venerdì 15 marzo 2019

Abitanti d'Israele, state ascoltando i "veri" profeti di Dio?



"Per tre misfatti d'Israele, anzi per quattro, io non revocherò la mia sentenza", dice Dio (Amos 2:6). I "peccati" dell'infedele Israele non sono pochi o sporadici, ma molti e ripetuti. In effetti, "i suoi peccati si sono ammassati fino al cielo e Dio si è ricordato delle sue iniquità" (Apocalisse 18:5). Nel Suo immenso amore, l' "Iddio d'Israele" ha "suscitato dei profeti" per avvertire gli abitanti d'Israele, ma essi si sono rifiutati di ascoltarli. Cercano perfino di renderli non idonei all'incarico e ordinano loro di non profetizzare! Soprattutto i suoi "capi politici" si ostinano a rifiutare il "destino" che li attende. "Veggente, vattene", dicono, "non profetizzare più" da noi! Preferiscono ascoltare i "falsi" profeti, i quali profetizzano falsamente che per Israele andrà sempre tutto bene e che non è necessario cambiare condotta.

Ma è Dio che ordina ai Suoi profeti di profetizzare su Gerusalemme, ed Egli non revocherà i Suoi giudizi. Se "il Signore, Dio (YHWH), parla, chi non profetizzerà?"  (Amos 2:11,12; 3:8; 6:12,13,15). Gli abitanti d'Israele farebbero invece bene a prestare ascolto al "messaggio" che i "veri" profeti di Dio stanno portando loro: "Ecco, il nemico è tutt'attorno al paese" (Amos 3:11). Come ho piu volte spiegato, ora il "re del settentrione" sta prendendo posizione contro Israele e presto circonderà completamente Gerusalemme, come avvertì Gesù. Sarebbe saggio "uscire" fin d'ora da "Babilonia", allontanandosi il più possibile dalla "zona di pericolo". Al più tardi, allorché gli eserciti "nemici" si accamperanno intorno alla città, dovrebbero essere almeno pronti a "fuggire ai monti" (Luca 21:20,21; Apocalisse 18:4). Quanti stanno prendendo a cuore l'avvertimento? In realtà nessuno di loro vorrebbe che Gerusalemme fosse distrutta, ma di fatto la stanno portando al disastro! "Voi volete allontanare il giorno del male, ma fate avvicinare il regno della violenza" (Amos 6:3). Quanti di loro sostengono, con le parole o con le azioni, le iniziative violente dello Stato d'Israele, per esempio, nel tentativo di imporre con la forza la sua egemonia sulle popolazioni limitrofe? 

Dio ci ricorda che non solo il Suo giudizio su Israele sarà eseguito, ma lo sarà molto presto. "La fine del mio popolo è matura", come frutta matura che di lì a poco dovrà essere raccolta. "Io non lo risparmierò più". A partire dal prossimo 4 aprile i profeti di Dio, i "due testimoni" dell'Apocalisse, dovranno profetizzare "vestiti di sacco", annunciando con la massima intensità la distruzione di Gerusalemme (Apocalisse 11:3). "Trasformerò le vostre feste in lutto e tutti i vostri canti in lamento; coprirò di sacchi tutti i fianchi e ogni testa sarà rasa. Il paese piomberà nel lutto come quando muore un figlio unico; la sua fine sarà come un giorno d'amerezza". Tutti coloro che saranno ancora all'interno della città quando Gerusalemme verrà attaccata faranno, mi dispiace dirlo, una brutta fine. "Percuoti i capitelli e siano scossi gli architravi! Spezzali sul capo di tutti quanti, e io ucciderò il resto con la spada! Nessuno di loro si salverà, nessuno di essi scamperà" (Amos 8:10; 9:1). 

Questo non significa che tutti gli ebrei saranno sterminati. Il "regno colpevole" sarà sterminato, lo Stato d'Israele in quanto istituzione politica e religiosa e tutti i suoi abitanti che lo sostengono. "Tuttavia, io non distruggerò interamente la casa di Giacobbe". Come sappiamo, un "rimanente" ubbidiente, che tornerà a Dio in tempo, sarà risparmiato e 'ricostruirà le città desolate e le abiterà; pianterà vigne e ne berrà il vino; coltiverà guardini e ne mangerà i frutti' (Amos 9:8,14). Sarete anche voi fra questi superstiti? Ascoltate i profeti che Dio vi sta mandando, prendete a cuore questo avvertimento e possa l'Iddio d'Israele benedire gli sforzi che compirete per servirlo!
 

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