Come annunciato dal profeta, cercherò di mostrarmi vicino a tutti coloro che soffrono, di incoraggiare il bene e condannare il male (Isaia 61:1-3). Un futuro "luminoso" attende tutti quelli che cercano il Creatore con fede e amore. Seguimi anche su Facebook (VivoScribens), Instagram (versolaluce3) e YouTube (versolaluce)!
lunedì 14 ottobre 2019
La gioia della risurrezione
Gesù Cristo promette: "L'ora viene in cui tutti quelli che sono nelle tombe udranno la sua voce (del Figlio di Dio) e ne verranno fuori: quelli che hanno operato bene, in risurrezione di vita; quelli che hanno operato male, in risurrezione di giudizio" (Giovanni 5:28,29). Anche gli antichi profeti ebrei credevano nella risurrezione. Il profeta Daniele scrisse: "Molti di quelli che dormono nella polvere della terra si risveglieranno" (Daniele 12:2).
Secondo la Bibbia, nel momento in cui muoriamo, diventiamo "polvere", come il primo uomo, cioè semplicemente non esistiamo più (Genesi 3:19; Romani 5:12). Il saggio re Salomone, sotto ispirazione divina, ci avverte: "Tutto quello che la tua mano trova da fare, fallo con tutte le tue forze; poiché nel soggiorno dei morti dove vai non c'è più lavoro, né pensiero, né scienza, né saggezza" (Ecclesiaste 9:10). In altre parole, dovremmo goderci la vita finché siamo vivi, perché dopo non potremo fare più nulla.
Eppure le Scritture indicano che alcuni, che sono stati "eletti" per far parte del regno di Dio, sono già in cielo insieme agli apostoli di Gesù e ad altri fedeli "santi" del passato. Altri "eletti" che sono ancora in vita sulla terra saranno, alla loro morte, risuscitati in cielo o, al più tardi, quando Cristo ritornerà per giudicare il mondo, saranno "rapiti" da vivi e tramutati in gloriosi corpi spirituali per completare il numero dei "suggellati". Quella sarà l' "ora" di cui parlò Gesù, nella quale "tutti quelli che sono nelle tombe" saranno risuscitati sulla terra, come Lazzaro, che poté riabbracciare i suoi cari. Ricordate l'episodio? Quest'uomo era ormai morto da quattro giorni ed era stato chiuso in una grotta. Avvicinandosi alla sorella, Marta, "Gesù le disse: 《Tuo fratello risusciterà》. Marta gli disse: 《Lo so che risusciterà, nella risurrezione, nell'ultimo giorno》. Gesù le disse: 《Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà》". Poi andò alla tomba, e "gridò ad alta voce: 《Lazzaro, vieni fuori!》. Il morto uscì, con i piedi e le mani avvolti da fasce, e il viso coperto da un sudario" (Giovanni 11:23-25; 43,44).
Avete notato che la sorella di Lazzaro credeva nella risurrezione che sarebbe avvenuta nell' "ultimo giorno"? Come ho spiegato in precedenza, quel "giorno" è iniziato lo scorso 4 aprile, e si riferisce a un periodo di tempo relativamente lungo in cui Dio riprende la Sua "opera" in relazione alla creazione materiale, dopo che si è "riposato" il "settimo giorno" (Genesi 2:2,3). Durante questo "giorno", e precisamente nell' "ora" in cui il Figlio di Dio chiamerà tutti coloro che, benché morti nel corpo, sono vivi nella memoria di Dio, avverrà la più grande risurrezione della storia umana. Vi immaginate quando un vostro amico o parente si sentirà chiamare da Gesù, come Lazzaro, e tornerà alla vita?!
Che questo avverrà è certo, ma la domanda è se ci saremo noi ad accoglierli. Non vi piacerebbe? Dobbiamo prepararci fin d'ora per essere giudicati positivamente quando Gesù porterà il "Giudizio Universale". "Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria con tutti gli angeli, prenderà posto sul suo glorioso trono. E tutte le genti saranno riunite davanti a lui ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri" (Matteo 25:31,32). Dal contesto apprendiamo che le persone giudicate malvagie subiranno in seguito la "punizione (o morte) eterna", mentre le persone giudicate giuste agli occhi di Dio erediteranno la vita eterna. Fra questi ci saranno anche i morti che saranno stati risuscitati per l'occasione.
Vorreste essere giudicati "degni" di poter vivere per sempre insieme ai vostri cari che torneranno? Allora dovete seguire il consiglio di Gesù: "Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché io vi dico che molti cercheranno di entrare e non potranno". La "porta stretta" rappresenta l'opportunità di essere salvati attraverso una vita virtuosa alla lode di Dio. Gesù ammette che non è facile comportarsi bene, e anzi può costare fatica, ma ne vale la pena.
Molti, avverte, cercheranno di mettere le cose a posto con Dio quando farà più comodo a loro, ma sarà troppo tardi. Quando Gesù avrà emesso la sua sentenza definitiva, non ci sarà più niente da fare. La "porta" sarà chiusa e non si potrà più entrare. "Là ci sarà pianto e stridor di denti, quando vedrete Abraamo, Isacco, Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio, e voi ne sarete buttati fuori". Pensate! Anche i fedeli patriarchi del passato e tutti i profeti risusciteranno e potranno festeggiare insieme ai fedeli che accorreranno per salutarli. "E ne verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno, e staranno a tavola nel regno di Dio" (Luca 13:24-29). Immaginate che periodo meraviglioso sarà quello! Non solo proverete la gioia di riabbracciare i vostri cari che saranno risuscitati, ma potrete banchettare tutti insieme nientedimeno che con personaggi del calibro di Abraamo, Isacco o Giacobbe! Potrete farlo se, fin d'ora, entrate per la "porta stretta", amando Dio con tutto voi stessi.
Se non lo avete ancora fatto, e non volete rischiare di rimanere fuori, dovete sbrigarvi, perché, in base all'intendimento attuale delle profezie bibliche, Gesù tornerà per quel "Giudizio" fra circa tre anni da ora, un po prima della distruzione di Gerusalemme. Gli abitanti di quella città evidentemente saranno i primi a ricevere il giudizio e a subirne le conseguenze. Per il resto del mondo, a quanto pare, quel "Giudizio" sarà dato ed eseguito fino al termine della "settimana" di anni in cui stiamo vivendo, e anche oltre, per altri 75 giorni al massimo, quando il mondo lontano da Dio esalerà il suo ultimo respiro. "Beato chi aspetta e giunge" fino a quel giorno! O, per dirla con le parole di Gesù, "chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato" (Daniele 12:12; Matteo 24:13).
Nel frattempo mi piacerebbe che questa pagina diventasse anche il "luogo" virtuale in cui si radunino tutti coloro che hanno perso qualcuno e non vedono l'ora di riabbracciarlo. Qui potremmo incoraggiarli con la speranza della risurrezione che Dio ci ha dato. Qui potrebbero trovare l'incentivo per entrare per la "porta stretta" e "perseverare sino alla fine". Qui potrebbero annunciare il ritorno alla vita dei loro cari, in modo che noi tutti possiamo gioirne e dare gloria a Dio. Se vi piace l'idea, condividete questo articolo con i vostri amici e parenti, soprattutto con chi soffre per una grave perdita. Preghiamo che Dio possa confortarli con il Suo immenso amore come ha fatto con noi.
Che dire dei "santi" che sono già in cielo o che ci andranno entro i prossimi tre anni? Resteranno sempre in una dimensione spirituale o torneranno a vivere in carne ed ossa sulla terra? Poco dopo aver bevuto dal calice di vino in occasione della sua "ultima cena" con gli apostoli, Gesù disse: "Vi dico che da ora in poi non berrò più di questo frutto della vigna, fino al giorno che lo berrò nuovo con voi nel regno del Padre mio" (Matteo 26:29). È chiaro che in cielo non è possibile bere il vino e quindi Gesù parlava di un tempo futuro in cui lo avrebbe bevuto di nuovo insieme ai suoi apostoli nel regno di Dio, ovvero nel reame terrestre di quel regno.
L' Apocalisse parla infatti del tempo in cui, dopo la "fine del mondo", la "nuova Gerusalemme", la comunità dei "santi" che è in cielo, scenderà sulla terra. Allora, tutte le cose negative che subiamo non ci saranno più, nemmeno la morte! Possa Dio benedirvi e rendervi partecipi dell'adempimento profetico di queste parole: "E vidi la santa città, la nuova Gerusalemme, scendere dal cielo da presso Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo. Udii una gran voce dal trono, che diceva: 《Ecco il tabernacolo di Dio con gli uomini! Egli abiterà con loro, essi saranno suoi popoli e Dio stesso sarà con loro e sarà il loro Dio. Egli asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non ci sarà più la morte, né cordoglio, né grido, né dolore, perché le cose di prima sono passate》" (Apocalisse 21:2-4).
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