Il
conflitto predetto dal profeta Daniele fra il "re del
settentrione" e il "re del mezzogiorno" sta per
giungere al culmine in questa "settimana" di anni che è
iniziata il 4 aprile scorso. Rimando agli articoli precedenti per
capire, alla luce delle Scritture, l'identità dei due "re"
e l'importanza profetica del 4 aprile. Nell'ambito di questo
conflitto, il popolo ebraico si trova nel mezzo, ricevendo l'ostilità
prima del "re del settentrione" e poi anche del "re
del mezzogiorno". Se siete ebrei di nascita o discendenza,
probabilmente sarete spaventati da tale prospettiva. E a ragione.
Ma era
anche predetto che "qualcuno" avrebbe difeso il popolo
ebraico fedele. Il profeta spiega: "In quel tempo (al tempo del
conflitto fra i due re) sorgerà Michele, il gran capo, il difensore
dei figli del tuo popolo; vi sarà un tempo di angoscia, come non ce
ne fu mai da quando sorsero le nazioni fino a quel tempo; e in quel
tempo il tuo popolo sarà salvato; cioè, tutti quelli che saranno
trovati scritti nel libro" (Daniele 12:1). Chi è "Michele",
il "gran capo", o "grande principe"? Nel capitolo
10 di Daniele si narra che "Michele" difende un angelo di
Dio, inviato per incoraggiare il profeta, dai "principi"
demonici (Daniele 10:13,20,21). Il discepolo Giuda dice che Michele è
un "arcangelo", ovvero capo di tutti gli angeli (Giuda 9).
E tale posizione autorevole spetta solo al Figlio di Dio, Gesù
Cristo, che appunto sarebbe tornato "con voce di arcangelo"
(1 Tessalonicesi 4:16). A lui "tutti gli angeli" rendono
omaggio, in segno di sottomissione (Ebrei 1:4-6). Non a caso è anche
il "Messia", o l' "unto", designato per la
"restaurazione" del "popolo" ebraico, che Daniele
chiama "Messia Condottiero", o "unto-capo" (Isaia
61:1-3; Giovanni 4:25,26; Daniele 9:25).
Questo
"Michele", il Messia, è, secondo il profeta, "il
difensore" storico del "popolo" ebraico. Gli ebrei
ricorderanno che, quando i loro antenati erano nel deserto, Dio mandò
un Suo "angelo" a guidarli e proteggerli contro tutti i
nemici. Doveva trattarsi di "Michele", prima che diventasse
noto col nome terreno di "Gesù". Da notare che quello
speciale angelo di Dio si prendeva cura non di tutti gli ebrei
indiscriminatamente, ma solo di coloro che erano, per così
dire, nel "libro" di Dio, godendo della Sua approvazione.
Coloro che si ribellarono a Dio furono "cancellati" da quel
"libro", ma il resto del popolo che rimase fedele fu
condotto dall'angelo sano e salvo nella "terra promessa"
(Esodo 32:31-33:3).
Daniele
profetizzò che "Michele" sarebbe sorto al tempo del
conflitto fra i due "re", ovvero nel nostro tempo. E
infatti, il 4 aprile di quest'anno, è apparso agli "occhi"
di tutti coloro che lo aspettavano con fede come "Messia
Condottiero", a "capo" del regno di Dio, di cui è re,
e ora invisibilmente presente a Gerusalemme. La profezia aggiunge che
ci sarà "un tempo di angoscia" senza precedenti, la
"grande tribolazione" predetta, che colpirà soprattutto
gli ebrei che si sono ribellati a Dio. L'infedele Gerusalemme sarà,
entro qualche anno, distrutta dal "re del settentrione" con
l'assenso del "re del mezzogiorno". Invece, il "popolo"
ebraico fedele "sarà salvato", "cioè, tutti quelli
che saranno trovati iscritti nel libro". Il profeta non dice
semplicemente che si salveranno quello che saranno nel "libro",
ma coloro che "saranno trovati iscritti" in questo "libro".
In altre parole, attraverso il re costituito, ora Dio sta giudicando
in primo luogo tutti quegli ebrei che dichiarano di godere
dell'approvazione di Dio per valutare chi la merita veramente.
Una
profezia parallela fa luce su questo aspetto. "Allora quelli che
hanno timore del Signore (YHWH) si sono parlati l'un l'altro;
il Signore (YHWH) è stato attento e ha ascoltato; un libro
è stato scritto davanti a lui, per conservare il ricordo di quelli
che temono il Signore (YHWH) e rispettano il suo nome. «Essi
saranno, nel giorno che io preparo, saranno la mia proprietà
particolare», dice il Signore (YHWH) degli eserciti; «io
li risparmierò, come uno risparmia il figlio che lo serve. Voi
vedrete di nuovo la differenza che c'è fra il giusto e l'empio, fra
colui che serve Dio e colui che non lo serve" (Malachia
3:16-18). Sì, Dio e Suo Figlio stanno 'ascoltando', e anzi scrutano
nel profondo del cuore di tutti gli ebrei, come del nostro, per
scorgere chi davvero mostra profondo rispetto per la volontà di Dio
e "sospira e geme" per la malvagità dilagante. Solo questi
che hanno ricevuto il "segno" della salvezza sono,
nell'attuale "giorno" del giudizio che Dio aveva preparato,
la Sua "proprietà particolare" e saranno perciò
risparmiati dalla distruzione (Ezechiele 9:4-6).
Che dire
di voi, popolo d'Israele? Da che parte state? Dalla parte di
"Babilonia la grande", la parte "marcia" della
vostra nazione, che si è ribellata all' "Iddio d'Israele",
offendendolo con parole e azioni, o dalla parte di coloro che sono
"iscritti" nel "libro di Dio", dimostrando di
sottomettersi umilmente e con fede alla Sua volontà? Oggi si sta
"scrivendo" il vostro futuro. Non confidate negli esseri
umani, che non potranno difendervi dall'avanzata nemica che incombe
su di voi. Riponete la vostra completa fiducia nell'unico legittimo
"governante" costituito di Gerusalemme e del mondo intero,
il vostro Messia, "Michele", il "gran capo", che
ha sempre dimostrato di sapersi prendere cura del vostro popolo.
Acclamate il suo regno e non quello di qualche uomo! Ascoltate i suoi
insegnamenti! Ubbidite al suo comando di "fuggire ai monti"
prima che sia troppo tardi!
Viviamo
in un tempo straordinario, durante il quale si adempirà presto
questa profezia divina: "Molti di quelli che dormono nella
polvere della terra si risveglieranno; gli uni per la vita eterna,
gli altri per la vergogna e per una eterna infamia. I saggi
risplenderanno come lo splendore del firmamento e quelli che avranno
insegnato a molti la giustizia risplenderanno come le stelle in
eterno" (Daniele 12:2,3). Fra poco molte persone scomparse
torneranno in vita, allorché "udranno la sua voce (di Gesù)"
e "verranno fuori" dalle loro tombe, proprio come Lazzaro
quando Gesù lo chiamò! (Gioovanni 5:28,29) Le persone che saranno
giudicate "giuste" riceveranno la "vita eterna".
Vedremo la differenza "fra il giusto e l'empio, fra colui che
serve Dio e colui che non lo serve". "«Poiché, ecco, il
giorno viene, ardente come una fornace; allora tutti i superbi e
tutti i malfattori saranno come stoppia.
Il giorno che viene li incendierà», dice il Signore (YHWH) degli eserciti, «e non lascerà loro né radice né ramo. Ma per voi che avete timore del mio nome spunterà il sole della giustizia, la guarigione sarà nelle sue ali»" (Malachia 4:1,2). Nel corso dell'attuale "giorno del giudizio", "ardente come una fornace", tutti i ribelli saranno distrutti per sempre, in modo definitivo e completo, come col fuoco. Chi avrà "timore" (o profondo rispetto) del nome di Dio sopravvivrà alla "grande tribolazione" e vedrà l'alba di un nuovo "giorno".
Il giorno che viene li incendierà», dice il Signore (YHWH) degli eserciti, «e non lascerà loro né radice né ramo. Ma per voi che avete timore del mio nome spunterà il sole della giustizia, la guarigione sarà nelle sue ali»" (Malachia 4:1,2). Nel corso dell'attuale "giorno del giudizio", "ardente come una fornace", tutti i ribelli saranno distrutti per sempre, in modo definitivo e completo, come col fuoco. Chi avrà "timore" (o profondo rispetto) del nome di Dio sopravvivrà alla "grande tribolazione" e vedrà l'alba di un nuovo "giorno".
Ed ora
un appello a tutti gli ebrei da parte di Dio: "Ricordatevi della
legge di Mosè, mio servo, al quale io diedi sull'Oreb, leggi e
precetti, per tutto Israele". Sì, ricordatevi del "patto"
che il vostro Dio strinse con i vostri antenati e abbiatene rispetto.
Per ricordarvelo, Dio vi ha mandato "il profeta Elia",
ovvero quei "saggi fra il popolo" che vi stanno
incoraggiando a tornare al vostro Dio ora, "prima che venga il
giorno del Signore (YHWH), giorno grande e terribile", ad
Armaghedon (Malachia 4:4-6). "Cercate il Signore (YHWH),
mentre lo si può trovare; invocatelo, mentre è vicino. Lasci
l'empio la sua via e l'uomo iniquo i suoi pensieri; si converta
egli al Signore (YHWH) che avrà pietà di lui, al nostro
Dio che non si stanca di perdonare" (Isaia 55:6,7).
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