In un'occasione Dio mostrò al profeta Ezechiele una "visione" del futuro tempio di Gerusalemme. Poiché l'adempimento principale della profezia è ancora futuro, non dobbiamo aspettarci che si realizzi con la costruzione di un tempio letterale, simile all'antico tempio di Salomone. Con la venuta del Messia, infatti, non c'è più bisogno di compiere i sacrifici animali che si offrivano nel tempio ebraico e il tempio stesso è diventato spirituale. Nell'era cristiana rappresenta l'insieme di tutti i "santi" che faranno parte del celeste regno di Dio. Nell'Apocalisse tale "tempio" è un sinonimo della "Nuova Gerusalemme" che scenderà dal cielo dopo la "fine del mondo". Quindi la "visione" di Ezechiele relativa a questo "tempio" va interpretata in chiave simbolica.
Il profeta riceve una descrizione dettagliata dei vari ambienti del tempio e del servizio che vi si sarebbe svolto. Viene dato particolare risalto alla purezza, requisito indispensabile dei sacerdoti, e alla necessità di ricevere l'espiazione per i propri peccati. Il più grande sacrificio di Gesù Cristo ci consente il perdono dei nostri peccati nella misura in cui ce ne pentiamo ed esercitiamo fede in lui. Ezechiele avrebbe dovuto riferire la "visione" alla "casa d'Israele". Il motivo? Affinché "si vergognino delle loro iniquità" e "osservino tutti i suoi riti (del tempio) e tutti i suoi regolamenti e li mettano in pratica" (Ezechiele 43:10,11). Sì, l'attuale "casa d'Israele", gli ebrei infedeli, ha molto da vergognarsi, tanto che Dio dice: "O casa d'Israele, basta con le vostre abominazione!" Hanno profanato il sacro servizio di Dio permettendo a "stranieri incirconcisi", ovvero non ebrei increduli, di svolgere i compiti riservati ai "sacerdoti", coloro che hanno la speranza di far parte del regno di Dio. Invece di condannare le "abominazioni" che la popolazione commette, i capi religiosi d'Israele le alimentano (Ezechiele 44:7-12). Se vogliono conservare il privilegio di servire Dio nel Suo "tempio" spirituale, devono adeguarsi alle Sue alte norme morali senza scendere a compromessi.
Il profeta viene proiettato con la mente nel lontano futuro, quando la città terrena di Gerusalemme sarà stata completamente "restaurata" e la "Nuova Gerusalemme", l'assemblea dei "santi", scenderà dal cielo, sul monte Sion. "Io udii qualcuno che mi parlava dalla casa (o "tempio"); un uomo era in piedi presso di me. Egli mi disse: 《Figlio dell'uomo, questo è i luogo del mio trono, il luogo dove poserò la pianta dei miei piedi; io vi abiterò per sempre in mezzo ai figli d'Israele》" (Ezechiele 43:6,7). Avete capito bene! Ezechiele vede l'Iddio Onnipotente in sembianze umane, il quale promette che abiterà nel Suo "tempio" per sempre. Questo è in armonia con la "rivelazione" che ebbe l'apostolo Giovanni. "E vidi la santa città, la nuova Gerusalemme, scendere dal cielo presso Dio ... Udii una gran voce dal trono, che diceva: 《Ecco il tabernacolo (o "tempio") di Dio con gli uomini! Egli abiterà con loro, essi saranno suoi popoli e Dio stesso sarà con loro e sarà il loro Dio》" (Apocalisse 21:2,3).
Avete notato che il versetto 3 sottolinea più volte che Dio sarà con gli esseri umani, abitando con loro, concretamente presente? Talmente concreta sarà la Sua presenza che Ezechiele ci rivela che Dio apparirà perfino con sembianze umane e avrà il Suo trono non più in cielo, come ora, ma sulla terra, a Gerusalemme. Se saremo tra i fedeli che vedranno l'adempimento di questa profezia, avremo il privilegio di percepire in modo tangibile la presenza di Dio, un po' come la percepivano i primogenitori nel giardino di Eden. Il racconto ispirato dice che Dio "camminava nel giardino", proprio come un uomo (Genesi 3:8). Ovviamente, per quanto possa sembrare un essere umano a tutti gli effetti, sarà sempre l'Iddio Onnipotente, conservando intatte tutte le qualità che Lo rendono infinitamente superiore a qualsiasi altra creatura.
In realtà la "presenza" di Dio si sta già avvertendo in modo potente sopratutto in Medio Oriente proprio nei nostri giorni. I numerosi terremoti che stanno scuotendo quella parte del globo ne sono una prova. Le profezie rivelano che Dio sta per prendere posizione sul monte Sion. Ciò avverrà quando Gesù Cristo tornerà e inizierà ad esprimere ed eseguire il "Giudizio Universale", fra circa tre anni da ora. Il profeta Daniele indica che questo si verificherà mentre il "piccolo corno" (la Turchia) starà pronunciando "parole arroganti" contro Dio. "Io continuai a guardare e vidi collocare dei troni, e un vegliardo sedersi. La sua veste era bianca come la neve e i capelli del suo capo erano simili a lana pura; fiamme di fuoco erano il suo trono, che aveva ruote di fuoco ardente. Un fiume di fuoco scaturiva e scendeva dalla sua presenza; mille migliaia lo servivano, diecimila miriadi gli stavano davanti. Si tenne il giudizio e i libri furono aperti" (Daniele 7:9,10). Il "vegliardo" seduto sul trono è l'Iddio Onnipotente nel momento in cui tornerà con i Suoi eserciti angelici per il giudizio. Enoc pure profetizzò riguardo a quel momento: "Ecco, il Signore (YHWH) è venuto con le sue sante miriadi (di angeli) per giudicare tutti" (Giuda 14,15).
Immaginate come sarà terribile per il mondo disubbidiente percepire quella straordinaria dimostrazione della "presenza" di Dio! Il profeta Gioele dice che Dio siederà nella terra d'Israele per giudicare tutte le nazioni che di lì a poco si scanneranno a vicenda. Ma quando Gerusalemme sarà di nuovo abitata da uomini fedeli e i "santi" torneranno sulla terra per regnare dal monte Sion, la presenza di Dio sarà ancor più tangibile, come abbiamo visto, ma al tempo stesso più gradita a tutti i presenti.
Se poteste scegliere, come preferireste incontrare Dio? Se avete origini ebraiche, abbandonate la condotta peccaminosa che è "abominevole" agli occhi dell'Iddio d'Israele e preparatevi per servirLo nel Suo "tempio", una volta che sarà stato purificato. L'Apocalisse dice esplicitamente che, nella "nuova Gerusalemme", "nulla di impuro, né chi commetta abominazioni o falsità, vi entrerà; ma soltanto quelli che sono scritti nel libro della vita dell'Agnello (Gesù Cristo)" (Apocalisse 21:27).
Sforzatevi perciò di essere trovati approvati quando Dio, insieme al giudice costituito Gesù Cristo, tornerà fra breve per giudicare definitivamente l'umanità. Solo così potrete essere "scritti", per così dire, nel "libro della vita", ricevendo il permesso di sopravvivere alla "grande tribolazione" ed entrare nella città "restaurata". Quando Dio abiterà concretamente con gli esseri umani ubbidienti, "asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non ci sarà più la morte, né cordoglio, né grido, né dolore, perché tutte le cose di prima sono passate" (Apocalisse 21:4).