La Bibbia contiene numerose profezie che si sono adempiute nei minimi particolari e altre che si adempiranno presto. Questo perché non è un semplice libro di origine umana, ma è la Parola di Dio, il "messaggio" del Creatore dell'universo a tutta l'umanità. E Dio, dall'alto della sua posizione, è in grado, come nessun altro, di predire il futuro di ognuno di noi, se volesse. Tutto ciò che ha fatto è di gran lunga superiore a qualsiasi cosa un essere umano, per quanto intelligente e sviluppato, potrebbe concepire. Oggi va di moda mettere tutto in discussione, perfino la divinità del nostro Creatore! Ma questo non fa altro che dimostrare la pochezza di noi esseri umani. Chi di noi può infatti immaginare di creare (o almeno riprodurre) la straordinaria potenza che può sprigionare una galassia di stelle?! Qualche uomo può forse creare la vita o impedire alla morte di sopraggiungere, prima o poi? Chi di noi può predire con accuratezza cosa accadrà fra molte migliaia di anni, se la nostra stessa vita supera a malapena il secolo? Come possiamo dunque osare competere con Colui che sa fare tutto questo?! Lo chiese Dio stesso a Giobbe, che a un certo punto della sua vita iniziò a vantarsi davanti al Creatore. Alla fine Giobbe dovette ricredersi e ammise di non essere nulla davanti all'unico Vero Dio. Faremmo bene a seguire il suo esempio e a starcene zitti.
Detto questo, ascoltate cosa aveva predetto Dio per il nostro tempo. Fece avere al profeta Daniele una visione di ciò che sarebbe accaduto in futuro. Daniele vide un "capro" che combatteva contro un "montone" fino a sconfiggerlo. L'angelo di Dio spiegò a Daniele cosa rappresentavano quei due animali: "Il montone... rappresenta i re di Media e di Persia. Il capro irsuto è il re di Grecia" (Daniele 8:3-7, 20,21). Non possiamo sbagliare l'interpretazione. La profezia è chiara: il "montone" rappresenta la potenza medo-persiana, mentre il "capro" prefigura la Grecia. La visione continua rivelando che il "gran corno" del "capro" a un certo punto "si spezzò" e "al suo posto spuntarono quattro grandi corna verso i quattro venti del cielo". L'angelo spiega che "il gran corno" è "il primo re" di Grecia e "le quattro corna ... sono quattro regni che sorgeranno da questa nazione" (Daniele 8:8, 21,22). La storia documentata mostra che quel "gran corno" era Alessandro Magno e le "quattro corna" (o "quattro regni") erano le quattro parti in cui fu suddiviso il suo impero alla sua morte. La profezia dice che da uno di quei regni sarebbe sorto un "piccolo corno" che si sarebbe ingrandito "enormemente in direzione del mezzogiorno, dell'oriente e del paese splendido", cioè Israele. Come ho dimostrato in un articolo precedente, in base all'intendimento che Dio mi concede, quel "piccolo corno" è oggi la Turchia, intesa come organismo politico e militare, che, come spiega l'angelo, sarebbe stata "un re dall'aspetto feroce ed esperto di intrighi" (Daniele 8:9,23). Gli avvenimenti degli ultimi giorni hanno dato ragione alla profezia. L'esercito turco ha dimostrato la sua ferocia quando ha invaso la Siria. Quante persone, fra militari e civili, sono state barbaramente uccise? Ora sembra che tutto sia tornato alla normalità. Ma la profezia ci avverte che il suo ruolo nella scena mondiale non è finito e che anzi lo accrescerà nel prossimo futuro.
Da quando, in particolare, questo "piccolo corno" si sarebbe dimostrato un' "iniquità devastatrice" e fino a quando avrebbe esercitato il suo dominio? Dal momento in cui questa profezia avrebbe iniziato ad adempiersi, spiega l'angelo, fino al suo completamento, sarebbero trascorse "2300 sere e mattine", sì, 2300 giorni. In un articolo ho dimostrato, Bibbia alla mano, che il termine ultimo della "settimana profetica" (di 7 anni) in cui questo "piccolo corno", in quanto parte del "re del settentrione", avrebbe adempiuto le profezie che lo riguardano, è all'incirca il 4 aprile 2026. Contando 2300 giorni da quella data, arriviamo grossomodo al 14 novembre 2019. Da questo giorno inizieranno ad adempiersi le seguenti parole: "(Il piccolo corno) crebbe fino a raggiungere l'esercito del cielo; fece cadere a terra una parte di quell'esercito e delle stelle, e le calpestò. Si innalzò fino al capo di quell'esercito, gli tolse il sacrificio quotidiano e sconvolse il luogo del suo santuario. Un esercito fu abbandonato, così pure il sacrificio quotidiano, a causa dell'iniquità, e la verità venne gettata a terra; ma esso prospererà nelle sue imprese".
Commentando la visione, l'angelo spiega che "il suo potere si rafforzerà, ma non per la sua propria forza". Non basterebbero le capacità umane per fare quello che farà. A un certo punto attirerà l'attenzione di "una parte dell'esercito" celeste, ovvero degli angeli, e alcuni di loro 'cadranno a terra', lasciando la loro posizione privilegiata al servizio di Dio per assumere sembianze terrene e rafforzare il potere del "piccolo corno". La Turchia avrà in futuro un ruolo chiave nel distruggere Gerusalemme, 'sconvolgendo il luogo del santuario' e sopprimendo "il sacrificio quotidiano", ovvero le funzioni religiose che quotidianamente gli ebrei praticano in quella città. C'è un'altra profezia parallela di Daniele che si concentra su questo aspetto, ma da un altro punto di vista. Si parla sempre di questo "piccolo corno", ma viene visto spuntare di mezzo alle "corna" di un'altra "bestia spaventosa", un "regno... diverso da tutti i regni" precedenti, che avrebbe avuto il predominio mondiale. La storia mostra che, fra tutti gli antichi regni del mondo, quello che si è distinto sovrastando e sopravvivendo a tutti gli altri è l'impero romano. Le sue "corna" rappresentano tutte le potenze politiche che sono discese da Roma. Ma poi sarebbe sorto un altro "corno", un "piccolo corno", cioè un'altra nazione che avrebbe conservato l'eredità di quell'antico impero, ma che sarebbe stato "diverso dai precedenti". "Quel corno aveva occhi simili a quelli di un uomo e una bocca che pronunciava parole arroganti".
La Turchia, il "piccolo corno", che infatti discende sia dall'impero greco che da quello romano, avrebbe avuto "occhi simili a quelli di un uomo", avrebbe cioè avuto "sembianze" umane, ma la sua natura malvagia avrebbe avuto origini demoniache. Altre profezie bibliche, che ho spiegato in precedenza, rivelano che il Nemico di Dio, Satana il diavolo, avrebbe avuto il suo "trono", o quartier generale, proprio in Turchia. È lui che da qualche tempo, anche servendosi dei suoi angeli che già lo accompagnano, sta fomentando questo clima di odio in particolare contro ebrei e cristiani. Come un uomo indemoniato, questo "piccolo corno", i suoi rappresentanti politici e militari, sta parlando per conto di malvagie forze spirituali addirittura "contro l'Altissimo"! E presto, dal 14 novembre, potrebbe contare anche sul sostegno di altri angeli ribelli che accorreranno in suo aiuto. Immaginate il clima che si respirerà a livello mondiale quando il Male sembrerà prendere il sopravvento! Il "piccolo corno", dice la profezia, "affliggerà i santi dell'Altissimo" (il popolo ebraico), che gli "saranno dati ... per un tempo, dei tempi e la metà di un tempo" (Daniele 7:7,8,23-25). Dopo la distruzione di Gerusalemme, verso il 9 ottobre 2022, Israele sarà tenuta sotto scacco dalla Turchia per altri "tre tempi (o anni) e mezzo", cioè fino al termine della "settimana" profetica.
Cosa impariamo da tutto questo? Innanzitutto che da oggi il mondo non sarà più lo stesso. Se prima c'era già tanta cattiveria, da oggi l' "iniquità" aumenterà vertiginosamente. Stiamo molto attenti a non farci influenzare negativamente dalle malvagie forze spirituali che sono all'opera. Queste vorrebbero prendere il controllo della nostra mente e spingerci a ribellarci a Dio. Non glielo permettiamo per nessuna ragione al mondo! Non simpatizziamo nemmeno per il "piccolo corno". Riempiamo piuttosto la mente e il cuore di pensieri positivi che il nostro amorevole Creatore ci suggerisce attraverso la Sua Parola. Non ci facciamo contagiare dallo scetticismo che Satana e i suoi angeli stanno alimentando. Essi sanno benissimo come stanno le cose, ma cercano di nascondere la verità e confondere le nostre menti facilmente influenzabili. Restiamo con i piedi a terra, ben consapevoli dei tempi in cui viviamo, e attaccati alla Fonte della vita, all'unico che può farcela, al nostro Dio, che è infinitamente superiore a chiunque altro, perfino alla più potente creatura spirituale malvagia che potremmo avere alle calcagna. Con il Suo aiuto riusciremo a resistere a tutti gli attacchi del Nemico e a perseverare sino alla fine alla lode di Dio!
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