domenica 19 maggio 2019

Dio "è nel suo tempio santo; tutta la terra faccia silenzio in sua presenza!" (Abacuc 2:20)



Foto di meteoweb.eu


Sì, dal 4 aprile 2019, l'Onnipotente Dio, il Creatore del cielo e della terra, l' "Iddio d'Israele", è nel Suo "tempio", spiritualmente "presente", nel senso che sta prestando particolare attenzione a tutti coloro che si professano Suoi "testimoni", i "santi" che faranno parte del Suo regno e gli ebrei di nascita o discendenza che appartengono al "popolo" a Lui dedicato. Ha nominato Suo Figlio, il Messia promesso, Gesù Cristo, come re del Suo regno e giudice incaricato di tutta la terra. Da quel momento viviamo nel "Giorno del Giudizio" e siamo tutti, per così dire, sotto i riflettori. Dio e Gesù, insieme ai "santi" che sono già in cielo, stanno decidendo chi sarà degno di sopravvivere ai giudizi di Dio su questo mondo e superare la "grande tribolazione". È più che normale che "tutta la terra faccia silenzio", prestando attenzione a ciò che Dio ha da dirci. 

Il messaggio di Dio per l'umanità disubbidiente, in particolare per l'infedele Israele, è pieno di "lamentazioni", profezie tetre che vengono fedelmente proclamate dai "due testimoni" di Apocalisse 11:3. Il profeta Abacuc se ne fece profeticamente portavoce: "Signore (YHWH), io ho udito il tuo messaggio e sono preso da timore. Signore (YHWH), da' vita all'opera tua nel corso degli anni! Nel corso degli anni falla conoscere! Nell'ira, ricordati di avere pietà!" (Abacuc 3:1,2). Di quale "opera" di Dio parla il profeta? Ce lo dice Dio stesso all'inizio del libro. "Guardate fra le nazioni, guardate, meravigliatevi e siate stupiti! Poiché sto per fare ai vostri giorni un'opera che voi non credereste, nemmeno se ve la raccontassero. Poiché, ecco, io sto per suscitare i Caldei, questa nazione crudele e impetuosa, che percorre tutta la terra per impadronirsi di dimore che non sono sue" (Abacuc 1:5,5). Come ho spiegato in un articolo precedente, questi "Caldei" coincidono con l' "Assiro" di altre profezie parallele e rappresentano quelle potenze politiche e militari immediatamente a nord di Israele (fra le quali Siria, Iraq, Iran) che fanno parte del "re del settentrione" della profezia di Daniele. L' "opera" inaudita che Dio avrebbe compiuto consiste nel permettere a questi "Caldei" di invadere e distruggere Israele. Gli avvenimenti delle ultime settimane fanno ormai presagire questo triste epilogo. Ma fino a qualche mese fa chi se lo sarebbe mai aspettato che uno degli stati più potenti al mondo, lo Stato Ebraico, che godeva del sostegno di potenti alleati in Occidente e Oriente, avrebbe subito un attacco di oltre 700 missili! Pochi ci avrebbero creduto, ma la profezia non mente. Certo, attualmente vige una "tregua", ma, purtroppo, non durerà a lungo. Come "sentinella" di Dio "io starò al mio posto di guardia", mi metterò, per così dire, "sopra una torre e starò attento a quello che il Signore (YHWH) mi dirà". E Dio promette che la profezia si avvererà immancabilmente! "È una visione per un tempo già fissato. Essa si affretta verso il suo termine e non mentirà; ... poiché certamente verrà, e non tarderà" (Abacuc 2:1,3). Da altre profezie possiamo discernere anche il "tempo fissato" in cui la "visione" sarà adempiuta. A metà della "settantesima settimana" di Daniele che è iniziata il 4 aprile, dopo i "1260" giorni dell'Apocalisse, entro il 4 ottobre 2022, Gerusalemme sarà distrutta per mano dei "Caldei" e del resto del "re del settentrione". Già ora le nazioni nemiche di Israele si stanno facendo avanti, fornendo, per loro stessa ammissione, solo un "assaggio" di quello che hanno intenzione di fare. Se questo è il "messaggio", non c'è da essere allegri. Altro che festeggiare come se nulla fosse! Gli abitanti di Israele dovrebbero "piangere" su Gerusalemme e "uscire" da "Babilonia"! Negli articoli precedenti ho spiegato nei dettagli cosa implica questo. 

Dio sta dando vita alla Sua "opera" e la sta facendo conoscere attraverso i Suoi "profeti" "nel corso degli anni". Per tre anni e mezzo, infatti, a partire dal 4 aprile, i "due testimoni" profetizzeranno i giudizi di Dio sull'infedele Israele, che saranno eseguiti appunto 'nel corso di questi anni' e degli anni immediatamente successivi. Durante l'attuale "Giorno del Giudizio", "è giunta" l'ira di Dio ed "è arrivato il momento di giudicare i morti", di ricompensare i "giusti" e "distruggere quelli che distruggono la terra" (Apocalisse 11:18).

Poiché è terminato il "settimo giorno" di riposo, ora Dio ha ripreso a creare, prima risuscitando in cielo i "santi" che erano morti, poi man mano riportando in vita sulla terra tutti i Suoi fedeli servitori del passato e coloro, fino al nostro tempo, che sono morti nell'ignoranza inconsapevole di Dio, gli "ingiusti", ai quali darà l'opportunità di prendere posizione in vista del giudizio definitivo. Tutto questo che precede fa parte dell' "opera" di Dio che sarà annunciata e compiuta "nel corso degli anni".

Il profeta la descrive nei particolari, insieme agli "effetti" che produce. "Dio viene da Teman, il Santo viene dal monte Paran. La sua gloria copre i cieli, la terra è piena della sua lode" (Abacuc 3:3). Teman era una provincia situata a sud est di Israele e il monte Paran si trova nel deserto del Sinai. Il profeta ci ricorda che Dio verrà dalla direzione del Sinai, dove un tempo si era manifestato agli ebrei, per sottolineare che, in futuro, si manifesterà in modo simile quando entrerà come "re glorioso" nella Gerusalemme restaurata e risiederà sul monte Sion. Quando avrà eliminato tutti i nemici terreni del Suo regno, la terra sarà piena della sua lode. Ma prima deve eseguire i Suoi giudizi e purificare Gerusalemme. "Il suo splendore è pari alla luce, dei raggi partono dalla sua mano; là si nasconde la sua potenza. Davanti a lui cammina la peste, la febbre ardente segue i suoi passi. Egli si ferma e scuote la terra; guarda e fa tremare le nazioni. I monti eterni si frantumano, le colline secolari si abbassano" (Abacuc 3:4-6). Da questo comprendiamo che le "pestilenze" e i "terremoti in vari luoghi" di cui parlò Gesù in relazione al "segno" della sua "presenza" non sarebbero stati eventi del tutto naturali o fortuiti, ma "effetti" della "presenza" attiva di Dio negli affari umani del nostro tempo. Non stiamo parlando dei terremoti che si verificano qua e là nel mondo per effetto di normali processi di assestamento della crosta terrestre o delle malattie e di altre emergenze sanitarie spesso attribuite alla "mala sanità" o alla cattiva gestione delle risorse. 

Gesù aveva in mente una regione ben precisa quando pronunciò quelle parole, Israele in primis, ma anche i territori occupati dal "re del settentrione", che chiamò "la cosa disgustante che causa desolazione". I recenti terremoti che sono stati registrati in varie località israeliane, come in tutto il Medio Oriente, e gli altri spaventosi fenomeni meteorologici in Iran e Turchia, in seguito ai quali si è verificata anche l'inaspettata frana di una montagna, fanno certamente parte degli "effetti" della "presenza" di Dio e del "segno" della "presenza" regale di Gesù. 
"Vedo le tende d'Etiopia sotto il dolore, i padiglioni del paese di Madian sono sconvolti.  ... Hai estratto il tuo arco; le frecce lanciate dalla tua parola sono esecrazioni. ... l'abisso fa udire la sua voce. Il sole alza in alto le mani; la luna si ferma nella sua dimora, alla luce delle tue saette che partono al lampeggiare della tua lancia che brilla" (Abacuc 3:7, 9-11). Il profeta descrive il momento in cui "apparirà nel cielo il segno del Figlio dell'uomo", Gesù Cristo, allorché tornerà per giudicare definitivamente l'umanità. Le "frecce" che la "parola" di Dio, il Messia, lancerà saranno le "esecrazioni" che pronuncerà contro i ribelli incalliti. "Guardai e vidi un cavallo bianco. Colui che lo cavalca aveva un arco; e gli fu data una corona, ed egli venne fuori da vincitore, e per vincere" (Apocalisse 6:2). Gesù disse che allora ci saranno "paurose visioni e dal cielo grandi segni", "angoscia delle nazioni, spaventate dal rimbombo del mare e delle onde". "Farò prodigi nei cieli e sulla terra:", promette Dio, "sangue, fuoco e colonne di fumo. Il sole sarà cambiato in tenebre e la luna in sangue, prima che venga il grande e terribile giorno del Signore (YHWH)", la battaglia finale di Armaghedon (Luca 21:11,25; Gioele 2:30,31). Quando quel "giorno" "grande e terribile" verrà, si adempiranno queste parole: "Tu percorri la terra con furore, tu schiacci le nazioni nella tua ira. Tu esci per salvare il tuo popolo, per liberare il tuo unto; tu abbatti la cima della casa dell'empio e la demolisci fino alle fondamenta. Tu trafiggi con le loro stesse frecce la testa dei suoi capi, che vengono come un uragano per disperdermi" (Abacuc 3:12-14). Alla fine Dio distruggerà il "re del settentrione" guidato da "Gog di Magog", Satana il diavolo nella sua manifestazione terrena, nel suo attacco a oltranza contro il popolo di Dio, composto da ebrei fedeli e persone di tutte le nazioni a loro associate. 

Che dire di voi? Vi siete accorti che l'Onnipotente Cratore dell'Universo è attivamente "presente" sulla scena mondiale? Egli ha già iniziato la Sua "opera" contro chi non lo ascolta e a favore di chi Lo ama e ha fede in Lui. Voi da che parte siete? Dalla parte dell'infedele Israele che continua ad ingannare il mondo con la sua propaganda satanica, dalla parte del "re del settentrione" che è guidato dal Nemico di Dio, dalla parte del "re del mezzogiorno" che subirà anch'esso il giudizio di Dio, o dalla parte dell'unico Vero Dio degli ebrei e dei cristiani, che si chiama Yahwhe, o Geova, e di coloro che Lo servono di cuore? 

Non vi fate ingannare dai "falsi profeti" delle varie religioni secondo i quali a Israele non accadrà mai niente e noi dovremmo appoggiarlo politicamente, magari acclamando chi lo sostiene! Cerchiamo di restare politicamente neutrali nello "scontro" finale fra il "re del settentrione" e il "re del mezzogiorno". Stiamo lontani il più possibile da "Babilonia la grande", che presto sarà distrutta. Non ci facciamo coinvolgere dai suoi facili entusiasmi e dalla sua apparente prosperità, spesso ottenuta col sangue di innocenti. Restiamo dalla parte della verità! Continuate ad ascoltare la "sentinella" che, come un "economo" "fedele e saggio", vi avverte tempestivamente sugli sviluppi mondiali. Restate nell' "arca" spirituale di Dio, continuando a fidarvi completamente di Lui qualunque cosa accada. Supplichiamo Dio di guardarci con favore mentre ci giudica. "Nell'ira, ricordati di aver pietà!". Supplichiamolo di risparmiare quegli abitanti di Israele che torneranno a Lui. Restiamo umili e non confidiamo in noi stessi, come fa il "Caldeo". "Ecco, si è inorgoglito, non agisce rettamente; ma il giusto per la sua fede vivrà" (Abacuc 2:4).

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