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martedì 16 luglio 2019
Quando inizierà "la battaglia del gran giorno del Dio onnipotente"? (Apocalisse 16:14)
Nella Bibbia si parla sia del "gran giorno del Signore (YHWH)" (Sofonia 1:14), o semplicemente del Suo "giorno" (Gioele 2:1), contro l'infedele Gerusalemme, sia del "grande e terribile giorno del Signore (YHWH)" (Gioele 2:32), o "gran giorno del Dio onnipotente" (Apocalisse 16:14) contro tutte le nazioni, volgarmente detto anche "fine del mondo", da non confondere con il "Giorno del Giudizio", iniziato lo scorso 4 aprile. In precedenza pensavamo che il "grande e terribile giorno" di Dio sarebbe iniziato dopo la "settantesima settimana" di anni del profeta Daniele, dopo cioè che sarebbe stata ultimata la "restaurazione" di Gerusalemme. Ma lo Spirito di Dio ci induce a correggere in parte questo "intendimento".
L'Apocalisse, per esempio, ci fa capire che, dopo che il cavaliere del "cavallo giallastro", ovvero l' "Assiro", avrà devastato Israele, ci saranno straordinari "fenomeni celesti" (sole oscurato, luna di sangue, stelle cadute) (Apocaliase 6:8,12,13). Come abbiamo visto nell'articolo precedente, questi "fenomeni" saranno il "preludio" dell'avvento sul suolo d'Israele egli eserciti nemici capeggiati dalla Turchia e del "ritorno" visibile del Messia per il "Giudizio Universale". Di lì a poco Gerusalemme sarà distrutta nel "gran giorno" di Dio, il primo che abbiamo menzionato. Ma la parallela profezia di Gioele indica che simili "fenomeni celesti" (sole oscurato e luna in sangue) precederanno immediatamente anche il "grande e terribile giorno del Signore (YHWH)" (Gioele 2:31).
C'è anche un altro particolare che fa riflettere. Sempre l'Apocalisse rivela che il "falso profeta", ovvero la "bestia con due corna simili ad agnello", avrebbe avuto una parte importante nel preparare il mondo alla "battaglia del gran giorno del Dio onnipotente". E, quando finalmente verrà quel "giorno", anche il "falso profeta" sarà distrutto (Apocalisse 16:14,14; 19:19,20). Sappiamo che questo "falso profeta" rappresenta l'infedele Israele, chiamata anche "Babilonia la grande". E sappiamo pure che "Babilonia la grande" sarà definitivamente distrutta allorché Gerusalemme sarà devastata, fra tre anni e mezzo circa. Tutto questo ci porta a concludere che il "gran giorno" di Dio contro Gerusalemme, nel quale sarà rasa al suolo, coinciderà con l'inizio del "gran giorno del Dio onnipotente", o "grande e terribile giorno del Signore (YHWH)".
Cosa accadrà allora? L' Apocalisse lo chiama pure "il gran giorno" dell'ira di Dio e dell' "Agnello" (Gesù Cristo), il "tempo" in cui sarà "compiuto il mistero di Dio", ovvero sarà distrutta "Babilonia la grande", e "il regno del mondo" passerà fattivamente nelle mani di Dio e del Suo Cristo. Per allora tutti i "santi" saranno stati radunati in cielo (i "ventiquattro anziani che siedono suo loro troni") e potranno ringraziare Dio per aver "preso in mano" il Suo "grande potere" e "stabilito" il Suo "regno". Sarà evidentemente allora che Dio farà il Suo ingresso come "re glorioso" a Gerusalemme, ancor prima della sua distruzione. In quel "giorno" arriverà pure il "momento di giudicare i morti", che saranno risuscitati per l'occasione, e "di distruggere quelli che distruggono la terra" (Apocalisse 10:7; 11:15-19). La parabola di Gesù del "grano e delle zizzanie" conferma questa interpretazione. Gesù disse che la "mietitura" corrisponde alla "fine dell'età presente", o alla "fine del mondo" come lo conosciamo. Per allora il "grano", ovvero i "santi", saranno tutti "raccolti nel granaio", in cielo, mentre le "zizzanie", i finti cristiani, saranno portati "fuori del suo regno", fuori da Gerusalemme, e gettati nella "fornace ardente", cioè distrutti (Matteo 13:30,38-43). La parabola non indica che il "radunamento" dei "santi" sarebbe avvenuto molto tempo prima della distruzione delle "zizzanie", ma pressoché contemporaneamente, ovvero alla "fine dell'età presente".
Sia l'Apocalisse che Gioele precisano però che l'esecuzione finale dei giudizi di Dio sarà preceduta da un grande "terremoto" (Apocalisse 11:19; 16:17-21; Gioele 3:16). Questo aspetto ci porta a riconsiderare la successione di eventi profetizzata da Gioele. Come abbiamo visto in precedenza, già ora "tutte le nazioni" si stanno radunando intorno a Israele per farsi guerra le une contro le altre. Quando il "radunamento" sarà completato, Dio si metterà a sedere nella "valle di Giosafat", o "valle del Giudizio" per giudicare tutte le nazioni circostanti" attraverso il Suo "giudice" incaricato (Gioele 3:12,14; Matteo 25:31-33). L'Apocalisse dice che saranno radunate "nel luogo che in ebraico si chiama Harmaghedon" (Apocalisse 16:16). Come sappiamo, le profezie bibliche hanno sia un adempimento letterale che uno simbolico e spirituale. Quindi anche la "valle di Giosafat" e "Harmaghedon" indicano sia la location letterale in cui inizierà la "battaglia del gran giorno del Dio onnipotente", cioè in Israele, che il "luogo" simbolico in cui si svolgerà, ovvero la situazione mondiale in cui Dio eseguirà i Suoi giudizi contro tutti gli "empi" (Giuda 14,15).
Il "grande e terribile giorno" di Dio inizierà con il Suo "gran giorno" contro Gerusalemme e proseguirà con la distruzione di tutti gli oppositori del Suo regno, partendo da Israele, in tutto il mondo. "Poiché, ecco, io comincio a punire la città sulla quale è invocato il mio nome (Gerusalemme)". "Un grido, come quello dei pestatori d'uva, arriva a tutti gli abitanti della terra. Il rumore giunge fino alle estremità della terra, poiché il Signore (YHWH) ha una lite con le nazioni, egli entra in giudizio contro ogni carne; gli empi li dà in balìa della spada". "Ecco, una calamità passa di nazione in nazione, e un gran turbine si alza dalle estremità della terra. In quel giorno gli uccisi dal Signore (YHWH) copriranno la terra dall'una all'altra estremità di essa" (Geremia 25:29,30-33; Sofonia 1:3,4; 3:8).
Ma non si concluderà nel giro di 24 ore e nemmeno di qualche giorno o mese. In base all' "intendimento" attuale, dopo la distruzione di Gerusalemme, la città dovrà essere gradualmente "restaurata" e con essa la giusta adorazione di Dio. Questa "restaurazione" sarà completata solo alla fine della "settantesima settimana" di anni iniziata da poco. Dopo "Gog di Magog", ovvero Satana nella sua manifestazione terrena, a capo delle nazioni ribelli, proverà ad attaccare nuovamente Gerusalemme, ma sarà sconfitto insieme a tutto il suo esercito. Il profeta Ezechiele aggiunge che i cadaveri della folla di "Gog" andranno in pasto "agli uccelli di ogni specie e a tutte le bestie dei campi". Anche l'Apocalisse dice che "gli uccelli" si ciberanno della "carne di re, di capitani, di prodi, di cavalli e di cavalieri, di uomini di ogni sorta" (Ezechiele 38:18-23; 39:17-20; Apocalisse 19:17,18). Evidentemente questo "evento" segnerà la "fine" del "gran giorno del Dio onnipotente".
Come potremo essere salvati quando verrà questo "giorno"? Gioele risponde: "Chiunque invocherà il nome del Signore (YHWH) sarà salvato" (Gioele 2:32). Altre profezie parallele ci aiutano a capire cosa significa 'invocare il nome' di Dio. Sofonia rivela cosa accadrà dopo che Dio avrà iniziato ad eseguire il giudizio sulle nazioni radunate intorno a Israele: "Allora io trasformerò le labbra dei popoli in labbra pure, affinché tutti invochino il nome del Signore (YHWH), per servirlo di comune accordo" (Sofonia 3:9). Anche Isaia e Michea dicono che "molti popoli" andranno a Gerusalemme per essere istruiti da Dio, mentre vivranno in pace (Isaia 2:2-4; Michea 4:2-4). Dopo la distruzione di Gerusalemme, persone volenterose, già giudicate "pecore" dal Messia, da tutto il mondo andranno sul posto per ricostruire "di comune accordo" la città. Una "grande folla" che acclamerà con fede i "nuovi re della terra", Dio e Suo Figlio Gesù (Appcalisse 7:9). Sarà proprio la loro condizione pacifica e di prosperità che attirerà l'attenzione del Nemico di Dio, spingendolo a sferrare l'attacco finale (Ezechiele 38:11,12). Ma nessuno più potrà toccare la "città santa", perché allora il suo "re glorioso" la difenderà. "Voi saprete che io sono il Signore (YHWH), il vostro Dio; io dimoro in Sion, il mio monte santo. Gerusalemme sarà santa e gli stranieri non vi passeranno più" (Gioele 3:17). "Lascerò in mezzo a te un popolo umile e povero, che confiderà nel nome del Signore (YHWH). Il resto d'Israele non commetterà azioni malvagie, non dirà menzogne e non si troverà più un linguaggio ingannatore sulle sue labbra; perché essi pascoleranno, si coricheranno e non vi sarà più nessuno che li spaventi" (Sofonia 3:12,13).
Cosa impariamo in pratica da questo "intendimento" aggiornato delle profezie? Riepilogando, abbiamo capito che, quando Gesù tornerà per separare le "pecore" dai "capri", non passerà molto tempo prima che Gerusalemme venga distrutta nel "gra giorno" di Dio, dando inizio anche al Suo "grande e terribile giorno", ad Armaghedon. Allora Dio siederà come Giudice Supremo a Gerusalemme ed inizierà a punire direttamente le nazioni radunate. Poi le "pecore" scampate alla "grande tribolazione" ricostruiranno gradualmente la città distrutta, al sicuro sotto la protezione dell'Iddio Onnipotente. Siete pronti per quel "giorno"? Se sarete con le nazioni che saliranno contro Israele, sarete distrutti. Se invece acclamerete con fede i "nuovi re della terra" e sosterrete quelli che restaureranno la "città santa", sarete salvati. Avrete la fiducia necessaria per recarvi a Gerusalemme e partecipare alla sua "restaurazione"? O verrete meno come gli ebrei del tempo di Mosè che si sentirono in trappola tra il faraone che li inseguiva e il Mar Rosso? Ricordate che "chiunque invocherà" l'aiuto di Dio, avendo piena fiducia nel Suo aiuto e lodandoLo con "labbra pure", "sarà salvato". Potrete così preparare la città per quando, dopo la fine del "gran giorno del Dio onnipotente", la "nuova Gerusalemme", Gesù e i suoi coeredi, scenderà dal cielo.
Si avvereranno allora queste parole: "Ecco il tabernacolo di Dio con gli uomini!". Nell'antico Israele il "tabernacolo" era una "tenda" dove i sacerdoti officiavano prima della costruzione del tempio. Rappresentava la "presenza" di Dio in mezzo al Suo popolo e la centralità della vera adorazione nella vita dei Suoi servitori. La "nuova Gerusalemme" sarà il nuovo "tabernacolo" di Dio. Attraverso il Suo regno in terra Dio sarà "presente" e guiderà gli uomini ubbidienti nella Sua vera adorazione. "Da Sion, infatti, uscirà la legge, e da Gerusalemme la parola del Signore (YHWH)" (Isaia 2:3). "Egli abiterà con loro, essi saranno suoi popoli e Dio stesso sarà con loro e sarà il loro Dio. Egli asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non ci sarà più la morte, né cordoglio, né grido, né dolore, perché le cose di prima sono passate" (Apocalisse 21:3,4).
Che tempo emozionante sarà quello! "Poiché abbiamo queste promesse, carissimi, purifichiamoci da ogni contaminazione di carne e di spirito, compiendo la nostra santificazione nel timore di Dio" (2 Corinzi 7:1). L'Apocalisse diceva che, per preparare le nazioni alla "battaglia del gran giorno del Dio onnipotente", la "bestia selvaggia", cioè il sistema politico del mondo, il "falso profeta", ovvero l'infedele Israele, e il "dragone", Satana il diavolo in persona, avrebbero dato vita a "spiriti impuri simili a rane". Non ci facciamo contaminare da questa "propaganda" satanica! Potremmo diventare "impuri" agli occhi di Dio se sostenessimo politicamente i governi di questo mondo. Come abbiamo visto in precedenza, oramai tutte le nazioni sono state radunate intorno a Israele, prendendo posizione a favore o contro. Se non vogliamo subire anche noi l'ira di Dio, restiamo lontani dalla "valle di Giosafat", o da "Harmaghedon", evitando di schierarci da una parte o dall'altra. Se ci facessimo abbindolare dal "falso profeta", sostenendo politicamente lo Stato ebraico, saremo costretti a subire le sue stesse piaghe! E quante tentazioni ci mette davanti ogni giorno il Nemico di Dio, proponendoci vizi che distruggono sia l'anima che il corpo!
Se vogliamo ereditare il regno di Dio, dobbiamo purificarci da ogni specie di impurità e continuare a lottare contro il peccato fino alla fine! Nella "nuova Gerusalemme", nella città restaurata che diventerà sede terrena del regno di Dio, ci sarà anche l' "albero della vita" che simboleggiava il diritto alla vita eterna. Le "foglie dell'albero sono per la guarigione delle nazioni". Chiunque avrà diritto alla vita eterna e ad entrare nella "città santa" potrà guarire da ogni genere di infermità fisica. Ma per beneficiarne, dovremo essere "puri" e non praticare più il peccato, questo prima che finisca la "grande tribolazione" e Gesù torni per il Giudizio Universale. "Beati quelli che lavano le loro vesti per aver diritto all'albero della vita e per entrare per le porte della città! Fuori i cani, gli stregoni, i fornicatori, gli omicidi, gli idolatri e chiunque ama e pratica la menzogna". Solo così potremo accettare l'invito che lo "Spirito" di Dio e la "sposa" di Cristo, i "santi" suoi coeredi, ci faranno. "Lo Spirito e la sposa dicono: 《Vieni!》 E chi ode, dica: 《Vieni!》 Chi ha sete, venga; chi vuole, prenda in dono dell'acqua della vita" (Apocalisse 7:9,13-17; 22:14,15,17).
venerdì 12 luglio 2019
Chi sopravvivrà alla prossima distruzione di Gerusalemme?
Che Gerusalemme sarà presto assediata e distrutta, in base alle profezie bibliche, mi sembra sia ormai chiaro a tutti. Le profezie ci rivelano inoltre se qualcuno sopravvivrà alla distruzione. Il profeta Abacuc, parlando dei "Caldei", che oggi corrispondono ad alcune nazioni arabe a nord di Israele (come Libano, Siria, Iran e Iraq), dice che, dopo che avranno devastato le altre nazioni del mondo, saranno a loro volta devastati. L' "uomo arrogante" (o i "Caldei") "allarga la sua bocca come il soggiorno dei morti; come la morte, non si può saziare, ma raduna presso di sé tutte le nazioni, raccoglie intorno a sé tutti i popoli" (Abacuc 2:5).
Questo paragone con la "morte" ci aiuta a comprendere meglio l'identità del "quarto cavaliere" dell'Apocalisse. L'apostolo Giovanni lo descrive così: "Guardai e vidi un cavallo giallastro; e colui che lo cavalcava si chiamava Morte, e gli veniva dietro l'Ades (il "soggiorno dei morti"). Fu dato loro potere sulla quarta parte della terra, per uccidere con la spada, con la fame, con la mortalità e con le belve della terra" (Apocalisse 6:8). La "cavalcata" dei "quattro cavalieri" sappiamo che è iniziata quando il Messia, Gesù Cristo, ha iniziato a regnare invisibilmente a Gerusalemme, lo scorso 4 aprile. Lui è il cavaliere del "cavallo bianco" al quale, in quel momento, "fu data una corona", il potere regale appunto. Sono seguiti i cavalieri del "cavallo rosso", che rappresenta la guerra, e il cavaliere del "cavallo nero", che simboleggia la carestia.
Da quando Gesù è al potere si sono infatti sentite sempre più "notizie di guerre", soprattutto in Medio Oriente, e la "grande tribolazione" predetta, con le "carestie", è iniziata e presto raggiungerà l'apice, in particolare in Israele, allorché sarà invasa dai suoi "nemici". Da questa successione di cavalieri comprendiamo che sono disposti in ordine cronologico, dal momento che il primo ha "inaugurato" la "stagione" e gli altri sono subentrati immediatamente dopo. Possiamo dedurne che anche gli avvenimenti descritti in seguito si adempiranno nello stesso ordine di tempo. Il cavaliere del "cavallo giallastro" arriva subito dopo la cavalcata del cavaliere del "cavallo nero", ovvero dopo lo scoppio della "grande tribolazione". Dalle profezie parallele sappiamo che la "tribolazione" si manifesterà in tutta la sua potenza proprio quando i "Caldei" invaderanno Israele. Infatti, il profeta Abacuc, che profetizzò quell'invasione, dice che, nel "giorno dell'angoscia", "quando il nemico marcerà contro il popolo per assalirlo", o, per dirla con Isaia, quando l' "Assiro" 'agiterà il pugno contro il monte della figlia di Sion', cioè Gerusalemme, "il fico non fiorirà, non ci sarà 'più frutto nelle vigne; il prodotto dell'ulivo verrà meno, i campi non daranno più cibo, le greggi verranno a mancare negli ovili e non ci saranno più buoi nelle stalle" (Abacuc 3:17; Isaia 10:32).
Sarà allora che i "Caldei" porteranno la "Morte". Questo ci fa concludere che siano loro in particolare il cavaliere del "cavallo giallastro". Non uccideranno tutti "con la spada, con la fame, con la mortalità e con le belve della terra", ma solo la "quarta parte della terra". Altrove abbiamo visto che, in questo tempo, il mondo è profeticamente suddiviso in "tre parti": Israele, "re del settentrione" e "re del sud". La "quarta parte" evidentemente non corrisponde perfettamente a nessuna delle tre parti procedenti, ma sicuramente le coinvolge in minima parte, una "quarta" appunto. Abacuc diceva che la sua insaziabile "fame" di vittime si riversa su "tutte le nazioni" che "raduna presso di sé". State seguendo le notizie? Non è forse vero che "tutte le nazioni" in genere si sono recentemente radunate per combattere il terrorismo in Siria? E gli ultimi avvenimenti nel Medio Oriente non stanno forse attirando l'attenzione di "tutte le nazioni" contro l'Iran? Qualcuno "potente" probabilmente crederà di uscirne vittorioso da un eventuale conflitto con l'Iran e anzi pensa sia vantaggioso per lui fomentarlo. Ma è esattamente il contrario! Il "gran ciccodrillo" scenderà in guerra "presso il fiume Eufrate", ma sarà sconfitto. Fa parte del piano dei "Caldei" radunare "tutte le nazioni", per poterle massacrare.
In parte ci riusciranno, per la precisione "una quarta parte" del mondo cadrà vittima della loro "trappola", ma alla fine saranno anch'essi sconfitti. I loro "creditori" "spunteranno all'improvviso" es essi 'diverranno loro preda'. "Poiché tu hai saccheggiato molte nazioni, tutto il resto dei popoli ti saccheggerà a causa del sangue umano sparso, della violenza fatta ai paesi, alle città e a tutti i loro abitanti" (Abacuc 2:7,8). Sappiamo che la Turchia sconfiggerà gli "Assiri" (o "Caldei"), ma, in quel momento, avrà l'appoggio di tutte le altre nazioni, che si vendicheranno una volta per tutte per la violenza e per gli attentati terroristici subiti.
Cosa accadrà dopo? La profezia dell'Apocalisse, subito dopo aver menzionato il "cavallo giallastro", si concentra su coloro "che erano stati uccisi per la parola di Dio e per la testimonianza che avevano resa". Questi chiedono a Dio vendetta. Viene loro consegnata "una veste bianca" e detto di riposarsi ancora un po', 'finché sia completo il numero dei loro compagni di servizio e dei loro fratelli che devono essere uccisi come loro' (Apocalisse 6:9-11). La "veste bianca" ci fa capire che sono i "santi" già morti per la loro testimonianza e risuscitati in cielo. In risposta alla loro domanda, viene detto che bisogna prima completare il numero dei loro "fratelli". Questo ci ricorda ciò che viene detto nel capitolo successivo, e cioè che gli angeli avrebbero dovuto trattenere i "venti" della distruzione finché non fossero stati suggellati tutti i "santi".
Le due visioni si riferiscono alla stessa cosa. La "cavalcata" del "quarto cavaliere", la sua invasione di Israele e la guerra con le altre nazioni, si dovrà concludere prima che vengano risuscitati in cielo gli ultimi "santi" ancora sulla terra, prima del loro "suggellamento", che avverrà quando Gesù tornerà per il Giudizio Universale, nei prossimi tre anni e mezzo. Immediatamente prima del suo ritorno visibile, si verificheranno straordinari "fenomeni celesti", di cui abbiamo già parlato. "Il sole diventò nero come un sacco di crine e la luna diventò tutta come sangue; le stelle del cielo caddero sulla terra come quando un fico scosso da un forte vento lascia cadere i suoi fichi immaturi. Il cielo si ritirò come una pergamena che si arrotola". "Allora apparirà nel cielo il segno del Figlio dell'uomo; e allora tutte le tribù della terra faranno cordoglio e vedranno il Figlio dell'uomo venire sulle nuvole con gran potenza e gloria". "I re della terra, i grandi, i generali, i ricchi, i potenti e ogni schiavo e ogni uomo libero si nascosero nelle splelonche della terra e tra le rocce dei monti. E dicevano ai monti e alle rocce: 《Cadeteci addosso, nascondeteci dalla presenza di colui che siede sul trono e dall'ira dell'Agnello; perché è venuto il gran giorno della loro ira. Chi può resistere?》"(Matteo 24:29,30; Apocalisse 6:12-17).
Negli articoli precedenti abbiamo capito che il "ritorno" del Messia coinciderà grosso modo con l'assedio di Gerusalemme da parte della Turchia e dei suoi alleati. Dal momento che la Turchia avrà sconfitto gli "Assiri" con il sostegno delle altre nazioni, e poiché sappiamo che anche nella distruzione di Gerusalemme (alias "Babilonia la grande") saranno coinvolte tutte le nazioni, è probabile che saranno le stesse nazioni che avranno sconfitto gli "Assiri" insieme alla Turchia poco prima. Per allora tutti i "santi" saranno stati radunati in cielo, così i "venti" della distruzione si abbatteranno su Gerusalemme. Il profeta Sofonia descrive quei momenti drammatici: "Le loro ricchezze saranno abbandonate al saccheggio, le loro case devastate; essi costruiranno delle case, ma non le abiteranno; pianteranno delle vigne, ma non ne berranno il vino". Gli eserciti invasori, dopo qualche mese di assedio, il tempo di far crescere le vigne, faranno quello che i loro predecessori "assiri" non avranno fatto, e distruggeranno Gerusalemme.
"Il gran giorno del Signore (YHWH) è vicino; è vicino e viene in gran fretta; si sente venire il giorno del Signore (YHWH) e il più valoroso grida amaramente. Quel giorno è un giorno d'ira, un giorno di sventura e d'angoscia, un giorno di rovina e di desolazione, un giorno di tenebre e caligine, un giorno di nuvole e di fitta oscurità, un giorno di squilli di tromba e di allarme contro le città fortificate e le alte torri. Io metterò gli uomini nell'angoscia ed essi brancoleranno come ciechi, perché hanno peccato contro il Signore (YHWH); il loro sangue sarà sparso come polvere e la loro carne come escrementi. Né il loro argento né il loro oro potrà liberarli nel giorno dell'ira del Signore (YHWH); ma tutto il paese sarà divorato dal fuoco della sua gelosia; poiché egli farà una distruzione improvvisa e totale di tutti gli abitanti del paese" (Sofonia 1:13-18). Non stiamo parlando del "grande e terribile giorno del Signore (YHWH)", in cui Dio distruggerà tutte le nazioni che si oppongono al Suo regno, ad Armaghedon (Gioele 2:32). Qui Sofonia parla del "gran giorno del Signore (YHWH)" contro l'infedele Gerusalemme, che determinerà la sua momentanea distruzione per mano dei suoi "nemici".
Non sappiamo al momento quali armi distruttive saranno impiegate allo scopo, ma possiamo immaginarlo, visto che "tutto il paese sarà divorato dal fuoco" e ci sarà "una distruzione improvvisa e totale di tutti gli abitanti del paese". Sì, nessuno che si troverà a Gerusalemme in quel momento sopravvivrà! Eppure altre profezie ci parlano di superstiti. È vero, alcuni abitanti d'Israele saranno risparmiati, ma non quelli che si troveranno a Gerusalemme durante l'ultimo attacco. Si salveranno coloro che avranno prestato ascolto all'avvertimento e saranno tornati al loro Dio per tempo. Si salveranno quelli che, ubbidendo con fede al comando di Dio, saranno fuggiti lontano dai "Caldei", trasferendosi per tempo in una zona più sicura. Si salveranno anche coloro che, non potendo allontanarsi, si saranno arresi agli "Assiri", invece di combatterli. E si salveranno in extremis quelli che fuggiranno ai monti vicini a Gerusalemme quando gli eserciti guidati dalla Turchia assedieranno la città.
Che dire di voi? Se non siete ebrei e vivete nelle altre nazioni, sappiate che non sopravvivrete all'ira di Dio se non avrete imparato ad amarLo! Le nazioni del mondo si stanno preparando per scannarsi a vicenda in un prossimo conflitto mondiale. Non cadete nella "trappola" dei "Caldei", scendendo in guerra contro di loro! Non sostenete i "Caldei" (o "Assiri") mentre invaderanno Israele, perché saranno anch'essi sconfitti. Se abitate in Israele, sappiate che non ve la passerete bene, allorché il cavaliere del "cavallo rosso" (la guerra) inizierà a devastare il vostro Paese, o il cavaliere del "cavallo nero" (la "grande tribolazione") ridurrà drasticamente le vostre entrate e nemmeno quando il cavaliere del "cavallo giallastro" (gli "Assiri") seminerà distruzione e morte! Anche se gli "Assiri" saranno sconfitti, gli "invasori" che verranno dopo saranno in assoluto peggiori dei precedenti. Non servirà ricostruire le case o piantate nuove vigne. Di lì a poco arriveranno a radere al suolo perfino Gerusalemme e nessun abitante scamperà! Cosa aspettate a prestare ascolto agli avvertimenti divini?! Anziché trastullarvi nelle vostre faccende quotidiane, come se nulla fosse, entrate ora nell' "arca" della salvezza, prima che il Messia, tornando, chiuda definitivamente la "porta"!
Questo è il tempo in cui ciascuno di noi, ebreo o no, metta in pratica il comando: "Va', o mio popolo, entra nelle tue camere (o "stanze interne"), chiudi le tue porte dietro a te; nasconditi per un istante, finché sia passata l'indignazione" (Isaia 26:20). Per poter essere protetti nelle "stanze interne", per così dire, per essere "messi al sicuro nel giorno dell'ira" di Dio, durante l'attuale Giorno del Giudizio, dobbiamo 'cercare Dio', 'cercare la giustizia' e 'cercare l'umiltà'. Se facciamo di testa nostra, non saremo salvati; se ci comportiamo come a noi sembra giusto, non andremo lontano; se cerchiamo l'indipendenza da Dio invece della Sua approvazione, non verremo fuori indenni dalla "grande tribolazione". Se al contrario ci sforzeremo di ascoltare la "voce" di Dio, mettendo in pratica i Suoi comandamenti, se metteremo da parte il nostro punto di vista umano per affidarci alla sapienza di Dio, se ci comporteremo come piace a Lui e non a noi stessi, allora saremo al sicuro nella Sua "arca" fin quando il Giorno del Giudizio su questo mondo non sarà passato. Dopo la "guerra" finale ad Armaghedon, ovunque ci saremo "nascosti", potremo uscire allo scoperto per ringraziare Dio del Suo immenso amore e per averci preservati nel "gran giorno" della Sua ira!
sabato 6 luglio 2019
"Una grande nazione si muove ... contro di te, figlia di Sion"! (Geremia 6:22,23)
Il profeta Gioele chiarisce la dinamica degli avvenimenti che porteranno alla distruzione di Gerusalemme entro i prossimi tre anni e mezzo. Al capitolo 3 del suo libro Dio dice che farà scendere "tutte le nazioni" nella "valle di Giosafat" per giudicarle in relazione a come avranno trattato "il popolo d'Israele" (Gioele 3:2). Questa "valle", situata in Israele, fu teatro di una battaglia decisiva fra l'esercito ebraico capeggiato dal re Giosafat e le nazioni circostanti che minacciavano la nazione. Il nome "Giosafat" significa "Dio (YHWH) è giudice". Nell'adempimento profetico attuale questa "valle", nella quale vengono radunate "tutte le nazioni", rappresenta la situazione in cui le nazioni del mondo vengono giudicate da Dio, a partire dall'inizio dell'attuale "giorno del giudizio", attraverso il "re" incaricato Gesù Cristo.
Come abbiamo considerato negli articoli precedenti, presto le nazioni "nemiche" di Israele subiranno anch'esse, in un modo o nell'altro, l'ira dell'Iddio Onnipotente. La profezia dice che saranno giudicate in particolare quando avranno già maltrattato il "popolo" ebraico, quindi allorché l'invasione di Israele sarà già in una fase avanzata e tutti gli "attori" predetti, ovvero le "nazioni circostanti" a Israele, avranno fatto la loro parte. Disperderanno gli ebrei "tra le nazioni" e si 'spartiranno fra di loro il paese'. Li venderanno come "schiavi" per soddisfare i loro istinti più bassi! Ed ecco un momento preciso: Dio rinfaccia a "Tiro" e alla "Filistia" il fatto di essersi impadroniti dei beni della nazione e "venduto ai figli di Iavan i figli di Giuda e i figli di Gerusalemme, per allontanarli dalla loro patria" (Gioele 3:3-6). Come sappiamo, "Tiro" rappresenta le nazioni che compongono l' "Assiro" (o "Caldei"), mentre la "Filistia" (o "Filistei") prefigura i Palestinesi di Gaza. "Iavan" viene in genere identificata, anche da alcuni traduttori della Bibbia, con la Grecia. Perciò, sappiamo pure che gli "Assiri", in combutta con i Palestinesi, cederanno come "schiavi" degli ebrei ai "figli di Iavan", cioè alla Grecia. In cambio di cosa? Di protezione forse contro i loro nemici? Non lo sappiamo, per ora. Ma lo faranno "per allontanarli dalla loro patria", di sicuro per indebolire militarmente la nazione e renderla più vulnerabile. Fra questi che saranno "venduti" ci saranno probabilmente alcuni ebrei che si saranno arresi durante l'invasione. Meglio arrendersi che combattere. Tanto gli ebrei fedeli in seguito potranno ritornare in patria. Dio promette: "Ecco, io li richiamo dal luogo dove li avete venduti e farò ricadere le vostre colpe sul vostro capo. Venderò i vostri figli e le vostre figlie ai Giudei, che li venderanno ai Sabei, nazione lontana" (Gioele 3:7,8).
Qui il profeta si riferisce al momento in cui anche gli "Assiri" la dovranno pagare, come sappiamo, per mano dell'esercito turco e dei suoi alleati. Evidentemente alcuni ebrei scenderanno a patti con la Turchia, nel tentativo di salvarsi in extremis, e baratteranno con i turchi i prigionieri "assiri". Questi saranno poi usati come "merce di scambio" con i "Sabei". Di chi si sta parlando? I "Sabei" erano gli abitanti di "Saba ( o Seba)", questa ricca città da cui proveniva la famosa "regina" che andò dal saggio re Salomone portando ingenti doni. Nelle profezie bibliche a volte i "Sabei" sono associati agli "Etiopi", ma le due espressioni non sono equivalenti. Mentre le espressioni "Etiopi" ed "Etiopia" sono adoperati in modo generico, e infatti prefigurano gli alleati orientali degli Stati Uniti in genere, dei "Sabei" è detto non solo che è una "nazione", ma anche che è "lontana", quindi identificata geograficamente. Questo corrisponde con quanto disse Gesù della "regina" di Saba, specificando che veniva "dalle estremità della terra"(Matteo 12:42). Dunque nelle profezie bibliche i "Sabei" sono gli abitanti di una località ben precisa. Anche se il nome antico è scomparso, le fonti storiche la collocano in un territorio che corrisponde all'odierno Yemen, nell'Arabia sud-occidentale. A quanto pare, Israele scambierà i suoi "prigionieri" "assiri", ricevuti dalla Turchia, con beni materiali provenienti dallo Yemen. Come lo sappiamo? Ce lo rivela indirettamente Geremia.
Attraverso il Suo profeta, Dio si rivolge agli abitanti di Gerusalemme: 《Io ho messo delle sentinelle per voi: "State attenti al suono della tromba!" Ma quelli rispondono: "Non staremo attenti"》(Geremia 6:17). Non è forse vero che, proprio in questi giorni, Dio sta richiamando l'attenzione degli ebrei in generali, e degli abitanti di Gerusalemme in particolare, sul "suono della tromba", ovvero sulla proclamazione dei Suoi giudizi contro la città? Quanti di loro hanno accolto l'invito a unirsi all' "esercito" di "Gedeone" per far risuonare l'avvertimento? La maggioranza si ostina a non prestare attenzione. Allora Dio decide di cambiare tattica. Si rivolge a persone non ebree affinché possano fare da "cassa di risonanza", anche a beneficio dei pochi ebrei che torneranno a Lui. "Perciò ascoltate, nazioni! Sappiate, comunità dei popoli, quello che avverrà loro", cioè agli ebrei che non prestano ascolto all'avvertimento. "Ascolta, terra! Ecco, io faccio venire su questo popolo una calamità, frutto dei loro pensieri; perché non sono stati attenti alle mie parole e hanno rigettato la mia legge" (Geremia 6:18,19).
Sì, Dio annuncia a tutte le nazioni la "calamità" che sta per abbattersi su "questo popolo": presto le nazioni "nemiche" d'Israele la invaderanno in lungo e in largo! Queste parole di Geremia si adempiranno nella fase iniziale dell'invasione. Poi, come dicevamo, in una fase successiva, arriveranno gli eserciti capeggiati dai Turchi che assedieranno Gerusalemme per alcuni mesi. In quel frangente i "capi" d'Israele cercheranno disperatamente protezione nelle altre nazioni. Arriveranno al punto di stringere rapporti commerciali anche con lo Yemen (i "Sabei"), con il quale ora sono ai ferri corti, trafficando esseri umani! Useranno l' "incenso" di "Seba" per alimentare la loro ipocrita forma di adorazione! A questo punto si avvereranno le successive parole di Geremia: "Che m'importa dell'incenso che viene da Seba, della canna odorosa che viene dal paese lontano? I vostri olocausti non mi sono graditi, i vostri sacrifici non mi piacciono" (Geremia 6:20).Per quanto si sforzino di impreziosire le loro funzioni religiose, non riusciranno a far desistere l'Iddio d'Israele dalla punizione che infliggerà per la loro caparbia infedeltà! E tutti, "padri e figli, vicini e amici", "inciamperanno" (o cadranno) nei Suoi giudizi.
Allora le "nazioni circostanti" a Israele saranno nel pieno della loro invasione e si faranno guerra le une contro le altre! "Proclamate questo fra le nazioni! Preparate la guerra! Risvegliate i prodi! Vengano e salgano tutti gli uomini di guerra!" "Le nazioni si muovano e vengano nella valle di Giosafat! Perché là io mi metterò seduto per giudicare tutte le nazioni circostanti". "Il sole e la luna si oscurano e le stelle perdono il loro splendore. Il Signore (YHWH) ruggirà da Sion, farà sentire la sua voce da Gerusalemme, e i cieli e la terra tremeranno" (Gioele 3:9,12,15,16). Mentre le "nazioni circostanti" invaderanno a turno Iaraele, e contemporaneamente procederà lo "scontro" fra il "re del settentrione" e il "re del mezzogiorno" in una guerra totale, la Turchia farà il suo ingresso in Israele, sconfiggerà gli "Assiri" e scenderà a patti con alcuni ebrei, come dicevamo. Nel giro di una manciata di giorni, si verificheranno straordinari "fenomeni celesti", poiché i "luminari" d'Israele, i suoi rappresentanti, perderanno il loro splendore. Allora apparirà il Messia per portare il Giudizio Universale. I morti risusciteranno e alcuni dei risuscitati si uniranno evidentemente con l'esercito invasore (Matteo 24:29,30; Giovanni 5:28,29; Apocalisse 17:12). In questo senso 'saranno risvegliati i prodi'. Insieme agli altri "nemici" di Israele, guidati dal Nemico di Dio per eccellenza, sotto l'egida della Turchia, formeranno il grandissimo esercito di "cavalleria" descritto nell'Apocalisse, il "popolo numeroso e potente" menzionato da Gioele. Geremia lo descrive così: "Ecco un popolo viene dal paese del settentrione, una grande nazione si muove dalle estremità della terra. Essi impugnano l'arco e la freccia; sono crudeli, non hanno pietà; la loro voce è come il muggito del mare; montano cavalli; sono pronti a combattere come un solo guerriero, contro di te, figlia di Sion" (Apocalisse 9:16-19; Gioele 2:2-9; Geremia 6:22,23). Certamente viene "dal paese del settentrione", ovvero dal "re del settentrione" di Daniele, è una "grande nazione" lontana, la Turchia appunto, ma sarà anche un "popolo" che ha il suono del "muggito" del mare, per quanto imponente, ed è eterogeneo, perché godrà del sostegno diretto o indiretto di tutte le altre nazioni, eppure compatto, in quanto sono "pronti a combattere come un solo guerriero" (Apocalisse 17:17). Sarà terribile anche solo parlarne, figuriamoci vederli in azione! "Noi ne abbiamo udito la fama e le nostre mani si sono infiacchite; l'angoscia ci coglie, un dolore come di partoriente" (Geremia 6:24).
Sarà in quel momento che Dio 'siederà' a Gerusalemme per giudicare "tutte le nazioni circostanti" attraverso il Suo "giudice" incaricato, la Sua "voce", o "Parola" (Giovanni 1:1), che verrà con i suoi "angeli", i "prodi" di Dio! Gli "eletti" saranno radunati tutti in cielo e il resto delle persone del mondo giudicate in modo definitivo. "Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli, prenderà posto sul suo glorioso trono. E tutte le genti saranno riunite davanti a lui ed egli le separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dei capri" (Matteo 24:31; 25:31,32). Gli ebrei fedeli che torneranno a Dio saranno fra le "pecore" giudicate degne di ricevere la vita eterna. Saranno al "sicuro" nell' "arca" spirituale di Dio insieme a persone ubbidienti di tutte le nazioni (Matteo 25:33,34,46; Gioele 3:16).
Cosa impariamo da tutto questo? Se siete ebrei, magari residenti in Israele, e ancor di più se abitate a Gerusalemme, sappiate che il giudizio di Dio si abbatterà presto sulla nazione! I vostri "nemici" tratteranno gli israeliani come qualcosa di poco conto! Fareste meglio a prestare attenzione al "suono della tromba" e partecipare con tutto il cuore alla proclamazione dei giudizi di Dio. L'esercito composito che infine distruggerà Gerusalemme sarà crudele e non avrà pietà dei suoi abitanti. Quant'è meglio allontanarsi fin d'ora dalla "zona di pericolo"!
Se siete fra gli "Assiri", sappiate che i "nemici" d'Israele pagheranno cara la loro invasione! Gli "Assiri" che parteciperanno saranno trattati come "merce di scambio"! Se vivete in Turchia, o nei paesi alleati, non sostenete politicamente lo "sforzo" che farà per attaccare Israele! Quando il Messia tornerà, chiederà conto del sangue versato! Dopo non sarà più possibile tornare indietro e dovrete aspettare con terrore l'esecuzione del giudizio di Dio nella Sua "guerra", ad Armaghedon! Cercate ora l'approvazione dell'Iddio d'Israele, facendo quello che a Lui fa piacere. Non partecipate alle guerre delle nazioni, ma combattete la vostra "battaglia" spirituale per la giustizia di Dio con le "armi" dell'amore.
Facciamo tutti ogni sforzo per restare "alla destra" del nostro "Pastore", Gesù Cristo, godendo della sua approvazione, per poter partecipare all'adempimento di queste parole: "Allora il re dirà a quelli alla sua destra: 《Venite, voi, i benedetti del Padre mio; ereditate il regno che vi è stato preparato fin dalla fondazione del mondo》" (Matteo 25:34).
venerdì 5 luglio 2019
Attenti ai "Caldei"! (Abacuc 1:6)
Come abbiamo dimostrato in precedenza, l'espressione biblica "Caldei", in ambito profetico, equivale all'altra più utilizzata: gli "Assiri" (o "Assiria"), con la quale si indicano i paesi a nord di Israele che si trovano in quello che un tempo fu il vastissimo impero assiro-babilonese, principalmente Libano, Siria, Iraq e Iran. Il profeta Abacuc offre una descrizione dettagliata di questi "nemici" di Israele che presto la invaderanno. Ma non solo Israele si trova sul loro cammino. Dice Dio: "Perché, ecco, io sto per suscitare i Caldei, questa nazione crudele e impetuosa, che percorre tutta la terra per impadronirsi di dimore che non sono sue. È un popolo terribile e spaventoso; da lui stesso procede il suo diritto e la sua grandezza. I suoi cavalli sono più veloci dei leopardi, più agili dei lupi di sera; i suoi cavalieri procedono con fierezza, i suoi cavalieri vengono da lontano, volano come l'aquila che piomba sulla preda. Tutta quella gente viene per darsi alla violenza, le loro facce bramose sono tese in avanti, e ammassano prigionieri come sabbia. Si fanno beffe dei re, i prìncipi sono per loro oggetto di scherno; ridono di tutte le loro fortezze, fanno dei terrapieni e le prendono. Poi passano come il vento, passano oltre e si rendono colpevoli; questa loro forza è il loro dio" (Abacuc 1:6-11).
Il profeta Naum, in una profezia parallela, parla di "Ninive", che un tempo fu capitale dell'Assiria, ma che, nel contesto attuale, corrisponde alla città di Mosul, altro simbolo dell' "Assiria" profetica. Naum ne parla come di un "covo di leoni", una "città sanguinaria, piena di menzogna e di violenza, che non cessa di depredare!" (Naum 2:11; 3:1). Non vedete una straordinaria somiglianza con le parole di Abacuc? Possiamo concludere che si riferiscono allo stesso gruppo di persone, un'organizzazione in particolare che aveva il suo quartier generale a Mosul e che fa paura in tutto il mondo. Le profezie dicono chiaramente che sono 'terribili', cioè seminano terrore, che hanno i loro "lupi", che sfidano presuntuosamente i governi delle altre nazioni, che fanno tantissimi prigionieri e sono 'sanguinari'! Storia antica? Avete mai sentito parlare di "terroristi" internazionali, di "lupi solitari", di gruppi armati che si vantano di conquistare il mondo, che sequestrano migliaia di civili e riempiono di morti le fosse comuni? A quanto pare, questi stessi gruppi terroristici avranno un ruolo importante quando i "Caldei" invaderanno Israele.
Ma anche su di loro si abbatterà a suo tempo l'ira dell'Iddio d'Israele! "Un distruttore marcia contro di te", avverte Naum rivolgendosi a "Ninive". 《Eccomi a te》, dice il Signore (YHWH) degli eserciti; 《io brucerò i tuoi carri che andranno in fumo, la spada divorerà i tuoi leoncelli; io strapperò dal paese la tua preda e non si udrà più la voce dei tuoi messaggeri》" (Naum 2:1,13). In base alla comprensione attuale, il "distruttore" che marcerà contro i "Caldei" sarà la Turchia. L'esercito turco distruggerà la potenza dell' "Assiria" e sterminerà i giovani combattenti (i "leoncelli") e i "messaggeri" inviati dai gruppi terroristici in tutto il mondo per progettare attentati. Quando avverrà questo? Altre profezie che abbiamo già esaminato rivelano che la Turchia sconfiggerà gli "Assiri" prima di distruggere Gerusalemme. C'è un'altra profezia parallela che lo conferma. "Prima della mietitura, quando la fioritura sarà passata e il fiore sarà divenuto grappolo formato, egli (Dio) taglierà i tralci con il coltello, taglierà e reciderà i pampini. Gli Assiri saranno tutti assieme abbandonati agli uccelli rapaci dei monti e alle bestie della terra" (Isaia 18:5,6). La profezia di Michea, approfondita nei precedenti articoli, ci ha aiutato a capire che la "mietitura" coincide con il momento in cui la Turchia distruggerà Gerusalemme, dopo qualche mese di assedio. Isaia rivela che "prima della mietitura", cioè prima di quel momento, gli "Assiri" saranno "abbandonati" in mano ai turchi, come uva appena colta.
Anche qualcun altro subirà l'ira di Dio. Nell'annunciare la "fine" di "Ninive", Naum ricorda la precedente "fine" di "No-Amon", cioè Tebe, e di conseguenza la sconfitta dell' "Etiopia" e dell'Egitto" (Naum 3:8,9). La storia antica mostra che queste profezie si avverarono quando Tebe, capitale dell'Egitto, fu distrutta dall'impero assiro. Poco dopo anche Ninive, capitale dell'impero assiro, fu a sua volta distrutta per mano dei Babilonesi. Nel quadro profetico attuale, l' "Egitto" rappresenta gli Stati Uniti d'America con i suoi alleati occidentali, "Tebe" evidentemente il centro del potere politico e militare degli Stati Uniti, e l' "Etiopia" (o "Etiopi"), una regione situata nell'Africa Orientale, nella Bibbia associata ad alcune popolazioni arabe, che offre sostegno militare all' "Egitto", corrisponde agli alleati orientali del "re del mezzogiorno" della profezia di Daniele. Sappiamo pure che il "re del mezzogiorno" sarà sconfitto dal "re del settentrione", di cui l' "Assiria" è una parte importante. Sofonia dice che 'anche gli etiopi' saranno uccisi dalla "spada" di Dio, ovvero gli "Assiri" (Sofonia 2:12).
Il profeta Isaia indica con precisione il tempo in cui i moderni "Egitto" ed "Etiopia" saranno sconfitti dagli "Assiri". "Il Signore (YHWH) disse: 《Come il mio servo Isaia è andato seminudo e scalzo, segno e presagio, per tre anni, contro l'Egitto e contro l'Etiopia, così il re d'Assiria condurrà via i prigionieri dall'Egitto, e i deportati dall'Etiopia, giovani e vecchi, seminudi e scalzi, con le natiche scoperte, a vergogna dell'Egitto" (Isaia 20:3,4). Tempo "tre anni" da ora e anche il moderno "Egitto" andrà in "schiavitù". Il profeta Ezechiele spiega che prima "la spada verrà sull'Egitto", di conseguenza "vi sarà terrore in Etiopia", che, in seguito, 'cadrà anch'essa di spada'. "Quelli che sostengono l'Egitto cadranno". "In quel giorno, dalla mia presenza partiranno messaggeri su navi per spaventare l'Etiopia, che si ritiene al sicuro, e regnerà tra di loro il terrore come nel giorno dell'Egitto; poiché, ecco, la cosa sta per avvenire" (Ezechiele 30:4-6,9). Altrove il profeta Ezechiele dice che il "gran coccodrillo", "il re d'Egitto", sarà abbattuto "nel deserto", lontano dal suo habitat naturale (Ezechiele 29:6-9). Geremia ci dice quale sarà questo "deserto": "Al settentrione, presso il fiume Eufrate, vacillano e cadono". Lì saranno sconfitti anche i "suoi prodi" alleati, "quelli d'Etiopia" "che maneggiano e tendono l'arco". Si diranno l'un l'altro: "Andiamo, torniamo al nostro popolo e al nostro paese natio, lontano dalla spada micidiale" (Geremia 46:6,9,10,16).
Dopo che avranno invaso Israele, entro i prossimi tre anni, le nazioni che corrispondono agli "Assiri" si impegneranno in una guerra contro l' "Egitto" e l' "Etiopia", gli Stati Uniti e tutti i loro alleati. Per prima cosa invaderanno i paesi del "re del mezzogiorno", quindi l'Occidente. In un secondo momento se la prenderanno pure con i suoi alleati "orientali" (gli "etiopi") sconfiggendoli tutti sul campo di battaglia, "al settentrione", "nel deserto" "presso il fiume Eufrate". Come abbiamo già visto in precedenza, anche parte della Giordania e l'Arabia Saudita saranno sconfitti. "Vedo le tende d'Etiopia sotto il dolore, i padiglioni di Madian sono sconvolti" (Abacuc 3:7).
Questi avvenimenti avranno un'importanza speciale per gli ebrei fedeli. Isaia dice che l'"Egitto" e l' "Etiopia" saranno dati "come riscatto" per la loro liberazione (Isaia 43:3). In altre parole, specialmente quando gli "Assiri" saranno "distratti" facendo guerra a "Egitto" ed "Etiopia", gli ultimi ebrei fedeli rimasti in Israele avranno l'opportunità di fuggire altrove, per poi tornare in patria e ricostruire Gerusalemme dopo la sua distruzione.
Agli "Assiri" poi subentreranno "turchi" e alleati che sconfiggeranno gli "Assiri". Di lì a poco tornerà Gesù Cristo, il Messia predetto, per il "verdetto finale" e Gerusalemme sarà distrutta. Ma proprio come dall' "Egitto" e dall' "Assiria", anche dall' "Etiopia" usciranno persone buone che cercheranno l'Iddio d'Israele. Rivolgendosi al Suo "popolo" ebraico, Dio promette: 《Quei popoli cammineranno dietro di te, passeranno incatenati (ovvero "umiliati"), si prostreranno davanti a te e ti supplicheranno, dicendo: "Certo, Dio è in mezzo a te, e non c'è alcun altro; non c'è altro Dio"》(Isaia 45:14). Dio ora sta "scuotendo" le nazioni, le sta "trebbiando", in modo da estrarre per sé il "grano". Questo "grano", queste persone che amano gli ebrei e l'Iddio d'Israele aiuteranno gli ebrei fedeli a restaurare l'adorazione dell'unico Vero Dio a Gerusalemme.
Cosa impariamo, in pratica, da queste ultime "rivelazioni"? Per prima cosa che le profezie bibliche non descrivono solo avvenimenti passati, lontani da noi, ma spesso situazioni che viviamo ogni giorno. Poi che, a suo tempo, tutti i "nemici" di Dio e di Israele, come gli "Assiri", per quanto "terrore" possano incutere, impallidiranno quando si scatenerà la Sua ira! Inoltre, che Dio sta dando molte opportunità agli ebrei fedeli di mettersi in salvo.
Se abitate in Israele, perché non vi siete ancora allontanati?! Presto i Palestinesi apriranno le "porte" del Paese all' "Assiro" che verrà dal nord! A quel punto vi converrà arrendervi anziché combatterlo. Oppure, non appena si sarà impegnato nella guerra con il "re del mezzogiorno" e alleati orientali, dovrete fuggire a gambe levate! Perché poco dopo arriveranno "nemici" ancor più feroci, ai quali non dovrete arrendervi. Nel giro di qualche mese sconfiggeranno anche il potente "Assiro". Appena avranno posto l' "assedio" a Gerusalemme, non più tardi, fuggite ai monti vicini e lì rimanete finché non sarà tutto finito!
Se invece vivete in "Assiria", e magari militate fra i terroristi "Caldei", o vivete altrove ma li appoggiate, sappiate che, se volete sopravvivere all'ira di Dio che si scatenerà attraverso i turchi in particolare, dovete deporre le armi, amare l'Iddio d'Israele e il Suo "popolo" ebraico! Non c'è altro modo (Sofonia 2:1-3).
Se vivete in altre nazioni, in Oriente come in Occidente, ricordatevi che pure tutti quelli che sostengono politicamente il moderno "Egitto" subiranno l'ira di Dio e saranno sconfitti! La cosa migliore per voi è restare neutrali nel conflitto fra il "re del settentrione" e il "re del mezzogiorno". Acclamate tutti i "nuovi re della terra", l'Onnipotente Dio e Suo Figlio, Gesù Cristo! "Non confidate nei prìncipi, né in alcun figlio d'uomo, che non può salvare". "Beato colui che ha per aiuto il Dio di Giacobbe (o "Israele") e la cui speranza è nel Signore (YHWH), suo Dio, che ha fatto il cielo e la terra, il mare e tutto ciò che è in essi; che mantiene la fedeltà in eterno" (Salmo 146:3,5,6; Apocalisse 14:7).
lunedì 1 luglio 2019
"Nell'ora che non pensate, il Figlio dell'uomo verrà" (Matteo 24:44) - Seconda parte
(Se non lo hai ancora fatto, leggi la prima parte)
Quindi
passerà più o meno il tempo che intercorre fra quando una pianta di
fico mette le foglie, cioè in primavera, e l'estate, qualche mese
appena. Questo ci ricorda anche la parallela profezia di Michea,
analizzata in un articolo precedente, che parla del tempo fra la semina e
la mietitura del frumento, o fra la mietitura e la maturazione del
vino, o ancora fra la raccolta delle olive e la produzione di olio
commestibile, qualche mese appunto. Possiamo concludere che entrambe le
profezie si riferiscono allo stesso periodo (Michea 6:15).
Riepilogando, dopo che Palestinesi e alleati limitrofi avranno invaso la nazione senza arrivare a distruggere Gerusalemme, la Turchia si farà avanti e continuerà il "lavoro sporco" dei primi. Eclisserà la potenza israeliana, arrivando ad assediare Gerusalemme. Quello sarà, al più tardi, il momento di fuggire dalla città per mettersi in salvo. Passerà infatti solo qualche mese e infine la raderanno al suolo. In quel frangente apparirà anche nel cielo il "segno", ovvero la prova visibile, che il Messia sarà tornato.
Ma poco prima dovrà accadere qualche altra cosa. Occorre fare una premessa. La profezia di Daniele dice che Gerusalemme sarà distrutta a "metà" della "settantesima settimana". Abbiamo giustamente capito che si tratta di una "settimana" di "anni", e non di giorni. Ma a quanto corrispondono esattamente questi "anni"? Il calendario ebraico, su cui si basa quella profezia, non è identico a quello occidentale, per il quale un anno corrisponde sempre a 365 giorni. L'anno ebraico può contare un numero di giorni variabile, dipende dal periodo. Mi sono preso la briga di contare 3 anni e mezzo del calendario ebraico a partire dal 4 aprile 2019. Si arriva "42 mesi" dopo, all'incirca al 9 ottobre 2022, e non proprio al 4 ottobre, come avevo pensato. In totale sono circa 1216 giorni. Ma la profezia dice che i "due testimoni" avrebbero profetizzato per "1260" giorni prima della distruzione di Gerusalemme. Come si spiega questa differenza? Evidentemente l'opera di avvertimento di quei "profeti" è iniziata ben prima del 4 aprile. Personalmente è in particolare dal mese di novembre 2018 che sto annunciando questo. Non so gli altri quando hanno iniziato. Tuttavia l'opera sarà finita entro i "1260 giorni" predetti. Nel mio caso dovrebbe finire entro il mese di giugno 2022, qualche mese prima della distruzione di Gerusalemme.
Cosa avverrà allora? L'Apocalisse spiega che i "due testimoni" saranno uccisi e molti che erano infastiditi dalla loro testimonianza se ne rallegreranno. Ma poi saranno spaventati quando li vedranno salire in cielo! (Apocalisse 11:7-12). Se questo momento coinciderà con il "ritorno" del Signore Gesù che, come abbiamo visto, determinerà ondate di isterismo collettivo, si spiegano molte cose. Si adempiranno allora anche queste parole: "(il Figlio dell'uomo) manderà i suoi angeli con gran suono di tromba per riunire i suoi eletti dai quattro venti, da un capo all'altro dei cieli". "Due saranno al campo: l'uno sarà preso e l'altro lasciato; due donne macineranno al mulino: l'una sarà presa e l'altra lasciata" (Matteo 24:31,40,41). Per dirla di nuovo con le parole dell'Apocalisse, in quel momento la "donna", il popolo ebraico, la "Gerusalemme di sopra", partorirà il suo "figlio maschio" che sarà "rapito vicino a Dio e al suo trono". Ci sarà allora il "suggellamento" di tutti gli "eletti", nel senso che tutti i "santi" ancora sulla terra saranno "rapiti" in cielo, risuscitati, come nel caso dei "due testimoni" uccisi, o tramutati direttamente in corpi spirituali senza dover morire (1 Corinti 15:51,52; 2 Tessalonicesi 4:16,17).
In una parabola Gesù disse che alla "fine" "gli angeli" raccoglieranno il "grano", "i figli del regno" (o "eletti"), nel "granaio", "nel regno del Padre loro", dove "splenderanno", mentre le "zizzanie", i "figli del maligno", saranno raccolti e destinati alla distruzione (Matteo 13:24-30, 36-43). Una profezia parallela di Daniele indica che, dopo un "tempo di angoscia" senza precedenti, (o "grande tribolazione"), ci sarà una risurrezione e i "saggi" risplenderanno "come le stelle in eterno" (Daniele 12:1-3). Questo ci fa concludere che, quando il nostro Signore tornerà per giudicare il mondo, per prima cosa risusciterà, o comunque chiamerà a sé, gli "eletti" suoi "coeredi" ancora sulla terra, che riceveranno un corpo spirituale "splendente" (o "glorioso") in cielo. In quanto "primizie" (o "primi frutti") è probabile che questi saranno risuscitati per primi. Ma poi saranno risuscitati anche altri fedeli servitori di Dio del passato, come i profeti e i patriarchi, ovvero i "giusti", oltre a persone "ingiuste", che dovranno essere ancora giudicate. In questo modo saranno giudicati sia i "vivi" che i "morti" (Atti 24:15).
Solo alcuni saranno risuscitati a breve, quando tornerà Gesù? È lui stesso che non ci lascia dubbi: "L'ora viene in cui tutti quelli che sono nelle tombe udranno la sua voce (di Gesù) e ne verranno fuori; quelli che hanno operato bene, in risurrezione di vita; quelli che hanno operato male, in risurrezione di giudizio" (Giovanni 5:28,29). Avete capito bene! Quando il Messia tornerà, prima della distruzione di Gerusalemme, dopo i "santi" addormentati nella morte, risusciterà sulla terra, in carne ed ossa, "tutto quelli che sono nelle tombe", nessuno escluso! Ecco perché disse che "nel giorno del giudizio" anche gli abitanti di "Sodoma e Gomorra", come quelli di "Tiro e Sidone", saranno giudicati. O ancora, che la regina di Saba e i Niniviti del tempo di Giona "compariranno nel giudizio" insieme alla "generazione malvagia" dei suoi giorni (Matteo 10:15; 11:22,24; Luca 11:31,32). Sì, "egli viene con le nuvole e ogni occhio lo vedrà; lo vedranno anche quelli che lo trafissero, e tutte le tribù della terra faranno lamenti per lui" (Apocalisse 1:7).
C'è anche un particolare delle parole di Gesù che indica con una certa precisione quando ciò avverrà. L'espressione "viene l'ora" riferito alla risurrezione coincide con "nell'ora che non pensate, il Figlio dell'uomo verrà", "l'ora" che "nessuno sa", e con l' "ora" in cui le nazioni distruggeranno "Babilonia la grande". Pare si riferisca allo stesso breve periodo di tempo, come un'ora.
Non si conosce il momento esatto in cui Gesù tornerà, ma sarà allora che i morti saranno risuscitati e tutte le nazioni si realizzeranno per distruggere "Babilonia", l'infedele Israele. Questo avverrà, allorché la Turchia metterà a ferro e fuoco Gerusalemme con il sostegno attivo o la complicità silenziosa di tutte le altre nazioni, e precisamente qualche mese dopo il loro assedio. Mentre le nazioni saranno ancora festeggiando per la fine dell'opera dei "due testimoni", gridando "Pace e sicurezza!", "tre giorni" dopo la loro morte, ovvero pochissimo tempo, il Messia tornerà e risusciterà, nell'ordine, prima i "santi", poi tutti gli altri che per allora saranno morti (2 Tessalonicesi5:3). È interessante notare che di lì a poco, nella stessa "ora", ci saranno alcuni "che non hanno ancora ricevuto regno; ma riceveranno potere regale" per unirsi al resto della "bestia selvaggia" nella distruzione di Gerusalemme (Apocalisse 17:12,13,17).
Chi saranno costoro? È possibile che saranno presi fra i risuscitati, persone del passato che non avevano mai ricevuto potere politico, ma che lo avranno in quel momento per schierarsi con le nazioni di turno, Turchia in primis, per 'eseguire il disegno di Dio', il Suo giudizio contro l'infedele Israele. Ecco perché l'esercito di "cavalleria" che sommergerà come un fiume in piena Gerusalemme arriverà a contare "duecento milioni" di unità e avrà un "aspetto" ibrido, per non contare gli angeli ribelli materializzati che li accompagneranno! Sarà davvero un'orda demonica spaventosa che sopravvivrà, al più tardi, fino alla "fine del mondo", che ci sarà alcuni anni dopo.
Dopo la distruzione di Gerusalemme, infatti, il giudizio del Figlio dell'uomo comincerà ad abbattersi sulle nazioni che avranno attaccato Israele, le quali si distruggeranno a vicenda, come sappiamo. La Turchia sconfiggerà Giordania, Arabia e "Assiria". Il "re del mezzogiorno" l'attaccherà, ma sarà travolto a sua volta. Per la fine della "settimana" di "anni" Gerusalemme sarà lentamente ricostruita dagli ebrei fedeli che torneranno in patria. Questo ci fa capire anche che non tutti gli ebrei fedeli faranno parte del regno, dal momento che per allora tutti i "santi" saranno già in cielo. Alcuni sì, insieme a persone di ogni nazione. Ma gli altri ebrei resteranno sulla terra e serviranno come sudditi terreni del regno. Guideranno le persone verso il monte Sion, nella Gerusalemme restaurata, dove Dio sarà il suo "re glorioso" per sempre. Dopo la "restaurazione" di Gerusalemme, ma "prima che venga il grande e terribile giorno del Signore (YHWH)", ad Armaghedon, Gioele aggiunge che Dio spargerà il Suo Spirito "su ogni persona", così molti profetizzeranno. Poiché i "due testimoni" non ci saranno più sulla terra, ci sarà bisogno di altri che continuino la loro opera profetica. Di lì a poco tutte le nazioni nemiche del popolo di Dio saliranno di nuovo contro Gerusalemme. Saranno radunate nella "valle di Giosafat" per essere giudicate e punite. Ci sarà bisogno di dare incoraggiamento!
Si verificheranno altri "fenomeni celesti", in quanto i "capi" di questo mondo non avranno la benché minima idea di ciò che li attenderà e non sapranno offrire la vitale protezione di cui le persone avranno bisogno. Questa volta Dio stesso, e con l'aiuto del Messia che tornerà vittorioso con tutti i "santi", eseguirà il giudizio su tutti i nemici del Suo regno. Ma anche allora ci saranno dei superstiti. "Chiunque invocherà il nome del Signore (YHWH) sarà salvato; poiché sul monte Sion e a Gerusalemme vi sarà salvezza, come ha detto il Signore (YHWH), così pure fra i superstiti che il Signore (YHWH) chiamerà" (Gioele 2:32). La "grande folla" composta di persone di tutte le nazioni, sopravvissuta alla "grande tribolazione", che avrà perseverato fino alla fine, acclamando il "re glorioso" e il "re" costituito Gesù Cristo, sarà salvata. Si noti che la "salvezza" non si troverà solo a Gerusalemme, dove Dio difenderà personalmente il Suo popolo radunato, ma anche altrove, "fra i superstiti" che Dio chiamerà da tutto il mondo. Persone di ogni nazione "usciranno spaventate dai loro ripari, verranno tremanti al Signore (YHWH), nostro Dio, e avranno timore di te" (Michea 7:17).
Che dire di voi? Sapere che Gesù tornerà molto prima di quando pensavamo vi fa sentire l'urgenza dei tempi? Se non lo avete ancora fatto, tornate ora a Dio! Potrebbe "chiamarvi" a far parte del Suo regno. Distrutta Gerusalemme, non si ripresenterà più l'occasione. O forse Lui desidera che siate semplicemente sudditi del Suo regno e che siate trovati "giusti" quando il re costituto e già regnante tornerà a dare le sentenze di vita o di condanna. Pensate alla gioia che potete avere presto riabbracciando i vostri cari che non ci sono più! Se abitate a Gerusalemme, cosa aspettate ad andarvene? Ricordate di fuggire ai monti vicino appena vedrete la città assediata dalla Turchia e dai suoi alleati. Dopo qualche mese potreste restare in trappola! Se avete fede in Dio, invitate anche altri a confidare in Lui. Se non siete fra i "santi", potrete ugualmente avere un posto speciale nel proposito di Dio, collaborando per la restaurazione di Gerusalemme, diffondendo gli avvertimenti sui giudizi di Dio e incoraggiando altri.
Quando il Messia (o lo "sposo" apparso il 4 aprile) tornerà, la "porta" dell' "arca" spirituale, o del "banchetto nuziale", sarà definitivamente "chiusa"! Solo chi sarà giudicato "meritevole" potrà godere della protezione di Dio e delle Sue benedizioni, sia in cielo, unendosi al Signore e agli altri coeredi, che in terra, apprezzando, per esempio, la compagnia dei risuscitati.
Entrate subito nell' "arca" e restateci finché Dio non finirà di eseguire tutti i Suoi giudizi! Aiutate i vostri amici e conoscenti ad entrarci con voi, avvalendosi di tutti i provvedimenti spirituali di Dio per la loro salvezza, soprattutto cibandosi alla "mensa" dei "servi fedeli e prudenti". Approfittatene ora! Non li avrete ancora con voi per molto.
Non sappiamo il momento preciso in cui Gesù verrà. Ma, nel Suo immenso amore, Dio ci ha dato delle "indicazioni" utili. Facciamone tesoro! Ascoltate l'avvertimento del nostro "re", Signore e Pastore: "Perciò anche voi siate pronti, perché, nell'ora che non pensate, il Figlio dell'uomo verrà" (Matteo 24:44).
Riepilogando, dopo che Palestinesi e alleati limitrofi avranno invaso la nazione senza arrivare a distruggere Gerusalemme, la Turchia si farà avanti e continuerà il "lavoro sporco" dei primi. Eclisserà la potenza israeliana, arrivando ad assediare Gerusalemme. Quello sarà, al più tardi, il momento di fuggire dalla città per mettersi in salvo. Passerà infatti solo qualche mese e infine la raderanno al suolo. In quel frangente apparirà anche nel cielo il "segno", ovvero la prova visibile, che il Messia sarà tornato.
Ma poco prima dovrà accadere qualche altra cosa. Occorre fare una premessa. La profezia di Daniele dice che Gerusalemme sarà distrutta a "metà" della "settantesima settimana". Abbiamo giustamente capito che si tratta di una "settimana" di "anni", e non di giorni. Ma a quanto corrispondono esattamente questi "anni"? Il calendario ebraico, su cui si basa quella profezia, non è identico a quello occidentale, per il quale un anno corrisponde sempre a 365 giorni. L'anno ebraico può contare un numero di giorni variabile, dipende dal periodo. Mi sono preso la briga di contare 3 anni e mezzo del calendario ebraico a partire dal 4 aprile 2019. Si arriva "42 mesi" dopo, all'incirca al 9 ottobre 2022, e non proprio al 4 ottobre, come avevo pensato. In totale sono circa 1216 giorni. Ma la profezia dice che i "due testimoni" avrebbero profetizzato per "1260" giorni prima della distruzione di Gerusalemme. Come si spiega questa differenza? Evidentemente l'opera di avvertimento di quei "profeti" è iniziata ben prima del 4 aprile. Personalmente è in particolare dal mese di novembre 2018 che sto annunciando questo. Non so gli altri quando hanno iniziato. Tuttavia l'opera sarà finita entro i "1260 giorni" predetti. Nel mio caso dovrebbe finire entro il mese di giugno 2022, qualche mese prima della distruzione di Gerusalemme.
Cosa avverrà allora? L'Apocalisse spiega che i "due testimoni" saranno uccisi e molti che erano infastiditi dalla loro testimonianza se ne rallegreranno. Ma poi saranno spaventati quando li vedranno salire in cielo! (Apocalisse 11:7-12). Se questo momento coinciderà con il "ritorno" del Signore Gesù che, come abbiamo visto, determinerà ondate di isterismo collettivo, si spiegano molte cose. Si adempiranno allora anche queste parole: "(il Figlio dell'uomo) manderà i suoi angeli con gran suono di tromba per riunire i suoi eletti dai quattro venti, da un capo all'altro dei cieli". "Due saranno al campo: l'uno sarà preso e l'altro lasciato; due donne macineranno al mulino: l'una sarà presa e l'altra lasciata" (Matteo 24:31,40,41). Per dirla di nuovo con le parole dell'Apocalisse, in quel momento la "donna", il popolo ebraico, la "Gerusalemme di sopra", partorirà il suo "figlio maschio" che sarà "rapito vicino a Dio e al suo trono". Ci sarà allora il "suggellamento" di tutti gli "eletti", nel senso che tutti i "santi" ancora sulla terra saranno "rapiti" in cielo, risuscitati, come nel caso dei "due testimoni" uccisi, o tramutati direttamente in corpi spirituali senza dover morire (1 Corinti 15:51,52; 2 Tessalonicesi 4:16,17).
In una parabola Gesù disse che alla "fine" "gli angeli" raccoglieranno il "grano", "i figli del regno" (o "eletti"), nel "granaio", "nel regno del Padre loro", dove "splenderanno", mentre le "zizzanie", i "figli del maligno", saranno raccolti e destinati alla distruzione (Matteo 13:24-30, 36-43). Una profezia parallela di Daniele indica che, dopo un "tempo di angoscia" senza precedenti, (o "grande tribolazione"), ci sarà una risurrezione e i "saggi" risplenderanno "come le stelle in eterno" (Daniele 12:1-3). Questo ci fa concludere che, quando il nostro Signore tornerà per giudicare il mondo, per prima cosa risusciterà, o comunque chiamerà a sé, gli "eletti" suoi "coeredi" ancora sulla terra, che riceveranno un corpo spirituale "splendente" (o "glorioso") in cielo. In quanto "primizie" (o "primi frutti") è probabile che questi saranno risuscitati per primi. Ma poi saranno risuscitati anche altri fedeli servitori di Dio del passato, come i profeti e i patriarchi, ovvero i "giusti", oltre a persone "ingiuste", che dovranno essere ancora giudicate. In questo modo saranno giudicati sia i "vivi" che i "morti" (Atti 24:15).
Solo alcuni saranno risuscitati a breve, quando tornerà Gesù? È lui stesso che non ci lascia dubbi: "L'ora viene in cui tutti quelli che sono nelle tombe udranno la sua voce (di Gesù) e ne verranno fuori; quelli che hanno operato bene, in risurrezione di vita; quelli che hanno operato male, in risurrezione di giudizio" (Giovanni 5:28,29). Avete capito bene! Quando il Messia tornerà, prima della distruzione di Gerusalemme, dopo i "santi" addormentati nella morte, risusciterà sulla terra, in carne ed ossa, "tutto quelli che sono nelle tombe", nessuno escluso! Ecco perché disse che "nel giorno del giudizio" anche gli abitanti di "Sodoma e Gomorra", come quelli di "Tiro e Sidone", saranno giudicati. O ancora, che la regina di Saba e i Niniviti del tempo di Giona "compariranno nel giudizio" insieme alla "generazione malvagia" dei suoi giorni (Matteo 10:15; 11:22,24; Luca 11:31,32). Sì, "egli viene con le nuvole e ogni occhio lo vedrà; lo vedranno anche quelli che lo trafissero, e tutte le tribù della terra faranno lamenti per lui" (Apocalisse 1:7).
C'è anche un particolare delle parole di Gesù che indica con una certa precisione quando ciò avverrà. L'espressione "viene l'ora" riferito alla risurrezione coincide con "nell'ora che non pensate, il Figlio dell'uomo verrà", "l'ora" che "nessuno sa", e con l' "ora" in cui le nazioni distruggeranno "Babilonia la grande". Pare si riferisca allo stesso breve periodo di tempo, come un'ora.
Non si conosce il momento esatto in cui Gesù tornerà, ma sarà allora che i morti saranno risuscitati e tutte le nazioni si realizzeranno per distruggere "Babilonia", l'infedele Israele. Questo avverrà, allorché la Turchia metterà a ferro e fuoco Gerusalemme con il sostegno attivo o la complicità silenziosa di tutte le altre nazioni, e precisamente qualche mese dopo il loro assedio. Mentre le nazioni saranno ancora festeggiando per la fine dell'opera dei "due testimoni", gridando "Pace e sicurezza!", "tre giorni" dopo la loro morte, ovvero pochissimo tempo, il Messia tornerà e risusciterà, nell'ordine, prima i "santi", poi tutti gli altri che per allora saranno morti (2 Tessalonicesi5:3). È interessante notare che di lì a poco, nella stessa "ora", ci saranno alcuni "che non hanno ancora ricevuto regno; ma riceveranno potere regale" per unirsi al resto della "bestia selvaggia" nella distruzione di Gerusalemme (Apocalisse 17:12,13,17).
Chi saranno costoro? È possibile che saranno presi fra i risuscitati, persone del passato che non avevano mai ricevuto potere politico, ma che lo avranno in quel momento per schierarsi con le nazioni di turno, Turchia in primis, per 'eseguire il disegno di Dio', il Suo giudizio contro l'infedele Israele. Ecco perché l'esercito di "cavalleria" che sommergerà come un fiume in piena Gerusalemme arriverà a contare "duecento milioni" di unità e avrà un "aspetto" ibrido, per non contare gli angeli ribelli materializzati che li accompagneranno! Sarà davvero un'orda demonica spaventosa che sopravvivrà, al più tardi, fino alla "fine del mondo", che ci sarà alcuni anni dopo.
Dopo la distruzione di Gerusalemme, infatti, il giudizio del Figlio dell'uomo comincerà ad abbattersi sulle nazioni che avranno attaccato Israele, le quali si distruggeranno a vicenda, come sappiamo. La Turchia sconfiggerà Giordania, Arabia e "Assiria". Il "re del mezzogiorno" l'attaccherà, ma sarà travolto a sua volta. Per la fine della "settimana" di "anni" Gerusalemme sarà lentamente ricostruita dagli ebrei fedeli che torneranno in patria. Questo ci fa capire anche che non tutti gli ebrei fedeli faranno parte del regno, dal momento che per allora tutti i "santi" saranno già in cielo. Alcuni sì, insieme a persone di ogni nazione. Ma gli altri ebrei resteranno sulla terra e serviranno come sudditi terreni del regno. Guideranno le persone verso il monte Sion, nella Gerusalemme restaurata, dove Dio sarà il suo "re glorioso" per sempre. Dopo la "restaurazione" di Gerusalemme, ma "prima che venga il grande e terribile giorno del Signore (YHWH)", ad Armaghedon, Gioele aggiunge che Dio spargerà il Suo Spirito "su ogni persona", così molti profetizzeranno. Poiché i "due testimoni" non ci saranno più sulla terra, ci sarà bisogno di altri che continuino la loro opera profetica. Di lì a poco tutte le nazioni nemiche del popolo di Dio saliranno di nuovo contro Gerusalemme. Saranno radunate nella "valle di Giosafat" per essere giudicate e punite. Ci sarà bisogno di dare incoraggiamento!
Si verificheranno altri "fenomeni celesti", in quanto i "capi" di questo mondo non avranno la benché minima idea di ciò che li attenderà e non sapranno offrire la vitale protezione di cui le persone avranno bisogno. Questa volta Dio stesso, e con l'aiuto del Messia che tornerà vittorioso con tutti i "santi", eseguirà il giudizio su tutti i nemici del Suo regno. Ma anche allora ci saranno dei superstiti. "Chiunque invocherà il nome del Signore (YHWH) sarà salvato; poiché sul monte Sion e a Gerusalemme vi sarà salvezza, come ha detto il Signore (YHWH), così pure fra i superstiti che il Signore (YHWH) chiamerà" (Gioele 2:32). La "grande folla" composta di persone di tutte le nazioni, sopravvissuta alla "grande tribolazione", che avrà perseverato fino alla fine, acclamando il "re glorioso" e il "re" costituito Gesù Cristo, sarà salvata. Si noti che la "salvezza" non si troverà solo a Gerusalemme, dove Dio difenderà personalmente il Suo popolo radunato, ma anche altrove, "fra i superstiti" che Dio chiamerà da tutto il mondo. Persone di ogni nazione "usciranno spaventate dai loro ripari, verranno tremanti al Signore (YHWH), nostro Dio, e avranno timore di te" (Michea 7:17).
Che dire di voi? Sapere che Gesù tornerà molto prima di quando pensavamo vi fa sentire l'urgenza dei tempi? Se non lo avete ancora fatto, tornate ora a Dio! Potrebbe "chiamarvi" a far parte del Suo regno. Distrutta Gerusalemme, non si ripresenterà più l'occasione. O forse Lui desidera che siate semplicemente sudditi del Suo regno e che siate trovati "giusti" quando il re costituto e già regnante tornerà a dare le sentenze di vita o di condanna. Pensate alla gioia che potete avere presto riabbracciando i vostri cari che non ci sono più! Se abitate a Gerusalemme, cosa aspettate ad andarvene? Ricordate di fuggire ai monti vicino appena vedrete la città assediata dalla Turchia e dai suoi alleati. Dopo qualche mese potreste restare in trappola! Se avete fede in Dio, invitate anche altri a confidare in Lui. Se non siete fra i "santi", potrete ugualmente avere un posto speciale nel proposito di Dio, collaborando per la restaurazione di Gerusalemme, diffondendo gli avvertimenti sui giudizi di Dio e incoraggiando altri.
Quando il Messia (o lo "sposo" apparso il 4 aprile) tornerà, la "porta" dell' "arca" spirituale, o del "banchetto nuziale", sarà definitivamente "chiusa"! Solo chi sarà giudicato "meritevole" potrà godere della protezione di Dio e delle Sue benedizioni, sia in cielo, unendosi al Signore e agli altri coeredi, che in terra, apprezzando, per esempio, la compagnia dei risuscitati.
Entrate subito nell' "arca" e restateci finché Dio non finirà di eseguire tutti i Suoi giudizi! Aiutate i vostri amici e conoscenti ad entrarci con voi, avvalendosi di tutti i provvedimenti spirituali di Dio per la loro salvezza, soprattutto cibandosi alla "mensa" dei "servi fedeli e prudenti". Approfittatene ora! Non li avrete ancora con voi per molto.
Non sappiamo il momento preciso in cui Gesù verrà. Ma, nel Suo immenso amore, Dio ci ha dato delle "indicazioni" utili. Facciamone tesoro! Ascoltate l'avvertimento del nostro "re", Signore e Pastore: "Perciò anche voi siate pronti, perché, nell'ora che non pensate, il Figlio dell'uomo verrà" (Matteo 24:44).
"Nell'ora che non pensate, il Figlio dell'uomo verrà" (Matteo 24:44) - Prima parte
"Il sentiero dei giusti è come la luce che spunta e va sempre più risplendendo, finché sia giorno pieno" (Proverbi 4:18). Questo versetto dimostra che, se siamo fra i "giusti" dal punto di vista di Dio, vedremo la Sua "luce" spirituale sempre più splendente. In altre parole, Dio ci concede la "luce" (o comprensione) delle Sue profezie in modo graduale e in crescendo. Perciò potrebbe capitare che, al momento, non comprendiamo pienamente come si adempiranno, ma a suo tempo lo sapremo. Forse, man mano che riceviamo più "luce", dovremo correggere qualche "intendimento" precedente. Se capita, non significa necessariamente che siamo "falsi profeti". Secondo le Scritture, i "falsi profeti" si riconoscono perché o allontanano dalla vera adorazione di Dio o profetizzano profezie che non si avverano (Deuteronomio 18:20-22). Ma, se prima del loro presunto adempimento, si correggono e profetizzano secondo il nuovo "intendimento", in armonia con la volontà di Dio, allora sono fra i "giusti" di cui parla il proverbio biblico.
Proprio ieri, grazie allo Spirito di Dio, ho avuto una migliore comprensione di alcune profezie che avevamo già considerato. Ci sono importanti novità! Il profeta Gioele descrive figurativamente i "nemici" che invaderanno presto Israele, uno dopo l'altro: il "grillo", la "cavalletta", la "locusta" e il "bruco", definendoli complessivamente 'il grande esercito mandato contro di loro', nel senso che Dio permetterà loro di devastare la nazione per punirla a causa della sua infedeltà (Gioele 1:4; 2:25). A un certo punto però parla di "un popolo forte e innumerevole", o "numeroso e potente, quale non s'è mai visto prima", con i "denti di leone", fatto di "cavalli" e "cavalieri", che mette paura ai "popoli", devastante "come la fiamma che brucia la stoppia". Una descrizione straordinariamente simile la troviamo nell'Apocalisse, dove si parla di un numerosissimo esercito di "soldati a cavallo" con "teste simili a leoni" e dalla cui bocca esce "fuoco, fumo e zolfo" (Gioele 1:6; 2:2-6; Apocalisse 9:16,17).
Si riferiscono allo stesso potente "nemico" di Israele, ovvero la Turchia con i suoi alleati, che, come abbiamo visto anche nel post precedente, nel prossimo futuro si espanderà in modo rapido, imponendosi con la forza in tutto il mondo. Sarà lei che alla fine, dopo l'invasione da parte di Palestinesi, "Assiri" e alleati, distruggerà Gerusalemme in modo definitivo come col "fuoco". Attraverso loro Dio farà venire il Suo "giorno" contro la nazione infedele. Ma prima del suo letale "intervento", dovrà accadere qualcosa di inaspettato. Il profeta rivela che "davanti a loro (o prima di loro) la terra trema, i cieli sono scossi, il sole e la luna si oscurano, le stelle perdono il loro splendore", perché "il Signore (YHWH) fa sentire la sua voce" (Gioele 2:10,11). Non vi ricorda un'altra profezia? "Subito dopo la tribolazione di quei giorni, il sole si oscurerà, la luna non darà più il suo splendore, le stelle cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno scrollate. Allora apparirà nel cielo il segno del Figlio dell'uomo; e allora tutte le tribù della terra faranno cordoglio e vedranno il Figlio dell'uomo venire sulle nuvole del cielo con gran potenza e gloria" (Matteo 24:29,30). Come abbiamo già considerato in precedenza, quegli straordinari "fenomeni celesti", che fra poco approfondiremo, si verificheranno in concomitanza con il "ritorno" visibile del Signore Gesù per giudicare in modo definitivo l'umanità, separando, per così dire, le "pecore" dai "capri" (Matteo 25:31-46).
Fino a qualche giorno fa pensavo che questo speciale "evento" si sarebbe verificato dopo la fine dell'attuale "settimana" di anni iniziata il 4 aprile scorso, e dopo la "restaurazione" di Gerusalemme. Ma queste profezie parallele dimostrano che Gesù tornerà molto prima di quanto ci saremmo aspettati, con l'arrivo dell'esercito turco a Gerusalemme. Ecco perché il Signore ci avvertì: "Siate pronti; perché, nell'ora che non pensate, il Figlio dell'uomo (cioè lui) verrà"! (Matteo 24:44).
In cosa consistono questi "fenomeni celesti"? Nella Bibbia di solito le profezie hanno un triplice adempimento: letterale, simbolico e spirituale. Al momento non sappiamo in che modo si adempirà questa profezia letteralmente, ma sicuramente si avvererà in senso simbolico e spirituale. L'espressione "cielo" o "cieli" spesso stanno a indicare i governi che esercitano il loro dominio sulla "terra", ovvero sulla popolazione. Altre volte le "stelle" rappresentano creature spirituali. La parallela profezia di Daniele ci aiuta a capire questi aspetti. Dice che il "piccolo corno" (la Turchia appunto) "crebbe fino a raggiungere l'esercito del cielo; fece cadere a terra una parte di quell'esercito e delle stelle, e le calpestò. Si innalzò fino al capo di quell'esercito, gli tolse il sacrificio quotidiano e sconvolse il luogo del suo santuario" (Daniele 8:10,11). Più avanti, sempre Daniele, con altre parole, spiega che "il sacrificio quotidiano" sarà tolto e il "santuario" sconvolto allorché Gerusalemme sarà distrutta a metà della "settantesima settimana" di anni (Daniele 9:26,27;11:31).
Ma a chi sarà tolto quel "sacrificio" e il "santuario" di chi sarà profanato? Dell'Iddio d'Israele, che ha già rigettato l'adorazione ipocrita della nazione? Il Suo "tempio", o "santuario", è ora principalmente spirituale, anche se una parte è ancora legata al "popolo" ebraico. Certo, negli attuali luoghi di culto di Gerusalemme, non si adora Dio come Lui desidera, per cui quello che vi si 'sacrifica' non è a Dio. Piuttosto sono gli ebrei i veri "proprietari" dei loro "templi" e l'adorazione che vi praticano è autoreferenziale. Quindi a loro sarà tolta la possibilità di praticare la religione quando la città e i suoi luoghi di culto saranno distrutti. Sono loro, ovvero i "capi" politici e religiosi di Israele, il "capo" dell' "esercito" di "stelle" che sarà in parte gettato a terra e 'calpestato'. Da questo deduciamo l'adempimento simbolico delle parole di Gioele, Daniele e Gesù riguardo al "cielo", o alle "stelle", che perdono parte della loro luminosità. In altre parole, i "luminari" della nazione, che pretendono di guidarla con la loro "luce", brancoleranno al buio, non sapendo che pesci prendere, quando turchi e alleati invaderanno Israele. Il proverbio menzionato prima, dopo aver parlato del "sentiero dei giusti" sempre più illuminato, dice che "la via degli empi è come il buio; essi non scorgono ciò che li farà cadere" (Proverbi 4:19). Sì, nemmeno quando saranno sotto attacco, quelle "star" nazionali capiranno che la loro fine sarà vicina!
A conferma di questa interpretazione, ci sono altri particolari della profezia dell'Apocalisse. L'apostolo Giovanni precisa che, al momento stabilito, gli "angeli che sono legati sul gran fiume Eufrate" saranno sciolti, nel senso che permetteranno l'avanzata dell'esercito proveniente dall'altra parte del fiume, cioè dalla Turchia appunto. E aggiunge che quei "quattro angeli" dovranno "uccidere la terza parte degli uomini". In realtà lo faranno indirettamente, attraverso questo anomalo "esercito" di cavalleria. Dal loro "fuoco, fumo e zolfo", infatti, "un terzo degli uomini" sarà ucciso (Apocalisse 10:15,18). Un altro brano dell'Apocalisse riferisce che "un terzo" della "terra" e degli esseri viventi sarà ucciso, che "molti uomini" moriranno, e che la luce di "sole", "luna" e "stelle" diminuirà "di un terzo" (Apocalisse 8:7-12). Non descrive lo stesso avvenimento con parole diverse? Ma chi rappresenta questo "terzo" che sarà ucciso o adombrato? Il profeta Isaia risponde: "In quel giorno Israele sarà terzo con l'Egitto e con l'Assiria" (Isaia 19:24). Come abbiamo già considerato, l' "Egitto" rappresenta profeticamente gli Stati Uniti e i loro alleati occidentali, o "re del mezzogiorno", mentre l' "Assiria", il "re del settentrione", ovvero tutte quelle nazioni antagoniste alle potenze occidentali a nord di Israele. D'altra parte Israele è "un terzo" rispetto alle altre due parti del mondo. "Il terzo" che subirà l'ira di quell'esercito "nemico" è proprio la nazione di Israele con i suoi abitanti e i suoi "luminari".
Gesù predisse che questi "fenomeni celesti" si verificheranno "immediatamente dopo" la "grande tribolazione", ma anche prima della distruzione di Gerusalemme ad opera dei turchi. Questo ci fa capire che quella "tribolazione", ufficialmente iniziata il 4 aprile scorso, non durerà "sette anni", come credevamo. Gesù stesso ammise: "a motivo degli eletti, quei giorni saranno abbreviati" (Matteo 24:22). "Abbreviati" (o accorciati) rispetto al periodo che si poteva immaginare, "sette anni", in ricordo, per esempio, dei "sette tempi" della profezia di Daniele o dei "sette anni" di "vacche magre" del sogno del faraone. Ma di quanto sarà "abbreviata" la "grande tribolazione"? Il numero di giorni preciso non ci è noto, ma possiamo farcene un'idea. Dopo aver descritto quei "fenomeni celesti", Gesù ci dà un'indicazione di quando "tornerà" visibilmente. Disse: "Imparate dal fico questa similitudine: quando già i suoi rami di fanno teneri e mettono le foglie, voi sapete che l'estate è vicina. Così anche voi, quando vedrete tutte queste cose (compresi i "fenomeni celesti"), sappiate che egli è vicino, proprio alle porte" (Matteo 24:32,33).
(Continua qui)
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