lunedì 30 dicembre 2019

"O casa d'Israele, basta con le vostre abominazioni!" (Ezechiele 44:6)



In un'occasione Dio mostrò al profeta Ezechiele una "visione" del futuro tempio di Gerusalemme. Poiché l'adempimento principale della profezia è ancora futuro, non dobbiamo aspettarci che si realizzi con la costruzione di un tempio letterale, simile all'antico tempio di Salomone. Con la venuta del Messia, infatti, non c'è più bisogno di compiere i sacrifici animali che si offrivano nel tempio ebraico e il tempio stesso è diventato spirituale. Nell'era cristiana rappresenta l'insieme di tutti i "santi" che faranno parte del celeste regno di Dio. Nell'Apocalisse tale "tempio" è un sinonimo della "Nuova Gerusalemme" che scenderà dal cielo dopo la "fine del mondo". Quindi la "visione" di Ezechiele relativa a questo "tempio" va interpretata in chiave simbolica. 

Il profeta riceve una descrizione dettagliata dei vari ambienti del tempio e del servizio che vi si sarebbe svolto. Viene dato particolare risalto alla purezza, requisito indispensabile dei sacerdoti, e alla necessità di ricevere l'espiazione per i propri peccati. Il più grande sacrificio di Gesù Cristo ci consente il perdono dei nostri peccati nella misura in cui ce ne pentiamo ed esercitiamo fede in lui. Ezechiele avrebbe dovuto riferire la "visione" alla "casa d'Israele". Il motivo? Affinché "si vergognino delle loro iniquità" e "osservino tutti i suoi riti (del tempio) e tutti i suoi regolamenti e li mettano in pratica" (Ezechiele 43:10,11). Sì, l'attuale "casa d'Israele", gli ebrei infedeli, ha molto da vergognarsi, tanto che Dio dice: "O casa d'Israele, basta con le vostre abominazione!" Hanno profanato il sacro servizio di Dio permettendo a "stranieri incirconcisi", ovvero non ebrei increduli, di svolgere i compiti riservati ai "sacerdoti", coloro che hanno la speranza di far parte del regno di Dio. Invece di condannare le "abominazioni" che la popolazione commette, i capi religiosi d'Israele le alimentano (Ezechiele 44:7-12). Se vogliono conservare il privilegio di servire Dio nel Suo "tempio" spirituale, devono adeguarsi alle Sue alte norme morali senza scendere a compromessi. 
Il profeta viene proiettato con la mente nel lontano futuro, quando la città terrena di Gerusalemme sarà stata completamente "restaurata" e la "Nuova Gerusalemme", l'assemblea dei "santi", scenderà dal cielo, sul monte Sion. "Io udii qualcuno che mi parlava dalla casa (o "tempio"); un uomo era in piedi presso di me. Egli mi disse: 《Figlio dell'uomo, questo è i luogo del mio trono, il luogo dove poserò la pianta dei miei piedi; io vi abiterò per sempre in mezzo ai figli d'Israele》" (Ezechiele 43:6,7). Avete capito bene! Ezechiele vede l'Iddio Onnipotente in sembianze umane,  il quale promette che abiterà nel Suo "tempio" per sempre. Questo è in armonia con la "rivelazione" che ebbe l'apostolo Giovanni. "E vidi la santa città, la nuova Gerusalemme, scendere dal cielo presso Dio ... Udii una gran voce dal trono, che diceva: 《Ecco il tabernacolo (o "tempio") di Dio con gli uomini! Egli abiterà con loro, essi saranno suoi popoli e Dio stesso sarà con loro e sarà il loro Dio》" (Apocalisse 21:2,3). 

Avete notato che il versetto 3 sottolinea più volte che Dio sarà con gli esseri umani, abitando con loro, concretamente presente? Talmente concreta sarà la Sua presenza che Ezechiele ci rivela che Dio apparirà perfino con sembianze umane e avrà il Suo trono non più in cielo, come ora, ma sulla terra, a Gerusalemme. Se saremo tra i fedeli che vedranno l'adempimento di questa profezia, avremo il privilegio di percepire in modo tangibile la presenza di Dio, un po' come la percepivano i primogenitori nel giardino di Eden. Il racconto ispirato dice che Dio "camminava nel giardino", proprio come un uomo (Genesi 3:8). Ovviamente, per quanto possa sembrare un essere umano a tutti gli effetti, sarà sempre l'Iddio Onnipotente, conservando intatte tutte le qualità che Lo rendono infinitamente superiore a qualsiasi altra creatura. 

In realtà la "presenza" di Dio si sta già avvertendo in modo potente sopratutto in Medio Oriente proprio nei nostri giorni. I numerosi terremoti che stanno scuotendo quella parte del globo ne sono una prova. Le profezie rivelano che Dio sta per prendere posizione sul monte Sion. Ciò avverrà quando Gesù Cristo tornerà e inizierà ad esprimere ed eseguire il "Giudizio Universale", fra circa tre anni da ora. Il profeta Daniele indica che questo si verificherà mentre il "piccolo corno" (la Turchia) starà pronunciando "parole arroganti" contro Dio. "Io continuai a guardare e vidi collocare dei troni, e un vegliardo sedersi. La sua veste era bianca come la neve e i capelli del suo capo erano simili a lana pura; fiamme di fuoco erano il suo trono, che aveva ruote di fuoco ardente. Un fiume di fuoco scaturiva e scendeva dalla sua presenza; mille migliaia lo servivano, diecimila miriadi gli stavano davanti. Si tenne il giudizio e i libri furono aperti" (Daniele 7:9,10). Il "vegliardo" seduto sul trono è l'Iddio Onnipotente nel momento in cui tornerà con i Suoi eserciti angelici per il giudizio. Enoc pure profetizzò riguardo a quel momento: "Ecco, il Signore (YHWH) è venuto con le sue sante miriadi (di angeli) per giudicare tutti" (Giuda 14,15). 

Immaginate come sarà terribile per il mondo disubbidiente percepire quella straordinaria dimostrazione della "presenza" di Dio! Il profeta Gioele dice che Dio siederà nella terra d'Israele per giudicare tutte le nazioni che di lì a poco si scanneranno a vicenda. Ma quando Gerusalemme sarà di nuovo abitata da uomini fedeli e i "santi" torneranno sulla terra per regnare dal monte Sion, la presenza di Dio sarà ancor più tangibile, come abbiamo visto, ma al tempo stesso più gradita a tutti i presenti. 

Se poteste scegliere, come preferireste incontrare Dio? Se avete origini ebraiche, abbandonate la condotta peccaminosa che è "abominevole" agli occhi dell'Iddio d'Israele e preparatevi per servirLo nel Suo "tempio", una volta che sarà stato purificato. L'Apocalisse dice esplicitamente che, nella "nuova Gerusalemme", "nulla di impuro, né chi commetta abominazioni o falsità, vi entrerà; ma soltanto quelli che sono scritti nel libro della vita dell'Agnello (Gesù Cristo)" (Apocalisse 21:27). 

Sforzatevi perciò di essere trovati approvati quando Dio, insieme al giudice costituito Gesù Cristo, tornerà fra breve per giudicare definitivamente l'umanità. Solo così potrete essere "scritti", per così dire, nel "libro della vita", ricevendo il permesso di sopravvivere alla "grande tribolazione" ed entrare nella città "restaurata". Quando Dio abiterà concretamente con gli esseri umani ubbidienti, "asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non ci sarà più la morte, né cordoglio, né grido, né dolore, perché tutte le cose di prima sono passate" (Apocalisse 21:4).

domenica 29 dicembre 2019

Una "speranza" incoraggiante!



Negli ultimi giorni alcuni hanno espresso idee diverse in relazione all'adempimento delle profezie che vi ho illustrato. Come ho sempre detto, rispetto le idee di chiunque, a maggior ragione di chi condivide la nostra fede. Non siamo tutti uguali e possiamo pensarla diversamente su molte cose. Come ai tempi di Gesù, anche oggi c'è chi ha bisogno di prove concrete per poter credere e chi crede per fede, senza aver bisogno di alcuna prova diretta, o chi ha ricevuto una "rivelazione" che non ha bisogno di ulteriori dimostrazioni. Come disse l'apostolo Paolo, ogni cristiano sta in piedi grazie alla fede che Dio gli concede e non spetta certo a noi giudicare la fede degli altri. Quello che possiamo fare (e dobbiamo fare) è invece cercare di incoraggiare i nostri fratelli e sorelle nella loro fede. Sempre l'apostolo Paolo disse: "Consolatevi dunque gli uni gli altri con queste parole" (2 Tessalonicesi 4:18). 

Sarà ora utile esaminare il contesto di quel versetto. A quali "parole" si riferiva Paolo? Nei versetti immediatamente precedenti stava parlando della risurrezione dei "morti in Cristo", ovvero dei "santi" morti prima del suo "ritorno" avendo la speranza di essere risuscitati con un corpo simile al suo, glorioso in cielo. Paolo dice che questi saranno risuscitati quando Gesù tornerà. Subito dopo i "santi" ancora in vita sulla terra al suo "ritorno" saranno "rapiti" in cielo per stare insieme con gli altri "santi" e con Gesù. Diversamente da come avevo dichiarato, quindi, i primi "santi"  non sono stati già risuscitati in cielo, ma lo saranno al "ritorno" di Gesù. Questo è in armonia con altri versetti. 
Gesù disse che "l'ora viene in cui TUTTI quelli che sono nelle tombe" saranno risuscitati (Giovanni 5:28). L' "ora" di cui parlò è il momento in cui tornerà per giudicare il mondo in modo definitivo. Da notare che ALLORA, non prima, TUTTI saranno risuscitati, compresi i "santi". Ci sarà una resurrezione sulla terra,ma anche una in cielo. In un'altra occasione Gesù disse agli apostoli fedeli: "Quando il Figlio dell'uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, anche voi che mi avete seguito sarete seduti su dodici troni a giudicare le dodici tribù d'Israele" (Matteo 19:8). Qui Gesù promise che gli apostoli sarebbero stati risuscitati in cielo quando lui si sarebbe "seduto sul trono della sua gloria". Quando sarebbe avvenuto questo? Più avanti disse: "Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria con tutti gli angeli, prenderà posto sul suo trono glorioso. E tutte le genti saranno riunite davanti a lui" (Matteo 25:31,32). 

Quindi Gesù sederà per così dire sul suo "trono glorioso" (o "trono di gloria") quando tornerà per giudicare il mondo e separare i giusti dai malvagi. In quel momento gli apostoli e gli altri "santi" saranno risuscitati per primi in cielo. Parlando ai "santi" dei suoi giorni l'apostolo Paolo disse pure che tutti sarebbero stati "trasformati, in un momento, in un batter d'occhio, al suono dell'ultima tromba" (1 Corinzi 15:51,52). Qui sta descrivendo lo stesso momento in cui Gesù tornerà "con voce d'arcangelo e con la tromba di Dio", descritto nella lettera ai Tessalonicesi (2 Tessalonicesi 4:16). Allora "la tromba squillerà, e i (santi) morti risusciteranno incorruttibili", cioè ricevendo un glorioso corpo spirituale. Anche gli altri "santi" che saranno vivi in quel momento saranno "trasformati", ricevendo lo stesso corpo glorioso, ma senza dover gustare la morte. Ecco perché disse: "non tutti moriremo, ma tutti saremo trasformati". I "santi" che sopravvivranno fino ad allora, come dicevamo, saranno "rapiti" in cielo senza dover morire. 

Anche qui ci sono delle idee diverse sul periodo in cui questo avverrà. Secondo la "rivelazione" che ho avuto, accadrà fra circa tre anni. Voi potreste pensarla diversamente. Ma un cosa è certa, ed è questa speranza che ci unisce, indipendentemente dalle differenze:che la "resurrezione" dei "santi" ci sarà e che quelli ancora in vita al "ritorno" del nostro Signore Gesù saranno "rapiti" per regnare con lui e con gli altri "santi" già risuscitati. Queste parole, come disse Paolo, dovrebbero servirci per consolarci gli uni gli altri. Paolo aveva fatto questa premessa: "Fratelli, non vogliamo che siate nell'ignoranza riguardo a quelli che dormono (nella morte), affinché non siate tristi come gli altri che non hanno speranza" (2 Tessalonicesi 4:13). 

Sì, grazie a Gesù, che è stato risuscitato dai morti, anche "tutti quelli che sono nelle tombe" saranno risuscitati, in primis i "santi" e poi tutti gli altri. Non dobbiamo essere tristi come quelli che non hanno speranza. Noi la speranza ce l'abbiamo! E se aspirate a far parte del regno celeste, sappiate che potrete essere "rapiti" in cielo quando Gesu tornerà! Non sono queste "parole" incoraggianti che ci spingono a perseverare nella fede che abbiamo individualmente ricevuto? Perciò, anziché concentrarci sulle idee diverse che possiamo avere, concentriamoci sulla nostra comune speranza!

venerdì 13 dicembre 2019

"Salvatevi da questa perversa generazione" (Atti 2:40)


In occasione di una famosa festa ebraica di Pentecoste l'apostolo Pietro invitò tutti gli ebrei accorsi per ascoltare la Parola di Dio a pentirsi dei propri peccati e riconoscere Gesù come loro Messia e Salvatore. Nel suo accorato discorso aveva ricordato che in Gesù si erano adempiute le profezie e che agli ebrei per prima erano state fatte le promesse. Ma anche le persone di ogni nazione che abitavano a Gerusalemme erano invitate ad ascoltare. "E con molte altre parole li scongiurava e li esortava, dicendo: 《Salvatevi da questa perversa generazione》 (Atti 2:40). Di quale "perversa generazione" stava parlando? La risposta interessa anche noi oggi. 

Anche oggi infatti Dio sta radunando gli ultimi ebrei che si erano allontanati da Lui e sta rivolgendo l'invito a partecipare a una speciale "assemblea" anche a tutti coloro che abitano in Israele. Pietro parlò dei contemporanei di Gesù che, anziché riconoscerlo come avrebbero dovuto, lo uccisero. Loro certamente facevano parte di quella "perversa generazione". Ma anche il profeta Michea profetizzò in relazione a una "razza" (o "generazione") particolarmente malvagia (o "perversa"). Disse: "Guai a quelli che meditano l'iniquità e tramano il male sui loro letti, per eseguirlo allo spuntare del giorno, quando ne hanno il potere in mano! Desiderano dei campi e se ne impadroniscono; delle case, e se le prendono; così opprimono l'uomo e la sua casa, l'individuo e la sua proprietà" (Michea 2:1,2). 

Se siete ebrei o abitate in Israele, vi riconoscete per caso in questa descrizione? State seguendo le notizie? Vi rendete conto di come Israele si stia impossessando illegittimamente dei territori occupati dai Palestinesi e cerchi di espandere le sua influenza anche oltre i suoi confini? Cosa ne pensa Dio? "Perciò così dice il Signore (YHWH): 《Ecco, contro questa razza io medito un male a cui non potrete sottrarre il collo; non camminerete più a testa alta, perché saranno tempi cattivi》" (Michea 2:3). Hai voglia di ripetere che sono il popolo di Dio! A quanto pare Dio la vede diversamente. Non solo non li benedice più, ma addirittura sta preparando per loro una punizione "con i fiocchi", davvero esemplare! E non potranno evitarla finché perseverano nella loro condotta ribelle. 

Le profezie che si adempiranno presto sull'infedele Israele sono state annunciate da tempo. L'instabilità politica e le minacce sempre più concrete dai paesi vicini sono il preludio di ciò che accadrà. Gli "assiri" la invaderanno da nord e la devasteranno, con la complicità delle altre nazioni. Infine gli eserciti turchi distruggeranno Gerusalemme, fra circa tre anni! I "tempi cattivi" profetizzati sono già iniziati. È la "grande tribolazione" di cui parlò Gesù e si tratta degli stessi "tempi difficili" di cui parlarono gli apostoli. E Gesù Cristo precisò che "questa generazione" malvagia avrebbe visto tutto questo e il resto che accadrà fino al suo imminente ritorno (Matteo 24:34). Sì, non eviteranno l' "infamia" (Michea 2:6). Tuttavia c'è ancora tempo per pentirsi dei propri peccati e tornare a Dio, come invitò a fare l'apostolo Pietro. Il suo invito risuona forte e chiaro nel nostro tempo ed è rivolto in particolare a tutte le persone di origini ebraiche sparse per il mondo e a tutti gli abitanti d'Israele che si sono allontanati da Dio. A tutti loro diciamo: "Salvatevi da questa perversa generazione" (Atti 2:40). 
Dio invita perfino i capi politici e religiosi d'Israele, principali responsabili dell'attuale degrado in cui versa la nazione, a tornare a Lui! "Ascoltate, vi prego, o capi della casa di Giacobbe, e voi guide della casa d'Israele, che detestate ciò che è giusto e pervertite tutto ciò che è retto, che costruite Sion con il sangue e Gerusalemme con l'ingiustizia!" (Michea 3:9). Se appartenete a questa categoria, non vi offendete per il messaggio che Dio vi sta rivolgendo, ma prendetelo come un accorato appello per salvarvi la vita! 

La profezia di Michea inizia annunciando il "ritorno" invisibile di Dio sua terra. "Il Signore (YHWH) esce dal suo luogo, scende, cammina sulle alture della terra. I monti si sciolgono sotto di lui e le valli si liquefano come cera davanti al fuoco, come acqua che cola sopra un pendìo. Tutto questo a causa della trasgressione di Giacobbe e dei peccati della casa d'Israele" (Michea 1:3-5). State seguendo le notizie che raccontano di sempre più frequenti terremoti in Medio Oriente? Certo, sono fenomeni naturali. Ma chi è che li determina? Chi ha il potere di influenzarli a parte il Creatore di tutte le cose? La profezia rivela che ne è Lui il responsabile. È la Sua divina, anche se invisibile, "presenza" che determina la brusca accellerazione di tali fenomeni a cui stiamo assistendo. Il motivo è pure detto. È a causa dei "peccati" dell'infedele Israele che l'Iddio Onnipotente si sta preparando a eseguire la Sua punizione. 

Alla fine, entro i prossimi tre anni, la Sua "presenza" sarà evidente sul monte Sion, a Gerusalemme, da dove giudicherà tutte le nazioni radunate per la Sua "battaglia", ad "Armaghedon". Allora i Suoi giusti giudizi saranno eseguiti, sull'infedele Israele prima e su tutti i nemici del Suo regno dopo, nel corso di alcuni anni. Voi da che parte sarete? Se volete salvarvi da questa "perversa generazione" di ebrei infedeli e dei loro sostenitori, dovete pentirvi dei vostri peccati e riconoscere il vero Messia nella vostra vita. Sarete così idonei per partecipare alla speciale "assemblea" che Dio ha preparato per voi. Approfittate della pazienza di Dio e della Sua misericordia per tornare a Lui ora, finché ne avete la possibilità. Preparatevi a far parte del Suo popolo fedele che accoglierà il "Re di gloria" che sta per insediarsi sul monte Sion, a Gerusalemme! 

"Chi salirà al monte del Signore (YHWH)? Chi potrà stare nel suo luogo santo? L'uomo innocente di mani e puro di cuore, che non eleva l'animo a vanità e non giura con il proposito di ingannare. Egli riceverà benedizione dal Signore (YHWH), giustizia dal Dio della sua salvezza. Tale è la generazione di quelli che lo cercano, di quelli che cercano il suo volto, o Dio di Giacobbe. O porte, alzate i vostri frontoni; e voi, porte eterne, alzatevi; e il Re di gloria entrerà. Chi è questo Re di gloria? È il Signore (YHWH), forte e potente, il Signore (YHWH) potente in battaglia. O porte, alzate i vostri frontoni; alzatevi, o porte eterne, e il Re di gloria entrerà. Chi è questo Re di gloria? È il Signore (YHWH) degli eserciti; egli è il Re di gloria" (Salmo 24:3-10).