Come annunciato dal profeta, cercherò di mostrarmi vicino a tutti coloro che soffrono, di incoraggiare il bene e condannare il male (Isaia 61:1-3). Un futuro "luminoso" attende tutti quelli che cercano il Creatore con fede e amore. Seguimi anche su Facebook (VivoScribens), Instagram (versolaluce3) e YouTube (versolaluce)!
sabato 27 aprile 2019
Riparatevi all' "ombra" dell'Onnipotente!
Ora che il "giorno del Signore (YHWH)", o "giorno di Geova", è arrivato, a cominciare dallo scorso 4 aprile, dobbiamo essere preparati a ciò che potrebbe accadere. Il profeta Sofonia lo descrive così: "Quel giorno è un giorno d'ira, un giorno di sventura e d'angoscia, un giorno di rovina e di desolazione, un giorno di tenebre e caligine, un giorno di nuvole e di fitta oscurità, un giorno di squilli di tromba e di allarme contro le città fortificate e le alte torri" (Sofonia 1:15,16). Proprio come le dieci "piaghe" colpirono diversi settori del potente Egitto in modo diversi, dalle fonti idriche all'agricoltura, dagli allevamenti alla sanità pubblica, allo stesso modo le "sette coppe dell'ira di Dio" (Apocalisse 16:1), i Suoi giudizi annunciati dalle "sette trombe" colpiranno ogni aspetto del mondo disubbidiente, in particolare "Babilonia la grande", l'infedele Stato di Israele, e coloro che la sostengono. "Suonate la tromba a Sion! Date l'allarme sul mio monte santo! Tremino tutti gli abitanti del paese, perché il giorno del Signore (YHWH) viene, è vicino, giorno di tenebre, di densa oscurità, giorno di nubi e di fitta nebbia! Come l'aurora, si sparge sui monti un popolo numeroso e potente, quale non se n'è mai visto prima, e non se ne vedrà mai più in appresso negli anni delle generazioni future. Davanti a lui un fuoco divora, dietro divampa una fiamma; prima di lui, il paese era come il giardino dell'Eden; dopo di lui, è un deserto desolato; nulla gli sfugge. A vederli, sembrano cavalli, corrono come dei cavalieri. Sembra un fragore di carri, quando saltano sulle vette dei monti; crepitano come la fiamma che brucia la stoppia; sono come un popolo poderoso, schierato in battaglia. Davanti a loro tremano i popoli, ogni volto impallidisce (Gioele 2:1-6). Il "giorno del Signore (YHWH)" diventerà presto tetro per Israele e per buona parte del mondo occidentale allorché le nazioni che compongono il "re del settentrione" invaderanno la "terra santa" e i territori sotto il dominio del "re del mezzogiorno", gli Stati Uniti e i suoi alleati. I popoli tremeranno per la paura! Come dovremmo reagire conoscendo in anticipo ciò che accadrà? Dove possiamo trovare protezione?
"Chi abita al riparo dell'Altissimo riposa all'ombra dell'Onnipotente. Io dico al Signore (YHWH): «Tu sei il mio rifugio e la mia fortezza, il mio Dio, in cui confido!» Certo egli ti libererà dal laccio del cacciatore e dalla peste micidiale. Egli ti coprirà con le sue penne e sotto le sue ali troverai rifugio. La sua fedeltà ti sarà scudo e corazza. Tu non temerai gli spaventi della notte, né la freccia che vola di giorno, né la peste che vaga nelle tenebre, né lo sterminio che imperversa in pieno mezzogiorno. Mille ne cadranno al tuo fianco e diecimila alla tua destra; ma tu non ne sarai colpito. Basta che tu guardi, e con i tuoi occhi vedrai il castigo degli empi. Poiché tu hai detto: «O Signore (YHWH), tu sei il mio rifugio», e hai fatto dell'Altissimo il tuo riparo, nessun male potrà colpirti, né piaga alcuna s'accosterà alla tua tenda. Poiché egli comanderà ai suoi angeli di proteggerti in tutte le tue vie. Essi ti porteranno sulla palma della mano, perché il tuo piede non inciampi in nessuna pietra. Tu camminerai sul leone e sulla vipera, schiaccerai il leoncello e il serpente" (Salmo 91:1-13). Se ci rifugiamo all'ombra dell'Onnipotente, il nostro amorevole Creatore, confidando nel Suo aiuto, non avremo nulla da temere. Nemmeno il "cacciatore" Satana potrà prenderci nelle sue trappole, perché Dio ci libererà. Stiamo anche attenti ai pericoli che possono venire dalle "cattive compagnie" (1 Corinti 15:33). Quando era ormai avanti con gli anni, Giosuè, che aveva condotto gli ebrei fedeli dal deserto alla "terra promessa", li avvertì di non mischiarsi con gli usi e i costumi mondani delle popolazioni locali, che così sarebbero stati per loro "una rete, un'insidia, un flagello", facendoli allontanare da Dio (Giosuè 23:12,13). Se siete abitanti di Israele, non vi lasciate contaminare da usanze locali contrarie alla volontà del vostro Dio! Uscite da "Babilonia" in tutti i sensi!
È vero, il Diavolo e i suoi angeli hanno intensificato notevolmente la loro attività sulla terra, assumendo "forme" un tempo impensabili in vari ambiti, come musica, videogiochi e spettacoli. Ma, finché faremo di Dio il nostro "rifugio", godremo della protezione dei Suoi potenti angeli. Dio promette: "Poiché egli ha posto in me il suo affetto, io lo salverò; lo proteggerò, perché conosce il mio nome. Egli m'invocherà, e io gli risponderò; sarò con lui nei momenti difficili; lo libererò, e lo glorificherò. Lo sazierò di lunga vita e gli farò vedere la mia salvezza (Salmo 91:14-16). Il nostro Padre celeste ci guiderà nei "momenti difficili " che dovremo affrontare nel Suo "giorno", finché Gli resteremo vicini. Sappiamo che in questo mondo turbolento non potremmo trovare un "riparo" sicuro da nessun altra parte, e perciò ci rifugeremo nella Sua "arca" spirituale.
Pensate all'arca di Noè. Esisteva forse un altro posto al mondo in cui ci si poteva riparare dal diluvio che Dio portò? No, perché le acque del diluvio coprirono perfino le vette dei monti più alti! L'unico posto sicuro sulla terra era l'arca, quest'enorme imbarcazione costruita secondo le direttive divine. Dio fece in modo che gli animali si sentissero "spinti" ad entrarci. Vi sentite anche voi "spinti" ad entrare nell' "arca" di Dio, avvalendovi di tutti i Suoi provvedimenti per la vostra salvezza spirituale? Mettiamo il caso che vi trovate all'aperto e capite che sta per scoppiare un violento temporale, cosa sarete "spinti" a fare? Sicuramente ad entrare in casa e chiudere tutte le finestre o comunque a cercare un "riparo" che sia il più sicuro possibile. Vi siete resi conto che viviamo nel "giorno del Signore (YHWH)", il Suo "giorno del giudizio", e che sta per scoppiare una "grande tribolazione" senza precedenti? Siete corsi ai ripari, facendo le provviste, come vi è stato consigliato di fare alcuni mesi fa? Se abitate a Gerusalemme, vi state accorgendo che il "re del settentrione" sta marciando contro la vostra amata città? Cosa aspettate ad allontanarvi dalla "zona di pericolo"?! Ovunque siate nel mondo, vi state rendendo conto che le "piaghe" di Dio si stanno abbattendo su quelli che non Gli ubbidiscono? Non parlo delle calamità naturali, che non hanno origine divina, così come delle sciagure causate dalla malvagità umana che colpiscono persone innocenti. Mi riferisco alle tristi conseguenze delle cattive azioni, sia a livello personale che collettivo. In ogni caso, vi siete rifugiati nell' "arca" di Dio? Vi state nutrendo del "cibo spirituale", le parole di verità, dispensato a suo tempo dal "servo fedele e saggio"? Era profetizzato che sarebbe stato "come un riparo dal vento, come un rifugio contro l'uragano, come dei corsi d'acqua in luogo arido, come l'ombra di una gran roccia in una terra riarsa" (Isaia 32:2). Vi state incoraggiando l'un l'altro, insieme agli altri credenti, spronandovi a manifestare amore nella vostra vita e a compiere opere di valore agli occhi di Dio? (Matteo 24:45; Ebrei 20:24,25).
Ricordatevi degli ebrei durante l'ultima "piaga", la morte dei primogeniti. Quello fu un momento tristissimo per tutti quelli che non ubbidirono al comando di "segnare" gli stipiti delle porte con il sangue dell'agnello sacrificale e di rimanere in casa finché non fosse passato l'angelo "sterminatore". D'altra parte, chi seguì l'avvertimento con fede ebbe salva la vita e quella stessa notte il popolo ebraico lasciò l'Egitto assaporando la libertà per la prima volta dopo 400 anni! (Esodo 12:21-23, 28-31, 40-42). Anche a noi Dio e Suo Figlio, i nuovi "re" della terra e nostri "pastori" spirituali, stanno dicendo di ricevere il "segno" della salvezza, vivendo la fede che ci hanno donato, di ripararci nel loro "ovile", nell' "arca" che hanno preparato per noi, e di restarci perseverando fino alla fine. Mentre siete al "riparo" all'ombra dell'Onnipotente, pregustate il giorno della vostra liberazione, quando potrete finalmente "uscire" all'aperto e assaporare la libertà da ogni tipo di oppressione e sofferenza. «Poiché, ecco, il giorno viene, ardente come una fornace; allora tutti i superbi e tutti i malfattori saranno come stoppia. Il giorno che viene li incendierà», dice il Signore (YHWH) degli eserciti, «e non lascerà loro né radice né ramo. Ma per voi che avete timore del mio nome spunterà il sole della giustizia, la guarigione sarà nelle sue ali; voi uscirete e salterete, come vitelli fatti uscire dalla stalla. Voi calpesterete gli empi, che saranno come cenere sotto la pianta dei vostri piedi, nel giorno che io preparo», dice il Signore (YHWH) degli eserciti" (Malachia 4:1-3).
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