venerdì 4 settembre 2020

Il "vino nuovo" è tolto di bocca e "il mosto è svanito" (Gioele 1:5,10)

"Svegliatevi, ubriachi, e piangete! Lamentatevi tutti, bevitori di vino, per il vino nuovo che vi è tolto di bocca!"

"La campagna è devastata, la terra piange,
perché il grano è distrutto, il mosto è svanito, e l'olio manca".

(Gioele 1:5,10)

Le espressioni "vino nuovo" e "mosto" ci fanno capire in quale periodo si sarebbero adempiute queste parole, ovvero nella stagione autunnale, entro i primi giorni di novembre. Come ho spiegato, stiamo parlando già di questo autunno 2020. La profezia di Gioele dice che i "nemici" di Israele si sarebbero accaniti sul Paese a oltranza. Li paragona a insetti famelici, come bruchi, grilli, cavallette e locuste, che sarebbero comparsi in un ordine temporale preciso, a cominciare dalla primavera. Se infatti solitamente i bruchi sono attivi fin dalla primavera, cavallette e locuste operano per lo più d'estate e in autunno. Chi rappresentano questi ultimi? Gioele parla di un esercito "inedito" e lo descrive cone "un popolo forte e innumerevole" con "denti di leone" e "mascelle da leonessa". Queste espressioni sono altrove riferite particolarmente ai "Caldei", o "Assiri", ovvero i paesi immediatamente a nord di Israele, come Libano, Iran, Iraq e Siria. Per esempio Abacuc dichiara: "Guardate fra le nazioni, guardate, meravigliatevi e siate stupiti! Poiché io sto per fare ai vostri giorni un'opera, che voi non credereste, nemmeno se ve la raccontassero. Perché, ecco, io sto per suscitare i Caldei, questa nazione crudele e impetuosa, che percorre tutta la terra, per impadronirsi di dimore che non sono sue. È un popolo terribile e spaventoso" (Abacuc 1:5-7). Questo significa che, contrariamente alle previsioni di alcuni "esperti" di politica internazionale, presto, entro l'autunno, i paesi menzionati invaderanno Israele in modo devastante! Se vivete in zona, allontanatevi! Se proprio non potete, arrendetevi al "nemico" anziché combatterlo! Cosa più importante, assicuratevi di godere di una buona relazione con Dio e abbiate fede nel Messia che ha costituito per la vostra salvezza. 

domenica 23 agosto 2020

"Trema, o Filistia, tutta quanta!" (Isaia 14:31)


Come ho spiegato nei precedenti articoli, la "Filistia" profetica corrisponde oggi al popolo palestinese. Il profeta dice ai palestinesi di tremare. Perché mai? Devono forse tremare per gli attacchi che stanno subendo da Israele? Anche se sono invitati a non rispondere alle provocazioni israeliane, pare che non sia Israele il loro vero problema. La profezia indica che 'la verga che li colpiva sarà spezzata'. Chi è oggi che colpisce i palestinesi? L'esercito israeliano. Ebbene, non continuerà a colpirli ancora a lungo. Qualcuno li fermerà presto. E i palestinesi se ne rallegreranno, pensando di essersela cavata. Ma il profeta li invita a non farsi troppe illusioni. "Poiché dalla radice del serpente uscirà una vipera e il suo frutto sarà un drago volante" (Isaia 14:29). 

Di chi si sta parlando? Nella Bibbia l' "originale serpente" è il principale Nemico di Dio, Satana il diavolo. Ai tempi di Gesù i suoi oppositori furono definiti da lui "progenie di vipere", perché manifestavano le stesse caratteristiche criminali dell' "originale serpente". Quest'ultimo nell'Apocalisse viene anche visto come un "dragone". Quindi la profezia rivela che degli uomini malvagi  sarebbero stati guidati da quel "drago" contro i palestinesi. Il profeta ci permette di identificarli. "Urla,o porta! Grida, o città! Trema, o Filistia, tutta quanta! Poiché dal nord viene un fumo e nessuno sbanda dalla sua schiera" (Isaia 14:31). 

Queste ultime parole sono straordinariamente simili a quelle di Gioele: "ognuno va diritto davanti a sé e non devia dal proprio sentiero. Nessuno spinge il suo vicino, ognuno avanza per la sua strada; si slanciano in mezzo alle frecce, non rompono le file" (Gioele 2:7,8). Dal contesto si comprende che Gioele sta parlando degli eserciti turchi che distruggeranno Gerusalemme. Sono gli stessi che, entro l'autunno 2021, faranno tremare i palestinesi. 

Notate, infatti, la descrizione che ne fa Gioele: "Come l'aurora, si sparge sui monti un popolo numeroso e potente, quale non se n'è mai visto prima, e non se ne vedrà mai più in appresso negli anni delle generazioni future. Davanti a lui un fuoco divora, dietro divampa una fiamma; prima di lui, il paese era come il giardino dell'Eden; dopo di lui, è un deserto desolato; nulla gli sfugge. A vederli, sembrano cavalli, corrono come dei cavalieri. Sembra un fragore di carri, quando saltano sulle vette dei monti; crepitano come la fiamma che brucia la stoppia; sono come un popolo poderoso, schierato in battaglia. Davanti a loro tremano i popoli, ogni volto impallidisce" (Gioele 2:2-6). Anche i palestinesi che mostrano ostilità a Israele dovranno fare i conti con questo "popolo numeroso e potente". Attraverso Isaia Dio avverte la "Filistia": "io farò morire di fame la tua radice e quel che rimarrà di te sarà ucciso". 

Servendosi della Turchia, l'Iddio d'Israele vendicherà il Suo popolo ebraico distruggendo i palestinesi. La "radice" indica ciò da cui scaturisce la vitalità di una pianta o un albero, le sue fondamenta. Similmente Dio minerà quel popolo alla base, nelle sue fondamenta istituzionali. Il profeta Daniele dice che la Turchia è il "piccolo corno" che sarebbe spuntato da una "bestia spaventosa, terribile, straordinariamente forte", l'impero romano (Daniele 7:7,8,23,24). Proprio come quel grande impero la Turchia sta conoscendo nei nostri giorni un'espansione senza precedenti e si sta imponendo con l'astuzia e la forza in tutto il mondo. L'Apocalisse spiega che, in seguito alla discesa sulla terra dell'"angelo dell'abisso", cioè il "dragone", un insolito esercito di "cavallette" o "cavalli al galoppo" avrebbe causato problemi al mondo (Appcalisse 9). Da questo comprendiamo che, dietro le "mire" espansionistiche turche, c'è il Nemico di Dio, lo stesso che Ezechiele chiama "Gog di Magog, principe sovrano di Mesec", laddove "Mesec" rappresenta oggi la Turchia (Ezechiele 38:2). 

 Ma, come ho spiegato in altre occasioni, non tutti i palestinesi sono destinati al massacro! Dio promette: "I più poveri avranno di che pascersi e i bisognosi riporteranno al sicuro". "Il Signore (YHWH) ha fondato Sion e in essa gli afflitti del suo popolo trovano rifugio" (Isaia 14:30,32). Quando gli ebrei fedeli andranno in Israele, anche persone umili palestinesi li accompagneranno nella "ricostruzione". Su di loro si avvereranno queste parole: "Poiché egli libererà il bisognoso che grida e il misero che non ha chi l'aiuti. Egli avrà compassione dell'infelice e del bisognoso e salverà l'anima dei poveri" (Salmo 72:12,13). 

E voi che vivete in Palestina, intorno alla Striscia di Gaza o in Cisgiordania, siate saggi! Non combattete gli israeliani che vi opprimono. Presto sarete liberati da loro. Ma preparatevi all'arrivo dei soldati turchi, unendovi umilmente agli ebrei fedeli che torneranno a Gerusalemme 

lunedì 17 agosto 2020

"Aggiustate, aggiustate, preparate la via, togliete gli ostacoli dalla via del mio popolo!" (Isaia 57:14)

Secondo le profezie, quando i "Caldei", o "Assiri", ovvero i paesi immediatamente a nord di Israele, insieme ai loro alleati, invaderanno il paese, una parte della popolazione sarà deportata e un'altra, un "rimanente", o "residuo", resterà in patria. Quelli di loro che torneranno a Dio subiranno l'oppressione "nemica" per breve tempo, perché ne saranno liberati verso l'autunno 2021. A loro si rivolge profeticamente l'Iddio d'Israele: "Popolo mio, che abiti a Sion, non temere l'Assiro che ti batte con la verga e alza su di te il bastone, come fece l'Egitto! Ancora un breve, brevissimo tempo, e la mia indignazione sarà finita, la mia ira si volgerà a distruggere loro" (Isaia 10:24,25). Anche ai tempi del profeta Geremia, allorché gli eserciti babilonesi conquistarono il paese, alcuni furono lasciati in patria ed ebbero la possibilità di "coltivare vigne e campi" (Geremia 39:10; 52:16). Questo particolare avrà un adempimento speciale in futuro per gli ebrei fedeli che saranno stati lasciati nel paese. Mentre gli ebrei infedeli patiranno i pesanti effetti della devastazione, costoro avranno abbondanza materiale.  "Panna e miele mangerà chiunque sarà rimasto superstite nel paese". "I miei servi mangeranno, ma voi avrete fame; ecco, i miei servi berranno, ma voi avrete sete" (Isaia 7:22; 65:13). 

A tutti questi che sperano di restare in patria, nonostante l'invasione "nemica", Dio rivolge l'appello trasmesso attraverso il profeta Aggeo: "Sii forte, popolo tutto del paese!", dice il Signore (YHWH). "Mettetevi al lavoro!" (Aggeo 2:4). Se vivi in Israele e ti piacerebbe restarci il più a lungo possibile, chiediti cosa implichi questo comando che ti riguarda da vicino. In che senso devi essere "forte" o 'metterti al lavoro'? Nel primo adempimento gli abitanti d'Israele che furono liberati dall'oppressione nemica avrebbero dovuto ricostruire il tempio di Dio, invece di pensare esclusivamente a curare i propri interessi materiali. 

Nell'adempimento futuro cosa significa "ricostruire il tempio di Dio"? Quando i "nemici" devasteranno il paese, il popolo ebraico residente in Israele si sentirà come una donna "sterile", sola e abbandonata. Ma Dio promette che di lì a poco "partorirà", per così dire, i suoi "figli", cioè le persone di origini ebraiche che torneranno in patria, sostenuti da volontari di ogni nazione. "Esulta, o sterile, tu che non partorivi! Da' in grida di gioia e rallègrati, tu che non provavi doglie di parto! Poiché i figli dell'abbandonata saranno più numerosi dei figli di colei che ha marito», dice il Signore (YHWH)" (Isaia 54:1). 

Cosa dovrà fare per accogliere i "figli" che verranno? "Allarga il luogo della tua tenda, si spieghino i teli della tua abitazione, senza risparmio; allunga i tuoi cordami, rafforza i tuoi picchetti!" "Si dirà: «Aggiustate, aggiustate, preparate la via, togliete gli ostacoli dalla via del mio popolo!»" (Isaia 54:2;57:14). In altre parole, gli ebrei fedeli superstiti dovranno facilitare il ritorno in patria dei loro "fratelli" da tutto il mondo, aiutandoli a trovare casa e tutto ciò di cui dovessero aver bisogno in senso materiale. "Essi ricostruiranno sulle antiche rovine, rialzeranno i luoghi desolati nel passato, rinnoveranno le città devastate, i luoghi desolati delle trascorse generazioni" (Isaia 61:4). Sarà un po' come fecero Noè e i suoi che prepararono l'arca per l'arrivo degli animali. Non solo costruirono l'arca, ma la riempirono anche di tutto il necessario per provvedere alle necessità degli "occupanti" che Dio avrebbe aggiunto. Se vivete in Israele, avete una responsabilità simile! 

Poiché gli "esuli" ebrei torneranno poco prima del "ritorno" dell'Iddio d'Israele a Gerusalemme, ogni preparativo fatto per loro sarà come rivolto a Dio in persona! Si noti infatti la straordinaria somiglianza con queste parole: "La voce di uno grida: «Preparate nel deserto la via del Signore (YHWH), appianate nei luoghi aridiuna strada per il nostro Dio! Ogni valle sia colmata, ogni monte e ogni colle siano abbassati; i luoghi scoscesi siano livellati, i luoghi accidentati diventino pianeggianti" (Isaia 40:3,4). 

Ed ecco perché bisogna farsi coraggio: "Fortificate le mani infiacchite, rafforzate le ginocchia vacillanti!Dite a quelli che hanno il cuore smarrito: «Siate forti, non temete! Ecco il vostro Dio! Verrà la vendetta, la retribuzione di Dio; verrà egli stesso a salvarvi»" (Isaia 35:3,4). È naturale sentirsi scoraggiati e spaventati di fronte alle minacce che i "nemici" continuano a pronunciare con sempre più veemenza, ma chi confida in Dio sa che, a suo tempo, a partire dall'autunno 2021, tutti gli oppositori saranno messi a tacere e non avranno semplicemente la forza di opporsi al "ritorno" in patria degli ebrei fedeli. Anche al tempo di Giosuè ci voleva molta fede e coraggio per fronteggiare i "nemici" che allora occupavano la "terra promessa".Ma Giosuè fu "molto coraggioso e forte" e guidò il popolo fedele alla sua meta. "Così parla il Signore (YHWH): «Rispettate il diritto e fate ciò che è giusto; poiché la mia salvezza sta per venire, la mia giustizia sta per essere rivelata. Beato l'uomo che fa così, il figlio dell'uomo che si attiene a questo, che osserva il sabato astenendosi dal profanarlo, che trattiene la mano dal fare qualsiasi male!»" (Isaia 56:1,2). Qui c'è la "chiave" per rafforzare la propria fede in Dio in questi tempi difficili. È necessario sforzarsi di praticare la giustizia e dare la debita importanza alle cose sacre. Sarà la loro "giustizia" ad attirare persone di tutte le nazioni nel paese ricostruito. Dio promette: "Per amor di Sion io non tacerò, per amor di Gerusalemme io non mi darò posa, finché la sua giustizia non spunti come l'aurora, la sua salvezza come una fiaccola fiammeggiante. Allora le nazioni vedranno la tua giustizia, tutti i re la tua gloria" (Isaia 62:1,2). 

Il profeta Aggeo rivela ciò che accadrà nel prossimo futuro. Il Creatore dell'universo annuncia: "Io farò tremare i cieli e la terra; rovescerò il trono dei re e distruggerò la potenza dei regni delle nazioni; rovescerò i carri e quelli che vi montano; i cavalli e i loro cavalieri cadranno, l'uno per la spada dell'altro" (Aggeo 2:21,22). Le nazioni si stanno ora preparando a combattersi reciprocamente. Gli sconvolgimenti politici a cui stiamo assistendo fanno "tremare" la società dalle fondamenta. Quale sarà l'esito? "Così infatti parla il Signore (YHWH) degli eserciti: 《Ancora una volta, fra poco, io farò tremare i cieli e la terra, il mare e l'asciutto; farò tremare tutte le nazioni, le cose più preziose di tutte le nazioni affluiranno e io riempirò di gloria questa casa》" (Aggeo 2:6,7). Le "cose più preziose" sono gli ebrei fedeli di tutto il mondo e i loro sostenitori che andranno in Israele per dare gloria a Dio. 

Nei prossimi due anni Dio ridurrà le città delle nazioni "in un mucchio di pietre", calmerà "il tumulto degli stranieri" e attenuerà "il canto dei tiranni" che minacciano Israele, consentendo agli ebrei devoti di tornare in patria. Il "popolo forte", il popolo ebraico fedele, lo glorificherà e sarà una "fortezza" per il "povero" e "per l'indifeso nella sua angoscia". Se abitate in Israele e resterete in patria quando i "nemici" verranno, possiate partecipare all'adempimento di queste parole: "In quel giorno si canterà questo cantico nel paese di Giuda: 《Noi abbiamo una città forte; il Signore (YHWH) vi pone la salvezza con mura e bastioni. Aprite le porte ed entri la nazione giusta, che si mantiene fedele》". "Confidate per sempre nel Signore (YHWH), perché il Signore (YHWH), sì il Signore (YHWH), è la roccia dei secoli. Egli ha umiliato quelli che stavano in alto; egli ha abbassato la città elevata, l'ha abbassata fino a terra, l'ha stesa nella polvere". "Tu hai aumentato la nazione, o Signore (YHWH)! Hai aumentato la nazione, ti sei glorificato, hai allargato tutti i confini del paese. Signore (YHWH), essi, nell'angoscia ti hanno cercato; si sono effusi in umile preghiera, quando il tuo castigo li colpiva. Come una donna incinta che sta per partorire si contorce e grida durante le sue doglie, così siamo stati noi davanti a te, o Signore (YHWH)" (Isaia 25:2-5; 26:1,2,4,5,15-17).


domenica 16 agosto 2020

"Alzati, mia amica, mia bella, e vieni" (Cantico dei Cantici 2:10)


Il libro biblico conosciuto col nome di "Cantico dei Cantici" racconta in modo romantico la speciale relazione fra Dio e il popolo ebraico. Il libro ispirato non solo descrive il profondo rapporto sentimentale che unisce l'Iddio d'Israele con gli ebrei che hanno la speranza di far parte del regno celeste, ma fa anche riferimento al futuro ritorno in patria degli ebrei fedeli da tutto il mondo. Come ho spiegato in precedenza, tale "esodo" di massa verso la "terra promessa" avverrà durante il periodo di "tregua" promesso dall'invasione di Israele da parte dei suoi nemici, ovvero fra l'autunno 2021 e la primavera 2022. 

Ma quando più precisamente sarà il momento giusto per andare in Israele? "Il mio amico parla e mi dice: «Àlzati, amica mia, mia bella, e vieni, poiché, ecco, l'inverno è passato, il tempo delle piogge è finito, se n'è andato; i fiori spuntano sulla terra, il tempo del canto è giunto, e la voce della tortora si fa udire nella nostra campagna. Il fico ha messo i suoi frutti, le viti fiorite esalano il loro profumo. Àlzati, amica mia, mia bella, e vieni»" (Cantico dei Cantici 2:10-13). Dio stesso indica alla Sua "amata" il momento migliore per incontrarLo. Dopo l'inverno, quando le viti fioriscono, cioè fra maggio e i primi di giugno. 

Allorché gli ebrei fedeli avranno predisposto la mente e il cuore per ascoltare la "voce" di Dio, preparandosi come uno splendido "giardino" alla Sua lode, Lo inviteranno, per così dire, a tornare. "Venga l'amico mio nel suo giardino e ne mangi i frutti deliziosi!" (Cantico dei Cantici 4:16). Quindi l'Iddio d'Israele tornerà a Gerusalemme solo dopo che gli ebrei fedeli si saranno radunati insieme ai loro "sostenitori" da tutte le nazioni. "Il Signore (YHWH) infatti avrà pietà di Giacobbe, sceglierà ancora Israele, e li ristabilirà sul loro suolo; lo straniero si unirà a essi e si stringerà alla casa di Giacobbe. I popoli li prenderanno e li ricondurranno al loro luogo" (Isaia 14:1,2). 

Immaginate come sarà bello incontrare l'Iddio Onnipotente! Gli ebrei fedeli 'gioiranno a motivo Suo' e si 'siederanno alla sua ombra', sentendosi protetti. Con il loro Creatore si scambieranno teneri espressioni d'affetto, come quelle degli innamorati. "Vieni, amico mio, usciamo ai campi, passiamo la notte nei villaggi! Fin dal mattino andremo nelle vigne; vedremo se la vite ha sbocciato, se il suo fiore si apre, se i melagrani fioriscono. Là ti darò le mie carezze. Le mandragole mandano profumo, sulle nostre porte stanno frutti deliziosi di ogni specie, nuovi e vecchi,che ho serbati per te, amico mio" (Cantico dei Cantici 7:12-14). 

Qui troviamo un altro particolare interessante. L' "amico", cioè Dio, e la sua "amata", ovvero il popolo ebraico fedele, si incontreranno già di "notte", poi insieme visiteranno  le "vigne" in fiore "fin dal mattino". Questo è in armonia con l'esortazione: "Prima che spiri la brezza del giorno e che le ombre fuggano, torna, amico mio, come la gazzella o il cerbiatto sui monti che ci separano!" E l'amico stesso conferma: "Prima che spiri la brezza del giorno
e che le ombre fuggano, io andrò al monte della mirra e al colle dell'incenso" (Cantico dei 2:17;4:6). Ciò significa che Dio incontrerà gli ebrei fedeli e i loro compagni sul "monte della mirra", il monte Sion, quando le viti saranno ancora in fiore, cioè nella primavera 2022 e prima che arrivi l'estate. 

Vi state preparando per incontrare Dio a Gerusalemme? Non intendo semplicemente preparare i documenti necessari per il viaggio e altre cose materiali. Occorre predisporre la mente e il cuore in modo da essere ammessi alla presenza di Dio. Più di ogni altra cosa, mettete in pratica queste parole: "Chi salirà al monte del Signore (YHWH)? Chi potrà stare nel suo luogo santo? L'uomo innocente di mani e puro di cuore, che non eleva l'animo a vanità e non giura con il proposito di ingannare. Egli riceverà benedizione dal Signore (YHWH), giustizia dal Dio della sua salvezza. Tale è la generazione di quelli che lo cercano, di quelli che cercano il tuo volto, o Dio di Giacobbe" (Salmo 24:3-6). 

venerdì 14 agosto 2020

Umiliatevi al cospetto di Dio, "nemici" d'Israele!

Il libro biblico di Giobbe viene speso citato, a ragione, per descrivere l'integrità dell'uomo da cui il libro prende il nome. Ma contiene pure un profondo significato profetico per i nostri giorni. Alcuni brani sono, infatti, straordinariamente simili alle profezie sul "ritorno" di Dio come re a Gerusalemme. Sappiamo che tale "ritorno" è iniziato da quando il Messia è stato posto invisibilmente sul monte Sion e si adempirà completamente allorché l'Iddio d'Israele radunerà in Israele gli ebrei fedeli e i loro sostenitori da tutto il mondo fra l'autunno 2021 e la primavera 2022. 

Perciò anche i paralleli brani di Giobbe si riferiscono al medesimo speciale "evento". Giobbe non era ebreo, ma di origini arabe, e più precisamente viveva nel territorio che corrisponde all'attuale Giordania. I suoi quattro amici, che vennero a confortarlo durante la sua indisposizione, provenivano dai paesi che corrispondono a Iraq, Giordania e Arabia Saudita. Quindi anche il "messaggio" profetico del libro è indirizzato particolarmente alle popolazioni che oggi vivono in quelle zone. 

La profezia rivela che nessun "nemico" di Israele potrà impedire il "ritorno" in patria degli "esuli" ebrei. Nemmeno gli animali selvatici costituiranno un pericolo! "(Dio) rende inerte ogni mano d'uomo, perché tutti i mortali, che sono opera sua, imparino a conoscerlo. Le bestie selvagge vanno nel covo e stanno accovacciate entro le tane" (Giobbe 37:7,8).

L'onnipotente Creatore permetterà che le nazioni "nemiche" si combattano le une con le altre nei prossimi due anni. Inoltre si servirà di mezzi naturali, come fulmine, pioggia e neve, per smontarne l'impeto, gli stessi "mezzi" che impiegherà per rendere fertile e produttiva la terra che sarà abitata dal Suo popolo radunato. "Egli attira in alto le gocce d'acqua; dai vapori che egli ha formato stilla la pioggia. Le nubi la spargono, la rovesciano sulla folla dei mortali. Chi può capire lo spiegamento delle nubi, i fragori che scoppiano nel suo padiglione? Ecco, ora egli diffonde intorno a sé la sua luce, ora copre le profondità del mare. Con tali mezzi egli punisce i popoli e dà loro cibo in abbondanza. Si riempie di fulmini le mani e li lancia contro gli avversari". "Dal sud viene l'uragano, il freddo viene dal nord. Al soffio di Dio si forma il ghiaccio e si contrae la distesa delle acque. Egli carica pure le nubi di umidità, disperde lontano le nuvole che portano i suoi lampi ed esse, da lui guidate, vagano nei loro giri per eseguire i suoi comandi sopra la faccia di tutta la terra; e le manda come flagello, oppure come beneficio alla sua terra, o come prova della sua bontà" (Giobbe 36:27-32;  37:9-13).

Se vivi in quei territori, come dovresti comportarti? Sappi che Dio vuole salvarti. "Te pure egli vuole liberare dalle fauci della distretta, metterti al largo, dove non è più angustia, e coprire la tua mensa di cibi succulenti" (Giobbe 36:16). "Se gli uomini sono talvolta stretti da catene, se sono presi nei legami dell'afflizione, Dio fa loro conoscere il loro comportamento, le loro trasgressioni, poiché si sono insuperbiti; egli apre così i loro orecchi agli ammonimenti e li esorta ad abbandonare il male. Se l'ascoltano, se si sottomettono, finiscono i loro giorni nel benessere, e i loro anni nella gioia; ma, se non l'ascoltano, periscono trafitti dalle frecce, muoiono nel loro accecamento. Gli empi di cuore si abbandonano alla collera, non implorano Dio quando egli li incatena; così muoiono nel fiore degli anni e la loro vita finisce come quella dei dissoluti; ma Dio libera l'afflitto mediante l'afflizione, e gli apre gli orecchi mediante la sventura" (Giobbe 36:8-15). Non serve che vi opponiate al proposito di Dio, andrà avanti lo stesso. Se lo faceste, vi fareste solo del male. Vi conviene ascoltare i Suoi avvertimenti e comportarvi bene. "Ma, se giudichi le vie di Dio come fanno gli empi, il suo giudizio e la sua sentenza ti piomberanno addosso. Bada che la collera non ti trasporti alla bestemmia, la grandezza del riscatto non ti spinga a deviare!" (Giobbe 36:17,18).

Il libro di Giobbe spiega che alla fine Giobbe riconobbe la Sua inferiorità rispetto Dio e rinnovò la sua integrità. Perciò "guardati bene dal volgerti dell'iniquità", partecipando agli attacchi contro Israele fomentati dal "Nemico"! Umiliati al cospetto di Dio, riconoscendo la Sua superiorità. "Porgi l'orecchio a questo, ... fèrmati e considera le meraviglie di Dio!" (Giobbe 37:14) Unisciti agli ebrei fedeli che torneranno in patria e preparati ad incontrare Dio!


mercoledì 12 agosto 2020

"Non fate gli schernitori", figli d'Israele! (Isaia 28:22)


In un articolo precedente ho spiegato che, nell'adempimento attuale, "Efraim" si riferisce collettivamente alla parte settentrionale d'Israele e "Tiro" è un sinonimo di "Assiria" o "Caldei". È esatto, ma la particolare collocazione geografica di queste località ha pure importanza e ci permette di comprendere meglio come si adempiranno determinate profezie. Per la precisione, "Tiro" si trovava nell'attuale Libano, mentre il territorio di "Efraim" corrisponde all'area intorno a Tel Aviv, dove è situato l'aeroporto. Le profezie rivelano che "Efraim" avrebbe cercato l'appoggio del "re d'Assiria" e si sarebbe guadagnata una posizione di favore a "Tiro". "Efraim è andato verso l'Assiria e ha mandato dei messaggeri a un re perché lo difendesse". Poi Dio, "allungando lo sguardo fino a Tiro", vede "Efraim piantato in luogo gradevole". Inoltre ammette: "Efraim mi circonda di menzogne". "Efraim si pasce di vento e va dietro al vento orientale. Ogni giorno moltiplica le menzogne e le violenze; fa alleanza con l'Assiria e porta olio in Egitto" (Osea 5:13;9:13;12:1,2). 

Ebbene, cosa sta facendo Israele in seguito all'esplosione che ha colpito Beirut e tutto il Libano? Non sta cercando di guadagnare una posizione di favore presso i libanesi inviando e promettendo aiuti e sostegno morale alla popolazione? Sperano in tal modo di arginare l'offensiva nemica sempre più pressante che arriva da nord. Nello stesso tempo non smettono di "portare olio in Egitto", coltivando buoni rapporti con i paesi occidentali. La profezia rivela che la loro "strategia" è una menzogna. È interessante che si parli specificamente di "vento" e di "messaggeri". Non sono termini che fanno pensare ai voli aerei e alle relazioni diplomatiche che Israele intrattiene "volando" da un paese all'altro? Il profeta dice pure che i loro tentativi di placare il "nemico" non riusciranno. Il "re d'Assiria" non li guarirà dalla loro "piaga", un chiaro riferimento all'attuale pandemia, ed "Efraim dovrà condurre i suoi figli a colui che li ucciderà". 

Non solo l' "alleanza" con il Libano non li proteggerà, ma gli si rivolterà contro!  Il profeta Isaia avverte: "Ecco venire, da parte del Signore, un uomo forte, potente, come una tempesta di grandine, un uragano distruttore, come una piena di grandi acque che straripano; egli getta quella corona a terra con violenza. La superba corona degli ubriachi di Efraim sarà calpestata" (Isaia 28:2,3). Si illuderanno di aver stretto "un'alleanza con la morte", scendendo a patti col "nemico", ma il "re d'Assiria", nella fattispecie il Libano, parteciperà alla devastazione del Paese. 

Non ho forse lanciato l'avvertimento da un po di tempo a questa parte, invitando gli ebrei residenti in Israele a confidare in Dio anziché negli uomini? Come reagiscono? La maggior parte si rifiuta di ascoltare e a volte mi prende in giro. Dicono fra loro: "A chi vuole dare insegnamenti? A chi vuole far capire la lezione?". Forse pensano che non parlo nemmeno bene la loro lingua o che sono ripetitivo. Era stato profetizzato anche questo: "Ebbene, sarà mediante labbra balbuzienti e mediante una lingua straniera che il Signore (YHWH) parlerà a questo popolo". "Ma non hanno voluto ascoltare" (Isaia 28:9,11). 

Ed ecco perché ora mi rivolgo in particolare ai governanti (o rappresentanti politici) della nazione: "Ascoltate dunque la parola del Signore (YHWH), o schernitori, che dominate questo popolo di Gerusalemme!". Voi sapete bene di aver "fatto della menzogna" il vostro "rifugio" e credete di esservi "messi al sicuro dietro l'inganno". "La vostra alleanza con la morte sarà annullata, e il vostro patto con il soggiorno dei morti non reggerà; quando l'inondante flagello passerà, voi sarete da esso calpestati". Perciò, "non fate gli schernitori, affinché le vostre catene non abbiano a rafforzarsi! Poiché io ho udito, da parte del Signore, del Dio (YHWH) degli eserciti, che è deciso uno sterminio completo di tutto il paese" (Isaia 28:14,15,18,22). 

Sì, presto i "nemici" d'Israele faranno "uno sterminio completo di tutto il paese"! Invece di prendermi in giro e sottovalutare l'avvertimento, dovrebbero fare silenzio e stare a sentire. L'Iddio d'Israele dice: "Porgete orecchio, e date ascolto alla mia voce! State attenti, e ascoltate la mia parola!" (Isaia 28:23). La classe politica d'Israele farebbe meglio a farsi da parte, deporre la loro "superba corona", e acclamare la "pietra angolare preziosa", il Messia, che Dio ha "posto come fondamento in Sion" (Isaia28:1,16). E voi tutti che leggete, come state reagendo alla "voce" di Dio? Quando la "superba corona degli ubriachi di Efraim" sarà "calpestata", "in quel giorno il Signore (YHWH) degli eserciti sarà una splendida corona, un diadema d'onore al resto del suo popolo, uno spirito di giustizia a colui che siede come giudice, la forza di quelli che respingono il nemico fino alle sue porte" (Isaia 28:3,5,6). Se siete fra il "resto del popolo", fate di Dio la vostra "splendida corona", qualcosa di cui andare fieri. "Colui che siede come giudice" dal 4 aprile 2019, il Messia, riceverà lo "spirito di giustizia" nell'eseguire i giudizi di Dio e "quelli che respingono il nemico", i "pastori" di origine ebraica che offrono guida spirituale, avranno da Dio la "forza" necessaria per svolgere la loro "missione".


martedì 4 agosto 2020

"Preparate. .. la via del Signore (YHWH)!" (Isaia 40:3)


Le profezie rivelano che il ritorno in patria degli ebrei fedeli da tutto il mondo, fra l'autunno 2021 e la primavera 2022, coinciderà con il "ritorno" dell'Iddio d'Israele a Gerusalemme e con il "radunamento" delle nazioni ostili in vista della battaglia finale. Il profeta Isaia, per esempio, dichiara: "Consolate, consolate il mio popolo, dice il vostro Dio. Parlate al cuore di Gerusalemme e proclamatele che il tempo della sua schiavitù è compiuto; che il debito della sua iniquità è pagato, che essa ha ricevuto dalla mano del Signore (YHWH) il doppio per tutti i suoi peccati. La voce di uno grida: «Preparate nel deserto la via del Signore (YHWH), appianate nei luoghi aridi una strada per il nostro Dio! Ogni valle sia colmata, ogni monte e ogni colle siano abbassati; i luoghi scoscesi siano livellati, i luoghi accidentati diventino pianeggianti". " «Isole, fate silenzio davanti a me! Riprendano nuove forze i popoli, si accostino e poi parlino! Veniamo assieme in giudizio!".  "Il Signore (YHWH) avanzerà come un eroe, ecciterà il suo ardore come un guerriero; manderà un grido, un grido tremendo, trionferà sui suoi nemici" (Isaia 40:1-4; 41:1; 42:13). 

Attraverso il profeta Gioele Dio spiega ciò che farà: «Infatti ecco, in quei giorni, in quel tempo, quando ricondurrò dall'esilio quelli di Giuda e di Gerusalemme, io adunerò tutte le nazioni, e le farò scendere nella valle di Giosafat. Là le chiamerò in giudizio a proposito della mia eredità, il popolo d'Israele, che esse hanno disperso tra le nazioni, e del mio paese, che hanno spartito fra di loro". "Le nazioni si muovano e vengano alla valle di Giosafat! perché là io mi metterò seduto per giudicare tutte le nazioni circostanti" (Gioele 3:1,2,12). Di nuovo Isaia, subito dopo aver parlato dei "molti popoli" che accorreranno a Gerusalemme, sul monte Sion, per incontrare l'Onnipotente, dice: "Egli giudicherà tra nazione e nazione e sarà arbitro fra molti popoli". "Infatti il Signore (YHWH) degli eserciti ha un giorno contro tutto ciò che è orgoglioso e altèro, e contro chiunque s'innalza, per abbassarlo". "Gli uomini entreranno nelle caverne delle rocce e negli antri della terra per sottrarsi al terrore del Signore (YHWH) e allo splendore della sua maestà, quando egli sorgerà per far tremare la terra" (Isaia 2:4,12,19). 

Il profeta Ezechiele ebbe una "visione" spettacolare di quando Dio tornerà per giudicare il mondo: "Io guardai, ed ecco venire dal settentrione un vento tempestoso, una grossa nuvola con un fuoco folgorante e uno splendore intorno a essa; nel centro vi era come un bagliore di metallo in mezzo al fuoco". Poi vide "quattro esseri viventi", i cherubini, che si muovevano in tutte le direzioni alla velocità della luce. E al di sopra di questi vide Dio nella Sua maestosa gloria: "Al di sopra della volta che era sopra le loro teste, c'era come una pietra di zaffiro, che pareva un trono; e su questa specie di trono appariva come la figura di un uomo, che vi stava seduto sopra, su in alto. Vidi pure come un bagliore di metallo, come del fuoco, che lo circondava tutto intorno dalla sembianza dei suoi fianchi in su; e dalla sembianza dei suoi fianchi in giù vidi come del fuoco, come uno splendore tutto attorno a lui. Qual è l'aspetto dell'arco che è nella nuvola in un giorno di pioggia, tal era l'aspetto di quello splendore che lo circondava. Era un'apparizione dell'immagine della gloria del Signore (YHWH)" (Ezechiele 1:4,26-28). 

Cosa provate davanti a questa stupefacente "visione"? Quando l'Iddio Onnipotente tornerà, nessuna nazione, per quanto potente, potrà impedire l'adempimento del Suo proposito di riunire gli "esuli" ebrei e i loro sostenitori. "Allora la gloria del Signore (YHWH) sarà rivelata, e tutti, allo stesso tempo, la vedranno; perché la bocca del Signore (YHWH) l'ha detto». Una voce dice: «Grida!». E si risponde: «Che griderò?» «Grida che ogni carne è come l'erba e che tutta la sua grazia è come il fiore del campo. L'erba si secca, il fiore appassisce quando il soffio del Signore (YHWH) vi passa sopra; certo, il popolo è come l'erba. L'erba si secca, il fiore appassisce, ma la parola del nostro Dio dura per sempre»" (Isaia 40:5-8). Tutti vedranno la "gloria" di Dio. Gli oppositori saranno seccati come erba, mentre la Sua "parola", o proposito, avrà sicuro successo. 

La domanda che dovremmo farci è: "Chi di voi presterà orecchio a questo? Chi sarà attento e ascolterà in avvenire?" (Isaia 42:23). Preferite essere fra i "nemici" di Dio che correranno a nascondersi, nel vano tentativo di sfuggire alla Sua tremenda ira o fra le persone d'origine ebraica fedeli e i loro sostenitori che lo acclameranno con gioia? Riguardo a questi ultimi l'apostolo Giovanno dice: "Dopo queste cose guardai e vidi una folla immensa che nessuno poteva contare, proveniente da tutte le nazioni, tribù, popoli e lingue, che stava in piedi davanti al trono e davanti all'Agnello, vestiti di bianche vesti e con delle palme in mano. E gridavano a gran voce, dicendo: «La salvezza appartiene al nostro Dio che siede sul trono, e all'Agnello»"."Non avranno più fame e non avranno più sete, non li colpirà più il sole né alcuna arsura; perché l'Agnello che è in mezzo al trono li pascerà e li guiderà alle sorgenti delle acque della vita; e Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi»" (Apocalisse 7:9,10,16,17). 


martedì 28 luglio 2020

《"Venite, e discutiamo", dice il Signore (YHWH)》(Isaia 1:18)


Nel precedente articolo ho spiegato perché Dio paragona l'infedele Israele a Sodoma e Gomorra. Ma, a differenza di quelle due città, che furono completamente distrutte dal fuoco mandato da Dio, la nazione di Israele, che Isaia chiama "nazione peccatrice, popolo carico d'iniquità, razza di malvagi, figli corrotti", avrà un "rimanente", o "piccolo residuo", fedele che sarà salvato. "Se il Signore (YHWH) degli eserciti non ci avesse lasciato un piccolo residuo, saremmo come Sodoma, somiglieremmo a Gomorra" (Isaia 1:4,9). 

Nel Suo immenso amore, l'Iddio d'Israele prova fino all'ultimo a indurre i peccatori al pentimento. "Ascoltate la parola del Signore (YHWH), capi di Sodoma! Prestate orecchio alla legge del nostro Dio, popolo di Gomorra!". Poi spiega che non gradisce affatto i loro "sacrifici" a motivo della condotta malvagia. Ed ecco l'accorato appello: "Lavatevi, purificatevi, togliete davanti ai miei occhi la malvagità delle vostre azioni; smettete di fare il male; iimparate a fare il bene; cercate la giustizia, rialzate l'oppresso, fate giustizia all'orfano, difendete la causa della vedova!". Dio invita le persone di origini ebraiche in tutto il mondo e gli abitanti d'Israele a pentirsi dei propri peccati e cambiare condotta. "Poi venite, e discutiamo», dice il Signore (YHWH); «anche se i vostri peccati fossero come scarlatto, diventeranno bianchi come la neve; anche se fossero rossi come porpora, diventeranno come la lana. Se siete disposti a ubbidire, mangerete i frutti migliori del paese; ma se rifiutate e siete ribelli, sarete divorati dalla spada»; poiché la bocca del Signore (YHWH) ha parlato". 

Pensate! L'Onnipotente Creatore dell'universo è disposto a cancellare del tutto i peccati di Israele, se notasse il loro sincero pentimento. Coloro che 'saranno disposti a ubbidire, mangeranno i frutti migliori del paese', allorché saranno radunati in patria fra l'autunno 2021 e la primavera 2022. Ma quelli che 'rifiuteranno' di pentirsi e si mostreranno "ribelli" saranno "divorati dalla spada" dei "nemici" che presto arriveranno (Isaia 1:10,16-20). La profezia rivela come andranno le cose: "Sion sarà salvata mediante il giudizio, e quelli che in lei si convertiranno saranno salvati mediante la giustizia; ma i ribelli e i peccatori andranno in rovina assieme, e quelli che abbandonano il Signore (YHWH) saranno distrutti" (Isaia 1:27,28). 

Da qualche tempo sto invitando gli abitanti d'Israele ad allontanarsi momentaneamente dal paese per sfuggire all'assalto "nemico". È un ottimo consiglio che ha origine da Dio. Ma se non tornano prima a Dio, smettendo di sostenere politicamente lo stato ebraico e di praticare ciò che Dio considera "peccato", come l'omosessualità e l'immoralità sessuale in genere, non ci sarà nascondiglio dove possano nascondersi. "Gli uomini entreranno nelle caverne delle rocce e negli antri della terra per sottrarsi al terrore del Signore (YHWH) e allo splendore della sua maestà, quando egli sorgerà per far tremare la terra". Ma sarà inutile. Dovrebbero invece imparare prima a confidare in Dio anziché negli uomini. "Smettete di confidarvi nell'uomo, nelle cui narici non c'è che un soffio; infatti quale importanza gli si potrebbe attribuire?" (Isaia 2:19,22).

E voi, come state reagendo agli ultimi accorati appelli dell'Iddio d'Israele? Riuscite a capire che Dio "è paziente verso di voi, non volendo che qualcuno perisca, ma che tutti giungano al ravvedimento" (2 Pietro 3:9). Il Creatore non è un Dio malvagio e sanguinario, come sostiene qualcuno. Al contrario vorrebbe salvare tutte le Sue creature. Egli stesso ammette:  "Com'è vero che io vivo", dice il Signore, Dio (YHWH), "io non mi compiaccio della morte dell'empio, ma che l'empio si converta dalla sua via e viva; convertitevi, convertitevi dalle vostre vie malvagie! Perché morireste, o casa d'Israele?" (Ezechiele 33:11). Perciò siete ancora in tempo per mettere le cose a posto con Lui. Avrete così il privilegio di incontrarLo sul monte Sion quando tornerà per istruire il Suo popolo convocato per l'occasione. "Avverrà, negli ultimi giorni, che il monte della casa del Signore (YHWH) si ergerà sulla vetta dei monti, e sarà elevato al di sopra dei colli; e tutte le nazioni affluiranno a esso. Molti popoli vi accorreranno, e diranno: «Venite, saliamo al monte del Signore (YHWH), alla casa del Dio di Giacobbe; egli ci insegnerà le sue vie, e noi cammineremo per i suoi sentieri». Da Sion, infatti, uscirà la legge, e da Gerusalemme la parola del Signore (YHWH). Egli giudicherà tra nazione e nazione e sarà l'arbitro fra molti popoli; ed essi trasformeranno le loro spade in vomeri d'aratro, e le loro lance, in falci; una nazione non alzerà più la spada contro un'altra, e non impareranno più la guerra. Casa di Giacobbe, venite, e camminiamo alla luce del Signore (YHWH)!" (Isaia 2:2-5).

lunedì 27 luglio 2020

"Contro i (falsi) profeti (d'Israele)" (Geremia 23:9)

Di chi è la colpa se l'infedele Israele si è allontanato dal suo Dio? Il profeta Geremia spiega che i falsi profeti "rafforzano la mano ai malfattori,  al punto che nessuno si converte dalla sua malvagità". Il risultato è che "tutti quanti sono ... come Sodoma, e gli abitanti di Gerusalemme come quelli di Gomorra" (Geremia 23:14). Sodoma e Gomorra erano due città conosciute per la loro depravazione morale. L'immoralità dilagava e l'omosessualità era considerata normale. Dio punì col fuoco quella sfacciata forma di disubbidienza. Anche oggi Dio condanna l'immoralità sessuale e in particolare le pratiche omosessuali che sono "contro natura" (Giuda 7). A rischio di essere tacciati di omofobia, non possiamo tollerare ciò che Dio condanna. Questo naturalmente non significa che dovremmo odiare o trattare con disprezzo chi pratica tali cose, perché l'amore di Dio non conosce limiti, che sono a volte imposti dal pregiudizio umano. Ma un conto è mostrare amore verso tutti, omosessuali compresi, un conto è approvare pubblicamente ciò che fanno, come avviene in Israele. 

I falsi "profeti" ebrei sono coloro che, pur parlando in nome di Dio, "espongono le visioni del proprio cuore, e non ciò che proviene dalla bocca del Signore (YHWH)". Invece di avvertire la popolazione con gli imminenti giudizi di Dio, cercano di rassicurare la gente dicendo che andrà sempre tutto bene, nonostante la condotta disubbidiente.《Dicono a quelli che mi disprezzano: "Il Signore (YHWH) ha detto: 'Avrete pace'; e a tutti quelli che camminano seguendo la caparbietà del proprio cuore: 'Nessun male vi colpirà'"》(Geremia 23:17). Quanto sono lontani dalla verità! La pace è solo per quelli che temono Dio, ma "non c'è pace per gli empi" (Isaia 48:22). Appropriatamente da alcuni anni sto avvertendo del pericolo che incombe su tutti gli abitanti d'Israele. "Ecco la tempesta del Signore (YHWH)! Il furore scoppia, la tempesta imperversa, scroscia sul capo degli empi". Non vi ricorda qualcosa? Quando Dio mandò il diluvio di acque, il mondo di allora, che si era allontanato da Dio, fu spazzato via. Allo stesso modo in seguito Dio distrusse gli abitanti di Sodoma e Gomorra facendo piovere dal cielo fuoco e zolfo. Solo il buon Noè e i suoi sopravvissero al diluvio e solo il giusto Lot e le figlie ubbidienti sfuggirono alla distruzione di Sodoma e Gomorra. Cosa impariamo? "Se (Dio) non risparmiò il mondo antico ma salvò, con altre sette persone, Noè, predicatore di giustizia, quando mandò il diluvio su un mondo di empi; se condannò alla distruzione le città di Sodoma e Gomorra, riducendole in cenere, perché servissero da esempio a quelli che in futuro sarebbero vissuti empiamente; e se salvò il giusto Lot che era rattristato dalla condotta dissoluta di quegli uomini scellerati, ..., ciò vuol dire che il Signore sa liberare i pii dalla prova e riservare gli ingiusti per la punizione nel giorno del giudizio" (2 Pietro 2:5-9). 

Se avete origini ebraiche e magari vivete in Israele, in che modo potete ricevere protezione da Dio? Dovreste rifugiarvi nell' "arca" spirituale di Dio e farvi accudire dai "sette pastori e otto prìncipi del popolo", ovvero dai fedeli ebrei "fratelli" spirituali del più grande Noè, il Messia, Gesù Cristo, che ora regna invisibilmente da Gerusalemme (Michea 5:4). Questi sono i veri profeti di Dio nella misura in cui 'fanno udire le sue parole al popolo' e 'li distolgono dalla loro cattiva condotta e dalla malvagità delle loro azioni'. Ascoltano ubbidientemente ciò che Dio, e non il loro cuore imperfetto, dice: "Il profeta che ha avuto un sogno racconti il sogno; colui che ha udito la mia parola riferisca la mia parola fedelmente" (Geremia 23:22,28). Perciò state sempre attenti a tutto ciò che leggete e non prendete tutto per oro colato. Assicuratevi che quello che i "profeti" dicono sia in armonia con la volontà di Dio e con la Sua Parola scritta, perché Gesù avvertì che sarebbero sorti "molti falsi profeti", proprio nel tempo in cui viviamo (Matteo 24:11). 

Presto l'Iddio d'Israele punirà, insieme alla nazione infedele, tutti i "profeti" che parlano illegittimamente nel Suo nome. Dio dice: "La loro via sarà per loro come luoghi sdrucciolevoli in mezzo alle tenebre; essi vi saranno spinti e cadranno, poiché io farò venire su di loro la calamità, l'anno in cui li visiterò" (Geremia 23:12). Da profezie parallele sappiamo che le "tenebre" di cui parla il profeta si riferiscono agli speciali "segni" celesti che avrebbero preceduto immediatamente il "ritorno" visibile del Messia. "Il sole sarà cambiato in tenebre e la luna in sangue, prima che venga il grande e terribile giorno del Signore (YHWH)" (Matteo 24:29,30; Gioele 2:31). L' 'anno in cui visiterà' quei falsi profeti è perciò il 2022. Quell'anno, infatti, verso l'estate, tornerà Gesù per il "Giudizio Universale" e in autunno Gerusalemme sarà distrutta nel "grande e terribile giorno del Signore (YHWH)". 

D'altra parte, "non ascoltate le parole dei (falsi) profeti" (Geremia 23:16). Ascoltate piuttosto la "voce" dei veri profeti di Dio. ll "radunamento" del "rimanente" ebraico fedele sarà infine completato. Dio promette: "Costituirò su di loro dei pastori che le porteranno al pascolo, ed esse non avranno più paura né spavento". Voi sarete fra loro? Entrate nell' "arca" spirituale di Dio, seguendo la cura amorevole e l'incoraggiamento dei "pastori" costituiti per la vostra salvezza. Sotto la guida del "germoglio giusto" sorto dalla discendenza di Davide, il Messia regnante, avrete tutto ciò che vi serve. Accettate il loro invito a unirvi al "rimanente" d'Israele che tornerà in patria fra l'autunno 2021 e la primavera 2022. Si avvereranno allora queste parole: "Nei suoi giorni Giuda sarà salvato e Israele sarà sicuro nella sua dimora". "Perciò,  ecco, i giorni vengono, dice il Signore (YHWH), in cui non si dirà più: 'Per la vita del Signore (YHWH) che condusse i figli d'Israele fuori dal paese d'Egitto', ma: 'Per la vita del Signore (YHWH) che ha portato fuori e ha ricondotto la discendenza della casa d'Israele dal paese del settentrione,  e da tutti i paesi nei quali li avevo cacciati'; ed essi abiteranno nel loro paese" (Geremia 23:4-8). 

"Questa è la nazione che non ascolta la voce del Signore (YHWH), del suo Dio" (Geremia 7:28)


Anche se un "rimanente" sarà salvato, la nazione d'Israele, la stragrande maggioranza dei suoi abitanti, si ostina a non prestare attenzione alla Parola dell'Iddio Onnipotente! "Questa è la nazione che non ascolta la voce del Signore (YHWH), del suo Dio, e che non vuole accettare correzione; la fedeltà è perita, è venuta meno dalla loro bocca" (Geremia 7:28). Per questo la punizione di Dio non tarderà ad arrivare. "Perciò così parla il Signore, Dio (YHWH): 《Ecco, la mia ira, il mio furore, si riversa su questo luogo, sugli uomini e sulle bestie, sugli alberi della campagna e sui frutti della terra; essa consumerà ogni cosa e non si estinguerà》" (Geremia 7:20). L'ira di Dio si sta già riversando sull'infedele Israele. L'instabilità politica, il dilagare della pandemia, e l'accresciuta ostilità da parte dei suoi "nemici" storici, e non solo, sono tutti "segni" della disapprovazione divina. Presto i "nemici" invaderanno il paese anche militarmente. Sarà una "crisi" ad ogni livello, dal punto di vista economico, sociale e perfino esistenziale. 

Non vedete già adempiersi in Israele queste parole? "Farò cessare nelle città di Giuda e per le strade di Gerusalemme il grido di gioia e il grido di esultanza, il canto dello sposo e il canto della sposa, perché il paese sarà una desolazione". La pandemia ha fatto ripiombare il paese in un clima di austerità e terrore. Il lockdown sta isolando i centri abitati. "Le città della regione meridionale sono chiuse, non c'è più chi le apra". Tra breve quindi si adempiranno queste ulteriori parole: "Tutto Giuda è deportato, è condotto in esilio tutto quanto" (Geremia 7:34; 13:19). Per mano di chi avverrà questo? "Alzate gli occhi, guardate quelli che vengono dal settentrione". Non solo la profezia rivela che l'invasione nemica verrà da "settentrione", ovvero dai paesi arabi a nord, ma indica pure da quale territorio partirà l'offensiva. "Si ode da Dan lo sbuffare dei suoi cavalli; al rumore del nitrito dei suoi destrieri trema tutto il paese; poiché vengono, divorano il paese e tutto ciò che contiene, la città e i suoi abitanti" (Geremia 13:19; 8:16). L'antica città israelita di Dan si trova ora sotto la giurisdizione libanese. È da lì che "si ode" arrivare la minaccia! Ragion per cui "tutto il paese" trema, e a ragione. Il Libano, l'Iran e gli altri paesi confinanti costituiscono l' "Assiro", o il "Caldeo", che, in seguito all'avanzata palestinese, devasteranno Israele come insetti famelici (Abacuc 1:6-10; Gioele 1:4). 

Per quale ragione la nazione subirà questo destino? Per lo stesso motivo per cui l'Iddio d'Israele punì i loro antenati ribelli. "Questo comandai loro: 《Ascoltate la mia voce; sarò il vostro Dio e voi sarete il mio popolo; camminate in tutte le vie che io vi prescrivo affinché siate felici 》. Ma essi non ascoltarono, non prestarono orecchio, ma camminarono seguendo i consigli e la caparbietà del loro cuore malvagio, e invece di andare avanti si sono voltati indietro. Dal giorno che i vostri padri uscirono dal paese d'Egitto fino a oggi, io vi ho mandato tutti i miei servi, i profeti, ve li ho mandati ogni giorno, fin dal mattino. Ma essi non mi hanno ascoltato, non hanno prestato orecchio; hanno irrigidito il collo, si sono comportati peggio dei loro padri" (Geremia 7:23-27). E voi che avete origini ebraiche e magari vivete in Israele, come state reagendo agli avvertimenti di Dio? Vi rifiutate di ascoltare e di piegare, per così dire, il collo in segno di sottomissione alla volontà del vostro Dio? Ricordate che "il Signore (YHWH) rigetta e abbandona la generazione che è divenuta oggetto della sua ira" (Geremia 7:29). 

Alla fine anche Gerusalemme, il "fiore all'occhiello" della nazione, sarà distrutta. Dio promette: "Io ridurrò Gerusalemme in un mucchio di macerie, in un covo di sciacalli". Attraverso una "parabola" interpretata dal profeta Geremia l'Iddio Onnipotente rivela da dove partirà la devastazione definitiva. Disse a Geremia di nascondere una "cintura" "nella fessura di una roccia" "verso l'Eufrate". Dopo molto tempo "la cintura era marcita, non era più buona a nulla". Poi Dio chiarì egli stesso la "morale": "In questo modo io distruggerò l'orgoglio di Giuda e il grande orgoglio di Gerusalemme" (Geremia 13:1-9). Da alcune profezie parallele sappiamo che sarà la Turchia a sferrare l'attacco decisivo al cuore di Israele, la nazione dal cui territorio ha origine il fiume Eufrate. Geremia ci conferma che la "rovina" dell'orgogliosa Israele inizierà "verso l'Eufrate". 

Cosa dovreste fare invece per essere salvati? Anziché vantarvi dei vostri meriti e successi personali, date gloria a Dio e ricercate la Sua approvazione. "Così parla il Signore (YHWH): 《Il saggio non si glori della sua saggezza, il forte non si glori della sua forza, il ricco non si glori della sua ricchezza; ma chi si gloria si glori in questo: che ha intelligenza e conosce me》" (Geremia 9:23,24). Ascoltate la "voce" di Dio mentre vi parla. Correggete la vostra condotta e tornate al vostro Dio! Se siete in Israele, cercate di allontanarvi momentaneamente dal paese, prima che l'offensiva nemica vi colga di sorpresa! E quando sarà il momento di tornare in patria (fra l'autunno 2021 e la primavera 2022), affrettatevi a tornare. L'Iddio Onnipotente sarà spiritualmente "presente" a Gerusalemme e salverà i Suoi veri adoratori. "Chiunque invocherà il nome del Signore (YHWH) sarà salvato" (Gioele 2:32) 


venerdì 17 luglio 2020

La "tabella di marcia" di Dio per i prossimi due anni!


Negli articoli precedenti ho spiegato che presto il giudizio dell'Iddio Onnipotente sarà eseguito su tutte le nazioni. A volte Dio si serve degli esseri umani per eseguire i Suoi giudizi, nel senso che permette loro di perseguire le loro mire espansionistiche e bellicose. Questo non significa che approvi le azioni violente o le guerre intraprese dagli uomini, e anzi ne chiederà conto a suo tempo. Per lo stesso motivo quest'articolo non ha lo scopo di incoraggiare o sostenere qualsivoglia parte coinvolta nei conflitti, ma di illustrare semplicemente ciò che accadrà dal punto di vista lungimirante del Creatore di tutto l'universo. Anziché concentrarmi sulle ragioni scritturali che ci permettono di identificare gli "attori" in gioco, per le quali rimando agli articoli corrispondenti, fornirò ora alcuni particolari "illuminanti" sui tempi in cui le profezie si adempiranno e su ciò che possono fare, sin d'ora, gli abitanti delle nazioni interessate per sopravvivere con l'approvazione di Dio.

Il profeta Geremia rivela quale nazione profetica subirà per prima il giudizio divino. "Annunciatelo in Egitto...! Dite: 《Alzati, prepàrati, poiché la spada divora tutto ciò che ti circonda》" (Geremia 46:14). L' "Egitto" rappresenta gli Stati Uniti d'America e i loro alleati occidentali. Geremia spiega che i "prodi" d'Egitto saranno impegnati in una "battaglia", ma alla fine "al settentrione, presso il fiume Eufrate, vacillano e cadono" (Geremia 46:3-6). Secondo altre profezie saranno gli "Assiri", o "Caldei", profetici, ovvero i paesi arabi a nord di Israele, a sferrare questo duro colpo. Il "faraone", ovvero il presidente degli Stati Uniti, non solo non potrà impedirlo, ma sarà sconfitto egli stesso, insieme ai suoi "prodi", o valorosi sostenitori. I soldati che saranno impegnati nella battaglia a un certo punto diranno: "Andiamo, torniamo al nostro popolo e al nostro paese natìo, lontani dalla spada micidiale" (Geremia 46:16,16).

 Il profeta ci informa pure sulle "mosse" militari del "nemico": "Il nemico verrà come un Tabor, fra le montagne, come un Carmelo che avanza sul mare" e "avanzano con un esercito", "più numerosi delle locuste" (Geremia 46:18,22,23). Il Tabor e il Carmelo sono due imponenti montagne d'Israele. L' "esercito" nemico, composto da tantissimi soldati, imponente come una montagna, avanzerà sulle forze armate statunitensi e alleate "fra le montagne" e "sul mare", ingaggiando pure una battaglia navale. Ma non tutti gli abitanti dell' "Egitto" saranno sterminati. Dio indica chi sarà sconfitto: "Punirò ... il faraone, l'Egitto, ... i suoi re, il faraone e quelli che confidano in lui" (Geremia 46:25). Perciò, se vivete nel moderno "Egitto", non confidate nel "faraone", non sostenetelo politicamente e non vi fate coinvolgere nella battaglia. Se potete, non vi avvicinate alle zone di guerra e restate "lontani dalla spada micidiale"!

Contemporaneamente all' "Egitto" lo stesso "nemico" invaderà presto l'infedele Israele, con la complicità dei palestinesi e della Giordania. Ma anche questi ultimi subiranno subito dopo l'ira si Dio. Sia Geremia che Sofonia confermano che sarà prima la volta dei palestinesi, i "Filistei", o abitanti di "Canaan", poi della Giordania, "Moab", "Ammon" e "Edom" profetici. I primi saranno sconfitti dall'esercito turco, i secondi dagli "Assiri", o "Caldei". Rivolgendosi collettivamente ai palestinesi, l'Onnipotente dichiara: "Io ti distruggerò al punto che non avrai più abitanti" (Sofonia 2:5). 

Se siete palestinesi e vivete intorno alla Striscia di Gaza o in Cisgiordania, non partecipate all'offensiva contro Israele e piuttosto allontanatevi dal vostro paese! Chi si troverà sul posto quando arriverà l'esercito turco non avrà scampo. "Così parla il Signore (YHWH): 《Ecco, delle acque salgono dal settentrione, formano un torrente che straripa; esse inondano il paese e tutto ciò che contiene, le città e i loro abitanti; gli uomini lanciano grida, tutti gli abitanti del paese urlano》". "Tutti i Filistei saranno devastati" (Geremia 47:2,4). 

Dopo essersi serviti del sostegno militare della Giordania, gli "Assiri", o "Caldei", profetici la attaccheranno. Geremia fa luce anche sul periodo di tempo in cui avverrà. "Il devastatore è piombato sui tuoi frutti d'estate e sulla tua vendemmia". Dunque d'estate e durante la vendemmia, a fine estate e inizio autunno. E poi parla dell' "anno in cui dovrà rendere conto" (Geremia 48:32,44). Quale sarà l' "anno" in cui la Giordania subirà la sconfitta "assira"? Dal momento che le profezie rivelano che in seguito anche gli "Assiri" saranno devastati entro l'autunno 2021, e al momento né gli "Assiri" né la Giordania hanno ancora invaso militarmente Israele, è probabile che sarà il 2021 l' "anno" fissato per il giudizio, e in particolare durante il periodo estivo. Il nemico dirà: "Venite, distruggiamolo, e non sia più nazione". "Il devastatore verrà contro tutte le città, nessuna città scamperà; la valle perirà e la pianura sarà distrutta, come il Signore (YHWH) ha detto". Gli "Assiri" attaccheranno improvvisamente la Giordania, fendendo l'aria "come l'aquila", ma subito dopo gli "Assiri" saranno attaccati e sconfitti dalla Turchia. 

Come dovreste reagire se abitate in Giordania? "Fuggite, salvate le vostre persone!". "Abbandonate le città e andate a sistemarvi nelle rocce!"(Geremia 48:2,6,8,28;49:22). Se potete, allontanatevi dalle città, state lontani dalle pianure e rifugiatevi in qualche località di montagna, difficilmente raggiungibile dal "nemico". Ma fatelo ora, non davanti al pericolo imminente! "Chi fugge davanti allo spavento cade nella fossa", avverte il profeta. In ogni caso, se il "nemico" dovesse raggiungervi, non opponete resistenza armata, ma arrendetevi. Dio promette che "la nazione che piegherà il suo collo sotto il giogo del re di Babilonia (alias "Caldei" o "Assiri") e gli sarà sottomessa" sarà risparmiata (Geremia 48:44;27:11). 

Infine l'Iddio Onnipotente "stenderà la mano contro il settentrione e distruggerà l'Assiria" che sarà ridotta "in desolazione, in un luogo arido come il deserto" (Sofonia 2:13). A quanto pare, la Turchia e i suoi alleati devasteranno gli "Assiri" non meno di come faranno con i "Filistei" e successivamente con Gerusalemme. Se vivete in una delle nazioni degli "Assiri", o "Caldei", cioè nei paesi arabi a nord di Israele, l'invito è sempre quello di allontanarsi dalla nazione prima possibile. "Fuggite di mezzo a Babilonia, uscite dal paese dei Caldei!" (Geremia 50:8). 

Il giudizio di Dio sulle nazioni consentirà agli ebrei fedeli di tutto il mondo di andare in Israele per incontrare l'Onnipotente Creatore sul monte Sion. In seguito tutti i non ebrei che si saranno prudentemente allontanati dal proprio paese potranno tornare in patria con l'approvazione dell'Iddio d'Israele o servirLo insieme agli ebrei fedeli nella Gerusalemme restaurata. Se sarete fra loro, potrete beneficiare di questa promessa: "《Tu dunque, non temere, Giacobbe mio servitore, non ti sgomentare, Israele! Poiché, ecco, io ti salverò dal lontano paese, salverò la tua discendenza dalla terra della sua deportazione. Giacobbe ritornerà, sarà in riposo, sarà tranquillo; nessuno più lo spaventerà. Tu non temere, Giacobbe, mio servitore》, dice il Signore (YHWH);《poiché io sono con te, io annienterò tutte le nazioni fra le quali ti ho disperso, ma non annienterò te》" (Geremia 46:27,28).


sabato 4 luglio 2020

Parteciperete anche voi alla "solenne assemblea" a Gerusalemme? (Gioele 1:14)


"Proclamate un digiuno, convocate una solenne assemblea! Riunite gli anziani e tutti gli abitanti del paese, nella casa del Signore (YHWH), del vostro Dio, e gridate al Signore (YHWH)!" "Suonate la tromba a Sion! Date l'allarme sul mio monte santo!" "Suonate la tromba a Sion, proclamate un digiuno, convocate una solenne assemblea! Adunate il popolo, santificate l'assemblea! Adunate i vecchi, i bambini, e quelli che poppano ancora!" (Gioele 1:14; 2:1,15,16). 

Atttaverso il Suo profeta Gioele, l'Iddio sta chiamando a raccolta tutto il Suo popolo ebraico fedele. Come sapete, fra l'autunno 2021 e la primavera 2022, tutte le persone di origini ebraiche nel mondo sono invitate a recarsi in Israele, in adempimento delle profezie bibliche sulla "restaurazione" e sul "ritorno in patria" del "rimanente" ebraico. Ma è in particolare a Gerusalemme che Dio radunerà tutti gli abitanti in "solenne assemblea". Vi faranno parte sia persone di origini ebraiche che i loro accompagnatori di altre nazioni. Il motivo? "Poiché il giorno del Signore (YHWH) è vicino, e verrà come una devastazione mandata dall'Onnipotente" (Gioele1:15). 

La devastazione di Israele da parte dei suoi "nemici", che sarà presto evidente a tutti in modo drammatico, precederà l'assedio e la distruzione totale di Gerusalemme che si concluderà nel mese di ottobre 2022. Quello segnerà l'inizio del "giorno del Signore (YHWH)", nel quale l'Iddio Onnipotente eseguirà i Suoi giudizi sul mondo. Gli ebrei che desiderano sopravvivere a quel "giorno" devono partecipare alla "solenne assemblea" predetta. Già ora Dio ne sta dando, per così dire, un "assaggio", comunicando "istruzioni" per la salvezza alle persone di origini ebraiche bendisposte. 

Ma per partecipare all' "assemblea" che Dio convocherà a Gerusalemme dovranno prima 'tornare a Lui con tutto il cuore', pentendosi sinceramente dei propri peccati. Chi potrà parteciparvi? Non solo gli "anziani", quelli cioè con maggiore esperienza, ma anche "vecchi, i bambini, e quelli che poppano ancora!" (Gioele 2:16). Persino i freschi sposi dovrebbero mettere momentaneamente da parte il loro "entusiasmo" per essere presenti! Nessuno dovrebbe sentirsi troppo occupato per assistere all'assemblea. 

Quando Dio convocava anticamente le "assemblee" per il Suo popolo nel deserto, come ai piedi del Monte Sinai, vi partecipava in prima persona elargendo la Sua "legge" in modi inaspettati. Per questo pretendeva che coloro che volevano partecipare si santificassero predisponendo mente,  cuore e corpo. Anche in futuro, quando Dio convocherà la Sua "solenne assemblea", 'sarà in mezzo' al Paese per insegnare le Sue "vie" a tutti i convenuti (Sofonia 3:15). Dio stesso promette: "Conoscerete che io sono in mezzo a Israele, che io sono il Signore (YHWH), vostro Dio, e non ce n'è nessun altro" (Gioele 2:27). 

Il momento culminante di quella "assemblea" si avrà subito a ridosso della feste di Pentecoste del 2022, ovvero dal 6 giugno in poi, immediatamente prima che inizi l'assedio di Gerusalemme. Cosa accadrà in quell'occasione? "Avverrà che io spargerò il mio Spirito su ogni persona: i vostri figli e le vostre figlie profetizzeranno, i vostri vecchi faranno dei sogni, i vostri giovani avranno delle visioni. Anche sui servi e sulle serve, spargerò in quei giorni il mio Spirito. Farò prodigi nei cieli e sulla terra: sangue, fuoco, e colonne di fumo" (Gioele 2:28-30). 

Tutti coloro che accoglieranno di cuore ciò che l'Iddio d'Israele vorrà dire riceveranno il "segno" della salvezza, cioè il promesso Spirito Santo. Lo riceverete anche voi? Dipende da cosa farete per prepararvi alla "solenne assemblea". Ricordate che nulla è più importante. Anche i rapporti familiari dovrebbero passare in secondo piano. Se avete origini ebraiche, o se volete sostenere moralmente quelli che ce l'hanno, preparatevi a incontrate il vostro Dio a Gerusalemme!

domenica 21 giugno 2020

Sarete anche voi fra la "grande folla" che sarà salvata? (Apocalisse 7:9)


L'Apocalisse parla di una "folla immensa" "proveniente da tutte le nazioni" che viene dalla "grande tribolazione" acclamando la "salvezza" di Dio (Apocalisse 7:9-14). Nei versetti immediatamente precedenti vengono descritte "144.000" persone "segnate" con il "sigillo di Dio" "sulla fronte" provenienti da "tutte le tribù dei figli d'Israele" (Apocalisse 7:3-8). Di chi si tratta? Alcune profezie parallele dell'"Antico Testamento" ci aiutano a capirlo. 

A proposito della "folla immensa", detta anche "grande folla", l'Apocalisse a un certo punto rivela: "Non avranno più fame e non avranno più sete, non li colpirà più il sole né alcuna arsura; perché l'Agnello che è in mezzo al trono li pascerà e li guiderà alle sorgenti delle acque della vita" (Apocalisse 7:16,17). Ditemi se non è straordinariamente simile a quest'altra profezia: "Non avranno fame né sete, né miraggio né sole li colpirà più; poiché colui che ha pietà di loro li guiderà, li condurrà alle sorgenti d'acqua" (Isaia 49:10). È chiaro che la "folla immensa" dell'Apocalisse è composta dalle stesse persone di cui parla Isaia. A chi si riferiva il profeta? Ricordate che, secondo l'Apocalisse, è formata da persone di "tutte le nazioni". E infatti Isaia, dopo aver detto che il "servo" di Dio avrebbe "ricondotto" a Lui "gli scampati d'Israele", mostra che sarebbe diventato anche "luce dele nazioni" e "strumento" della Sua salvezza "fino alle estremità della terra". Da altri versetti possiamo identificare questo "servo" di Dio con il Messia Gesù Cristo, che attirerà persone di tutto il mondo a Gerusalemme durante il "ritorno in patria" degli "esuli" ebrei. Sappiamo infatti che fra l'autunno 2021 e la primavera 2022 persone di origini ebraiche da tutto il mondo andranno in Israele accompagnate da non ebrei che le sosterranno nella loro "opera" di "restaurazione". Isaia annuncia che le "nazioni", o "popoli, al momento giusto, "ricondurranno" i "figli" d'Israele in patria e saranno, per così dire,  loro "precettori" e "balie" sostenendololi nella loro "crescita" spirituale. È evidente che costoro compongono la "grande folla" dell'Apocalisse (Isaia 49:5,6,22,23; 9:1-6; 11:1-12,16). 

Si noti che l'apostolo Giovanni menziona questa "folla" immediatamente dopo aver parlato dei "144.000" ebrei fedeli, proprio come Isaia che parla delle "nazioni" subito dopo aver menzionato gli "scampati d'Israele". Si sta evidentemente descrivendo lo stesso "evento" con parole diverse. Possiamo logicamente concludere che i "144.000" dell'Apocalisse sono tutti gli "scampati d'Israele", ovvero tutti gli ebrei fedeli che faranno ritorno in patria nel tempo indicato. Altri riferimenti scritturali confermano questa interpretazione. Ricordate che questi "144.000" sono stati "sugellati" con un "segno sulla fronte". Anche il profeta Ezechiele parla di abitanti di Gerusalemme che ricevono un "segno" della salvezza "sulla fronte" (Apocalisse 7:3,4;14:1; Ezechiele 9:4). Sappiamo che alcuni ebrei riceveranno questo "segno" proprio durante la parte conclusiva dell'opera dei "due testimoni", rappresentati anche dall' "uomo vestito di lino", nella primavera del 2022. Le persone di origini ebraiche che prenderanno a cuore la loro "testimonianza", pentendosi dei propri peccati e tornando all'Iddio d'Israele, riceveranno come "sugello", o "segno", il promesso Spirito Santo. Questi stessi dunque sono i "144.000" dell'Apocalisse. 

Ma c'è un altro particolare che lo conferma. Da un confronto fra i capitoli 14 e 15 si evince che i "144.000" cantano "il cantico di Mosè" (Apocalisse 14:1-3;15:2,3). Questo "cantico" profetico fu intonato da Mosè e dal popolo d'Israele subito dopo essere stati liberati dall'oppressione egiziana ed essere "scampati" attraverso il Mar Rosso. Fra l'altro Mosè profetizzò in quell'occasione che Dio avrebbe "condotto" il "popolo" "riscattato" e l'avrebbe "guidato" alla Sua "santa dimora". Sarebbero stati 'introdotti' e 'piantati' "sul monte" 'che Gli appartiene', 'nel luogo che ha preparato per Sua dimora', nel Suo "santuario", in conseguenza dello smarrimento che proveranno le nazioni che opprimono il popolo d'Israele (Esodo 15:13-17). Come abbiano visto in precedenza, queste parole si adempiranno quando la "Babilonia" profetica, ovvero i paesi arabi a nord di Gerusalemme che invaderanno Israele insieme ai loro alleati, saranno sconfitti nell'autunno 2021, consentendo agli "esuli" ebrei di essere "liberati" dall' "oppressione" e far ritorno in patria. Dal momento che "nessuno poteva imparare il cantico se non i centoquarantaquattromila, che sono stati riscattati dalla terra", solo loro possono impersonificare ciò che quel "cantico" prefigura, cioè il "ritorno" del "rimanente" ebraico che sarà "riscattato", o liberato, dalla "schiavitù". 

Qualcuno pensa che i "144.000" siano il numero totale dei "santi" che compongono il celeste regno di Dio, incluse persone di varie nazionalità e non solo ebrei. Ma, come abbiamo appena dimostrato, sia l'Apocalisse che le profezie bibliche parallele sottolineano che i "144.000" sono tutte persone di origini ebraiche e non soltanto quelle con la speranza di far parte del regno celeste. Quel numero indica tutto il "rimanente" d'Israele che sarà salvato, anche coloro che per esempio fuggiranno dalla Gerusalemme assediata e che in seguito torneranno per ricostruirla. Alcuni ritengono che i "144.000" siano anche i "24 anziani" nell'Apocalisse seduti su "troni" e con "vesti bianche", a rappresentare il potere regale dei "santi". Ma trascurano il fatto che i "144.000" sono anche menzionati insieme ai "24 anziani" nella medesima "scena" profetica. Chiaramente non possono rappresentare lo stesso gruppo di persone (Apocalisse 4:4; 14:1-3). 

Un altro parallelismo ci permette di individuare il periodo di tempo in cui sarà completato il "sugellamento" dei "144.000", ovvero il "radunamento" in Israele del "rimanente" ebraico fedele e apparirà la "grande folla" di persone di tutte le nazioni. Sia la profezia di Ezechiele dell' "uomo vestito di lino" che apponeva il "segno" sia la profezia dell'Apocalisse sul "suggellamento" dei "144.000" rivelano che, immediatamente dopo quell' "evento", saranno "riversati" sull'umanità disubbidiente, e in particolare sugli ebrei infedeli, i giudizi i Dio, compresa la distruzione di "Babilonia la grande". Per di più è precisato che la "grande folla" "viene dalla grande tribolazione", ma non dice che per allora tale "tribolazione" sarà finita per il mondo intero. Gesù disse che la "grande tribolazione" sarà "abbreviata" "per gli eletti" e aggiunge che "dopo la tribolazione di quei giorni" lui tornerà per il Giudizio Universale (Matteo 24:21,22,29,30). La "grande tribolazione", che è ufficialmente iniziata il 4 aprile 2019, sarà "abbreviata" per gli "eletti", o santi, ancora in vita sulla terra, nel momento in cui saranno elevati alla vita in cielo. Immediatamente "dopo" Gesù apparirà a tutti per giudicare il mondo intero. 

Alla luce di queste profezie, non appena tutti gli ebrei fedeli saranno stati "radunati" a Gerusalemme (i "144.000" sono visti insieme a Gesù "sul monte Sion", Apocalisse 14:1), entro la primavera 2022, gli "eletti" andranno in cielo e Gesù tornerà con i suoi angeli per giudicare le nazioni che si oppongono al suo regno e punirle come si meritano. Nello stesso tempo libererà dall'assedio tutte le persone ubbidienti (ebrei e non) che si troveranno a Gerusalemme per acclamare la salvezza di Dio (la "grande folla"). Proprio come fece con il popolo d'Israele al Mar Rosso, Dio provvederà miracolosamente la "via di fuga" sia per gli ebrei dei "144.000" ancora sul posto sia per i loro "compagni" di altre nazioni. Il Messia, Gesù Cristo, che avrà "pietà di loro", "li guiderà" verso la salvezza su per i "monti" dove dovranno fuggire. Provvederà alle loro necessità fisiche così che non dovranno patire né la fame né la sete. Verso l'autunno 2022 Gerusalemme sarà completamente distrutta, cancellando una volta per sempre il potere di "Babilonia la grande". 

Che dire di voi? Avete origini ebraiche? In tal caso, sarete fra i "144.000" che torneranno in patria al momento stabilito? Se non siete ebrei, potreste comunque far parte della "folla immensa" che accompagnerà gli ebrei fedeli in patria. In ogni caso, per essere salvati dai "nemici" e risparmiati dai giudizi di Dio, dovrete essere in condizione di ricevere il Suo Spirito (il "suggello" sulla fronte) o godere di una buona relazione con Lui ("vestiti di lunghe vesti bianche") e ringraziarLo per la vostra salvezza. Infine, dopo il 2026, a "tribolazione" ultimata, quando non esisteranno più "nemici", potrete adorare Dio liberamente nella Gerusalemme "restaurata". Il regno celeste si materializzerà sul monte Sion, a Gerusalemme, e 'Dio asciugherà ogni lacrima dai vostri occhi' (Apocalisse 7:16,17; 21:1-4). 


martedì 2 giugno 2020

Un "evento" speciale ...


Come sapete, in base all'intendimento attuale, il periodo fra l'autunno 2021 e la primavera 2022 vedrà il massiccio "ritorno" in patria (in Israele) di persone timorate di Dio di origini ebraiche da tutto il mondo. Come scrisse il profeta Gioele, allora Dio diffonderà su tutti i convenuti fedeli (ebrei e non) il Suo Spirito Santo, che si manifesterà attraverso i suoi molteplici "doni". "Dopo questo, avverrà che io spargerò il mio Spirito su ogni persona: i vostri figli e le vostre figlie profetizzeranno, i vostri vecchi faranno dei sogni, i vostri giovani avranno delle visioni. Anche sui servi e sulle serve, spargerò in quei giorni il mio Spirito". (Gioele 2:28,32; Sofonia 3:9). 


Questa profezia si adempì la prima volta nel Primo secolo, allorché Dio versò il Suo Spirito sugli apostoli facendoli testimoniare in varie lingue a beneficio degli ebrei accorsi per la festa della Pentecoste. Tutti coloro che si pentirono dei loro peccati e si battezzarono nel nome di Gesù ricevettero a loro volta lo Spirito Santo (Atti 2:1-41). Questo corrisponde al "segno" della salvezza che l' "uomo vestito di lino" della profezia di Ezechiele avrebbe apposto sulla "fronte" degli "uomini che sospirano e gemono" a Gerusalemme (Ezechiele 9:2-4). Un adempimento maggiore di queste profezie si avrà proprio nel periodo di cui vi parlavo all'inizio. La Pentecoste del 2022, che si celebrerà il 5 e 6 giugno, sarà il momento culminante. 

L' "uomo vestito di lino", nell'adempimento moderno, corrisponde ai "due testimoni" dell'Apocalisse che completeranno la loro "testimonianza" a Gerusalemme e rappresenta i cristiani ebrei con la speranza del regno celeste che annunciano i giudizi di Dio contro l'infedele Israele (alias "Babilonia la grande") (Apocalisse 11:3). Nel Primo secolo i giorni seguenti alla Pentecoste furono contrassegnati da eventi straordinari a causa dei "prodigi" compiuti attraverso gli apostoli, come aveva profetizzato Gioele (Atti 2:43). Evidentemente anche i giorni immediatamente successivi alla Pentecoste del 2022 (la settimana seguente) saranno contraddistinti da avvenimenti altrettanto significativi a motivo dei "prodigi" che compiranno i "due testimoni" a completamento della loro opera (Apocalisse 11:5,6). Se andrete in Israele nell'autunno 2021, non è necessario che restiate fino alla primavera 2022. Ma coloro che saranno in zona nei giorni immediatamente precedenti al 5 giugno 2022 sono invitati a trattenersi per poter assistere a quell'evento speciale, come fecero gli apostoli alla dipartita terrena di Gesù (Atti 1:4,9).

Tutti i fedeli che si troveranno a Gerusalemme in quel periodo, o nel resto d'Israele, in adempimento delle profezie sul "ritorno" in patria, e che riceveranno il "segno" della salvezza (lo Spirito Santo) saranno "salvati" dai "nemici" che avanzeranno e dalla successiva distruzione di Gerusalemme. Gioele annuncia: "Chiunque invocherà il nome del Signore (YHWH) sarà salvato; poiché sul monte Sion e a Gerusalemme vi sarà salvezza, come ha detto il Signore (YHWH), così pure fra i superstiti che il Signore (YHWH) chiamerà" (Gioele 2:32). 


sabato 30 maggio 2020

"Affrettate il saccheggio!" (Isaia 8:1)


Dall'articolo precedente abbiamo capito che, a un certo punto, dopo che avranno invaso Israele, i Palestinesi ("Filistei") e i paesi arabi loro alleati ("Assiri") subiranno una pesante sconfitta da parte della Turchia, consentendo agli "esuli" ebrei fedeli di tornare in patria. C'è un'altra profezia che fa luce su questi avvenimenti da un punto di vista diverso. Il profeta Isaia rivela che la "Siria" e "Samaria" saranno sconfitti dall' "Assiria". In genere l' "Assiria" profetica rappresenta i paesi arabi a nord di Gerusalemme ostili a Israele. In questo caso prefigura invece la Turchia che soggiogherà la "Siria" profetica, ovvero i paesi arabi a nord, e "Samaria", che corrisponde all'attuale Cisgiordania sotto il controllo dell'autorità palestinese. Quello che Dio comandò a Isaia si adempie sotto i nostri occhi. "Il Signore (YHWH) mi disse: 《Prendi una tavoletta grande e scrivici sopra in caratteri leggibili: "Affrettate il saccheggio! Presto, al bottino!"》(Isaia 8:1). Non solo. Di lì a poco la moglie del profeta partorì un figlio e Dio comandò: "Chiamalo "Affrettate il saccheggio. Presto al bottino"; poiché prima che il bambino sappia chiamare papà e mamma, le ricchezze di Damasco e il bottino di Samaria saranno portati davanti al re d'Assiria" (Isaia 8:3,4). 

Nel capitolo precedente questo "bambino" viene chiamato anche "Emmanuele", che letteralmente significa "Dio con noi". La profezia dice che "prima che il bambino sappia rigettare il male e scegliere il bene", il "nemico" invasore sarà "devastato". I periodi di tempo relativi al bambino ("prima che il bambino sappia chiamare papà e mamma" e "prima che il bambino sappia rigettare il male e scegliere il bene") si corrispondono, anche se descrivono caratteristiche diverse. Quand'è che un bambino inizia a chiamare consapevolmente i genitori? In genere non prima dei 12 mesi di vita, e più precisamente fra i 13 e i 18 mesi. Quand'è che un bambino inizia a sviluppare il senso morale? Gli studi indicano già a due anni. Quindi Dio dice che prima di due anni da ora, ma anche prima di 18 mesi, sia i Palestinesi che i paesi arabi invasori saranno sconfitti. Questo è in armonia con le altre profezie che abbiamo esaminato di recente, secondo le quali il "ritorno" degli "esuli" ebrei in patria inizierà nell'autunno 2021, ovvero fra circa 18 mesi. 

Ma non solo quei "nemici" saranno sbaragliati dalla Turchia. Il profeta rivela: "Passerà sopra Giuda, inonderà e passerà oltre; arriverà fino al collo, e le sue ali spiegate copriranno tutta la larghezza del tuo paese (Israele), o Emmanuele!". "Molti di loro inciamperanno, cadranno, saranno infranti, rimarranno nel laccio e saranno presi" (Isaia 8:8,15). Una profezia straordinariamente simile a quella di Daniele a proposito dell'avanzata del "re del settentrione": "Il re del settentrione gli piomberà addosso (al "re del mezzogiorno") come la tempesta, con carri e cavalieri e con molte navi; entrerà nei paesi invadendoli e passerà oltre". "I saggi tra il popolo ... saranno abbattuti, per un certo tempo, dalla spada e dal fuoco, dalla schiavitù e dal saccheggio...saranno travolti". "Alcuni cadranno" (Daniele 11:40,33,35). L'Apocalisse indica che sarà proprio questa potenza che ucciderà a Gerusalemme i "due testimoni", subito prima di iniziare il vero e proprio assedio della città, che culminerà con la sua distruzione. 

Ma chi rappresenta "Emmanuele" nei nostri giorni? Isaia dice che "mangerà panna e miele", simbolo di abbondanza materiale e benedizione spirituale, fino ai due anni circa. E sarà presente quando il "re del settentrione" invaderà in lungo e in largo il Paese. Ma è il profeta stesso che ne rivela indirettamente l'identità, allorché sfida le nazioni a muovere guerra contro il popolo di Dio, "perché Dio è con noi". "Emmanuele" perciò rappresenta quegli ebrei fedeli che godono dell'approvazione divina e che saranno protetti quando i "nemici" attaccheranno Israele. Siete anche voi fra questi? Allora fate vostra la determinazione del profeta: "Io aspetto il Signore (YHWH), che nasconde la sua faccia alla casa di Giabobbe; in lui ripongo la mia speranza" (Isaia 8:10,17). Sì, in questo preciso momento, Dio sta nascondendo, per così dire, la Sua faccia all'infedele Israele, in segno di disapprovazione. Ma se Gli resteremo fedeli fino al momento stabilito, potremo tornare in patria per assistere al Suo "ritorno". Una volta in patria, potremo dire: "Eccomi con i figli che il Signore (YHWH) mi ha dati; noi siamo dei segni e dei presagi in Israele da parte del Signore (YHWH) degli eserciti, che abita sul monte Sion" (Isaia 8:18). 

In base alle profezie l'Iddio d'Israele sta per tornare a Gerusalemme per accogliere gli "esuli" e giudicare tutte le nazioni. Il fatto che il profeta parli di "affrettare il saccheggio" non significa che incoraggi la Turchia a compiere le sue imprese militari, ma semplicemente che lo farà in tempi rapidi. Questo consentirà al popolo ebraico fedele di reagire prontamente al "segnale" che Dio lancerà. "In quel giorno suonerà una gran tromba; quelli che erano perduti nel paese d'Assiria e quelli che erano dispersi nel paese d'Egitto verranno e si prostreranno davanti al Signore (YHWH), sul monte santo, a Gerusalemme" (Isaia 27:13). Da nord e sud, da ogni direzione, gli "esuli" torneranno. Voi sarete fra loro, quando sarà il momento? L'Iddio d'Israele promette: "Essi seguiranno il Signore (YHWH), che ruggirà come un leone, poiché egli ruggirà, e i figli accorreranno in fretta dall'Occidente. Accorreranno in fretta dall'Egitto come uccelli, e dal paese d'Assiria come colombe; io li farò abitare nelle loro case》, dice il Signore (YHWH)" (Osea 11:10,11). 

Ricordate quando Noè e i suoi finirono di costruire l'arca e gli animali accorrevano per ripararsi all'interno? In modo simile già ora Dio, attraverso il più grande "Noè", Gesù Cristo, e i suoi "familiari", gli ebrei fedeli con la speranza celeste, ha costruito un' "arca" spirituale per la salvezza del Suo popolo. Quando Dio farà suonare la "tromba" e "ruggirà", verso l'autunno 2021, tutte le persone di origini ebraiche che vorranno ricevere la Sua protezione dovranno stabilirsi in Israele, almeno per qualche tempo. I "nemici" non potranno arrecare loro nessun danno permanente. Anche se qualcuno dovrà subire qualche disagio, anche la morte, saranno certamente protetti in senso fisico, ricevendo il necessario per vivere, e in senso spirituale, in quanto la loro fede incrollabile li prerserverà per la vita eterna. Assumerà per loro un significato speciale questo comando: "Va', o mio popolo, entra nelle tue camere, chiudi le tue porte dietro a te; nasconditi per un istante, finché sia passata l'indignazione" (Isaia 26:20).


giovedì 21 maggio 2020

"Guai agli abitanti della regione costiera"! (Sofonia 2:5).


Tutti i "nemici" di Israele, che presto o tardi, parteciperanno alla sua devastazione, dovranno subire l'ira dell'Iddio Onnipotente! Per quanto riguarda i Palestinesi, chiamati "Filistei", Dio annuncia: "Guai agli abitanti della regione costiera"! "La parola del Signore (YHWH) è rivolta contro di te, o Canaan, paese dei Filistei: 《Io ti distruggerò al punto che non avrai più abitanti》" (Sofonia 2:5). Cosa faranno di tanto grave i Palestinesi, da meritare un giudizio così severo? Il profeta Isaia dichiara che, insieme ai "Siri da oriente", "i Filistei da occidente" "divoreranno Israele a bocca spalancata" (Isaia 9:11; Salmo 83:7). Anche i Palestinesi di Gaza fanno parte degli sciami di "insetti" famelici che invaderanno Israele per i prossimi due anni (Gioele 1:4). La crescente ostilità che si avverte da parte loro in questi giorni è una prova che anch'essi stanno partecipando all'adempimento della profezia. Per questo mediante il profeta Ezechiele l'Iddio d'Israele promette: "Poiché i Filistei si sono abbandonati alla vendetta e si sono crudelmente vendicati, con un cuore pieno di disprezzo, dandosi alla distruzione per odio antico, ... stenderò la mia mano contro i Filistei, sterminerò i Cheretei e distruggerò il rimanente della costa del mare; eseguirò su di loro grandi vendette, li riprenderò con furore, ed essi conosceranno che io sono il Signore (YHWH), quando avrò fatto sentire la mia vendetta"》(Ezechiele 25:15-17).

Ma in che modo avverrà questo e quando? Il profeta Zaccaria rivela che, in conseguenza della sconfitta che subirà "Tiro", le principali città dei "Filistei" saranno prese dal timore e cadranno a loro volta. Dio dice: "Annienterò l'orgoglio dei Filistei" (Zaccaria 9:4-7). Sappiamo che "Tiro" è un altro nome dell' "Assiria" profetica, ovvero dei paesi arabi a nord di Israele. Questi paesi pure parteciperanno all' "invasione" di Israele nei prossimi anni, ma poi saranno sconfitti dalla Turchia. Il profeta Geremia dice che la stessa "minaccia" proveniente "dal settentrione" che devasterà "Tiro" devasterà anche "tutti i Filistei". Isaia conferma che la punizione contro i "Filistei" verrà "dal nord". Saranno quindi gli stessi eserciti turchi che sconfiggeranno gli "Assiri" a sconfiggere anche i "Filistei", ovvero i Palestinesi di Gaza (Geremia 47:1-4; Isaia 14:31). 

Le profezie ci permettono di capire anche il periodo di tempo in cui accadrà. Subito dopo aver annunciato "guai" ai "Filistei", Sofonia dice: "La regione costiera non sarà altro che pascoli, rifugi per pastori e recinti per greggi. Essa sarà un territorio per il resto della casa di Giuda; là porteranno le bestie al pascolo ... perché il Signore (YHWH), loro Dio, li visiterà e li farà tornare dall'esilio" (Sofonia 2:6,7). E Isaia: "Egli (Dio) alzerà un vessillo verso le nazioni, raccoglierà gli esuli d'Israele e radunerà i dispersi di Giuda dai quattro canti della terra". "Essi piomberanno a volo sulle spalle dei Filistei a occidente, insieme faranno razzia tra i figli dell'oriente; metteranno le mani addosso a Edom e a Moab, e i figli di Ammon saranno loro sudditi" (Isaia 11:12,14). Il profeta Abdia aggiunge: "Sul monte Sion ci saranno degli scampati ed esso sarà santo; e la casa di Giabobbe posssederà ciò che le appartiene". "Quelli della regione meridionale possederanno il monte di Esaù; quelli della pianura possederanno il paese dei Filistei, il territorio di Efraim e quello di Samaria; e Beniamino possederà Galaad. I deportati di questo esercito, i figli d'Israele,  possederanno il paese dei Cananei" (Abdia 17-20). 

Dunque la "sconfitta" dei "Filistei" è messa in relazione con il "ritorno" degli "esuli" ebrei fedeli, che erediteranno il territorio dove attualmente abitano loro e gli altri "nemici" confinanti della Giordania ("Edom", "Moab", "Ammon" o "monte di Esaù). Anche la Palestina, o "Filistea" (l'antica "Canaan"), ovvero i territori occupati dai Palestinesi, fa parte della "terra promessa" ai patriarchi ebrei. L'Iddio Onnipotente promise ad Abraamo: "A te e alla tua discendenza dopo di te darò il paese dove abiti come straniero: tutto il paese di Canaan, in possesso perenne" (Genesi 17:8). La stessa promessa fu fatta a Isacco e Giacobbe (Esodo 6:3,4). 

Questo però non giustifica gli atti di oppressione e violenza compiuti dallo stato ebraico contro i Palestinesi. Non è ancora giunto il momento stabilito da Dio per affidare agli ebrei i loro territori e certamente qualsiasi sopruso contro i "nemici" di Israele è condannato dall'Iddio dell'amore e della pace. Attraverso Isaia Dio dice che questi "sono pieni di pratiche divinatorie, praticano le arti occulte come i Filistei" (Isaia 2:6). A cosa si riferisce il profeta? Il Salmo spiega profeticamente che gli ebrei infedeli "sacrificarono i propri figli e le proprie figlie ai demòni, e sparsero il sangue innocente, il sangue dei propri figli e delle proprie figlie, che sacrificarono agli idoli di Canaan" (Salmo 106:37,38). In altre parole, spargendo il "sangue innocente" dei "propri" figli, li avrebbero sacrificati "agli idoli di Canaan", cioè "ai demòni". In questo senso avrebbero perciò partecipato alle "pratiche divinatorie", o "arti occulte", dei "Filistei", mettendosi sotto il controllo degli spiriti malvagi. Quanti ragazzi e ragazze israeliani sono stati sacrificati nei conflitti con i Palestinesi?! Quanto "sangue innocente" è stato sparso, e non certo in onore di Dio! Gli ebrei infedeli che si rendono colpevoli di questi peccati diabolici dovranno renderne conto a Lui!

Il momento in cui gli ebrei occuperanno legittimamente la "terra promessa" arriverà solo dopo che gli "Assiri" e gli altri "nemici" d'Israele, tra cui i Palestinesi, verso l'autunno 2021, riceveranno una pesante sconfitta, consentendo ai fedeli di tutto il mondo di tornare in patria. Non solo a Gerusalemme e dintorni, ma anche nel resto d'Israele e della Palestina. Quando gli ebrei uscirono sani e salvi dal Mar Rosso, levarono a Dio un canto profetico, che prevedeva, fra l'altro, proprio questo "ritorno" in patria. "Tu hai condotto con la tua bontà il popolo che hai riscattato; l'hai guidato con la tua potenza alla tua santa dimora. I popoli lo hanno udito e tremano. L'angoscia ha colto gli abitanti della Filistia. Già sono smarriti i capi di Edom, il tremito prende i potenti di Moab, tutti gli abitanti di Canaan vengono meno. Spavento e terrore piomberà su di loro. Per la forza del tuo braccio diventeranno muti come una pietra, finché il tuo popolo, o Signore (YHWH), sia passato, finché sia passato il popolo che ti sei acquistato. Tu li introdurrai e li pianterai sul monte che ti appartiene, nel luogo che hai preparato, o Signore (YHWH), per tua dimora, nel santuario che le tue mani, o Signore (YHWH), hanno stabilito" (Esodo 15:13-17). 

Dio promette che, quando il Suo popolo ebraico fedele tornerà in patria, i "nemici" all'intorno resteranno "muti", senza reagire e pieni di timore, finché tutti gli "esuli" non avranno raggiunto il "monte santo", il monte Sion, dal quale Dio emanerà le Sue "leggi". Non avranno bisogno di combattere perché Dio stesso combatterà per loro. Si avvereranno allora queste parole: "Dio ha parlato nel suo santuario:《Io trionferò, dividerò Sichem e misurerò la valle di Succot. Mio è Galaad, mio è Manasse, Efraim è l'elmo del mio capo, Giuda è il mio scettro. Moab è il catino dove mi lavo; sopra Edom getterò il mio sandalo; sulla Filistia proromperò in grida di trionfo》" (Salmo 108:7-9). Durante la "tregua" annunciata, fra l'autunno 2021 e la primavera 2022, l'Iddio d'Israele sarà presente "nel suo santuario", sul monte Sion, a Gerusalemme, per distribuire la "terra promessa" agli "esuli" che torneranno. 

Che dire di voi? Se abitate in Palestina, ovvero nei territori occupati dai Palestinesi, non vi unite agli altri "nemici" che attaccheranno Israele! Fate la pace con tutti e non la guerra. Se metterete da parte l' "orgoglio", potrete unirvi a suo tempo con gli ebrei fedeli e adorare l'unico vero Dio, il Creatore dell'universo, nella "terra promessa" ai loro antenati. L'Iddio d'Israele promette che la "verga" che colpiva la "Filistia" sarà "spezzata", evidentemente nel senso che il "nemico" che la sconfiggerà, ovvero la Turchia, non la distruggerà del tutto, permettendo ai Palestinesi sinceri di sopravvivere. "I più poveri avranno di che pascersi e i bisognosi riposeranno al sicuro" (Isaia 14:29,30). E non vi fidate di chi vi promette tutto il suo sostegno, solo per i suoi scopi, perché alla fine vi si rivolterà contro! 

Se abitate in Israele, smettete di sostenere politicamente lo stato sionista che opprime i vostri vicini Palestinesi! Imitate l'esempio del vostro Dio, tendendo loro una mano e aiutandoli ad ottenere la Sua approvazione. Se potete, finché siete ancora in tempo, allontanatevi dal Paese che subirà l'invasione predetta nei prossimi anni. Se Dio vorrà, potrete tornare in seguito nelle vostre case insieme al "resto" dell'Israele fedele. Imparate dal giudizio di Dio contro i vostri "nemici" ad accettare la Sua correzione per la vostra salvezza! Egli stesso annuncia: 《Io ho sterminato delle nazioni, le loro torri sono distrutte; ho rovinato le loro strade, al punto che non vi passa più nessuno; le loro città sono distrutte, al punto che non c'è più nessuno, nessun abitante. Io dicevo: "Se almeno tu volessi temermi, accettare la correzione! La tua dimora non sarebbe distrutta, nonostante tutto ciò che ho riservato per te". Perciò aspettami》, dice il Signore (YHWH), 《per il giorno che mi alzerò per il bottino; perché ho decretato di radunare le nazioni, di riunire i regni, per versare su di loro la mia indignazione, tutto l'ardore della mia ira. Poiché tutta la terra sarà divorata dal fuoco della mia gelosia》(Sofonia 3:6-8).