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sabato 6 luglio 2019
"Una grande nazione si muove ... contro di te, figlia di Sion"! (Geremia 6:22,23)
Il profeta Gioele chiarisce la dinamica degli avvenimenti che porteranno alla distruzione di Gerusalemme entro i prossimi tre anni e mezzo. Al capitolo 3 del suo libro Dio dice che farà scendere "tutte le nazioni" nella "valle di Giosafat" per giudicarle in relazione a come avranno trattato "il popolo d'Israele" (Gioele 3:2). Questa "valle", situata in Israele, fu teatro di una battaglia decisiva fra l'esercito ebraico capeggiato dal re Giosafat e le nazioni circostanti che minacciavano la nazione. Il nome "Giosafat" significa "Dio (YHWH) è giudice". Nell'adempimento profetico attuale questa "valle", nella quale vengono radunate "tutte le nazioni", rappresenta la situazione in cui le nazioni del mondo vengono giudicate da Dio, a partire dall'inizio dell'attuale "giorno del giudizio", attraverso il "re" incaricato Gesù Cristo.
Come abbiamo considerato negli articoli precedenti, presto le nazioni "nemiche" di Israele subiranno anch'esse, in un modo o nell'altro, l'ira dell'Iddio Onnipotente. La profezia dice che saranno giudicate in particolare quando avranno già maltrattato il "popolo" ebraico, quindi allorché l'invasione di Israele sarà già in una fase avanzata e tutti gli "attori" predetti, ovvero le "nazioni circostanti" a Israele, avranno fatto la loro parte. Disperderanno gli ebrei "tra le nazioni" e si 'spartiranno fra di loro il paese'. Li venderanno come "schiavi" per soddisfare i loro istinti più bassi! Ed ecco un momento preciso: Dio rinfaccia a "Tiro" e alla "Filistia" il fatto di essersi impadroniti dei beni della nazione e "venduto ai figli di Iavan i figli di Giuda e i figli di Gerusalemme, per allontanarli dalla loro patria" (Gioele 3:3-6). Come sappiamo, "Tiro" rappresenta le nazioni che compongono l' "Assiro" (o "Caldei"), mentre la "Filistia" (o "Filistei") prefigura i Palestinesi di Gaza. "Iavan" viene in genere identificata, anche da alcuni traduttori della Bibbia, con la Grecia. Perciò, sappiamo pure che gli "Assiri", in combutta con i Palestinesi, cederanno come "schiavi" degli ebrei ai "figli di Iavan", cioè alla Grecia. In cambio di cosa? Di protezione forse contro i loro nemici? Non lo sappiamo, per ora. Ma lo faranno "per allontanarli dalla loro patria", di sicuro per indebolire militarmente la nazione e renderla più vulnerabile. Fra questi che saranno "venduti" ci saranno probabilmente alcuni ebrei che si saranno arresi durante l'invasione. Meglio arrendersi che combattere. Tanto gli ebrei fedeli in seguito potranno ritornare in patria. Dio promette: "Ecco, io li richiamo dal luogo dove li avete venduti e farò ricadere le vostre colpe sul vostro capo. Venderò i vostri figli e le vostre figlie ai Giudei, che li venderanno ai Sabei, nazione lontana" (Gioele 3:7,8).
Qui il profeta si riferisce al momento in cui anche gli "Assiri" la dovranno pagare, come sappiamo, per mano dell'esercito turco e dei suoi alleati. Evidentemente alcuni ebrei scenderanno a patti con la Turchia, nel tentativo di salvarsi in extremis, e baratteranno con i turchi i prigionieri "assiri". Questi saranno poi usati come "merce di scambio" con i "Sabei". Di chi si sta parlando? I "Sabei" erano gli abitanti di "Saba ( o Seba)", questa ricca città da cui proveniva la famosa "regina" che andò dal saggio re Salomone portando ingenti doni. Nelle profezie bibliche a volte i "Sabei" sono associati agli "Etiopi", ma le due espressioni non sono equivalenti. Mentre le espressioni "Etiopi" ed "Etiopia" sono adoperati in modo generico, e infatti prefigurano gli alleati orientali degli Stati Uniti in genere, dei "Sabei" è detto non solo che è una "nazione", ma anche che è "lontana", quindi identificata geograficamente. Questo corrisponde con quanto disse Gesù della "regina" di Saba, specificando che veniva "dalle estremità della terra"(Matteo 12:42). Dunque nelle profezie bibliche i "Sabei" sono gli abitanti di una località ben precisa. Anche se il nome antico è scomparso, le fonti storiche la collocano in un territorio che corrisponde all'odierno Yemen, nell'Arabia sud-occidentale. A quanto pare, Israele scambierà i suoi "prigionieri" "assiri", ricevuti dalla Turchia, con beni materiali provenienti dallo Yemen. Come lo sappiamo? Ce lo rivela indirettamente Geremia.
Attraverso il Suo profeta, Dio si rivolge agli abitanti di Gerusalemme: 《Io ho messo delle sentinelle per voi: "State attenti al suono della tromba!" Ma quelli rispondono: "Non staremo attenti"》(Geremia 6:17). Non è forse vero che, proprio in questi giorni, Dio sta richiamando l'attenzione degli ebrei in generali, e degli abitanti di Gerusalemme in particolare, sul "suono della tromba", ovvero sulla proclamazione dei Suoi giudizi contro la città? Quanti di loro hanno accolto l'invito a unirsi all' "esercito" di "Gedeone" per far risuonare l'avvertimento? La maggioranza si ostina a non prestare attenzione. Allora Dio decide di cambiare tattica. Si rivolge a persone non ebree affinché possano fare da "cassa di risonanza", anche a beneficio dei pochi ebrei che torneranno a Lui. "Perciò ascoltate, nazioni! Sappiate, comunità dei popoli, quello che avverrà loro", cioè agli ebrei che non prestano ascolto all'avvertimento. "Ascolta, terra! Ecco, io faccio venire su questo popolo una calamità, frutto dei loro pensieri; perché non sono stati attenti alle mie parole e hanno rigettato la mia legge" (Geremia 6:18,19).
Sì, Dio annuncia a tutte le nazioni la "calamità" che sta per abbattersi su "questo popolo": presto le nazioni "nemiche" d'Israele la invaderanno in lungo e in largo! Queste parole di Geremia si adempiranno nella fase iniziale dell'invasione. Poi, come dicevamo, in una fase successiva, arriveranno gli eserciti capeggiati dai Turchi che assedieranno Gerusalemme per alcuni mesi. In quel frangente i "capi" d'Israele cercheranno disperatamente protezione nelle altre nazioni. Arriveranno al punto di stringere rapporti commerciali anche con lo Yemen (i "Sabei"), con il quale ora sono ai ferri corti, trafficando esseri umani! Useranno l' "incenso" di "Seba" per alimentare la loro ipocrita forma di adorazione! A questo punto si avvereranno le successive parole di Geremia: "Che m'importa dell'incenso che viene da Seba, della canna odorosa che viene dal paese lontano? I vostri olocausti non mi sono graditi, i vostri sacrifici non mi piacciono" (Geremia 6:20).Per quanto si sforzino di impreziosire le loro funzioni religiose, non riusciranno a far desistere l'Iddio d'Israele dalla punizione che infliggerà per la loro caparbia infedeltà! E tutti, "padri e figli, vicini e amici", "inciamperanno" (o cadranno) nei Suoi giudizi.
Allora le "nazioni circostanti" a Israele saranno nel pieno della loro invasione e si faranno guerra le une contro le altre! "Proclamate questo fra le nazioni! Preparate la guerra! Risvegliate i prodi! Vengano e salgano tutti gli uomini di guerra!" "Le nazioni si muovano e vengano nella valle di Giosafat! Perché là io mi metterò seduto per giudicare tutte le nazioni circostanti". "Il sole e la luna si oscurano e le stelle perdono il loro splendore. Il Signore (YHWH) ruggirà da Sion, farà sentire la sua voce da Gerusalemme, e i cieli e la terra tremeranno" (Gioele 3:9,12,15,16). Mentre le "nazioni circostanti" invaderanno a turno Iaraele, e contemporaneamente procederà lo "scontro" fra il "re del settentrione" e il "re del mezzogiorno" in una guerra totale, la Turchia farà il suo ingresso in Israele, sconfiggerà gli "Assiri" e scenderà a patti con alcuni ebrei, come dicevamo. Nel giro di una manciata di giorni, si verificheranno straordinari "fenomeni celesti", poiché i "luminari" d'Israele, i suoi rappresentanti, perderanno il loro splendore. Allora apparirà il Messia per portare il Giudizio Universale. I morti risusciteranno e alcuni dei risuscitati si uniranno evidentemente con l'esercito invasore (Matteo 24:29,30; Giovanni 5:28,29; Apocalisse 17:12). In questo senso 'saranno risvegliati i prodi'. Insieme agli altri "nemici" di Israele, guidati dal Nemico di Dio per eccellenza, sotto l'egida della Turchia, formeranno il grandissimo esercito di "cavalleria" descritto nell'Apocalisse, il "popolo numeroso e potente" menzionato da Gioele. Geremia lo descrive così: "Ecco un popolo viene dal paese del settentrione, una grande nazione si muove dalle estremità della terra. Essi impugnano l'arco e la freccia; sono crudeli, non hanno pietà; la loro voce è come il muggito del mare; montano cavalli; sono pronti a combattere come un solo guerriero, contro di te, figlia di Sion" (Apocalisse 9:16-19; Gioele 2:2-9; Geremia 6:22,23). Certamente viene "dal paese del settentrione", ovvero dal "re del settentrione" di Daniele, è una "grande nazione" lontana, la Turchia appunto, ma sarà anche un "popolo" che ha il suono del "muggito" del mare, per quanto imponente, ed è eterogeneo, perché godrà del sostegno diretto o indiretto di tutte le altre nazioni, eppure compatto, in quanto sono "pronti a combattere come un solo guerriero" (Apocalisse 17:17). Sarà terribile anche solo parlarne, figuriamoci vederli in azione! "Noi ne abbiamo udito la fama e le nostre mani si sono infiacchite; l'angoscia ci coglie, un dolore come di partoriente" (Geremia 6:24).
Sarà in quel momento che Dio 'siederà' a Gerusalemme per giudicare "tutte le nazioni circostanti" attraverso il Suo "giudice" incaricato, la Sua "voce", o "Parola" (Giovanni 1:1), che verrà con i suoi "angeli", i "prodi" di Dio! Gli "eletti" saranno radunati tutti in cielo e il resto delle persone del mondo giudicate in modo definitivo. "Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli, prenderà posto sul suo glorioso trono. E tutte le genti saranno riunite davanti a lui ed egli le separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dei capri" (Matteo 24:31; 25:31,32). Gli ebrei fedeli che torneranno a Dio saranno fra le "pecore" giudicate degne di ricevere la vita eterna. Saranno al "sicuro" nell' "arca" spirituale di Dio insieme a persone ubbidienti di tutte le nazioni (Matteo 25:33,34,46; Gioele 3:16).
Cosa impariamo da tutto questo? Se siete ebrei, magari residenti in Israele, e ancor di più se abitate a Gerusalemme, sappiate che il giudizio di Dio si abbatterà presto sulla nazione! I vostri "nemici" tratteranno gli israeliani come qualcosa di poco conto! Fareste meglio a prestare attenzione al "suono della tromba" e partecipare con tutto il cuore alla proclamazione dei giudizi di Dio. L'esercito composito che infine distruggerà Gerusalemme sarà crudele e non avrà pietà dei suoi abitanti. Quant'è meglio allontanarsi fin d'ora dalla "zona di pericolo"!
Se siete fra gli "Assiri", sappiate che i "nemici" d'Israele pagheranno cara la loro invasione! Gli "Assiri" che parteciperanno saranno trattati come "merce di scambio"! Se vivete in Turchia, o nei paesi alleati, non sostenete politicamente lo "sforzo" che farà per attaccare Israele! Quando il Messia tornerà, chiederà conto del sangue versato! Dopo non sarà più possibile tornare indietro e dovrete aspettare con terrore l'esecuzione del giudizio di Dio nella Sua "guerra", ad Armaghedon! Cercate ora l'approvazione dell'Iddio d'Israele, facendo quello che a Lui fa piacere. Non partecipate alle guerre delle nazioni, ma combattete la vostra "battaglia" spirituale per la giustizia di Dio con le "armi" dell'amore.
Facciamo tutti ogni sforzo per restare "alla destra" del nostro "Pastore", Gesù Cristo, godendo della sua approvazione, per poter partecipare all'adempimento di queste parole: "Allora il re dirà a quelli alla sua destra: 《Venite, voi, i benedetti del Padre mio; ereditate il regno che vi è stato preparato fin dalla fondazione del mondo》" (Matteo 25:34).
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