Secondo le profezie, quando i "Caldei", o "Assiri", ovvero i paesi immediatamente a nord di Israele, insieme ai loro alleati, invaderanno il paese, una parte della popolazione sarà deportata e un'altra, un "rimanente", o "residuo", resterà in patria. Quelli di loro che torneranno a Dio subiranno l'oppressione "nemica" per breve tempo, perché ne saranno liberati verso l'autunno 2021. A loro si rivolge profeticamente l'Iddio d'Israele: "Popolo mio, che abiti a Sion, non temere l'Assiro che ti batte con la verga e alza su di te il bastone, come fece l'Egitto! Ancora un breve, brevissimo tempo, e la mia indignazione sarà finita, la mia ira si volgerà a distruggere loro" (Isaia 10:24,25). Anche ai tempi del profeta Geremia, allorché gli eserciti babilonesi conquistarono il paese, alcuni furono lasciati in patria ed ebbero la possibilità di "coltivare vigne e campi" (Geremia 39:10; 52:16). Questo particolare avrà un adempimento speciale in futuro per gli ebrei fedeli che saranno stati lasciati nel paese. Mentre gli ebrei infedeli patiranno i pesanti effetti della devastazione, costoro avranno abbondanza materiale. "Panna e miele mangerà chiunque sarà rimasto superstite nel paese". "I miei servi mangeranno, ma voi avrete fame; ecco, i miei servi berranno, ma voi avrete sete" (Isaia 7:22; 65:13).
A tutti questi che sperano di restare in patria, nonostante l'invasione "nemica", Dio rivolge l'appello trasmesso attraverso il profeta Aggeo: "Sii forte, popolo tutto del paese!", dice il Signore (YHWH). "Mettetevi al lavoro!" (Aggeo 2:4). Se vivi in Israele e ti piacerebbe restarci il più a lungo possibile, chiediti cosa implichi questo comando che ti riguarda da vicino. In che senso devi essere "forte" o 'metterti al lavoro'? Nel primo adempimento gli abitanti d'Israele che furono liberati dall'oppressione nemica avrebbero dovuto ricostruire il tempio di Dio, invece di pensare esclusivamente a curare i propri interessi materiali.
Nell'adempimento futuro cosa significa "ricostruire il tempio di Dio"? Quando i "nemici" devasteranno il paese, il popolo ebraico residente in Israele si sentirà come una donna "sterile", sola e abbandonata. Ma Dio promette che di lì a poco "partorirà", per così dire, i suoi "figli", cioè le persone di origini ebraiche che torneranno in patria, sostenuti da volontari di ogni nazione. "Esulta, o sterile, tu che non partorivi! Da' in grida di gioia e rallègrati, tu che non provavi doglie di parto! Poiché i figli dell'abbandonata saranno più numerosi dei figli di colei che ha marito», dice il Signore (YHWH)" (Isaia 54:1).
Cosa dovrà fare per accogliere i "figli" che verranno? "Allarga il luogo della tua tenda, si spieghino i teli della tua abitazione, senza risparmio; allunga i tuoi cordami, rafforza i tuoi picchetti!" "Si dirà: «Aggiustate, aggiustate, preparate la via, togliete gli ostacoli dalla via del mio popolo!»" (Isaia 54:2;57:14). In altre parole, gli ebrei fedeli superstiti dovranno facilitare il ritorno in patria dei loro "fratelli" da tutto il mondo, aiutandoli a trovare casa e tutto ciò di cui dovessero aver bisogno in senso materiale. "Essi ricostruiranno sulle antiche rovine, rialzeranno i luoghi desolati nel passato, rinnoveranno le città devastate, i luoghi desolati delle trascorse generazioni" (Isaia 61:4). Sarà un po' come fecero Noè e i suoi che prepararono l'arca per l'arrivo degli animali. Non solo costruirono l'arca, ma la riempirono anche di tutto il necessario per provvedere alle necessità degli "occupanti" che Dio avrebbe aggiunto. Se vivete in Israele, avete una responsabilità simile!
Poiché gli "esuli" ebrei torneranno poco prima del "ritorno" dell'Iddio d'Israele a Gerusalemme, ogni preparativo fatto per loro sarà come rivolto a Dio in persona! Si noti infatti la straordinaria somiglianza con queste parole: "La voce di uno grida: «Preparate nel deserto la via del Signore (YHWH), appianate nei luoghi aridiuna strada per il nostro Dio! Ogni valle sia colmata, ogni monte e ogni colle siano abbassati; i luoghi scoscesi siano livellati, i luoghi accidentati diventino pianeggianti" (Isaia 40:3,4).
Ed ecco perché bisogna farsi coraggio: "Fortificate le mani infiacchite, rafforzate le ginocchia vacillanti!Dite a quelli che hanno il cuore smarrito: «Siate forti, non temete! Ecco il vostro Dio! Verrà la vendetta, la retribuzione di Dio; verrà egli stesso a salvarvi»" (Isaia 35:3,4). È naturale sentirsi scoraggiati e spaventati di fronte alle minacce che i "nemici" continuano a pronunciare con sempre più veemenza, ma chi confida in Dio sa che, a suo tempo, a partire dall'autunno 2021, tutti gli oppositori saranno messi a tacere e non avranno semplicemente la forza di opporsi al "ritorno" in patria degli ebrei fedeli. Anche al tempo di Giosuè ci voleva molta fede e coraggio per fronteggiare i "nemici" che allora occupavano la "terra promessa".Ma Giosuè fu "molto coraggioso e forte" e guidò il popolo fedele alla sua meta. "Così parla il Signore (YHWH): «Rispettate il diritto e fate ciò che è giusto; poiché la mia salvezza sta per venire, la mia giustizia sta per essere rivelata. Beato l'uomo che fa così, il figlio dell'uomo che si attiene a questo, che osserva il sabato astenendosi dal profanarlo, che trattiene la mano dal fare qualsiasi male!»" (Isaia 56:1,2). Qui c'è la "chiave" per rafforzare la propria fede in Dio in questi tempi difficili. È necessario sforzarsi di praticare la giustizia e dare la debita importanza alle cose sacre. Sarà la loro "giustizia" ad attirare persone di tutte le nazioni nel paese ricostruito. Dio promette: "Per amor di Sion io non tacerò, per amor di Gerusalemme io non mi darò posa, finché la sua giustizia non spunti come l'aurora, la sua salvezza come una fiaccola fiammeggiante. Allora le nazioni vedranno la tua giustizia, tutti i re la tua gloria" (Isaia 62:1,2).
Il profeta Aggeo rivela ciò che accadrà nel prossimo futuro. Il Creatore dell'universo annuncia: "Io farò tremare i cieli e la terra; rovescerò il trono dei re e distruggerò la potenza dei regni delle nazioni; rovescerò i carri e quelli che vi montano; i cavalli e i loro cavalieri cadranno, l'uno per la spada dell'altro" (Aggeo 2:21,22). Le nazioni si stanno ora preparando a combattersi reciprocamente. Gli sconvolgimenti politici a cui stiamo assistendo fanno "tremare" la società dalle fondamenta. Quale sarà l'esito? "Così infatti parla il Signore (YHWH) degli eserciti: 《Ancora una volta, fra poco, io farò tremare i cieli e la terra, il mare e l'asciutto; farò tremare tutte le nazioni, le cose più preziose di tutte le nazioni affluiranno e io riempirò di gloria questa casa》" (Aggeo 2:6,7). Le "cose più preziose" sono gli ebrei fedeli di tutto il mondo e i loro sostenitori che andranno in Israele per dare gloria a Dio.
Nei prossimi due anni Dio ridurrà le città delle nazioni "in un mucchio di pietre", calmerà "il tumulto degli stranieri" e attenuerà "il canto dei tiranni" che minacciano Israele, consentendo agli ebrei devoti di tornare in patria. Il "popolo forte", il popolo ebraico fedele, lo glorificherà e sarà una "fortezza" per il "povero" e "per l'indifeso nella sua angoscia". Se abitate in Israele e resterete in patria quando i "nemici" verranno, possiate partecipare all'adempimento di queste parole: "In quel giorno si canterà questo cantico nel paese di Giuda: 《Noi abbiamo una città forte; il Signore (YHWH) vi pone la salvezza con mura e bastioni. Aprite le porte ed entri la nazione giusta, che si mantiene fedele》". "Confidate per sempre nel Signore (YHWH), perché il Signore (YHWH), sì il Signore (YHWH), è la roccia dei secoli. Egli ha umiliato quelli che stavano in alto; egli ha abbassato la città elevata, l'ha abbassata fino a terra, l'ha stesa nella polvere". "Tu hai aumentato la nazione, o Signore (YHWH)! Hai aumentato la nazione, ti sei glorificato, hai allargato tutti i confini del paese. Signore (YHWH), essi, nell'angoscia ti hanno cercato; si sono effusi in umile preghiera, quando il tuo castigo li colpiva. Come una donna incinta che sta per partorire si contorce e grida durante le sue doglie, così siamo stati noi davanti a te, o Signore (YHWH)" (Isaia 25:2-5; 26:1,2,4,5,15-17).