venerdì 22 novembre 2019

Quando diranno: "Pace e sicurezza"? (1 Tessalonicesi 5:3)


La profezia avverte: "Quando diranno: 《Pace e sicurezza》, allora una rovina improvvisa verrà su di loro,  come le doglie alla donna incinta; e non scamperanno" (1 Tessalonicesi 5:3). Che cosa significa questa dichiarazione di "pace e sicurezza"? Chi l'avrebbe fatta? E quando? Alcuni pensano che si riferisca al fatto che le nazioni di tanto in tanto parlino espressamente di "pace e sicurezza". Altro credono che, a un certo punto, il tema della "pace" e della "sicurezza" assumerà un'enfasi mai vista prima. Quello dovrebbe essere il preludio della "fine del mondo". 

Ma è così? Lasciamo che la Bibbia stessa ci dia la risposta. Per prima cosa, analizziamo il contesto di quelle parole. Nel capitolo precedente l'apostolo menziona il tempo in cui il Signore Gesù tornerà per "rapire" in cielo gli ultimi "santi" ancora in vita sulla terra. All'inizio del capitolo 5 dice: "Quanto ai tempi e ai momenti, fratelli, non avete bisogno che ve ne scriva". Chiaramente si sta riferendo "ai tempi e ai momenti" del "ritorno" di Gesù menzionato prima. E infatti spiega che "il giorno del Signore (Gesù) verrà come viene un ladro nella notte". Questo paragone era stato già fatto da Gesù stesso allorché parlò del suo "ritorno" per giudicare il mondo e "riunire i suoi eletti" (Matteo 24:30-44). 

Subito dopo l'apostolo parla dell'annuncio di "pace e sicurezza" e della "rovina improvvisa" che arriverà come le "doglie alla donna incinta". Anche quest'ultimo paragone venne menzionato da Gesù descrivendo il "segno" della sua "presenza" regale, con riferimento particolare alle sofferenze derivanti dalla comparsa dell' "abominazione della desolazione" "in luogo santo" (Matteo 24:3,8,15,19). Comprendiamo quindi che l'apostolo stava parafrasando la profezia del Signore Gesù sul "segno". In quest'ottica va letta anche la previsione relativa all'annuncio di "pace e sicurezza". In altre parole la "rovina improvvisa", come le "doglie" del parto, sarebbe stata causata da quella "abominazione della desolazione", o, per dirla con la profezia di Daniele, a cui si riferiva Gesù, dall' "iniquità devastatrice", "causa di rovine inaudite", chiamata anche "devastatore" (Daniele 8:13,24; 9:27). 

In base agli ultimi articoli queste espressioni si riferiscono alla Turchia, che è rappresentata dal "piccolo corno". A proposito del momento in cui questa entità politica e militare assedierà Gerusalemme, Gesù disse: "allora vi sarà una grande tribolazione, quale non v'è stata dal principio del mondo" (Matteo 24:21). Anche se, in base all'intendimento attuale, tale "tribolazione" è cominciata con l'inizio della "settimana" di anni in cui stiamo vivendo, cioè il 4 aprile di quest'anno, il momento cruciale si manifesterà solo dopo che la Turchia avrà circondato Gerusalemme. Una situazione simile si verificò nel primo secolo d.C. quando gli eserciti romani assediarono la città. Per coloro che vi erano intrappolati dentro quello fu davvero un periodo molto difficile, una "grande tribolazione". 

La stessa cosa accadrà in futuro, soprattutto per la popolazione che, contrariamente a ogni avvertenza, sarà imprudentemente rimasta sul posto. Come disse l'apostolo, "una rovina improvvisa" si abbatterà su di loro nel momento in cui gli eserciti turchi assedieranno e infine distruggeranno la città. Ma quando avrebbero parlato di "pace e sicurezza"? La Bibbia cita più volte i "falsi profeti" ebrei che avrebbero rassicurato il popolo con vane promesse di "pace". Ma c'è un momento preciso in cui questo sarebbe stato più evidente. L'Apocalisse descrive l'opera profetica di "due testimoni" che si conclude con la loro uccisione da parte della "bestia che sale dall'abisso". Dal momento che in una profezia parallela si dice che i "santi", rappresentati dai "due testimoni", saranno uccisi dalla "bestia" con "sette teste" e "dieci corna" che ascende "dal mare" e che avrà una "bocca" blasfema, e poiché nella Bibbia a volte l' "abisso" si riferisce alle profondità marine, possiamo concludere che la "bestia che sale dall'abisso" è la "bestia" con "sette teste" e "dieci corna", e rappresenta l'attuale sistema politico mondiale, in particolare la Turchia e i suoi alleati (la "bocca" blasfema o "piccolo corno"), che metteranno a tacere l'opera profetica dei "due testimoni". L'Apocalisse dice che, in seguito a questo, le nazioni si rallegreranno perché non dovranno più subire il "tormento" di dover ascoltare la proclamazione dei giudizi di Dio contro di loro. Sarà evidentemente allora che l'annuncio di "pace e sicurezza" sarà fatto a gran voce a Gerusalemme. I "falsi profeti" tenteranno fino all'ultimo di ingannare i residenti dicendo che andrà tutto bene. Ma si sbaglieranno di grosso! La "devastazione" arriverà poco tempo dopo e "non scamperanno". 

Ci sono altri particolari delle profezie in gioco che ci fanno capire l'esatta dinamica degli avvenimenti immediatamente precedenti e successivi a quell'episodio. Abbiamo detto prima che l'annuncio di "pace e sicurezza" avverrà contestualmente al "ritorno" di Gesù Cristo. Ma quando tornerà il nostro Signore? Certo, come disse lui stesso, non ci è dato di sapere né il giorno né l'ora. Tuttavia, sempre nell'ambito del "segno" della sua "presenza", ci fornisce l'ordine cronologico degli avvenimenti che avrebbero preceduto quel "ritorno". Per prima cosa sarebbe apparsa "l'abominazione della desolazione", cioè gli eserciti turchi avrebbero assediato Gerusalemme. Poi rivela che sarebbe trascorso qualche mese, il tempo fra la comparsa delle nuove foglie di un fico in primavera e l'estate successiva. Questa indicazione temporale coincide con altre simili fornite in altre profezie parallele già menzionate negli articoli precedenti. 

Cosa accadrà al termine di questo periodo? "Subito dopo la tribolazione di quei giorni (ovvero dei giorni dell'assedio di Gerusalemme), il sole si oscurerà, la luna non darà più il suo splendore, le stelle cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno scrollate" (Matteo 24:29). Non dimenticate che Gesù sta citando le profezie di Daniele sul "devastatore" di cui abbiamo parlato prima. Quindi anche qui sta parafrasando qualche aspetto di quelle profezie. Ebbene, Daniele rivela che il "piccolo corno" (alias il "devastatore") avrebbe fatto "cadere a terra una parte" dell' "esercito del cielo" e "delle stelle" (Daniele 8:10). Come abbiamo visto di recente, quella "parte dell'esercito" celeste si riferisce agli angeli ribelli che assumeranno sembianze materiali per sostenere il "piccolo corno" (la Turchia) nelle sue imprese militari. Stando alle parole di Gesù, queste "stelle cadranno dal cielo" e "le potenze dei cieli saranno scrollate" "dopo la tribolazione di quei giorni", ovvero dopo l'inizio dell'assedio. In quel tempo si verificheranno altri "fenomeni celesti" che coinvolgeranno anche il "sole" e la "luna". 
Una profezia parallela dell'Apocalisse parla di un "astro" "caduto dal cielo" che avrebbe liberato dal "pozzo dell'abisso" un esercito anomalo di "cavallette". "Egli aprì il pozzo dell'abisso e ne salì un fumo, come quello di una grande fornace; il sole e l'aria furono oscurati dal fumo del pozzo" (Apocalisse 9:1,2). Notate che in conseguenza dell'apertura del "pozzo dell'abisso" e della liberazione dell' esercito di cavallette il "sole" e l' "aria" vengono oscurati. Più avanti quell' "astro" è chiamato "angelo dell'abisso" e "distruttore" (Apocalisse 9:11). Si riferisce sicuramente a Satana il diavolo che sarebbe stato scagliato sulla terra in seguito all'invisibile intronizzazione di Gesù a Gerusalemme (Apocalisse 12:7-10). Ma la profezia lo definisce pure "distruttore", titolo che lo collega direttamente al "devastatore" di Daniele. E infatti l'esercito di cavallette rappresenta proprio quel "devastatore" (la Turchia) che, sotto l'influenza attiva di Satana, tormenterà gli uomini (in particolare gli abitanti della Gerusalemme assediata) "per cinque mesi". "In quei giorni gli uomini cercheranno la morte ...brameranno morire". Sarà davvero una "grande tribolazione" senza precedenti! (Apocalisse 12:5,6). 

Ma in che senso il cielo sarà oscurato da quell'invasione? Come illustrato in precedenza, i "luminari" di Israele, i suoi rappresentanti politici e religiosi  smetteranno di offrire la loro "luce", o guida illuminante, in quanto brancoleranno essi stessi nel "buio" più assoluto, non sapendo cosa prevedere per il futuro. Il profeta Gioele precisa che l'attacco a Gerusalemme da parte di questo "popolo numeroso e potente" sarebbe stato preceduto da "fenomeni celesti". "Davanti a loro ... i cieli sono scossi, il sole e la luna si oscurano, le stelle perdono il loro splendore" (Gioele 2:2,9,10). Quindi poco dopo Gerusalemme sarà distrutta. Alla luce di queste profezie, possiamo capire che l'annuncio di "pace e sicurezza" raggiungerà il culmine non appena i "due testimoni" avranno completato la loro testimonianza. Ma quel falso senso di sicurezza non durerà molto. Subito dopo gli eserciti turchi (l' "abominazione della desolazione") assedieranno Gerusalemme per alcuni (cinque) mesi. In quel frangente saranno sostenuti anche dagli angeli ribelli che accorreranno per l'occasione. Il "cielo" dell'infedele Israele sarà "oscurato". 

Quindi si adempiranno le parole successive di Gesù: "Allora apparirà nel cielo il segno del Figlio dell'uomo" (Matteo 24:30). Sì, allora Gesù tornerà visibilmente per emettere le sentenze definitive su tutto il mondo ed elevare i "santi" alla vita in cielo. Il suo "ritorno" creerà notevoli turbamenti negli oppositori del suo regno. I "due testimoni" saranno risuscitati e "grande spavento" cadrà sui loro nemici (Apocalisse 11:11,12). Poco dopo tutti i "santi" finalmente riuniti accompagneranno il loro re Gesù Cristo mentre darà inizio alla "battaglia del gran giorno dell'Iddio Onnipotente", "il giorno del Signore (YHWH)", con la distruzione di Gerusalemme. "La città sarà presa, le case saranno saccheggiate". In seguito, dopo qualche tempo, quando gli ebrei superstiti fedeli torneranno per ricostruire la città, "il Signore (YHWH) si farà avanti e combatterà contro quelle nazioni", guidate da "Gog del paese di Magog", che li attaccheranno (Zaccaria 14:1-3; Ezechiele 38:18-23). Diverse profezie parallele confermano che allora ci sarà un grande terremoto. "Il Signore (YHWH) ruggirà da Sion, farà sentire la sua voce da Gerusalemme, e i cieli e la terra tremeranno; ma il Signore (YHWH) sarà un rifugio per il suo popolo, una fortezza per i figli d'Israele" (Gioele 3:16).

Come dovrebbe influire su di noi questo "intendimento" più chiaro delle profezie? Per prima cosa, diffidate da qualunque promessa di "pace e sicurezza" che non tenga conto dell' "Iddio della pace". A dispetto di qualsiasi accordo di "pace", o tregua, le nazioni possano raggiungere, presto Israele sarà invasa dai suoi "nemici" con la complicità anche dei suoi "alleati". Quando staranno cantando vittoria, gli eserciti turchi faranno il loro devastante "ingresso" sulla "scena". Se vivete in Israele, allontanatevi dal Paese finché potete! Al più tardi, appena vedrete Gerusalemme assediata, fuggite ai monti vicini! (Matteo 24:15,16). Non esitate nemmeno un attimo di più! Dopo restereste in trappola e non scampereste affatto, come disse l'apostolo. Prendete a cuore la predicazione dei "due testimoni"! Sforzatevi ora di ricevere il "segno" della salvezza, "il sigillo di Dio sulla fronte" (Apocalisse 9:4; Ezechiele 9:4-6). Quando i "nemici" invaderanno Israele, solo chi avrà questo "segno" potrà sopravvivere. E allorché infine gli eserciti turchi assedieranno Gerusalemme, chi non l'avrà e sarà rimasto in città patirà la "grande tribolazione" come una donna incinta che ha le doglie! Se vivete in Turchia o in uno dei paesi alleati, non sostenete l'invasione di Israele. Quella "bestia" selvaggia non ha origine da Dio e anzi sarà manovrata dal Nemico di Dio! Siate invece decisi a far parte del popolo di Dio che sopravvivrà alla distruzione e parteciperà alla ricostruzione del Paese. Potrete vedere adempiersi questa promessa: "Voi saprete che io sono il Signore (YHWH), il vostro Dio; io dimoro in Sion, il mio monte santo. Gerusalemme sarà santa e gli stranieri non vi passeranno più" (Gioele 3:17).

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