venerdì 4 settembre 2020

Il "vino nuovo" è tolto di bocca e "il mosto è svanito" (Gioele 1:5,10)

"Svegliatevi, ubriachi, e piangete! Lamentatevi tutti, bevitori di vino, per il vino nuovo che vi è tolto di bocca!"

"La campagna è devastata, la terra piange,
perché il grano è distrutto, il mosto è svanito, e l'olio manca".

(Gioele 1:5,10)

Le espressioni "vino nuovo" e "mosto" ci fanno capire in quale periodo si sarebbero adempiute queste parole, ovvero nella stagione autunnale, entro i primi giorni di novembre. Come ho spiegato, stiamo parlando già di questo autunno 2020. La profezia di Gioele dice che i "nemici" di Israele si sarebbero accaniti sul Paese a oltranza. Li paragona a insetti famelici, come bruchi, grilli, cavallette e locuste, che sarebbero comparsi in un ordine temporale preciso, a cominciare dalla primavera. Se infatti solitamente i bruchi sono attivi fin dalla primavera, cavallette e locuste operano per lo più d'estate e in autunno. Chi rappresentano questi ultimi? Gioele parla di un esercito "inedito" e lo descrive cone "un popolo forte e innumerevole" con "denti di leone" e "mascelle da leonessa". Queste espressioni sono altrove riferite particolarmente ai "Caldei", o "Assiri", ovvero i paesi immediatamente a nord di Israele, come Libano, Iran, Iraq e Siria. Per esempio Abacuc dichiara: "Guardate fra le nazioni, guardate, meravigliatevi e siate stupiti! Poiché io sto per fare ai vostri giorni un'opera, che voi non credereste, nemmeno se ve la raccontassero. Perché, ecco, io sto per suscitare i Caldei, questa nazione crudele e impetuosa, che percorre tutta la terra, per impadronirsi di dimore che non sono sue. È un popolo terribile e spaventoso" (Abacuc 1:5-7). Questo significa che, contrariamente alle previsioni di alcuni "esperti" di politica internazionale, presto, entro l'autunno, i paesi menzionati invaderanno Israele in modo devastante! Se vivete in zona, allontanatevi! Se proprio non potete, arrendetevi al "nemico" anziché combatterlo! Cosa più importante, assicuratevi di godere di una buona relazione con Dio e abbiate fede nel Messia che ha costituito per la vostra salvezza. 

domenica 23 agosto 2020

"Trema, o Filistia, tutta quanta!" (Isaia 14:31)


Come ho spiegato nei precedenti articoli, la "Filistia" profetica corrisponde oggi al popolo palestinese. Il profeta dice ai palestinesi di tremare. Perché mai? Devono forse tremare per gli attacchi che stanno subendo da Israele? Anche se sono invitati a non rispondere alle provocazioni israeliane, pare che non sia Israele il loro vero problema. La profezia indica che 'la verga che li colpiva sarà spezzata'. Chi è oggi che colpisce i palestinesi? L'esercito israeliano. Ebbene, non continuerà a colpirli ancora a lungo. Qualcuno li fermerà presto. E i palestinesi se ne rallegreranno, pensando di essersela cavata. Ma il profeta li invita a non farsi troppe illusioni. "Poiché dalla radice del serpente uscirà una vipera e il suo frutto sarà un drago volante" (Isaia 14:29). 

Di chi si sta parlando? Nella Bibbia l' "originale serpente" è il principale Nemico di Dio, Satana il diavolo. Ai tempi di Gesù i suoi oppositori furono definiti da lui "progenie di vipere", perché manifestavano le stesse caratteristiche criminali dell' "originale serpente". Quest'ultimo nell'Apocalisse viene anche visto come un "dragone". Quindi la profezia rivela che degli uomini malvagi  sarebbero stati guidati da quel "drago" contro i palestinesi. Il profeta ci permette di identificarli. "Urla,o porta! Grida, o città! Trema, o Filistia, tutta quanta! Poiché dal nord viene un fumo e nessuno sbanda dalla sua schiera" (Isaia 14:31). 

Queste ultime parole sono straordinariamente simili a quelle di Gioele: "ognuno va diritto davanti a sé e non devia dal proprio sentiero. Nessuno spinge il suo vicino, ognuno avanza per la sua strada; si slanciano in mezzo alle frecce, non rompono le file" (Gioele 2:7,8). Dal contesto si comprende che Gioele sta parlando degli eserciti turchi che distruggeranno Gerusalemme. Sono gli stessi che, entro l'autunno 2021, faranno tremare i palestinesi. 

Notate, infatti, la descrizione che ne fa Gioele: "Come l'aurora, si sparge sui monti un popolo numeroso e potente, quale non se n'è mai visto prima, e non se ne vedrà mai più in appresso negli anni delle generazioni future. Davanti a lui un fuoco divora, dietro divampa una fiamma; prima di lui, il paese era come il giardino dell'Eden; dopo di lui, è un deserto desolato; nulla gli sfugge. A vederli, sembrano cavalli, corrono come dei cavalieri. Sembra un fragore di carri, quando saltano sulle vette dei monti; crepitano come la fiamma che brucia la stoppia; sono come un popolo poderoso, schierato in battaglia. Davanti a loro tremano i popoli, ogni volto impallidisce" (Gioele 2:2-6). Anche i palestinesi che mostrano ostilità a Israele dovranno fare i conti con questo "popolo numeroso e potente". Attraverso Isaia Dio avverte la "Filistia": "io farò morire di fame la tua radice e quel che rimarrà di te sarà ucciso". 

Servendosi della Turchia, l'Iddio d'Israele vendicherà il Suo popolo ebraico distruggendo i palestinesi. La "radice" indica ciò da cui scaturisce la vitalità di una pianta o un albero, le sue fondamenta. Similmente Dio minerà quel popolo alla base, nelle sue fondamenta istituzionali. Il profeta Daniele dice che la Turchia è il "piccolo corno" che sarebbe spuntato da una "bestia spaventosa, terribile, straordinariamente forte", l'impero romano (Daniele 7:7,8,23,24). Proprio come quel grande impero la Turchia sta conoscendo nei nostri giorni un'espansione senza precedenti e si sta imponendo con l'astuzia e la forza in tutto il mondo. L'Apocalisse spiega che, in seguito alla discesa sulla terra dell'"angelo dell'abisso", cioè il "dragone", un insolito esercito di "cavallette" o "cavalli al galoppo" avrebbe causato problemi al mondo (Appcalisse 9). Da questo comprendiamo che, dietro le "mire" espansionistiche turche, c'è il Nemico di Dio, lo stesso che Ezechiele chiama "Gog di Magog, principe sovrano di Mesec", laddove "Mesec" rappresenta oggi la Turchia (Ezechiele 38:2). 

 Ma, come ho spiegato in altre occasioni, non tutti i palestinesi sono destinati al massacro! Dio promette: "I più poveri avranno di che pascersi e i bisognosi riporteranno al sicuro". "Il Signore (YHWH) ha fondato Sion e in essa gli afflitti del suo popolo trovano rifugio" (Isaia 14:30,32). Quando gli ebrei fedeli andranno in Israele, anche persone umili palestinesi li accompagneranno nella "ricostruzione". Su di loro si avvereranno queste parole: "Poiché egli libererà il bisognoso che grida e il misero che non ha chi l'aiuti. Egli avrà compassione dell'infelice e del bisognoso e salverà l'anima dei poveri" (Salmo 72:12,13). 

E voi che vivete in Palestina, intorno alla Striscia di Gaza o in Cisgiordania, siate saggi! Non combattete gli israeliani che vi opprimono. Presto sarete liberati da loro. Ma preparatevi all'arrivo dei soldati turchi, unendovi umilmente agli ebrei fedeli che torneranno a Gerusalemme 

lunedì 17 agosto 2020

"Aggiustate, aggiustate, preparate la via, togliete gli ostacoli dalla via del mio popolo!" (Isaia 57:14)

Secondo le profezie, quando i "Caldei", o "Assiri", ovvero i paesi immediatamente a nord di Israele, insieme ai loro alleati, invaderanno il paese, una parte della popolazione sarà deportata e un'altra, un "rimanente", o "residuo", resterà in patria. Quelli di loro che torneranno a Dio subiranno l'oppressione "nemica" per breve tempo, perché ne saranno liberati verso l'autunno 2021. A loro si rivolge profeticamente l'Iddio d'Israele: "Popolo mio, che abiti a Sion, non temere l'Assiro che ti batte con la verga e alza su di te il bastone, come fece l'Egitto! Ancora un breve, brevissimo tempo, e la mia indignazione sarà finita, la mia ira si volgerà a distruggere loro" (Isaia 10:24,25). Anche ai tempi del profeta Geremia, allorché gli eserciti babilonesi conquistarono il paese, alcuni furono lasciati in patria ed ebbero la possibilità di "coltivare vigne e campi" (Geremia 39:10; 52:16). Questo particolare avrà un adempimento speciale in futuro per gli ebrei fedeli che saranno stati lasciati nel paese. Mentre gli ebrei infedeli patiranno i pesanti effetti della devastazione, costoro avranno abbondanza materiale.  "Panna e miele mangerà chiunque sarà rimasto superstite nel paese". "I miei servi mangeranno, ma voi avrete fame; ecco, i miei servi berranno, ma voi avrete sete" (Isaia 7:22; 65:13). 

A tutti questi che sperano di restare in patria, nonostante l'invasione "nemica", Dio rivolge l'appello trasmesso attraverso il profeta Aggeo: "Sii forte, popolo tutto del paese!", dice il Signore (YHWH). "Mettetevi al lavoro!" (Aggeo 2:4). Se vivi in Israele e ti piacerebbe restarci il più a lungo possibile, chiediti cosa implichi questo comando che ti riguarda da vicino. In che senso devi essere "forte" o 'metterti al lavoro'? Nel primo adempimento gli abitanti d'Israele che furono liberati dall'oppressione nemica avrebbero dovuto ricostruire il tempio di Dio, invece di pensare esclusivamente a curare i propri interessi materiali. 

Nell'adempimento futuro cosa significa "ricostruire il tempio di Dio"? Quando i "nemici" devasteranno il paese, il popolo ebraico residente in Israele si sentirà come una donna "sterile", sola e abbandonata. Ma Dio promette che di lì a poco "partorirà", per così dire, i suoi "figli", cioè le persone di origini ebraiche che torneranno in patria, sostenuti da volontari di ogni nazione. "Esulta, o sterile, tu che non partorivi! Da' in grida di gioia e rallègrati, tu che non provavi doglie di parto! Poiché i figli dell'abbandonata saranno più numerosi dei figli di colei che ha marito», dice il Signore (YHWH)" (Isaia 54:1). 

Cosa dovrà fare per accogliere i "figli" che verranno? "Allarga il luogo della tua tenda, si spieghino i teli della tua abitazione, senza risparmio; allunga i tuoi cordami, rafforza i tuoi picchetti!" "Si dirà: «Aggiustate, aggiustate, preparate la via, togliete gli ostacoli dalla via del mio popolo!»" (Isaia 54:2;57:14). In altre parole, gli ebrei fedeli superstiti dovranno facilitare il ritorno in patria dei loro "fratelli" da tutto il mondo, aiutandoli a trovare casa e tutto ciò di cui dovessero aver bisogno in senso materiale. "Essi ricostruiranno sulle antiche rovine, rialzeranno i luoghi desolati nel passato, rinnoveranno le città devastate, i luoghi desolati delle trascorse generazioni" (Isaia 61:4). Sarà un po' come fecero Noè e i suoi che prepararono l'arca per l'arrivo degli animali. Non solo costruirono l'arca, ma la riempirono anche di tutto il necessario per provvedere alle necessità degli "occupanti" che Dio avrebbe aggiunto. Se vivete in Israele, avete una responsabilità simile! 

Poiché gli "esuli" ebrei torneranno poco prima del "ritorno" dell'Iddio d'Israele a Gerusalemme, ogni preparativo fatto per loro sarà come rivolto a Dio in persona! Si noti infatti la straordinaria somiglianza con queste parole: "La voce di uno grida: «Preparate nel deserto la via del Signore (YHWH), appianate nei luoghi aridiuna strada per il nostro Dio! Ogni valle sia colmata, ogni monte e ogni colle siano abbassati; i luoghi scoscesi siano livellati, i luoghi accidentati diventino pianeggianti" (Isaia 40:3,4). 

Ed ecco perché bisogna farsi coraggio: "Fortificate le mani infiacchite, rafforzate le ginocchia vacillanti!Dite a quelli che hanno il cuore smarrito: «Siate forti, non temete! Ecco il vostro Dio! Verrà la vendetta, la retribuzione di Dio; verrà egli stesso a salvarvi»" (Isaia 35:3,4). È naturale sentirsi scoraggiati e spaventati di fronte alle minacce che i "nemici" continuano a pronunciare con sempre più veemenza, ma chi confida in Dio sa che, a suo tempo, a partire dall'autunno 2021, tutti gli oppositori saranno messi a tacere e non avranno semplicemente la forza di opporsi al "ritorno" in patria degli ebrei fedeli. Anche al tempo di Giosuè ci voleva molta fede e coraggio per fronteggiare i "nemici" che allora occupavano la "terra promessa".Ma Giosuè fu "molto coraggioso e forte" e guidò il popolo fedele alla sua meta. "Così parla il Signore (YHWH): «Rispettate il diritto e fate ciò che è giusto; poiché la mia salvezza sta per venire, la mia giustizia sta per essere rivelata. Beato l'uomo che fa così, il figlio dell'uomo che si attiene a questo, che osserva il sabato astenendosi dal profanarlo, che trattiene la mano dal fare qualsiasi male!»" (Isaia 56:1,2). Qui c'è la "chiave" per rafforzare la propria fede in Dio in questi tempi difficili. È necessario sforzarsi di praticare la giustizia e dare la debita importanza alle cose sacre. Sarà la loro "giustizia" ad attirare persone di tutte le nazioni nel paese ricostruito. Dio promette: "Per amor di Sion io non tacerò, per amor di Gerusalemme io non mi darò posa, finché la sua giustizia non spunti come l'aurora, la sua salvezza come una fiaccola fiammeggiante. Allora le nazioni vedranno la tua giustizia, tutti i re la tua gloria" (Isaia 62:1,2). 

Il profeta Aggeo rivela ciò che accadrà nel prossimo futuro. Il Creatore dell'universo annuncia: "Io farò tremare i cieli e la terra; rovescerò il trono dei re e distruggerò la potenza dei regni delle nazioni; rovescerò i carri e quelli che vi montano; i cavalli e i loro cavalieri cadranno, l'uno per la spada dell'altro" (Aggeo 2:21,22). Le nazioni si stanno ora preparando a combattersi reciprocamente. Gli sconvolgimenti politici a cui stiamo assistendo fanno "tremare" la società dalle fondamenta. Quale sarà l'esito? "Così infatti parla il Signore (YHWH) degli eserciti: 《Ancora una volta, fra poco, io farò tremare i cieli e la terra, il mare e l'asciutto; farò tremare tutte le nazioni, le cose più preziose di tutte le nazioni affluiranno e io riempirò di gloria questa casa》" (Aggeo 2:6,7). Le "cose più preziose" sono gli ebrei fedeli di tutto il mondo e i loro sostenitori che andranno in Israele per dare gloria a Dio. 

Nei prossimi due anni Dio ridurrà le città delle nazioni "in un mucchio di pietre", calmerà "il tumulto degli stranieri" e attenuerà "il canto dei tiranni" che minacciano Israele, consentendo agli ebrei devoti di tornare in patria. Il "popolo forte", il popolo ebraico fedele, lo glorificherà e sarà una "fortezza" per il "povero" e "per l'indifeso nella sua angoscia". Se abitate in Israele e resterete in patria quando i "nemici" verranno, possiate partecipare all'adempimento di queste parole: "In quel giorno si canterà questo cantico nel paese di Giuda: 《Noi abbiamo una città forte; il Signore (YHWH) vi pone la salvezza con mura e bastioni. Aprite le porte ed entri la nazione giusta, che si mantiene fedele》". "Confidate per sempre nel Signore (YHWH), perché il Signore (YHWH), sì il Signore (YHWH), è la roccia dei secoli. Egli ha umiliato quelli che stavano in alto; egli ha abbassato la città elevata, l'ha abbassata fino a terra, l'ha stesa nella polvere". "Tu hai aumentato la nazione, o Signore (YHWH)! Hai aumentato la nazione, ti sei glorificato, hai allargato tutti i confini del paese. Signore (YHWH), essi, nell'angoscia ti hanno cercato; si sono effusi in umile preghiera, quando il tuo castigo li colpiva. Come una donna incinta che sta per partorire si contorce e grida durante le sue doglie, così siamo stati noi davanti a te, o Signore (YHWH)" (Isaia 25:2-5; 26:1,2,4,5,15-17).


domenica 16 agosto 2020

"Alzati, mia amica, mia bella, e vieni" (Cantico dei Cantici 2:10)


Il libro biblico conosciuto col nome di "Cantico dei Cantici" racconta in modo romantico la speciale relazione fra Dio e il popolo ebraico. Il libro ispirato non solo descrive il profondo rapporto sentimentale che unisce l'Iddio d'Israele con gli ebrei che hanno la speranza di far parte del regno celeste, ma fa anche riferimento al futuro ritorno in patria degli ebrei fedeli da tutto il mondo. Come ho spiegato in precedenza, tale "esodo" di massa verso la "terra promessa" avverrà durante il periodo di "tregua" promesso dall'invasione di Israele da parte dei suoi nemici, ovvero fra l'autunno 2021 e la primavera 2022. 

Ma quando più precisamente sarà il momento giusto per andare in Israele? "Il mio amico parla e mi dice: «Àlzati, amica mia, mia bella, e vieni, poiché, ecco, l'inverno è passato, il tempo delle piogge è finito, se n'è andato; i fiori spuntano sulla terra, il tempo del canto è giunto, e la voce della tortora si fa udire nella nostra campagna. Il fico ha messo i suoi frutti, le viti fiorite esalano il loro profumo. Àlzati, amica mia, mia bella, e vieni»" (Cantico dei Cantici 2:10-13). Dio stesso indica alla Sua "amata" il momento migliore per incontrarLo. Dopo l'inverno, quando le viti fioriscono, cioè fra maggio e i primi di giugno. 

Allorché gli ebrei fedeli avranno predisposto la mente e il cuore per ascoltare la "voce" di Dio, preparandosi come uno splendido "giardino" alla Sua lode, Lo inviteranno, per così dire, a tornare. "Venga l'amico mio nel suo giardino e ne mangi i frutti deliziosi!" (Cantico dei Cantici 4:16). Quindi l'Iddio d'Israele tornerà a Gerusalemme solo dopo che gli ebrei fedeli si saranno radunati insieme ai loro "sostenitori" da tutte le nazioni. "Il Signore (YHWH) infatti avrà pietà di Giacobbe, sceglierà ancora Israele, e li ristabilirà sul loro suolo; lo straniero si unirà a essi e si stringerà alla casa di Giacobbe. I popoli li prenderanno e li ricondurranno al loro luogo" (Isaia 14:1,2). 

Immaginate come sarà bello incontrare l'Iddio Onnipotente! Gli ebrei fedeli 'gioiranno a motivo Suo' e si 'siederanno alla sua ombra', sentendosi protetti. Con il loro Creatore si scambieranno teneri espressioni d'affetto, come quelle degli innamorati. "Vieni, amico mio, usciamo ai campi, passiamo la notte nei villaggi! Fin dal mattino andremo nelle vigne; vedremo se la vite ha sbocciato, se il suo fiore si apre, se i melagrani fioriscono. Là ti darò le mie carezze. Le mandragole mandano profumo, sulle nostre porte stanno frutti deliziosi di ogni specie, nuovi e vecchi,che ho serbati per te, amico mio" (Cantico dei Cantici 7:12-14). 

Qui troviamo un altro particolare interessante. L' "amico", cioè Dio, e la sua "amata", ovvero il popolo ebraico fedele, si incontreranno già di "notte", poi insieme visiteranno  le "vigne" in fiore "fin dal mattino". Questo è in armonia con l'esortazione: "Prima che spiri la brezza del giorno e che le ombre fuggano, torna, amico mio, come la gazzella o il cerbiatto sui monti che ci separano!" E l'amico stesso conferma: "Prima che spiri la brezza del giorno
e che le ombre fuggano, io andrò al monte della mirra e al colle dell'incenso" (Cantico dei 2:17;4:6). Ciò significa che Dio incontrerà gli ebrei fedeli e i loro compagni sul "monte della mirra", il monte Sion, quando le viti saranno ancora in fiore, cioè nella primavera 2022 e prima che arrivi l'estate. 

Vi state preparando per incontrare Dio a Gerusalemme? Non intendo semplicemente preparare i documenti necessari per il viaggio e altre cose materiali. Occorre predisporre la mente e il cuore in modo da essere ammessi alla presenza di Dio. Più di ogni altra cosa, mettete in pratica queste parole: "Chi salirà al monte del Signore (YHWH)? Chi potrà stare nel suo luogo santo? L'uomo innocente di mani e puro di cuore, che non eleva l'animo a vanità e non giura con il proposito di ingannare. Egli riceverà benedizione dal Signore (YHWH), giustizia dal Dio della sua salvezza. Tale è la generazione di quelli che lo cercano, di quelli che cercano il tuo volto, o Dio di Giacobbe" (Salmo 24:3-6). 

venerdì 14 agosto 2020

Umiliatevi al cospetto di Dio, "nemici" d'Israele!

Il libro biblico di Giobbe viene speso citato, a ragione, per descrivere l'integrità dell'uomo da cui il libro prende il nome. Ma contiene pure un profondo significato profetico per i nostri giorni. Alcuni brani sono, infatti, straordinariamente simili alle profezie sul "ritorno" di Dio come re a Gerusalemme. Sappiamo che tale "ritorno" è iniziato da quando il Messia è stato posto invisibilmente sul monte Sion e si adempirà completamente allorché l'Iddio d'Israele radunerà in Israele gli ebrei fedeli e i loro sostenitori da tutto il mondo fra l'autunno 2021 e la primavera 2022. 

Perciò anche i paralleli brani di Giobbe si riferiscono al medesimo speciale "evento". Giobbe non era ebreo, ma di origini arabe, e più precisamente viveva nel territorio che corrisponde all'attuale Giordania. I suoi quattro amici, che vennero a confortarlo durante la sua indisposizione, provenivano dai paesi che corrispondono a Iraq, Giordania e Arabia Saudita. Quindi anche il "messaggio" profetico del libro è indirizzato particolarmente alle popolazioni che oggi vivono in quelle zone. 

La profezia rivela che nessun "nemico" di Israele potrà impedire il "ritorno" in patria degli "esuli" ebrei. Nemmeno gli animali selvatici costituiranno un pericolo! "(Dio) rende inerte ogni mano d'uomo, perché tutti i mortali, che sono opera sua, imparino a conoscerlo. Le bestie selvagge vanno nel covo e stanno accovacciate entro le tane" (Giobbe 37:7,8).

L'onnipotente Creatore permetterà che le nazioni "nemiche" si combattano le une con le altre nei prossimi due anni. Inoltre si servirà di mezzi naturali, come fulmine, pioggia e neve, per smontarne l'impeto, gli stessi "mezzi" che impiegherà per rendere fertile e produttiva la terra che sarà abitata dal Suo popolo radunato. "Egli attira in alto le gocce d'acqua; dai vapori che egli ha formato stilla la pioggia. Le nubi la spargono, la rovesciano sulla folla dei mortali. Chi può capire lo spiegamento delle nubi, i fragori che scoppiano nel suo padiglione? Ecco, ora egli diffonde intorno a sé la sua luce, ora copre le profondità del mare. Con tali mezzi egli punisce i popoli e dà loro cibo in abbondanza. Si riempie di fulmini le mani e li lancia contro gli avversari". "Dal sud viene l'uragano, il freddo viene dal nord. Al soffio di Dio si forma il ghiaccio e si contrae la distesa delle acque. Egli carica pure le nubi di umidità, disperde lontano le nuvole che portano i suoi lampi ed esse, da lui guidate, vagano nei loro giri per eseguire i suoi comandi sopra la faccia di tutta la terra; e le manda come flagello, oppure come beneficio alla sua terra, o come prova della sua bontà" (Giobbe 36:27-32;  37:9-13).

Se vivi in quei territori, come dovresti comportarti? Sappi che Dio vuole salvarti. "Te pure egli vuole liberare dalle fauci della distretta, metterti al largo, dove non è più angustia, e coprire la tua mensa di cibi succulenti" (Giobbe 36:16). "Se gli uomini sono talvolta stretti da catene, se sono presi nei legami dell'afflizione, Dio fa loro conoscere il loro comportamento, le loro trasgressioni, poiché si sono insuperbiti; egli apre così i loro orecchi agli ammonimenti e li esorta ad abbandonare il male. Se l'ascoltano, se si sottomettono, finiscono i loro giorni nel benessere, e i loro anni nella gioia; ma, se non l'ascoltano, periscono trafitti dalle frecce, muoiono nel loro accecamento. Gli empi di cuore si abbandonano alla collera, non implorano Dio quando egli li incatena; così muoiono nel fiore degli anni e la loro vita finisce come quella dei dissoluti; ma Dio libera l'afflitto mediante l'afflizione, e gli apre gli orecchi mediante la sventura" (Giobbe 36:8-15). Non serve che vi opponiate al proposito di Dio, andrà avanti lo stesso. Se lo faceste, vi fareste solo del male. Vi conviene ascoltare i Suoi avvertimenti e comportarvi bene. "Ma, se giudichi le vie di Dio come fanno gli empi, il suo giudizio e la sua sentenza ti piomberanno addosso. Bada che la collera non ti trasporti alla bestemmia, la grandezza del riscatto non ti spinga a deviare!" (Giobbe 36:17,18).

Il libro di Giobbe spiega che alla fine Giobbe riconobbe la Sua inferiorità rispetto Dio e rinnovò la sua integrità. Perciò "guardati bene dal volgerti dell'iniquità", partecipando agli attacchi contro Israele fomentati dal "Nemico"! Umiliati al cospetto di Dio, riconoscendo la Sua superiorità. "Porgi l'orecchio a questo, ... fèrmati e considera le meraviglie di Dio!" (Giobbe 37:14) Unisciti agli ebrei fedeli che torneranno in patria e preparati ad incontrare Dio!


mercoledì 12 agosto 2020

"Non fate gli schernitori", figli d'Israele! (Isaia 28:22)


In un articolo precedente ho spiegato che, nell'adempimento attuale, "Efraim" si riferisce collettivamente alla parte settentrionale d'Israele e "Tiro" è un sinonimo di "Assiria" o "Caldei". È esatto, ma la particolare collocazione geografica di queste località ha pure importanza e ci permette di comprendere meglio come si adempiranno determinate profezie. Per la precisione, "Tiro" si trovava nell'attuale Libano, mentre il territorio di "Efraim" corrisponde all'area intorno a Tel Aviv, dove è situato l'aeroporto. Le profezie rivelano che "Efraim" avrebbe cercato l'appoggio del "re d'Assiria" e si sarebbe guadagnata una posizione di favore a "Tiro". "Efraim è andato verso l'Assiria e ha mandato dei messaggeri a un re perché lo difendesse". Poi Dio, "allungando lo sguardo fino a Tiro", vede "Efraim piantato in luogo gradevole". Inoltre ammette: "Efraim mi circonda di menzogne". "Efraim si pasce di vento e va dietro al vento orientale. Ogni giorno moltiplica le menzogne e le violenze; fa alleanza con l'Assiria e porta olio in Egitto" (Osea 5:13;9:13;12:1,2). 

Ebbene, cosa sta facendo Israele in seguito all'esplosione che ha colpito Beirut e tutto il Libano? Non sta cercando di guadagnare una posizione di favore presso i libanesi inviando e promettendo aiuti e sostegno morale alla popolazione? Sperano in tal modo di arginare l'offensiva nemica sempre più pressante che arriva da nord. Nello stesso tempo non smettono di "portare olio in Egitto", coltivando buoni rapporti con i paesi occidentali. La profezia rivela che la loro "strategia" è una menzogna. È interessante che si parli specificamente di "vento" e di "messaggeri". Non sono termini che fanno pensare ai voli aerei e alle relazioni diplomatiche che Israele intrattiene "volando" da un paese all'altro? Il profeta dice pure che i loro tentativi di placare il "nemico" non riusciranno. Il "re d'Assiria" non li guarirà dalla loro "piaga", un chiaro riferimento all'attuale pandemia, ed "Efraim dovrà condurre i suoi figli a colui che li ucciderà". 

Non solo l' "alleanza" con il Libano non li proteggerà, ma gli si rivolterà contro!  Il profeta Isaia avverte: "Ecco venire, da parte del Signore, un uomo forte, potente, come una tempesta di grandine, un uragano distruttore, come una piena di grandi acque che straripano; egli getta quella corona a terra con violenza. La superba corona degli ubriachi di Efraim sarà calpestata" (Isaia 28:2,3). Si illuderanno di aver stretto "un'alleanza con la morte", scendendo a patti col "nemico", ma il "re d'Assiria", nella fattispecie il Libano, parteciperà alla devastazione del Paese. 

Non ho forse lanciato l'avvertimento da un po di tempo a questa parte, invitando gli ebrei residenti in Israele a confidare in Dio anziché negli uomini? Come reagiscono? La maggior parte si rifiuta di ascoltare e a volte mi prende in giro. Dicono fra loro: "A chi vuole dare insegnamenti? A chi vuole far capire la lezione?". Forse pensano che non parlo nemmeno bene la loro lingua o che sono ripetitivo. Era stato profetizzato anche questo: "Ebbene, sarà mediante labbra balbuzienti e mediante una lingua straniera che il Signore (YHWH) parlerà a questo popolo". "Ma non hanno voluto ascoltare" (Isaia 28:9,11). 

Ed ecco perché ora mi rivolgo in particolare ai governanti (o rappresentanti politici) della nazione: "Ascoltate dunque la parola del Signore (YHWH), o schernitori, che dominate questo popolo di Gerusalemme!". Voi sapete bene di aver "fatto della menzogna" il vostro "rifugio" e credete di esservi "messi al sicuro dietro l'inganno". "La vostra alleanza con la morte sarà annullata, e il vostro patto con il soggiorno dei morti non reggerà; quando l'inondante flagello passerà, voi sarete da esso calpestati". Perciò, "non fate gli schernitori, affinché le vostre catene non abbiano a rafforzarsi! Poiché io ho udito, da parte del Signore, del Dio (YHWH) degli eserciti, che è deciso uno sterminio completo di tutto il paese" (Isaia 28:14,15,18,22). 

Sì, presto i "nemici" d'Israele faranno "uno sterminio completo di tutto il paese"! Invece di prendermi in giro e sottovalutare l'avvertimento, dovrebbero fare silenzio e stare a sentire. L'Iddio d'Israele dice: "Porgete orecchio, e date ascolto alla mia voce! State attenti, e ascoltate la mia parola!" (Isaia 28:23). La classe politica d'Israele farebbe meglio a farsi da parte, deporre la loro "superba corona", e acclamare la "pietra angolare preziosa", il Messia, che Dio ha "posto come fondamento in Sion" (Isaia28:1,16). E voi tutti che leggete, come state reagendo alla "voce" di Dio? Quando la "superba corona degli ubriachi di Efraim" sarà "calpestata", "in quel giorno il Signore (YHWH) degli eserciti sarà una splendida corona, un diadema d'onore al resto del suo popolo, uno spirito di giustizia a colui che siede come giudice, la forza di quelli che respingono il nemico fino alle sue porte" (Isaia 28:3,5,6). Se siete fra il "resto del popolo", fate di Dio la vostra "splendida corona", qualcosa di cui andare fieri. "Colui che siede come giudice" dal 4 aprile 2019, il Messia, riceverà lo "spirito di giustizia" nell'eseguire i giudizi di Dio e "quelli che respingono il nemico", i "pastori" di origine ebraica che offrono guida spirituale, avranno da Dio la "forza" necessaria per svolgere la loro "missione".


martedì 4 agosto 2020

"Preparate. .. la via del Signore (YHWH)!" (Isaia 40:3)


Le profezie rivelano che il ritorno in patria degli ebrei fedeli da tutto il mondo, fra l'autunno 2021 e la primavera 2022, coinciderà con il "ritorno" dell'Iddio d'Israele a Gerusalemme e con il "radunamento" delle nazioni ostili in vista della battaglia finale. Il profeta Isaia, per esempio, dichiara: "Consolate, consolate il mio popolo, dice il vostro Dio. Parlate al cuore di Gerusalemme e proclamatele che il tempo della sua schiavitù è compiuto; che il debito della sua iniquità è pagato, che essa ha ricevuto dalla mano del Signore (YHWH) il doppio per tutti i suoi peccati. La voce di uno grida: «Preparate nel deserto la via del Signore (YHWH), appianate nei luoghi aridi una strada per il nostro Dio! Ogni valle sia colmata, ogni monte e ogni colle siano abbassati; i luoghi scoscesi siano livellati, i luoghi accidentati diventino pianeggianti". " «Isole, fate silenzio davanti a me! Riprendano nuove forze i popoli, si accostino e poi parlino! Veniamo assieme in giudizio!".  "Il Signore (YHWH) avanzerà come un eroe, ecciterà il suo ardore come un guerriero; manderà un grido, un grido tremendo, trionferà sui suoi nemici" (Isaia 40:1-4; 41:1; 42:13). 

Attraverso il profeta Gioele Dio spiega ciò che farà: «Infatti ecco, in quei giorni, in quel tempo, quando ricondurrò dall'esilio quelli di Giuda e di Gerusalemme, io adunerò tutte le nazioni, e le farò scendere nella valle di Giosafat. Là le chiamerò in giudizio a proposito della mia eredità, il popolo d'Israele, che esse hanno disperso tra le nazioni, e del mio paese, che hanno spartito fra di loro". "Le nazioni si muovano e vengano alla valle di Giosafat! perché là io mi metterò seduto per giudicare tutte le nazioni circostanti" (Gioele 3:1,2,12). Di nuovo Isaia, subito dopo aver parlato dei "molti popoli" che accorreranno a Gerusalemme, sul monte Sion, per incontrare l'Onnipotente, dice: "Egli giudicherà tra nazione e nazione e sarà arbitro fra molti popoli". "Infatti il Signore (YHWH) degli eserciti ha un giorno contro tutto ciò che è orgoglioso e altèro, e contro chiunque s'innalza, per abbassarlo". "Gli uomini entreranno nelle caverne delle rocce e negli antri della terra per sottrarsi al terrore del Signore (YHWH) e allo splendore della sua maestà, quando egli sorgerà per far tremare la terra" (Isaia 2:4,12,19). 

Il profeta Ezechiele ebbe una "visione" spettacolare di quando Dio tornerà per giudicare il mondo: "Io guardai, ed ecco venire dal settentrione un vento tempestoso, una grossa nuvola con un fuoco folgorante e uno splendore intorno a essa; nel centro vi era come un bagliore di metallo in mezzo al fuoco". Poi vide "quattro esseri viventi", i cherubini, che si muovevano in tutte le direzioni alla velocità della luce. E al di sopra di questi vide Dio nella Sua maestosa gloria: "Al di sopra della volta che era sopra le loro teste, c'era come una pietra di zaffiro, che pareva un trono; e su questa specie di trono appariva come la figura di un uomo, che vi stava seduto sopra, su in alto. Vidi pure come un bagliore di metallo, come del fuoco, che lo circondava tutto intorno dalla sembianza dei suoi fianchi in su; e dalla sembianza dei suoi fianchi in giù vidi come del fuoco, come uno splendore tutto attorno a lui. Qual è l'aspetto dell'arco che è nella nuvola in un giorno di pioggia, tal era l'aspetto di quello splendore che lo circondava. Era un'apparizione dell'immagine della gloria del Signore (YHWH)" (Ezechiele 1:4,26-28). 

Cosa provate davanti a questa stupefacente "visione"? Quando l'Iddio Onnipotente tornerà, nessuna nazione, per quanto potente, potrà impedire l'adempimento del Suo proposito di riunire gli "esuli" ebrei e i loro sostenitori. "Allora la gloria del Signore (YHWH) sarà rivelata, e tutti, allo stesso tempo, la vedranno; perché la bocca del Signore (YHWH) l'ha detto». Una voce dice: «Grida!». E si risponde: «Che griderò?» «Grida che ogni carne è come l'erba e che tutta la sua grazia è come il fiore del campo. L'erba si secca, il fiore appassisce quando il soffio del Signore (YHWH) vi passa sopra; certo, il popolo è come l'erba. L'erba si secca, il fiore appassisce, ma la parola del nostro Dio dura per sempre»" (Isaia 40:5-8). Tutti vedranno la "gloria" di Dio. Gli oppositori saranno seccati come erba, mentre la Sua "parola", o proposito, avrà sicuro successo. 

La domanda che dovremmo farci è: "Chi di voi presterà orecchio a questo? Chi sarà attento e ascolterà in avvenire?" (Isaia 42:23). Preferite essere fra i "nemici" di Dio che correranno a nascondersi, nel vano tentativo di sfuggire alla Sua tremenda ira o fra le persone d'origine ebraica fedeli e i loro sostenitori che lo acclameranno con gioia? Riguardo a questi ultimi l'apostolo Giovanno dice: "Dopo queste cose guardai e vidi una folla immensa che nessuno poteva contare, proveniente da tutte le nazioni, tribù, popoli e lingue, che stava in piedi davanti al trono e davanti all'Agnello, vestiti di bianche vesti e con delle palme in mano. E gridavano a gran voce, dicendo: «La salvezza appartiene al nostro Dio che siede sul trono, e all'Agnello»"."Non avranno più fame e non avranno più sete, non li colpirà più il sole né alcuna arsura; perché l'Agnello che è in mezzo al trono li pascerà e li guiderà alle sorgenti delle acque della vita; e Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi»" (Apocalisse 7:9,10,16,17).