"Svegliatevi, ubriachi, e piangete! Lamentatevi tutti, bevitori di vino, per il vino nuovo che vi è tolto di bocca!"
"La campagna è devastata, la terra piange,
perché il grano è distrutto, il mosto è svanito, e l'olio manca".
(Gioele 1:5,10)
Le espressioni "vino nuovo" e "mosto" ci fanno capire in quale periodo si sarebbero adempiute queste parole, ovvero nella stagione autunnale, entro i primi giorni di novembre. Come ho spiegato, stiamo parlando già di questo autunno 2020. La profezia di Gioele dice che i "nemici" di Israele si sarebbero accaniti sul Paese a oltranza. Li paragona a insetti famelici, come bruchi, grilli, cavallette e locuste, che sarebbero comparsi in un ordine temporale preciso, a cominciare dalla primavera. Se infatti solitamente i bruchi sono attivi fin dalla primavera, cavallette e locuste operano per lo più d'estate e in autunno. Chi rappresentano questi ultimi? Gioele parla di un esercito "inedito" e lo descrive cone "un popolo forte e innumerevole" con "denti di leone" e "mascelle da leonessa". Queste espressioni sono altrove riferite particolarmente ai "Caldei", o "Assiri", ovvero i paesi immediatamente a nord di Israele, come Libano, Iran, Iraq e Siria. Per esempio Abacuc dichiara: "Guardate fra le nazioni, guardate, meravigliatevi e siate stupiti! Poiché io sto per fare ai vostri giorni un'opera, che voi non credereste, nemmeno se ve la raccontassero. Perché, ecco, io sto per suscitare i Caldei, questa nazione crudele e impetuosa, che percorre tutta la terra, per impadronirsi di dimore che non sono sue. È un popolo terribile e spaventoso" (Abacuc 1:5-7). Questo significa che, contrariamente alle previsioni di alcuni "esperti" di politica internazionale, presto, entro l'autunno, i paesi menzionati invaderanno Israele in modo devastante! Se vivete in zona, allontanatevi! Se proprio non potete, arrendetevi al "nemico" anziché combatterlo! Cosa più importante, assicuratevi di godere di una buona relazione con Dio e abbiate fede nel Messia che ha costituito per la vostra salvezza.