L'Apocalisse parla di una "folla immensa" "proveniente da tutte le nazioni" che viene dalla "grande tribolazione" acclamando la "salvezza" di Dio (Apocalisse 7:9-14). Nei versetti immediatamente precedenti vengono descritte "144.000" persone "segnate" con il "sigillo di Dio" "sulla fronte" provenienti da "tutte le tribù dei figli d'Israele" (Apocalisse 7:3-8). Di chi si tratta? Alcune profezie parallele dell'"Antico Testamento" ci aiutano a capirlo.
A proposito della "folla immensa", detta anche "grande folla", l'Apocalisse a un certo punto rivela: "Non avranno più fame e non avranno più sete, non li colpirà più il sole né alcuna arsura; perché l'Agnello che è in mezzo al trono li pascerà e li guiderà alle sorgenti delle acque della vita" (Apocalisse 7:16,17). Ditemi se non è straordinariamente simile a quest'altra profezia: "Non avranno fame né sete, né miraggio né sole li colpirà più; poiché colui che ha pietà di loro li guiderà, li condurrà alle sorgenti d'acqua" (Isaia 49:10). È chiaro che la "folla immensa" dell'Apocalisse è composta dalle stesse persone di cui parla Isaia. A chi si riferiva il profeta? Ricordate che, secondo l'Apocalisse, è formata da persone di "tutte le nazioni". E infatti Isaia, dopo aver detto che il "servo" di Dio avrebbe "ricondotto" a Lui "gli scampati d'Israele", mostra che sarebbe diventato anche "luce dele nazioni" e "strumento" della Sua salvezza "fino alle estremità della terra". Da altri versetti possiamo identificare questo "servo" di Dio con il Messia Gesù Cristo, che attirerà persone di tutto il mondo a Gerusalemme durante il "ritorno in patria" degli "esuli" ebrei. Sappiamo infatti che fra l'autunno 2021 e la primavera 2022 persone di origini ebraiche da tutto il mondo andranno in Israele accompagnate da non ebrei che le sosterranno nella loro "opera" di "restaurazione". Isaia annuncia che le "nazioni", o "popoli, al momento giusto, "ricondurranno" i "figli" d'Israele in patria e saranno, per così dire, loro "precettori" e "balie" sostenendololi nella loro "crescita" spirituale. È evidente che costoro compongono la "grande folla" dell'Apocalisse (Isaia 49:5,6,22,23; 9:1-6; 11:1-12,16).
Si noti che l'apostolo Giovanni menziona questa "folla" immediatamente dopo aver parlato dei "144.000" ebrei fedeli, proprio come Isaia che parla delle "nazioni" subito dopo aver menzionato gli "scampati d'Israele". Si sta evidentemente descrivendo lo stesso "evento" con parole diverse. Possiamo logicamente concludere che i "144.000" dell'Apocalisse sono tutti gli "scampati d'Israele", ovvero tutti gli ebrei fedeli che faranno ritorno in patria nel tempo indicato. Altri riferimenti scritturali confermano questa interpretazione. Ricordate che questi "144.000" sono stati "sugellati" con un "segno sulla fronte". Anche il profeta Ezechiele parla di abitanti di Gerusalemme che ricevono un "segno" della salvezza "sulla fronte" (Apocalisse 7:3,4;14:1; Ezechiele 9:4). Sappiamo che alcuni ebrei riceveranno questo "segno" proprio durante la parte conclusiva dell'opera dei "due testimoni", rappresentati anche dall' "uomo vestito di lino", nella primavera del 2022. Le persone di origini ebraiche che prenderanno a cuore la loro "testimonianza", pentendosi dei propri peccati e tornando all'Iddio d'Israele, riceveranno come "sugello", o "segno", il promesso Spirito Santo. Questi stessi dunque sono i "144.000" dell'Apocalisse.
Ma c'è un altro particolare che lo conferma. Da un confronto fra i capitoli 14 e 15 si evince che i "144.000" cantano "il cantico di Mosè" (Apocalisse 14:1-3;15:2,3). Questo "cantico" profetico fu intonato da Mosè e dal popolo d'Israele subito dopo essere stati liberati dall'oppressione egiziana ed essere "scampati" attraverso il Mar Rosso. Fra l'altro Mosè profetizzò in quell'occasione che Dio avrebbe "condotto" il "popolo" "riscattato" e l'avrebbe "guidato" alla Sua "santa dimora". Sarebbero stati 'introdotti' e 'piantati' "sul monte" 'che Gli appartiene', 'nel luogo che ha preparato per Sua dimora', nel Suo "santuario", in conseguenza dello smarrimento che proveranno le nazioni che opprimono il popolo d'Israele (Esodo 15:13-17). Come abbiano visto in precedenza, queste parole si adempiranno quando la "Babilonia" profetica, ovvero i paesi arabi a nord di Gerusalemme che invaderanno Israele insieme ai loro alleati, saranno sconfitti nell'autunno 2021, consentendo agli "esuli" ebrei di essere "liberati" dall' "oppressione" e far ritorno in patria. Dal momento che "nessuno poteva imparare il cantico se non i centoquarantaquattromila, che sono stati riscattati dalla terra", solo loro possono impersonificare ciò che quel "cantico" prefigura, cioè il "ritorno" del "rimanente" ebraico che sarà "riscattato", o liberato, dalla "schiavitù".
Qualcuno pensa che i "144.000" siano il numero totale dei "santi" che compongono il celeste regno di Dio, incluse persone di varie nazionalità e non solo ebrei. Ma, come abbiamo appena dimostrato, sia l'Apocalisse che le profezie bibliche parallele sottolineano che i "144.000" sono tutte persone di origini ebraiche e non soltanto quelle con la speranza di far parte del regno celeste. Quel numero indica tutto il "rimanente" d'Israele che sarà salvato, anche coloro che per esempio fuggiranno dalla Gerusalemme assediata e che in seguito torneranno per ricostruirla. Alcuni ritengono che i "144.000" siano anche i "24 anziani" nell'Apocalisse seduti su "troni" e con "vesti bianche", a rappresentare il potere regale dei "santi". Ma trascurano il fatto che i "144.000" sono anche menzionati insieme ai "24 anziani" nella medesima "scena" profetica. Chiaramente non possono rappresentare lo stesso gruppo di persone (Apocalisse 4:4; 14:1-3).
Un altro parallelismo ci permette di individuare il periodo di tempo in cui sarà completato il "sugellamento" dei "144.000", ovvero il "radunamento" in Israele del "rimanente" ebraico fedele e apparirà la "grande folla" di persone di tutte le nazioni. Sia la profezia di Ezechiele dell' "uomo vestito di lino" che apponeva il "segno" sia la profezia dell'Apocalisse sul "suggellamento" dei "144.000" rivelano che, immediatamente dopo quell' "evento", saranno "riversati" sull'umanità disubbidiente, e in particolare sugli ebrei infedeli, i giudizi i Dio, compresa la distruzione di "Babilonia la grande". Per di più è precisato che la "grande folla" "viene dalla grande tribolazione", ma non dice che per allora tale "tribolazione" sarà finita per il mondo intero. Gesù disse che la "grande tribolazione" sarà "abbreviata" "per gli eletti" e aggiunge che "dopo la tribolazione di quei giorni" lui tornerà per il Giudizio Universale (Matteo 24:21,22,29,30). La "grande tribolazione", che è ufficialmente iniziata il 4 aprile 2019, sarà "abbreviata" per gli "eletti", o santi, ancora in vita sulla terra, nel momento in cui saranno elevati alla vita in cielo. Immediatamente "dopo" Gesù apparirà a tutti per giudicare il mondo intero.
Alla luce di queste profezie, non appena tutti gli ebrei fedeli saranno stati "radunati" a Gerusalemme (i "144.000" sono visti insieme a Gesù "sul monte Sion", Apocalisse 14:1), entro la primavera 2022, gli "eletti" andranno in cielo e Gesù tornerà con i suoi angeli per giudicare le nazioni che si oppongono al suo regno e punirle come si meritano. Nello stesso tempo libererà dall'assedio tutte le persone ubbidienti (ebrei e non) che si troveranno a Gerusalemme per acclamare la salvezza di Dio (la "grande folla"). Proprio come fece con il popolo d'Israele al Mar Rosso, Dio provvederà miracolosamente la "via di fuga" sia per gli ebrei dei "144.000" ancora sul posto sia per i loro "compagni" di altre nazioni. Il Messia, Gesù Cristo, che avrà "pietà di loro", "li guiderà" verso la salvezza su per i "monti" dove dovranno fuggire. Provvederà alle loro necessità fisiche così che non dovranno patire né la fame né la sete. Verso l'autunno 2022 Gerusalemme sarà completamente distrutta, cancellando una volta per sempre il potere di "Babilonia la grande".
Che dire di voi? Avete origini ebraiche? In tal caso, sarete fra i "144.000" che torneranno in patria al momento stabilito? Se non siete ebrei, potreste comunque far parte della "folla immensa" che accompagnerà gli ebrei fedeli in patria. In ogni caso, per essere salvati dai "nemici" e risparmiati dai giudizi di Dio, dovrete essere in condizione di ricevere il Suo Spirito (il "suggello" sulla fronte) o godere di una buona relazione con Lui ("vestiti di lunghe vesti bianche") e ringraziarLo per la vostra salvezza. Infine, dopo il 2026, a "tribolazione" ultimata, quando non esisteranno più "nemici", potrete adorare Dio liberamente nella Gerusalemme "restaurata". Il regno celeste si materializzerà sul monte Sion, a Gerusalemme, e 'Dio asciugherà ogni lacrima dai vostri occhi' (Apocalisse 7:16,17; 21:1-4).