lunedì 30 settembre 2019

"Casa d'Israele", ascoltate quest' "enigma"!



Attraverso il Suo profeta, l'Iddio d'Israele propone alla Nazione un "enigma", o "parabola". Si parla di un'aquila che stacca un ramoscello da un albero e lo pianta altrove, finché non cresce e diventa una vite. Una seconda aquila se ne appropria e la coltiva facendola diventare una pianta "magnifica" e fruttifera. Allora la prima aquila la sradica fino a farla seccare sotto l'influsso del vento orientale. Dio spiega che la prima aquila è il re di Babilonia che, conquistando Gerusalemme, staccò un "ramoscello" del potere d'Israele, la parte dirigente, affinché crescesse al suo servizio sulla base di un accordo, o "patto". "Ma il nuovo re si è ribellato" al re di Babilonia e ha cercato di espandersi con l'aiuto delle forze militari dell'Egitto. Il re di Babilonia, la prima "aquila", ne strapperà via il potere e l'Egitto non potrà fare niente per impedirlo. "Tutti i fuggiaschi delle sue schiere cadranno per la spada (o in battaglia), e quelli che rimarranno saranno dispersi a tutti i venti" (Ezechiele 17:1-21).

Sappiamo che "Babilonia" qui rappresenta l' "Assiro" di altre profezie, ovvero i paesi arabi a nord di Israele. Come parte del "re del settentrione", ha stabilito "un patto per molti per una settimana", in particolare corrompendo "con lusinghe" gli ebrei infedeli e promettendo favori e beni (Daniele 8:27; 11:32,38,39). In pratica, a partire dal 4 aprile 2019, qualche "forza occulta" di uno di quei paesi si è più o meno segretamente conquistata la complicità di molte persone, addirittura corrompendo alcuni ebrei! Questa "forza" è la prima "aquila" che ha consentito a Israele di svilupparsi come nazione a patto che restasse entro "certi limiti". Ma la "vite" ha intenzione di crescere ancora, ribellandosi a "Babilonia" e rompendo ogni accordo. Il "nuovo re", o "seconda aquila", la nuova amministrazione che è subentrata, vorrà espandersi oltre i confini concordati, confidando nel sostegno militare del moderno Egitto, ovvero degli Stati Uniti d'America. 

La profezia avverte che "il faraone (ovvero il Presidente degli Stati Uniti) non andrà con il suo potente esercito e con molti uomini a soccorrerlo in guerra, quando si innalzeranno bastioni e si costruiranno torri per sterminare tanti uomini" (Ezechiele 17:17). Evidentemente il "faraone", chiamato altrove "gran coccodrillo" o "Leviatan", per allora, cioè per quando Gerusalemme sarà assediata, avrà già subito una cocente sconfitta "nel deserto" mediorientale per mano degli "Assiri". E quando Israele invocherà il suo aiuto, non potrà muovere un dito, ma assisterà impassibile alla sua completa distruzione, fra circa tre anni. I soldati israeliani ("i fuggiaschi delle sue schiere") cadranno in battaglia o saranno dispersi. In quel momento, dice Dio, "voi (casa d'Israele) conoscerete che io, il Signore (YHWH), ho parlato". E aggiunge: "Ma io prenderò l'altra vetta del cedro e la porrò in terra; dai più alti dei suoi giovani rami strapperò un tenero ramoscello e lo pianterò sopra un monte alto, elevato. Lo pianterò sull'alto monte d'Israele; esso metterà rami, porterà frutto e diventerà un cedro magnifico" (Ezechiele 17:22,23). 

Alla luce della profezia di Daniele sui "sette tempi" e di una parabola di Gesù (Daniele 4; Matteo 13:31,32), possiamo concludere che questo "cedro" rappresenta il legittimo potere regale del popolo ebraico di Dio. A partire dal 4 aprile la nazione di Israele ha perso la forte rappresentanza politica divinamente riconosciuta e la situazione resterà immutata per tutti i "sette tempi", o sette anni, successivi. Dopo, quel potere, oggi rappresentato dall'invisibile regno di Dio che sovrasta Gerusalemme, "invisibile" agli occhi umani come "un granello di senape", sarà restituito alla nazione allorché quel "regno" dominerà in modo visibile dal monte Sion su tutta la terra. 

Perciò, è inutile che i politici di Israele si affannino per cercare di prolungare il loro potere! Agli occhi dell'Iddio d'Israele non contano nulla e presto, a metà della "settimana", quel che resta della loro effimera autorità sarà spazzato via, sotto l'influsso del "vento orientale", delle nazioni nemiche che avanzeranno da nord-est. "Tutti gli alberi della campagna (coloro che detengono il potere politico) sapranno che io, il Signore (YHWH), ho abbassato l'albero che era in alto, ho innalzato l'albero che era giù in basso, ho fatto seccare l'albero verde e ho fatto germogliare l'albero secco. Io, il Signore (YHWH), l'ho detto e lo farò" (Ezechiele 17:24). Quando l' "albero che era in alto", o "albero verde", sarà abbattuto e fatto seccare, ovvero quando lo Stato ebraico perderà tutta la sua credibilità a livello mondiale, tutti gli altri "alberi", tutti i politici del mondo, capiranno che sarà stata opera di Dio. Al suo posto l' "albero che era giu in basso", o "albero secco", il regno di Dio ora disprezzato e considerato di poco conto, germoglierà in tutta la sua divina bellezza. 

Voi da che parte sarete? State ancora sostenendo politicamente un "albero", lo Stato di Israele, che è destinato alla distruzione, o siete usciti da "Babilonia la grande" e pregate per la "venuta" del nuovo "albero", il regno di Dio, che dominerà su tutti gli altri? "Al tempo di questi re (i governi attuali), il Dio del cielo farà sorgere un regno (il Suo), che non sarà mai distrutto e non cadrà sotto il dominio di un altro popolo. Spezzerà e annienterà tutti quei regni, ma esso durerà per sempre" (Daniele 2:44). Tra parentesi, quel "regno" è sorto lo scorso 4 aprile e presto "spezzerà e annienterà  tutti" gli altri "regni" che si oppongono al suo dominio. 

Possa l'Iddio d'Israele benedirvi mentre aspettate con fede il suo regno di giustizia! "Gli uccelli di ogni specie si rifugeranno sotto di lui e troveranno rifugio all'ombra dei suoi rami" (Ezechiele 17:23). Se cercate prima il regno di Dio e la Sua giustizia, potrete anche voi rifugiarvi alla sua "ombra", quando la "nuova Gerusalemme" apparirà in tutto il suo splendore (Matteo 6:33; Apocalisse 21:2-4; 22:1,2).

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