Che Gerusalemme sarà presto assediata e distrutta, in base alle profezie bibliche, mi sembra sia ormai chiaro a tutti. Le profezie ci rivelano inoltre se qualcuno sopravvivrà alla distruzione. Il profeta Abacuc, parlando dei "Caldei", che oggi corrispondono ad alcune nazioni arabe a nord di Israele (come Libano, Siria, Iran e Iraq), dice che, dopo che avranno devastato le altre nazioni del mondo, saranno a loro volta devastati. L' "uomo arrogante" (o i "Caldei") "allarga la sua bocca come il soggiorno dei morti; come la morte, non si può saziare, ma raduna presso di sé tutte le nazioni, raccoglie intorno a sé tutti i popoli" (Abacuc 2:5).
Questo paragone con la "morte" ci aiuta a comprendere meglio l'identità del "quarto cavaliere" dell'Apocalisse. L'apostolo Giovanni lo descrive così: "Guardai e vidi un cavallo giallastro; e colui che lo cavalcava si chiamava Morte, e gli veniva dietro l'Ades (il "soggiorno dei morti"). Fu dato loro potere sulla quarta parte della terra, per uccidere con la spada, con la fame, con la mortalità e con le belve della terra" (Apocalisse 6:8). La "cavalcata" dei "quattro cavalieri" sappiamo che è iniziata quando il Messia, Gesù Cristo, ha iniziato a regnare invisibilmente a Gerusalemme, lo scorso 4 aprile. Lui è il cavaliere del "cavallo bianco" al quale, in quel momento, "fu data una corona", il potere regale appunto. Sono seguiti i cavalieri del "cavallo rosso", che rappresenta la guerra, e il cavaliere del "cavallo nero", che simboleggia la carestia.
Da quando Gesù è al potere si sono infatti sentite sempre più "notizie di guerre", soprattutto in Medio Oriente, e la "grande tribolazione" predetta, con le "carestie", è iniziata e presto raggiungerà l'apice, in particolare in Israele, allorché sarà invasa dai suoi "nemici". Da questa successione di cavalieri comprendiamo che sono disposti in ordine cronologico, dal momento che il primo ha "inaugurato" la "stagione" e gli altri sono subentrati immediatamente dopo. Possiamo dedurne che anche gli avvenimenti descritti in seguito si adempiranno nello stesso ordine di tempo. Il cavaliere del "cavallo giallastro" arriva subito dopo la cavalcata del cavaliere del "cavallo nero", ovvero dopo lo scoppio della "grande tribolazione". Dalle profezie parallele sappiamo che la "tribolazione" si manifesterà in tutta la sua potenza proprio quando i "Caldei" invaderanno Israele. Infatti, il profeta Abacuc, che profetizzò quell'invasione, dice che, nel "giorno dell'angoscia", "quando il nemico marcerà contro il popolo per assalirlo", o, per dirla con Isaia, quando l' "Assiro" 'agiterà il pugno contro il monte della figlia di Sion', cioè Gerusalemme, "il fico non fiorirà, non ci sarà 'più frutto nelle vigne; il prodotto dell'ulivo verrà meno, i campi non daranno più cibo, le greggi verranno a mancare negli ovili e non ci saranno più buoi nelle stalle" (Abacuc 3:17; Isaia 10:32).
Sarà allora che i "Caldei" porteranno la "Morte". Questo ci fa concludere che siano loro in particolare il cavaliere del "cavallo giallastro". Non uccideranno tutti "con la spada, con la fame, con la mortalità e con le belve della terra", ma solo la "quarta parte della terra". Altrove abbiamo visto che, in questo tempo, il mondo è profeticamente suddiviso in "tre parti": Israele, "re del settentrione" e "re del sud". La "quarta parte" evidentemente non corrisponde perfettamente a nessuna delle tre parti procedenti, ma sicuramente le coinvolge in minima parte, una "quarta" appunto. Abacuc diceva che la sua insaziabile "fame" di vittime si riversa su "tutte le nazioni" che "raduna presso di sé". State seguendo le notizie? Non è forse vero che "tutte le nazioni" in genere si sono recentemente radunate per combattere il terrorismo in Siria? E gli ultimi avvenimenti nel Medio Oriente non stanno forse attirando l'attenzione di "tutte le nazioni" contro l'Iran? Qualcuno "potente" probabilmente crederà di uscirne vittorioso da un eventuale conflitto con l'Iran e anzi pensa sia vantaggioso per lui fomentarlo. Ma è esattamente il contrario! Il "gran ciccodrillo" scenderà in guerra "presso il fiume Eufrate", ma sarà sconfitto. Fa parte del piano dei "Caldei" radunare "tutte le nazioni", per poterle massacrare.
In parte ci riusciranno, per la precisione "una quarta parte" del mondo cadrà vittima della loro "trappola", ma alla fine saranno anch'essi sconfitti. I loro "creditori" "spunteranno all'improvviso" es essi 'diverranno loro preda'. "Poiché tu hai saccheggiato molte nazioni, tutto il resto dei popoli ti saccheggerà a causa del sangue umano sparso, della violenza fatta ai paesi, alle città e a tutti i loro abitanti" (Abacuc 2:7,8). Sappiamo che la Turchia sconfiggerà gli "Assiri" (o "Caldei"), ma, in quel momento, avrà l'appoggio di tutte le altre nazioni, che si vendicheranno una volta per tutte per la violenza e per gli attentati terroristici subiti.
Cosa accadrà dopo? La profezia dell'Apocalisse, subito dopo aver menzionato il "cavallo giallastro", si concentra su coloro "che erano stati uccisi per la parola di Dio e per la testimonianza che avevano resa". Questi chiedono a Dio vendetta. Viene loro consegnata "una veste bianca" e detto di riposarsi ancora un po', 'finché sia completo il numero dei loro compagni di servizio e dei loro fratelli che devono essere uccisi come loro' (Apocalisse 6:9-11). La "veste bianca" ci fa capire che sono i "santi" già morti per la loro testimonianza e risuscitati in cielo. In risposta alla loro domanda, viene detto che bisogna prima completare il numero dei loro "fratelli". Questo ci ricorda ciò che viene detto nel capitolo successivo, e cioè che gli angeli avrebbero dovuto trattenere i "venti" della distruzione finché non fossero stati suggellati tutti i "santi".
Le due visioni si riferiscono alla stessa cosa. La "cavalcata" del "quarto cavaliere", la sua invasione di Israele e la guerra con le altre nazioni, si dovrà concludere prima che vengano risuscitati in cielo gli ultimi "santi" ancora sulla terra, prima del loro "suggellamento", che avverrà quando Gesù tornerà per il Giudizio Universale, nei prossimi tre anni e mezzo. Immediatamente prima del suo ritorno visibile, si verificheranno straordinari "fenomeni celesti", di cui abbiamo già parlato. "Il sole diventò nero come un sacco di crine e la luna diventò tutta come sangue; le stelle del cielo caddero sulla terra come quando un fico scosso da un forte vento lascia cadere i suoi fichi immaturi. Il cielo si ritirò come una pergamena che si arrotola". "Allora apparirà nel cielo il segno del Figlio dell'uomo; e allora tutte le tribù della terra faranno cordoglio e vedranno il Figlio dell'uomo venire sulle nuvole con gran potenza e gloria". "I re della terra, i grandi, i generali, i ricchi, i potenti e ogni schiavo e ogni uomo libero si nascosero nelle splelonche della terra e tra le rocce dei monti. E dicevano ai monti e alle rocce: 《Cadeteci addosso, nascondeteci dalla presenza di colui che siede sul trono e dall'ira dell'Agnello; perché è venuto il gran giorno della loro ira. Chi può resistere?》"(Matteo 24:29,30; Apocalisse 6:12-17).
Negli articoli precedenti abbiamo capito che il "ritorno" del Messia coinciderà grosso modo con l'assedio di Gerusalemme da parte della Turchia e dei suoi alleati. Dal momento che la Turchia avrà sconfitto gli "Assiri" con il sostegno delle altre nazioni, e poiché sappiamo che anche nella distruzione di Gerusalemme (alias "Babilonia la grande") saranno coinvolte tutte le nazioni, è probabile che saranno le stesse nazioni che avranno sconfitto gli "Assiri" insieme alla Turchia poco prima. Per allora tutti i "santi" saranno stati radunati in cielo, così i "venti" della distruzione si abbatteranno su Gerusalemme. Il profeta Sofonia descrive quei momenti drammatici: "Le loro ricchezze saranno abbandonate al saccheggio, le loro case devastate; essi costruiranno delle case, ma non le abiteranno; pianteranno delle vigne, ma non ne berranno il vino". Gli eserciti invasori, dopo qualche mese di assedio, il tempo di far crescere le vigne, faranno quello che i loro predecessori "assiri" non avranno fatto, e distruggeranno Gerusalemme.
"Il gran giorno del Signore (YHWH) è vicino; è vicino e viene in gran fretta; si sente venire il giorno del Signore (YHWH) e il più valoroso grida amaramente. Quel giorno è un giorno d'ira, un giorno di sventura e d'angoscia, un giorno di rovina e di desolazione, un giorno di tenebre e caligine, un giorno di nuvole e di fitta oscurità, un giorno di squilli di tromba e di allarme contro le città fortificate e le alte torri. Io metterò gli uomini nell'angoscia ed essi brancoleranno come ciechi, perché hanno peccato contro il Signore (YHWH); il loro sangue sarà sparso come polvere e la loro carne come escrementi. Né il loro argento né il loro oro potrà liberarli nel giorno dell'ira del Signore (YHWH); ma tutto il paese sarà divorato dal fuoco della sua gelosia; poiché egli farà una distruzione improvvisa e totale di tutti gli abitanti del paese" (Sofonia 1:13-18). Non stiamo parlando del "grande e terribile giorno del Signore (YHWH)", in cui Dio distruggerà tutte le nazioni che si oppongono al Suo regno, ad Armaghedon (Gioele 2:32). Qui Sofonia parla del "gran giorno del Signore (YHWH)" contro l'infedele Gerusalemme, che determinerà la sua momentanea distruzione per mano dei suoi "nemici".
Non sappiamo al momento quali armi distruttive saranno impiegate allo scopo, ma possiamo immaginarlo, visto che "tutto il paese sarà divorato dal fuoco" e ci sarà "una distruzione improvvisa e totale di tutti gli abitanti del paese". Sì, nessuno che si troverà a Gerusalemme in quel momento sopravvivrà! Eppure altre profezie ci parlano di superstiti. È vero, alcuni abitanti d'Israele saranno risparmiati, ma non quelli che si troveranno a Gerusalemme durante l'ultimo attacco. Si salveranno coloro che avranno prestato ascolto all'avvertimento e saranno tornati al loro Dio per tempo. Si salveranno quelli che, ubbidendo con fede al comando di Dio, saranno fuggiti lontano dai "Caldei", trasferendosi per tempo in una zona più sicura. Si salveranno anche coloro che, non potendo allontanarsi, si saranno arresi agli "Assiri", invece di combatterli. E si salveranno in extremis quelli che fuggiranno ai monti vicini a Gerusalemme quando gli eserciti guidati dalla Turchia assedieranno la città.
Che dire di voi? Se non siete ebrei e vivete nelle altre nazioni, sappiate che non sopravvivrete all'ira di Dio se non avrete imparato ad amarLo! Le nazioni del mondo si stanno preparando per scannarsi a vicenda in un prossimo conflitto mondiale. Non cadete nella "trappola" dei "Caldei", scendendo in guerra contro di loro! Non sostenete i "Caldei" (o "Assiri") mentre invaderanno Israele, perché saranno anch'essi sconfitti. Se abitate in Israele, sappiate che non ve la passerete bene, allorché il cavaliere del "cavallo rosso" (la guerra) inizierà a devastare il vostro Paese, o il cavaliere del "cavallo nero" (la "grande tribolazione") ridurrà drasticamente le vostre entrate e nemmeno quando il cavaliere del "cavallo giallastro" (gli "Assiri") seminerà distruzione e morte! Anche se gli "Assiri" saranno sconfitti, gli "invasori" che verranno dopo saranno in assoluto peggiori dei precedenti. Non servirà ricostruire le case o piantate nuove vigne. Di lì a poco arriveranno a radere al suolo perfino Gerusalemme e nessun abitante scamperà! Cosa aspettate a prestare ascolto agli avvertimenti divini?! Anziché trastullarvi nelle vostre faccende quotidiane, come se nulla fosse, entrate ora nell' "arca" della salvezza, prima che il Messia, tornando, chiuda definitivamente la "porta"!
Questo è il tempo in cui ciascuno di noi, ebreo o no, metta in pratica il comando: "Va', o mio popolo, entra nelle tue camere (o "stanze interne"), chiudi le tue porte dietro a te; nasconditi per un istante, finché sia passata l'indignazione" (Isaia 26:20). Per poter essere protetti nelle "stanze interne", per così dire, per essere "messi al sicuro nel giorno dell'ira" di Dio, durante l'attuale Giorno del Giudizio, dobbiamo 'cercare Dio', 'cercare la giustizia' e 'cercare l'umiltà'. Se facciamo di testa nostra, non saremo salvati; se ci comportiamo come a noi sembra giusto, non andremo lontano; se cerchiamo l'indipendenza da Dio invece della Sua approvazione, non verremo fuori indenni dalla "grande tribolazione". Se al contrario ci sforzeremo di ascoltare la "voce" di Dio, mettendo in pratica i Suoi comandamenti, se metteremo da parte il nostro punto di vista umano per affidarci alla sapienza di Dio, se ci comporteremo come piace a Lui e non a noi stessi, allora saremo al sicuro nella Sua "arca" fin quando il Giorno del Giudizio su questo mondo non sarà passato. Dopo la "guerra" finale ad Armaghedon, ovunque ci saremo "nascosti", potremo uscire allo scoperto per ringraziare Dio del Suo immenso amore e per averci preservati nel "gran giorno" della Sua ira!
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