Dio vuole salvarti. Accetta il Suo aiuto. "《Io infatti non provo nessun piacere per la morte di qualcuno che muore》, dice il Signore, Dio (YHWH). 《Convertitevi dunque, e vivete!》" (Ezechiele 18:32). 


venerdì 1 maggio 2020

"Ascoltate, nazioni! Sappiate, comunità dei popoli, quello che avverrà loro" (Geremia 6:18)

La maggior parte delle persone di origine ebraica, sia che si trovino in Israele o sparsi nel mondo, si rifiuta di ascoltare gli avvertimenti che Dio sta facendo risuonare. Da quanto tempo, infatti, sto annunciando che l'infedele Israele sarà invasa dai "nemici" e che Gerusalemme sarà infine distrutta?! Quante volte ho invitato le persone di origini ebraiche a tornare a Dio, pentirsi dei propri peccati e partecipare a una "solenne assemblea" per ascoltare la Sua "voce"?! Come hanno risposto? Il più delle volte bloccano ogni mio contatto, altre volte se la ridono o fingono di essere interessati, ma non si decidono mai a fare passi concreti. Qualcuno mi ha risposto dicendo espressamente: "Perché dovrei leggere ciò che dici?". 

Con queste reazioni, che lo sappiano o meno, stanno essi stessi adempiendo le profezie pronunciate contro di loro! Geremia disse che, all'invito di Dio di camminare per la via giusta, avrebbero risposto: "Non ci incammineremo per essa!". Per di più ha messo delle "sentinelle" per avvertirli di prestate attenzione alla parola profetica: 《"State attenti al suono della tromba!" Ma quelli rispondono: "Non staremo attenti"》. "Sono tutti ribelli incalliti ... tutti corrotti". Visto che il Suo popolo ebraico, nell'insieme, si rifiuta di ascoltare, l'Iddio d'Israele cambia strategia. "Perciò ascoltate, nazioni! Sappiate, comunità dei popoli, quello che avverrà loro. Ascolta, terra! Ecco, io faccio venire su questo popolo una calamità, frutto dei loro pensieri; perché non sono stati attenti alle mie parole e hanno rigettato la mia legge" (Geremia 6:16-19, 28). Sia ben chiaro! Quando, fra breve, Israele sarà invaso, sappiate che la colpa non è di Dio e nemmeno dei Suoi "profeti". Essi avrebbero preferito salvare il maggior numero di persone. La "calamità" sarà "frutto dei loro pensieri". Ogni volta che invadono i territori altrui o che effettuano raid aerei nei paesi vicini, non fanno altro che alimentare la "forza" distruttiva del "nemico" che avanza! Rifiutano di riconoscere il Messia, Gesù Cristo, che ora regna invisibilmente dal monte Sion, e preferiscono rispondere con la violenza alle provocazioni anziché con la legge cristiana dell'amore e del perdono. Sono così colpevoli, che Dio ci dice di non pregare per questi ribelli! È giusto, e amorevole, pregare che si salvi il maggior numero di ebrei, ma non bisogna pregare, o intercedere, per coloro che si rifiutano di ascoltare. "Tu non intercedere per questo popolo, non innalzare per essi suppliche o preghiere" (Geremia 7:16). 

Che dire se avete origini ebraiche? Cosa dovreste fare? "Cambiate le vostre vie e le vostre opere". In altre parole, migliorate la vostra condotta, separandovi da tutta la malvagità che si pratica in Israele. Preparate il vostro cuore ad ascoltare "la parola del Signore (YHWH)" (Geremia 7:2, 3). E se abitate in Israele, "cercate un rifugio lontano da Gerusalemme ... perché dal settentrione avanza una calamità, una grande rovina" (Geremia 6:1). Allontanatevi il più possibile dal Paese! Non avete dove andare? Sarebbe preferibile perfino l'inospitale "deserto" alla nazione nella quale abitate! "Oh, se avessi nel deserto un rifugio da viandante! Io abbandonerei il mio popolo e me ne andrei lontano da costoro" (Geremia 9:2). Soprattutto smettete di gonfiarvi d'orgoglio e di vantarvi dei vostri meriti e successi! "Umiliatevi sotto la potente mano di Dio!". Imparate ad ascoltare umilmente la "parola" di Dio. "Ascoltate, porgete orecchio! Non insuperbite, perché il Signore (YHWH) parla. Date gloria al Signore (YHWH), al vostro Dio, prima che egli faccia venire le tenebre; prima che i vostri piedi inciampino sui monti avvolti nel crepuscolo, e voi aspettiate la luce ed egli faccia un'ombra di morte, e la muti in oscurità profonda" (1 Pietro 5:6; Geremia 13:15,16).